Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Theodore Daisuke    11/05/2023    0 recensioni
La mia altra storia, che ripubblico ;). Ho letto molte storie (inglesi più che altro) dove qualche volta capitava che Clopin avesse a che fare con personaggi gay, e spesso lui si è mostrato spesso aperto e contrario alla discriminazione, solo una volta l'ho visto decisamente contro, il che mi è sembrato pure logico visti i tempi in cui viveva e dove i rapporti tra persone dello stesso sesso era bandite. Ecco cosa accadrebbe se Clopin avesse a che fare con un suo suddito che presenta interessi molto diversi da quelli comunemente accettati.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clopin, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1° finale alternativo L'incontro con i bambini fu uno splendido toccasana per ripulirgli l'animo dalla rabbia che gli aveva provocato quel colloquio e soprattutto la rivelazione sconvolgente di quella...persona. Mentre le sue mani muovevano i burattini e la sua bocca senza alcun errore recitava le battute previste la sua mente però non poteva fare a meno di ricordargli le parole che si erano scambiati ed il pensiero che la sua sorellina minore, la sua Esmeralda, fosse oggetto di desiderio da parte non di un uomo ma di una donna... lo riempiva di disgusto e furore. Si domandò come avesse fatto a non capire prima la natura di Andromeda: il suo modo di comportarsi, il fatto che ,ne era a quel punto sicuro, indossasse la calmazaglia. Una calzamaglia, come un uomo per l'amor di Dio!!!! E che poi stringesse amicizia solo con gli uomini, il suo modo di portare i capelli.....era tutto così palese e lui ,che aveva il compito di difendere la sua casa e i suoi compagni, non aveva capito niente e come l'ultimo degli allocchi aveva pure permesso che una simile persona si stabilisse a casa sua. Non solo ma adesso Esmeralda era in pericolo, si rese conto. Chi lo assicurava che Andromeda non tentasse di....scosse con forza la testa per scacciare quei pensieracci che la mente aveva impietosamente trasformato in immagini rivoltanti che vedeva coinvolte le due donne. Si domandò cosa potesse fare: poteva certo segnalarla alle autorità ma Andromeda sarebbe finita sul rogo e nonostante tutto sentì che non poteva farle una cosa del genere. Aveva assistito diverse volte ai roghi e sapeva quanto dolore provocasse una simile morte. Nonostante la rabbia provò una minuscola goccia di pietà verso la "deviata" e si rese conto che non avrebbe mai avuto il coraggio di andare fino in fondo. Nessuno meritava di morire così o perlomeno non Andromeda ,che comunque non aveva ancora fatto del male a nessuno. Avrebbe potuto cacciarla dalla corte ma lei non aveva fatto nulla e pertanto cosa avrebbe detto ai suoi sudditi? Se avesse detto la verità non sarebbe passato molto tempo prima che quella ragazza venisse denunciata ma d'altronde non poteva inventarsi qualche bugia perchè sarebbe stata immediatamente scoperta. Non poteva cacciarla e basta perchè i suoi sudditi l'avrebbero difesa, non sapendo la verità. Una voce interiore gli ricordò di quanto promesso ovvero che non l'avrebbe cacciata o denunciata ma si rese conto che se avesse saputo prima che cosa avrebbe scoperto non avrebbe fatto alcuna promessa. Ad ogni modo doveva fare qualcosa. Non poteva comportarsi come se non fosse successo niente. Pensò di avvertire Esmeralda una volta finito lo spettacolo ma si rese conto di volerle risparmiare una simile scoperta nonchè l'angoscia di sapere che la persona che le si era dimostrata così tanto amica era solo spinta dal desiderio di sfogare i suoi più bassi e malati istinti su di lei. Quando l'ennesima immagine di loro due gli attraversò il cervello gli venne quasi da vomitare, non metaforicamente. Avvertì lo stomaco contorcersi e fu solo perchè stava tenendo lo spettacolo e che non voleva impressionare i bambini riuscì a controllarsi all'ultimo minuto. Una volta terminato lo spettacolo e rimasto solo, si sedette al tavolo e pensò intensamente ad una soluzione. Finchè non ne trovò una semplice e dalla quale Andromeda non avrebbe potuto sottrarsi senza destare i sospetti. Senza perdere tempo e del tutto dimentico del fatto che fosse ora di pranzo si precipitò a cercare la soluzione del suo problema.
Come si aspettava, quando li vide avvicinarsi a lei la sua espressione mutò senza tuttavia far trasparire qualcosa di simila al terrore che avrebbe certamente provato se fosse stato palese che il suo segreto fosse stato reso noto. Lasciò dunque che Clopin e Philippe ,un bel giovanotto che si era sinceramente innamorato di lei ma troppo timido per dichiararsi, si avvicinassero. Sulla sua espressione serena si delineò comunque una leggera ombra di inquietitudine vedendo la persona che accompagnava Clopin. "Ciao Clopin ,prese la parola per prima lei con un cordiale sorriso, ciao Philippe. Volevate parlarmi?" domandò guardando i due attentamente ma prima di ricevere una risposta Clopin li portò alla sua tenda e qui finalmente iniziarono a parlare. Quando finirono di parlare, Philippe ,felice come non lo era mai stato, si precipitò alla sua casa per rendere partecipi della sua fortuna la sua famiglia mentre Andromeda e Clopin rimasero nella tenda di questi. Andromeda a quel punto lasciò cadere la sua espressione tranquilla per assumerne una piena di rabbia e di delusione "Ma perchè ,disse quasi singhiozzando, perchè mi hai fatto una cosa del genere? Io non sono innamorata di lui e tu lo sai!"
e lui implacabile "Andromeda, tu per tua stessa ammissione non stai bene. Hai una deviazione sessuale molto seria e hai bisogno di aiuto. Hai bisogno di innamorarti di un uomo. Philippe ti vuole bene e ti renderà felice. Ti assicuro che è facile, stando con lui capirai che le tue fantasia su Esmeralda sono solo fantasie e non i tuoi veri sogni. Andrà tutto bene, stai tranquilla" e qui Andromeda scoppiò veramente in singhiozzi "Ho fatto male a fidarmi di te al punto da svelarti tale cosa, avrei fatto meglio a tacere e continuare a mentire. Come ho sempre fatto" sentendo questo Clopin si sentì un pò ferire. Come faceva a non capire che stava cercando di aiutarla a guarire dal suo male? Ma si rese conto che stavano solo all'inizio della terapia e pertanto era naturale che Andromeda si risentisse e soprattutto avesse paura. Fece per toccarle una spalla ma la ragazza si alzò di scatto e lo lasciò solo.
Non si fece più vedere fino al giorno fissato dal matrimonio e dovette dire che Andromeda collaborò senza problemi. Non cercò in nessun modo di intralciare la cerimonia ne si oppose quando lui domandò ad entrambi se fossero decisi a sposarsi. Notando quanto fosse ora collaborativa le sorrise compiaciuto, contento che si fosse evidentemente resa conto di aver bisogno di aiuto e che era fosse disposta a collaborare. Lei gli sorrise di rimando. Si accorse che quel sorriso aveva qualcosa di strano ma non si fece domande. Pensò  che fosse solo nervosismo per l'imminente tradizione notturna che doveva essere celebrata tra i due sposi e pertanto pensò di parlarle per rassicurarla in proposito, avendo comunque molta più esperienza di lei in quel genere di rapporti intimi. Come sospettava era proprio quello e fu soddisfatto nel constatare che le sue parole ebbero l'effetto di calmarla molto. Andò a dormire, contento nel aver trovato la soluzione a quello che avrebbe potuto rivelarsi un grosso problema senza tra l'altro dover rivelare ad Esmeralda il pericolo che aveva corso. Il suo sonno fu bruscamente interrotto da un urlo altissimo e disperato. Messosi velocemente addosso qualcosa per non essere indecente, uscì dalla tenda per capire cosa fosse successo e così fecero gli altri per vedere poi Philippe ,in lacrime e stravolto, uscire dalla sua tenda. D'istinto capì che era stato lui ad urlare e con un brutto presentimento nel cuore si avvicinò di corsa.  "Philippe, cosa è successo?" gli domandò senza ottenere alcuna risposta dal giovane che si accasciò a terra continuando a piangere. Entrò nella tenda e vide quel che in effetti si aspettava: Andromeda pallida come la morte e con tra le mani una fialetta piena di quel che ,lo sapeva per certo, conteneva veleno. Vuota.      



    
   
 
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