Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Charlie_Carla    07/09/2022    1 recensioni
Questa è stata la mia prima fan-fiction, scritta già per un altro sito che oramai non esiste più, e che dopo più di 10 anni rileggendola, mi è tornata la voglia di scrivere e di modificarla per i tanti errori che ho riscontrato.
Tante volte ho fantasticato su come potesse continuare la storia della mitica "Lady Oscar."
A dire la verità a me non è mai andata giù la versione originale
(mi riferisco al finale della storia), ed è per questo che finalmente
ho deciso di scriverne una tutta mia.
Per questa storia mi sono ispirata un po' al film "Bella bionda e dice sempre di si", con Kim Basinger e Alec Baldwin, soprattutto per il si! Chi l'ha visto forse comprenderà.
Le fanart sono disegnate da me.
Se volete scrivermi per un suggerimento, un commento, critica, accetto anche gli insulti (però quelli risparmiatemeli).
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino avverso (7)

Lo sguardo di Oscar era vuoto mentre si guardava allo specchio, vestita come le avevano imposto, i capelli raccolti davanti, mentre dietro le ricadevano a riccioli, il viso truccato e i gioielli che l'adornavano.
Si guardava…ma di chi era quell'immagine che vedeva riflessa…di chi era?
Eppure non era nuova a tutto questo, tempo fa si era agghindata così anche per Fersen e adesso perché non c'era la stessa emozione di quella volta?
La madre, Nanny (che l’aveva già vista vestita da donna, addirittura nel manga anche la madre) ed altre cameriere che l'avevano aiutata nel prepararsi, stentavano a credere che quella fosse veramente Oscar. Era bellissima, chiunque avrebbe ostentato nel riconoscerla, eppure tutta quella bellezza non traspariva dai suoi occhi velati da tanta tristezza!
Non tutti se ne accorsero, forse pensando che era dovuto all'emozione, al fatto di vestire per la prima volta da donna e al non sentirsi a suo agio.

Ormai era quasi ora, e così incominciarono ad avviarsi, ad Oscar tremavano le gambe.

In fondo alle scale c'era suo padre che l'aspettava, il quale rimase il più sbalordito, stentava a riconoscerla, era bella, bella al di là di ogni immaginazione.
Subito le andò vicino, emozionato e con gli occhi lucidi le prese la mano e l'aiutò a scendere gli ultimi gradini, una volta giù, le disse:
"Oscar…sei proprio tu?
Fatti guardare…Dio, Oscar…". 
Non continuò la frase, la commozione prese il sopravvento e le lacrime copiose gli rigarono il volto.
Oscar non disse nulla, rimase sorpresa dalla commozione del padre, per lei era molto difficile parlare in quel momento, si sentiva ancora più in colpa per quel ricatto, accenò appena un sorriso, anche se era un sorriso amaro.

"Sei bellissima figlia mia!
Mi ricordi tanto tua madre da giovane".

Detto questo, si asciugò le lacrime, prima che si mettesse a piangere di nuovo le riprese la mano e la condusse verso la carrozza.
Anche Andrè la vide e anche lui non poté far a meno di emozionarsi da tanta bellezza. I loro sguardi si incrociarono per un istante e negli occhi di Oscar lesse un'infinita tristezza.
In cuor suo soffriva tanto, non poteva sopportare che la sua Oscar finisse nelle grinfie di quel Duca.
Anche lui andò con loro, era tornato in tempo per mettersi alla guida della carrozza che li avrebbe condotti alla Reggia.
 
 
La Reggia di Versailles, quella sera era gremita di gente, nessuno volle mancare, vi era la più alta nobiltà riunita per questo grande evento, poichè essendo nobile la futura sposa del Duca, doveva essere noto a tutti chi fosse ed invece, stavano tutti morendo dalla curiosità.

Tanta curiosità veniva di sicuro dalle donne, specialmente quelle che avevano amoreggiato in passato con il Duca, qualche cortigiana che avrebbe voluto trovarsi al posto della futura sposa e che provava nei suoi confronti tanta invidia.

Nell'enorme salone oltre alla musica che accompagnava l'attesa, si sentiva un gran vociferare, bisbigliare, ma soprattutto quello che si faceva di solito…malignare!

Intanto ancora non si facevano vedere, né il Duca, né la futura sposa e né i reali.
L'attesa diventava snervante per alcuni che di pazienza ne avevano poca.
Trascorsa circa mezz'ora arrivò il Duca, tutto vestito per bene, da gran sera, molte donne quasi si trattennero dallo svenire, talmente sembrava bello e affascinante ai loro occhi.
In molti gli si avvicinarono, chiedendo notizie, ma lui ancora non rivelava nulla, si defilava assicurando che mancasse ancora poco e il segreto sarebbe stato presto svelato.

Non lo lasciava trasparire, ma anche lui era molto curioso, si immaginava la sua Oscar, ma non riusciva a darle sembianze da donna, o meglio, non riusciva a vedere la sua immagine vestita da donna.
Anche per lui era tutto avvolto nel mistero, ciò lo divertiva, dadogli quel senso di vittoria nei confronti di Oscar, era finalmente riuscito a piegare il superbo comandante…la donna soldato.
Presto sarebbe arrivata, si presto sarebbe arrivata, era questo che rimbombava nella sua testa, era ciò che voleva.
 
Intanto la carrozza dei Jarjayes, era arrivata alla Reggia.
Oscar non volle scendere subito lasciò che i suoi genitori si avviassero per primi, lei li avrebbe raggiunti dopo un po', entrando da una porta secondaria.
Non voleva che la gente la notasse subito, si sarebbe intrufolata fra di loro inosservata.

I coniugi Jarjayes fecero il loro ingresso, al Duca batté forte il cuore, immaginando che dietro di loro sarebbe entrata anche Oscar.
Aspettò qualche minuto, ma niente!
La sua ansia si trasformò in delusione e andò dal Generale per chiedere spiegazioni.
Il Generale lo rassicurò, dicendogli che non c'era nulla da preoccuparsi.
Gli spiegò la situazione e subito il suo volto tornò sereno.
"Dovrete aspettare solo un altro po' Duca".
Disse il Generale.
"Oscar è bellissima…credetemi!".
Quest'ultima frase il Generale la pronunziò con voce commossa.
 
Intanto Oscar era rimasta in carrozza, sola con Andrè, lui si era seduto con lei all'interno per parlarle.
"Allora…te la senti di affrontare tutto questo?".
Disse Andrè.
Oscar aveva lo sguardo rivolto verso il basso e si tormentava le mani, era evidente che fosse nervosa.
Andrè non poté far a meno di guardare quelle mani che si muovevano nervosamente, mise una mano su quelle di Oscar per fermarle, allora lei trasalì, alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi.
"Oscar…allora?".
"Allora…cosa?".

Rispose Oscar come se si fosse appena svegliata.
"Sei convinta di quello che stai facendo?".
"No Andrè…però lo sai…devo farlo!".
"Oscar…?".
"Ora devo andare…ti prego Andrè…accompagnami tu".


Andrè fece un accenno con la testa e poi l'aiutò a scendere. Com'era fragile la sua Oscar, non l’aveva mai vista così, neanche con Fersen, le strinse forte la mano, per farle capire la sua vicinanza.
Oscar avvertì quella stretta, si voltò a guardarlo, com'era bello il suo Andrè, per lui provava un qualcosa che va ben più in là di un semplice affetto.
Si avvicinò di più a lui, Andrè rimase bloccato, gli appoggiò delicatamente le labbra sulla sua guancia in un bacio delicato, lo guardò negli occhi e gli disse:
“Andrè c’è una cosa che non ti ho detto…”.
Ci volle un attimo prima che Andrè si riprendesse ed elaborare ciò che aveva appena sentito da Oscar.
“Cosa non mi hai detto?”.
“Ecco…quando…ci sarà il…matrimonio, oltre all’atto, firmeremo anche un documento redatto da un notaio dove viene menzionato che il Duca non farà nulla alla mia famiglia”.

Detto questo cercò di avviarsi verso la Reggia, ma siccome la strada non era uniforme, aveva paura di inciampare con quel vestito, ma soprattutto con i tacchi delle scarpe.
Andrè ripresosi da quella confessione raggiunse Oscar e con una speranza in più nel cuore aiutò la sua amata.
Si avviarono verso una porta secondaria, Andrè guardò per primo e le disse:
"Entrando da qui c'è poca gente, non dovresti dare nell'occhio".
Così Oscar diede un ultimo sguardo ad Andrè e prima di intrufolarsi fra la mischia , disse:
"Andrè…tu vali molto più di mille Duchi…".
Andrè per quella serata, aveva ricevuto l’ennesimo colpo al cuore, la sua Oscar…che avesse speranze?

Andrè aveva ragione, era tanta la confusione che nessuno si accorse di lei, anche grazie ad un ventaglio che le copriva il volto.
Gli sguardi erano tutti puntati verso l'entrata principale è da lì che aspettavano che entrasse la futura sposa del Duca.
A poco, a poco raggiunse i suoi genitori inosservata.
Oscar, se ne stava appoggiata ad una parete in un angolo della sala con i genitori davanti, in modo che nessuno la vedesse.
Era molto nervosa, ma quel piccolo nascondiglio le dava un po' di respiro, non avvertiva il peso degli sguardi di quella gente addosso.
Nel frattempo gli invitati incominciarono a spazientirsi e chiedevano spiegazioni al Duca, il quale chiese loro di poter pazientare ancora un po'.
In realtà anche lui era molto impaziente e decise di rivolgersi di nuovo al Generale.
Con molta difficoltà lo raggiunse, arrivò solo a dirgli:
"Ma allora…Generale, dov'è vostra figlia?".
Il Generale si spostò e gli lasciò vedere la donna nascosta dietro di lui appoggiata al muro.
Negli occhi del Duca si poteva leggere uno stupore infinito, mai avrebbe potuto immaginarsi che Oscar vestita da donna fosse così bella, bella da togliere il fiato.
"Oscar…siete bellissima…io non ho parole!".
Solo questo riuscì a dirle, poi le prese una mano e la baciò.
"Aspettate qui non vi muovete, questo gioco sta incominciando a divertirmi".
Detto questo andò via e si avviò verso il centro del salone e fece smettere di suonare ai musicisti.
"Allora, miei cari invitati, sono molto felice che siate venuti tutti…forse state aspettando che vi riveli chi sia la mia futura sposa?
Siete curiosi, vero?
Ebbene per adesso vi dico solo che ella è qui in questa sala, ma è troppo presto per dirvi chi è, più tardi all'annuncio delle nozze vi svelerò chi sia…ma se nel frattempo volete cercarla, fate pure, ma dubito che riuscirete a capire chi sia!".


Improvvisamente il silenzio che si era creato per ascoltare il Duca, si trasformò in un bisbigliare molto forte, che un po' riuscì a placarsi quando la musica riprese.

Oscar se ne stava ancora lì nascosta, aveva il cuore che le batteva all'impazzata, si domandava come avrebbe reagito quando tutti avrebbero saputo chi si nascondesse sotto questo travestimento.
"E Andrè?", si domandava dove fosse ora Andrè, e di come le sarebbe piaciuto averlo adesso al suo fianco.
Lui si che avrebbe saputo come darle conforto.
 
Intanto fuori dal salone vicino ad una vetrata, c'era Andrè che seguiva tutto di nascosto.
Si disse che per ogni evenienza non avrebbe lasciato Oscar da sola.

Il Duca intanto avvertì i Reali che erano appena giunti nella grande sala, anche loro spazientiti, che dovevano aspettare, era davvero questione di poco ormai.
 
Era trascorsa un'ora ed ancora niente!

Il Duca non era andato più vicino ad Oscar, proprio per non far capire a nessuno che fosse lei la futura sposa.
Intanto nessuno era riuscito a capire o avere notizie su questa donna.
La gente incominciava a stancarsi di questo gioco, soprattutto i Reali.
Oramai non si poteva più aspettare, il Duca se ne accorse.
Senza dire niente a nessuno andò vicino ai musicisti e fece smettere di suonare.
Tutti si girarono a guardare il Duca, anche loro sapevano che oramai era ora.

Il Duca si portò di nuovo al centro della sala e disse:
"Vostre Maestà, Signori e signore, vi prego, un po' di attenzione!
Lo so che ormai siete stanchi di aspettare, ma vi dico subito che la vostra attesa è finita!".


Oscar dal suo nascondiglio incominciò a tremare come una foglia, i genitori la guardarono e cercarono di rassicurarla, loro credevano che la sua paura fosse il solo farsi vedere vestita così da tutta quella gente.

"Signori vi invito tutti a prendere una coppa di champagne per brindare", continuò il Duca.
Attese cinque minuti in modo che tutti potessero prendere il loro bicchiere.

Dopo questa attesa riprese il discorso:
"Signori permettetemi di presentarvi la mia futura sposa!".
Il Duca alzò un braccio verso la direzione in cui si trovava nascosta Oscar.
I genitori si fecero da parte lasciando vedere Oscar a tutti.
Il Duca fece segno con la mano ad Oscar di andare da lui.
Gli occhi erano tutti puntati su di lei, dopo un primo silenzio di stupore, ne sopraggiunse un altro per decantare la bellezza di quella donna.

Oscar avanzò verso il Duca, avrebbe voluto camminare al suo solito modo, avrebbe fatto subito, invece, l'abito, le scarpe ed il tremore alle gambe le impedivano i movimenti.
Arrivò piano, piano al centro della sala davanti a tutti.
Il Duca le prese la mano, la baciò e disse:
"Signori, ecco la mia futura sposa".

Tutti rimasero incantati dalla bellezza di quella donna, adesso incominciavano a chiedersi chi fosse?
In molti pensarono che ella doveva essere straniera, una donna così a corte non si era mai vista, anche se qualcuno la riconobbe come la “Contessa straniera” che tempo fa si presentò a Corte e danzò con il Conte Di Fersen. (Grande assente di quella serata).
Oscar aveva lo sguardo basso, non riusciva a guardare in faccia a tutta quella gente, si sentiva esposta come un fenomeno raro che si poteva andare a vedere al circo. Il fatto che ancora nessuno l’avesse riconosciuta la faceva sentire protetta.

La prima a prendere la parola fu la Regina:
"Duca insomma…abbiamo atteso tanto di quel tempo, diteci prego, qual è il nome di questa bellissima donna?".
"Si…perdonatemi Vostra Maestà!
Scusatemi signori…"
, rivolgendosi anche a tutta la sala.
Nel frattempo prese due coppe di champagne, una la porse ad Oscar, l’altra la innalzò invitando tutti a farlo e concluse:
"E' con vero piacere che annuncio il mio fidanzamento ufficiale con questa bellissima donna…che avrò la fortuna di sposare fra un mese esatto!
Ebbene…lasciate che vi presenti la mia futura moglie…in molti la conoscerete già, anche le Vostre Maestà la conoscono molto bene, ma diciamo che…vestita così non l'avete vista mai!
Signori facciamo un brindisi speciale ad Oscar François De Jarjaies, presto futura Duchessa De Plessis-Bellière"
[1] .

In quel preciso istante che venne pronunziato il suo nome, Oscar chiuse gli occhi, riuscì solo a sentire il gran vociferare che le si era creato attorno.
Quando riaprì gli occhi, aveva cento…mille occhi increduli puntati addosso.
Tremava visibilmente, il Duca si accorse del suo stato e le mise un braccio intorno alla vita e le disse sottovoce che non c'era nulla da preoccuparsi.
Poi la portò con sé, verso i Reali.
La Regina era incredula:
"Madamigella…siete proprio voi?".
Oscar si inchinò verso i Reali in un modo un po' goffo, lei non era abituata a farlo con quei vestiti.
Il Re congratulandosi disse al Duca: “Mio caro cugino, non posso che congratularmi con voi…siete riuscito a conquistare la donna più ambita di Versailles!”.
In sala c’era anche Gerodelle, sottoposto di Oscar per anni, lui nutriva dell’affetto per lei, non si era mai dichiarato ed ora vedendola così, bellissima e prossima alle nozze con un altro, gli si spezzò il cuore. Non potè far altro che brindare alla sua felicità e abbandonare la sala per riprendere il suo lavoro di sorvegliaza come capitano delle guardie reali.
In molti ripresi dallo stupore fecero gli auguri ai futuri sposi.
Il Duca riaprì le danze invitando Oscar a ballare.

La festa andò avanti fino all'alba, solo qualcuno era rimasto in disparte a guardare la festa, egli era Andrè!
Il quale avendo visto tutto nascosto dietro ad un finestrone, aveva vissuto momento per momento tutti gli stati d'animo di Oscar, in quella serata e non solo.
Aveva sofferto con lei e continuava a soffrire, impotente aveva assistito a tutto ciò, fra un mese quell'uomo gli avrebbe portato via la sua Oscar.
"No!
No!
No…maledetto, tu non te la porterai via, no…non me la porterai via!".

 
Disegno digitale realizzato con il mio cellulare Samsung Galaxy Note20 Ultra 5G e Paint dal PC  
NOTE 

[1] Lo so l'ho tirata troppo per le lunghe…cavoli! Un po' di suspance! ^_^
continua...
 
NOTA DELL’AUTORE:
Mi ritrovo di nuovo a chiedere scusa per avervi fatto attendere ancora (nonostante la storia sia stata già scritta anni fa, ma la revisione cerco di farla sempre accurata), stavolta più che il capitolo in sé ad essere revisionato è stato il disegno a farmi perdere tempo, l’avrò fatto e rifatto centomila volte e non mi convinceva per niente. A dir la verità, penso ancora che avrei potuto far di meglio, ma se continuavo ad aggiustare l’avrei odiato e sarei andata avanti ancora per mesi.
Detto ciò spero che la storia vi stia piacendo e per i prossimi capitoli cercherò di aggiornare il prima possibile, grazie.
  
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