.indomata.
Sembrano passati secoli da quando mia madre mi reggeva tra le braccia
Sorridendo solo per le foto, in camere di bambole che sembrano fatte per essere spaccate
Tempo dopo qualcuno diceva al primo sguardo che aveva già capito, che ero pericolosa
Allora sapevo che si erano innamorati, lo trovavo noioso
Pensai che avrei potuto essere una vip se solo avessi venduto l’atteggiamento
A patto di un’icona da non cambiare mai finché rende
Continuavano a dirmi come potevo supporre di sapere cosa volessi, troppo giovane
Abbastanza giovane allora, da andarmene senza sprecare uno sguardo dietro le spalle
La verità tesoro, mi disse una prostituta sul ciglio della strada
È che tutti sono sempre pronti a dare consigli e giudizi su come dovresti essere
Ma poi si contorcono su loro stessi se li fissi più a lungo di un momento
E se proprio ti mettono all’angolo, tiragli un pugno e scappa, perché non meritano altro
Che ne può sapere chiunque, di chi sei, dopotutto
E quando mi dedicavano i loro corteggiamenti e protezioni, li vedevo
Volevano giusto fare di me quello che volevano fossi per loro
E no, chiunque tu sia, non facevi eccezione, che lo sapessi o meno
Oh, forse sono stata maleducata
Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono
Temo di aver bruciato il velo da sposa e rifiutato di aderire alle gioie della maternità
E sì, un’auto rubata e qualche altra cosa, ma sai
Dovevo schiodare molto in fretta, prima che potessero fermarmi
Era tutto pieno di vestiti e scarpe luccicanti, una specie di shopping per distrarsi
Ma io non volevo andare da nessuna parte e solo sedermi a pensare per un po’
Attraversare la città a piedi da capo a capo scegliendo i vicoli definiti sbagliati
E poi uscirne e ricordarsi di saper correre senza aver nessuno che ti insegue
Andare in altri posti dove non fosse così complicato essere se stesse senza condizioni
Una pazza delle bettole mi ricordò che sapevo ridere delle loro regole assurde, e rise con me
Ma se ridi e non capiscono nemmeno perché sono ridicoli, scappa o ti rinchiuderanno, raccomandò
Oh, forse sono stata indecorosa
Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono
Temo di aver vomitato su qualche bandiera e bestemmiato quando pregavate per la mia salvezza
E sì, sputato medicine e qualche altra cosa, ma sai
Dovevo scavalcare la finestra rapidamente, prima che potessero mettere le sbarre
Era il mio amore, ma lei sceglieva la vergogna e voleva diventare normale
Gettai il mio cuore per terra, e credo si spaccò alle mie spalle
Avevo troppe lacrime negli occhi, ma lei si strappò il velo e chiamò con un ululato
Spezzai la scopa e presi un ramo cavalcandolo per volare con loro
Streghe e stronze, furiose e maledette, le mie sorelle erano una tempesta a ciel sereno
Precipitai quando mi trafissi con la paura che sarebbe finito un giorno
Ma lei mi disse che lo ero sempre stata, indomata, e non potevo che essere felice
Oh, forse sono stata ribelle
Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono
Temo di aver tradito le vostre aspettative e infranto le vostre illusioni
E sì, lo rifarei e lo rifarò e qualche altra cosa, ma sai
Dovevo vedere i re per imparare che erano nudi senza saperlo
Come diceva lei…
Ascoltali, perché si tradiranno con le loro stesse parole
Allora potrai sorridere e sapranno di dover temere il peggio
E guardali, perché si tormenteranno con le loro stesse certezze
Allora potrai offrire loro una mano tesa e sapranno di stare strisciando
E gira loro intorno, perché avranno una catena con cui tenderti un agguato
Allora potrai tirarla e si accorgeranno che ci si sono legati da soli e l’hanno dimenticato
E precedili, perché ti inseguiranno pensando di essere loro i cacciatori
Allora tira fuori i denti e lo sgambetto, così potrai ridere quando finiranno nella loro trappola
Oh, forse sono stata sconclusionata
Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono
Temo di aver saltato le spiegazioni e aver già raggiunto le mie conclusioni
E sì, non era uno spettacolo o qualche altra cosa, ma sai
Dovevo fingermi qualcuno che stesse solo recitando mentre infrangevo il lucchetto dell’uscita sul retro