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Autore: principessa1793    09/08/2022    2 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Bea]
Sorrido divertita mentre Joaquin mi bacia il collo. La cena di ieri sera è andata meglio del previsto e per fortuna Danielino non ha lanciato nessuna frecciata al veleno al mio povero ornitorinco!
“ Sei sicuro che tuo figlio voglia anche me a questo pranzo?” gli domando. Annuisce.
“ Certo! Ma forse dovresti chiamarli ed avvisarli che non andrai con loro dal cognato di tuo fratello!” risponde. In effetti sarebbe giusto!
“ Ma se li chiamo a quest’ora Cami mi lincia!” obietto.
“ Beh più tardi però potrebbe risultare maleducato avvisare di non poter presenziare a quel pranzo! In questo modo tuo fratello e la sua dolce metà avranno modo di avvisare per tempo i padroni di casa!” mi consiglia carezzandomi i capelli. Mi lascio persuadere e compongo il numero sperando che la mia migliore amica non assoldi un cecchino per ammazzarmi!
“ Maria Beatrice,l’ho sempre saputo: avrei dovuto soffocarti quando eri neonata!” biascica dopo il secondo squillo.
“ Buon Natale,Danielino!” replico sebbene non sappia come mai sia stato lui a prendere la chiamata sul cellulare di Cami.
“ Buon Natale un cazzo! Ti pare l’ora di chiamare? Cami sta dormendo! Ieri abbiamo finito di togliere tutto da mezzo tardissimo! Che c’è? Il figlio superdotato del tuo opossum vi ha sbattuti fuori di casa per schiamazzi?” ribatte.
“ No. Lui e le sue sorelle c’hanno invitati a pranzo,quindi non ci sarò da Armandino. Lo avvisi tu?” gli chiedo.
“ Spero non si suicidi per essersi perso la tua tenuta natalizia!” risponde sarcastico. Il caratteraccio non recede purtroppo!
 
Ero nell’ufficio di Danielino al Ministero aspettando che finisse per pranzare insieme. Siccome mi annoiavo,presi a spulciare i miei profili social fino a che non mi imbattei su una notizia che mi fece sollevare di scatto dalla sedia. Daniele sollevò lo sguardo dalle carte lanciandomi un’occhiataccia per poi scuotere il capo sfiduciato.
“ Che notizia!” trillai contenta cercando di ingrandire la foto di quell’anulare munito di anello per osservare meglio quel monile.
“ Hanno ritrovato il tuo cervello sulla Luna?” mi chiese annoiato.
“ Si sposa!” risposi pentendomene subito. Cami gli aveva scritto ed era stato lui ad ignorare colei che per lui aveva rischiato di morire con Robertina nella pancia. Sì,Roby non aveva un carattere facile,ma il mondo avrebbe perso tanto se non fosse venuta al mondo!
“ Chi?” mi chiese. Il << mi piace >> che avevo messo alla foto sortì la videochiamata di Camilla.
“ Come sta la suocera più amabile del mondo?” esordii accettando quella chiamata.
“ Come Dr. Jekyll e Mr. Hyde: sono felice per Roby,ma triste perché mi mancherà!” rispose. A Daniele cadde la penna di mano.
“ E c’è più Jekyll o più Hyde?” le chiesi.
“ Mia madre non è una malata psicopatica. È solo preoccupata che il matrimonio mi renda infelice,ma il mio fidanzato è perfetto e non ho bisogno di nessuna convivenza preliminare per saperlo!” intervenne Roberta. Daniele se ne stava ad ascoltare facendo finta di nulla.
“ Perfetto come il brillocco che ti ha regalato?” le chiesi. Sventolò la mano mostrandomi l’anello con orgoglio ed un sorriso enorme.
“ E quando vi sposate?” le domandai.
“ Esattamente fra un anno,il 31 gennaio 2020! E prima che lei me lo domandi: no,non sono incinta e conto di non avere figli prima del 2021! Io e il mio amore vogliamo viaggiare e arredare la nostra casetta! Certo sarà difficile dirlo alla nonna. Non la prenderà bene!” rispose. Risi.
“ Vedrai che lei e Roberto impareranno ad apprezzare il tuo futuro marito! È un gran figo!” la rassicurai. Daniele scosse il capo esasperato.
“ Dubito importi loro la sua prestanza fisica,ma grazie per l’incoraggiamento! Lei verrà al mio matrimonio,non è vero?” replicò. Feci per rincuorarla sulla mia presenza quando la vocina dell’ultimogenita di Camilla mi interruppe.
“ Chi si sposa?” chiese. Cami e Roby si fissarono prima che quest’ultima prendesse in braccio la sorella. Era il ritratto di Cami alla sua età.
“ Tesoro,tu lo sai che io e il mio fidanzato ci vogliamo tanto bene,vero?” esordì. La bimba annuì.
“ Jojo vuole bene anche a me. Mi ha regalato le Bratz!” rispose la bambina. A mio fratello sfuggì un sorriso.
“ Non vedo come potrebbe non adorarti,visto che sei meravigliosa. Mi ha chiesto di sposarlo e ho detto di sì. Sarai la mia damigella e Nick il paggetto (tanto non potrà mangiare pure le fedi)!” le spiegò pazientemente Roberta. Daniele scosse il capo divertito per l’ultima battutina.
“ E se poi litigate come mamma e papà? Io non mi sposerò mai!” obiettò la bambina preoccupata. Daniele strabuzzò le pupille.
“ No,io e il mio tesoro non litighiamo come mamma e papà o l’avrei già preso a calci nel didietro e di certo non lo sposerei. Non ci tengo ad essere ricoverata in una struttura psichiatrica! E anche tu troverai il tuo principe azzurro,tesoro!” chiarì Roberta. Mi sfuggì un sorriso.
“ Quindi viene a vivere qui con noi? Devi fargli spazio nel tuo armadio o i suoi vestiti dove li mette? E dobbiamo dire a Junior che non deve occupare il bagno tanto tempo o Jojo si fa la pipì addosso! Lui dorme con te come quando vi chiudete dentro?” ribatté Barbara innocentemente. Roberta fissò sua madre,che le restituì un’occhiataccia per quell’ultima domanda della bambina.
“ Junior potrà stare in bagno tutto il tempo che vorrà perché io e lui andremo a vivere in un’altra casa!” chiarì cauta Roberta.
“ Te ne vai via e mi lasci sola? Non mi vuoi più bene?” le domandò la bambina sconvolta con voce tremante e il tono di chi stava per mettersi a piangere. Pensare che l’avevo detto a Cami di non far legare troppo Barbara alla sorella maggiore!
“ Io ti adoro. Non è lontana la mia casa. E ho già visto in un mobilificio una stanza perfetta per te,per tutte le volte che vorrai stare da me. Lui fa dei turni di notte,no? E quindi quando sarò sola,per non avere troppa paura,mi piacerebbe avere la mia piccola grande sorellina con me! Anche io ho paura perché ho sempre vissuto solo con voi,ma sono innamorata e voglio stare con lui,avere dei bimbi. Ho il tuo permesso per sposarmi?” la rassicurò Roby abbracciandola. Aveva un caratteraccio,ma con la sua sorellina tirava fuori tutta la sua dolcezza.
“ Va bene,ma se Jojo ti fa piangere,io gli tiro la mia pistola spara bolle dritto in faccia!” rispose Barbara. Daniele sorrise intenerito.
“ Così poi dovrà chiedere ad un collega di operarlo! Competitivo com’è,non credo apprezzerebbe! Ma io apprezzo molto il tuo modo di proteggermi,anche se gradirei non finissi in carcere!” ironizzò Roberta. La bambina uscì dall’inquadratura.
“ Scusa se ti abbiamo coinvolto in questa specie di dramma,ma quando io non ci sono,Barbara fa capo a Roberta e Junior e credo dovrà elaborare. Che poi non ti neanche ho chiesto dove sei! Sei al Ministero?” esclamò Camilla. Annuii.
“ In effetti quelle mura sono inconfondibili…e pure i divani! Allora ci sentiamo più avanti con più calma. Non mi va di disturbare né te né le persone che stanno lavorando!” borbottò prima di chiudere la chiamata brevemente.
“ Come fa a conoscere il tuo divano e a ricordarselo?” chiesi a mio fratello,che arrossì di botto.
“ Ne avevo uno simile anche nell’altro ufficio,quello che avevo quando la tua amica non era masochista!” rispose a brutto muso.
 
“ Mi dai un consiglio per fare colpo?” domando a mio fratello.
“ Non conciarti come al solito. Anche se il tuo modo di vestirti,alla fine fa colpo lo stesso,ma per ragioni diverse!” risponde.
“ Amore,che succede?” sento biascicare Cami.
“ Nulla,amore. Era Bea al tuo cellulare e non volevo ti svegliasse,anche se alla fine è successo lo stesso. Mi ha chiesto una dritta per fare colpo come se non avesse fatto abbastanza ieri col dono al figliastro! Torna a dormire,amore mio!” le risponde mio fratello,svenevole come al solito.
“ Il sonno mi è passato,sai?” replica Camilla maliziosa. Lo sento ridacchiare.
“ Va beh ho capito: buona giornata e ancora auguri!” li saluto per evitare che mi concepiscano un nipotino in diretta.
“ Com’è andata?” mi domanda il mio amore.
“ Bene! Dopo tanti anni,ancora non imparo che quando sono insieme,rischio sempre il trauma!” rispondo.
 
[Jorge]
A svegliarmi è un peso sullo stomaco (non a livello metaforico,purtroppo) e un qualcosa di peloso sul naso che mi fa starnutire. Dubito sia la mano di mio fratello,perché,sebbene peloso,non ha una quantità tanto consistente di peluria. Apro gli occhi al suono di un miagolio meccanico e al seguente grugnito prodotto da quel bambino pestifero. Ma perché io?
“ Ciao!” lo saluto. Replica con un grugnito.
“ Dov’è la mamma,Adam?” gli domando cauto. Mi indica la stanza alle mie spalle.
“ What’s the… Adam,che ci fai già sveglio?” brontola mio fratello stiracchiandosi. Il bambino apre la bocca e indica il suo interno.
“ Stai soffocando?” gli domando. Ci manca solo questa!
“ Ha fame! Vuoi un po’ di latte di soia con i biscottini?” mi spiega per poi rivolgersi al bambino.
“ Ma che latte di soia? Non ha neanche 2 anni! Già vuoi farlo diventare un mini erbivoro?” lo dissuado. E che cazzo!
“ Bivoro!” ripete il bambino.
“ Niente bivoro. Tu devi essere onnivoro. Ci manca solo che sviluppi vizi alimentari facendo sbottare la mamma e i nonni!” affermo serio.
“ Adam,ti piace questo gattino?” gli domanda David. Lui annuisce.
“ Bello! Zoo?” replica lui.
“ Allo zoo i gattini non ci sono. Però ci andremo presto,te lo prometto!” replica David carezzandogli la testolina e ottenendo un sorrisone.
“ David,se lo prendi tu,vado a svegliare…” vengo interrotto nei miei propositi dall’arrivo concitato di Summer e mia cognata.
“ Amore mio,ma che ci fai qui?” domanda prendendo in braccio il bambino. Lui di tutta risposta grugnisce di nuovo.
“ Mi farà grugnire ogni volta?” le chiedo preoccupato.
“ Temo di sì! Mi dispiace!” risponde facendo per chiudersi il cardigan di cachemire che la copre sopra la camicia da notte.
“ Io e David andiamo a preparare la colazione!” esclama mia cognata trascinandosi dietro mio fratello.
“ Immagino che la cucina sia impraticabile per un po’!” ironizza.
“ Immagino non abbiano fame di cibo!” rispondo. Non che io e lei fossimo molto diversi quando stavamo insieme!
“ Mamma! Mamma!” la chiama il bambino indicando la sua bocca vuota.
“ Amore,gli zii hanno bisogno di un po’ di privacy,ti va se la mamma ti porta al bar a fare colazione? Facciamo un’eccezione!” risponde lei.
“ Non c’è bisogno! Vedrai che smetteranno a breve di sbaciucchiarsi!” la rassicuro.
“ Guardiamo un po’ di cartoni animati,ti va?” domanda al piccoletto distraendolo dalla sua fame. Speriamo che quei due facciano in fretta!
 
[Roberta]
Ho trascorso tutta la notte ad accarezzare il mio peluche facendo suonare il carillon per cercare di dormire e smettere di piangere pensando al mio papà annientato dal dolore mentre esce dalla clinica dove sono nata con solo questo peluche a tenergli compagnia. Avrebbe meritato di uscire da quella clinica con me e con la mamma. Dev’esserci qualcosa che posso fare per liberarmi di quello stronzo che c’ha rovinato la vita!
“ Amore mio,guarda che hai gli occhi che sembrano due palline da pingpong. Si vede che hai pianto!” mugugna mio marito continuando a stringermi forte. Per fortuna lui,da degno padre di nostra figlia,ha il sonno pesante!
“ Carino il motivetto!” aggiunge.
“ Scusa!” farfuglio.
“ Amore,non mi dà fastidio! Certo,rischio di addormentarmi di nuovo con questa musichetta,ma immagino tu abbia bisogno di ascoltarla per tutte le volte che non hai potuto farlo!” mi rassicura. Mi volto verso di lui per prendermi il mio bacio del buongiorno.
“ Lo immagino uscire dalla clinica col cuore a pezzi,mentre avrebbe meritato di potermi cullare,di uscire di lì con me e mamma!” gli spiego.
“ Come nel selfie che vi siete scattati e che hai inserito nella cornice digitale che tieni sulla scrivania del tuo ufficio?” mi domanda. Annuisco.
 
La mamma si era allontanata 2 minuti prima per andare al bagno ed oramai mancavano 45 minuti o poco più alla mezzanotte. Non avevo bisogno di scervellarmi per scrivere un messaggio alla mia sorellina minore prossima al compleanno perché il mio cuore sapeva già cosa dirle! Aisha era più affine a me di Susanna. Anche se forse ero spinta dall’invidia a detestare Susanna: lei era cresciuta con papà! Non avevo ricevuto favole della buonanotte né ero mai stata seduta sulle sue ginocchia. Non mi aveva mai presa in braccio. Attimi persi per sempre!
“ Amore,che c’è?” mi chiese papà portandosi la mia mano alle labbra per baciarla. Aspettava il ritorno della mamma. Era cotto di lei: il cuore di cacao sulla sua cioccolata calda era la prova inconfutabile! Inoltre ogni scusa era buona per toccarla!
“ Nulla. Non è niente! Un momento di tristezza passeggero!” lo rassicurai. Stava già abbastanza male di suo!
“ Sei una pessima bugiarda come la mamma,pure se negli anni è migliorata o mi sarei accorto prima del suo divorzio! Ad ogni modo,quando avrai voglia di parlare,io sono qui! Non possiamo fare assieme tante cose perché sei grande,ma possiamo parlare di tanti temi! Non ti lascerò mai più!” mugugnò carezzandomi lo zigomo con la punta delle dita. Sorrisi prima di sbaciucchiargli la guancia. Il mio papà era unico!
“ Mi auguro tu abbia pensato a quello che ti ho detto stamani! Non mi piace che tua madre venga maltrattata!” asserì.
“ Spero solo che mi perdoni. Io ero arrabbiata,ma una vita senza la mamma non riesco neppure ad elaborarla col pensiero!” gli confessai.
“ Benvenuta nel club di coloro che non riescono neppure a pensare ad una vita senza tua madre! È un club molto esclusivo! Io le ho detto di peggio e abbiamo ancora un rapporto idilliaco. La mamma ti adora!” replicò. Annuii notando però la sua espressione contenta.
“ Ti ha investito un camion di felicità o di droga? Papà,è da quando sei tornato al tavolo che sorridi! Che hai?” gli chiesi sottovoce.
“ Nulla. Non posso essere contento? Ho una figlia meravigliosa e sono contento!” rispose vago prima di veder tornare mia madre,che gli carezzò amorevolmente la spalla. Papà poggiò la mano su quella di lei. Aveva un’espressione triste.
“ Clizia ti ringrazia per il pensiero gentile di averle augurato buona fortuna!” gli comunicò con un sorriso. Mio padre si alzò dalla sedia e le cinse un fianco. Più tempo trascorrevano assieme e più confidenza recuperavano. Sembravano incapaci di smettere di toccarsi.
“ E mi pare positivo,quindi l’aria da funerale è per? Sai che rischi di entrare nella cerchia dei Vampiri con questo broncetto? Me lo fai un sorriso?” le domandò mio padre prendendole il mento fra il pollice e l’indice. Lei sorrise.
“ Menomale che ci sei tu a farmi ridere! Vuole che io,lei e Roby andiamo a fare shopping insieme una volta a Zurigo!” spiegò mia madre. La fissai confusa. E allora? A tutte e tre piaceva lo shopping,che c’era di male? A meno che non fossimo in rosso!
“ Lo shopping è sempre stato il tuo paradiso! Dovresti moderarti,ma finché hai spazio e soldi,chi te lo vieta?” replicò mio padre confuso.
“ Veramente il mio paradiso erano i tuoi abbracci. Ma non è questo il punto!” precisò mia madre. Mio padre la strinse a sé.
“ Le dirò che non vuoi più vedermi e capirà,come lo capisco io!” mi fiondai fra le sue braccia lasciandola interdetta tanto che ci mise un po’ a ricambiare quella stretta. Come aveva potuto dar retta alle mie parole? Ero tanto sbagliata da non riuscire a dimostrare il mio affetto?
“ Amore,però così la stritoli! Allenta un po’ la stretta! Fai male alla mamma così!” mi suggerì papà. Scossi il capo.
“ Dan,non sai negli anni quanto questi abbracci siano riusciti a farmi sentire viva!” gli rispose mia madre. Scoppiai quasi a piangere.
“ Ero arrabbiata e vi ho spaventati. Quelle cose brutte che ti ho detto non le pensavo! Mi perdoni? A parte Clizia,sei la persona a cui voglio più bene al mondo. Non andare via,mamma!” farfugliai scioccata restando avvinghiata a lei come quando ero bambina. Mi baciò la tempia.
“ Ieri eravamo solo io,tu e tuo padre: io non ricordo nulla e lui nemmeno! Non è il nostro primo litigio. Sì,è stato più pesante,ma non basta ciò a smettere di amare una persona! Va tutto bene,stellina! Non piangere! Tu sei una donna forte!” mi rassicurò carezzandomi la nuca.
“ Non va tutto bene! Sono stata stronza con te e non lo meritavi! Non ti ho dato modo di chiarire le cose come se per te non fosse un dono del Cielo aver avuto una figlia dal tuo solo amore,come se non mi avessi mai permesso di dormire col capo poggiato sul tuo petto e i capelli impigliati fra le mie dita. Scommetto che di litigi così feroci non ne hai mai avuti neppure con papà quando eravate ragazzi!” borbottai.
“ All’epoca no,ma di recente sì e devo ancora trovare il modo di perdonarmi per le cattiverie che mi sono uscite di bocca! Ad ogni modo, dormi come dormivo io. Tua madre è passata da me a te…dev’essere stata una persecuzione per lei! E per tua norma e regola: io e tua madre (soprattutto lei) siamo ancora giovani!” intervenne papà scherzando sul finale per strapparci un sorriso.
“ Nessuno di voi due è una persecuzione!” affermò mia madre.
“ Amore,secondo te per un litigio la mamma può mai smettere di volerti bene? Tu,Junior e Babi siete le persone più importanti!” ribadì.
“ Ho avuto dei degni sostituti allora!” scherzò mio padre strappandole un sorriso.
“ Promettimi che ricostruiremo tutto!” le intimai. Papà si aggiunse alla nostra stretta cingendoci fra le sue braccia.
“ Amore mio,sei propensa al melodramma come tuo padre! Non è successo nulla!” rispose attirandosi un pizzicotto sul fianco da mio padre.
“ Parlavo di noi 3. Promettimi che ricostruiremo tutto quello che hanno distrutto!” chiarii.
“ Te lo prometto io. Ricostruiremo tutto quello che hanno tentato di distruggere e nessuno ci separerà più. Se siamo tutti qui,vuol dire che nulla è andato perduto!” mi assicurò mio padre. Mia madre annuì donandomi una carezza sul viso prima di abbracciare mio padre.
“ Grazie! È tutto merito tuo!” esultò contenta stampandogli un sonoro bacio sulla guancia,che lo fece arrossire. Li fissavo basita.
“ Sì,effettivamente i miei geni hanno avuto il loro peso. Te l’avevo detto che noi Valencia non siamo predisposti ad odiarti!” scherzò papà.
“ Mi hai dato una figlia stupenda ed ora me l’hai restituita. Non avresti potuto fare cosa migliore di questa per me,lo sai?” rispose mia madre carezzandogli le guance. Mio padre la fissava con gli occhi a cuoricino.
“ Lo sai che non c’è niente al mondo che non farei per te! Alle promesse che ci siamo fatti tanti anni fa,sperando poi di ripeterle all’altare, ancora ci credo e per quanto ho potuto,le ho sempre rispettate in cuor mio!” le sussurrò mio padre attirandosi un’occhiata trasognata.
“ Anch’io!” quasi singhiozzò mia madre. Papà la strinse a sé schioccandole una serie di baci sulla tempia. Mi grattai la nuca imbarazzata.
“ E devo difendere la nostra famiglia. Ne abbiamo già passate abbastanza,no? Nessuno ci farà più del male!” aggiunse mio padre.
“ Questa resa vuol dire che non sei più contro il fatto che di tanto in tanto veda tuo padre?” mi chiese ironica. Sorrisi divertita.
“ Sono decisamente a favore. Riesci persino a farlo ridere! Ma a fare shopping con noi viene anche papà. Non lo lascio solo! In merito alla mia fuga,guardiamo il lato positivo: hai trascorso la notte abbracciata a papà!” risposi. I miei genitori si fissarono per poi scuotere il capo.
“ La maestria nel rigirare la frittata è di Armando! Senza voler sminuire il prestigio di tuo padre e la sua piacevolissima compagnia,credi che la notte assieme valga lo spavento che c’hai fatto prendere? C’hai fatto morire di paura ed hai rischiato di provocare una zuffa tra tuo padre e tuo zio! Sai cosa vuol dire averli nella stessa stanza per tutta la sera?” obiettò mia madre risoluta. Mio padre la fissava ammirato.
“ Mi fissi invece di costernarti per il pingpong verbale di ieri sera?” gli domandò mia madre sfrontata. Mio padre scosse il capo.
“ Avrei dovuto accettare il tuo invito ad aspettarla in camera con te!” le sussurrò mio padre facendola arrossire come una scolaretta.
“ Detta così è ambigua! Non intendevo in camera in quel senso,Valencia! Immagina la faccia di Armando!” mormorò mia madre civettando.
“ Se penso a me e te in una camera da letto,di sicuro non mi viene in mente Armando!” replicò lui malizioso. Emisi un colpo di tosse finto.
“ Dico sul serio: dovresti cercare di non discutere con Armando ogni volta che lo vedi! So che è difficile,ma puoi farcela!” asserì mia madre.
“ Amore mio,ti piacerebbe se parlassimo tutti e 3 assieme a Clizia di papà? Sarebbe un modo più morbido,no?” mi chiese mia madre.
“ Sì. Ma dovreste evitare di flirtare dinnanzi a me! Il mio cucciolo ci tiene ad avermi attiva!” risposi a bassa voce. Papà restò scioccato.
“ Puoi evitare nomignoli così melensi in mia presenza? Già l’idea che tu dorma con un uomo mi infastidisce!” asserì. Mia madre rise.
“ Se può rassicurarti,dormiamo poco. Sono rare le volte che adoperiamo il letto per dormire,papà!” ribattei beffarda.
“ Dillo che vuoi restare vedova! Ma la senti?” replicò mio padre prima di rivolgersi a mia madre. La stessa ridacchiò.
“ Smettila di stuzzicare la gelosia di papà! Gli dà fastidio che la sua bambina non sia più una bambina!” mi ammonì mia madre fra le risate.
“ Ridi delle mie sventure,Mendoza? Tanto sai bene che alla fine ti farò scontare quest’insubordinazione!” replicò mio padre ammiccante.
“ A patto che la penitenza non sia il mio mancato divorzio,Daniele! Non vuoi che per penitenza resti con Guido,vero?” replicò la mamma.
“ Così poi la penitenza sarebbe pure la mia oltre che la tua!” borbottò mio padre geloso fino al midollo. Mia madre ridacchiò.
“ Roby,naturalmente prenditi il tuo tempo e scegli tu come parlarne con Clizia. Tutto voglio meno che complicarvi la vita!” asserì papà serio.
“ Da quando so la verità,tocco il cielo con un dito. Sai che vuol dire pensare di essere figlia di un macaco?” ribattei. Ridacchiò divertito.
“ E neanche a me complichi la vita. Questi giorni sono stati i più felici degli ultimi 41 anni per me!” lo rassicurò mia madre.
“ Anche per me. È una delle cose più belle che tu mi abbia mai detto!” replicò mio padre evidentemente toccato.
“ Glielo diciamo?” chiese mio padre a mia madre con le mani intrecciate alla base della sua schiena. Dirmi cosa? Erano tornati assieme?
“ Non le diciamo nulla,se non mi giuri di portare con te una giacca a vento,perché tu hai una giacca a vento,vero,Daniele? A Zurigo fa freddo e dovresti portare con te un bel pigiama pesante!” replicò mia madre. Mio padre sorrise.
“ A volte basti tu a riscaldarmi!” rispose sottovoce mio padre allusivo. Le gote della mamma divennero vermiglio.
“ Io e la mamma abbiamo ideato di portarti al lago per un picnic. Sarebbe la mia prima volta al lago di Zurigo ed anche per la mamma. E sarebbe pure il nostro primo picnic tutti e tre insieme! Prometto che mi porto pure i doposci,se serve!” asserì mio padre. Sorrisi.
“ Sì,e il colbacco per andare in slitta con Babbo Natale!” ironizzò mia madre.
“ So per certo che sei stupenda pure vestita da elfo. Un anno l’hai fatto per me!” rispose mio padre. Gli occhi di mia madre divennero lucidi.
“ Ho fatto tante cose per te,ma ti ho anche tolto tanto! Ti ci vedo proprio conciato come un cosacco…saresti molto macho!” scherzò mia madre sul finale per non scoppiare a piangere attirandosi una dose massiccia di solletico da parte di papà. La mamma rise.
“ Smettila!” sghignazzò mia madre fra le risate.
“ La smettete? Mamma,papà non è mai stato a Zurigo e non devi prenderlo in giro per le sue paure!” intervenni. I due mi sorrisero.
“ Quando andavamo in montagna eri bravissima a riscaldarmi pure senza caminetto!” ammiccò mio padre facendola arrossire.
“ Anche tu! Riuscivi a riscaldarmi anche in alta montagna in pieno inverno!” civettò mia madre divertita sortendo una sua risatina maliziosa.
“ Ricordi quando Roberto ci domandava come riuscissimo a star caldi in quella casa in inverno senza camino?” le chiese mio padre divertito.
“ A momenti scoppiavi a ridergli in faccia! Credo sapesse benissimo il trucco!” rispose mia madre. Emisi un colpo di tosse. E che cavolo!
“ E se a Londra andassimo da Harrods? Per farci un’idea di cosa regalare ad Hermes e Charlotte!” gli propose mia madre.
“ Sai che Harrods ha un cigno di Lalique spettacolare? Se lo regalassi a Giulietto?” intervenne zia Bea. Mio fratello impallidì.
“ Bea,è meglio se ti attieni alla lista! Sai che vanno molto di moda le piante da regalare agli sposi? Io,per esempio,a Bob ho regalato un bonsai! Spero solo se ne occupi Pilar perché Bob ha il pollice nero più che verde!” replicò mia madre.
“ Sarebbe stato meglio prendere i fluite d’argento di Carrs Silver,che abbiamo regalato loro io e Joseph. Quel bonsai avrà vita breve nelle mani dei due pucci. Hai visto mai che nella foga erotica lo fanno cadere! 6 milioni di pesos buttati!” ribattei. Mio padre rise.
“ Certo che hai la testa dura,eh? Tutta tuo padre,per fortuna!” asserì mia madre.
“ Veramente è perfetta perché somiglia a te con qualcosa di mio! Nessuno potrebbe mai mettere in dubbio che è nostra!” obiettò mio padre.
“ Papà,io non sono perfetta come credi. Non so se la mamma ti ha avvisato,ma soffro d’asma. Non sono la figlia perfetta. Ho un piccolo difettuccio di fabbrica!” mugugnai seria. Emise un sorriso intenerito prima di abbracciarmi forte.
“ Lo so. La mamma me l’ha detto alle nozze di tuo cugino,quando mi ha detto di te. Mi dispiace,ma non riuscirai a far diminuire l’amore che sento per te da quando eri nella pancia della mamma. Di solito quando amo qualcuno,adoro anche i suoi difetti. Vorrà dire che accetteremo anche quest’asma perché tu sei perfetta così,sei addirittura meglio di come ti sognavamo io e la mamma!” rispose facendomi quasi piangere.
“ Posso farvi una foto? Sarebbe la tua prima foto con papà,vuoi?” mi domandò mia madre con gli occhi lucidi. Annuii contenta.
“ Ok,ma dev’essere un selfie perché voglio anche te nella foto. Non abbiamo una foto noi 3 insieme!” risposi. Mia madre arrossì.
“ L’abbiamo. Eri nella pancia della mamma. Dovrei averla da qualche parte!” obiettò mio padre. Ero curiosa di vedere quella foto.
“ Niente scuse. Selfie e basta! Dai!” li supplicai. I due sorrisero prima di cingermi. Estrassi il cellulare della borsa e scattai un’istantanea senza mettermi in posa o avvisarli. Fu la fortuna o forse la spontaneità a rendere quella foto perfetta al primo colpo senza doverla rifare.
“ Perché non la pubblichi?” domandò mio padre,anch’egli soddisfatto di quello scatto.
“ Per Clizia. Non voglio lo scopra così!” gli risposi. A mia figlia volevo dirlo con calma!
“ Non le piacerò,vero?” replicò.
“ Che sciocchezze mi tocca sentire! Si innamorerà di te! Diverrai il suo nonno preferito anche senza aprir bocca,visto che l’altro si ricorda di lei solo nelle occasioni in cui ci sono io. E di solito fa il filo a me più che fare il nonno!” lo rassicurò mia madre. Era davvero geloso di lei! Si era irrigidito appena aveva nominato mio suocero. Forse c’era ancora la possibilità di vederli felici assieme e di porre fine ai loro dolori!
“ E sua moglie non dice nulla?” domandò mio padre col tono di chi avrebbe avuto eccome da contestare in merito.
“ Sei geloso,Valencia?” replicò mia madre.
“ Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda,Mendoza! E a te sembro geloso?” ribatté lui.
“ Decisamente sì. Visto che ti piacciono tanto le oche,ti piacerà quando la conoscerai! E tu potresti piacere a lei,visto che,a parte me,hai sempre attirato palmipedi!” rispose mia madre pungente. Mio padre ridacchiò compiaciuto.
“ Ho ancora qualche chance se sei gelosa di me!” ribatté mio padre punzecchiandola. Mia madre si morse il labbro inferiore divertita.
“ Melania può stare serena: suo marito è troppo biondo per me! Sai che mi piacciono gli uomini dai capelli scuri! E non prediligo gli uomini altrui. Sono parecchio gelosa!” asserì mia madre beffarda facendolo sorridere.
“ E se l’uomo in questione non avesse mai amato la moglie e fosse libero di amarti con tutto se stesso come non ha mai fatto nessun altro? Lo rifiuteresti lo stesso solo per un inutile anello al dito?” domandò mio padre. Pareva fin troppo interessato ad una tematica solo teorica!
“ Valencia,mi conosci. Lo sai che credo solo alle dimostrazioni pratiche! Se così fosse,l’uomo in questione dovrebbe dimostrarlo non solo a parole. Magari non rinnegandomi o liberandosi del cerchietto al dito e della moglie…beh già questo sarebbe un primo passo consistente per farsi credere da me! O forse credi che rinnegare una persona sia un modo palese per farle capire i sentimenti nei suoi riguardi?” civettò mia madre. Oh merda…stavano flirtando dinnanzi a tutti un’altra volta?
“ Nessuno sano di mente potrebbe mai rinnegarti per nessun motivo al mondo,Mendoza! Ad ogni modo,credo dovremmo riprendere al più presto il discorso cominciato di sopra. Non è bello non concludere i discorsi!” le rispose diretto mio padre facendola arrossire.
 
“ Lo sai che dovremo cominciare a pensare a come arredare la casa di fianco,amore? Mi spiace che con la clinica in fase di progettazione e di costruzione non potrò darti una grossa mano!” mi sussurra baciandomi la fronte.
“ Basta che non mi affianchi zia Bea,va tutto bene! A papà stava prendendo un colpo: voleva arredare ogni stanza con uno stile diverso!” replico strappandogli una risata.
“ E quindi immagino che tua madre sia prenotata per evitare il delitto in famiglia e di dover risarcire i figli di quell’uomo,compreso il superdotato che vuole sverginare nostra figlia!” risponde.
“ Andrò con le mie sorelle. Tutte e 4 dobbiamo arredare una casa,quindi abbiamo le stesse mete: i negozi di arredamento! Anche se Susanna prima dovrebbe trovarla una casa!” replico.
“ E vendere il regno di Barbie che l’ha ospitata in questi anni! Magari dopo aver ritinteggiato quel posto!” ribatte giustamente.
“ Non hai detto nulla del mio regalo!” mi fa notare. È stato sorprendente trovare la borsa prodotta da Junior e Susy sotto l’albero ad opera sua.
“ Grazie per aver aiutato la nostra economia e per avermi resa felice come fai sempre da 17 anni. E tu che ne pensi della targa da attaccare fuori al tuo studio? Mi ha consigliato papà sullo stile di scrittura!” rispondo.
“ Stupenda. Tu e tuo padre avete un gran gusto. Un gusto diverso da quello di tua zia,per fortuna. Non ci credo che gli ha regalato il succo di melagrana per la storia dei figli. Ma che siamo nell’epoca Tudor?” replica per poi scoppiare a ridere. Mi passo una mano sul viso.
 
[Santiago]
Smetto di tamburellare il piede sul pavimento quando sento il rumore delle chiavi nella serratura e la vedo rincasare in punta di piedi sperando di non essere beccata da me,che stanotte,grazie a lei e a sua madre,non ho proprio dormito!
“ Papà,mi hai fatta spaventare!” mi ammonisce trasalendo quando mi nota. Incrocio le braccia al petto.
“ TI PARE IL CASO DI SPARIRE COSÌ ALLA TUA ETÀ? HAI SOLO 19 ANNI,NON 40! VIVENDO SOTTO IL MIO STESSO TETTO, DEVI DARMI SPIEGAZIONI DI DOVE VAI! E SOPRATTUTTO,AVENDO SOLO 19 ANNI,NON PUOI TRASCORRERE LA NOTTE FUORI!” la rimprovero.
“ Io non volevo rischiare di imbattermi nella mamma e nel suo odio!” si giustifica.
“ Tua madre,per grazia di Dio,non vive qui,ma a casa sua! E poi,dopo esserti portata a letto il suo compagno,che ti aspettavi? È normale che ce l’abbia con te!” ribatto ovvio.
“ Quindi tu e lei…” lascia in sospeso la frase.
“ Io non intendo tornare con tua madre,Natalia. E non per orgoglio,ripicca o cose simili… Semplicemente non funzionavamo prima e non funzioniamo adesso!” ribadisco. Dovrò affiggere dei manifesti in giro perché lo comprenda una volta per tutte?
“ NON È VERO CHE NON FUNZIONAVATE! PRIMA CHE LEI SI INFATUASSE DI RUBEN,TU ERI FELICE!” strepita.
“ E allora diciamo che non voglio tornare ad essere il suo zerbino,ok? Io ho sopportato tanto: che ogni volta si infatuasse di qualcuno,che non abbia mai fatto mistero di non amarmi…Credevo sarei riuscito a farla innamorare di me un giorno,ma adesso la misura è colma anche per me! Pure la mia pazienza ha un limite ed ho anch’io una dignità!” rispondo.
“ Una dignità che si chiama Marcella Valencia! È per lei che non torni con la mamma,ammettilo!” mi accusa.
“ No. Mi conosce da 50 anni,è vedova da 5 e in ogni discorso infila suo marito. No,direi che non ho una relazione con Marcella! Sarebbe una specie di relazione a 3: io,lei e il fantasma del marito. Direi che nella mia vita ho già avuto troppi terzi incomodi!” mi discolpo.
“ Ma la vorresti!” ne deduce. Mi porto una mano alla fronte.
“ Io non tornerò con tua madre non per colpa della presenza di un’altra donna nella mia vita,ma perché la sua storia con quel bellimbusto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il vaso si è rotto ed io merito di essere felice: che sia da solo o con un’altra donna cambia poco!” affermo perentorio. Dal corridoio arriva pure Fer stiracchiandosi.
“ Buon Natale! Come mai sei vestita come ieri sera?” bofonchia rivolgendosi alla fine esclusivamente alla sorella.
“ Perché da ieri sera è rincasata solo ora. Oggi pranzerà in camera sua. È in punizione e deve ringraziare il suo santo protettore che non ho nessuno che la sorvegli o le farei saltare pure la festa dai Sinisterra!” rispondo. Mia figlia sbatte un piede a terra per poi allontanarsi stizzita. 
“ Tu sei proprio sicuro di volere che venga a vivere con te?” gli domando preoccupato.
“ Tu sei proprio sicuro di voler scarrozzare lei e la mamma stasera?” replica di rimando. Mi sa che la risposta alle nostre domande è la stessa!
 
[Giulio]
Non so come faccia Smeaton a rinnegare suo figlio,ma io ho trascorso tutta la notte ad immaginare il pulcino che forse vive nella pancia della mia principessa! Anche lei ha dormito a stento. Mi sorride contenta delle 6 orchidee che le ho fatto trovare appena sveglia.
“ Fra 6 giorni diverrai Barbara Valencia!” le sussurro stringendola a me. Annuisce prima di strapparmi un bacio.
“ Tua moglie!” ribadisce. Annuisco con un sorriso.
“ Lo sai che finché non farai il test e forse anche per i 9 mesi successivi,papà ti permetterà a stento di mangiare da sola,vero?” le rammento.
“ Sì,ho notato. Spero solo di non creare difficoltà a zia Betty al pranzo di Natale. Ci saranno cose che non potrò mangiare. Non voglio fare del male al nostro bambino!” risponde.
“ Amore,è quasi impossibile che tu la contragga di nuovo! Ma per sicurezza,eviterai quei cibi!” la rassicuro. Mi strappa un bacio.
“ Il suocero di Stella è amico vostro da tanto?” mi domanda.
“ Papà potrebbe toglierti il saluto se ti sentisse definirlo << amico >> di Sinisterra. Papà lo conosce e lo tollera,ma sai com’è fatto. Il suo motto è << pochi ma buoni >>. Anche se definire Santiago Corral una primizia dopo la figlia che si ritrova,mi pare un azzardo!” replico.
“ Se fosse stato suo amico,non avrebbe invitato pure tua madre alla festa. Spero non litighino!” afferma. Lo spero anch’io,ad essere onesto!
“ Il lato positivo sarebbe il non essere costretti a sorbirci tale festa pure l’anno prossimo col nostro piccoletto trattato da tutti come fosse un’acquasantiera! Potrei dare di matto per una cosa simile!” rispondo. Sorride.
“ E così sei già protettivo!” replica con gli occhi lucidi.
“ Sì. Non permetterò che lo trattino come un bambolotto! Quando ti ho conosciuta,credevo non ti avrei rivista mai più ed invece fra 6 giorni ci sposiamo: devo fare di tutto per proteggere la nostra serenità!” rispondo ottenendo un bacio.
“ Ti amo tanto!” mormora commossa.
“ Io di più!” rispondo giocando con i suoi capelli. Si allontana di scatto esclamando un << Scusa,amore! >> per poi correre filata in bagno.
 
[Mario]
A momenti mi strozzo col caffè quando lo vedo entrare in soggiorno con gli stessi abiti di ieri. Dopo la figuraccia fatta,spero abbia la creanza di spiegarci perché è andato via senza scusarsi! Va a finire che Daniele Valencia,da maleducato DOC diventa colui che ospita gli screanzati!
“ Buongiorno e Buon Natale!” lo punzecchia mia moglie.
“ Buon Natale ad entrambi! Mi dispiace per ieri sera,ma le feste di famiglia mi mettono tristezza,lo sapete!” si scusa. Avrebbe potuto evitare di venire invece di passare per scostumato dinnanzi a tutti,visto che Armando già lo considera un pedofilo!
“ E anche dormire in questa casa ti mette tristezza?” gli chiedo irritato.
“ Va bene: ho trascorso la notte fuori non a dormire,ok? Zio,sono abbondantemente maggiorenne!” risponde.
“ E spero anche la ragazza che ti ha fatto gli auguri di Buon Natale!” replico.
“ Da poco,ma sì. Vorrei non presenziare al pranzo di oggi,se possibile. Al padrone di casa andrebbe l’arrosto di traverso!” ribatte.
“ Non puoi trascorrere il Natale da sol…è successo qualcosa con la Mostrilla? Che hai combinato,Max?” gli chiedo capendo che c’è qualcosa che mi sta nascondendo. Spero non le abbia fatto niente,perché non vorrei che andasse a puttane un altro matrimonio,visto che stiamo diventando più Forrester dei Forrester!
“ Puoi smetterla di chiamarla così? Mi fai pensare ad una bambina e Milla non lo è più da tempo!” ribatte.
“ Il problema non è che ti faccia pensare a lei come una bambina,ma che non avresti mai dovuto smettere di pensarla come la bambina a cui tiravi i codini,per la miseria! Oltre al fatto che a lei non dovresti pensarci proprio,visto che è felicemente sposata e che il marito è un ammasso di muscoli in grado di renderti una specie di sardina!” rispondo.
“ Ed invece ho smesso di pensarla come la bambina a cui facevo i dispetti,ok? A me piace ancora e meno la vedo e meglio è!” replica perentorio prima di rifugiarsi al piano di sopra. Mia moglie mi fissa indecifrabile.
“ Lo so: avevo un anno più di lui quando ho messo la testa a posto con te,ma non posso di certo battergli le mani mentre rischia di far venire un infarto al mio migliore amico!” mi giustifico.
“ Appunto! Meglio che se ne stia lontano da quel pranzo o Armando ce lo giochiamo per davvero!” risponde.
“ Gli passerà,vero?” le domando preoccupato.
“ Spero per lui di sì o finirà maciullato come il pangrattato!” risponde tombale. In effetti fra Jimmy e Armando non si scherza!
 
[Bianca]
Sorrido quando mi ritrovo fra le mani una collana che ha per ciondolo un’ampollina contenente dei glitter. Regalo al mio fidanzato il mio sorriso più luminoso prima di baciarlo. Sono contenta che gli sia piaciuta la camicia personalizzata disegnata da me che gli ho regalato!
“ Da bambina impazzivi per Trilli e siccome le somigli,ho pensato dovessi avere la tua polvere di fata. Anche se con me la magia di volare riesce senza. Mi bastano solo i tuoi baci,pulcetta! È il Natale più bello della mia vita,il nostro primo Natale insieme. So che adesso hai tanti pensieri per via di tuo padre,ma spero di riuscire a donarti almeno un po’ di sereni…” lo interrompo con 1000 baci sulle labbra.
“ Io con te sono serena sempre! E sì,ho paura che la mia famiglia vada in pezzi,ma anche se questa eventualità nefasta dovesse verificarsi,so che non sarò sola a raccogliere i cocci,ma che ci sarai tu a sostenermi,a tenermi la mano e ad aiutarmi ad aggiustare tutto! Io ti amo,Mario Calderon Patiño!” replico abbracciandolo forte. Faccio per baciarlo quando il mio cellulare squilla. Accetto subito la chiamata di mia sorella.
“ Pili,buon Natale! Come stai?” esordisco.
“ Buon Natale! Sarei stata meglio se mi avessi detto subito di papà. Con Miss…con Susanna Valencia come sei rimasta?” replica.
“ Vuole essere lei a diffondere il pettegolezzo su sua madre così che non se la prendano con noi,che papà non sospetti che noi abbiamo dei dubbi su di lui! A spiegarle che in questo modo sua madre la renderà il suo pranzo del 26!” le spiego.
“ Non credo le importi poi molto. Pare che sua madre abbia rinfacciato a lei e Giulio dei sacrifici in fatto di abbigliamento dovuti alla sua condizione di madre!” risponde. Bella donna di merda!
“ Non ci credo che papà tradisce davvero la mamma con una stronza simile!” commento.
“ Io non farò mai nulla di simile a Dino!” replica con la voce tremante. No,le lacrime a Natale,no! Qualcuno la fermi!
“ Non c’è neppure bisogno di dirlo: tu eri amorevole pure coi bambolotti; lei probabilmente le bambole le narcotizzava! Non piangere,Pili!” cerco di calmarla. Mario si porta una mano alla fronte.
“ Ieri ti ho trattata male!” singhiozza. Ora finisce che si scusa pure per le volte in cui giocava con le mie bambole!
“ Non importa! Dino me le sconterà quando nascerà queste marachelle! Ci vediamo più tardi per il pranzo da zio Armando e cerca di non piangere nel piatto!” replico salutandola.
“ Fra un po’ dovremo andare in giro col tuo corredo perché le gestanti si asciughino le lacrime. Mi pare che dovunque ci giriamo ci sia una di loro che piange!” borbotta il mio amore grattandosi il capo. Il mio cellulare squilla e leggo il numero che mai pensavo mi avrebbe chiamata.
“ Buon Natale!” esordisco.
“ Anche a te. Ho detto a Nieves Sinisterra della mamma. Lo sai che è meglio di uno strillone! Tutto è meglio che far passare tuo padre per un demente o mettersi a pedinarlo!” replica Susanna Valencia.
“ E ora?” le domando.
“ Abbiamo fatto cadere la prima tessera ed ora bisogna attendere,con una certa pazienza,che cadano tutte le altre! Tua sorella non mi sembrava convinta,ma ieri per poco non saltava alla giugulare di vostro padre,quindi è meglio venire a capo di questa storia quanto prima!” risponde.
“ Allora grazie!” borbotto.
“ E di che? Basta che non sbottino alle nozze di Giulietto,ci sarà da divertirsi! Al massimo ci bandiranno tutti dalle future feste dei Sinisterra!” minimizza scioccando il mio povero Mario. Ha detto niente!
 
[Charlotte]
“ Mi stai prendendo in giro? È uno scherzo?” domando a mio marito scioccata. Ma che c’è nell’aria di Bogotà in questo periodo? Una nube tossica si è abbattuta sulla città e nessun Tg l’ha detto?
“ Sia chiaro che l’ho bloccata dopo averle detto che per Natale gradisco solo i cesti alimentari e non le foto sconce!” mi risponde mortificato.  
“ Sei arrabbiata con me?” mi domanda preoccupato.
“ No,amore. Sono arrabbiata,sì,ma con quella poco di buono,che manda foto sconce agli uomini sposati! Chi è?” gli domando.
“ Non te lo dico! La gravidanza ti ha resa ancora più impulsiva e sebbene la tua impulsività mi abbia donato il nostro amore,che è la cosa più preziosa che ho,non ci tengo a far imparare alle nostre bambine tutte le parolacce più che giuste che rifileresti a quella tizia!” risponde strappandomi un sorriso per aver definito il nostro amore come << la cosa più preziosa che ha >>.
“ Davvero il nostro amore è la cosa più preziosa che hai?” gli domando stringendomi a lui. Annuisce.
“ E se hai bisogno di affrontare ancora l’argomento di quell’uomo che arroga diritti su di te,io ci sono!” mi risponde strappandomi un bacio.
“ Stanotte ho sognato le nostre bambine. Loro piangevano ed io non riuscivo a calmarle. Ma ti assicuro che con le bambole io avevo molta pazienza!” mi sfogo. Mi fa accoccolare fra le sue braccia baciandomi il capo.
“ Amore,tu sarai una mamma fenomenale! E sai perché? Perché hai avuto una mamma che ti ha amata tantissimo e che ti ama tuttora! Oltre al fatto che sei una donna meravigliosa e perfetta!” mi rassicura. Mi sfuggono alcune lacrime.
“ Io non riesco a credere che quel tipo abbia potuto pensare anche solo per un attimo che io reputassi la donna che mi ha messa al mondo mia madre. Mia madre è la donna che piange mio padre un giorno sì e l’altro pure; è la donna meravigliosa che mi chiama ogni 2 ore per sapere se io e le sue nipotine stiamo bene; è la stessa che fino a 2 giorni fa ancora portava il lutto per il mio papà!” affermo.
“ Lo so. Magari credeva che suo fratello,essendo morto prima della tua nascita,fosse sgombro da colpe e meriti e che tu volessi sapere qualcosa di lui!” replica giocando con le mie dita.
“ L’unica cosa che vorrei sarebbe non sentire mai più parlare di questa storia,visto che una famiglia ce l’ho!” rispondo perentoria.
“ Ed è pure destinata ad allargarsi!” scherza mio marito facendomi ridere. Non so come farei senza di lui!
 
[Patrizia]
Per una volta nelle ultime settimane i ruoli si sono invertiti e sono stata io a trascorrere la notte in questa catapecchia e lui a dormire fuori. Spero per lui che dopo anni con quella fricchettona in grado di fare la troia solo con mio marito,si sia almeno divertito!
Quando odo il rumore delle chiavi nella serratura,per non far notare la mia curiosità,fingo di essere impegnata a sfogliare il catalogo dell’agenzia immobiliare e di essermi appena accorta della sua presenza.
“ Buongiorno e Buon Natale!” lo saluto.
“ Ti assicuro che purtroppo non sarà né un buongiorno né tantomeno un buono o sereno Natale,quando ascolterai quello che ho scoperto stanotte!” annuncia funesto.
“ No,non me lo dire! Non dirmi che hai trascorso la notte con una peggio di quella sgualdrina di Camilla Mendoza!” replico sconfortata.
“ No. La notte è stata piacevole,ma quello che ho scoperto prima non lo è stato per nulla. Sai perché Cullen e Camilla vogliono da noi l’annullamento?” ribatte mettendosi a sedere.
“ Perché li abbiamo imbrogliati,raggirati e tutte quelle cose lì. Loro sono i buoni,noi i cattivi,ecc…” rispondo annoiata.
“ No,per non finire in carcere per bigamia. Daniele Valencia e Camilla Mendoza,i 2 santi,i 2 perfettini che non sbagliano mai,che non mentono,non omettono,non manipolano,sono sposati dal 1992 ed io e te siamo 2 coglioni!” ribatte. È la sensazione simile a quella di una cattiva digestione o di una doccia fredda quella che mi pervade.
“ Mi prendi in giro?” gli domando sperando che confermi la mia sensazione.
“ No. Se c’è qualcuno che ti ha preso in giro non sono di certo io! Ti sembro un vampiro,per caso? Ecco perché hanno ripreso da subito a giocare al maritino e alla mogliettina: lo erano pure su carta,perché perdere tempo a rispettare i nostri sentimenti per essere stati appena deposti? Si vede che si annoiavano troppo a trascorrere 44 anni insieme ed hanno pensato di aggiungere un’epopea travagliata alla loro melensa storia d’amore!” risponde incazzato nero. Ecco perché non è mai riuscito a staccarsi da quella puttana e le ha permesso libertà che a me non ha mai consentito!
 
“ Nessuno sano di mente potrebbe mai rinnegarti per nessun motivo al mondo,Mendoza! Ad ogni modo,credo dovremmo riprendere al più presto il discorso cominciato di sopra. Non è bello non concludere i discorsi!” ribatté diretto mio marito facendo arrossire quella donnaccia. Mancava più di mezz’ora alla mezzanotte e volevo solo cacciare via a pedate quella donna da casa mia.
“ Dan,che hai? Sei un po’ pallido!” esclamò quella donna toccandogli il viso.
“ Pressione bassa,lo sai. Ne soffro da sempre. Non ti preoccupare! Ho mangiato poco e anche la cioccolata l’ho a stento toccata! Mi passa!” asserì Daniele. Quella donna gli slacciò leggermente la cravatta per poi far uscire i primi due bottoni dalle asole.
“ Va meglio? Vuoi un po’ di sale? Qualcosa da mangiare? Daniele,non farmi preoccupare! È solo pressione,vero?” replicò quella donna. La bastarda di mio marito gli lasciò un bacio sulla tempia.
“ Sto bene! Non è che adesso vi sentite male voi due o finirò per sentirmi male di nuovo e non usciremo più da questo circolo vizioso!” ribatté mio marito baciando la fronte di quella donna e di sua figlia.
“ Non hai risposto alla mia domanda! È solo la pressione bassa,vero?” insistette quella donna richiudendogli la camicia.
“ Sì. Devi stare tranquilla! Sai benissimo quanto sono stressato in questo periodo! Anche se questo in fondo è stato un bene: non credevo di dover avere un calo di pressione per farti preoccupare per me ed avere di nuovo le tue mani addosso!” la punzecchiò Daniele. M’incazzai.
“ Cretino! Ti prenderei a ceffoni,Valencia!” si risentì quella donna facendolo ridere.
“ Anche se non lo merito e se stamani ti ho fatto credere di non anelare la tua preoccupazione,non è così! A me piacciono le tue premure!” replicò mio marito carezzandole le guance umide con i pollici. Quella lo abbracciò.
“ Non mi leverò dai piedi tanto facilmente,Mendoza! Sei destinata a sopportarmi ancora parecchio!” la rassicurò lui dolcemente.
“ Lo spero! Mi hai fatta spaventare! E in merito allo stress,devi stare più calmo! Non sei solo!” replicò lei. Lui le carezzò la guancia.  
“ Lo so. Ci sei tu per ora! Ma quando te ne andrai? Io come faccio da solo in mezzo a quest’inferno? Non bastavano tutti i miei casini,ci voleva pure Bea e la sua liason aperta con l’uomo sposato!” si lamentò Daniele. 
“ Shhh…Non è detto che me ne vada! Chi può saperlo? Per ora,risolviamo un problema alla volta! E poi pensa ai lati positivi: io e te insieme siamo sempre stati una forza della natura da ogni punto di vista!” lo rincuorò quella troia abbracciandolo. Mio marito la cinse forte. 
“ Già: io e te insieme siamo indistruttibili. Per fortuna,sei qui! Non so come avrei fatto se non fossi tornata!” replicò mio marito.
“ Saremmo stati tutti meglio!” sibilai. I due mi fulminarono con un’occhiataccia ciascuno.
“ Non mi pare il caso di pensarci,no? Sono qui,no? Vedrai che risolveremo tutto insieme io e te!” lo rassicurò lei melliflua allacciandogli la cravatta,un gesto che Daniele non consentiva mai a nessuno.
“ E,visto quanto sei stressato,per farti rilassare pensavo che potremmo andare al cinema una sera di queste. Avevo in mente di assistere alla proiezione di un riadattamento del “Satyricon ”. Dovrebbe uscire a giorni!” gli propose quella. Mio marito la fissò con un ghigno divertito.
“ Uno sguardo a ciò che stai lasciando?” sghignazzò. Quella rise.
“ Non ho ripensamenti su ciò che sto per fare! È come passare il bianchetto su un errore ortografico!” rispose quella sgualdrina.
“ D-Davvero vuoi che andiamo al cinema insieme? Come il nostro primo appuntamento?” balbettò.
“ Ma se finisci tutti i popcorn al caramello,stavolta non basterà raccogliermi un monile per salvarti!” civettò quell’oca facendolo sorridere.
“ Raccogliere quell’orecchino è stata la cosa migliore che abbia fatto in vita mia!” rispose Daniele.
“ Quanto tergiversi,Valencia! Se non ti va,non importa!” si schermì quella.
“ Non è questo. Mi piacerebbe moltissimo,ma non sono tranquillo all’idea di lasciare la bambina a casa da sola!” obiettò Daniele.
“ Papà,non ho 3 anni! Ti prego! Ti ordino di uscire con la mamma e vi ordino di divertirvi! Ne avete bisogno! Io cenerò e poi,se mi dai il permesso,attingerò alla tua libreria per prendere in prestito un libro! Ho visto che ne hai molti!” intervenne la loro bastarda.
“ Amore,non è questione di avere 3 anni e lo sai che non devi chiedermi il permesso perché questa è casa tua! È che sarei più tranquillo a lasciarti da sola piuttosto che in pessima compagnia! Tu sei uno dei beni più preziosi per me e la mamma e vai tutelata!” rispose lui.
“ Sottoscrivo in pieno,anche se questa cosa dell’essere tutelata la fa sembrare una specie in via d’estinzione! Comunque,Valencia,prima cena o cinema? Vediamo se lo ricordi!” aggiunse quella per poi rivolgersi a Daniele.
“ Prima cena e poi cinema. Odi la massa e l’ultimo spettacolo,solitamente,ha meno gente! Sushi?” replicò mio marito con un sorriso.
“ Vedo che hai fatto i compiti,Valencia! Vada per il sushi!” rispose lei.
“ Ho visto che c’è anche un film sulla vita di Tolstoj di un regista russo. Pare sia in lingua originale con i sottotitoli!” le propose lui.
“ Quei film per i sordomuti?” domandò giustamente mia figlia. Li odiavo!
“ Veramente servono per apprezzare il film in lingua originale. Se evitassi di prendere per oro colato tutte le stronzate di tua madre e sperimentassi prima di denigrare qualcosa sarebbe meglio. Allora,Mendoza? Ci stai?” le rispose Daniele prima di rivolgersi a quella.
“ Ok,ma magari prima andiamo a cena in quel ristorante indiano che si trova nei pressi del Copernico! Ti prego!” squittì quell’oca.
“ Mi inviti a nozze…considero un miracolo che tu voglia mangiare,visto che ultimamente spizzichi come un uccellino! Dopo tutto quello che ti ho detto,ancora mi sopporti! Tuo fratello ha ragione a dirti che sei masochista!” borbottò lui.
“ Io non sono stata uno zuccherino con te! E se darai di nuovo ragione ad Armando,ti misurerò la febbre!” replicò lei rubandogli una risata.
“ Se Roby ha finito qui,pensavo di anticipare la partenza!” asserì Daniele. Che bisogno aveva di tenere le mani addosso a lei?
“ Impaziente di vedere Zurigo? Se avessi accompagnato Bea negli anni,saremmo stati felici di farti da guida turistica!” cinguettò quella.  
“ Mi rende impaziente la guida turistica: raffinata,intelligente,bellissima!” civettò Daniele. Lei gli tirò un leggero pugno sulla spalla.
“ Mi vuoi come guida turistica?” replicò quella.
“ Vuoi una domanda formale? Desideri che mi inginocchi?” ribatté mio marito.
“ Per quanto le richieste formali ti riescano a meraviglia,preferirei di no giacché sono state tante le volte in cui mi hai chiesto di sposarti e alla fine non è mai successo!” rispose quella.
“ Rimediamo!” scherzò Daniele. Quella rise.
“ C’è troppo animalier nella tua vita,Valencia!” rispose quell’oca.
“ E se mi liberassi dell’animalier?” replicò mio marito. Lei sorrise.
“ Forse!” rispose lei civettuola afferrando la sedia per accomodarsi di fianco a lui. Lui ridacchiò. Che bisogno aveva di stargli attaccata?
“ Prima che volevi dire con la storia che nel sonno parlo? Stanotte ti ho disturbata?” le chiese.
“ Avrebbe potuto tranquillamente dormire da sola nel suo letto!” sibilai. Daniele mi lanciò un’occhiataccia.
“ Ti sei addormentato con la testa sulla mia spalla arpionato a me e quando ti ho sdraiato e stavo per allontanarmi per cercarti un plaid e andarmene in camera,ti sei stretto ancora di più a me mormorando frasi sconnesse. Chiedevi di non lasciarti,di non andarsene a qualcuno (presumibilmente Roby). Poi hai nominato me e altre frasi sconnesse durante la nottata. Sono riuscita a stento a togliermi le scarpe. In aggiunta a ciò,più ti distanziavo da me per evitare di ritrovarmi incastonata nello schienale del divano,più ti attaccavi a me sebbene ci fossero svariati centimetri a separarci dalla fine del divano. Sarebbe bastato spostarti di alcuni centimetri,ma nulla che non sia già capitato in 7 anni di relazione! Il vizio di attaccarti a me tipo cozza allo scoglio resta! Temevo di avere freddo stanotte senza un plaid,ma non è stato così. Possiamo ancora dormire comodamente assieme in un letto singolo!” gli narrò quella. Lui rise. Con me non aveva questo vizio. Dormiva sempre dal suo lato e se ero io a muovermi nel sonno aderendo a lui,mi scostava da quella vicinanza.
“ Oddio! Avete fatto sesso sul divano di Armando!” squittì Bea.  
“ Bea,sei pazza? Su un divano?” replicò quella scandalizzata prima di scoppiare a ridere. Odiavo la sua risata quasi quanto detestavo lei.
“ Armando mi avrebbe reso simile a Ken di Barbie! Sebbene sia lui a dover risarcire me: quel divano è terribile!” aggiunse Daniele.
“ Come se le molle malridotte di quel divano non siano opera vostra! Anche il tuo divano è malridotto!” obiettò Bea facendoli arrossire.
“ Davanti alla bambina,no,porca puttana! Io la picchio!” borbottò Daniele.
“ Sì,è opera nostra e,per grazia di Dio,Armando non ce ne ha chiesto conto,ma sei pregata di evitare le illazioni in presenza dei ragazzi! Inoltre quando è capitato eravamo soli in casa. Tu immagini le grida di Armando? L’avrebbero udito fino in Africa!” intervenne quell’oca.
“ E c’avrebbe mandati su Saturno a calci nel sedere!” aggiunse Daniele. Lei sorrise.
“ Dubito che Saturno sia abitabile come pianeta…forse solo nella canzone di Alborán! En Saturno viven los hijos que nunca tuvimos En Plutón aún se oyen gritos de amor En la Luna gritan a solas tu voz y mi voz Pidiendo perdón, cosa que nunca pudimos hacer peor” ribatté quella per poi cominciare a canticchiare.
“ Siamo di buon umore! Io invece non lo sono da quando so che ti hanno fatto credere di essere stata un diversivo per me! Vorrei sapere chi è stato perché deve averti fatto male ed io voglio vendicarmi!” esclamò Daniele. Lei mi fissò disgustata. Quella stronza mi teneva in pugno!
“ Non mi va di parlarne ora! Un giorno te lo dirò,promesso! L’importante è aver chiarito ogni cosa,no? Ora vorrei mettere su carta ciò che serve ai ragazzi per le nozze!” rispose quella carezzandogli la guancia. Stronza! Si divertiva a farmi sentire un topolino in un angolo!
“ Magari dopo. Mi accompagni a prendere un liquore?” le chiese Daniele.
“ Niente alcolici. Adesso fai il bravo e mangi qualcosa. Hai mangiato pochissimo e mi hai fatta spaventare!” rispose quella troia.
“ Amore,mamma e papà tornano presto!” annunciò Daniele a quella bastarda della figlia baciandole la fronte prima di prendere quella troia per mano e portarsela via. Fulminai con lo sguardo le loro dita intrecciate.
“ Zia,devo chiederti una cosa: visto che la cosa potrebbe scioccare non poco mio marito,già frastornato dal ritrovarsi un suocero simpatico al posto di uno stronzo,durerà per molto questa cosa di vedermi come una bambina di 3 anni?” chiese quella stronza in erba a Marce.
“ Temo di sì. Poco mancava che ti dessero la mela grattugiata per merenda!” rispose Marcella scioccata.     
 
“ Giuro che me la paga quella puttana!” afferma collerico sbattendo la mano chiusa a pugno sul tavolo. Non lo biasimo perché anch’io sono furiosa! Quei due pezzi di merda c’hanno preso in giro per anni!
“ Ma come mai la stampa non ha mai saputo nulla del loro matrimonio?” chiedo ancora scossa.
“ Si sono sposati a Las Vegas per il diciottesimo compleanno di Camilla. Romantico,no?” replico ancora incazzato.
“ Quindi magari è stata una cosa così…un gioco!” ipotizzo. Marcella me l’avrebbe detto se suo fratello fosse stato sposato!
“ Ho un amico al municipio di Las Vegas. Facciamo che controllo! Comunque il tuo caro e fedelissimo maritino apostrofava la santa Camilla come << sua moglie >>. E lo fa anche adesso…qualcosa vorrà dire!” risponde prima di allontanarsi dalla cucina.
 
[Camilla Senior]
La culletta,sebbene sia vuota e per questo leggermente triste,mi fa sentire bene. Stamani,quando ci siamo svegliati,e l’ho vista lì è stato automatico immaginare il nostro pulcino sgambettare lì dentro e stringere nel suo pugnetto l’indice del papà. Stavolta riusciremo a vivere ogni attimo assieme e potremo gioirne in pace senza equivoci e senza tragedie! Un suo bacio mi strappa dai miei pensieri.
“ A che pensi,amore mio?” mi chiede.
“ Al nostro bambino che scalcia nella mia pancia e a te che partecipi a quest’emozione!” rispondo accoccolandomi a lui.
“ O ai nostri bambini!” farfuglia. Sorrido.
“ Amore mio,già uno sarebbe un miracolo,lo sai!” cerco di riportarlo con i piedi per terra.
“ Sì,ma tu immagina 2 o 3 pulcini che gattonano nel salotto,da coccolare,da viziare…” risponde sognante. Gli tiro un buffetto sulla mano.
“ Smettila di farmi volare con la fantasia! Lo sai che poi finisce che davvero mi metto in testa di avere 2 o 3 gemelli!” lo ammonisco dolcemente strappandogli un bacio.
“ Belli come te. Perché tu rendi bello tutto,amore mio!” mi sussurra facendomi sciogliere.
“ Eh no! Un bimbo bello come te lo voglio anch’io. Certo che potrei diventare un po’ gelosa qualora facesse stragi di cuori durante l’adolescenza!” replico facendolo ridere.
“ Mi passi il mio cellulare,per favore?” domando a mio marito,che si trova più vicino allo stesso. Sciocca la lingua contro i denti.
“ Cosa mi dai in cambio?” replica suadente strappandomi un sorriso.
“ Ricattatore manipolatore!” soffio sulle sue labbra prima di baciarlo.
 
L’avevo accompagnato solo per farlo nutrire. Il calo di pressione dinnanzi a tutti mi aveva allarmata e avevo avuto paura di perderlo ancora!
Varcata la soglia della cucina feci per lasciargli la mano e premere il pulsante per accendere la luce,ma le sue mani si posarono sul mio ventre abbracciandomi da dietro e facendomi aderire al suo petto. Fu naturale posare le mani sulle sue ed intrecciare le nostre dita.
“ Devi mangiare,Daniele!” gli rammentai cercando di non balbettare per la punta del suo naso che carezzava il profilo del mio collo e successivamente l’elice del mio orecchio. Posò un bacio dolce sotto il mio orecchio facendomi tremare.
“ Guarda che sto bene!” mi rassicurò. Accesi la luce per poi allontanarmi da lui. Non volevo scherzasse sulla sua salute. Lui non poteva morire lasciandomi sola. Non poteva far morire di dolore me e Roberta,che l’aveva appena conosciuto!
“ Se non vuoi mangiare,non lo farò neanch’io!” asserii perentoria incrociando le braccia al petto. Mi fissò esasperato.
“ Saresti capace di farlo! Mangerò due biscotti,contenta?” si arrese. Scossi il capo esasperata. Mi diressi verso gli sportelli della cucina.
“ I biscotti sono sempre al solito posto o la regina della savana ha deciso di spostarli nella dispensa di Tarzan?” replicai prima di aprire i pensili. Non ricevendo risposta,mi voltai ritrovandomelo praticamente addosso.
“ Non è cambiato nulla,Cami. I biscotti sono sempre nello stesso posto!” rispose circondando il mio viso con le mani. 
“ Dillo ai tuoi genitori che casa loro è uguale a come l’avevano lasciata!” replicai acida. Sollevò un sopracciglio divertito.
“ Touché. E dovrei dirgli anche che la loro nipote appena ventunenne mi odia e forse è incinta!” borbotto. Le questioni di gelosia passarono immediatamente in fondo ai miei pensieri,spingendomi quindi ad abbracciarlo beandomi del suo respiro caldo sulla spalla.
“ Pensa al periodo più difficile della tua vita: nulla sarà mai peggio di quella fase!” replicai carezzando la sua nuca con la punta delle dita.
“ Non mi stai aiutando per niente,Cami: il periodo peggiore della mia vita è cominciato 40 anni,8 mesi e 12 giorni fa e non è ancora finito, purtroppo!” asserì. Il mio periodo terribile era cominciato il medesimo giorno continuando fino a quel momento.
“ Lasciamo perdere!” borbottai stanca facendo per allontanarmi da lui. Le sue mani sul mio viso mi trattennero impedendomi di spostarmi. Che voleva da me? Era lui che mi aveva ribadito più volte di amare la moglie (come se ci fosse da andare fieri di una cosa del genere!).
“ No,non lasciamo perdere. Sembri sul punto di esplodere e,ad essere onesto,temo il momento in cui lo farai. Parlami!” rispose continuando a sfiorare il mio viso. E cosa avrei dovuto dirgli? Che dopo 40 anni,8 mesi e 12 giorni di astinenza da lui,pure solo sentirlo respirare aveva il potere di incendiarmi? Che lo amavo come e più di prima? Che avevo tentato di uccidermi pur di non dover vivere senza di lui?
“ Credi di aver sofferto solo tu? Quanto hai sofferto per me? Un anno? Quando nostra figlia diceva a stento 50 parole,già ti vedevi con un’altra! Sai come mi sono sentita? Cosa ho provato a sentirmi dire di essere stata un gioco per te? Sai perché non sono mai riuscita a dirti di non amarti più guardandoti negli occhi? Perché non era vero! Ma hai scelto la strada più comoda fidandoti di quella lettera più che della mia promessa di amarti per sempre! Sai cosa ho provato ogni volta che mettevo piede fuori casa dei miei,dove ci siamo scambiati il primo bacio? LA MIA VITA LA VOLEVO CON TE!…” di nuovo interruppe il mio monologo con un bacio. Stavolta però ad arginarmi non vi era un segreto enorme né la rabbia per essere stata rinnegata; c’era solo l’amore puro e intenso che avevo sempre nutrito nei suoi confronti.
“ Io stavo come te! Ci sei sempre stata solo tu! Dimmi che mi credi! La mia vita la voglio con te!” mormorò fra un bacio e l’altro. Ricambiai quel contatto allacciando le braccia al suo collo per stringerlo a me mettendo da parte i miei dubbi sui suoi sentimenti per me. La consistenza dei suoi capelli fra le mie dita,il sapore della sua bocca,i nostri corpi combacianti,le sue mani su di me,quel corpo che conoscevo alla perfezione a portata delle mie dita,i suoi mugolii,sentirlo tremare fra le mie braccia,mi portarono in una dimensione nostra. Una bolla che fu infranta da qualcosa di metallo che cadde sul pavimento. Mi staccai da lui per guardare in basso.
“ Il mio bracciale!” farfugliai chinandomi a raccoglierlo. Aveva la chiusura difettosa e sapevo che a breve avrei dovuto separarmene. 40 anni insieme e si era usurato. Daniele mi emulò per galanteria.
“ Sarebbe il caso di cambiarlo,è un po’…” quando si interruppe sollevai lo sguardo dal bracciale per rivolgerlo a lui,accorgendomi di cosa avesse attirato la sua attenzione.
“ Che cos’è? Che hai qui?” mi chiese carezzando il mio polso.
“ Una vecchia cicatrice. Storia vecchia!” minimizzai allacciandomi il bracciale per coprire quella ferita.
“ Cami,come…” lo interruppi.
“ Non mi va di parlarne! Vorrei qualcosa da bere e vederti finalmente mangiare,se possibile. Non per forza in quest’ordine!” mi chiusi.
“ Sai dove sono i bicchieri e il resto. Anche se non mi credi,non è cambiato nulla né in casa né per me!” rispose. Annui per poi estrarre dalla vetrinetta dei bicchieri e il liquore al caramello.
Ancora mi tremavano le mani per quel bacio,ma cercai di calmarmi per non versare quel liquido appiccicoso ovunque. La povera domestica già era rimasta traumatizzata prima,non volevo dovesse anche mettersi a smacchiare la cucina!
“ Non mi hai detto che mi credi! Tu davvero credi che per me sia cambiato qualcosa in questi anni?” esclamò. Lo fissai stanca per poi mandar giù l’esigua quantità di liquore presente nel mio bicchierino. Mi accorsi della goccia sfuggita e finita sul mio sterno in procinto di macchiarmi il vestito e la collana.
“ Invece di fissare il tragitto di quella goccia,per favore,potresti passarmi un foglio assorbente affinché io…” la mia richiesta fu interrotta dalla sua bocca che fermò la corsa di quella goccia prima che arrivasse a macchiarmi vestito e monile. La mia mano si mosse in autonomia per raggiungere i suoi capelli ed i miei occhi si chiusero. La mia mente si eclissò ignorando persino che mi ero accomodata sulla penisola della sua cucina e che le sue mani stavano carezzando deliziosamente i miei fianchi. Ero in suo potere e non riuscivo ad essere lucida. Mi morsi il labbro inferiore quando la sua bocca prese a risalire lungo la gola.
“ Sono stato orribile con te! Dimmi che mi perdoni per le mie cattiverie!” mi sussurrò intrappolando leggermente fra i denti il mio mento.
“ D-Dan,non ci pensare più! Non è successo niente!” balbettai quando iniziò a tracciare con dei baci il contorno della mia bocca. Mi strappò un bacio prima di sollevarmi da lì. Si mise a sedere sullo sgabello adiacente alla penisola e mi fece accomodare a cavalcioni su di lui.
“ Ce ne stiamo così solo per un po’? Solo 2 minuti!” mugugnò cingendomi forte. Annuii strofinando la punta del naso contro il suo collo.
“ Non vedo l’ora di portarti con me domani. Io e te da soli!” mi sussurrò intrecciando le sue dita con le mie.
“ Ti ricordo che ho un hotel da cercare,quindi non posso passare tutta la mia giornata con te. A meno che non mi accompagni!” replicai.
“ Mi piace la tua intraprendenza! Ci sto!” rispose con un sorriso da schiaffi beccandosi un buffetto sulla mano.
“ Devi mangiare!” gli ordinai.
“ Solo se mi giuri di tornare a vivere a Bogotà!” mi ricattò.
“ Ma sei un ricattatore manipolatore! E sai qual è uno dei miei punti deboli?” replicai civettuola.  La vicinanza fisica fra noi non aiutava.
“ Mi pare che uno fosse qui!” rispose sfiorando un punto preciso della mia gola che gli piaceva mordicchiare quando facevamo l’amore.
“ Non in quel senso! Tra i miei punti deboli ci sono i ricattatori manipolatori,soprattutto uno!” civettai strappandogli un sorriso.
“ E lo sai che questo ricattatore manipolatore è molto lusingato di figurare fra i tuoi punti deboli?” flirtò lasciando giocare i nostri nasi.
“ L’avevo intuito!” sorrisi divertita sulle sue labbra. Fece per baciarmi,ma con fatica mi allontanai porgendogli un biscotto.
“ Prima il dovere. Ed il tuo dovere è mangiare!” lo imboccai divertita. Riuscii a fargli mangiare un paio di biscotti.
“ E dopo il dovere…” lasciò in sospeso la frase mordicchiandomi il labbro inferiore. Il sacchetto di biscotti mi sfuggì di mano per la fretta di portare le dita fra i suoi capelli e sul suo viso mentre mi sfamavo dei suoi baci. Un colpo di tosse mi fece scattare in piedi.
“ Marcella,ma sei matta? A momenti ci veniva un infarto!” l’ammonì Daniele.
“ Il mio fratellino debole di cuore,ma privo di tatto! Ti rendi conto della figura che sta facendo Patrizia a questa cena?” replicò Marcella.
“ Se non ti piace ciò che vedi,nessuno ti obbliga a restare! Patrizia sta solo raccogliendo ciò che ha seminato!” rispose lui con ragione cingendomi un fianco. Non ci capivo più nulla,visto che solo la mattina prima aveva detto di amarla,di voler stare con lei!
“ Dan,non esagerare! Ci manca solo che si alzino i toni e Patrizia venga qui! Già è tentata di sbattermi fuori! Fallo per Roby!” intervenni.
“ Deve solo provarci a metterti alla porta. Uscirebbe l’attimo seguente senza toccare terra con i piedi e dall’uscita di servizio! Questa è casa tua,lo sai!” mi rassicurò ottenendo un mio sorriso e uno sguardo sbigottito di Marcella.
 
I nostri nasi continuano a giocare fra loro mentre mi strappa dei piccoli baci. Nonostante i casini,le cene tragicomiche,i problemi familiari,la nostra vita insieme l’ho sempre immaginata così e non cambierei mai una virgola di tutto questo!
“ Non ci credo che Bea pranzerà col suo compagno e con i suoi figli!” borbotta mentre nascondo il viso nell’incavo del suo collo.
“ Dì pure che la immaginavi zitellona a vita!” scherzo facendolo ridere.
“ Pensi a tuo nipote,vero? Al fatto che a quel pranzo avrebbe dovuto presenziare anche lui,giusto?” gli chiedo. Annuisce.
“ Penso a tutti gli uomini che ho conosciuto,al fatto che magari uno di loro potrebbe aver adottato mio nipote senza saperlo. Potrei persino aver incontrato quel ragazzo senza sapere chi fosse!” si sfoga poggiando il capo sulla mia spalla. Gli accarezzo i capelli.
“ Amore mio,se quel ragazzo dovesse cercarci e reperirci,troverebbe una famiglia pronta ad accoglierlo ed uno zio splendido!” lo rassicuro.
“ Amore mio,ma non possiamo fare nulla per trovarlo?” gli domando. Mi piacerebbe conoscerlo,fare in modo che conosca i suoi cugini,che festeggi il prossimo Natale con noi e anche se so che è assurdo,vorrei partecipasse al nostro matrimonio!
“ Sappiamo che dovrebbe essere nato in Perù nella seconda metà di febbraio. Come cercare un ago in un pagliaio,amore mio: potrebbe essere ovunque!” risponde sfiduciato. Già sapere il nome della clinica,sarebbe un passo in avanti in grado di farci fare una prima scrematura!
“ Che fate?” domanda nostra nipote facendoci sobbalzare. Bacia la mia guancia e poi quella di suo nonno. Ci scambiamo gli auguri.
“ Parlavamo. Piaciuto il regalo di Babbo Natale?” replica Daniele. Clizia annuisce contenta.
“ Posso provarlo?” chiede entusiasta.
“ Tesoro,a terra c’è il ghiaccio. Direi che non è proprio il caso! Magari aspettiamo che le temperature aumentino un po’ così che non ti becchi neanche una polmonite!” rispondo. Si mette a sedere imbronciata. Come il nonno…io non sono così!
 
[Nicola]
Stringo per un’ultima volta la mano di mia moglie per farmi coraggio e suonare il campanello di casa di mio figlio. Non passa molto tempo prima che Aisha ci apra la porta già linda e pinta per il pranzo a cui siamo stati invitati.
“ Buongiorno e auguri!” il saluto è corale. Ci lascia passare per poi chiudere la porta.
“ Desiderate qualcosa da bere?” ci offre. Mia moglie nega con un sorriso.
“ No,grazie. Come ti senti?” declino.
“ Meglio per quanto riguarda le nausee,meno bene per quel che concerne la fame!” risponde. Adesso quando la smetterà Daniele Valencia di imputare alla somiglianza con me questa fame spropositata di Gamberetto?
“ Carlos si sta finendo di preparare! Ma se volete accomodarvi,il divano non vi mangia,tranquilli!” esclama beffarda. Ci mettiamo a sedere e il divano emette uno squittio che mi fa sobbalzare. Aisha si avvicina celermente per scostare un dinosauro di gomma. Lo appoggia sul tavolino rivolto verso di noi. Almeno non ha la coda appuntita.
“ Pare che a Giulio da bambino piacessero tanto durante il bagno!” si giustifica. E spero non li lasciasse in giro o i vari ospiti di suo padre,che, visto il carattere del soggetto,già dovevano essere pochi,saranno morti per infarto!
“ Amore,chi… Ah,siete voi!” esclama Carlos tornando in sala vestito di tutto punto.
“ Auguri,eh!” lo ammonisco.
“ Buon Natale!” risponde secco.
“ Tesoro,c’è qualcosa che non va? Tu e i tuoi fratelli siete un po’ strani!” esordisce mia moglie.
“ La stranezza nella nostra famiglia non la portiamo di certo noi! Va tutto bene,mamma! È solo il lavoro,davvero! È che lo sai: con la storia delle Barbie,il lavoro si è triplicato e se convoco Leonardo,mio suocero giustamente s’indispettisce!” farfuglia.
“ Soprattutto dopo aver saputo le sue misure!” scherzo venendo fulminato dall’occhiataccia di mio figlio.
“ Non c’è niente da ridere! Sono preoccupato anch’io da questa faccenda! Clizia è la nipote della mia Ginger e la conosco da che ancora prendeva il latte di sua madre!” mi rimprovera. In effetti!
“ Carlos,posso sapere perché ce l’hai con me? Anche ieri: hai sbottato contro quella donna,che va bene che è un’ira di Dio,ma era venuta a battibeccare col padrone di casa,mica con te? Se ti ci metti pure tu nelle loro liti,finisce davvero che diventiamo tutti sordi!” ribatto cauto. Mi lancia un’occhiataccia.
“ Vado a finire di prepararmi. Io non ce l’ho con te. Se hai la coda di paglia,è un problema tuo,non mio!” risponde per poi lasciarci lì in salotto. Fisso mia moglie confuso. Che diavolo gli prende?
 
[Marcella]
Appena arrivo mi accomodo su quel marmo freddo e tolgo i fiori secchi dal vaso per cambiare l’acqua e mettervi le rose rosse appena acquistate. Carezzo la sua foto con un groppo alla gola.
“ Ciao amore! Ho messo il tuo vestito preferito e per farlo ho dovuto immaginare il tuo sorriso. Ma anche così fa male. Bebe e Benny lo meritano,meritano di vedermi con colori diversi dal nero,ma io non ci riesco. Mi sembra di dimenticarti togliendo il lutto ed io non voglio dimenticarti! Mi manchi ogni giorno,sai? Oggi ancora di più! Cosa posso raccontarti? Ah sì…ieri il povero Hermes (che ha deciso di raffinare il suo linguaggio per il bene delle nostre nipotine) non sapeva più dove mettere i regali per le bambine. Ne hanno ricevuti tantissimi e neanche ti dico quel megalomane di mio fratello cosa ha regalato loro! Saresti impazzito di gioia nel vedere la pancia della nostra bambina crescere per ospitare quelle due creaturine! So che non è ancora finita,che dovrò rassicurarla ancora per molto sul fatto che non farà mai loro del male,ma sono certa che lo capirà prima o poi di essere nata per fare la madre! Vorrei tanto ci fossi anche tu!” mi sfogo carezzando i contorni del suo viso su quella foto minuscola. Michel sarebbe stato il primo a coccolare e carezzare la pancia di sua figlia,se fosse stato qui!
 
Alla fine avevamo dovuto improvvisare una cena a casa mia e di Michel per il primo compleanno di Susanna,visto che la mia ginecologa mi aveva raccomandato di muovermi il meno possibile. Charlotte se ne stava rannicchiata fra le braccia di suo padre tenendo la mano sulla mia pancia oramai vistosa. Sorrideva divertita ai calcetti di suo fratello.
“ Papà,posso dire a Margherita ed Hermes che il mio fratellino non piange? Loro dicono che il loro fratellino li sveglia sempre di notte perché piange e non vogliono i fratellini che stanno per nascere per paura che piangono pure loro!” esordì sottovoce.
“ Con quel padre,lo credo che quel bambino sia una sirena antincendio! È genetica!” borbottò Daniele. Lo fulminai con un’occhiataccia.
“ Charlotte,non è detto che Jean non pianga. Nel pancione non piange,ma fuori potrebbe succedere!” replicai. Mi fissò confusa e smarrita.
“ Ma noi non lo facciamo piangere,vero? Lo calmiamo,eh?” mi chiese conferma.
“ La mamma e il papà di Hermes e Margherita non fanno piangere il loro fratellino per dispetto,ma solo perché essendo piccolo comunica con il pianto ciò che tu dici a voce. Di notte ha semplicemente fame o sente il pannolino bagnato!” la rassicurò Michel.
“ Ha fame pure di notte come Susanna? E che cavolo!” borbottò Giulio. Trattenni a stento una risata.
“ Giulio,lo sai che non si dice così!” lo ammonì severo Daniele.
“ Tesoro,Giulio si sta un po’ annoiando,ti va di fargli vedere i tuoi giochi?” proposi a Charlotte.
“ Va bene,ma io non mi fidanzo con lui perché mi sono fidanzata con Hermes!” mi sussurrò. Sorrisi divertita.
“ Vedrai che non avrai questi impicci sentimentali,amore!” la rassicurai.
“ Armando sarà felice di avermi come consuocero!” mi sussurrò ironico il mio Michel strappandomi una risata.
“ Tu almeno a queste cose non ci pensi! Non mi farai diventare consuocero di nessun urlatore spacca timpani,vero? Troverai una brava ragazza con un padre poco geloso e poco isterico,giusto?” sussurrò alla mia pancia Michel stampandovi un bacio. Gli accarezzai i capelli.
“ Hai le macchinine?” chiese Giulio a Charlotte.
“ No,ma ho il gioco della Carotina per indovinare le risposte giuste!” rispose Charlotte. Speravo solo che il mio nipotino (tutto suo padre) non tirasse fuori una delle perle misantrope di mio fratello sbigottendo quella povera piccolina!
“ Papà,ci posso andare?” chiese Giulio a Daniele fissandolo con un certo timore. L’idea di perdere suo padre ancora lo terrorizzava!
“ Sì,ma comportati bene e cercate di non svegliare Susanna! Papà ti aspetta qui,ok?” acconsentì Daniele prima di vederli sparire.
“ Danielino,non sarebbe il caso di farlo visitare?” intervenne Maria Beatrice.
“ Però sarebbe il caso che a pagare le spese dello psicologo infantile fosse tua cognata. Il trauma l’ha creato lei,non io. Non sono io che ho abbandonato i bambini per andare a scopare in giro!” rispose sprucido Daniele. Io e Michel ci scambiammo un’occhiata preoccupata.
“ Ti ricordo che sei stato tu a tradirmi con quella Sarah!” gli rinfacciò Patrizia.
“ Ma non sono stato io ad esiliare i miei figli! Tu sei un’inetta! Non sei in grado neanche di fare la madre! Sei un’inutile incapace,arrivista e narcisista!” le vomitò addosso Daniele. Per grazia di Dio,squillò il cellulare di Bea.
“ Scusate,ma devo usare il vivavoce perché c’è qualcosa che non va quando uso l’altoparlante!” si scusò prima di accettare la chiamata.
“ B-Bea,t-ti disturbo?” singhiozzò la voce di Camilla. Daniele sbiancò e si irrigidì.
“ Sono alla festa di Susy,posso chiamarti dopo?” replicò Bea ignorando quanto fosse agitata. Si sentirono ulteriori singhiozzi.
“ Mia nipote ti fa piangere? E non hai sentito quanto puzzano i suoi pannolini!” esclamò mia sorella. Alzai gli occhi al cielo.
“ Non è il caso di parlarmi di pannolini! Ho un ritardo. Sto facendo il test,Bea!” singultò. Mio fratello mandò giù un generoso sorso di vino.
“ E com’è? Oddio! Sei incinta? E a Robertina chi lo dice? Darà fuoco a Zurigo,lo sai,sì?” le chiese Bea terrorizzata.
“ TI HO DETTO CHE STO FACENDO IL TEST,MALEDIZIONE! NON LO SO! COME FACCIO?” sbottò in lacrime.
“ Stai calma! Non ti agitare che non ti fa bene! A parte il ritardo,hai altri sintomi: nausea,fame,umore ballerino…” replicò mia sorella.
“ Della nausea perenne conosci i motivi! Ti pare possa aver fame dopo che Junior ha ricevuto in regalo da suo padre << 120 giornate di sodoma >> e con Roby in piena crisi adolescenziale? Non voglio un altro figlio! Roberta e Junior hanno appena trovato un equilibrio loro! Sai quanto ci ha messo Roby ad accettare Junior! Come faccio?” ribatté lei. Daniele scosse il capo sfiduciato dall’idiozia di Guido Lascano.
“ Voleva regalarlo ai tuoi o restituirlo come un pacco! Te l’ho già detto: devi farti legare le tube,come ho fatto io!” obiettò Bea.
“ Non se ne parla: è il mio corpo ed io non modificherò il mio corpo per non avere figli! È mostruoso!” replicò Camilla.
“ Quindi non disdegni l’idea di avere altri figli un giorno! Magari scegliendo un altro partner…” la stuzzicò Bea.
“ Come no: alto,moro,occhi scuri,spalle grosse,torace ampio… Maria Beatrice!” replicò sconsolata Camilla. 
“ Ne conosco uno così!” trillò Bea.
“ Per carità,a parte la famiglia,tu conosci solo casi umani,Bea! No!” rispose lei. A Daniele sfuggì un sorriso.
“ E comunque hai fatto bene a farti legare le tube! Non ti ci vedo con le nausee,il parto,le notti insonni e quella roba li!” aggiunse Camilla.
“ Bea,non in senso cattivo: il tuo problema è che non ti applichi in quello che fai! Saresti una madre meravigliosa se ti impegnassi,ma pensa a quando eravamo bambine: i tuoi bambolotti hanno dormito più della Bella Addormentata!” si scusò Camilla. Daniele sorrise divertito.
“ Che c’entra? Anche tu quando eravamo bambine dicevi che avresti sposato Daniele e che volevi tanti figli ed ora non ne vuoi!” obiettò mia sorella. Daniele si intristì.
“ Lasciamo perdere! Tu volendo potresti impegnarti ed essere non solo una zia. Anche se magari col look ci andrei piano: già è tanto che i tuoi nipoti non restino traumatizzati ogni volta,visto che Roberta e Junior ogni volta che ti vedono hanno sempre tante domande a cui non so dare una risposta!” rispose lei. Immaginavo l’effetto che avesse su quei due ragazzini!  Si sentirono delle nocche contro del legno.
“ Mamma,ti prego,apri! Stai bene?” si udì da una voce femminile chiaramente presa dal panico.
“ Amore,stavo facendo una doccia,ma ho ricevuto una telefonata. Non c’è bisogno di sfondare la porta,tesoro! Che ci fai sveglia a quest’ora?” replicò Camilla con voce tremante.
“ Volevo parlarti e non sapevo come,visto che mi vedi ancora come una bimba che gattona nel salone; ma magari il fatto che ci sia una porta di mezzo aiuta. Lo sai che i sentimenti e quelle cose lì non sono il mio forte. Sono più brava con i numeri!” rispose la ragazzina.
“ Hai litigato col tuo fidanzatino?” le chiese Camilla.
“ Mamma,mi sa che vuole. A volte ci penso anch’io,ma non so se sia giusto,anche se mi ha dedicato << La cura >> di Battiato. Ho solo 14 anni! Tu a che età l’hai fatto?” ribatté la ragazzina. Mio fratello era scioccato e pallido come se si trattasse di sua figlia. 
“ Ero più grande. E non devi azzardarti a farlo se non vuoi. Riguardo la canzone: ho imparato a mie spese che il romanticismo serve a poco; contano i fatti e il tuo fidanzato a fatti non è Battiato e nonostante tu sia un essere speciale,dubito avrà cura di te,visto che non cura neanche la sua cultura! Vai in camera che ora arrivo e ne parliamo!” mentì lei. Daniele nascose il viso fra le mani divertito per l’ironia di Camilla.
“ Perché le hai detto una balla? Tu hai perso la verginità a 14 anni! Eri più che pronta!” obiettò Bea.
“ Lei non lo è. E soprattutto non sono pronta io ad avere una figlia sessualmente attiva! Io non posso avere una figlia sessualmente attiva e con un gorilla del genere,Bea! Sai cosa le ha regalato per San Valentino? Cioccolato a latte! Roby lo odia il cioccolato a latte! Lo sanno anche le pietre che ama il cioccolato fondente!” rispose Camilla risoluta. Di nuovo delle nocche urtarono la porta.
“ Roby,un attimo! Ma di chi hai preso questa fretta?” sbottò Camilla.
“ Mamy,ho sognato che la maestra mi interrogava e la lavagna mi mangiava il braccio!” esclamò la voce di un bimbo.
“ Stasera è una processione!” borbottò Camilla. Mio fratello sorrise divertito.
“ È solo perché hai letto << It >>! Amore,la lavagna non ti mangerà il braccio perché è un essere non vivente! Devi stare tranquillo,tesoro! E poi tu sei una scheggia in matematica!” lo rassicurò Camilla. Daniele sorrise intenerito
“ Non mi ricordo come si calcola l’IVA,mamma! Non me lo ricordo più!” ribatté il bambino.
“ Amore,come lo sconto: dividi per 100,moltiplichi per il numero della percentuale e se il numero che ti danno è IVA compresa e vogliono la cifra senza IVA,sottrai; se ti danno il netto e lo vogliono compreso di IVA,sommi! Ricordi cosa abbiamo detto? Che l’IVA è un’imposta,una tassa che va pagata,quindi è qualcosa in più. Devi stare tranquillo e andare a dormire perché domani c’è scuola!” replicò Camilla.
“ È così tutte le notti?” le chiese Bea.
“ Quasi. E devo ringraziare colei che per Natale ha regalato << It >> a Junior! Grazie!” rispose Camilla. Daniele la fulminò.
“ Ma parlava di un pagliaccio! Non credevo l’avesse già letto!” si difese mia sorella. Mio fratello e Michel si fissarono sfiduciati.
“ E cosa avrebbe dovuto fare? Usarlo come fermaporta? Certo che l’ha letto!” replicò Camilla. Daniele era sconcertato.
“ Comunque il test è negativo. Non sono incinta,per fortuna. Grazie per esserci stata,Bea!” le rivelò Cami.
“ Visto? Devi stare tranquilla e andare a dormire. E dì a Robertina che se vuole dei consigli sul sesso può chiamarmi!” replicò Bea. Prima che mia sorella riagganciasse si udì solo il suo nome gridato a mo’ di rimprovero.
“ Prova a trasformare quella ragazzina in una tua copia e se non ti ammazza sua madre,ti ammazzo io!” la minacciò Daniele.
“ E a te che importa di quella mocciosa?” gli chiese giustamente Patrizia.
“ Non merita di essere deviata da Bea dopo che la mamma ha fatto tanto per allevarla con dei principi!” rispose Daniele.
“ Interessante che tu dia a me della poco di buono,quando la tua amata ex ha perso la verginità a 14 anni!” lo provocò Patrizia.
“ TU CAMILLA NON DEVI AZZARDARTI NEANCHE A NOMINARLA,CHIARO? NON SEI DEGNA NEANCHE DI GUARDARE UNA SUA FOTO!” l’aggredì mio fratello facendo piangere mia nipote e facendo accorrere i bimbi dalla cameretta.
“ No,stellina,non è successo niente! Non piangere!” la rassicurò mio fratello prendendola in braccio dal passeggino.
“ Papino,sei arrabbiato?” gli chiese Giulio avvicinandosi per farsi prendere in braccio terrorizzato.
“ No. Non è successo niente!” lo rassicurò Daniele facendolo accomodare sull’altra sua gamba.
“ Papino,io ti voglio tanto bene e se te ne vai io piango!” farfugliò con gli occhi lucidi.
“ Acche io!” esclamò la festeggiata.
“ Non c’è bisogno! La zia Marcella lava i tappeti tutte le settimane in tintoria e le vostre lacrime non servono! Papà è qui e non va via! Voi siete i miei pulcini e non vi lascio né permetterò a qualcuno di portarvi via. Vi va se vengo con voi a giocare?” replicò Daniele.
“ Va bene,ma tu le sai le soluzioni di Carotina?” gli chiese Charlotte.
“ Spero di sì,altrimenti lascio il ministero e vengo all’asilo con voi!” rispose Daniele ironicamente ottenendo le loro urla di approvazione.
“ Sì,papino,così stiamo sempre insieme!” esultò Giulio abbracciandolo.
 
“ Sapevo di trovarla qui!” esclama una voce che mi fa sospirare seccata ed alzare gli occhi al cielo infastidita. Questi sono gli unici momenti che ho con mio marito e lo trovo grave come se fosse entrato in camera nostra beccandoci a fare l’amore!  
“ Lo stalking è reato e le assicuro che mio marito non sarebbe stato felice di fare la sua conoscenza!” affermo alzandomi spazientita.
“ Suo marito è molto fortunato!” bofonchia. Mi prende in giro?
“ UN UOMO MORTO NEL FIORE DEGLI ANNI SENZA VEDERE I SUOI FIGLI SPOSATI,SENZA CONOSCERE I SUOI NIPOTINI, SENZA POTER INVECCHIARE,LO REPUTA FORTUNATO?” ringhio furiosa.
“ Nel senso che tutti gli serbate molto affetto!” chiarisce.
“ Perché lo meritava e lo merita tuttora. Michel era unico,speciale,affettuoso,devoto. Persino Daniele l’ha sempre apprezzato!” replico.
“ Se suo fratello mi apprezzasse,probabilmente mi farei visitare da un collega specializzato in psichiatria!” borbotta. Ma come si permette?
“ C’è altro? O ha altre perle natalizie da propinarmi?” gli domando sarcastica con una certa insofferenza.
“ Come sta Charlotte? Io non volevo turbarla. Volevo solo sapesse che sono disponibile a parlarle di suo padre,nel caso avesse curiosità su di lui!” replica. Cerca ceffoni questo idiota?
“ Mia figlia conosce benissimo suo padre visto che le ha cambiato i pannolini,le ha dato il biberon ed ha evitato che finisse chissà come ad opera della donna che l’ha partorita! Io vorrei solo capire com’è passato per la testa a suo fratello di donare il suo seme ad una donna del genere! Voi uomini prima di fare un figlio con una donna,non pensate a che madre potrebbe essere? O per voi l’importante è solo andare a letto con una donna e lasciare eredi?” ribatto infuriata.
“ Non credo che Paul la vedesse come una pessima madre. E dubito sia stata una gravidanza cercata!” risponde.
“ Neanche mio figlio era cercato,visto che la mia storia con suo padre era appena cominciata,ma di certo non ho mai cercato di allattarlo con del whisky! L’ho sempre amato,accudito e coccolato! Non venga mai più a definirmi << padre di Charlotte >> suo fratello,visto che non è riuscito neanche a tutelarla scegliendo bene con che genere di donna concepirla!” taglio corto per poi lasciarlo lì come il baccalà che è.
 
[Guido]
Patrizia si sta mangiucchiando le unghie quando ritorno in quel mini soggiorno dopo la telefonata col mio amico. Spero solo che,conoscendo il suo temperamento,non rada al suolo tutto! Non è la casa dei miei sogni questa,ma neanche voglio restare senza un tetto!
“ Allora?” mi domanda quando si accorge della mia presenza. Mi verso un bicchiere di whisky di pessima marca.
“ Direi che puoi appellare Camilla come << signora Valencia >> la prossima volta che avrai la disgrazia di incontrarla!” rispondo mettendomi a sedere sulla poltrona.
“ Vuoi dire che sono sposati davvero e che non era solo uno scherzo o un pegno d’amore melenso?” mi chiede scioccata versandosi quel liquido ambrato e scolandoselo tutto d’un fiato.
“ Matrimonio valido. Pare che i due si siano pure adoperati per consegnare i documenti ai vari uffici competenti dopo le nozze trash! A detta del mio amico,quello contratto con me e quello contratto con te,non esistono. Non sono validi perché precedentemente sposati! In pratica, l’unica figlia legittima è Roberta…gli altri sono tutti figli bastardi!” le spiego. Si versa un altro bicchiere di alcolico e lo tracanna con la medesima velocità del primo.
“ Non dovresti bere così tanto!” le consiglio.
“ Meglio che mi anestetizzi piuttosto che tirare il collo a quella troia o tirare un calcio nelle palle a quel figlio di puttana stasera! Ti rendi conto che quella troia sapeva di essere sposata con lui e si è presentata a casa mia quella sera? Ecco perché tanta spocchia da padrona di casa…lo era! Sai quante risate deve essersi fatta alle mie spalle? E sai quanto devono aver riso di noi in questi anni? Dici che se la sono spassata anche in questi 40 anni?” replica iraconda.
“ Tecnicamente sarebbe casa sua quella,essendo sua moglie. Dici che dovrei effettuare una prova del DNA con i miei figli?” ribatto.
“ Il fatto che nessuno dei due abbia nulla di te,dovrebbe lasciarti pensare,visto che anche la loro cara figliola adorata somiglia in tutto a quella sgualdrina della madre!” risponde. In effetti!
“ Altro che connessione mentale!” bofonchio.
“ Connessione mentale? Che stai dicendo?” mi domanda.
“ Che il fatto che adoperavano le stesse parole pure prima non era per connessione mentale,ma perché magari Camilla invece che andare a fare shopping si incontrava in qualche hotel di lusso col suo caro maritino! Ma giuro che quella puttana me la paga!” rispondo.
 
Mia suocera fissava perplessa Clizia ipnotizzata dalla gara di moto che stavano dando in tv. Eravamo tutti in soggiorno,sebbene io fossi totalmente trasparente agli occhi di mia suocera,di mia moglie,di colei che portava il mio cognome e del di lei consorte. 
“ Le piacciono davvero?” chiese a Camilla.
“ Mamma,sì. Ha 3 anni,quindi sa perfettamente cosa le piace e cosa no!” le rispose mia moglie. Clizia si voltò verso di loro seccata per zittirle portandosi un indice alla bocca.
“ Ma mica è un film di animazione o un cartone animato? Cosa deve ascoltare?” domandò mia suocera.
“ Nonna,non capisco neanche io cosa ci trovi: a me le moto non piacciono neanche; a Joseph non ne parliamo proprio. Di chi avrà preso?” replicò Roberta piuttosto sconfortata dal fatto che sua figlia fosse diversa dalle altre.
Il suono del cordless interruppe quel cicaleggio. Fu Joseph ad andare a recuperarlo per fare una cortesia alla padrona di casa ed evitare che all’arrivo della cameriera la chiamata fosse oramai persa.
“ Casa Mendoza,chi parla?...Un attimo!...Buon Natale anche a lei e famiglia!” gli sentimmo dire.
“ Un certo Daniele. La cerca,signora Margherita!” disse a mia suocera passandole il cordless. Gli occhi di Camilla si illuminarono al solo udire quel nome. Come se non bastasse che,senza alcun tatto,mia suocera continuava a tenere in casa le foto di loro due insieme!
“ Grazie,figliolo!” lo ringraziò mia suocera. Era gentile con tutti meno che con me!
“ Auguri,figliolo! Come stai?...Come va l’incarico?...I bambini?...Lo so,ma li ho visti piccoli e resteranno sempre dei bambini!...Va benissimo domani,se proprio non puoi passare ora!...Sai che non devi avvisare prima di passare! Per me sei un figlio e questa è casa tua!... No,ci sono Camilla e Roberta!...Sai come la penso e come la pensava Roberto!...Allora ci vediamo domani!...Dai un bacio ai bambini!” le sentimmo dire.
“ Mamma,ma che bambini? Sono adolescenti!” l’ammonì divertita Camilla.
“ Non ci crederai,ma avete detto la stessa cosa!” rispose mia suocera fissandomi con superbia.
“ Immagino la sua insofferenza nel dirlo: l’età peggiore per un figlio! Poveretto!” borbottò mia moglie. Roberta e il marito si assentarono un attimo per andare a rispondere ad una telefonata portando con loro anche la bambina,nonostante non fosse propriamente entusiasta di perdersi la gara di motociclismo.
“ Ha detto pure questo! Se non sapessi per certo che non vi vedete da una vita,penserei ad un accordo fra voi due! Passerà domani nel pomeriggio!” rispose mia suocera.
“ Noi ripartiamo domattina,lo sai! E comunque non serve vedersi! Evidentemente la nostra connessione mentale non è destinata a spezzarsi e per certe cose il matrimonio non occorre!” tagliò corto Camilla. 
 
“ Che vuoi fare?” mi domanda leggermente preoccupata.
“ Posso venire con te al cocktail di questa sera?” replico spiazzandola totalmente. Mi fissa in evidente difficoltà.
“ Guiduccio,non vorrai fare scenate lì,vero? Se roviniamo questo cocktail,perdo tutto quello che sto costruendo! I figli dell’uomo con cui sto potrebbero prendermi ancora più in antipatia e addio villona!” risponde.
“ Non farò scenate! Posso venire con te o il tuo vibratore personale si ingelosisce?” replico.
“ Andremo insieme. Tanto con lui non avrei potuto presenziare lo stesso!” risponde. Contenta lei!
 
[Pilar]
Fare questa telefonata mi costa parecchio,soprattutto se penso a tutto quello che mi ha fatto,ma emetto un respiro profondo,mi accarezzo la pancia e sfioro quel pallino verde portandomi il cellulare all’orecchio.
“ Pilar! Buon Natale!” esclama cauta dopo il secondo squillo.
“ I convenevoli magari ce li riserviamo per il pranzo. Bianca mi ha detto tutto della tua sessione di gossip mattutina! Cosa hai detto esattamente alla moglie di José?” taglio corto.
“ Di essere triste per aver scoperto della malattia di Guido Lascano,lo stesso tanto scellerato da contagiare anche mia madre!” risponde.
“ Solo questo?” le domando.
“ Sì. Poi ha chiesto di me e Jorge,ma ho preferito evitare i dettagli di quello che è successo alle nozze di tuo cognato!” risponde.
“ Figuriamoci se non chiedeva del gossip! E sulla tua rottura cosa hai detto?” ribatto.
“ Che il suo non credere in me e nelle mie capacità aveva provocato degli alterchi e che non siamo stati in grado di superarli. Mi ha detto della gravidanza di Stella,che ha sconcertato non poco Manuel Sinisterra,il quale forse credeva ancora nella cicogna o nel potere del cavolo! Eppure alla sua età dovrebbe sapere da dove arrivano i bambini!” replica. Forse pensava ad un fidanzamento bianco fra suo figlio e Stella!
“ Quando darà i suoi frutti questa strategia?” le domando impaziente.
“ Credo stasera. Spero solo che il tutto si esaurisca prima delle nozze di mio fratello! Potrebbe dare di matto se mia madre si azzuffasse con qualcuno nel pieno della cerimonia o del banchetto!” risponde. Sua madre sarebbe capace di mettere in ombra pure il sacerdote pur di stare al centro dell’attenzione! Faccio per tagliare corto quando mio marito mi raggiunge nella cameretta del nostro pulcino.
“ È l’ape regina?” mi domanda non curandosi di abbassare la voce. Annuisco. Allunga il braccio perché gli passi il mio cellulare.
“ Ascoltami bene: il fatto che abbiamo accettato di attuare il tuo piano,non vuol dire che sei parte della famiglia! È solo un risarcimento danni, visto che le colpe dei padri di solito le pagano i figli e che la puttana in questione è tua madre!...Sì,che vale pure per le madri e non solo per i padri!...Il sessismo di Dante e della Bibbia la mattina di Natale me lo risparmierei!...Ci vediamo a pranzo!” gli sento dire prima che riagganci. Mi passa il mio cellulare prima di accomodarsi di fianco a me e farmi accoccolare fra le sue braccia.  
“ Ho paura!” mugugno.
“ Bimba,vedrai che è stato solo un malinteso!” mi rassicura. Lo spero! Non voglio che i miei si lascino!
 
[Junior]
Susanna fissa il cellulare delusa per poi chiuderlo col blocca schermo. La prima parte della telefonata non l’ho sentita,ma l’ultima sì ed è orribile che non riesca a ripulire la sua immagine! Che diavolo deve fare per essere accettata? Inginocchiarsi sui ceci? Farsi crocifiggere o che? Sì,ha sbagliato,ma non è stata la sola a sbagliare!
“ Immagino che la stoccata finale fosse di Bob!” esordisco poggiando le mani sulle sue spalle. Trasale per poi annuire.
“ Da cosa l’hai capito?” mi chiede.
“ Dal fatto che hai staccato il cellulare dall’orecchio e devi averlo fatto per preservare l’udito!” rispondo.
“ Non mi sono offesa perché mi ha detto che non mi considererà mai parte della famiglia,tranquillo!” afferma. Che palle! Va bene: prima che mamma e papà tornassero insieme era un disastro,ma almeno qualche progresso l’ha fatto,porca miseria!
“ Almeno non ti chiederanno di fare da tata al poppante!” scherzo strappandole un sorriso. L’abbraccio da dietro cingendole i fianchi.
“ Si sistemerà tutto,te lo prometto. Impareranno a guardarti nello stesso modo in cui ti vedo io!” la rassicuro. Oddio,spero non si innamorino pure loro o finisce che li faccio secchi!
“ Papà tiene tanto a Camilla e non voglio creargli problemi! Sarebbe stato meglio se fossi andata a vivere a Londra!” borbotta. M’irrigidisco per quell’eventualità a cui è andata molto vicina. Senza quella caviglia contusa forse non saremmo qui! Magari sarebbe partita con Big Jim e per me sarebbe rimasta la viziata che credevo fosse!
“ Non dire sciocchezze! Il tuo posto è qui con tutti noi. Magari non proprio in questa casa,visto che presto me ne andrò anch’io,ma è Bogotà la tua città,il tuo posto! A maggior ragione ora che hai anche un lavoro che ti piace! E soprattutto sei decisamente sprecata per quel coglione!” replico. Si volta verso di me sconcertata.
“ Che vuol dire che te ne andrai,scusa? VUOI TORNARE AL BILOCALE CON QUELLA…CON…CON LEI?” mi chiede furiosa.
“ No,ma mica posso restare qui per sempre? So che per mamma e papà non sarebbe un problema,ma per me sì. Vivo da solo da troppo tempo per tornare ad abitare con i miei genitori. Per carità,mamma e papà sono splendidi,discreti,ma tu ti senti a tuo agio a vivere qui dopo aver vissuto tanto tempo da sola?” replico. Scuote il capo.
“ Mi mancherà vivere con te e dover svoltare solo l’angolo per poterti parlare!” afferma. Il cuore prende a battermi forte.
“ Ehi! Dividiamo anche l’ufficio! Non hai bisogno di sopportarmi pure a casa!” sdrammatizzo per evitare di baciarla e riprendere il discorso cominciato ieri. Sembra assurdo,ma sento ancora le sue mani addosso,il suo profumo nelle narici e dormire con lei non aiuta.
“ Non sembra per te sia così,visto che neanche stanotte mi hai svegliata per farmi andare in camera mia. Il bello è che mi addormento sempre addosso a te!” replica. Mi gratto il capo imbarazzato.  
“ Evidentemente sono comodo!” ironizzo beccandomi un buffetto sul braccio. Faccio per chiederle se sia già pronta per andare dallo zio quando il suo cellulare squilla.
“ Pronto!...Chi parla?...Ah! Ciao! Auguri di Buon Natale!...No,non mi disturbi!...In che senso?...Sì,va bene!...Ci vediamo in piazza,al bar di fianco alla libreria!...Va bene!...A tra poco!” le sento dire. Frasi breve e concise.
“ Hai un appuntamento!” ne deduco cercando di carpirle informazioni su chi fosse il suo interlocutore. Cazzo,io non sono così! Le mie ex mi definirebbero tutto tranne che << geloso >> ed invece con lei non riesco a frenarmi: odio i suoi ex e mi dà fastidio che le fischino per strada.
“ Sì. Magari ci vediamo direttamente al pranzo a casa di tuo zio,che tanto se non vengo gli faccio solo un favore! Sarebbe capace di stappare lo champagne per una cosa simile!” risponde.
“ Devi avere solo un po’ di pazienza con zio Armando e compagnia cantante. Se vuoi ti accompagno. È Natale e non ci saranno taxi in giro!” mi offro. Sostanzialmente è anche questo,però c’è anche la voglia di sapere chi l’abbia chiamata facendola scattare sugli attenti.
“ Non c’è bisogno,davvero! Prendo un taxi! Dodo,avvisa tu gli altri,ok?” rifiuta per poi afferrare solo cellulare e portafogli ed andare verso le scale. Ma li avviso di cosa che papà ammazza prima me e poi lei se gli dico che Susanna è uscita con qualcuno di cui non conosco l’identità? Lo capisce che il suo ex è uno psicopatico o vuole un disegnino?
 
[Hermes]
Torno in camera col cesto degli indumenti appena ritirati dall’asciugatrice. Le nostre bimbe hanno fatto furore ieri sera e quindi abbiamo dovuto igienizzare tutti gli indumenti che Babbo Natale ha portato loro. In più colui che impersonava Babbo Natale ha pensato bene di regalare ad entrambe una specie di tavolo delle attività abbastanza ingombrante,naturalmente di diverso tipo così che si alternino.
“ Le nostre figlie hanno più vestiti di me!” annuncia mia moglie intenta a piegare i vari vestitini per metterli nelle buste con cerniera.
“ Anche le bavette: secondo te mio padre ricorda che non sono delle Mora le nostre figlie e che faranno delle poppate normali non necessitando di 20 bavette al giorno?” replico facendola ridere.
“ Credo che quando metteranno i dentini,si sbrodoleranno parecchio e ne dovremo cambiare molte per non farle andare in giro tutte sporche!” mi spiega carezzandosi la pancia. Scopro leggermente il suo ventre per posarvi un piccolo bacio.
“ Papà vi cambierà anche 200 bavette al giorno! Non importa! L’importante è che voi siate sempre felici!” sussurro alle mie principesse.
“ E naturalmente che anche tu sia felice!” sussurro a mia moglie prendendole il viso fra le mani per strapparle un bacio.
“ Lo sono. Quando sei con me,lo sono! Lo sai che Jean ha chiesto a Giulia di avere un bambino?” mi rivela. Adesso? E chi prenderebbe il suo posto come presidente? Miss San Marino?
“ Mio padre chi lo sente? Poteva rigargli l’auto! Sarebbe stato meno sgradito al mio povero papà! La sua bambina incinta!” esclamo sconvolto.
“ Guarda che tuo padre lo sa. Fu lui ad incentivare Jean a dargli un nipotino,quando gli accordò di chiedere a Giulia di sposarlo!” mi spiega.
“ Ti va invece di dirmi alla fine,a parte far passare il povero signor Mora per un demente,cosa avete risolto con Lara tu e Carlos?” mi chiede.
“ Zio Nicola sta facendo movimenti strani,ma ammetterai che nessun uomo con un’amante penserebbe mai ad un viaggio con la propria moglie!” le spiego.
“ Secondo me state prendendo una cantonata!” commenta. Lo spero!
 
[Clizia]
Siamo praticamente tutti pronti per raggiungere casa dello zio Armando,ma manca ancora zio Junior. Che cavolo ha da imbellettarsi se si tratta solo di un pranzo di famiglia?
“ Nostro figlio si sta restaurando?” domanda nonno Daniele spazientito. In effetti neanche io impiego tanto a prepararmi!
“ Amore,vado…” le parole della nonna restano in sospeso quando vediamo passare zio Junior come un lampo e dirigersi verso la porta. Nonno Daniele alza gli occhi al cielo prima di raggiungere l’ingresso seguito da noi altri.
“ Dove stai andando?” gli domanda.
“ Ma dove sono le chiavi? Papà,Susanna è uscita!” gli spiega zio Junior cercando spasmodicamente le chiavi della sua auto nello svuotatasche.
“ Sì,svariati minuti fa,ma la domanda non era questa e le chiavi sono davanti ai tuoi occhi! Se non ti calmi,non ti faccio uscire col rischio che tu faccia un incidente! È andata a scambiarsi gli auguri con un’amica,stai calmo!” gli risponde mio nonno.
“ Ed io sono Babbo Natale. Papà,era misteriosa a telefono. Non vorrei fosse Smeaton. Non so te,ma io non voglio ritrovarla a pezzetti in una discarica,visto che a quel tipo produrre immondizia giova pure per gli affari. Non ha disattivato la geolocalizzazione,quindi vado a prenderla e ci vediamo dallo zio!” risponde zio Junior afferrando la giacca ed uscendo al volo. Mia madre alza gli occhi al cielo scuotendo il capo.
“ Non l’ha preso da te: tu non mi hai mai seguito in giro. Armando? Non mi dire che si è messo a seguire quella poveretta della moglie in giro, ti prego!” borbotta mio nonno rivolgendosi a mia nonna.
“ Ebbene sì. Anche quando è uscita con te,pensa un po’!” risponde mia nonna. La cosa ancora non le scende. È ancora gelosissima del nonno!
“ E se tu fossi stata qui,l’avresti accompagnato?” la punzecchia il nonno.
“ No. Mi avrebbe fatto troppo male vederti con un’altra!” risponde seria mia nonna venendo attirata fra le sue braccia.
“ Era una battuta,amore! Se tu fossi stata qui,le altre non le avrei neanche guardate né sarei uscito a cena con nessun’altra,lo sai! Io amo te! Mi dispiace tanto per quello che è successo in questi anni e mi…” mia nonna lo interrompe con un bacio.
“ Lo so,amore mio! Non importa,Dan! Andiamo? Secondo te,una preghiera basterà per trascorrere un Natale sereno senza che i nostri figli finiscano in commissariato?” replica mia nonna. Speriamo!
 
[Bryan]
Il dottor Valencia e la sua futura moglie avevano ragione purtroppo: ieri è stata una faticaccia essere normale con questo peso sullo stomaco. Theresa non merita bugie,ma merita una verità così terribile? Cavolo,è sua madre! In più alle nozze di Barbara Lascano chissà a che tavolo capiteremo e sarebbe insopportabile per lei,semmai dovessimo capitare al tavolo con quell’uomo! Dopo le nozze della signorina Barbara e del dottor Giulio Valencia le dirò la verità. Chissà che per allora quel tipo non abbia lasciato la città!
“ Le sono cadute le chiavi!” esclama una voce maschile alle mie spalle. Smetto di giocare col bicchiere contenente poche gocce di spritz e mi volto per ringraziare la persona così gentile da aiutarmi. Il tipo in questione ha la mia stessa età o qualche anno in meno e mi porge le chiavi del mio motorino.
“ Grazie!” borbotto.
“ Mi sembra di averla già vista da qualche parte…lavora in Ecomoda per caso?” mi chiede. Annuisco.
“ In realtà faccio anche il maestro da qualche settimana!” rispondo a mezza bocca.
“ Leonardo Uribe,da poco nella blacklist di Daniele Valencia perché mi piace sua nipote!” si presenta. Lo credo,la poverina è fresca di matrimonio,dubito che il dottor Valencia voglia un altro scandalo in famiglia!
“ La moglie del dottor Mendoza? Credo che pure lui sia poco pacifico: le sue urla riecheggiano per tutta l’azienda ogni giorno! Comunque io sono Bryan Caceres Novillo,anch’io nella blacklist del dottor Valencia per essere quasi salito sulla sua auto con la moto!” replico.  
“ No,intendevo la figlia di sua figlia. Beh probabilmente saremo in successione nella sua lista!” commenta. Ma avrà 15 anni quella ragazzina!
“ Mi piaceva Aisha…ho rischiato di diventare suo genero!” rispondo. Mi fissa divertito.
“ Lei ha rischiato,ma io invece diverrò suo parente ugualmente visto che sua sorella è diventata la mia matrigna ed ho un pranzo di Natale con lei e mio padre!” replica. Mi auguro per lui sia… No,è l’altra,quella dai capelli color stagnola!
“ Credo di aver conosciuto suo padre ieri sera. La sua compagna,per stessa ammissione del fratello,faceva concorrenza al loro albero di Natale!” gli spiego.
“ Mi ha regalato uno scatolo di profilattici che non finirò prima dell’andropausa ed ha avuto il tatto di dirmelo (specificando la misura) dinnanzi a tutti,compreso la ragazza che mi piace,i suoi genitori e i suoi nonni!” risponde. Mi porto le mani alla fronte. Che figura di merda!
“ E quando mio padre ha avuto delle rimostranze per quel dono inusuale ed imbarazzante,lei gli ha risposto con la stessa nonchalance di chi regala una Barbie ad una bambina,che ad un figlio loro avrebbe regalato la stessa cosa perché proteggersi è importante! Quando ho saputo di Olga,la mia sorellastra,e si è presentata quella svampita,ho temuto per la mia incolumità,ma adesso avere quella donna in famiglia e sapere che c’è in giro un fratello mio con i suoi geni,mi terrorizza! Spero abbia preso da Daniele Valencia,a questo punto!” si sfoga.
“ Quella donna ha un figlio?” gli domando sconvolto dal fatto che davvero si sia arrischiata ad avere un figlio,svampita com’è.
“ Sì. Ed ho paura che un giorno bussi alla mia porta portandomi come omaggio qualche giocattolo sessuale!” risponde. Lo credo! 
 
[Patrizia]
Raggiungiamo entrambi l’apice nel medesimo istante e ci allontaniamo,ancora ansanti,sdraiandoci di schiena ognuno sul proprio lato del letto. Direi che ora sono abbastanza calma e rilassata!
“ Di questo passo finirai per mandarmi in ospedale!” annaspa.
“ O forse sarà il contrario!” flirto.
“ Sarebbe in ogni caso una situazione che provocherebbe uno scandalo di proporzioni epiche,uno scandalo che non posso permettermi, soprattutto visto che sto per diventare nonno!” osserva.
“ Si sono sposati a Las Vegas! Più scandaloso di questo,dubito possa mai esserlo la nostra relazione!” mugugno.
“ Daniele Valencia e Camilla Mendoza si sono sposati a Las Vegas? Ma lui è sposato con te e pure lei è sposata!” risponde incredulo.
“ Non di recente. Più di 40 anni fa. L’unica donna con cui Daniele è sposato è quella sgualdrina!” chiarisco.
“ Cazzo!” bofonchia portandosi una mano alla fronte. Il suo cellulare lo distrae e spegne subito la chiamata quando tento di sbirciare. Si alza di fretta dal letto recuperando i vestiti.
“ Devo andare! Mi aspettano per il pranzo di Natale,che spero vada meglio della cena di ieri!” afferma.
“ Non so che intimo indossare stasera per la festa…se evitassi di indossarlo? Che ne pensi? Se ne accorgerebbero gli altri invitati?” lo provoco. Gli cascano i pantaloni di mano.
“ Patrizia,niente casini! Non ti azzardare a fare piazzate a quei due,a provocarmi e tutto il resto o giuro che non mi rivedi più! Io non ho intenzione di perdere i miei figli!” replica perentorio.
“ Sarò un angelo,anche se non garantisco per colui che verrà con me!” rispondo. Mi fissa con gli occhi da fuori.
“ Ossia?” mi domanda intimorito.
“ Guido Lascano,il non marito di Camilla!” rispondo. Alza gli occhi al cielo emettendo un sospiro afflitto.
“ Oh Signore!” bofonchia fra i denti.
 
[Theresa]
“ Mamma,tu lo sapevi?” chiedo a mia madre mentre la aiuto a preparare i tamales. Mi fissa confusa.
“ Cosa,amore mio?” replica.
“ Della signora Camilla. Il marito abusava di lei!” rispondo. Le cade di mano la forchetta,che finisce dritta nella ciotola che ha davanti.
“ Perché non hai fatto nulla per aiutarla?” le domando.
“ Perché la prima regola è la discrezione. Erano dinamiche di coppia in cui non volevo entrare. Quando è stato troppo,me ne sono andata! Quella signora è molto dolce e gentile e non meritava quello schifo d’uomo!” risponde.
“ E il dottor Lascano e la dottoressa Roberta c’erano già,no? Lui li trattava male?” le domando.
“ No,la signora Camilla,l’avrebbe evirato per una cosa simile. Non li maltrattava,ma neanche faceva il padre. Era come se fossero trasparenti, come un mezzo,uno strumento. Eppure erano dei bei bambini,credimi!” mi racconta. Annuisco.
“ Anche a Bryan piacciono i bambini!” rifletto ad alta voce.
“ Fate sul serio? Forse dovresti parlarne a tuo padre e portarlo qui a casa. Magari approfittando anche della presenza di Augusto in città!” esclama mia madre. Arrossisco.
“ Bryan mi piace molto,ma stiamo insieme da così poco… Vedendo quello che viveva la signora Camilla,papà devi averlo visto come una benedizione!” replico.
“ Lo è. Tuo padre è la cosa più bella che mi sia mai capitata!” risponde con le lacrime agli occhi. Mio padre entra in cucina abbracciandola da dietro e strappandomi un sorriso intenerito.
“ Di cosa discorrono le donne della mia vita?” domanda facendoci ridere.
“ Theresa deve dirti una cosa,amore!” lo prepara mia madre. Mio padre è un tipo leggermente apprensivo e spero non la prenda troppo male!
“ Mi vedo con un ragazzo da qualche settimana!” farfuglio. Il viso di mio padre diventa più bianco del muro alle sue spalle e si accomoda sulla prima sedia disponibile.
“ Fa il modello in attesa di essere assunto a tempo indeterminato come insegnante. Si chiama Bryan e a febbraio compirà 30 anni!” aggiungo cercando di destarlo dal suo stato di shock.
“ Ok,ho bisogno di qualcosa di forte!” balbetta.
“ Ti ha dato la grande notizia? Forse stasera mia sorella perderà finalmente la verginità!” esclama Augusto entrando in cucina e peggiorando la situazione. Scuoto il capo esasperata.
 
[Barbara]
Forse Daniele ha ragione: sono davvero incinta! Io e Giulio stiamo davvero per aver un bimbo! Anche se credo che questa gravidanza sarà più tosta della precedente: se qualche mese fa temevo l’indifferenza dei miei suoceri verso mio figlio; ora temo che Daniele pretenderà che non mi muova dal letto per tutti e 9 i mesi,naturalmente avallato da Giulio!
“ Amore,che c’è?” mi domanda Giulio spegnendo il motore una volta fuori casa di zio Armando.
“ Pensavo a questa gravidanza,al nostro matrimonio. Prima di conoscerti,di innamorarmi di te,quando sognavo il mio matrimonio,pensavo di mettere in atto la tradizione delle 5 fette di torta: quella in cui la sposa taglia 5 fette di torta e le dà al marito,ai suoceri e ai genitori. Lo so che neanche Charlotte l’ha fatto,ma Pilar e Carmen sì. Io invece ora come ora a quell’uomo e a tua madre darei solo dell’arsenico perché non rovinino ancora le cose!” mi sfogo.
“ Sarebbe un’idea: due fette al veleno solo per loro. Papà potrebbe approvare!” scherza strappandomi un sorriso.
“ Amore,per quanto tua madre abbia smesso di mangiare come un piccione,dubito riuscirebbe a mangiare due fette di torta. E pure mio padre non impazzisce più di tanto per i dolci! Lo so che sognavi questo e sarebbe stato bello,ma per metà siamo nati da 2 esseri inqualificabili,che vuoi farci?” continua carezzandomi il viso.
“ L’importante è sposarci!” replico. Annuisce con un sorriso strappandomi un bacio. Scendiamo dall’auto dirigendoci verso il cancello.
Sulla soglia incontriamo Carlos,Aisha e la signora Mora. Mi domando il signor Mora dove sia e come mai non sia con loro,ma non oso fare domande limitandomi a far loro solo gli auguri.
“ Benvenuti!” ci accoglie zia Betty. Ci scambiamo gli auguri anche con lei.
“ Nicola?” domanda alla signora Mora.
“ Pare avesse una sorpresa per me. È corso via!” risponde lei. La mattina di Natale? Non poteva ritirarla ieri questa sorpresa?
“ Ci sono già tutti?” domando appendendo il mio soprabito all’attaccapanni.
“ No. Oltre a Nicola,mancano Milla,Susanna e Junior!” interviene zio Armando baciandomi le guance. Raggiungiamo tutti insieme il salone.
“ Come ti senti?” me lo chiedono quasi all’unisono mamma,Daniele e Roberta. Li fisso basita.
“ Bene. Lo stomaco mi fa ancora come se stessi in barca,ma sto bene!” borbotto imbarazzata.
“ Che fate?” domanda loro Giulio quando zio Armando si accomoda sul tappeto dov’è già seduto Daniele.
“ Montiamo la casetta giapponese delle bambole! Sembra proveniente da un mobilificio. Ci sono pure le viti! Vorrei sapere di chi è stata l’idea!” risponde Daniele. Il signor Calderon alza l’indice per addossarsi la paternità di quella trovata.
“ E ti pareva! Però tu non ti affaccendare…dovesse mai entrarti una scheggia di legno in un dito!” borbotta Daniele strappandomi una risata.
“ Amore mio,stai attento però!” si raccomanda mia madre apprensiva come al solito.  
“ Tanto ci sei tu a medicarmi,no?” ammicca Daniele facendola arrossire. Giulio si passa una mano sul viso.
“ Nonno,zio Daniele,perché non lasciate perdere questa schifezza e venite a giocare con noi ai pistoleri?” chiede Filippo tutto gasato.
“ Ma non è una schifezza! È la casa delle bambole di tua sorella!” obietta Maggie. Filippo abbraccia Daniele e mia madre.
“ Zii,grazie che avete portato Cookie e Lucky. Siamo tanto contenti di festeggiare il Natale con loro!” li ringrazia.
“ Sarebbero stati molto tristi a casa da soli,Filippo. Cookie è già stato abbandonato una volta e fa molto male!” replica Daniele. Mia madre si stringe forte a lui poggiando la testa sulla sua spalla.
“ Ma Milla?” chiedo per evitare di intristirmi e scoppiare a piangere dinnanzi a tutti.
“ Mia moglie fa la misteriosa!” borbotta Jimmy evidentemente seccato. Zio Armando e Daniele fissano il signor Calderon.
“ E Junior?” domando.
“ Susanna è uscita e lui ha pensato di pedinarla!” risponde Daniele sbigottendomi.
“ Papà,stai scherzando,vero?” chiede Giulio ricevendo di risposta una negazione.
“ Ma è reato! È stalking!” obietta il mio amore.
“ Gli scherzi della genetica!” borbotta Daniele. In che senso?
 
[Armando]
“ Questa cosa della genetica potevi risparmiartela!” mormoro a Daniele.
“ E tu potevi evitare di fare la telecronaca della mia vita a Camilla quando eravamo separati. A me tua moglie non interessa. Non mi è mai interessata. Volevo solo capire cosa diavolo volesse combinare! Hai fatto star male il mio scricciolo per niente! Neanche immagini quanto ha sofferto!” risponde a bassa voce. Per lui era un dramma anche quando cadeva muovendo i primi passi!
“ Questa cosa dello scricciolo è inquietante. Non mi riprenderò mai dal fatto che ancora la chiama così come quando era un mostriciattolo urlante!” borbotto fra me e me.
“ Tua sorella non è mai stata un mostriciattolo!” la difende Daniele. E ti pareva! Mia sorella continua a tenere il capo sulla sua spalla di Daniele. Betty mi porta un bicchiere di aperitivo analcolico approfittandone per domandarmi che fine abbia fatto Nicola.
“ Non lo so,amore mio!” rispondo alle sue più che giuste domande.
“ Visto che sei così bravo nello spionaggio,mi è venuta un’idea!” esclama Daniele. Oh Signore!
“ Non vorrai che mi metta a seguirlo,vero?” gli domando preoccupato.
“ Non da solo. Faresti un casino come col barbecue…ancora sento la puzza di fumo! Vengo con te!” risponde. Mia sorella ridacchia divertita ottenendo un bacio.
“ Un po’ ha ragione: le volte in cui mi hai seguito,ti ho quasi sempre scoperto!” mi sussurra mia moglie ironica sbaciucchiandomi la guancia.
“ Anche se avrei preferito che tu non lo facessi,avrei preferito non farti tanto male!” aggiunge. E lo dice a me? Non credo sia peggio del male che ho fatto io a lei!
“ Che confabulate?” ci chiede Asia.
“ Ci chiedevamo dove fosse Nicola!” improvvisa mia moglie.
“ Fuori. Dice se possiamo aprirgli la porta perché ha le mani impegnate!” risponde la mia consuocera. Io e Daniele ci scambiamo uno sguardo e Mario decide di andare ad aprire la porta.
Quando arriva con in mano un bauletto di legno le facce di tutti sono basite. Tutto questo tempo per un bauletto? E poi cosa ci sarà mai dentro? Contiene le bacchette di Harry Potter?
“ Buongiorno e Buon Natale a tutti! Scusate il ritardo,ma dovevo controllare che si fosse asciugato!” esordisce. Daniele lo fissa scandalizzato e se prima non era entusiasta di averlo come consuocero,credo che ora sia sulla buona strada per volerlo internare.
“ Cosa c’è in quel bauletto,zio Nicola?” gli domanda Aurora curiosa come una scimmia.
“ Per ora nulla. Sai fino a qualche giorno fa non sapevo ancora cosa regalare a zia Asia per Natale,ma il mio pc scarico è stato provvidenziale. Ho usato il suo e nella cronologia ho visto che aveva visitato un sito di arredamento soffermandosi su un bauletto simile per contenere profumi. Vedendo il prezzo esorbitante è stato facile capire come mai non l’avesse acquistato,visto che con l’arrivo di 2 nipoti,stiamo cercando di fare economia. Però ho anche pensato che in casa nostra ci sarebbe stato bene un baule simile,quindi ne ho comprato uno e l’ho restaurato. Non è pregiato come quello,ma…” Asia interrompe il suo sproloquio saltandogli al collo e abbracciandolo.
“ Amore,grazie! Quindi è per questo che ti assentavi spesso?” esclama contenta.
“ Sì. Ho scoperto un hobby che mi piace!” risponde Nicola candidamente.
“ Non mi guardare così! Questa faccenda mi puzza lo stesso: troppi regali non sono mai una buona cosa!” mi sussurra mia moglie.
“ Betty ha ragione!” conviene mia sorella. Il festival della paranoia si è trasferito a casa mia!
 
[Milla]
Avrei potuto confidarmi con una delle mie sorelle,con Pilar,Bianca o chicchessia ed invece ho scelto colei che voleva accasarsi con mio fratello per denaro. Se lo sapesse mio padre,tirerebbe una delle sue grida spacca timpani!
“ Allora?” le domando.
“ Allora,che? Quando si legge di un bacio in un romanzo c’è più pathos! Mi hai descritto quello che è successo con la stessa emozione con cui viene raccontata la guerra d’Indipendenza nei libri di storia!” replica. E che voleva? I dettagli?
“ E che emozione dovrei provare? Ma ti pare che guarda i miei figli e pensa a come sarebbero stati se li avessi avuti con lui? Dei pazzi. Ecco come sarebbero stati! E ti assicuro che con 3 figli col suo DNA avrei rischiato il carcere!” ribatto. A momenti si strozza con un’oliva.
“ In effetti! Non fa venire voglia di mettere su famiglia il tuo…ehm…ex!” conviene.
“ Sì,ma tu a Jimmy lo diresti?” le domando arrivando al nocciolo della faccenda.
“ Quando mai ne ho fatta una giusta? Quello che faccio io solitamente è l’opposto di ciò che andrebbe fatto. Ho lasciato Jorge scaricandogli addosso tutta la colpa pur di non ammettere che probabilmente l’avrei lasciato lo stesso!” ribatte.
“ Per Junior. Avresti lasciato il tuo ex per Junior! Perché tra te e Junior è successo qualcosa. Ha la stessa faccia di quando mi rompeva le bambole da piccoli!” rispondo. Chi l’avrebbe mai detto che avrei visto Susanna Valencia arrossire?
“ Tu cosa provi per Max?” elude la mia insinuazione.
“ È come quando conosci una persona della tua stessa età,ma poi tu cresci,maturi,cambi e lui resta lo stesso bambino che hai conosciuto. Mi fa una grande tristezza il fatto che esistano davvero persone del genere! È anche vero che a me piacciono le persone più grandi…fra me e Jimmy ci sono 8 anni di differenza!” rispondo.
“ 8 anni…e avete avuto delle difficoltà agli inizi?” mi domanda.
“ Sempre domande disinteressate,eh? A parte mio padre che ci piantonava a vista,no. Jimmy è speciale: è attento,dolce,sensibile,divertente…” rispondo trasognata,come accade spesso quando parlo di mio marito. La nostra chiacchierata viene interrotta da uno yoyo che si intramezza fra noi finendoci quasi in faccia.
Entrambi fissiamo all’altezza del tavolino in cerca del proprietario,il quale risulta un bambino di un paio d’anni. Bei genitori a lasciarlo da solo! Se fossi stata tanto svitata da riprodurmi con Max,sarebbe potuto accadere anche ai miei figli e il solo pensiero mi fa rabbrividire.
“ Come ti chiami?” domando al bambino.
“ Adam!” esclama una tipa dagli occhi verdi correndo verso il nostro tavolino.
“ Scusate!” farfuglia.
“ Ma non è un po’ piccolo per usare questo affare? Non è pericolosa quella corda?” domanda Susanna fra sé e sé.
“ Purtroppo la testa è… Lei è Susanna Valencia,vero?” chiede quella tizia.
“ Senta,l’autografo e le domande sulla sua collezione di borse il giorno di Natale no! Comunque ci sarà un riassortimento a breve e dovremmo andare o mio padre potrebbe allertare le forze dell’ordine!” taglio corto.
“ Io sono…” quella tipa strana viene interrotta dall’arrivo di qualcuno che mi fa strabuzzare le pupille. Mi viene naturale fissare il bambino e poi lui rendendomi conto solo ora della somiglianza evidente.
“ Buongiorno!” esclama fissando Susanna.
“ Sei Susan,vero? Non c’entrano le mie borse col fatto che mi hai riconosciuta!” bofonchia Susanna.
“ Ti ho mandato dei fiori ieri!” le comunica quel tale.
“ Sono finiti nella pattumiera!” risponde lapidaria. Il tatto è del padre!
“ Lo so. Me l’hanno riferito. Immagino tu gradisca solo i fiori del figliastro di tuo padre,che a quanto pare è il ragazzo perfetto!” ribatte lui tagliente. Se n’è accorto pure lui! Inoltre non ci vuole di certo la perfezione per essere meglio di uno che ha rovinato le nozze di Nick!
“ MA SI PUÒ SAPERE CHE TI HA FATTO DI MALE? PERCHÉ LO ODI COSÌ TANTO? NON SAI NULLA DI LUI!” replica Susanna giustamente esacerbata. Vorrei solo contenesse i toni per non arrivare a sera con l’emicrania! Sembra di assistere alla proiezione di una delle telenovelas che piacevano tanto a nonna Giulia e che irritavano altrettanto nonno Hermes!
“ Quello ti muore dietro dalle nozze di Hermes! Sei come tuo padre: in fondo anche lui faceva passare tua madre per pazza quando la stessa lo accusava di pensare ancora alla madre del tuo amico,no?” ribatte quel tale. Ha scelto la cosa meno bella da dire e ne ho la conferma pochi istanti dopo. A Natale di solito ci si scambiano doni,auguri,baci…un ceffone di Natale non l’avevo mai visto! Ha lanciato una nuova moda!
“ Scusa…io non volevo traumatizzare il bambino!” farfuglia Susanna verso la ex del suo ex rendendosi conto solo dopo della presenza di un minore. Ci vorrebbe Hermes col suo umorismo ora!
“ Susanna,io vorrei che parlassimo di…” esordisce prendendole la mano.  Lei si sottrae schifata.
“ Levale le mani di dosso! E smettila di stalkerarla o ti faccio saltare tutti i denti,imbecille!” tuona mio cugino arrivando alle nostre spalle e cingendo Susanna per allontanarla da quello.
“ Come facevi a…” la domanda di Susanna muore sul nascere.
“ La geolocalizzazione. Io e papà quante volte dobbiamo spiegarti che devi disattivarla? Vedi che ti stalkera questo? Ma che ci fai qui con Milla,scusa?” replica mio cugino.
“ Auguri anche a te,cugino! Stavamo parlando di...” intervengo.
“ Qualsiasi cosa dovessi dirle,ti pare il caso di invitarla in un bar conoscendo i rischi che corre ad uscire da sola? Potevi prenderla da parte nello studio di tuo padre,che è insonorizzato,e parlarle! Cosa è andato storto quando eri piccola?” ribatte.
“ Stalle lontano o una denuncia non te la leva nessuno! Poi voglio vedere a chi li vendi i tuoi rifiuti rivisitati!” Junior minaccia quel tale.
“ Geocazione!” esclama il bambino. Junior rivolge lo sguardo verso quel pulcino.
“ E tu chi… Sei il rinnegato! Noi non ci conosciamo e sei troppo piccolo per capire a pieno ciò che ti dirò,ma ci proverò lo stesso: anche con me la vita non è stata generosa,dandomi un padre biologico disastroso,ma,anche se con 40 anni di ritardo,mi ha donato un papà eccezionale e spero che faccia lo stesso con te! Anche se in questo dovrà impegnarsi tua madre. Mia sorella la prende in giro perché le ha detto in faccia di essere innamorata di quest’essere!” sproloquia.
“ George non è il principe azzurro,ma non è cattivo!” lo difende quella ragazza.
“ Si dice lo stesso di Enrico VIII,ma le mogli non fecero una bella fine: divorziata;decapitata;deceduta;divorziata;decapitata;sopravvissuta… dice così la filastrocca inglese,no? Il suo masochismo è da manuale,lasci che glielo dica!” replica mio cugino.
“ Mamma! Mamma! Mamma,cazzo!” esclama il bambino infine spazientito sbigottendoci. Quel decerebrato che ha rovinato le nozze di mio fratello si porta una mano alla fronte.
“ Grazie,George!” sibila quella ragazza allontanandosi prendendo in braccio suo figlio dopo un breve cenno di saluto.
“ È molto carino!” si complimenta Susanna riferendosi al bambino.
“ Come quando mi fa grugnire o quando ripete quella parolaccia di continuo? Una sola volta l’ho detta in sua presenza…per quanto devo scontarla?” replica lui sarcastico. Io e Susanna ci fissiamo sbigottite. Possibile che non provi alcun trasporto per quel bambino?
“ Fammi capire: tu conosci tuo figlio e gli insegni una parolaccia? Sul serio?” sghignazza Junior. Quel tipo fa per scattare irritato.
“ Meglio se andiamo,Dodo! Ci dai un passaggio? Io sono venuta in taxi!” interviene Susanna per evitare la zuffa di Natale.
“ Io ho la mia macchina. Vi seguo!” rispondo ancora sotto shock. Speriamo solo che non si perdano come alle nozze di Nick,a cui si presentarono conciati come la famiglia di Peppa Pig!
 
[Susanna]
Esco da quel bar tenendo Dodo per la manica del piumino e sua cugina ci cammina dietro onde evitare la rissa. Papà non la prenderebbe bene ed anch’io eviterei volentieri l’ennesima figura di merda,per di più il giorno di Natale!
“ Non ho 3 anni. Puoi pure lasciarmi,sai?” esclama.
“ Non sembrava quando sei arrivato in quel bar! Ho già fatto una figura di merda schiaffeggiando Jorge…la giornata in commissariato me la eviterei!” rispondo continuando a trascinarlo verso la macchina.
“ Io comincio ad andare. Ci vediamo a casa!” si congeda sua cugina ottenendo un nostro assenso. Entro in macchina furiosa attendendo lui faccia lo stesso. Incrocio le braccia al petto inviperita. E menomale che ero io quella fuori di testa!
“ Ti ha fatto effetto?” mi domanda. Mi volto verso di lui spazientita.
“ Cosa? Che tu ti sia comportato come un orango tango in quel bar maltrattando pure tua cugina,la quale ha già i cavoli suoi per la testa? Che tu mi abbia seguita? Quando fai così sembri mio padre!” ribatto.
 
La porta della mia stanza fu spalancata senza che accordassi il permesso e fui costretta a rimangiarmi la sfuriata che stavo per fare quando mi accorsi della presenza di mio padre. Era incazzato nero mentre sventolava il suo smartphone con la mano destra.
“ CHI CAZZO È ROLAND99?” mi chiese furioso. Lo fissai confusa. Lo conosceva anche lui?
“ Come lo conosci?” replicai.
“ Non lo conosco,infatti. Qualcosa mi dice che non rappresenti una grave perdita per la mia rete sociale non aver mai avuto a che fare con questo pervertito,che ha commentato la tua foto con parole che neanche allo stadio!” rispose sprezzante.
“ E allora come… MI CONTROLLI IL PROFILO,PAPÀ? È UNA VIOLAZIONE DELLA PRIVACY!” m’infuriai.
“ QUANTI CAZZO DI ANNI CREDI DI AVERE? 40? HAI SOLO 14 ANNI! NON HAI DIRITTO AD UNA TUA PRIVACY! LA TUA PRIVACY LA GESTISCO IO PERCHÉ SEI MINORENNE! E direi che faccio bene a controllarti,visto che hai messo come immagine profilo una tua foto in bikini! SEI LA FIGLIA DI UN MINISTRO! SAI QUANTO IMPIEGHEREBBERO A RICATTARMI SE QUESTE FOTO ARRIVASSERO IN MANI SBAGLIATE?” rispose. Mi portai l’indice al trago dell’orecchio destro per via dei suoi decibel. La porta della mia stanza,divenuta negli ultimi 10 minuti un porto di mare,si aprì di nuovo lasciando entrare mia madre e Giulietto (probabilmente attirati dalle urla).
“ Ma che sta succedendo?” domandarono quasi all’unisono. Papà reclinò il braccio mostrando loro il cellulare pur continuando a tenere lo sguardo torvo fisso su di me come se fossi la peggiore criminale della storia.
“ Susanna!” borbottò sconfortato mio fratello passandosi la mano sul viso.
“ È molto carina nostra figlia,no? Certo il costume lilla le sarebbe stato meglio,ma ha insistito lei per quello fucsia! Mi sa che dovresti fare una seduta di armocromia!” commentò mia madre. Mio padre strinse così forte il cellulare nel suo pugno che temetti di vederlo disintegrato. 
“ Papà,smettila di fare il boomer! È solo una foto!” mi giustificai.
“ Cosa vorrebbe dire quella parola?” mi domandò perplesso.
“ Starebbe per << vecchio >> ed indica coloro nati tra il 1946 e il 1965,ossia durante il periodo del boom economico. Ma dubito Susy l’abbia usato in riferimento al conteso storico da cui deriva,soprattutto visto che tu sei nato nel 1969!” rispose Giulietto.
“ Chiamami << boomer >> o come ti pare…ma devi smetterla di pubblicizzare la confezione,come fossi una specie di Barbie! L’uomo della tua vita probabilmente si innamorerà di come tieni la forchetta,del tuo modo di dormire,di come aggrotti la fronte quando qualcosa non ti è chiaro! Magari queste foto potrebbero rappresentare persino un problema per lui e di conseguenza per te!” esclamò mio padre.
“ Era questo che amavi di quella donna? Come teneva le posate o come russava di notte?” s’infastidì mia madre.
“ Veramente,per tua informazione,non ha mai russato! E smettila!” la freddò mio padre.
“ Parli come se dopo di quella e prima di me fossi stato in un convento. Anche tu hai avuto molte storie,che c’è di male?” replicò mia madre.
“ Io quello che di prezioso potevo perdere l’avevo già perso; Susy no!” rispose mio padre. La sua ex doveva essere stata importante per lui!
“ Susanna,io non so più come spiegartelo: ciò si trova in rete è alla mercé di tutti,quindi è come se avessi inviato la tua foto in bikini a tutto il mondo!” affermò mio padre saturo.
“ Beh…saranno contenti! Susy è bellissima!” intervenne mia madre.
“ COME NO! SARANNO CONTENTISSIMI I PEDOFILI,COLORO CHE UN GIORNO USERANNO TALE MATERIALE PER RICATTARLA, QUELLI CHE VOGLIONO RICATTARE ME… MA SEI STUPIDA DI TUO O HAI FATTO UN CORSO ACCELERATO DI IDIOZIA?” replicò mio padre.
“ Togli quella dannata foto o te lo faccio chiudere quel profilo e ti sequestro tutto ciò che hai di multimediale. E non è una richiesta,ma un ordine!” mi intimò tombale prima di abbandonare la stanza.
 
“ Non è un’offesa tale parallelismo: papà è sicuramente meglio dello scimpanzé con cui ho vissuto per 35 anni! Comunque alludevo alla presenza di suo figlio e di quella ragazza!” chiarisce.
“ No. È stata lei a presentarsi non io. Non so cosa si aspettasse da me! Certo che insegnargli come prima cosa una parolaccia,non mi pare positivo!” rispondo strappandogli una risata divertita.
“ Che voleva Milla?” mi domanda.
“ Max l’ha baciata e non sapeva se dirlo o meno a Jimmy,tanto più che era scandalizzata perché lui le ha detto che quando vede i suoi figli, immagina come sarebbero se fosse lui il padre!” gli racconto.
“ Dei decerebrati. Ma ti pare che si mette a baciare una sposata da quasi 10 anni?” ribatte. Annuisco.
“ Lo so che anche tu stavi con Big Jim quando noi due…” farfuglia.
“ Adesso però sei tu quello che sta con quella tizia con lo zucchero filato in testa!” preciso.
“ Susanna…” farfuglia.
“ Lo so: me l’hai già detto alle nozze di tuo cugino che non mi ci vedi come madre,quindi non c’è bisogno di ripetere tale concetto!” chiarisco. Mi ha già offesa una volta!
“ Ma ho anche ritrattato tale cosa!” obietta.
“ E allora diciamo che non ti immagini ad allevare dei bambini con me. Messaggio ricevuto e non c’è bisogno di…” le sue labbra sulle mie mi impediscono di continuare il mio discorso. Inutile dire che il cuore mi balza in gola come dopo una gara podistica! Le sue mani mi sfiorano il viso con dolcezza,tuttavia non arrivo ad infilare le dita fra i suoi ricci perché si allontana da me con la stessa rapidità con cui si è approcciato.
Lo fisso confusa,smarrita,seccata e risponde alle mie domande sul perché si sia allontanato il suo estrarre dalla tasca dei pantaloni il suo cellulare. Mi guarda in modo indecifrabile prima di rispondere.
“ Ehi! Come va?...Tuo padre?...Capisco!...Hai già preso il biglietto per il 30?...” non ascolto altro perché esco dalla sua auto sbattendo lo sportello. Raggiungo di fretta la macchina di sua cugina,che mi fissa basita quando entro per poi allacciarmi la cintura di sicurezza.
“ Come mai vieni con me?” mi domanda.
“ Tuo cugino ha da fare. Le telefonate melense il giorno di Natale me le eviterei!” rispondo. Ridacchia sotto i baffi.
“ Il cuginetto ha fatto colpo…” borbotta. Propositi per il nuovo anno: moderarmi in queste manifestazioni verso Dodo!
 
[Leonardo]
Clizia: Stiamo aspettando zia Susanna e zio Junior oltre che zia Milla. Neanche ti dico l’impazienza dei miei cuginetti piccoli,che hanno giustamente fame! Penso al mio fratellino se fosse stato qui con loro!
Io: Sarebbe stato uno dei primi passeggeri del tuo motorino?
Clizia: Già è tanto se riuscirò a salirci a breve! Con la scusa del ghiaccio per terra,non credo lo prenderò prima di marzo!
Io: Se pensi che i tuoi erano stati categorici prima,mi sembra già un traguardo! Almeno non è un pacco formato famiglia di profilattici! XD
Clizia: Dubito che nonno e papà saranno mai pronti a farmi un regalo simile!
Io: In effetti credo ti vedano ancora come una bambina! Poi ho letto la storia che mi dicevi sulla ninfa tua omonima. Ma tu come conosci Ovidio,scusa? Non è programma del prossimo anno?
Clizia: Da bambina ero curiosa ed avendo un nome insolito,chiesi spiegazione ai miei genitori!
Io: Quindi niente Biancaneve e Cenerentola da bambina! :P
Clizia: Spiritoso! Parlavo di quando avevo 7 o 8 anni! I miti greci e latini sono troppo cruenti per una bimba al di sotto dei 7 anni!
Io: Evidentemente però la ninfa non era bella quanto te o Apollo era totalmente orbo!

 
“ E così flirti con la nipote della nostra matrigna!” trilla Olga arrivandomi alle spalle e facendomi sobbalzare. Saluto Clizia dicendole che devo andare a tavola e che la contatterò più tardi,sperando di vederla stasera e che i suoi zii si presentino a questo pranzo per evitare che trascorrano la giornata di Natale in commissariato. In realtà spero di riuscire a ritagliarmi un po’ di tempo con lei stasera!
“ Si chiama Clizia!” preciso perentorio.
“ Comunque ha buon gusto in fatto di regali e mi piace di sicuro più di tua madre,che sembra avere sempre un palo piantato nel didietro!” commenta. Sarà interessante vederla stasera in mezzo a quelle persone facoltose,col suo modo di esprimersi a dir poco osceno!
“ Buon gusto sarebbe regalare al fratello una bottiglia di succo di melagrana per concepire figli maschi e a me un pacco di profilattici?” le domando retorico.
“ Si vede che ci tiene a diventare ancora zia,ma non ad avere nipoti dalla sua pronipote!” ipotizza. Alzo gli occhi al cielo spazientito.
“ È PRONTO!” trilla la voce sobria ed elegante della nuova compagna di mio padre. Clizia,per grazia di Dio,non le somiglia per niente!
“ Ha cucinato lei?” chiedo a Stella terrorizzato anche per la sua condizione di gestante.
“ Spero di no. A detta di suo nipote Giulio,non so chi sia messa peggio ai fornelli se lei o Patrizia!” mi sussurra mia sorella. Ci rechiamo a tavola leggermente spaventati e mi auguro che non abbia fatto esplodere la mia cucina usata ma come nuova.
In sala ci sono lei,papà e Lorenzo con suo padre. Il signor Sinisterra dev’essere arrivato da poco perché fino a poco fa non c’era. Certo è che una pettinata poteva pure darsela! C’è il solito rituale degli auguri e dei saluti,sebbene con lui e suo figlio ci siamo visti ieri sera,porca miseria!
“ Allora? Cos’hai preparato di buono?” le chiede Olga.
“ Nulla. Io e tuo padre abbiamo ordinato tutto d’asporto! Ho appena fatto la manicure!” risponde lei tutta fiera mostrandole la mano dove spiccano delle nail art (una diversa per ogni unghia) con la faccia di Babbo Natale,l’albero,il vischio e non so che altro. Mia madre non sarà la donna più simpatica del mondo e quando ci si mette è davvero insopportabile,ma almeno cucina!
“ Naturalmente nulla di crudo,Stellina. Cami mi ha detto che nel tuo stato,sarebbe meglio evitassi! Sai che sua figlia Barbara e Giulietto hanno perso il loro bambino proprio mangiando cose crude?!” aggiunge rivolgendosi a Stella. Santa Camilla Mendoza!
“ Grazie!” farfuglia Stella.
 
[Daniele]
Quando esco dal bagno mi ritraggo appena in tempo per evitare di finire addosso a Bob,che stava per bussare alla porta. Ha una faccia sconvolta questo ragazzo! E pensare che ancora non sono cominciate le notti in bianco per lui!
“ Notizie di tua sorella e dei miei figli?” gli domando. Scuote il capo.
“ Però io e Pili l’altro giorno,guardando le foto del matrimonio,abbiamo trovato una cosa che ti riguarda!” risponde. Il suo matrimonio è stato inferno e paradiso assieme per me: ho saputo di Roby,ma non ho potuto tenere per mano il mio scricciolo e lei ha digiunato per colpa mia!
“ Una cosa bella o brutta?” gli chiedo. Ci mancano solo le brutte notizie!
“ Giudica tu!” risponde estraendo il suo cellulare dalla tasca e passandomelo. Sul display c’è una foto offuscata e non comprendo perché dovrebbe riguardarmi visto che il fotografo ubriaco presente alle sue nozze non l’ho di certo assoldato io!
“ Non capisco!” borbotto.
“ Inutile dire che la foto era a fuoco. L’abbiamo offuscata io e Pilar perché risaltino i due soggetti che volevo mostrarti!” risponde ingrandendo la foto con l’ausilio delle dita. Mi accorgo del dettagli e sorrido. Io e Cami,in banchi e file diverse,ci guardiamo. Io e lei vicini con lo sguardo.
“ Tuo figlio scalcia ancora quando baci tua moglie?” gli domando per allontanare gli occhi lucidi.
“ No,solo quando mangiamo la zucca!” risponde con la stessa nonchalance di chi sta dicendo qualcosa di totalmente normale.
“ Ed io che credevo Roby fosse strana per i cracker con la Nutella alle 22 con la puntualità di un orologio svizzero!” borbotto. Alzo gli occhi al cielo prima di tornarmene di sotto totalmente sconvolto. Armando ha un nipote,tra l’altro suo omonimo,che è fan di Halloween (un po’ come lo era sua moglie quando l’abbiamo conosciuta e si conciava in quella maniera)…quanto sarà contento da 1 a 10?
“ Allora? Com’è andata questa recita?” domanda Camilla a Filippo quando raggiungo il salotto. Le rubo un breve bacio prima di prenderla per mano ed intrecciare le dita alle sue.
“ Bene. Sono stato un bravo abete,zia.” risponde il bambino. Perché si può essere anche cattivi abeti?
“ E come si fa ad essere un bravo abete?” gli chiedo divertito e leggermente curioso.
“ Si fanno ondeggiare un po’ le braccia per far muovere i rami quando tira vento e poi si sta zitti perché gli alberi non parlano,zio. La maestra mi ha fatto i complimenti e Genoveffa mi ha anche dato un bacio!” mi spiega serio. Doveva essere una gravidanza indesiderata quella di questa bambina se i genitori hanno optato per tale nome!
“ Genoveffa? Davvero la tua fidanzatina si chiama come la sorellastra di Cenerentola?” domanda per me Aisha rimasta sconvolta pure lei.
“ Sì,zia,ma non è la mia fidanzatina. Fa dei giochi troppo scemi e non le piace il calcio!” risponde il bambino. Mi gratto la tempia imbarazzato.
“ Neanche a me piaceva il calcio da piccola,sai? E anche io facevo giochi scemi secondo l’idea di qualcuno,ma solo perché le persone hanno interessi differenti. Quello che piace a te potrebbe non piacere ad un altro e viceversa! Questa Genoveffa,già punita col nome dai genitori,se ti ha dato un bacio forse ti vuole bene!” interviene Camilla con dolcezza prendendolo in braccio. Sorrido innamorato alla follia di mia moglie.
“ Anche tu davi i bacetti a zio Daniele quando eri piccola?” chiede curioso facendomi quasi strozzare. Camilla arrossisce imbarazzata.
“ A volte. Altre si limitava a fissarlo mentre giocavamo insieme. Un po’ inquietante come cosa!” risponde per noi Armando. A me piaceva!
“ Ma se io mi fidanzo con lei,poi mi chiude dentro?” domanda un po’ preoccupato. Ma che film gli fanno vedere?
“ Perché dovrebbe,cucciolo? Anche io e zio Jean siamo fidanzati,ma mica mi chiude dentro le stanze?” gli domanda Giulia.
“ Ma vi chiudete dentro insieme come il nonno e la nonna?” replica lui. Io e Cami ci scambiamo uno sguardo divertito. Devono aver imparato la lezione dopo l’incidente con Giulia! Spero Cami non scoppi a ridere in faccia al fratello eccessivamente suscettibile!
“ Il nonno e la nonna si chiudono dentro? Tu lo sapevi,Giulia?” domanda Hermes rigirando il coltello nella piaga ignorando le gomitate che sta ricevendo da mia nipote. Questo ragazzo ha la capacità unica di dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato!
“ Sì,io stamattina volevo andare nel loro lettone,ma la porta era chiusa. Pensavo che stavano dormendo,ma la nonna ridacchiava!” racconta il piccoletto. Tiro un leggero calcio a mio figlio perché non scoppi a ridere. Non mi pare il caso di rischiare la sordità!
“ Uno dei pochi motivi per cui essere contenta che vi siate ricongiunti solo ora e di averti conosciuto solo a 15 anni,nonno! Probabilmente avrei potuto propinarla io questa domanda se fossi cresciuta con voi due!” brontola Clizia.
“ Hanno traumatizzato pure il bambino!” borbotto. Roberta e Aisha si guardano scoppiando a ridere divertite.
“ Roberta,guarda che alla sua età tu mi hai chiesto se tutti i fidanzati piangessero solo perché mi vedevi piangere spesso! Sono cose serie!” l’ammonisce Camilla perché Armando non urli facendoci crollare la casa in testa.
“ Filippo,a volte i grandi si chiudono dentro per parlare di cose loro,cose importanti. Lo fanno anche la tua mamma e il tuo papà e talvolta anche io e zio Daniele quando dobbiamo parlare di cose importanti chiudiamo la porta a chiave!” lo rincuora Camilla.
“ Quindi i grandi quando si vogliono bene si chiudono dentro? Anche Clizia quando si fidanza si chiude dentro?” chiede il bambino. Mio genero a momenti si strozza ed anch’io impallidisco.
“ No. Clizia non si chiude dentro proprio con nessuno! Soprattutto dopo il regalo di Bea a quel tipo!” chiarisco non troppo duramente sfumando la voce nell’ultima asserzione. Quel tipo sta a posto fino all’andropausa,ma non userà quei profilattici con mia nipote!
“ Sante parole! Vorrei capire a sua sorella com’è passato per la testa,Daniele!” borbotta mio genero.
“ Quando mai l’ha usata la testa?” lo domandiamo quasi all’unisono io,Marcella e Armando. Camilla scuote il capo divertita.
“ Sono sicura che Genoveffa non ti chiuderà dentro! Magari ti darà qualche bacetto,vorrà darti la mano,giocare con te,ma non è brutto fidanzarsi!” lo rassicura Cami carezzandogli i capelli. So che sembro idiota,melenso,ma penso a lei così materna con Roberta,con Junior e con Babi e non riesco a non immaginare il suo ventre arrotondarsi per ospitare nostro figlio,il pulcino che desideriamo da una vita. La nostra prima esperienza da genitori ce l’ha rovinata quella feccia e non potrò mai perdonargli di avermi rubato i calcetti di Roberta,i suoi vagiti,i suoi versetti,le sue prime parole,il suo mettersi a carponi,il suo gattonare,i suoi primi passi,i suoi primi tentativi di lettura e di scrittura…
 
La gamba di Camilla non riusciva a stare ferma mentre le tenevo la mano in quella sala d’attesa piena di coppie e ragazze sole in attesa di una visita. Non era felice della sua condizione e non ne faceva mistero. Neanche le mie rassicurazioni sul mio amore profondo per il bimbo che aspettava erano riuscite a mutare il suo pensiero su quella gravidanza indesiderata.
Avevamo fantasticato spesso sulle emozioni che avremmo provato per la prima ecografia,ma Trimalcione aveva cercato di rovinare tutto. Avrei dovuto odiare quell’esserino nel suo ventre,i malesseri che le causava,ma non riuscivo a non sentirmi legato a lui,a non reputarlo mio.
“ Amore,vuoi un po’ d’acqua?” le chiesi. Scosse il capo per poi stringersi a me.
“ Grazie. E non dire che stai facendo ciò che farebbe chiunque!” mormorò.
“ Perché gli altri padri di solito scappano in Giamaica?” ironizzai strappandole un ghigno divertito.
“ Questo piccolino o questa piccolina ci regalerà il suo primo sorriso oggi,una sorta di presentazione ufficiale alla sua mamma e al suo papà. Sarebbe stato molto scortese non dargli il benvenuto. Io non vorrei mai essere da nessun’altra parte se non con voi,scricciolo!” la rassicurai baciandole il capo. Ci staccammo solo quando fu chiamato il suo cognome ed entrambi scattammo da quelle poltroncine come molle.
Entrammo in quello studio con umori opposti: io ero curioso,entusiasta; lei meno. Era stata una fatica convincerla a non interrompere la gravidanza e non riusciva ad amare quel piccoletto. Camilla ed io volevamo un figlio insieme e quel cafoncello aveva rovinato tutto.
“ Allora,signorina,accusa qualche sintomo?” le chiese la ginecologa.
“ A parte i seni duri come fossero due pietre,la nausea come se non ci fosse un domani e i mal di testa frequenti? No! Quando arriverò al nono mese mi investirà un tram?” replicò Camilla.
“ È normale sentirsi così e che lei si senta nervosa per nulla!” la rassicurò la specialista. Non era nulla: Camilla era nervosa perché il bimbo che aspettava non era mio. Non era il pulcino che avevamo sognato per mesi,sebbene a me non importasse nulla del DNA,del sangue,ecc.
“ Vogliamo vedere come va la situazione?” cercò di coinvolgerla la dottoressa notando la riluttanza di Camilla. Fui io ad annuire per lei.
Cami acconsentì con lo stesso umore di un condannato a morte e il medesimo mood la accompagnò sul lettino e le fece scoprire il ventre. Considerava quel bambino un impiccio,un errore,qualcosa che aveva rovinato i nostri progetti.
“ È un po’ freddo,ma appena vedrà il suo bambino,le passerà tutto!” la rassicurò la dottoressa. Camilla la fissò scettica limitandosi a stringere la mia mano. La ginecologa passò l’ecografo sul suo ventre ancora piatto e sullo schermo comparve una piccola macchiolina.
“ È lui,dottoressa?” le chiesi contento. Lei annuì con un sorriso.
“ Il vostro bambino sta benissimo. Si sta formando il cordone ombelicale così che possa nutrirsi e dovrebbe sentirsi anche il cuore!” ci informò. Camilla annuì studiando il mio sguardo.
“ Hai sentito,amore? Va tutto bene! Il nostro bambino sta benone!” la rincuorai strappandole un bacio. Un rumore costante e simile ad un tamburo attirò la mia attenzione facendomi rivolgere lo sguardo al monitor della dottoressa.
“ Anche il battito del suo cuoricino è nella norma!” asserì. Nonostante la mia parvenza da duro,non riuscii a trattenere una lacrima di commozione immaginandolo gattonare,corrermi incontro chiamandomi << papà >>. Non potevo immaginare che fosse una bambina,la mia bambina,e che purtroppo non l’avrei vista fare tutte quelle cose perché avrei saputo di quella paternità con 40 anni di ritardo!  
 
“ Papà,dillo a tutti che sono migliorata con le guide! Joseph non ci crede! Pensa che me lo stia inventando!” mi esorta mia figlia. L’abbraccio forte baciandole la tempia. La mia bambina è finalmente con me!
“ Ha smesso di prendere le curve come se guidasse ad Indianapolis!” affermo coccolando il mio piccolo Puledrino.
“ Ma,papà!” protesta. Suo marito e Clizia se la ridono.
“ Guarda che mi ricordo benissimo la prima volta che hai guidato la mia macchina: la mamma a momenti mi levava il saluto per la mia idea!” replico. Cami ridacchia divertita.
“ Faccio ancora in tempo!” scherza mia moglie beccandosi un leggero pizzicotto sul fianco che la fa stringere di più a me. Mi strappa un piccolo bacio.
“ Comincio a prendere gli aperitivi!” annuncia la padrona di casa. Vorrei capire i miei figli e la sua primogenita dove sono finiti! Mancano solo loro e i bambini si stanno spazientendo!
“ Non ti preoccupare,Betty,vado io!” si offre la mia Cami. Trattengo un sorriso divertito capendo l’antifona. Quando eravamo ragazzini era il suo messaggio in codice per farmi capire che voleva restare da sola con me!
“ Vuoi una mano?” le domando.  
“ Molto gentile,Valencia!” accetta di buon grado ammiccando. Armando ci minaccia con lo sguardo conoscendo benissimo i nostri pregressi.
Prendo per mano mia moglie lasciandomi guidare da lei in cucina e chiudendo la porta dietro di me dopo esservi entrato (ci sono pur sempre dei bambini in questa casa,oltre ai nostri figli). Non è rimasto molto di quando ci rintanavamo qui a sbaciucchiarci,ma immagino che i mobili fossero vecchi e che cambiarli sia stata un’esigenza più che uno sfizio.
“ Allora?” le chiedo prima che le mie labbra siano costellate di baci da parte sua.
“ Ti amo da impazzire,sai? Sei stato un tesoro ad offrirti di giocare agli agenti segreti con Armando!” soffia fra un bacio e l’altro. Mica potevo lasciare quel pazzo isterico da solo a spiare il nostro consuocero conoscendo la sua propensione al melodramma? Considerando che quando invitai Betty a cena penso subito a male,non oso domandarmi cosa potrebbe fabbricare la sua mente da una sciocchezza scatenando il caos!
“ Sono sicuro che non scopriremo nulla che non sappiamo già e che vedrò Nicola Mora rimpinzarsi come un tacchino! Ho paura che avrò problemi col cibo per colpa di questa opera pia!” replico ironico attirandola a me. Ridacchia divertita.
“ Anche io ti amo da impazzire!” le sussurro contro la tempia. Per anni ho avuto davvero paura che non avremmo mai più trascorso un Natale insieme,che sarebbe stato quell’essere immondo a bearsi della sua compagnia per sempre.
“ Lo spero,Valencia,o tua moglie potrebbe dispiacersi molto!” civetta strappandomi un sorriso divertito.
“ Vorrei sapere dove sono finiti quei 3! Secondo te,tua nipote è con loro?” domando a mia moglie lasciando giocare i nostri nasi.
“ Spero non ne combinino una delle loro! L’attrazione fra Junior e Susanna è forte quasi quanto la nostra ed io non oso domandarmi come potrebbe finire se incappassero in un poliziotto meno indulgente dell’altra volta! O meglio,so come finirebbe perché io e te ci siamo passati e mio padre non la prese molto bene!” risponde.
“ Se non incappassero in nessun poliziotto,invece,potrebbero darci un nipotino bellissimo come te!” obietto facendola ridere prima di tempestare le sue labbra di baci. Fa per replicare,ma qualcuno bussa alla porta,la quale dopo il nostro rassegnato << Avanti! >> si spalanca lasciando entrare Giulio. Proprio come quando era piccolo! Era un ometto in miniatura!
“ Scusate,ma devo parlarvi!” esordisce.
“ Barbara ha fatto il test?” chiedo speranzoso. Scuote il capo.
“ Papà,non ancora,anche se stamattina mi ha chiesto se avessi mai assaggiato la pizza all’ananas. Camilla,tu lo sapevi che Barbara ha sempre sognato di mettere in atto la tradizione delle 5 fette di torta?” replica. Spero che a quei due stronzi la dia con del cianuro la porzione!
“ Sì. In realtà per tradizione tua madre dovrebbe anche comprare il bouquet a Barbara,anche se preferirei lo facessi tu. So che è tua madre,ma è pericolosa pure coi fiori!” precisa Cami. Sua madre…come quando se lo scordò all’asilo?
“ Sì,ma voi non potete mangiare 2 fette di torta per un uno per la tradizione delle 5 fette!” obietta Giulio. No,anche perché hanno scelto pure una torta bella carica e non basterebbe il tragitto fino a Cartagena andata e ritorno a piedi per smaltirle! Io ci tengo alla salute!
“ E se la modificassimo noi la tradizione?” propongo.
“ In che senso?” domanda curioso e preoccupato mio figlio.
“ Oltre che a me e Camilla,i due pezzi di torta che dovrebbero andare a quei due potrebbero toccare a Junior,il fratello maggiore della sposa,e Susanna,la sorella minore dello sposo!” suggerisco.
“ Susanna mia sorella? Ma se sta a dieta da quando ancora aveva i capelli del suo colore naturale! Non è che lo prenderebbe come un insulto? Lo sai che è suscettibile!” ribatte scettico.
“ Potrebbe apprezzarlo…” interviene Camilla. Giulio ci fissa dubbioso poco prima che la sua dolce metà ci raggiunga.
“ Che fate?” domanda stringendosi a Giulio,che la tempesta di baci. Li fisso contento.
“ Parlavamo di diete!” minimizza Camilla.
“ Alla dieta non ci penso proprio. Ho una fame! A proposito,mamma,tu sei stata a Las Vegas da ragazza,vero? Hai assaggiato la pizza con l’ananas?” replica Babi sbigottendoci. Credevo avesse fiutato il nostro matrimonio segreto ed invece questa pizza con l’ananas è diventata un chiodo fisso,da quello che ho capito!
“ No,amore mio. Io e Daniele abbiamo gusti più classici!” risponde Cami perplessa quanto me.
“ Ma tua sorella non l’aveva assaggiata come pegno durante una festa pur di non baciare uno che non le piaceva?” intervengo. Babi si illumina saltandomi al collo e baciandomi la guancia. Fa lo stesso con sua madre e bacia abbondantemente Giulio.
“ Sei un genio,Daniele. Ti voglio bene!” esulta per poi abbandonare la cucina.
“ Roberta non le risponderà male,vero?” chiedo a Camilla un po’ preoccupato.
“ Speriamo di no!” risponde mia moglie.
“ Camilla,mi porteresti tu all’altare?” domanda Giulio lasciando senza parole mia moglie.
“ Io? D-Davvero?” balbetta Cami.
“ Sì. Capisco che sei la madre della sposa e che quindi quel giorno avrai tante cose da fare,ma in un certo senso quel giorno diverrò anch’io tuo figlio! Mi accompagni?” replica. Ahia! Quando fa così è meglio assecondarlo…se non avesse seguito le mie orme,sarebbe stato un ottimo avvocato! Argomenta una bellezza e alla fine prende la gente per sfinimento!
“ Ne sarei onorata!” accetta Camilla con voce tremante e le lacrime agli occhi stritolandolo in un abbraccio. Entrambi spalancano le braccia perché mi unisca anch’io a quella stretta.
“ Non è che Susanna è sparita come effetto di tutte le volte che ho desiderato da bambino che evaporasse?” chiede mio figlio.
“ Giulio!” l’ammonimento è corale e piuttosto divertito.
 
[Aisha]
Quando entro in cucina,li trovo tutti e tre abbracciati e resto sulla soglia per non disturbare,sebbene io stia morendo di sete. Non so se è normale in questa fase delle gravidanza abbeverarsi come un cammello!
“ Aisha!” esclama mio fratello. I tre si sciolgono rivolgendomi un sorriso.
“ Posso avere un bicchiere d’acqua,per favore?” chiedo. Camilla annuisce con un sorriso.
“ Camilla mi accompagna all’altare!” annuncia Giulio strappandomi un sorriso.
“ Sempre che Roberta non faccia secca la sposa prima! Ma ti pare che le ha chiesto come fosse la pizza con l’ananas?” replico. Mio padre,mio fratello e Camilla si guardano preoccupati.
“ Ed io che mi lamentavo della passione di Manuel per il gorgonzola! Tuo figlio vuole la pizza con l’ananas!” borbotto pentendomene subito dopo. Camilla e Daniele mi fissano contenti e anche Giulio mi stritola.
“ La ginecologa dal battito cardiaco pensa sia un maschietto,ma giurami che non vernicerai la sua stanza di azzurro prima della strutturale!” borbotto per poi rivolgermi a mio padre. Lui si avvicina e mi abbraccia forte assieme a Camilla,la quale mi bacia con tenerezza la fronte.
 
Alla fine Camilla era stata di parola ed era passata a prendermi per andare a fare compere premaman. Eravamo finite in un negozio molto carino,dove mi ero provata un po’ di tutto. Uscii dal camerino con un vestito di seta dalla fantasia floreale.
“ Come mi sta?” le chiesi.
“ Amore mio,sei bellissima!” si complimentò.
“ Non mi fascia troppo la pancia?” le chiesi.
“ Ma che stai dicendo,tesoro? Sei meravigliosa! E questa gravidanza ti illumina!” mi rassicurò accogliendo il mio viso fra le mani.
“ Sua madre ha ragione,signorina: le sta davvero bene!” si aggregò la commessa,che evidentemente ignorava le riviste di cronaca rosa.
“ Veramente io…” interruppi Camilla.
“ Allora prendo anche questo! Almeno la smetterò di sentirmi una balena che vuole entrare in un calzino!” asserii.
“ Non sei una balena,smettila! Hai preferenze per il pranzo?” mi chiese Camilla quando entrai nel camerino.
“ Vorrei qualcosa con del formaggio filante!” le risposi sfilandomi con garbo quel capo per rimettermi i pantaloni. La sentii ridacchiare.
“ Va bene! Ti dispiacerebbe se si unisse a noi anche tuo padre?” mi chiese. Mi infilai la maglietta e ripresi i miei biker. 
“ No. Oggi la figlia del suo amico è venuta in azienda. Lei e Susanna non si sono prese molto bene!” le raccontai rimettendomi le scarpe.
“ Immaginavo! Ma ammetterai che sarebbe stato ipocrita infilare nei casini quella ragazzina,dopo che anche Susanna non ha dato il meglio di sé agli inizi!” mi rispose. Uscii dal camerino per poi passare l’abito che avevo deciso di comprare alla commessa.
“ Temo che il peggio di sé finirà per darlo ora: ho paura che si prendano per i capelli!” le confessai facendola ridere.
“ La stessa propensione al melodramma di tuo padre!” rispose abbracciandomi.
“ E così avrei la propensione al melodramma!” esclamò Daniele alle sue spalle abbracciandola e strappandole una risata.
“ Sì. A me e ad Aisha farebbe piacere se tu pranzassi con noi!” rispose Camilla rubandogli un bacio.
“ Con piacere. Allora,amore mio,hai trovato quello che cercavi?” accettò per poi rivolgersi a me baciandomi la tempia. Annuii.
“ Bene! Io,invece,facendo un giro da queste parti,ho trovato questo!”esclamò porgendomi un sacchetto leggermente ingombrante che fino a quel momento aveva nascosto dietro la sua schiena.
“ Per Gamberetto?” gli chiesi.
“ Per Gamberetto e per la mamma. Quando crescerà la pancia,questo cuscino da allattamento ti servirà per dormire comoda,per sedere in modo confortevole sul divano! E poi quando Giulio è nato ed io lo appoggiavo su quell’affare per giocarci,stava tranquillo!” risponde.
“ È vero che quando è nata Susanna voleva regalarla a tua sorella Bea?” replicai. Annuì divertito.
“ C’è da dire a sua discolpa,che Bea è stata l’ultima spiaggia: prima aveva proposto candidati più consoni ad occuparsi di una neonata!” ironizzò strappandoci una risata. 
 
“ Almeno ristabiliamo un po’ gli equilibri!” esclama Giulio contento.
“ Niente di sessista per il momento,ok? Aspettiamo la strutturale!” mi assicura. Speriamo! Giulio già sta cominciando coi voli di fantasia!
“ E tu sei contenta di questa ipotesi?” mi domanda Camilla carezzandomi i capelli.
“ Sì,tanto. Anche se l’importante è che stia bene!” rispondo sfiorandomi il pancino. Il suono del campanello ci fa sobbalzare e tutti e 4 usciamo dalla cucina per raggiungere l’ingresso.
Il padrone di casa è già alla porta e lascia passare la sua primogenita,Susanna e Junior. I tre,a quanto pare erano insieme,ed esordiscono con un laconico << Buon Natale e scusate per il ritardo! >>.
“ Eri con loro?” domanda alla figlia il signor Armando. Mica sono 2 terroristi? Non c’è bisogno di fare così!
“ Sì. Andiamo in soggiorno?” propone Milla. La seguiamo tutti in soggiorno,dove si trovano gli altri. I suoi bambini le saltano al collo,mentre Jimmy le lancia un’occhiata interrogativa.
“ Alla fine avevo ragione io,papà: quello l’ha seguita fino al bar con tanto di progenie. A quel povero bambino l’unica cosa che ha saputo insegnare è una parolaccia!” afferma Junior. Mi porto una mano alla fronte e lo stesso fa mio padre.
“ Cavolo,l’ho schiaffeggiato! Mica sono Raperonzolo?” si ribella Susanna. Camilla alza gli occhi al cielo frustrata quanto noi. Posso urlare? 
“ Si può sapere che è successo?” domanda la padrona di casa.
“ Bimbi,perché non andate a posare tutti i giochi in camera così dopo pranziamo? Non potete lasciarli in giro col rischio che Lucky e Cookie li mordano e si sentano male!” li invita Junior facendo andare i bambini al piano di sopra. Non è un buon segno!
“ Max ieri sera mi ha baciata. Se n’è andato via perché l’ho preso a ceffoni. E spero abbia il buongusto di stare lontano dalla festa di stasera!” rivela Milla. Poi dicono di mio padre…il tatto a questa ragazza non l’hanno mai presentato! Conosce solo le palline antistress di suo padre,una delle quali è stritolata nel suo pugno in questo momento! Sarà stato il primo regalo di suo padre?
 
[Jean Lou]
“ Tua sorella mezze misure niente!” sussurro alla mia fidanzata. Ma che modi! Le pare che con suo padre gelosissimo e suo marito pure peggio,si mette a dare notizie del genere in questo modo?
“ CHE CAZZO VUOL DIRE CHE VI SIETE BACIATI?” le domanda Jimmy collerico e leggermente scioccato.
“ Lui ha baciato me. Io l’ho respinto subito e schiaffeggiato. Non so come gli sia passato per la testa,a dire il vero!” si difende mia cognata.  
“ Se non lo sai tu,che lo conosci bene!” borbotta Jimmy.
“ Jimmy,ti prego!” farfuglia mia cognata.
“ Dovrei congratularmi con lui? Ti rendi conto che non ha avuto neanche rispetto della casa di tua zia?” replica mio cognato. In effetti!
“ Amore,dimmi che mi credi! C’è già stata una Camilla Mendoza infelice per quasi mezzo secolo e non voglio ripercorrere le sue orme e perderti!” risponde mia cognata. Chi l’avrebbe mai detto di vederla in lacrime un giorno? Certo,almeno la delicatezza di non citare una faccenda che zio Daniele sta ancora tentando di superare,no?
“ Quello stronzo è meglio che non mi ricapiti a tiro!” risponde il marito facendola accomodare sulle sue ginocchia.
“ Tu lo sapevi?” domanda mio suocero al signor Calderon. Ahia! Prevedo grida! Lo sapevo che avrei dovuto portare con me gli analgesici!
“ Max ha preferito non venire!” borbotta il poveretto che sta per diventare sordo.
“ NON È QUELLO CHE TI HO CHIESTO,CALDERON! TU SAPEVI CHE QUEL DEBOSCIATO AVEVA PROVATO A BACIARE LA MIA BAMBINA E NON MI HAI DETTO NIENTE?” tuona mio suocero.
“ Papà,davvero lo sapevi?” domanda Carmen a suo padre.
“ Non direttamente. E anche se l’avessi saputo,il tizio che conosco nell’editoria aveva già tutte le pagine occupate e non sarei riuscito a far pubblicare la notizia sul quotidiano!” le risponde quell’uomo con sarcasmo.
“ Papà,ma che cavolo!” esclama il suo primogenito. Hermes scuote il capo poggiando le mani ai lati della pancia di mia sorella.
“ Che stai facendo?” gli domanda Camilla.
“ Non voglio che Bebe e Benny restino traumatizzate,zia! Hanno già imparato troppe parolacce!” le risponde mio cognato. Zio Daniele alza gli occhi al cielo sconcertato.
“ Valencia,è inutile che fai così! Quando Camilla aspettava Roberta,chiedevi consigli di vita alla pancia! E non è il momento per le tue battute!” lo ammonisce mio suocero. Mia cugina si stringe al suo papà appena trovato. Vorrei tanto ci fosse anche il mio a questa riunione.
“ Mendoza,è inutile che ti incazzi! Di che ti meravigli? Il tuo amico non ha mai brillato per intelligenza o avrebbe castrato suo nipote,che sembra un cane in calore! Vorrà dire che stasera dovrai ammanettare tuo genero per evitare che dia luogo ad una zuffa con suo nipote! Non che mi importi più di tanto essere invitato alle feste di Sinisterra per gli anni avvenire (soprattutto perché il prossimo anno potrei essere impegnato a cantare la ninnananna al mio pulcino),ma per il bel mondo diverremmo una schiera di bifolchi! Vuoi davvero che la gente acquisti sul sito dell’Ecomoda additandola come l’azienda gestita dai cafoni?” replica zio Daniele.
“ Sempre che il prossimo anno non finisca in bancarotta,divenendo quindi impossibilitato a permettersi una festa!” maligna Susanna.
“ Che vuoi dire? La sua azienda va male?” le domanda Giulio.
“ Nieves dice che suo suocero è strano e che vorrebbe sbloccare dei fondi per finanziare la nuova attività di un suo amico! Puzza un po’ di truffa,giacché questo amico non ha nome né volto! Sempre che non sia incappato in una truffa sentimentale! Sai le prese per i fondelli di tutto il bel mondo! Quelli che stasera lo saluteranno con riverenza sarebbero i primi a ridergli alle spalle!” spiega Susanna.
“ Tu e la tua amica pure vi fate bei voli di fantasia,eh? Magari semplicemente ha detto la verità Sinisterra!” intervengo.
“ Quando è finito l’angolo della parrucchiera,possiamo metterci a tavola!” annuncia mio suocero. Il cellulare di Aisha segnala l’arrivo di un messaggio e la vediamo sorridere.
“ Esther. Credo abbia una cotta per te,Junior. Dovrebbe mettersi in fila,visto che c’è anche la signorina Corral. Solo che quella è capace,dopo averti messo il cappio al collo,di trascinarti a Temptation Island o a qualche altro reality trash. È fissata!” esclama Aisha.
“ La signorina Corral non è il mio tipo. Per colpa sua,i miei genitori sono finiti sui rotocalchi e non la prenderei in considerazione neanche se fossimo gli unici esseri viventi di sesso opposto e dovessimo dare prosecuzione alla specie,tipo esemplari dell’arca di Noè!” risponde Junior.
“ In effetti,con tutto il bene per Santigo,quella tipa è più simile alla madre che al padre (pure in fatto di gusti sessuali,a quanto pare) e non ce la vedo molto come tua compagna di vita!” interviene zio Daniele prima che il suo cellulare lo distragga.
“ Parlavamo giusto di te! Buon Natale anche a te,Santiago!...In che senso?...Mi dispiace che ti sia capitata una spina nel fianco simile!...No,lo immagino,per carità!...No,se ha dormito fuori,di sicuro non era sola,certo!...Sì,estendo i tuoi auguri a tutti!...Ci vediamo stasera!” gli sentiamo dire. Quel tipo mi sta sullo stomaco! Lo vedo un po’ troppo invadente e un po’ troppo presente nella vita di mia madre!
“ La figlia ha trascorso la notte di Natale fuori. E non per partecipare ad un Presepe vivente,naturalmente. Neanche ti dico come stava!” racconta mio zio alla sua futura moglie. Andiamo bene!
 
[Max]
Non ho mai creduto molto nelle coincidenze,nel destino e in quelle cose lì. Penso che le cose capitino quando le si desidera e quando purtroppo vengono stabilite da Dio,come la morte dei miei genitori. Mi viene quindi automatico domandarmi che ci faccia nel mio stesso ristorante il giorno di Natale. Credevo di essere l’unico ad odiare queste ricorrenze; invece da ieri ho scoperto che si tratta di un fenomeno piuttosto comune!
Mi alzo per andare a salutare lei e la sua bambina (decisamente più simpatica della madre). La piccoletta mi saluta con la manina,mentre lei risulta sorpresa ed ha gli occhi lucidi.
“ Ciao! Buon Natale!” esordisco.
“ Anche a te! Che hai fatto per farti sbattere fuori dal signor Mendoza?” replica squadrandomi con aria di rimprovero.
“ E tu come mai sei qui da sola il giorno di Natale?” ribatto.
“ Non sono sola: ho Aida. E poi stiamo aspettando i miei genitori!” risponde. Annuisco.
“ Ho baciato Milla e dubito Armando Mendoza mi accoglierebbe bene se mi presentassi a casa sua!” ammetto. Alza gli occhi al cielo.
“ No,credo diverresti sordo! Aida ha trovato in un cassetto la foto di Raoul e mi ha chiesto chi fosse!” replica. Rivolgo lo sguardo alla bimba, che mi offre una caramella estratta dalla sua borsetta.
“ Grazie! Sei proprio una fatina: la fragola è proprio il mio gusto preferito e tu l’hai indovinato!” la ringrazio carezzandole la testolina e guadagnandomi un sorriso e un bacio umidiccio sulla guancia.  
Un colpo di tosse alle mie spalle mi fa sobbalzare e mi ritrovo davanti una coppia di mezza età che non ho mai visto in vita mia. Li fisso confuso. Che diavolo vogliono?
“ Mamma,papà,come va?” domanda Diana ai due.
“ Non ci presenti il tuo amico?” chiede il signore con gli occhiali e gli occhi verdi simili a quelli della figlia.
“ Maximilian Mayer Calderon. Lieto di conoscere lei e la sua signora,signor Moncada!” mi presento.
“ Siamo lieti anche noi! La sua famiglia pranza qui?” chiede la signora Moncada dai colori chiari come quelli di Diana.
“ Non sono un fan del Natale! Torno al mio tavolo! Buon Natale e buon proseguimento di giornata!” li saluto impacciato. Faccio per dileguarmi,visto che la signora ha tutta l’aria di colei che potrebbe invitare a pranzo un perfetto estraneo,ma non riesco a fare neanche 3 passi.
“ Può pranzare con noi! E sappia che potrei offendermi se rifiutasse!” dà seguito ai miei pronostici. Perché io? La domanda è la stessa che sta passando per la testa di Diana: glielo leggo negli occhi!
“ Mamma,ma…” non riesce neanche a protestare,visto che i suoi ci fanno strada verso il tavolo che hanno prenotato.
“ Mi dispiace!” mugugna.
“ Non è colpa tua! Si vede che è scritto che devo trascorrere le feste con una famiglia che non è la mia! Almeno i tuoi non vogliono scannarmi!” replico. Scuote il capo leggermente divertita.
 
[Junior]
“ Hai suggerito tu a Milla di vuotare il sacco?” domando a Nana approfittando di averla seduta al mio fianco a tavola. Si volta a guardarmi per poi annuire leggermente come se temesse di aver sbagliato.
“ Hai fatto bene o a zio Armando sarebbe venuto un mezzo infarto dopo un’omissione di tale tenore!” la rassicuro.
“ Entrambi sono fan della pallina antistress! Mi ha scioccato quando ne ha tirato fuori una dalla borsa mentre eravamo al bar ed era intenta a narrarmi la sua epopea! Se le porta pure a letto,secondo te?” mormora strappandomi una risata divertita. Il suo senso dell’umorismo spunta di rado,ma è divertente e genuino.
“ Fate ridere anche noi?” ci esorta Giulio.
“ Niente,Giulio,è che Nana mi stava raccontando che quando la madre dell’erede di Big Jim si è avvicinata al tavolo e Milla credeva fosse lì per la nostra collezione di borse. Dopo averla sentita prendere le parti di quel soggetto,credo che le nostre borse sarebbero sprecate per una così: ti pare che dopo che quello si ostina a tenere alla larga suo figlio come se avesse la peste,lei continua a dipingerlo come fosse un angelo caduto dal Cielo?” replico.
“ Com’era la storia di Enrico VIII? Lui però,da che mi ricordo,i figli li voleva!” sghignazza Nana.
“ Sì,ma se nascevano femmine,deponeva le mogli. O appena adocchiava un’altra le mandava in convento o a morte!” preciso.
“ E tu questa terapia d’urto col bambino come l’hai presa? Praticamente al tuo ex ha tagliato la testa,sperando però che abbia nella stessa un briciolo di cervello e che non sia una zucca vuota come il padre!” interviene Roberta.
“ Gli ho tirato un ceffone. Non per quel povero bambino. Non avrebbe dovuto dire che sono uguale a papà,che negava di amare Camilla quando veniva accusato di provare ancora dei sentimenti per lei!” racconta. Un ceffone di Natale mi mancava…
“ Papà non deve neanche nominarlo! Hai fatto benissimo!” l’appoggia Roberta. E figurarsi! Gesù Bambino,fa che nasca un maschio!
“ Non hai risposto alla domanda di Roberta: come l’hai presa? Certo che per te è un periodo nero: tua madre,Smeaton…ci manca solo che ti investa un camion!” subentra Charlotte.
“ Mia madre sta raccogliendo ciò che ha seminato. E per quanto riguarda Jorge: mi dispiace per quel bambino. È tanto carino (sebbene,grazie a suo padre,abbia imparato a dire una parolaccia) e non merita tanta indifferenza! Una volta avrei apprezzato essere il centro del suo universo, sarebbe stato l’uomo perfetto; ora mi fa orrore che mi usi come schermo per non voler ammettere di essere profondamente immaturo!”  le spiega Susanna giocherellando col suo bracciale. Mi sfugge un sorriso.
“ La tua ragazza?” mi domanda zio Armando facendomi quasi strozzare.
“ È a Zurigo. Da suo padre,per la precisione. Tornerà il 30!” rispondo.
“ Ed è una storia seria?” mi domanda Bob.
“ Non come le tue pre Pilar!” rispondo beffardo.
“ Più che Brigitte,quindi?” ne deduce Nick. Ma è un terzo grado?
“ Hildegard mi rende la vita meno complessa di Brigitte: non giudica,non polemizza di continuo,non mi ossessiona con la gelosia. Se Brigitte avesse assistito a tutto il teatrino che si è svolto al tuo ricevimento di nozze,avrei dovuto pagarle un analista!” rispondo.
“ Se non fosse per il look,sarebbe la moglie ideale,quella da cui avere dei bambini. Se non fosse che con quei capelli,dubito potrebbe mai presentarsi ai colloqui con gli insegnanti senza destare qualche perplessità!” maligna Susanna.
“ Gentile anche a Natale!” borbotta Giulio.  
“ Susanna,ti pare il caso? Se tuo fratello è felice,dovresti esserlo anche tu! A volte sembri davvero tuo padre. E spero tu non voglia prendere a ceffoni anche me!” interviene la madre di Jean.
“ L’oggettività è diventata reato,zia? È colpa mia se quella ha dei capelli osceni? E su papà non puoi dire nulla: su quel mostro mi pare avesse tutte le ragioni. Le offese che gli ha rifilato negli anni sono state pure poche! Nell’acido doveva scioglierlo!” replica Susanna. Da che temevo non sarebbe mai andata d’accordo con mia madre,è passata a difenderla a spada tratta come nostro padre o come Roberta!
 
[Santiago]
Più che un pranzo di Natale,sembra un quadro vivente questo: nessuno dice una parola,nonostante Natalia sia in camera sua e quindi Rebecca non possa battibeccare con lei!
“ Papà,se vuoi con la gnoma posso restare io stasera!” si offre Fer.
“ Sarebbe capace di narcotizzarti per farsi i cavoli suoi. Meglio di no!” rispondo. So che ha 19 anni,che legalmente è adulta,ma non mi scende che la dia via come il pane.
“ Chissà a chi potrebbe gettarla in faccia a questo giro!” maligna Rebecca. La fulmino con un’occhiataccia.
“ Ti dispiace essere meno sboccata quando si parla di nostra figlia? L’HAI PARTORITA,CAZZO! NON PUÒ IMPORTARTI PIÙ DI UN RAGAZZETTO CHE DI LEI! Sì,si è scopata il tuo compagno,ma dovresti essere furiosa con lui per essere andato a letto con una di 10 anni più piccola e non con nostra figlia! Ma come posso pretendere questo da te,che hai cominciato a competere con lei da quando andava al giardino d’infanzia?” mi altero.
“ La tua donna del mistero non lo farebbe,no?” replica. La fisso confuso.
“ Che stai dicendo?” le domando.
“ Hai un’altra per la testa,no? È per questo che non vuoi riprovarci!” mi accusa. Emetto un sospiro seccato perché tutto volevo tranne che mettere in imbarazzo Fer.
“ Non ti passa per la testa che magari voglio evitarmi qualche malattia venerea,visto che né tu né il tuo ex eravate molto propensi alla monogamia? Sono stato da solo un anno,quindi direi che non ho bisogno per forza di una donna!” mi difendo.
“ Santi…” farfuglia.
“ Se tu e tua figlia avete intenzione di farmi uscire di testa stasera battibeccando o accusandomi al prossimo giro di aver inventato la bomba atomica,dillo ora,che mi do malato,visto che Sinisterra mi sta già sul culo!” l’avverto alzandomi da tavola per andare al bagno.
In corridoio quasi mi scontro con mia figlia lanciandole un’occhiataccia sia per essere uscita dalla sua camera senza il mio permesso sia per la mise a dir poco succinta che indossa. Sembra pronta per uno di quei programmi trash che le piacciono tanto!
“ Che ne pensi? Pensi che il dottor Lascano mi noterà stasera?” mi domanda facendo una piroetta.
“ Questo è poco ma sicuro. E non solo lui! È una serata mondana e non puoi presentarti come la figlia segreta di Tarzan e Jane! Il minidress leopardato no!” rispondo. E che cazzo!
 
[Carlos]
“ Scusa? Mia madre va a letto con tuo padre?” mi domanda Giulio scioccato. Aisha alza gli occhi al cielo mentre Barbara ci fissa disgustata prima di portarsi una mano alle labbra e correre via.
“ Le fa schifo mio padre o tua madre?” chiedo a mio cognato.
“ Carlos,tu li hai visti o è solo una suggestione tua?” replica.
“ Zio Armando ha visto tua madre scendere da una macchina identica a quella di mio padre ed entrare in un hotel,ti basta?” mi urto dal non essere creduto. Cazzo,c’è qualcosa che non va! Lo vedo solo io?
“ Ed è probabile che mia madre si scopi uno ricco e che lo veda in qualche hotel…la morale non è mai stata una sua priorità! Ma tuo padre no! Cazzo,fa sorprese continue a tua madre! Avrebbe proprio una faccia tosta a fare il doppio gioco!” obietta. Non sarebbe il primo uomo a fare il doppio gioco: anche il padre della sua futura moglie sembrava un martire ed invece era solo un emerito stronzo!
La nostra discussione viene interrotta da qualcuno e mi volto ritrovandomi dinnanzi mio padre. Come può fare questo alla mia mamma? Io non potrei mai fare del male alla mia Ginger!
“ Si sta freddando tutto,potreste tornare a tavola? I bambini già sono spazientiti!” annuncia. La mia di pazienza è proprio andata all’inferno!
“ Rientriamo!” borbotto facendo per varcare la porta finestra,ma una presa sul mio braccio mi blocca.
“ Ti aspettiamo dentro!” annuncia Giulio rientrando con sua sorella.
“ Non avevi una certa fretta?” domando a mio padre.
“ Non torniamo dentro se non mi dici che ti prende. Rinuncio anche al cibo e sai quanto mi costa!” risponde.
“ Non sono io quello strano e che fa cose fuori dall’ordinario! E ti avverto che se non vuoti tu il sacco con la mamma,lo faccio io! Non merita di essere presa in giro da te. Inoltre i miei suoceri,solo la dimostrazione che si può trovare o ritrovare l’amore anche ad una certa età,quindi potrebbe trovare qualcuno che la ami davvero!” affermo risoluto attirandomi un’occhiata sbigottita.
“ Perché la mamma dovrebbe trovarsi un altro,scusa? Io non le basto? E poi,mi spiace,ma l’istituto giuridico del divorzio non fa per me. Il mio matrimonio è per sempre!” replica confuso trattandomi come se fossi un alienato.
“ Da che io sappia,il matrimonio è fatto di due persone,quindi la Fernandez che c’entra? Sei laureato in Economia e non sai più contare?” sbotto. Aggrotta le sopracciglia.
“ Che c’entra Patrizia Fernandez,scusa?” mi chiede.
“ Ci vai a letto? Da quanto te la scopi? È per soddisfare quella troia che sei così misterioso?” replico pressante. Scuote il capo sconcertato.
“ Forse è meglio lasciare che i secondi si freddino e che parliamo un po’ con calma!” borbotta. Meglio per lui che sia convincente!
 
 
Capitolo terminato! Lo so che sono ingiusta e cattiva per aver chiuso così e per averci messo tanto tempo ad aggiornare,ma vi resterà la curiosità di sapere cosa si saranno detti padre e figlio! Diciamo che ho sfruttato le ferie e il tempaccio per ultimare questo capitolo scritto a morsi durante questo anno. Fra quarantene,lutti ed il tirocinio,scrivere non è stato una mia priorità (quando mi avvicinavo alla tastiera di un pc,lo facevo per scrivere cose decisamente più formali!)
Vi avverto che nel prossimo capitolo ci saranno cose poco gradevoli ed una cosa bella. Direi che dopo un capitolo di transizione una bella bomba ci vuole! E sarà una bomba bella potente con conseguenze importanti! Alla prossima!
  
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