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Autore: serendipityh    16/01/2023    1 recensioni
Negli ultimi secondi della sua vita, poco prima di morire, una persona rivive tutti i momenti significativi vissuti. Questo è quello che tanti affermano.
Non so se sia vero e non mi importa, l'unica cosa che so è che nei suoi ultimi istanti io ho rivisto la sua vita passarmi davanti agli occhi
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Un matrimonio combinato tra due perfetti sconosciuti.
Due persone ribelli, anticonformiste ed estremamente masochiste.
Da una parte il bianco, dall'altra il nero.
La via di mezzo? L'arcobaleno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio.
Questo mi aveva riservato Taehyung per tutto il tragitto che avevamo fatto per arrivare nella nostra stanza, il quale, in aggiunta, era sembrato molto più lungo di quello che avevamo percorso solo poche ore prima.
Io non avevo osato dire niente e speravo in cuor mio che anche lui decidesse di non aprire l'argomento; ad essere sincera, speravo che per il resto della serata non mi rivolgesse proprio la parola.
Quando giungemmo finalmente davanti alla porta della nostra stanza lasciai andare un sospiro di sollievo sapendo che finalmente non avrei dovuto avere a che fare con nessun altro se non il moro che davanti a me stava aprendo la porta e che continuava quasi a fingere che io non fossi lì con lui. Io decisi di giocare al suo stesso gioco e senza rivolgergli neanche uno sguardo mi diressi all'interno della stanza, preparandomi mentalmente alle ore che avrei dovuto spendere da sola in sua compagnia, che, comunque, avrei sicuramente preferito a quella di altri.
Nessuno di noi continuò a pronunciare parola mentre concedeva all'altro lo spazio e la riservatezza necessari per potersi preparare alla notte fredda e buia che avrebbe preceduto un giorno che, probabilmente, sarebbe stato uno di quelli da dimenticare. Quando fui pronta, notando che Taehyung mi dava le spalle e si accingeva a sostituire i suoi abiti con altri più comodi e consoni per la notte, mi infilai velocemente sotto le calde e profumate coperte, dando le spalle a quella che sarebbe stata la postazione che lui avrebbe occupato di lì a poco.

Ero agitata e questo non potevo di certo negarlo. Era la prima volta in assoluto che passavo la notte condividendo non solo la stessa stanza ma anche lo stesso letto con un uomo. Per di più quell'uomo era pressoché un estraneo e seppure fossi pienamente consapevole che se solo avesse voluto ottenere da me qualcosa di diverso avrebbe tentato già da un po' di tempo, internamente non facevo altro che pensare a cosa avrei potuto fare se la situazione avesse iniziato a degenerare. Era più forte di me fisicamente e oppormi sarebbe stato estremamente difficile. Avrei potuto urlare, ma alla fine non ero certa che qualcuno avrebbe davvero osato aprire la porta delle stanze del futuro Re di Silla.
Sentii il materasso del letto che avremmo condiviso abbassarsi e compresi che si fosse seduto su di esso. Non percepii altri rumori o movimenti provenienti dalle mie spalle e questo non fece altro che accrescere l'ansia in me. Cosa dovevo fare?

"Ti ha detto qualcosa?" parlò all'improvviso dopo diversi minuti in cui non si era mosso dalla posizione che aveva assunto, la quale, però, era ancora a me sconosciuta.

"Voglio sperare che ti abbia detto qualcosa per aver causato una reazione del genere in te" non riuscivo a leggere l'intenzione delle sue parole, non comprendevo se fosse arrabbiato o no dal suo tono di voce. Mi tirai su velocemente, sedendomi e appoggiando la schiena sulla dura spalliera in legno del letto voltando la testa e cercando di incontrare lo sguardo di Taehyung. Lui però mi dava le spalle. I suoi piedi erano ancora poggiati sul pavimento e le mani sorreggevano la sua testa.

"Anche se non mi avesse detto niente avrei avuto tutte le ragioni per reagire in quel modo. Hanno visto tutti chiaramente quanto mi abbia mancato di rispetto. Altrove sarebbe già stata condannata" la mia voce era tagliente.
Quelle mie parole causarono finalmente una vera reazione da parte sua. Drizzó infatti la schiena, voltandosi con la parte superiore del corpo verso di me e guardandomi molto duramente.

"Non andare troppo oltre Elisabeth" io cosa feci in risposta?
Risi.
Risi talmente forte che mi si iniziarono a formare le lacrime agli occhi.
Penso si possa facilmente intuire che la mia non fosse certo una risata dettata dal divertimento o dalla felicità. Ero estremamente nervosa e avevo sfogato il nervosismo in quella maniera che, onestamente, spiazzò un po' anche me, figuriamoci l'uomo che mi guardava confuso e forse spaventato dal mio atteggiamento.
Dovevo sembrare una pazza ai suoi occhi.

"Sai cosa, Taehyung? A me non frega proprio niente di quello che pensi tu o chiunque altro. Alla fine io ne sono uscita a testa alta, tu un po' meno" risposi dopo essermi ripresa. Non ci era più traccia di neanche un piccolo sorriso sulla mia faccia. Decidendo di terminare lì il discorso assunsi la stessa posizione precedente, dandogli le spalle e chiudendo gli occhi per cercare di comunicare al mio cervello che era il caso che si spegnesse e che mi lasciasse riposare per alcune ore, concedendomi una tregua da tutto ciò che da qualche settimana aveva scombussolato la mia vita.

Il mio cervello, però, non ne voleva sapere di assecondarmi e il moro dietro di me sembra volerlo aiutare a farmi uscire di senno. Percepii il materasso sollevarsi leggermente indicandomi che Taehyung non vi fosse più appoggiato sopra e sentii subito dopo il leggero rumore dei suoi passi che, seppure lieve, risultò piuttosto chiaro all'interno di quella stanza estremamente silenziosa.
Non riuscii a capire che direzione avesse preso, ma decisi di continuare a tenere gli occhi chiusi nell'eventualità in cui,  in qualsiasi punto della stanza si trovasse, seppure avesse deciso di osservarmi, avrebbe potuto notare che il discorso per me era chiuso e non avevo voglia di parlarne ancora.

"Hai ragione, mi dispiace" le sue parole mi fecero spaventare e scattai immediatamente sollevando il busto dal materasso andando ad invadere la parte di letto a lui riservata. Ad avermi fatto spaventare non erano state ovviamente le sue parole, per quanto assurde mi fossero sembrate, ma il fatto che le aveva pronunciate a pochi centimetri da me. Si trovava esattamente alla mia sinistra, a così poca distanza dal bordo del letto che solo allungando un braccio avrei potuto toccarlo, con le braccia incrociate e lo sguardo fisso nel mio.

"Sei per caso impazzito? Vuoi farmi morire?" alzai la voce quasi urlando cercando di far calmare i battiti del mio cuore che per lo spavento erano diventati fin troppo veloci.

"Mi dispiace" disse ancora

"Sai dire altro oltre mi dispiace?" pronunciai ancora più infastidita. Inizialmente non rispose a quelle mie parole, per poi prendere un po' di coraggio e iniziare a parlare.

"Non avrei dovuto arrabbiarmi, hai perfettamente ragione. Non si è comportata bene e avrei dovuto difenderti meglio, è solo che-" si fermò nuovamente sciogliendo le braccia e passando la mano destra tra i suoi capelli. Era un vizio che aveva, lo faceva troppo spesso.

"Non sono abituato a questo e conosco la famiglia di Jimin da molti anni. Con me sono sempre stati gentili e sono molto amici dei miei genitori. Ha dato fastidio anche a me il loro atteggiamento, ma non possiamo semplicemente reagire così a qualsiasi provocazione. Il protocollo dice anche questo e sono cresciuto così" spiegò abbassando lo sguardo. Risi amaramente all'udire le sue parole e in risposta lui rialzò lo sguardo cercando il mio e trovandolo immediatamente.

"Torniamo sempre allo stesso punto, no? Non è giusto che qualcun altro decida per noi cosa è giusto e cosa non è giusto fare, ma va bene; onestamente non ho nessuna voglia di riaprire il discorso un'ennesima volta. Lascia perdere" richiusi gli occhi concludendo il discorso quando improvvisamente un pensiero mi colpì.

"Anzi no, non lasciare perdere per niente. Tu mi fai arrabbiare così tanto. Spiegami il senso del tuo atteggiamento: davanti a questa mancanza di rispetto non fai niente, però poi fai revocare l'invito del matrimonio alla mia famiglia e tra l'altro rendendo noto che sei tu l'artefice di tale gesto. In questo caso il protocollo che fine fa?" Taehyung non si era spostato neanche di un millimetro. Aveva spalancato leggermente gli occhi in segno di sorpresa quando aveva capito che fossi a conoscenza di quel dettaglio, ma faceva probabilmente fatica a capire come.

"Tu cosa ne sai?" mi chiese semplicemente, continuando a non muovere neanche un passo.

"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda e comunque questo non è un tuo problema" non parlava. Per la prima volta in tutte quelle settimane ero riuscita a zittirlo e nella discussione stavo avendo la meglio.
Per quanto il momento non fosse quello giusto questo mi fece sorridere internamente: il moro era bravo con le parole e lo aveva ampiamente dimostrato e sapere che ero riuscita a metterlo in difficoltà mi riempiva leggermente di orgoglio.

Non capii in quel momento perché gli costasse così tanto ammettere che era stato lui a fare quella richiesta e a spiegarne il motivo, fatto sta che il tutto non fece altro che accrescere maggiormente il fastidio e il nervoso che tutte le situazioni di quei giorni mi avevano fatto accumulare. Nonostante non avessi ricevuto le spiegazioni che avrei voluto e profondamente insoddisfatta dall'esito di quella discussione e di quell'intera giornata decisi per la mia sanità mentale di chiudere definitivamente il discorso.

"Sai cosa Taehyung? Probabilmente hai ragione, io dovrei imparare ad accettare un po' meglio tutta la realtà in cui vivo come fai tu, ma forse tu dovresti imparare a fare e dire un po' di più quello che vuoi senza doverti preoccupare degli altri o delle regole" detto ciò mi stesi completamente sul materasso, portando le lenzuola a coprire la mia faccia per fargli comprendere che non avevo più voglia di sentire altro.

"Peccato che tu non ti renda conto che ci sto provando" rispose con voce bassa, molto bassa. Io finsi di non aver sentito e lui alla fine non aggiunse altro. Si limitò a fare di nuovo il giro del letto e sentii solo pochi secondi dopo le lenzuola sollevarsi ed essere sistemate mentre cercava di predisporsi per la notte.
Mi allontanai ancora di più da lui raggiungendo il bordo del letto, un solo movimento e sarei caduta, ma preferivo stare più tranquilla così.
Per tutta la notte riuscii a dormire poco; mi svegliavo e riaddormentavo continuamente, acquistando man mano la consapevolezza che il giorno dopo un grande mal di testa mi avrebbe accompagnato, peggiorando ancora di più, se possibile, la giornata che mi aspettava.

Quando sorse il sole io ero sveglia. Le tende della stanza erano state chiuse la sera prima ma il sole si fece man mano sempre più forte tanto che riusciva a trapelare anche attraverso esse. Percepii dei movimenti alle mie spalle e quando compresi che Taehyung fosse sveglio chiusi immediatamente gli occhi fingendo di dormire. Se avesse capito che fingessi o no mi è ancora oggi ignoto, ma l'obiettivo riuscii a raggiungerlo comunque. Una volta essersi preparato, infatti, lasciò la stanza senza svegliarmi lasciandomi tutto il tempo per alzarmi e sistemarmi al meglio per affrontare le ore successive.

*********

"Adesso dobbiamo aspettare, le cose cambiano" pronunciai duramente, muovendomi nervosamente sulla sedia che avevo occupato per due ore intere.
Ero stanco. Stavamo ripetendo continuamente le stesse cose da troppo tempo senza giungere ad una conclusione sensata e utile e la cosa mi stava facendo innervosire.
Non mi piaceva cambiare i piani; mi era sempre piaciuto avere tutto in ordine e sotto controllo.

"Perché dovremmo? Non è necessario, possiamo semplicemen-" Kyong fu velocemente interrotta dall'uomo che per tutto quel tempo si era limitato ad ascoltare senza pronunciare neanche una sola parola

"No, non possiamo fare niente adesso. Ti ha vista Kyong e le hai anche parlato. Hai creato un ricordo nella sua mente e se ti rincontrasse le tornerebbe subito alla mente la vostra conversazione. Cercherebbe di avere informazioni su di te e rischieremmo di far saltare tutto ciò per cui stiamo lavorando da anni" pronunciò fermo spostando il suo sguardo dalla donna a cui si era rivolto a me.

"Come ti è venuto in mente di dirle quelle cose?" la mora al mio fianco borbottò, alzandosi in piedi e distendendo la schiena, probabilmente indolenzita dalla posizione che la giovane aveva assunto nelle ore precedenti.

"Non avevo idea di chi fosse e nessuno di voi aveva pensato di informarmi della sua presenza. Cosa potevo saperne?" rispose la donna alterata.

"Facciamo passare del tempo, facciamo in modo che si dimentichi di questo incontro e poi decidiamo che fare. La cosa che tutti voi dovete capire è che da adesso in poi dovete stare doppiamente attenti: Taehyung è pericoloso per noi. È molto intelligente e astuto e difficilmente qualcosa sfugge alla sua vista"

"E questa non è una novità, no? Non capisco perché vi stiate preoccupando così tanto per niente" parlò ancora Kyong

"Perché Elisabeth Herbert è altrettanto pericolosa. E sai cosa significa questo? Che insieme potrebbero causare a tutti noi danni permanenti. La loro unione, se per alcuni sembra essere salvifica o per altri semplicemente fastidiosa, per noi potrebbe essere fatale. Un solo passo falso e siamo tutti fuori" concluse il suo discorso.

"Sappiamo tutti cosa si dice su di lei e alcuni di noi la conoscono anche fin troppo bene, è altamente probabile che il suo rapporto con Taehyung non funzioni e questo è un punto a nostro favore. Potremmo cercare di sfruttarlo"

"Magari hai ragione tu, magari no. Non sottovalutatela e non traete conclusioni affrettate. Aspettiamo per adesso e vediamo cosa succede.
Adesso andate, ci abbiamo messo fin troppo tempo. Provvederò io ad informare gli altri. Non parlate di questo fuori di qui, anzi, non parlate proprio. Meno contatti abbiamo, meno probabilità di destare sospetti avremo.
Vi farò sapere io quando sarà necessario rincontrarci" massaggiai le tempie cercando di alleviare il dolore mentre aspettavo che tutti lasciassero la stanza.

Kim Taehyung me l'avrebbe pagata, era solo questione di tempo.
Non avrei permesso a nessuno di interferire nella questione, tantomeno ad una ragazzina viziata e capricciosa.
Elisabeth Herbert non sarebbe stata un ostacolo per me, sarebbe invece stata il mio scacco matto.

____________

Buonasera!!!
Da qui si entra nel vivo della storia.
All'inizio c'è un confronttra Elisabeth e Taehyung, l'ennesimo, che sottolinea ancora una volta le differenze tra i due ragazzi che, però, apparentemente possono imparare l'uno dall'altro.
Chissà se lo capiranno e deporranno l'ascia di guerra.
Elisabeth rende noto a Taehyung di essere a conoscenza della richiesta che ha fatto a Jimin, ma lui non sembra particolarmente contento della cosa.
Elisabeth riflette, giustamente, sull'ambiguità dell'atteggiamento del moro che davanti ai genitori di Jimin non ha proferito parola, ma che è disposto a mettersi in cattiva luce davanti agli occhi dell'intero Regno.
Che cosa gli frulla nel cervello?
Il pezzo forte, e che sicuramente crea più domande, è sicuramente l'ultimo. Chi è che ce l'ha con il nostro Taehyung? Perché? Chi sono le persone coinvolte e qual è il famoso piano che adesso devono rimandare?
Vediamo comparire nuovamente la donna che solo pochi giorni fa ha trattato Elisabeth con disprezzo e sufficienza non essendo evidentemente a conoscenza di chi avesse di fronteQuesto creerà problemi?
Chi vivrà vedrà!
Come sempre grazie per il supporto e l'apprezzamento che dimostrate anche solo leggendo. Se vi va e fa piacere, mi farebbe tanto felice leggere la vostra opinione o se avete qualsiasi tipo di consiglio/domanda.

Non ho avuto molto tempo per correggere il capitolo perché sto studiando per un esame che mi sta risucchiando l'anima e che mi lascia poco tempo libero, quindi appena avrò dieci minuti di tempo lo rileggerò per correggere eventuali errori, ma ci tenevo a rispettare la scadenza.
Vi avviso già che molto probabilmente lunedì non riuscirò ad aggiornare perché ho l'esame di cui vi ho parlato ed è di pomeriggio. È un esame che richiede 4 ore al termine delle quali sarò probabilmente sfinita, per cui è altamente probabile che non sarò in grado di fare nient'altro se non dormire al mio ritorno, ma farò il possibile per cercare di pubblicare lunedì. 
Dovessi quindi riuscirci, a lunedì, altrimenti a martedì 😂♥️
Detto ciò torno a studiare e vi auguro una buona serata/ giornata (nel caso leggeste di giorno) ♥️

 

   
 
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