È una
bambina noiosa, Ginny Weasley. Una bambina patetica.
Tom porta pazienza, mentre lei gli racconta ogni dettaglio della sua
esistenza
insignificante.
Tom è sempre comprensivo, ma nel suo mondo di carta s’aggira
irrequieto, sognando
ragazzine col collo dipinto di morsi, morsi fino alla carne viva.
*
Tom è il
miglior amico che potesse avere.
Ginny gli vuole così bene. Gli vuole così bene che, certe notti, scrive
fino
all’alba, fino a farsi dolere le dita.
*
Cara Ginny, mi permetti di chiamarti Ginevra? È un nome davvero
bellissimo.
Mi piacerebbe tanto,
caro Tom.
Sono lieto sia così. “Ginny” è da bambina, e tu non sei una bambina,
vero,
Ginevra?
*
Tom beve
la sua vita, racconto dopo racconto. Il suo mondo color seppia
s’infiamma di
colori, mentre la piccola Ginny Weasley rovescia nel diario tutte le
sue paure,
tutto il suo amore.
Tom sfoggia un sorriso acuminato, mentre le lacrime di lei
s’inabissano nelle
pagine e gli piovono sulle labbra.
*
La scuola trema di terrore, ma Ginny è troppo stanca per badarvi.
(Non pensa agli incubi che la perseguitano ogni notte, non fa caso
ai vuoti
di memoria e alle piume di gallo sul suo maglione.)
*
Tom non è ancora abbastanza forte per fuggire dal diario, ma lo è per
muovere
le mani della ragazzina, lo è per vedere il mondo coi suoi occhi.
Tom guarda nello specchio quel corpo esile che ha reso suo e
ne sfiora i
contorni con mani imbrattate di vernice rosso sangue.
Peccato che lei non sia soltanto un po’ più grande.
*
Ginny piange
tutti i giorni, ormai. I vuoti di
memoria sono diventati baratri – gatti impiccati, statue umane, un
serpente
che sibila di felicità, acqua che gocciola lungo i muri, Tom ti prego
non
farmelo fare, Tom ti supplico-
Ginny singhiozza col viso riverso sul diario, ma le pagine restano
mute.
*
Tom, non so cosa mi stia succedendo, ho paura d’essere io, io quella
che fa male
alle persone, io-
Calmati, mia cara. Ti
fidi di me?
Sì, Tom.
E allora lascia che ti
sveli un
segreto: tutti, ogni tanto, ci sentiamo in vena di fare del male. Ti
piacerebbe
vedere un mio ricordo?
*
Ogni notte, Tom
la trascina nel suo passato e la
costringe a guardare.
Ginny gli vuole così bene, eppure i lividi che le fioriscono
addosso
quando lui le torce i polsi la divorano.
*
Dimmi, mia cara Ginevra, tu sai che cos’è l’amore?
È quello che
provo per Harry...
No, Ginevra. È quello che provi per me. Entra nel
diario.
Non di nuovo Tom
ti prego non
farmi-
Adesso.
*
Ginny non
piange nemmeno più, quando lui le mostra il suo ultimo ricordo – una
ragazza
in un bagno, la risata di Tom, il diario, uno strappo al cuore, il
mondo ch’esplodeva
in onde sempre più roventi di dolore.
Quando Ginny rinviene, sa che cosa deve fare.
*
Quando Tom esce dal diario, il rituale è quasi completo – resta
soltanto
un’ultima cosa da fare, peccato lei non sia un po’ più grande.
Tom sente la vita pulsargli nelle vene mentre le affonda le dita nella
pelle e
lei geme, piano. Le chiude la bocca con un bacio famelico e morde per
fare
male.
(Ginny gli vuole così bene che persino allora sorride.)
Note dell’Autrice
Eccomi
tornare con una delle mie coppie preferite, di cui
però ho scritto molto poco: la Ginny/Horcrux!Tom.
Ho scritto questa flash per la seconda fase della challenge di Rosmary, “Riflessioni
sulla scrittura”, in cui i
testi venivano pubblicati anonimamente dall’organizzatrice, al fine di
permettere alle autrici di riconoscersi a vicenda tramite i tratti
caratteristici del loro stile. Sono lietissima di dire che sono stata
riconosciuta da tutte le partecipanti!
Spero la storia vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Mary