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Autore: Tsukuyomi    11/09/2009    13 recensioni
L'ennesimo ritorno alla vita dei Gold Saint, costretti dalla dea a tenere un diario. L'intento vuole essere comico e abbondano le parolacce. Probabilmente si tratta di un Death Mask un po' personale, è come lo immagino io.
"Per quale recondito motivo io, Death Mask di Cancer devo tenere un diario? Ma me ne può fregare qualcosa di meno? Per i posteri dice la dea. “Sarà utile per i vostri successori” dice lei. "
- FANFIC MOMENTANEAMENTE SOSPESA -
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cancer DeathMask, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 giugno E’ successa una cosa paurosa oggi.
L’intera umanità piangerà per sempre di questo triste evento.
Eh già. Ci spiace molto, ma è necessario che tutti voi sappiate quello che è accaduto oggi, 20 giugno, al Santuario di Atene, attaccato al buco del culo del Partenone, in Grecia, in Europa, nel mondo, nel sistema solare, nella Via Lattea e così via finché c’è spazio.
Non so se riuscirò a dirvelo chiaramente. E’ una cosa che mi fa soffrire, molto.
Stento a trattenere le lacrime. Il dolore che provo è qualcosa di indicibile, mi tormenta e mi uccide poco a poco.
Ma la cosa peggiore è che non so come dirlo. Non ci sono parole per queste cose.
Ma è mio compito di santo paladino di Atena informare tutti dell’accaduto, visto che è successo sotto i miei occhi. Sono un testimone oculare della fine del mondo.
Ricordo sin da ora che sono innocente fino a prova contraria, a meno che io non sia stato colto in flagranza di reato.
Cercherò di scriverlo nonostante la tristezza mi attanagli il cuore. Ma lo farò dopo, magari nel pomeriggio.

-

Ho appena finito di raccogliere venti chili di polvere. Mi sembra di abitare il Colosseo. Inoltre quei luridi scagnozzi della tecnologia hanno forato talmente tanti muri che alla fine è caduta una delle maschere.
E ho i coglioni girati.
Ora ho internet, ma non so cosa sia. Brutta cosa quella di rimanere fermi a venti milioni di anni prima di Cristo. Brutta davvero.

Anche oggi il nulla. Almeno ieri ci siamo riuniti, anche se non abbiamo scambiato neanche una parola tra noi. O almeno niente che non fosse qualche frase di circostanza, quindi finti interessamenti alla salute. Molti finti interessamenti alla salute. Ma ho scoperto che Mu e Sion non sono parenti. Però si somigliano. Ho scoperto anche che Mu non è il padre di Kiki, effettivamente ci sarebbe stato qualcosa di sbagliato con l’età. Facendo un rapido calcolo, io, in teoria, dovrei avere ventitré anni, Mu ne ha tre meno di me per cui, se la matematica non è cambiata nel mentre che son rimasto sottoterra a cibare vermi e schifezze varie, ne ha venti.
Kiki non so quanti anni abbia, ma direi sui  dieci.
Ora, senza considerare Sion, del quale si narra di epiche battaglie contro i dinosauri (assieme a Dohko, mi sembra ovvio), sempre secondo antiche voci di corridoio del Santuario, e facendo un rapido calcolo sottraendo l’età del poppante a quello di quel pecorone risulta che Mu dovrebbe averlo avuto all’incirca verso i dieci anni. Ma tenendo conto del fatto che siamo rimasti morti un annetto e che non ho la minima idea di quanti anni abbia il bambolotto devo presumere che potrebbe averlo avuto anche prima.
Quindi, o Mu è stato un filino precoce o non son padre e figlio, mi sembra ovvio.
Magari ha quindici anni e li porta male, sembrando un infante. Magari ne ha cinque e li porta bene, sembrando un ragazzino di dieci anni. Magari ne ha dieci e ne dimostra dieci, c’è anche questa remota possibilità.

Ho le idee confuse al momento. Però di una cosa sono sicuro.
Sì, ne ho la certezza: mi son dimenticato di chiedere agli altri riguardo alla lettera dello strizza palle. Accidenti.

Visite anche oggi. Speriamo non sia già tornata la scartavetra gioielli, oggi tenterei quello che ha fallito Saga uno zibaldone di secoli fa, ma solo perché mi hanno rotto una maschera, il che equivale a pestare le palle a un tanuki. Il che può risultare pericoloso. Vediamo chi vuole rischiare la vita oggi.

_

Ma che rottura di coglioni.
Ed ecco l’avvento del rivenditore di macchine infernali e diaboliche.
Fortunatamente la visita è stata meno duratura di quella di ieri. Uno sbarbatello in fasce, col rivolo di latte alla bocca.
Mi ha affibbiato un pacco e mi ha detto:
“Ecco il suo computer. Ma che fate qui, rievocazioni storiche?”

Gli rispondo di sì e prendo il mio computer, qualunque cosa sia il mio computer.
Prima di andarsene lo sbarbatello mi dice come installare il sistema operativo (che minchia è?), e mi dice che posso navigare in internet se ho già la connessione. Ok, internet e computer vanno usati insieme. Devo solo scoprire come. E soprattutto cosa farmene.

Mentre sto per rientrare in casa e abbandonare questo scatolone da una parte e aspettare che diventi polvere, visto che mi interessa terribilmente, mi chiede:
“Che tipo di connessione ha?”

Che tipo di connessione ho? Interessante.
Quindi, dopo aver supposto che mi serva una connessione, scopro che ne esistono di diversi tipi.
Lo guardo, poi lui guarda me.
Credo che aspetti una risposta, ma non è che mi vada granché di palesare così la mia ignoranza.
Tuttavia capisce che non capisco e mi chiede: “Fibre ottiche? ADSL? Ce l’ha il modem?”

Fibre ottiche? ADSL? Modem?
Ma che lingua parlano fuori da qui?
Non rispondo. Resto lì in piedi col mio computer stretto tra le braccia e lo fisso come un coglione.
“Non è molto esperto, vero?” mi chiede guardandomi con sufficienza.

Di questo no, non sono esperto, ma posso cavargli il cuore dal petto in almeno venticinque modi differenti e farglielo vedere prima che muoia. Me la cavo discretamente bene anche con la tortura. Non immagina cosa potrei fargli anche solo con un accendino o uno stuzzicadenti.

“No, non sono un esperto. E neanche un principiante.”
“Se vuole le do una mano io.” Mi dice sghignazzante. Lo odio già, anche perché di solito sono io a sghignazzare degli altri.

Accetto l’aiuto.
Entra in casa e lo sento esclamare: “Nooooo!! Che figata tutte queste maschere!! Dove le compra?”
“Le faccio io”
“Me ne fa una anche a me?”
“Forse” e già me lo immaginavo morente, c’è un posto libero su una parete, sarebbe carino riempirlo subito, ma di facce da minchia moscia come questo qui ne ho un sacco. Vorrei qualcosa di nuovo; la testa di una dea, magari.

Mi chiede dove sia il telefono e gli dico che non ne ho la più pallida idea. Poi vede i cavi e mi dice:
“Ah, ha solo internet!”

Eh sì, ho solo internet. Che gioia.

Si siede e tira fuori quello che dovrebbe essere il computer.
Una specie di cosa nera che si piega in due, con una sorta di schermo luminoso.
Fondamentalmente è una cagata mostruosa, ma ha il suo fascino.
Ha parecchie lucine lampeggianti che mi ricordano vagamente i fuochi fatui.
Lo so, sono un romantico.

“Questo modello è l’ultimo uscito ed è uno dei migliori sulla piazza. Deve sapere che potrebbe farci girare qualunque cosa su questo.”

Scopro che ne esistono diversi modelli e che ci posso far girare sopra le cose… ma non ho ben chiaro in che modo.

“Può memorizzare fino a 1 tera di dati e l’hard disk è di nuova generazione, resistente agli urti, con dieci bla di blabla, blablu di RAM, blablabla …”

Non so cosa mi abbia detto. Ho chiuso le orecchie.
Mentre parla continuo a guardarlo e annuisco fingendomi interessato ad ogni cosa che dice.
Dopo diversi minuti di bla bla senza senso va da Aiolia e probabilmente ripeterà la stessa scenetta, ma prima di andarsene mi fa notare che ha impostato tutto in modo che io possa sedermi e navigare.
Ma dove?
Mi manca la barca.
Beh, vado a cercare qualcosa di interessante da fare.

-

Ma possibile che debbano succedere tutte a me?
So di meritarmele un po’, ma qui si esagera davvero. Non ho fatto niente di male in fondo.
Ho liberato il pianeta da decine di consumatori di ossigeno a tradimento. Bambini che sarebbero cresciuti capricciosi e smeriglia coglioni, donnette isteriche e lascive (non che ci sia qualcosa di male su quest’ultimo punto) e grandissimi e sminchianti esseri umani di varia natura, genere ed età.
Siamo un sacco sul pianeta, è necessario liberare un po’ di spazio. Ma a quanto pare la penso solo io così.
A dire il vero ogni tanto ci penso su e  mi rendo conto che alla fine mi dispiace.
Immagino quanti bambini non potranno mai drogarsi, sbronzarsi, fumare, fare sesso.
E’ triste pensare che siano morti senza provare le uniche cose per cui valga la pena vivere.
Ma fotte sega.

Un paio di ore fa, mentre mi guardavo in giro sconsolato, Aphrodite ha avuto la brillante idea di fare una passeggiata per i templi, anche perché non può andare da nessun altra parte.

Alla fine viene sempre da me, visto che faccio finta di ascoltare tutte le sue elucubrazioni a proposito di un sacco di cose noiose e poco interessanti.  Strano che non si sia fermato da Shura.
Ma forse non si è fermato da lui solo perché lo snobba meglio di me quando ha le palle girate, e Shura è rinato con i testicoli tirati.
Non gli si può parlare per più di quattro secondi che si inalbera per qualunque cosa, poi petula e poi resta in silenzio per otto-nove ore incenerendoti con lo sguardo. Spagnolo del cazzo. E’ rinato come Aphrodite. Se penso che prima era così serio mi deprimo.
Se sopravvivo allo psicologo domani vado a trovarlo…eccheminchia…non l’ho chiesto neanche oggi ad Aphrodite se ha ricevuto anche lui il foglietto imbrattato con l’appuntamento.
Pazienza.

Comunque, in passato ascoltavo Aphrodite solo quando mi raccontava di essere uscito con qualcuna, ma ammetto che non mi interessava sapere il nome della dolce donzella quanto conoscerne la dimensione delle tette.
Ma che sono un porco l’ho assodato da tempo, più o meno quando ho compiuto i tredici anni e mi si è aperto davanti agli occhi un nuovo mondo.
Ma non parlavo di questo, benché sia un argomento interessante.

Aphrodite ha sempre avuto il vizio della minchia di commentare l’arredamento della mia dimora.
Ammetto che sia un po’ macabro, con tutte quelle facce alle pareti, sul soffitto e anche sul pavimento, ma d’altronde avevo finito lo spazio disponibile. Però mi piace, senza dubbio è originale.

Mentre commentava con quel tono fastidioso e arrogante non più la scelta dell’arredamento, ma anche la disposizione delle maschere che secondo lui “starebbero meglio se disposte ordinatamente. O al limite - sai che potresti fare? - potresti alternare uomo-donna-bambino in file da tre per tre e avresti degli spazi liberi. Non sarebbe male, renderebbe l’ambiente più…’arioso’.”

Arioso? Che significa arioso?

Sinceramente quando l’ho sentito dire “file da tre per tre” mi è venuto in mente il sudoku. Effettivamente, per non annoiarmi, potrei cambiare la disposizione delle maschere e fare in modo che in nessuna riga, colonna o diagonale si ripetano volti con la stessa espressione, però è difficile.
Son morti tutti con la stessa espressione. Son pochi quelli che si salvano, ma non ci posso fare niente, di modificarle non se ne parla.

Mentre cianciava con le maschere, visto che non lo ascoltavo più, lo sento urlare.
Speravo gli fosse venuto un infarto fulminante, avrei appeso al muro anche lui riempiendo quel fastidioso buco.
Invece no.

Ha iniziato ad urlare: “Ammazzalo! Schiaccialo! Uccidilo! Atomizzalo! Sekishikizzalo! Fai qualcosa, non restare lì impalato, stronzo!”

Ora, non che mi sia offeso perché mi abbia dato dello stronzo, me lo dico spesso anche io, ma non capivo chi dovessi uccidere.
Non si stuzzica la mia sete di sangue senza vittime in giro.
“Chi? Cosa?” gli ringhio contro, gentilmente però, sono un bravo ragazzo ormai.
“Quello!” mi indica un punto, secondo me casuale, del tempio.

Mi giro ma non vedo nulla, che accidenti avrà visto questo? Forse qualche fuoco fatuo, non c’è spiegazione diversa. Non avrebbe motivo di urlare come una donnetta isterica altrimenti.

Continuo a non vedere nulla.

“Laggiù, tra il bambino con la bocca aperta e la donna con la bocca storta.”
Mi guardo intorno.
Non capisce che l’indizio sia un po’ vago.
TUTTI i bambini hanno la bocca aperta e quasi tutte le donne hanno la bocca storta. Ogni angolo è identico. Saga mi farebbe un baffo con i labirinti, se solo io facessi labirinti.

“Dove?” insisto, speranzoso del fatto che mi dica quale sia il problema.
“Ma sei cieco, djävla arsle (maledetto stronzo, ve lo traduco subito, tanto che lo so che voi futuri cavalieri del Cancro sarete ignoranti come capre d’alta montagna)! A sinistra del tizio brutto!!”

Aphrodite è un mago dei suggerimenti.
A sinistra del tizio brutto.
Beh, ovvio. A sinistra del tizio brutto.
Esattamente dove sarà sempre ciò che non trovate: a sinistra del tizio brutto.
Forse anche la mia coscienza sarà lì, a sinistra del tizio brutto.
A sinistra del tizio brutto…

Secondo Nemo dovrei cercare qualcosa di non meglio identificato tra il bambino con la bocca aperta e la donna con la bocca storta, a sinistra del tizio brutto. Facile, no?
 
Mentre comincio a valutare seriamente la possibilità di disegnare una mappa del tempio e poi andare da lui perché metta una croce sopra al punto incriminato, la Sirenetta ricomincia a gridare.
Io lo ammazzo, in cinque lingue diverse.

“Death Mask! Eccolo! Aiuto!”
“DOVE?! Esprimiti con parole tue stupido idiota.”


Ho sbagliato.
Sì, ho fatto una cazzata talmente grande che mi vergogno a scriverlo.
Ho sbagliato come un principiante.
Non dite mai ad uno svervegese di esprimersi con parole sue. MAI.

“Sdfghjklpoiuytrdesxcvbnmkliuytrdesxcvbnmkloiuytresxcfvghjkiuytreszxcvbnmxdcfgvhbnjhbg.”
Alle mie orecchie, il suo discorso è giunto più o meno così, ma forse mi ha detto di cercare tra il bambino con la bocca aperta e la donna con la bocca storta, ovviamente a sinistra del tizio brutto.


Continuo a non vedere nulla sinché non noto un piccolo buco su una delle pareti.
Effettivamente il pertugio è a sinistra del tizio brutto, ma non è che tutte le altre facce siano belle, oggettivamente.

“Laggiù?” chiedo conferma all’uomo che si contende con Saori il titolo di Miss Santuario.
“E’ un’ora che ti dico ‘a sinistra del tizio brutto’, ma come sempre tu non mi ascolti. Non capisco per quale motivo ti comporti in questo modo, jävla helvete, non sei cambiato di una virgola…blabla tanto bla.”

E qui l’ho lasciato blaterare.
Però ammetto che gongolo per come sono riuscito a traviare l’aulico linguaggio di Aphrodite e Shura. Da quando gli ho chiesto di insegnarmi le parolacce nelle loro rispettive lingue hanno cominciato ad usarle, sarà che gliele ho fatte ricordare.

Mentre mi frantumava i timpani, ho immaginato avesse visto uno scarafaggio.
Solo gli scarafaggi mancavano.
Magari anche qualche topo, un procione, due elefanti e tre giraffe. Ho sempre sognato poter pettinare una giraffa, è il mio sogno nel cassetto, magari se continua così si avvera. Wow!

Mi farebbe piacere uno zoo in casa, sarebbe la volta buona che trasloco e mi do alla macchia. Torno in Sicilia e muoia pure il mondo intero, visto che io non posso più ucciderlo.

Di colpo lo vedo.
Il colpevole di tutte quelle urla.
La cosa misteriosa a sinistra del tizio brutto.
Lo vedo e mi vien voglia di prendere quel finocchio di Aphrodite per i capelli, pulire tutte le maschere con la sua faccia e poi disegnare sul pavimento col suo sangue.
Tante urla per cosa?
Per unu surci.
Un piccolo topolino.
Un piccolo, tenero, morbidoso topolino arruffato e terrorizzato.

“Death Mask!! Placcalo! Schiaccialo! Fermalo! Uccidilo! Assassinalo! Fai qualcosa!”
Hai paura di questo? gli chiedo mentre gli mostro il topo.
Mai lo avessi fatto.
Lo svervegese ha fatto un salto indietro e si messo a correre subito dopo che il topo mi è ACCIDENTALMENTE scivolato dalle mani.
Urla qualcosa del tipo che non gli fanno paura ma solo schifo, un immenso schifo.
Ma chi vuole prendere per il culo? Me? Tsk.

Rido mentre il topolino indifeso va alla carica di Aphrodite, e mi godo la scena. Un Cavaliere d'Oro inseguito da un topo.

Passo mezz’ora a ridere come un coglione, mentre lo vedo correre seguito da quella creaturina, che ovviamente non ha capito esattamente dove si dovesse recare per non sentire più le urla.
Nel momento in cui mi fanno male gli addominali decido di mettere fine al mio divertimento.

Ci metto poco ad acchiappare nuovamente il sorcio.
Ma qui è successa una cosa strana.
Non sono riuscito ad ucciderlo.
Proprio non ce l’ho fatta.
Lo tenevo sul palmo della mano e lui (o lei) immobile mi fissava. Il cuore che pompava sangue ad una velocità impressionante, il corpicino che tremava di paura.
E io non ce l’ho fatta, sarà che mi ha regalato tante risate.


Mentre Aphrodite mi supplicava di tenerlo fermo, deciso a piantargli uno di quei puzzolentissimi fiori in testa, l’ho portato fuori dal tempio.
Volevo lasciarlo andare via in pace ma mi ha morso. Quindi il minimo che potessi fare per vendicarmi era di lanciarlo sopra Aphrodite in modo che strillasse un altro po'.
L'ho fatto, ma lo scemo l'ha scansato e il topo è svanito. Credo si sia scravazzato contro una della colonne.

Aphrodite è andato via incavolato come Camus dopo gli ultimi mondiali di calcio, o forse non era Camus e non erano gli ultimi, ma non mi interessa.

Speravo di potermi finalmente dedicare a cose più importanti, come fissare un punto indefinito del tempio, o sputare per terra, o grattarmi la testa, quando entra Milo.

E’ un po’ trafelato, ma probabilmente ha fatto incazzare Camus, che dai mondiali di prima non si è più ripreso, sempre che sia lui eh.
Mi chiede per quale motivo Aphrodite fosse tanto nervoso.

“Ha paura dei topi” gli dico subito, non perdo occasione per perculare qualcuno, tantomeno uno dei miei migliori amici.
L'aracnide sghignazza e mi dice: "Posso parlare con te?"

Cosa avrà voluto insinuare? D'accordo che Milo mi piace, ma da qui a parlarci.
"Eh?" gli domando eloquentemente, sicuro di farlo infuriare e sicuro del fatto che sarebbe andato via imprecando.
Invece no.
E' rimasto.
Non se n'è andato.

Mi era sembrata un'idea carina interessarmi alle problematiche di Milo, ma non mi interessavano neanche un po'.
Quindi, da buon padrone di casa gli ho chiesto:
"Che cazzo ti serve?"
"Parlare"
"Vai da Camus" gli dico io.
"Ehm, vorrei ma è un po' scioccato, non vorrei turbarlo più del dovuto"
"Ah."
"Vai da Aiolia, siete buoni amici"
"Anche Aiolia non sta molto bene"
Milo sghignazza di nuovo e alla fine viene al dunque: “Senti, hai fatto un giro su internet?”

Minchia. Basta con internet, non lo volevo, non lo voglio e continuo a non volerlo.

“No. Perché?”
“Ci sono diverse cose su di noi. Capisci?”
“Quindi?” non capisco che voglia.
“Oh Death, quanto sei lento.”
“Non sono lento.”
“Di comprendonio molto.”

Mentre vorrei dirgli che per quanto apprezzi il suo sadismo, e fondamentalmente mi piaccia come persona, sembra un trans di bassa lega con quell’unghietta laccata rossa, ma mi interrompe e mi chiede dove sia il computer.

E sia.

Andiamo dal computer e da internet.

Lo accende e… no, non riesco davvero a raccontarlo. Lo farò domani visto che domani avrò degli aggiornamenti in proposito.

Buonanotte.
 

P.S. -  A sinistra del tizio brutto c’è una famiglia intera di topolini. Ho reso orfani una masnada di teneri roditori, credo che la madre sia morta. Sia mai che mi sbagli e torni a portarsi via la combriccola prima dell’arrivo delle giraffe.
P.P.S. – Prima che tentiate il suicidio, stamattina ho scritto che era successo qualcosa di brutto ma non sapevo che sarebbe successo quello che è successo, per cui il fatto che Sion mi abbia chiesto cosa intendo fare per il mio compleanno passa in secondo piano.













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Ciao a tutti!
Le vacanze sono finite con mia immensa tristezza, si torna a lavorare e studiare.
Beh, magari qualcuno ha ancora qualche giorno di relax, io no.
Dopo aver  scritto il capitolo sulla misteriosa comparsa di internet al Santuario, il diario mi si è completamente rivoltato in mano. Benché avessi già scritto da tempo tutte le giornate del crostaceo, mi ritrovo a far slittare tutto e ad inserire nuove parti. Ma accogliamo con gioia la cascata di fantasia.

Grazie mille a tutti i lettori, a makochan e Shannara_810 per aver inserito il diario del granchio più folle del mondo tra i preferiti, e a crazyphoenix e lily88 per averlo inserito tra i seguiti.
E inoltre un gigantesco grazie a tutti voi fedeli seguaci del Granchiazzo:

Saruwatari_Asuka.
Death Mask non si risparmia quando c'è da mostrarsi un po'...tonto? Notare che ha sottolineato che non era l'unico a precipitare giù dai gradini del Santuario, mai si dica che il Gold Saint di Cancer sia l'unico a fare figuracce, solo che gli altri hanno il buon senso di non renderlo noto. Inoltre: no, Death Mask non ha la più pallida idea di cosa sia un cellulare, credo che abbia passato troppo tempo a fare avanti e indietro per lo Sekishiki invece di guardarsi attorno.
Ora ha anche il pc a disposizione e forse imparerà ad usarlo, anche se non mi è sembrato molto propenso. Vedremo cosa succederà! Grazie mille per esserci semprissimo, per la recensione e...per esserci sempre l'ho già detto? Alla prossima giornata!Un bacione!

Gufo_Tave.
Ci imbattiamo in uno dei mille mila misteri  che affliggono il mondo di Saint Seiya. Saori e Sasha dovrebbero essere la stessa cosa, invece scopriamo che Sasha è decisamente più divina di Saori e partecipa più attivamente alle battaglie. La scena del manga in cui tende l'arco con Sisifo...STU-PEN-DA! Spero che ti sia piaciuto il capitolo e sappi che ti invidio mortalmente per esserti goduto delle vacanze senza afa, e soprattutto senza zanzare in formazione F-16 a ronzarti nelle orecchie prima di dissanguarti. Sì, ti invidio mortalmente. Praticamente ho trascorso le vacanze in una pentola a pressione piena di insetti di ogni tipo, e ho il terrore degli insetti. Senza contare la mancanza di internet, ormai sono completamente drogata. Grazie per la recensione, ciao! Alla prossima!

Ricklee.
Ma ciao! Da Vilnius? Scommetto che c'era freschino. Per gli accenti non ti preoccupare, sei perdonata. Io non sarei riuscita a scrivere nulla su una tastiera con caratteri in cirillico. Forse avrei scritto come parla Aphrodite: in svervegese, ma basta schiacciare tasti a caso, in fondo è semplice. Povero pir..tizio dell'internet-cafè, non può capire, lui sa cos'è un cellulare. Che mi dici di questo capitolo? Ti è piaciuto? Al prossimo capitolo! Ciao!!

whitesary.
Ciao mia musa ispiratrice! Ebbene sì, è un po' una testina d'osso però ha il dono della sincerità (ma solo perchè non pensa prima di parlare). Ok, diciamoci la verità, tende a non pensare affatto. Però ora che ha un sacco di tempo libero per scrivere sul suo diario (che rimane sempre storto e brutto) sembra abbia deciso di impegnarsi davvero. Fino a nuovo ordine almeno. I baci alle maschere non so da dove me li sia tirati fuori, ma ci stavano bene! Ma ti concedo tutte le parolacce che vuoi, dopotutto abbiamo un campione di francesismi. E fai attenzione ai tavoli, soprattutto a quelli della cucina. Al prossimo capitolooooo!! Grazie mia musa!! 

EriS_San.
Ciao!! Mi son fatta attendere stavolta, lo ammetto, prometto che cercherò di essere puntuale come lo ero una volta con gli aggiornamenti. Magari ci riesco. Vedremo di mandarti a casa una copia de "L'urlo di Shura", copia numerata mica tarallucci e vino. Purtroppo Dea Furbizia è in Giappone a fare giapponeserie di vario genere e abbiamo dovuto cercare un sostituto, ma si è offerto Aphrodite. Spero che ti sia piaciuto questo capitolo, alla prossima!!

Shannara_810.
Ciao! Mi hai donato una visione di Death Mask stupenda, anche se hai lasciato il caro vecchio Logan a torso nudo, ma non gli dispiacerà visto che la canotta lacerata ci serve per una giusta causa!
E il granchiazzo in versione Rambo...rido solo a pensarci. Proprio non la può vedere Saori, proprio no. Non ti posso svelare i misteri inerenti l'acqua, però sono sicura che qualche fontanella tra le arene ci fosse, o almeno lo spero soprattutto per chi doveva arrivare al dodicesimo tempio...povero Aphrodite. Sono felicissima che le pagine imbrattate dal granchio ti piacciano e che ti strappino qualche risata. Aspettiamo la rivolta e prepariamo le trincee, alla prossima! Ciao!!

Violet Nearina.
Ciao!! Eccoti accontentata dal caro granchio. Ora sai che Aiolia si tingeva i capelli da ragazzino, mossa strana per un guerriero ma giustamente motivata. Gli hanno fatto cadere una maschera, non puoi capire quanto detesti i cavi. Certo che la maschera c'ha messo un po' prima di cedere, però a Death non è andata giù. Grazie mille per la recensione e alla prossima!!

beat.
Quando leggo le tue recensioni non so per quale motivo  arrossisco come una cerebrolesa, che io lo sia davvero è un altro discorso.
Ti ringrazio infinitamente per le belle parole che spendi per commentare, ogni volta. Grazie davvero. Al prossimo capitolo, sperando che le vicende  di questo di capitolo ti siano piaciute.









   
 
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