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Autore: Miky_D_Senpai    09/01/2023    1 recensioni
E se le scene post credit dei film Marvel fossero state girate nel set fittizio della serie italiana Boris?
Direttamente dalla regia di René Ferretti, la partecipazione sul set di attori del calibro di Stanis La Rochelle e la scrittura degli Sceneggiatori della rete.
Come verranno prodotte?
Come sarà la luce?
"Ma soprattutto che cazzo è 'na scena post credit limortacci vostra!"
Scusatelo, il regista è ancora confuso.
Tutto sarà più chiaro una volta lette le sceneggiature.
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Low effort story: scritta e pubblicata direttamente su Wattpad.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alessandro, René Ferretti, Sorpresa, Stanis La Rochelle
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Negli studi

"Ragazzi, è arrivata una nuova richiesta dalla Marvel" Arianna rientrò urlando sul set, era un'urgenza che le era stata appena comunicata al telefono e tutti avrebbero dovuto essere messi al corrente, anche gli assenti come Stanis e René.
Ci fu un momento di silenzio, un attimo di esitazione, i macchinisti e gli attori presenti si bloccarono all'istante scambiandosi occhiate confuse.
"Chi?" la domanda fu generale e simultanea. Nessuno si ricordava.

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Da qualche parte su una consolare

"Per favore, c'hai n'euro? Devo fa 'na chiamata"
Il regista conosciuto e acclamato dalla critica René Ferretti era finito sul lastrico: Stanis aveva vinto, l'aveva sbattuto fuori grazie all'aiuto dei suoi avvocati dopo una lotta giuridica durata mesi. Il tutto perché si era offeso.
Nonostante sapessero che il contratto gli impedisse di partecipare alle riprese delle scene per il progetto statunitense, soprattutto dopo l'intervento che gli aveva fatto rischiare un paio di denunce. Fatto stava, che se il regista era ormai legato a quel progetto internazionale, poteva essere ancora rimosso da quelli per la Rete. Così era stato deciso.
Nei due anni che erano passati si erano impegnati a gettare fango su di lui, che tra avvocati e il danno di immagine si era ritrovato a sperperare quello che aveva guadagnato fino a trovarsi con le famose pezze.
Per tentare di risollevarsi, chiamava su base giornaliera Lopez chiedendo informazioni e notizie per la prossima scena, ma la notizia che sperava non stava ancora arrivando.

Quella mattina, come le solite, si era messo a racimolare un po' di spicci per andare al gabbiotto che usava per le telefonate, senza notare la macchina nera che lo seguiva. Arrivato al telefono pubblico, però, lo trovò rotto.
Vedendo il mondo cadergli addosso iniziò ad elencare una serie di santi, più o meno inventati, ai quali assegnava appellativi sempre più indecorosi.
Il passaggio casuale di una suora fu l'unica cosa che riuscì a bloccare le sue imprecazioni e a farlo tacere, giusto in tempo per sentire i finestrini della macchina che si abbassavano.
Da fuori poteva vedere solo persone ben vestite senza riconoscere i volti.
"E voi chi siete?" In risposta alla domanda ci fu solo un cenno della mano. Il conducente lo invitò gentilmente a entrare, ma alla sua esitazione, due omoni in giacca e cravatta scesero dai sedili posteriori.
"Ao che volete?" tentò di ribellarsi mentre veniva sollevato di peso "A cosi io so de Fiano Romano, ve corc-" la portiera si chiuse e la macchina si avviò silenziosamente come era arrivata.

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Negli uffici della Rete

"Sì presidente, abbiamo rintracciato René, stanno valutando se questo periodo ha compromesso la sua ambizione" Lopez sapeva bene che quell'azzardo aveva compromesso tutto, avevano rischiato di dover cambiare  l'intera troupe. Ma il sostegno dei pochi era stato subito sedato con un sostanzioso assegno.
"Certo certo, siamo disponibili da subito a cambiare il contratto nella maniera più conforme alla nuova situazio..." venne interrotto.
"Come dice?" L'espressione lasciava già intendere che il piano che proveniva dall'alto fosse ambizioso, costoso e lungo da mettere in pratica. Ma soprattutto costoso.

"Arianna senti" Iniziò a parlare alla ragazza che aveva aspettato di essere interpellata per tutto il tempo.
Lei era lì per esprimere i propri dubbi sulla serie di cui Stanis era diventato anche produttore, quindi aveva bisogno almeno dell'appoggio della rete prima di mettergli le mani addosso. C'era l'inferno, ma il suo interlocutore non era René e l'avrebbe fatto parlare rimandando i suoi problemi.
"Bisogna recuperare René per la scena della cosa, la Marvel. Ci serve che sia nel pieno delle forze e soprattutto, ricordatelo, ci serve produttivo: abbiamo una settimana"
Arianna sgranò gli occhi "E non potevi telefonarmi per dirmelo? Almeno iniziavo a preparare il set o almeno a chiamare i fornitori per la sceneggiatura!"
"Tranquilla Arianna, è già quasi tutto sistemato, come sai, ogni tanto le cose funzionano meglio se ti avvicini alla scadenza... e con le minacce" Lopez sorrise. Forse non era il tipo di sorriso che ad Arianna piaceva vedere, ma dovette accettare che per quel progetto i modi con i quali la Rete era intenzionata ad agire non sarebbero stati canonici.
Lei stava già per uscire quando si ricordò dell'altra questione. "Senti per Stanis..."
"Stanis lascialo perdere, se si metterà il bastone tra le ruote deve farlo da solo" la congedò.

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Negli studi

"Allora ragazzi" Arianna aveva convocato tutti per un annuncio importante "oggi torna René" continuò, alla notizia ci furono una serie di sorrisi ed esclamazioni, ma alcuni si aspettavano già la fregatura che ancora non aveva detto: "Però, avremo anche i supervisori che avevano annunciato due anni fa e dato che la scena è semplice dobbiamo essere perfetti e finire in settimana"
Eccola l'inculata, pensò qualcuno. Registrare in una settimana, dividendo le giornate per i due progetti con la consapevolezza che René e Stanis non potevano, secondo il nuovo contratto stare nello stesso momento sul set, era un'impresa oltre le loro capacità.

"Ma-m-ma sta scena com'è? Difficile?" domandò Biascica, andando dritto al punto. Gli altri seguirono lo sguardo e, fortunatamente, l'espressione che aveva Arianna era indecisa, ma tendente all'ottimismo.
Sergio intervenne mostrando il set rimpicciolito davanti ai loro occhi, era la rappresentazione di quello che sarebbe poi risultato nella scena. Modellini stampati per corrispondere esattamente a macchine e bulldozer, ma, a parte far riaffiorare ricordi dell'infanzia, nessuno sapeva che cosa avrebbero potuto fare con quei giocattoli.
"Ci hanno specificato come fare, è una cosa che va molto in America, ma per noi sarà una cosa nuova lavorare su modellini in scala" continuò Arianna, indicando le posizioni a cui le macchine sarebbero state montate, il modo di fare le inquadrature, ma tutti erano concentrati sulla macchina radiocomandata che faceva parte della scenografia.

Quando arrivò René, gli operatori stavano ancora giocando con il modellino.
"Allora si può sapere che cazzo succede qui?" l'urlo li risvegliò dalla trance ludica e ci fu un via vai verso le loro postazioni.
Il set era già pronto, l'attore di turno era già stato sufficientemente  istruito dagli assistenti ed era stato anche avvertito dell'enorme quantità di possibili interruzioni. Ma in quel momento sembravano tornati tutti ai giorni della leva obbligatoria.

"Forza che non abbiamo tempo da perdere!" Il regista mise le cuffie e si girò verso Arianna.
"Che dovemo fa?"
Dopo averlo messo al corrente sulla situazione e i dettagli della scena, lo avvertì "Abbiamo circa un'ora prima che Stanis sia qui"
Ferretti sbuffò "E che palle questo, va bene giriamo che ce la portiamo a casa tutta sta scena di merda"
Si girò verso il set "Do sta la macchinetta radiocomandata? Biascica! La smetti de fa er pupo?"
Il capo elettricista stava rincorrendo la macchina piegato verso il basso e con le braccia penzoloni. Producendo un suono ripetitivo mischiato al suo solito balbettio e a una lunga lista di insulti.
Intanto alcuni degli ultimi nella catena alimentare della produzione stavano ridendo attorno al radiocomando.

"Dai cazzo!"
Le urla, le pause e tutti gli atteggiamenti sospetti venivano messi nero su bianco in un angolo. Lì nascosto c'era l'infiltrato americano della Marvel che avrebbe potuto mandare a monte tutto il progetto con una riga di appunti.

   
 
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