«Vorrei che Armin fosse felice qui» mormorò, rispondendo alla domanda che l’uomo si era fatto giusto due minuti prima, senza immaginare che da quella risposta ne nacquero molte altre. Per il momento, Levi si limitò a lanciare uno sguardo verso il salone: poteva capirla. Anche lui aveva spesso quella sensazione di inadeguatezza.
«C’è tutto il tempo».