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Autore: sallythecountess    10/10/2022    2 recensioni
Alice è una ragazza creativa e stravagante di vent'anni. Sogna di diventare una mangaka e si sta costruendo la sua vita e carriera in Giappone, quando il matrimonio di suo fratello la costringe a tornare a casa, nella piccola città scozzese in cui è nata. Tornare a casa le fa paura, perchè significa affrontare le aspettative deluse della sua famiglia, il fantasma della morte di sua madre, la solitudine e anche Lor, il ragazzo che si è lasciata indietro per cui però non ha mai smesso di provare sentimenti.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo
“Cosa c’entri tu con questa chiamata?” chiese Lor fissando Cristina, ma lei sorrise soltanto e uscì lasciandolo solo. Aveva il cuore a mille, ma quello di Alice stava scoppiando e gli lasciò giusto il tempo di dire “Ali…” prima di sussurrare piano “dimmi che non è finita…”.
Aveva capito, finalmente, che non c’era un reale motivo per chiudere quella storia e ora voleva solo sentirgli dire che la amava ancora.
“Lo sai Alis, per me non lo è…” sussurrò piano, chiudendo gli occhi, perché l’unica cosa che voleva era riaverla tra le braccia. Alice emise un lunghissimo sospiro di sollievo e sorrise. Voleva solo sentirsi dire che non era troppo tardi, che la amava ancora.
“Vuoi ancora stare con me Lo? Ci tieni ancora?” aggiunse, con il cuore in gola e Lor sorridendo rispose “Io ti amo ma plume, come mai nulla prima, e voglio tutto con te. Voglio vivere insieme, invecchiare insieme e darti ogni cosa. Voglio avere dei bambini con te Alis, con i tuoi capelli e i tuoi occhi e voglio crescerli insieme ai nostri mille cani, in un posto felice…”
Alice si sciolse letteralmente per quelle parole e un paio di lacrime le rigarono le guance.
“…ma per quanto desideri con tutta la mia anima avere te e tutto il resto, non posso dover rinunciare alla mia libertà. Non è così che dovrebbe essere…” le sussurrò serio, ferendola mostruosamente. Alice non capì, difficilmente avrebbe potuto perché, vedete, lei non sapeva nulla dei discorsi di Lor con suo padre. Interpretò quella frase come un “non posso stare con una sola persona” e rimase un secondo senza parole, prima che Lor le spiegasse quello che aveva nella testa.
“Io non posso dover annullare totalmente me stesso e la mia volontà per stare insieme a te, amore. Non posso dover chiedere il permesso se devo partire per lavoro, né sentirmi come se stessi facendo qualcosa di sporco o di sbagliato se vado a cena con Cristina, che ti adora e non vorrebbe mai farti del male. Non voglio essere costretto a scegliere tra te e lei, Alis, non è giusto…” spiegò contrito, perché chiaramente era la cosa che lo aveva spinto a fuggire la famosa sera.
“Ma perché mi tratti così? Ti ho mai fatto problemi?” sussurrò mortificata e lui le spiegò che non lo aveva fatto lei, ma qualcuno sì, alludendo palesemente a suo padre.
“E non lo farò, perchè non funziona così l’amore. A me non crea nessun problema che tu debba andare a Parigi, né che ci sia Cristina, le voglio bene e non mi sognerei mai di chiederti una cosa simile! Perché non ti fidi di me amore?” provò a dire dispiaciuta e Lor sorrise piano.
“Mi fido, mi fido. Però evidentemente tu non sai perché ero così sconvolto quella sera…” suggerì, con voce vellutata e Alice sussurrò un dolcissimo no, che lo fece morire.
“La tua famiglia a volte è davvero opprimente, amore. Tuo padre non ama il fatto che noi due viviamo insieme senza essere sposati…” provò a dire, ma lei ruggì “…e che si fotta. Anche lui viveva con la sua fidanzatina, nella casa di mia madre per altro, quindi non venisse a fare la morale a me!”
Sorrise in quel momento, e si chiese per quale motivo non le avesse parlato prima di quella cosa, perché Alice sembrava estremamente determinata a mandare al diavolo Neil.
“Non dirmi che sei andato via e che mi stavi lasciando per mio padre, Laurent, per favore!” concluse nervosa, e Lor sorrise per un secondo, perché era sempre piuttosto seccata quando lo chiamava con il nome per intero, e lei scoppiò come un fiume in piena. Ne aveva davvero abbastanza delle prepotenze del padre, che la trattava come una bambina, così furiosa disse a Lor che non avrebbe più parlato con nessuno della sua famiglia, che avrebbe chiuso con tutti, spingendolo ad intervenire.
“Ali non sono cattivi, calmati…” provò a dirle dolce, ma lei in quel momento scoppiò in un mare di lacrime e per qualche minuto non riuscì a dire nulla. Lor le disse alcune parole d'amore, perché faceva troppo male sentirla così, ma lei sussurrò solo “…io mi sono sempre incolpata di averti fatto scappare, di averti messo pressione o di aver fatto chissà cosa, ma non ero io!”
“Non eri tu…e l’ho realizzato in aeroporto, Alis, quando non sono riuscito a lasciarti” provò a dirle dispiaciuto, ma lei scosse la testa e si prese ancora qualche minuto.
“Ho sempre avuto il terrore di finire come Dug. Da sempre, eh. E quando è iniziato tutto ero molto sulla difensiva, perché mi dicevo ‘arriverà il momento in cui vorrà decidere della mia vita, ricattarmi o farmi del male e dovrò starci attento’. Insomma temevo di essermi innamorato di Alice e di ritrovarmi con Emily, pensavo che fosse l’unico tipo di rapporto possibile…” le spiegò dolce e lei scosse solo la testa sospirando.
“…ma passava il tempo e tu non mi ricattavi mai, non minacciavi, né vietavi, ed io non sapevo cosa aspettarmi da te. Le nostre liti non erano prove di forza, chiedevi scusa se necessario e accettavi le mie di scuse senza farmi penare o pretendere fiori o regali. Ero felice, ma temevo sempre che qualcosa avrebbe rovinato la nostra pace, trasformandoti…e così ho pensato che potesse essere il matrimonio o un bambino, e mi sono opposto fermamente a queste cose…” provò a spiegarle, aprendo finalmente a qualcuno quella parte della sua anima che teneva chiusa solo per sé.
“Io non voglio renderti infelice Lor…” sussurrò, e lui rispose deciso “…perché questo è l’amore. Mi sono chiesto per mesi se Emily e Sheryl fossero affettuose come te nei primi anni, mi sono letteralmente scervellato per ricordare, ma non ci riuscivo. E poi ti ho lasciata e tu invece di odiarmi e minacciarmi mi hai detto ‘aspetto un bambino, ma non tornare, prenditi del tempo per te’ ed io ho capito di aver sbagliato tutto e di aver lasciato il mio amore per una cosa stupida…”
“E io non sapevo nulla quindi…forse sono stata un po’ melodrammatica anche per i mille ormoni che avevo in circolo…” spiegò imbarazzata, facendolo sorridere.
“…ma tu vuoi ancora stare con me, Ali?” chiese con il cuore a mille e lei sussurrò solo che lo voleva più di tutto.
“Anche io…” aggiunse sospirando, perchè ci sperava davvero tanto. Alice, finalmente più tranquilla, giurò che avrebbero trovato una soluzione per il padre e gli altri problemi, facendolo sorridere. Lor non era certo che sarebbero riusciti a risolvere le questioni con Neil, temeva che avrebbero litigato e non lo voleva, ma forse era davvero l’unica soluzione possibile.
“Vieni da me domani? Posso guardare in quegli occhi verdi e cercare se è rimasto un po’ d’amore?” chiese tenera, flirtando chiaramente con lui, che ribattè che era stata lei a mandarlo via, quindi al massimo erano i suoi sentimenti ad essere in dubbio, facendola sorridere.
“Vieni, ti prego e controlla quello che vuoi…”gli disse pianissimo, facendolo sorridere.
“Non litigare con Neil, però…” chiese, dopo averle giurato in ogni modo che sarebbe tornato da lei e che l’amava, e lei rispose rigida che non poteva prometterlo, facendolo sbuffare.
“Mi inventerò una soluzione, ma tu non litigarci, prometti…” concluse lui serio, prima di coccolarla un po’ e giurarle che la amava.
“Vai a letto che domani vengo a prenderti…” concluse, dopo un’ora di coccole e Alice credette alle sue parole, ma qualcosa  cambiò i loro piani.
Capitolo
“Insomma nuovo look…” le disse serissimo Nico, squadrandola come per studiarla e Alice ridacchiando ripetè che aveva solo chiesto i capelli mossi per un matrimonio.
“Sì ma…devi rivederlo, no? Non vuoi colpirlo e dargli l’idea che non pensi più a lui?”
“Che hai voltato pagina e sei super figa e sexy?”
Chiesero Nico e la sua amica estetista Marisa, ma Alice con un sorriso malinconico rispose che non era affatto così.
 E poi fece uno sbaglio enorme, uno che Lor le aveva detto di non commettere: fissando il parrucchiere profondamente negli occhi gli disse serissima “Voglio che non riesca a smettere di pensare a me, quindi fa’ quello che credi, ma deve essere speciale…” facendolo sorridere in modo furbo.
Erano passati dieci giorni dall’annuncio di Matt e gli sposi erano riusciti a organizzare tutto in fretta e furia. La cerimonia si sarebbe tenuta a casa di Ava a Edimburgo, ma sarebbe stata molto informale e come invitati c’erano praticamente solo i familiari di lei.
“Ti prego, però, arriva domani Ali. Lo so che per te è complicato con il negozio, ma i genitori di Ava vogliono far conoscere le famiglie e hanno organizzato una cena per domani sera. Solo che i miei nonni non verranno perché sono contrari, Lor è a New York fino a mercoledì e…io ho solo te e George…” provò a chiederle agitato e lei sorridendo annuì. Glielo doveva, per tutte le volte che Matias aveva partecipato a quei loro drammi, e così aveva promesso di esserci.
“Cosa fa realmente in America?” aveva chiesto fingendosi distratta, ma Matias sapeva solo che stava facendo qualcosa per la società dei nonni e le aveva lanciato un sorriso tenerissimo.
“Quindi adesso la tua fidanzata americana ti impedisce di venire a supportare tuo fratello?” digitò in fretta, mentre Matt parlava, e lo inviò senza pensarci troppo, ma poi si chiese se avesse il diritto di chiedergli una cosa del genere, e si perse nella sua mente. Dopo quella famosa notte di chiarimenti, erano entrambi sereni. Non era mai stato così intenso tra loro, c’erano stati mille giuramenti d’amore, ma poi Lor non l’aveva raggiunta e lei era rimasta a chiedersi il senso di quella situazione. Si sentivano ogni giorno, ma lui era quasi sempre in viaggio e Alice non riusciva a capire. Lor le aveva detto che doveva sistemare delle questioni di famiglia, ma che moriva dalla voglia di rivederla, eppure non era mai stato a Inverness da lei, e quando Alice gli aveva chiesto se poteva raggiungerlo a Parigi aveva risposto che gli sarebbe piaciuto da morire, ma non era a Parigi.
“E’ solo fino al matrimonio, te lo giuro ma plume…” aveva concluso dolcissimo, e lei era rimasta estremamente perplessa per quei misteri.
“Non fare la gelosa, il mio cuore è sempre e solo tuo, lo sai…” le aveva risposto ridacchiando, ma lei aveva ribattuto che il problema non era solo il suo cuore, ma ciò che faceva anche con le sue parti intime, facendolo ridere. Voleva chiamarla, ma avrebbe sciupato la sorpresa, rivelandole dove si trovava, così decise di non farlo e di lasciarla per qualche ora a marinare in quella gelosia. Non aveva idea di cosa l’avesse spinta a credere alle sue parole, ma quando lo aveva chiamato, Alice era diversa e non sulla difensiva come le altre volte. Era finalmente lei, quella lei che lo faceva morire di dolcezza ed era stato difficilissimo non sciogliersi per le sue parole. Lor voleva raggiungerla il giorno dopo, aveva anche fatto la valigia, ma sua nonna lo aveva chiamato e una lunghissima faida familiare lo aveva portato lontano dalla sua ragazza di Tokyo. Così da dieci giorni pregustava il momento in cui l’avrebbe rivista e tutto sarebbe tornato al suo posto.
Alice si distrasse, pensando a lui, a come sarebbe andato quel loro incontro. Si sarebbero rivisti comunque al matrimonio, quindi non c’era tempo di parlare troppo, ma potevano dormire insieme almeno. Aveva comprato un vestito bellissimo, perché per qualche motivo Lor le aveva detto che doveva essere elegantissima, che era fondamentale, e lei aveva deciso di accettare. Nico, però, era di un’altra idea.
Alice lo lasciò lavorare, non badò neanche a quanti capelli le stesse tagliando, né al sorriso assassino con cui mescolava i colori. Per parte del tempo Marisa la sottopose alla laminazione ciglia, quindi aveva gli occhi chiusi, ed era distratta, ma quando si toccò la testa notò che erano molto più corti di prima.
“Oh Alice, tu sei una da mezze lunghezze, non da capelli lunghissimi. Non ti valorizzavano…” le spiegò e lei pensò che ci potesse stare, che era un cambiamento, ma quando vide il risultato finale strabuzzò gli occhi.
“Sono…rosa?” chiese confusa, accarezzandosi quei riccioli che a stento le toccavano le spalle, che avevano migliaia di piccole ciocche di una serie di tonalità diverse, tra l’arancione e il rosa, e Nico sorrise maliziosamente in risposta.
“Solo in piccola parte, amore. Sei una bomba, con quelle lunghissime e nerissime ciglia da cerbiatta e i capelli che finalmente rispecchiano chi sei Alice Mac Neil: un’artista. Tu non sei piatta e noiosa, non ti vesti in modo noioso, e solo i tuoi capelli lo erano, ma finalmente ci ha pensato zio Nick…” le spiegò entusiasta.
Alice trovò che fosse tutto un po’ troppo, ma il taglio e l’acconciatura erano fantastici, e quando Nico le giurò che il colore sarebbe sbiadito con il tempo si tranquillizzò e riuscì ad abituarsi al cambiamento, che non le dispiacque poi troppo. Non era un rosa chiaro, ma una tonalità che si armonizzava abbastanza bene con il suo arancione ed erano piccole ciocche, quindi non sembrava così strano. Forse.
“Sembri Sakura Alice…” gli disse caustico George, incontrandola in aeroporto e Alice sospirò e basta, chiedendosi se gli sarebbe piaciuta. Lor non era uno da cambiamenti estremi, e sicuramente si sarebbe risentito, perché le aveva raccomandato tanto di essere elegante. Lo era, però, ed era anche carina, quindi si ripetè mille volte “positività”, ma quando Lor non visualizzò la foto che gli aveva inviato morì.
Battibeccarono per tutto il viaggio, come loro solito, ma quando George le chiese di Lor, cambiò totalmente tono.
“Che delusione, non riesce neanche a venire a conoscere la famiglia della cognata…” ruggì rigidissimo, ma Alice gli spiegò che stava facendo qualcosa con i nonni, peggiorando ancora di più la situazione.
“Quei due culi rinsecchiti che si rifiutano persino di venire al matrimonio del nipote non meritano nulla, gliel’ho detto a brutto muso!” ruggì concludendo, ma Alice pensò che forse Lor stesse cercando di mettere pace, e provò a spiegarglielo, ma beccò solo altri commenti offesi in cambio.
George continuò a parlare male dei nonni per tutto il viaggio, ma per fortuna decise di non farlo quando si trovò davanti Matt in aeroporto, che li abbracciò forte e ringraziò tantissimo.
“Sono strana?” chiese Alice mortificata, ma lui con un sorriso molto dolce rispose solo che era carina e originale, facendola sorridere. Alice aveva indossato un carinissimo vestito nero per l’occasione, ed era molto elegante, anche se con quei capelli strani. Strinse la sposa con tantissimo affetto, sorrise e fu gentile con tutti, ma dovette spiegare almeno cinquanta volte di non essere la fidanzata di George.
“Sono un’amica” spiegava con un bel sorriso cortese, che si era esercitata a fare per ore, ma George e Matt puntualizzavano sempre che era la ex del fratello dello sposo, facendola innervosire.
E poi, proprio quando Alice stufa portò per un attimo fuori i due per rimproverarli, accadde una cosa che nessuno si aspettava. Il sole stava calando, e una macchina si avvicinò fin troppo a loro. Matt disse solo “che strano…” perché non aspettavano più nessuno, ma Alice si sciolse quando lui scese da quell’auto. Era letteralmente la perfezione in persona: elegantissimo con un completo scuro, i capelli perfettamente in ordine, e un sorriso languidissimo.
“I tuoi capelli!” le urlò incredulo scendendo dalla macchina, con un sorriso bellissimo, ma Alice non potè raggiungerlo, perché c’era qualcuno in auto con lui e in quel momento un omino aprì la portiera posteriore, facendo dire solo “NO!” sorpreso a George e Matt.
Lor fece un occhiolino con il suo solito fare affascinante, e aprendo la portiera anteriore aiutò una bellissima signora in bianco a scendere dall’auto, dandole poi il braccio per il resto del tempo.
“Nonna!” ruggirono in coro Matt e George, che non avevano visto arrivare quella cosa, e mentre la rigidissima signora Dubois rimproverava i suoi giovani nipoti, qualcuno abbracciava finalmente il suo amore.
Nota:
Ciao a tutti, allora siete pronti per il gran finale? Contenti di questa apertura tra loro? Penso che tutto si concluderà con la mia prossima pubblicazione...contenti? Vi aspetto!
   
 
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