Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Euridice100    11/02/2023    1 recensioni
Raccolta di one-shot in attesa di San Valentino | Rating variabile
Dal capitolo III - "(You make me feel) Like my troubled heart is a million miles away":
“Non aveva immaginato che la loro prima vacanza insieme si sarebbe svolta così – a dirla tutta, non aveva proprio immaginato una vacanza insieme. Non sa nemmeno se possa definire vacanza un finesettimana a pochi chilometri da Napoli, nella casa in cui Bucciarati ha mosso i suoi primi passi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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FeBruAbba2023, prompt  #24 "The end"
 
And suddenly all the love songs were about you

III
(You make me feel)
Like my troubled heart is a million miles away

 
Bruno Bucciarati dorme mezzo nudo anche se fa freddo, e in questa casa fa obiettivamente freddo, con tutta l’umidità che c’è.
Non aveva immaginato che la loro prima vacanza insieme si sarebbe svolta così – a dirla tutta, non aveva proprio immaginato una vacanza insieme. Non sa nemmeno se possa definire vacanza un finesettimana a pochi chilometri da Napoli, nella casa in cui Bruno ha mosso i suoi primi passi.
A voler essere onesti, non c’è neppure stata organizzazione: giovedì da Libeccio Bucciarati ha – casualmente come al solito, il bastardo – accennato che lui e Abbacchio sarebbero stati in missione fuori città per alcuni giorni.
Lì per lì lo stesso Leone ci è cascato.
- Fugo non ci crederà mai, – commenta quando, ormai sul posto, Bruno si degna di spiegare le sue reali intenzioni.
- Tu dici? – un sincero stupore allarga i suoi occhi blu.
Alle volte Leone è costretto a chiederselo: Bruno ci è o ci fa?
- ià sospetta qualcosa. -
Il più giovane si stringe nelle spalle.
- E questo non va bene, – sospira – Vabbuò, allora quando rientriamo facciamo più attenzione. Ma qua, da mò a lunedì, – fa cenno col mento mentre gli si avvicina – Ci siamo solo noi. -
Tre giorni. Tre giorni che sembrano grazia benedetta. E allora fa niente se questa casa è umida da far paura, se manca l’acqua calda e se due lampadine su tre sono fulminate; tutto quel che importa è il sorriso di Bruno quando passa da una stanza all’altra, la sua espressione mentre fissa il mare, il modo in cui racconta di un tempo che non sarà più.
- La prima volta che papà mi ha portato a pescare non riuscivo ad agganciare il verme all’amo, il tempo di rialzarmi in piedi e quello si staccava. A lui scappava da ridere, adesso lo so, ma non diceva niente. E io non mi sono arreso. -
Bucciarati sta bene qui. Abbacchio si sforza di pensare ad altri momenti in cui lo ha visto così sereno, ma Bruno non è mai stato tanto felice, neanche per merito suo; lo ammette a malincuore, ma è così. E, per quanto Leone sia geloso di Bruno, di questo non è geloso. Non vuole – non può competere con un passato che era spensieratezza, quando lui per primo conosce bene il peso di una vita in cui si era persone normali.
Persone normali: a questo stanno giocando? A fingersi due ragazzi innamorati come mille altri al mondo, due ventenni il cui unico problema è decidere cosa mangiare a cena (alla fine Bruno ha imparato a pescare) o a chi tocca lavare i piatti (per fortuna a Leone le faccende non pesano)?
Forse sì, in un inganno tale e quale al passato che Moody Blues rende presente; ma non è un inganno tutta questa vita?
- Fammi vedere il nostro primo incontro. -
Tutti descrivono Bucciarati come un Santo, ma chi lo dice non ha mai visto il piacere sottile che gli scurisce gli occhi mentre infligge un dolore che non è mai fisico, ma che brucia altrettanto forte.
- Il nostro primo bacio. -
Ed è un dolore che Leone vuole, e che ripaga, perché Bruno vuole sentire – vuole provare dolore, Bruno, perché per tanti anni è stato l’unico modo in cui ha provato qualcosa in una vita in cui ha anestetizzato il cuore per sopravvivere.
- La prima volta che abbiamo scopato. -
E Leone obbedisce – obbedisce sempre. Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo della tradizione – solo, nessuno sa chi è chi.
(- La prima volta che ho fatto l’amore. -)
No – non saranno mai persone normali, qualunque cosa voglia dire quest’espressione.
- Ti amo, – ed è così dolce, così amaro, così vero.
Da piccolo Leone aveva paura del mare. Però suo padre diceva sempre che un vero uomo non ha paura di niente e un giorno l’ha buttato in acqua – e lì è stata tutta questione di sopravvivenza. Andare giù o risalire.
- Allora neanche ci pensavo, a cosa significava andare giù. -
Leone parla a bassa voce, il fantasma di un sorriso in volto. Bruno pensa che il sorriso gli mette in risalto il naso che Leone odia tanto quanto lui ama e che il padre di Abbacchio si è perso un figlio tanto rotto quanto straordinario.
Dio, quanto sono innamorato.
Non avrebbe dovuto bere tanto. Domani tornerà in città col mal di testa e dovrà nascondere gli occhi gonfi dietro occhiali da sole che, a detta di Leone, non avrebbero portato neppure negli anni Settanta, cosa che non mancherà di sottolineare e cui lui replicherà che lo prende per un complimento perché all’epoca sì che ci si vestiva bene, e poi…
Sì, non avrebbe decisamente dovuto bere tanto.
Bruno Bucciarati sa che per Leone Abbacchio le cose vanno dimostrate, non dette – perché le parole volano via col vento in un istante, i gesti invece restano, macigni inamovibili da tornare a visitare e visitare. E sa anche che le sue possono essere sembrate solo parole, ma non lo erano, non lo sono – non era ubriaco ieri sera quando, sul letto a baciarsi, Bruno gli ha fermato le mani, voltato i palmi e li ha baciati.
- Voglio andare in Olanda. -
- In Olanda? Perché, che ci vai a fare, in Olanda? -
- L’altro giorno al telegiornale hanno detto che là stanno facendo una legge, sai, per noi. Voglio dire – per far sposare anche le persone come noi. -
- Ah. -
- Eh. -
- … -
- Leone. ­-
- Dimmi. ­-
- Mi vuoi sposare? -
 
 
 
 
N.d.A.: Sarebbe dovuta essere una oneshot fluff per sviluppare a modo mio il prompt #24 “The end” del FeBruAbba2023; ma, nella stesura, una bottarella di angst ha fatto cucù. Mi sa proprio che (purtroppo?) da me non avrete mai una fic BruAbba totalmente sole cuore amore.
In ogni caso, spero che la storia vi sia piaciuta: il vostro parere onesto, anche brutale se del caso, è sempre gradito! Il titolo viene da "Celestial" di Ed Sheeran – si ritorna sempre dove si è partiti dieci anni fa. Chi sa, sa. :*
Grazie di cuore per aver seguito e apprezzato qui e su Ao3 (dove pubblico le traduzioni) il progetto, che per me è stato anche un’occasione per uscire dalla comfort zone. Del resto, i miei buoni propositi da fanwriter per quest’anno sono: 1) riconoscere e accettare i miei limiti; 2) dedicarmi anche a personaggi che ho trattato meno, anche attraverso piccole challenge.
(Intendiamoci: i BruAbba sono sempre signori e padroni del mio cuore!)
Mi trovate anche su Twitter e Tumblr e, visti i protagonista della storia, ecco la caotica playlist Spotify loro ispirata.
Grazie, grazie, GRAZIE per aver letto fin qui e a presto, spero! ❤ ❤ ❤
Euridice100
 

P.S.: NON SI RIPUBBLICANO LE STORIE ALTRUI SENZA PERMESSO E SENZA I DOVUTI CREDIT!
 
   
 
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