Fanfic su attori
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Autore: fragolottina    13/09/2009    2 recensioni
Robert e Kristen di nuovo alle prese con il sovrannaturale, ma questa volta niente vampiri! L'unione forzata, il furto, la fuga da casa e la promessa di non rivedersi mai più...ma a volte le promesse vengono infrante...
Genere: Romantico, Triste, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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9.vfvcar Kris si fermò di fronte all'edificio chiedendosi come le era venuto in mente di buttarsi tra le fauci del nemico, doveva essere impazzita. Scosse la testa, non era esattamente il momento per comportarsi da vigliacchi: lei lo aveva messo nei guai ed era un suo compito aiutarlo ora.
Raggiunse la porta e guardò lo schermo accanto all'ingresso; serviva per riconoscere le impronte digitali. Sospirò, niente paura, doveva soltanto convincere una macchina che lei era autorizzata ad entrare; deglutì e poggiò la mano sul dispositivo ad occhi chiusi. Sentì il calore dello scanner percorrerle il palmo, cercò di capire quello che cercava; lo sentì passare di nuovo questa volta in modo più lento analizzando ogni sua piccola linea della mano. Con l'altra toccò la scatola che conteneva i circuiti, la luce si fermò come se stesse acquisendo nuovi dati e tornò indietro per ricominciare daccapo la procedura; una voce gracchiante ed elettronica "accesso autorizzato".
Finalmente all'interno, purtroppo quei corridoi bianchi con le luci al neon le ricordarono momenti poco piacevoli, ma ora era diverso.
Si lasciò guidare dal suo sesto senso, dal suo captare le cose, se stessa era l'unica persona su cui potesse contare.
Rallentò e si fermò davanti a lei c'era una parete a vetri con la solita brandina ed il bagno in un angolo, ricordò quanto era stato duro fare pipì senza una parete vera a nasconderla; Rob era seduto per terra ad un angolo, pallido, aveva l'aria così sofferente. Fece un passo, poi un altro e un altro ancora, se si fosse fermata forse si sarebbe persa di coraggio e lei non poteva, nè voleva farlo. Si fermò quando fu tanto vicina da poter appoggiare il palmo della mano sul vetro, lui non si mosse, ma sapeva che poteva sentirla.
- Rob...
Appoggiò la testa contro il muro dietro di lui e la guardò freddo.
- Kristen...
Sospirò.
- Mi dispiace...
Scorse un livido che sbucava dal collo della sua mglietta.
- Oddio, Rob...
Si avvicinò alla porta, il tempo di concentrarsi per pochi secondi e digitò il codice sulla tastierina; spinse il vetro e corse a raggiungerlo. Non oppose resistenza alle sue mani che gli sollevavano la maglietta e sfioravano delicatamente i suoi lividi, tutto sommato era la cosa più piacevole della giornata; quando tornò a guardarlo negli occhi c'era una lacrima al lato del suo occhio.
- Io...io...non avrei voluto, ma mi sono spaventata...non volevo finire di nuovo qui dentro...
- E ti è sembrato giusto mandarci me immagino...
Non rispose, la sua obiezione non faceva una piega, avrebbe voluto spiegargli quanto male si era sentita; ma rimase zitta, quando entrambi erano chiusi in quel laboratorio lui ci aveva provato milioni di volte e lei non l'aveva mai ascoltato. Ora aveva tutto il diritto di odiarla, quanto lei lo aveva odiato.
- Mi dispiace...
- L'hai già detto...
Scosse la testa trattenendo le lacrime.
- No, per quel giorno, quando ti avevano legato sul fondo della piscina...io...
Si asciugò le guancie con le mani.
- Io non ti abbandonerò più...davvero, anche se tu non lo vorrai ti starò vicino!
Il ragazzo guardò i suoi occhi bassi, ma decisi.
- Aspetta, tu sei venuta qui per salvarmi?
La sua testa si mosse e questa volta annuì.
- Io non ti odio, Rob, non più! Sei l'unico di cui posso fidarmi, l'unico che mi chiama ancora Kristen, nonostante sulla mia carta d'identità ci sia stampato Laura Watson...
Lui sorrise sarcastico, iniziando a sentirsi meglio, guardò la mano della ragazza che era rimasta sul suo addome, probabilmente non si era nemmeno resa conto di quel che stava facendo.
- Tu mi ami, Kristen Stewart?
La ragazza sgranò gli occhi ed arrossì.
- Cosa? Io...no...
Fece scivolare la sua mano dal suo corpo e si alzò meglio la maglia mostrandole la pelle bianca senza più nemmeno un livido.
- Sono stata io?
Robert annuì.
- Volevi che io stessi meglio, è stato più forte di te...puoi fare tutto quello che pensi!
Il ragazzo si sollevò e le porse una mano dall'alto.
- Posso portarti via di qui, Kris, possiamo andarcene insieme! In Finlandia ci sono tanti di quei posti disabitati...lì potremmo starcene tranquilli senza mai fare del male a nessuno, potremmo provare anche cose che non abbiamo mai fatto...e magari diventeremo così bravi da controllarci!
Kristen chiuse gli occhi immaginando tutto: la loro vita insieme, una casa che profumava di legno appena tagliato, un camminetto che scoppiettava, lei tra le sue braccia...sentì la sua eccitazione crescere, immaginando la prima volta che avrebbero fatto l'amore...
Aprì gli occhi e prese la mano di Robert.
Tom ed altri uomini erano dall'altra parte del vetro di quella stanza, li videro abbracciarsi senza dar loro il minimo peso; poi si voltarono verso di loro e li guardarono sorridendo. Robert abbassò il viso verso quello di Kristen, le tirò indietro i capelli, continuando a tenere una mano sulla sua nuca; si baciarono, ma non quei baci timidi, veloci, che si scambiavano quando erano obbligati, un bacio pieno di passione, un bacio nato per distruggere che li stava coinvolgendo molto più del dovuto. La ragazza sorrise ad occhi chiusi contro le sue labbra, stringendo con una mano un lembo della sua maglietta.
Quando riaprirono gli occhi Rob appoggiò il mento sulla sua testa tenendola vicina e guardò al di là del vetro, le macerie della struttura.

Kris aprì gli occhi e sorrise nel suo letto, insipirando il profumo di casa sua, casa loro; si tirò su a sedere guardandosi intorno e fissando gli occhi sulla metà del letto vuota accanto a lei. Prese la vestaglia da sopra le coperte e se la infilò; scese lentamente le scale fino in cucina. Rob era ai fornelli con i pantaloni del pigiama e basta, rimase alcuni secondi a guardarlo, poi gli si avvicinò e con la punta delle dita seguì la linea della sua spina dorsale nuda.
- Kris, se vuoi mangiare smettila!
Ma lei si avvicinò ancora e gli posò un bacio tra le scapole, lo sentì sospirare, poi si voltò; la guardò negli occhi poi la sollevò e la fece sedere sul tavolo della cucina.
- Ok, mi hai convinto!
Le aprì i lembi della vestaglia fecendosi spazio tra le sue gambe, mentre la ragazza sfiorava i contorni del suo pigiama.
- Ma abbiamo appena finito di ricostruire la veranda, andiamoci piano!
Rise come faceva da bambina, come aveva ricominciato a fare da quando vivevano insieme, da quando lei e Rob avevano iniziato ad amarsi senza aver paura di niente.

Lieto fine...sono un'appassionata di lieti fini!
Grazie di tutto l'appoggio che mi avete dato e spero che sia il finale che volevate anche voi!
Una bacione a tutte quelle che recensiscono, leggono, mi preferiscono e mi seguono...questa storia è tutta per voi! Fragolottina...
   
 
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