Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Beverly Rose    10/09/2009    4 recensioni
Fan fiction non propriamente utile che vede una giovane sacerdotessa Kaede come protagonista. Dopo dieci anni dalla morte di Kikyo, è lei la sacerdotessa del villaggio. Cosa pensa? Cosa prova? E perchè ogni giorno va davanti al Goshinboku per guardare, solo guardare, Inuyasha, imprigionato dall'incantesimo di sua sorella e probabile assassino?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Inuyasha è infine rimasto.
Il giorno dopo che l’hai liberato sei andata a cercarlo, per raccontargli che il tuo villaggio ancora veniva preso di mira dai demoni.
Con quel suo modo scorbutico e scostante, lui ha accettato di aiutarti a tenerli lontani.

Non hai mai capito perché.

Da allora, le tue lotte per mantenere intatta la sicurezza del villaggio sono diminuite gradualmente fino a diventare quasi nulle: il mezzo demone fa tutto il lavoro, battendo ogni minaccia che rischia di essere un pericolo.

Dopo poco hai imparato che dimostrargli gratitudine è inutile, perché è solito respingere ogni ringraziamento.

Per anni, dopo che hai distrutto la freccia che lo sigillava, hai avvertito il suo sguardo insistente alle tue spalle; non appena ti voltavi, lui spalancava gli occhi, come sorpreso di trovarsi te davanti.

Che Inuyasha riesca ad immaginarsi Kikyo nella tua immagine di schiena è scontato.

L’hai osservato, senza sfiorarlo, mentre rimaneva ai margini del villaggio; gli anche parlato, più spesso di chiunque altro abbia fatto; hai contemplato i suoi occhi gialli guizzare sul tuo viso mentre prestava attenzione a quello che dicevi.

Non hai mai cercato il suo tocco
    
Non che tu non ci abbia pensato; hai sospettato spesso che ogni sacerdotessa possedesse una fantasia insoddisfatta, dettata solo dal fatto di non poter godere della compagnia di un uomo come ogni altra donna.

La tua fantasia di sempre è stata proprio Inuyasha.

Hai passato notti intere ad immaginare la sua bocca toccare la tua pelle, le sue mani artigliate raggiungere la pelle sotto le tue vesti, dove nessuno è arrivato mai.

Hai immaginato il suo profumo di maschio riempirti le narici e la sua voce roca sussurrare il tuo nome.

Kaede … Kaede … Kaede …

Quello sul quale hai fantasticato non è mai avvenuto.

Inuyasha non ti ha mai cercato né tu hai mai lasciato intendere di desiderarlo.

Prima dei tuoi doveri di sacerdotessa c’era la certezza, più che il timore, di essere rifiutata.

Così ti sei limitata a guardarlo, sempre, perché questo ti era permesso e lui non avrebbe mai smesso di essere bello, un dono inconsapevole per il tuo occhio solo.

L’hai guardato ogni giorno, finché i minuti non sono divenuti ore, giorni, mesi ed infine anni.

Fino ad arrivare oggi, quarant’anni dal giorno in cui hai accidentalmente liberato l’oggetto della tua passione dal sigillo che lo imprigionava.

Certe cose, rifletti mentre lo osservi, sono fatte per durare.

Inuyasha non è cambiato in nessun aspetto dalla prima volta che l’hai incontrato:
Il suo viso è quello di un ragazzino, diresti, anche se anni fa ti era parso un uomo.

Il suo fisico non si è piegato col passare del tempo, bensì è rimasto solido e forte come quello di un ragazzo.

I suoi capelli non sono andati sfibrandosi ma sono ancora soffici e lucenti come lo erano quando dormiva imprigionato contro il Goshinboku e tu allungavi una mano coraggiosa per sfiorarli.

E quegli occhi, quelli che ti tolgono il fiato ogni volta che incontrano i tuoi, sono sempre ambrati e luminosi.

Certe altre cose, contrariamente, sono fatte per finire, concludi poi.

Il tuo corpo, invece, è cambiato in questi quarant’anni e così tu.

I tuoi capelli neri non hanno resistito al passare degli anni e hanno lasciato spazio al bianco: ora, della tuo chioma corvina non è rimasto nulla se non il ricordo e quando ti tocchi i capelli, sono fili candidi quelli che vedi.

La tua schiena si è piegata per la fatica e il tuo fisico si è rimpicciolito, lasciandoti più bassa di quella che eri.

Sulla pelle liscia del tuo viso di ragazza si sono fatte spazio le rughe, sulla fronte, sotto gli occhi, ovunque lo sguardo si possa posare.

Non hai neppure più il desiderio di provare l’abbraccio del mezzo demone o di stringerlo possessivamente a te, di ottenere il permesso di guardare cosa c’è sotto quegli abiti rossi.

La passione bruciante e mai soddisfatta che hai nutrito per anni nei confronti di Inuyasha si è consumata, lasciando solo una scintilla d’affetto che è quasi materno.

Un abitante del villaggio chiede il tuo aiuto e il pensiero del mezzo demone scivola via dalla tua mente.

A quanto sembra, una straniera è stata sorpresa nella foresta di Inuyasha ed è stata catturata.

Ti lasci guidare in silenzio da quell’uomo ossequioso; il rispetto che le persone nutrono per te è cresciuto esponenzialmente assieme con la tua età.

La gente si fa spazio per lasciarti passare: l’intrusa è poco più di una bambina, abbigliata con bizzarri vestiti bianchi e verdi, talmente corti da rasentare l’osceno.

Un controllo veloce ti dice che non c’è nessun demone di fronte a te, come fa presente la ragazzina stessa, apparendo offesa.

Guardandola meglio, ti pare di conoscerla, con quegli occhi scuri, quei capelli lunghi.
Ha l’aria ingenua e spaesata ma anche così la somiglianza non ti sfugge: è simile in maniera inquietante alla tua defunta sorella Kikyo.

- Come ti chiami? - domandi e ringrazi che la tua voce non trema.

Passi furtivi alle tue spalle e ti volti: Inuyasha ti ha raggiunto.

Guarda stralunato la strana ragazzina, fissandola apertamente, affondando le proprie dita nelle braccia come se stesse resistendo ad un dolore fisico e concedendole di ammirare quei suoi occhi splendidi per i quali tu hai tanto smaniato.

- Kagome - risponde la ragazzina - mi chiamo Kagome.

Ma non ti guarda più: i suoi occhi sono preoccupati, fissi dentro quelli di Inuyasha.
Ma dietro tutto quel timore, non puoi non riconoscere l’espressione affascinata della ragazzina chiamata Kagome perchè è simile, quasi identica a quella che si dipingeva sul tuo volto ogni volta che lui era vicino.

Qualcosa è scattato fra quelli che per te non sono altro per ragazzi ed è come se tu non esistessi più.

E non è gelosia quella che ti colpisce così forte da ferirti, piuttosto e un sentimento di rassegnata malinconia, simile a quello che provi ancora quando pensi alla tua sorella non più viva.

Questa consapevolezza, tuttavia, ti fa più male del dolore autentico:

Lo capisci dagli occhi splendidi di Inuyasha mentre, ancora, guarda un'altra donna.

Non è tuo.

 (Soltanto lei può averlo).







Ora posso dire che è proprio finita! Quindi ... Boh, attendo recensioni!XD
Grazie MILLE a chi ha commentato lo scorso capitolo.

Jeannina Live 4ever
Dance of death
ThePirateSDaughter
mikamey
GoddessAradia

Recensioni splendide, sono stata contentissima di riceverle, davvero, grazie di cuore!^^
Allora alla prossima, spero presto!
Beverly Rose

  
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