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Autore: pikychan    19/11/2022    0 recensioni
Ash ora viaggia ad Unima con il solo ed unico obiettivo di entrare nella Lega Pokémon. Ha conosciuto Iris e Spighetto, così sta viaggiando con loro. Dopo aver conquistato le prime due medaglie si sta preparando alla sua terza vittoria... ma una notte, senza un apparente motivo, fa un sogno strano.
Strano forse non è la parola migliore per descriverlo. Diciamo pure che sogna qualcosa che lo fa riflettere...
I suoi veri sentimenti... possibile che lui, sempre così concentrato sul suo obiettivo di diventare Maestro Pokémon, provi certe cose?
Quello stesso giorno qualcosa di inaspettato accade. Qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto prevedere...
Per Ash rappresenterà il via della presa di conoscenza con i suoi sentimenti.
---
Dedicato alla me di un tempo e ai pearlshipper rimasti in circolazione.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Iris, Lucinda, Spighetto
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Anime
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Capitolo 30 - Il cerchio si chiude in bellezza


- PIKACHU!! -

Pikachu era scomparso, in una nuvola di fumo creata dal Pokémon di Touko, sotto agli occhi di Ash.

- Che ti succede Ash? - gli domandò la mora con aria di sfida. - Tu e Pikachu non ce la fate più a reggere il ritmo?? -

L'allenatore non disse niente e strinse i denti. Si sentiva davvero in difficoltà in quel momento. Non sapeva proprio cosa dire.

- ASH! - esclamò Lucinda con le mani a megafono vicino alla bocca. - Non mollare! So che puoi farcela! AVANTI ASH!! -

...

- Ash? Ehi Ash?! Svegliati! Che ti prende!? - esclamò la coordinatrice con preoccupazione dopo averlo visto agitarsi nel sonno.

Ash aprì gli occhi sedendosi confuso.

Iris dalla confusione si era svegliata e si sedette sul letto sfregandosi un occhio assonnata.

- Ash, ma che baccano fai? Sai almeno che ore sono? -

Spighetto stava ancora dormendo, eppure in quel momento disse qualcosa.

- È l'ora della valutazione! -

- No Spighetto, non lo è... - disse la ragazza dei lunghi capelli dandogli una veloce occhiata per poi tornare a guardare Ash. - Ash, non sapevo che fossi passato dall'essere un bambino ad un neonato. - aggiunse per poi sbadigliare. - Dormi che è meglio... - disse ancora tornando a sdraiarsi. - Che domani... hai le finali. - concluse addormentandosi.

- Che succede Ash? - gli chiese Lucinda guardandolo. - Hai avuto un incubo? -

- Una specie... - disse lui per poi abbassare lo sguardo preoccupato.

- Nel tuo sogno c'era anche Pikachu, non è così? Continuavi a chiamarlo. -

- Sì... era l'ultimo round prima della vittoria, ma Touko sconfiggeva con una mossa tutti i Pokémon che schieravo... Pikachu era la mia ultima chance, ma quando anche lui è caduto sono andato nel panico... -

- Per fortuna che ti ho svegliato allora. - disse lei sorridendo.

L'allenatore alzò un attimo lo sguardo con espressione sorpresa, poi lo riabbassò.

- Sono anche intenditore di... - farfugliò Spighetto nel sonno.

- Ash? - lo chiamò Lucinda sorridendo incoraggiante attirando il suo sguardo. - Non preoccuparti, sono certa che domani andrà tutto bene. -

- Se mi dici così mi preoccupo di più. - disse Ash con fare scherzoso.

- Come prego? - gli chiese lei fingendo un po' di irritazione, mentre in realtà era divertita.

- Sono intenditore di racchette da tennis! - esclamò il capopalestra dai capelli verdi.

I due si voltarono, istintivamente, verso di lui con gli occhi sbarrati dall'incredulità. Dopo qualche secondo tornarono a guardarsi.

- Sarà meglio tornare a dormine! - esclamò il ragazzo.

- Sì, notte! - gli fece eco la coordinatrice.

❤❤❤

Il mattino seguente Lucinda, Iris e Spighetto erano pronti per uscire. Ash invece stava ancora dormendo e la coordinatrice era seduta accanto a lui sperando di riuscire a svegliarlo.

- Ash? Ehi Ash?! È ora di alzarsi! Dai che ci sono le finali!! - esclamò Lucinda scuotendolo leggermente.

- È proprio un atteggiamento tipico di un bambino alzarsi tardi anche in un giorno importante come questo. - commentò Iris incrociando le braccia irritata.

Spighetto, accanto a lei, sorrise forzatamente nel vedere l'amico dormire beato.

- Lucinda? - mormorò l'allenatore aprendo gli occhi.

- Ash, devi alzarti, oggi ci sono le finali, ricordi? - gli disse Lucinda un po' preoccupata.

- Non ho già vinto? - chiese, istintivamente, per poi sedersi. - Ah, capisco... -

- Ora ho capito! - esclamò Lucinda illuminandosi. - Stavi sognando di disputare l'incontro di oggi e di vincere!! -

Ash non disse niente. In realtà era ancora piuttosto intontito.

- Può esserti utile se ti ricordi le strategie e le mosse che hai utilizzato, ma sta tranquillo, non ho dubbi che vincerai tu. - disse lei sorridendo sempre in maniera raggiante.

- La fiducia che ha Lucinda nei confronti di Ash è sorprendente, io non scommetterei su quel bambino neanche un soldo bucato. - commentò l'amica dalla carnagione scura.

- Quei due sono come gli spaghetti con il ragù, insieme sono un'accoppiata eccezionale. - disse Spighetto sorridendo.

- Gli spaghetti con il ragù? - chiese Iris, stranita, guardandolo. - Sul serio Spighetto?! - aggiunse con aria critica.

- Perché? Non dirmi che a te non piacciono... - disse lui sorridendo forzatamente.

La ragazza dai lunghi capelli tirò un sospiro con esasperazione.

- Ma per favore... come se fosse questo il punto... -

- Ash? - lo richiamò Lucinda sorridendo raggiante e tranquilla. - Dovresti alzarti. -

- AH CERTO! - esclamò balzando il piedi sul letto, sorridendo a sua volta, improvvisamente, pieno di energie. - ASPETTATEMI ALL'INGRESSO! VOLO!! - aggiunse balzando giù, dalla parte opposta a dove Lucinda era ancora seduta, e correndo verso il bagno.

Iris sospirò ancora una volta esasperata.

- È proprio un bambino... -

❤❤❤

- Il pubblico è in fermento, il sole è alto nel cielo e noi stiamo per assistere all'incontro più emozionante della stagione! - esclamò Spighetto quando lui e gli altri si ritrovarono tra il pubblico della Lega di Unima.

«A cosa dobbiamo quest'introduzione teatrale?» gli chiese Iris con gli occhi sbarrati.

L'intenditore in tutta risposta sorrise con aria mortificata.

Mi raccomando Ash, dai il meglio di te! Pensò Lucinda stringendosi le mani vicino al cuore.

L'amica dai capelli viola notandola fece un sorriso sornione.

«Sembra che qualcuno sia parecchio teso.» commentò con aria di chi la sa lunga.

La coordinatrice sobbalzò allarmata, ma poi sorrise solo con aria colpevole.

Iris, così, sorrise vittoriosa. Era bello che finalmente Lucinda stesse acquisendo più consapevolezza dei suoi reali sentimenti.

«Ehi guardate!» esclamò Touya. «Touko e Ash hanno già preso posto sul campo.»

Il pubblicò iniziò ad applaudire e andò avanti per parecchio.

Coraggio Ash... pensò Lucinda, sempre più in apprensione, stringendo di più le mani.

«Come va, Ash? Pronto a mangiare la polvere?» gli chiese Touko, sorridendo, di fronte a lui, con aria di sfida.

«Buffo, stavo per farti la stessa domanda.» disse lui con la stessa espressione.

All'improvviso il grande monitor dello stadio si spense.

«Che succede?!» domandò Lucinda, allarmata, mentre in sottofondo si sentiva il panico generale diffusasi tra il pubblico.

Di lì a poco apparve un'enorme R rossa sullo schermo.

«Preparatevi a passare dei guai!»

«Dei guai grossi!»

«È il Team Rocket!» esclamò Iris.

«Che farabutti!» le fece eco Lucinda con rabbia.

«Chi è il Team Rocket?» chiese Touya confuso.

«È vero, tu non puoi saperlo.» commentò Spighetto sorridendo in maniera forzata.

«Sono un trio assurdo di ladri di Pokémon!» spiegò la ragazza dai lunghi capelli viola non staccando gli occhi dal monitor. «Scommetto che il loro obiettivo è rubare tutti i Pokémon degli allenatori in questo stadio!» 

«Scommetti bene bamboccia capelluta!» esclamò Jessie apparendo insieme agli altri sulla mongolfiera.

In quel momento Axew, che si trovava come al solito tra i capelli dell'allenatrice, venne risucchiato da un tubo montato sulla mongolfiera.

«OH NO AXEW!»

«Il Team Rocket...» disse Ash a denti stretti con rabbia. «Non ci credo che vogliono rovinarmi anche questo momento...» aggiunse per poi correre verso il mezzo di trasporto aereo.

«Presto Emboar! Usa Nitrocarica!» esclamò Touko lanciando la sua Pokéball.

Quando il Pokémon uscì utilizzò l'attacco richiesto in modo anche piuttosto potente. Purtroppo il Team Rocket riuscì a schivarlo e, di conseguenza, restarono illesi.

«MANCATI!» esclamarono i tre sorridendo contenti.

A quel punto fu Emboar ad essere risucchiato.

«OH NO EMBOAR!» esclamò l'allenatrice mora con preoccupazione.

«Devo fare qualcosa!» decise Lucinda per poi correre via.

«Lucinda!?» esclamò Iris preoccupata e confusa.

«D'accordo, sembra stia andando benone, procediamo?» chiese, retoricamente, Meowth ai compagni sorridendo vittorioso.

«Sì!» esclamò la ragazza del gruppo alzando un pugno entusiasta.

«Vai con la fase due!» le fece eco il ragazzo.

«Ricevuto!» disse il Pokémon prima di premere un pulsante rosso che fece apparire una calamita gigante a forma di Magnemite.

Tutte le Pokéball degli allenatori presenti nel pubblico vennero attratte e risucchiate nel tubo.

«OH NO I MIEI POKÉMON!»

«I MIEI AMICI!»

Quando anche le Pokéball di Iris uscirono dalle sue tasche, lei provò, con tutte le forze, a trattenerle.

«NO! Non glielo permetterò! Non permetterò che si prendano Deerling e gli altri!»

♥♥♥

«ASH!» esclamò Lucinda fermandosi accanto a lui.

«Credo che il Team Rocket stavolta abbia fatto centro, hanno trovato il modo per rapire sia i Pokémon nelle loro Pokéball che quelli rimasti fuori...» disse lui con preoccupazione ed irritazione continuando a guardare la scena.

«Cosa? Ci dev'essere un modo per... le mie Pokéball!» esclamò cercando di prendere le sue Pokéball che volavano via proprio in quel momento.

Dobbiamo fare qualcosa, ma cosa!? pensò Ash continuando a guardare la mongolfiera con rabbia.

«Pika pika!» esclamò Pikachu con decisione.

«Ma certo Pikachu, tu non sei stato catturato!!» esclamò l'allenatore posando lo sguardo su di lui e illuminandosi.

«È vero, ma come è possibile?» chiese, spontaneamente, Lucinda in confusione.

«Perché Pikachu non ha una Pokéball in cui ritornare, deve essere per questo!» le spiegò Ash guardandola.

«Perspicaci, in realtà il nostro piano era proprio fare in modo che Pikachu fosse l'unico Pokémon in circolazione.» disse Jessie.

«Senza altri Pokémon intorno ad aiutarlo, per noi sarebbe stato molto più facile.» le fece eco James.

«Piantatela di rivelare informazioni top secret del piano!» li rimproverò Meowth.

«Pikachu, usa Fulmine!»

La potente mossa utilizzata da Pikachu colpì la mongolfiera mandandola in orbita.

«Non ci credo...» mormorò affranta, la ragazza del trio, mentre volavano via.

«E pensare che stavolta eravamo davvero vicini...» disse James con lo stesso tono.

«Quando si pensa tutto nei minimi particolari, purtroppo, è facile perdere di vista l'essenziale...» disse Meowth incrociando le zampe sonsolato.

«E con questo che vorresti dire?» gli domandò Jessie.

«Traduci per favore.» gli chiese il ragazzo.

«Eravamo talmente concentrati sull'isolare Pikachu dal resto dei Pokémon che ci siamo, totalmente, dimenticati di tutelarci dai suoi potentissimi attacchi elettrici... è stato un errore grossolano da parte nostra.»

«Tu dici!?» esclamarono, retoricamente, i due irritati.

«RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE!»

♥♥♥

Con la sconfitta del Team Rocket tutte le Pokéball e i Pokémon erano tornati dai loro allenatori.

«Emboar!» esclamò Touko correndo a braccia aperte per abbracciarlo.

Iris non aveva lasciato le sue Pokéball e dallo sforzo era diventata viola come i suoi capelli... ma, finalmente, con la distruzione della mongolfiera, la calamita si era rotta a sua volta.

«Iris, puoi rilassarti ora, è tutto finito.» le disse Spighetto sorridendo.

Lei, allora, sospirò sollevata e sorrise guardando nella direzione di Ash e Lucinda.

♥♥♥

«Ottimo lavoro, Pikachu.» disse Lucinda al Pokémon.

Le sue Pokéball tornarono da lei che le strise con affetto sorridendo.

«Siete tornati! Sono così felice!»

Ash la guardò con espressione contenta e dolce, poi gli cadde l'occhio su Touko che si trovava dall'altro lato del campo di battaglia. Gli sorrideva con aria di sfida, così lui ricambiò.

♥♥♥

«Dobbiamo scusarci con tutti voi per quello che è successo, ma ora che è tutto sistemato possiamo procedere!» annunciò il presentatore.

Tutto il pubblico applaudì e Lucinda si strinse, nuovamente, le mani sul cuore.

«Ehi Lucinda?» la richiamò Iris che si trovava accanto a lei.

La coordinatrice spostò lo sguardo su di lei con aria confusa.

«Non c'è nulla di cui preoccuparsi.» le disse l'amica sorridendo.

La ragazza dai capelli blu, allora, sorrise a sua volta, poi tornò a guardare il campo lotta.

«Mi sembra chiaro che Touko utilizzerà Emboar in questo turno... molto bene...» disse Ash prendendo una Pokéball dalla tasca. «Scelgo te!» esclamò lanciandola.

♥♥♥

Il pubblico stava ancora applaudendo ed esultando per l'incredibile battaglia appena vista. Era stata molto lunga e senza esclusione di colpi, ma alla fine il risultato era chiaro...

Sullo schermo era apparso il viso di Ash e accanto a lui la scritta winner tanto sognata.

«Ce l'ho fatta... ce l'ho fatta davvero...» mormorò l'allenatore con gli occhi lucidi.

«E bravo Ash, ero sicuro che avesse tutte le carte in regola per vincere.» commentò Spighetto sorridendo.

«Devo riconoscerlo, ha disputato un ottimo incontro, certo che ne ha fatta di strada.» commentò a sua volta Iris con le braccia incrociate.

«ASH!» esclamò Lucinda correndo da lui sul campo. «Ce l'hai fatta! Tu e i tuoi Pokémon siete stati incredibili!!»

«Grazie Lucinda!»

E, naturalmente, si scambiarono il cinque.

«Lucinda, veramente, c'è una cosa che vorrei dirti.» le disse il ragazzo quando tornarono ad abbassare le braccia.

Lei lo guardò un po' confusa.

«Certo, dì pure, ti ascolto.»

«Ecco, vedi, Lucinda io...» farfugliò agitato.

♥♥♥

Lucinda, Iris e Spighetto stavano raggiungendo l'esterno.

«Chissà cosa vuole dirti Ash!» esclamò la ragazza dai lunghi capelli viola apparendo da dietro le spalle della coordinatrice.

«Iris che spavento...» mormorò l'altra sorridendo a disagio quando la vide iniziarle a camminare affianco.

«Non hai proprio idea di quello che potrebbe volerti dire??» le domandò, retoricamente, sperando avesse capito.

«Ehm... no.»

«Davvero?» chiese Iris incredula.

Intanto si erano fermate. Ash aveva chiesto a Lucinda di aspettarlo in quel punto per parlare.

«Iris, ma dove sei?» chiese l'intenditore, confuso, in lontananza.

«Arrivo Spighetto!» esclamò lei per poi correre. «Mi raccomando, eh, Lucinda?» aggiunse voltandosi e facendole l'occhiolino sorridendo per poi rivoltarsi e riprendere a correre.

Lucinda la guardò allontanarsi sempre più confusa.

Di lì a poco arrivò Ash e si fermò accanto a lei.

«Scusa se ti ho fatta aspettare, i giornalisti mi hanno bloccato dietro le quinte.» disse sorridendo con mortificazione.

«Beh, ma è normale, ora sei una stella ad Unima.» disse la ragazza sorridendo. «Probabilmente anche a Kanto, il Professor. Oak ti farà un monumento!»

Lui non disse nulla e sorrise.

«Di cosa mi volevi parlare?»

«Ah, già!» esclamò diventando nervoso, ma cercando di camuffarlo con un sorriso. «P-per te va bene se te lo dico strada facendo?»

«Certo.» rispose lei sorridendo.

♥♥♥

Sono nervoso... non so cosa dire, che situazione... in passato gliel'ho detto senza troppi giri di parole, ma poi lei è caduta perdendo anche la memoria... e se anche stavolta succedesse una cosa del genere?!

Con quei pensieri finì per fermarsi inconsapevolmente.

«Che succede, Ash?» gli chiese Lucinda fermandosi a sua volta.

«N-nulla... che ne dici se ci sediamo in quelle panchine laggiù?» domandò Ash sorridendo imbarazzato.

«Va bene... però Ash, sicuro che vada tutto bene? Prima vuoi camminare, poi vuoi sederti...»

Tuttavia l'allenatore la prese per mano per poi iniziare a correre, per evitare di rispondere.

«Va bene, allora andiamo!»

♥♥♥

Ash si comporta in modo davvero strano, sarà l'emozione per aver vinto? pensò Lucinda.

Mi sto comportando da vero idiota! Ma che mi dice la testa? Non sono sicuro che la testa c'entri molto in questi casi... pensò Ash.

Non appena i loro occhi si incrociarono, arrossirono e distolsero lo sguardo l'uno dalla parte opposta dell'altra.

Cavolo, sono rosso come un peperone!

Ma che vuole dirmi Ash, insomma?! Non sarà...

«F-forse dovremmo tornare da Iris e Spighetto.» disse Lucinda, sforzandosi di mantenere la voce ferma, alzandosi in piedi.

Tuttavia Ash la prese per mano prima che si allontanasse. La coordinatrice si voltò confusa e vide che aveva abbassato il capo.

Lei non ebbe il coraggio di dire niente, poi lui si alzò e la guardò negli occhi con aria seria tenendola ancora per mano.

«Ash...» si lasciò scappare in maniera quasi impercettibile.

Oh mamma, oh mamma! Sta succedendo davvero?!

«Lucinda... io...»

All'improvviso sentirono un canto, davvero, soave e rilassante. Così, fecero un'espressione sorpresa abbandonando i loro timori.

«Hai sentito?» gli chiese Lucinda.

«È la prima volta che sento un canto del genere, sarà un Pokémon?»

«Andiamo a vedere, sembra che il suono provenga da là!» esclamò lasciandogli la mano per indicare un punto ed iniziare a correre.

Il ragazzo la seguì a ruota e si fermarono ai piedi di uno strapiombo sul fiume, perché videro un Pokémon, su una grande roccia, cantare ad occhi chiusi.

«Non ho mai visto quel Pokémon, tu, Ash, sai chi è?» gli chiese continuando a guardare davanti a sé.

«Credo si tratti di Meloretta, un Pokémon Misterioso di Unima.»

«Esattamente!» esclamò Spighetto spuntando dalle loro spalle, sorridendo, con l'indice della mano destra alzato. «Meloretta, Pokémon Misterioso di tipo Normale e Psico, è detto Pokémon Melodia, Meloretta è in grado di controllare i sentimenti di umani e Pokémon con il suo canto.» spiegò. «Le sue melodie sono in grado di scatenare gioia o malinconia in chi le ascolta.»

I due lo guardarono perplessi, poi, fortunatamente, arrivò Iris che lo prese per un orecchio irritata.

«Vieni Spighetto, andiamo a vedere se la torta è pronta!» esclamò trascinandolo via.

I due rimasero, ancora, perplessi guardandoli andare via. Ash aveva anche un enorme gocciolone dietro la testa.

Grazie infinite Iris. pensò l'allenatore.

Quando sparirono dal loro raggio visivo, tornarono a voltarsi.

«Che canto meraviglioso!» esclamò Lucinda chiudendo gli occhi. «Se chiudo gli occhi vengo avvolta da un sentimento di pace unico... a tratti è malinconico, ma mi sento davvero bene!»

Ash la guardò sorridendo, poi tornò a rivolgere lo sguardo in avanti e chiuse gli occhi a sua volta.

Dopo un paio di istanti si decise a prenderle, lentamente e delicatamente, la mano.

Lei se ne accorse e aprì gli occhi confusa. Guardò le loro mani e arrossì all'istante... tuttavia, alla fine, tornò a guardare lui in difficoltà.

«Ash, io...»

L'allenatore, a quel punto, aprì gli occhi e la guardò confuso.

«I-io ero davvero preoccupata che tu potessi aver letto il mio diario, perché, vedi, io...»

«Lucinda, io ti voglio bene, ma, non come un semplice amico... da quando ti ho incontrata ho le farfalle nello stomaco... e trovo adorabile il modo in cui ti pettini i capelli nonostante poi tanto tu ti metta la cuffia! Non posso sopportare di vederti piangere, mi piace da impazzire quando sorridi, sapere di averti al mio fianco mi da una carica che mi fa sembrare di arrivare a toccare il cielo con un dito.» disse sorridendo.

La coordinatrice arrossì con gli occhi lucidi, mentre il ragazzo, rendendosi, effettivamente, conto di quel che aveva appena detto, arrossì doppiamente con aria terrorizzata.

A quel punto, Ash, decise che non poteva più scappare, così, tenendo ancora Lucinda per mano, si mise in ginocchio con la gamba destra. Aveva chiuso gli occhi cercando di ignorare il rossore sparso sulle sue guance.

«Sei la ragazza più bella e simpatica che io abbia mai conosciuto! Mi è dispiaciuto molto quando ci siamo dovuti separare al porto... dopo è stata durissima, vedevo il tuo sorriso dappertutto e mi ricordavo i tuoi incoraggiamenti, ma tu non c'eri veramente e la cosa mi pesava moltissimo... mi sento onorato di essere tuo amico, ma, se tu lo vorrai, potremmo essere di più!»

La ragazza era ancora rossa e il suo rossore era anche aumentato quando si era messo in ginocchio. Nonostante il forte imbarazzo trovò, comunque, il coraggio di parlare.

«Dai Ash, che fai? Alzati in piedi...»

Così lui si alzò e la guardò confuso. Lei incrociando il suo sguardo divenne ancora più rossa e andò, completamente, in tilt facendolo, di nuovo, arrossire a sua volta.

«T-temevo che tu potessi leggere che ho scritto che ti amo.»

A quel punto lui, ancora rosso, fece una faccia davvero sorpresa.

«L-l'ho detto, eheh...» farfugliò sorridendo nervosa.

Ash la guardò confuso, poi guardò le loro mani e tornò a guardarla sorridendo.

«Davvero hai scritto che mi ami?»

«Beh, sì...» rispose abbassando un po' lo sguardo in difficoltà.

«Cavolo, a saperlo avrei dato una sbirciatina avendone avuto l'occasione!» esclamò sorridendo.

«Ehi Ash! Non scherzare, è privato!» esclamò lei rialzando lo sguardo arrabbiata e arrossendo nuovamente.

«Sei carina quando arrossisci, l'ho sempre pensato.» commentò lui continuando a sorridere tranquillo.

«S-smettila di prendermi in giro!»

A quel punto l'allenatore si avvicinò per abbracciarla.

Lucinda arrossì, stavolta, confusa.

Quando Ash si allontano dopo un po' si avvicinò per baciarla sulla guancia.

La coordinatrice arrossì ancora di più e quando tornarono a guardarsi andò nel panico.

L'allenatore, invece, sorrise. 

«Promettimi una cosa, per quanto, a volte, potremmo ritrovarci lontani, i nostri sentimenti si troveranno sempre.»

«T-te lo prometto!»

Perché non riesco a smettere di balbettare!? Mi sento patetica!!

Ash le sfiorò una ciocca di capelli.

«I tuoi capelli sono sempre così lucenti, vale la pena il tempo che impieghi a pettinarli... anche se poi ti metti la cuffia.»

Lucinda rimase, nuovamente, senza parole. Si impose di non arrossire, ma stava per cedere di nuovo.

Ash si avvicinò per baciarla, stavolta sulle labbra, e lei ricambiò, finalmente, riuscendo a rilassarsi.

  
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