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Autore: leti_0907    19/05/2023    1 recensioni
[86: Eighty Six]
Il giovane capitano Nouzen aveva una maschera di ferro in volto, mentre camminava nel corridoio per raggiungere la sua stanza, eppure era triste e deluso. Non aveva mai amato l’idea di festeggiare il suo compleanno, ma non si aspettava che i suoi amici e la sua ragazza si dimenticassero di fargli gli auguri. Per la prima volta si rese conto che forse non aveva sentito il desiderio di rendere quel giorno speciale, diverso dagli altri, perché non aveva niente per cui provare felicità.
Invece, ora che ce l’aveva, nessuno se l’era rimembrato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è il 19 maggio 2023, questo significa che il compleanno di Shin è arrivato! E come festeggiarlo, se non con una piccola One shot?

 

-BUON COMPLEANNO, SHIN!-

Era tutta la sera che Shin si chiedeva dove fossero finiti tutti quanti.

Raiden lo aveva bidonato perché aveva da fare con degli  allenamenti extra assieme a Shiden e Dustin; Theo si era dileguato per disegnare come sempre; Kurena, Frederica, Rieta, Anju avevano rapito Lena per fare chissà che cosa. Persino Fido e TP erano scappati alla sua vista come se fosse un appestato.

Il giovane capitano Nouzen aveva una maschera di ferro in volto, mentre camminava  nel corridoio per raggiungere la sua stanza, eppure era triste e deluso. Non aveva mai amato l’idea di festeggiare il suo compleanno, ma non si aspettava che i suoi amici e la sua ragazza si dimenticassero di fargli gli auguri. Per la prima volta si rese conto che forse non aveva sentito il desiderio di rendere quel giorno speciale, diverso dagli altri, perché non aveva niente per cui provare felicità.

Invece, ora che ce l’aveva, nessuno se l’era rimembrato.

Aprì la porta della sua camera con un sospiro. Si promise che non sarebbe cambiato niente con gli altri; insomma, forse erano impegnati per la guerra che stavano affrontando contro la Legione, quindi forse sarebbe stato un caso isolato.

A tentoni, con la mano cercò l’interruttore attaccato alla parete adiacente alla porta. Non fece in tempo a sentire il ronzio della lampadina che si accendeva che uno scoppio e delle urla lo costrinsero a tapparsi le orecchie. Quando aprì gli occhi rubinei, che aveva chiuso per la sorpresa, dovette sbattere le palpebre più volte per accertarsi che non fosse un sogno.

Al centro della stanza, dietro alla sua scrivania su cui era posata una splendida torta di compleanno, c’erano tutti quanti. Shiden, Raiden, Theo, Frederica, Anju, Kurena, Annette, Ernst, Marcel, Bernholdt, persino i suoi superiori Grethe Wenzel, Richard Altner e Willem Ehrenfried gli sorridevano, in testa il cappellino arcobaleno e tra le mani le trombette. Il ragazzo li guardava stupito, ed il suo sguardo venne catturato dall’avanzare della figura eterea della sua ragazza.

Lena gli si mise davanti, le mani nascoste dietro la schiena ed un sorriso contagioso sulle belle labbra. «Buon compleanno, Shin!» esclamò, ed in un gesto fulmineo gli mise sulla testa un cappellino con scritto “ecco il festeggiato!”. «Pensavi che ce ne saremmo davvero dimenticati?»

«Non ha mai voluto festeggiarlo.» Raiden li aveva raggiunti, e buttò un braccio attorno alle spalle del migliore amico. «Ma quest’anno Lena si è impuntata. Ha detto che il tuo compleanno è importante, che meritavi una festa, quindi ha organizzato tutto questo. Nonostante il suo impegno, non non posso garantirti per la torta che ha cucinato lei.»

«Hai preparato tu la torta?» Shin non lo avrebbe mai ammesso, ma gli tremava la voce mentre le poneva la domanda. Non sapeva se Lena in qualche modo avesse deciso di attentare alla sua vita, viste le sue scarse doti in cucina, ma il pensiero che si fosse data da fare solo per saperlo felice gli faceva agitare il cuore nel petto.

«Ammetto di essermi fatta aiutare da Anju e Kurena. Frederica ha fatto la scritta.» confessò lei, con aria orgogliosa. «Non volevo rovinare tutto, e desideravo che il primo compleanno che festeggiamo tutti assieme fosse memorabile.»

E fu così che qualcosa in Shin si spezzò. Si ritrovò a singhiozzare come un bambino e presto venne avvolto dal calore dell’abbraccio della donna che amava più di se stesso, dei suoi amici, persino da Ernst.

Non piangeva per la rabbia, per la solitudine che aveva sentito quando non era che un ragazzino. Non piangeva perché aveva sperato di morire.

Piangeva perché era felice, era grato di essere nato, perché aveva conosciuto quelle persone così speciali. E, quando soffiò sulle candele, espresse il desiderio.

Quello di avere la forza necessaria per proteggerli sempre.

   
 
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