Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    11/06/2023    2 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap 64: Solo un clown

 
Jack frost GIF on GIFER - by Darkshade
 
     
"Guardate? Non è lui?" chiese una ragazzina al compagno, che annuì con entusiasmo.
"Sì sì è proprio lui!"
Jack era appoggiato con la schiena contro il muro, distante, ma abbastanza vicino da sentirli mormorare quei complimenti. Dopo tutto quello che era capitato non immaginava che qualcuno stesse ancora pensando al suo spettacolo al ballo del ceppo.
E la cosa lo faceva gongolare incredibilmente.
"Mi hanno detto che quello spettacolo al ballo è stato davvero bellissimo! Quanto avrei voluto vederlo" sospirò la ragazzina, sognante.
L'altro annuì "Deve essere bravissimo con gli incantesimi."
"Beh ora non esageriamo, ha solo fatto un giochetto con la neve, è un po' diverso dal combattere un vero duello..." un altro ragazzino si intromise nella discussone, ridacchiando "E' il clown della scuola quello, più che far ridere non sa fare altro" concluse, sprezzante.
Il ghigno di Jack si spense di colpo.
Una parte di lui avrebbe tanto voluto controbattere e fargli vedere che si sbagliava. 
Se la cavava a combattere, era stato quasi preso al club dei duellanti una volta.
D'accordo, non si era mai impegnato seriamente, ma non credeva fosse così importante, dopotutto.
"I suoi scherzi sono fantastici, proprio come quelli di Peter!" commentò l'altro ragazzino, cercando di difenderlo.
Jack avvertì un moto di orgoglio. Ricordava bene il suo amico Peter, quanto lo avesse istruito ai tempi della scuola.
"Beh, non so se è un bene..." 
Vicino ai tre si trovava un altro della loro età, era stato per tutto il tempo seduto per terra a leggere un libro.
"Che intendi, John?" chiese la compagna "Pensavo ti piacesse Peter."
John sollevò il capo verso di loro, tirando su gli occhiali che erano scivolati per via della lettura intensa "Scherzi? Lo adoro, e pure Micheal. E' solo che..." la sua espressione si incupì "Con mia sorella sta diventando un problema, non vuole crescere e... Wendy non ne può più" disse, abbassando lo sguardo "Ha trovato lavoro al San Mungo e vorrebbe prendere casa, ma Peter pensa solo beh... Ad essere Peter. L'ultima volta che l'ho vista stava piangendo tanto."
"Un clown anche lui, insomma" commentò aspramente il ragazzino, poco prima di andarsene "Dovrebbero imparare a crescere entrambi, prima o poi la scuola finisce per tutti."
Dopodiché ognuno di loro si allontanò, lasciando Jack da solo a rimuginare.
Per quanto avesse voluto far finta di nulla, quelle parole lo scombussolarono parecchio.
Era sempre stato fiero del suo lato fanciullesco e ribelle, capace di tirar fuori un sorriso a tutti quelli che incontrava. Ma ora una parte di lui non poteva fare a meno di domandarsi se questo sarebbe stato abbastanza.
Si era sempre concentrato sul presente, senza pensare ad un dopo la scuola.
Diamine, forse nemmeno aveva la più pallida idea di cosa fare nella vita. Non si era mai impegnato veramente in qualcosa che non fosse il semplice svago. I suoi genitori non gliel'avevano mai fatto pesare e a lui era sempre andato bene così. Ma ora?
Notava come, durante le riunioni con gli altri, nessuno si rivolgeva direttamente a lui se non per aspettarsi una qualche battuta. Nessuno lo prendeva seriamente, perché fino ad ora non aveva mai concesso l'occasione di farlo.
Notava più spesso questi dettagli e in cuor suo iniziavano ad infastidirlo.
Forse era semplicemente stufo di essere il clown del gruppo.
Avrebbe dovuto fare qualcosa di utile, qualcosa per cui la gente si sarebbe ricordata. Far ridere era bello, ma ora sentiva di dover fare un passo in più. Come...
"Il club dei duellanti..." disse, fermandosi proprio davanti alle scale che di solito conducevano verso la stanza dove si tenevano i combattimenti.
In effetti sarebbe stato utile riaprire il club, magari con qualche modifica in più, come il fatto di non tenerlo così esclusivo, visto che negli ultimi anni era sempre più difficile entrarvici.
Sarebbe servito anche ai più piccoli e si sarebbero potuti apprendere incantesimi utili per proteggersi, nel caso che le Sentinelle o qualche altra sorpresa si fossero fatte avanti.
Sì, era una buona idea.
Doveva solo evitare di farlo sapere a Frollo e convincere i suoi amici. Semplice e veloce.
O almeno così gli sembrava.


 
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In Sala Grande, Moana ed Anna stavano finendo la loro colazione in tranquillità. Quest'ultima, tra un boccone e l'altro, dava un'occhiata all'ultima lettera che le aveva spedito Merida. Ogni tanto lanciava uno sguardo verso l'alto, nella speranza di scorgere un gufo che le avrebbe consegnato una nuova lettera.
Si torturava su mille eventualità, accentuate dalla mancanza di Hiccup in quel momento, normalmente erano lui e Merida a frenare i suoi timori.
E pensando proprio ad Hiccup, si sentiva terribilmente dispiaciuta per quanto era successo giorni fa con Frollo. Quel maledetto incantesimo non aveva fatto altro che perseguitarlo per tre giorni interi.
Tre giorni senza poter chiudere occhio. 
Già verso la fine del primo giorno aveva potuto sperimentare cosa succedeva se chiudevi per troppo tempo le palpebre. Tullio raccontò che quella sera, nella loro sala comune, Hiccup si era messo ad urlare improvvisamente, scoprendo che, se teneva le palpebre chiuse anche solo per pochi secondi in più, una scossa bruciante attraversava il suo corpo, provocandogli un dolore tremendo.
Le urla erano così forti e improvvise, che Tullio e altri compagni passarono la notte in bianco.
La situazione era diventata talmente insostenibile che perfino il professor Doppler aveva chiesto di sospendere la punizione, venendo totalmente ignorato.
Dopo quel terzo ed ultimo giorno, finalmente la punizione finì. Hiccup era talmente sollevato nel non trovarsi più quella sfera girargli attorno, da ignorare qualsiasi commento dei suoi compagni.
Lo sguardo di Anna non poté fare a meno di cadere su di lui, al tavolo di Corvonero. 
Era talmente stanco e disorientato da non accorgersi nemmeno che lo aveva salutato.
"Povero Hiccup..." mormorò.
Anche Moana lo stava fissando, le sopracciglia aggrottate in un'espressione preoccupata.
"Già..."
Nemmeno a lei andava giù quella terribile punizione. Vedere il suo amico ridotto in quello stato le provocava un senso di malessere.
"Credi che sia meglio andare da lui?" propose Anna.
In quel momento Hiccup, che aveva la testa goffamente appoggiata sulla mano, invece che finire la colazione come tutti gli altri, aveva chiuso le palpebre ed era sprofondato in fretta in un sonno profondo. La testa scivolò e cadde proprio sul pudding, ma nonostante questo non si svegliò.
Alcuni compagni li vicino non riuscirono a trattenere le risatine, mentre altri, come Guy, si sporsero subito per aiutarlo.
Ad Anna e Moana quella visione non piacque per niente.
"Credo che abbia bisogno di un cuscino" rispose amaramente Moana "Se continua così non reggerà la giornata."
"I professori capiranno" disse Anna, spostando poi lo sguardo verso l'alto, nella speranza di scorgere l'arrivo dei gufi per la posta.
Ma fino a quel momento, di loro nemmeno l'ombra.
"Merida ha smesso di rispondermi..." 
Moana le sorrise, cercando di rassicurarla.
"Vedrai che si farà viva."
"E se le fosse successo qualcosa? No, che dico... Probabilmente è sua madre che non vuole che scriva altre lettere" mormorò, passando lo sguardo sull'entrata della Sala Grande e concentrandosi su un paio di ragazzini Corvonero che erano appena usciti.
"Forse è in punizione. Forse ha tentato di scappare ed Elinor l'avrà chiusa in camera sua! Così lei si sarà arrabbiata, avrà chiesto ai suoi fratelli di farla uscire, sarà scappata via, lontana da tutti, in mezzo ai pericoli..." sentiva che stava già andando in iperventilazione, così fece quello che probabilmente Merida le avrebbe consigliato.
Si diede un paio di pacche sulle guance per calmarsi e prese un lungo respiro "No no! Calmati Anna, caaaalmati. Se Merida fosse qui, direbbe che sto viaggiando troppo con la fantasia."
Si sentì decisamente più leggera e questo le permise anche di notare quanto poco attiva era Moana di fronte a lei. Non aveva quasi toccato le uova che aveva sul piatto, vicino teneva una rivista, ma lo sguardo era rivolto da tutt'altra parte.
Era come se stesse pensando ad altro.
"E non sono l'unica a quanto vedo..." così si sporse nella sua direzione e le fece cenno con la mano per risvegliarla "Moana? Ehi!"
Dopo un paio di tentativi alla fine riuscì ad attirare la sua attenzione, facendola perfino sobbalzare.
"Eh? cosa?"
Anna inclinò la testa di un lato, facendo cenno col capo alla rivista "E' così difficile? Sei rimasta incantata tutto il tempo."
Moana a quel punto mormorò qualcosa, che venne poi coperta da una risatina nervosa "N_no è che... Lascia perdere."
"Stai bene?"
Non le sembrava in forma come al solito e in parte non poteva biasimarla, visto quello che aveva scoperto negli ultimi tempi. 
Moana annuì ripetutamente e con più convinzione, ma Anna continuava a sentire che qualcosa non andava, era come se stesse nascondendo qualcosa.
E l'ultima cosa che voleva erano altri segreti.
Fece poi un lungo respiro, diventando improvvisamente seria "Quel... Quel sogno che faccio sempre... E' cambiato" ammise.
Moana batté le palpebre, stupita. Ma non disse altro e la lasciò continuare.
Anna sembrava un po' titubante, ma Merida non c'era e sentiva che se non ne avesse parlato con qualcuno prima o poi sarebbe scoppiata.
"Beh, non proprio cambiato, diciamo che poco alla volta cerco di farlo durare di più, per poter capire."
"Di cosa si tratta?"
"La sensazione non cambia, ma questa volta riesco a sentire anche delle voci, sono tutte assieme, assordanti, ma se mi concentro abbastanza una riesco a sentirla e... Poi la vedo" disse, la voce era un po' tremante "E' Elsa, sta chiamando il mio nome e sembra... A_arrabbiata."
Strinse i pugni e si scambiò un veloce sguardo con Moana, per poi riabbassarlo subito e concentrarsi su quella lettera sul tavolo.
L'amica deglutì, sporgendosi "E poi?" chiese, come se si aspettasse il peggio.
Anna a quel punto si morse il labbro inferiore e tornò a fissarla "E' come se il tempo si fermasse, improvvisamente avverto come se qualcosa strappasse via tutto. Sento delle urla..." si fermò, chiudendo gli occhi come per cercare di ricordare "La sensazione è... Spaventosa."
"Spaventosa?"
"Mi manca il respiro! Moana io...H_ho davvero paura. Credo di essermi arresa, in quel sogno" precisò, teneva ancora gli occhi chiusi e si stava torturando le mani "C'è un silenzio che mette i brividi..." disse, non accorgendosi di quanto l'altra fosse impallidita. 
"M_Ma perche' non riesco a metterlo a fuoco?!" si lamentò.
Poi aprì poi gli occhi, tornando a fissarla intensamente "Credi che abbia a che fare con il Torneo? Potrebbe dire che Elsa... Farà qualcosa di brutto a qualcuno?"
"O qualcuno lo farà a lei..." disse Moana a bassa voce.
Non capì se Anna l'avesse sentita o meno, ma dopo quella confessione, sentiva che forse avrebbe dovuto raccontarle di Mama Odie e della profezia.
Anche se questo avrebbe forse confermato i suoi timori.
"Anna..."
"Nulla si crea e nulla si distrugge" recitò una voce alle sue spalle. Non appena Moana si voltò, vide Jim vicino a lei, tanto da quasi sentire il suo respiro. Lui non ci stava facendo molto caso, sembrava per lo più concentrato sugli enigmi del libretto che aveva sul tavolo.
Le sorrise e le fece cenno di osservare le forme "Vedi?" sussurrò.
Un po' rossa in viso, Moana abbassò lo sguardo sulla rivista, confermando in un secondo momento la risposta detta da Jim.
"Oh... E' vero" disse un po' incredula.
Lui rise, sedendosi accanto a lei, spostò l'attenzione verso Anna e le fece un veloce cenno con la mano, per poi tornare a fissarla "Ogni tanto ho comprato qualche numero, sai?" 
La ragazza roteò gli occhi verso il cielo, continuando però a sorridere "Allora c'è un po' di Corvonero in te" disse, un po' provocatoria. 
Quella battuta suscitò un piccolo broncio a Jim e questo fece ridere entrambe le Grifondoro.
"A dire il vero, il cappello era indeciso se mettermi in Corvonero."
Moana sollevò le sopracciglia, stupita "Non me l'avevi mai detto di essere testurbante!"
Lui sollevò le spalle con disinvoltura "Sono pieno di sorprese!" alzò poi il capo con aria di sfida "E la dimostrazione che non solo i Corvonero sono quelli intelligenti."
La ragazza disse qualcosa a bassa voce, probabilmente un'altra battutina sulle case, ma che questa volta non venne sentita da Jim.
In compenso lui si sporse ancora, arrivandole nuovamente vicino per indicare un altro enigma con la mano.
Lei sobbalzò appena, non capiva se la stesse provocando avvicinandosi in quel modo o semplicemente non ci stesse facendo caso.
"Sono i cinque stati di mutamento" recitò svogliatamente, capendo di averci ancora azzeccato.
La ragazza diede una veloce occhiata alla pagina, portandosela anche più vicino per valutare la risposta e, com'era prevedibile, anche questa volta era corretta.
Vide Jim gonfiare il petto, se fosse stato un pavone avrebbe fatto la ruota per evidenziare la sua bravura.
Quando voleva, l'autostima non gli mancava di certo.
"D'accordo, sei bravo" concluse, chiudendo la rivista e facendogli un piccolo applauso "Vuoi vantarti ancora un po'?"
"Lasciami ancora due minuti" tornò poi al suo posto, mettendosi più comodo con la schiena "Da quand'è che ti piacciono i rebus?" chiese, cercando di cambiare discorso.
Moana iniziò a punzecchiare le uova (ormai fredde) con la forchetta "Belle li adorava."
A quel punto il sorriso di Jim sparì di colpo, creando un silenzio imbarazzante tra loro. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma non appena aprì la bocca, venne attirato dalla presenza di Isabela Madrigal che, con sua cugina Dolores si stava andando a sedere nel tavolo dei Tassorosso.
La salutò con un cenno del capo e anche lei fece lo stesso, rivolgendo poi un'occhiataccia a Moana li vicino. Quando Jim guardò l'amica, vide che il saluto era reciproco.
Quasi gli venne da ridere al solo pensiero. Quella faida tra loro durava da anni.
"Non posso crederci, va ancora avanti questa guerra tra voi due?" chiese, punzecchiandola.
Moana lo imitò, mollando definitivamente il suo piatto "Va ancora avanti questa amicizia tra voi due?"
Capì di aver colto nel segno quando lo vide irrigidirsi.
E questa volta, anche Anna si sentì in dovere di intervenire.
"Oh Jim..."
Leggendole l'espressione da cane bastonato in quello sguardo, lui portò subito le mani avanti, onde evitare l'ennesima incomprensione.
"No no no! Mi è solo venuta a trovare in infermeria, tutto qui."
Anna in risposta tirò un lungo sospiro sollevato, mentre l'espressione di Moana parve ancora più offesa.
"Tutto qui?" disse, stizzita "Ha un bel coraggio, dopo quello che ti ha fatto."
Jim si sporse per parlare, ma Anna lo precedette "Non credo che quelle voci siano vere, comunque."  
Moana indicò con un rapido gesto Isabela, ora seduta al tavolo e circondata (come al solito) da diversi ragazzi, Durmstrang e Beauxbaons compresi.
"Guardala, pensa solo ad apparire!"
Anche Anna la fissò, ma non duramente come lei "Non credo..."
Lei assottigliò lo sguardo "Le interessano solo i purosangue. Lo sanno tutti!"
Quando vide l'espressione esasperata di Jim però, si morse la lingua.
Non era da lei essere così acida nei suoi confronti, ma ricordava bene quanto tempo le fosse morto dietro e quanto stette male per quel rifiuto.
Senza alcun motivo valido Isabela aveva troncato la loro storia ancor prima di poterla iniziare.
Aveva sempre detestato quel periodo in cui si piacevano.
E forse adesso iniziava a capirne il perché. Il solo pensiero di loro due di nuovo insieme la faceva stare male.
"Ma lei non l'ha mai detto" la corresse poi Anna "Sai meglio di tutti noi come funzionano le voci di corridoio, Modashi" concluse, prendendola amichevolmente in giro.
Ora anche l'espressione di Moana parve turbata, soprattutto con Jim accanto.
"Dovresti allentare la presa" disse poi lui, cercando di abbozzare un sorriso.
"E' sempre così gentile con tutti!" continuò Anna.
"Anche con te!" aggiunse Jim, dando a Moana una colpetto alla fronte per prenderla in giro.
Lei non disse nulla, ma non sembrava ancora convinta.
Se solo avessero saputo quanto Isabela fosse poco incline alla gentilezza, visto il modo in cui aveva liquidato la sua richiesta di aiuto per trovare Bruno.
Anna in tutta risposta, inarcò un sopracciglio, perplessa "Non siete mai andate d'accordo è vero, ma non ti sembra di esagerare?"
Moana si sentì punta sul petto e farfugliò qualcosa a bassa voce, costringendo l'amica a sporgersi per sentire meglio "Avete litigato?"
Ancora silenzio.
"Già..." le labbra di Jim incurvarono in un sorrisetto. Intuendo forse il perché di tutto quel dramma "E' successo qualcosa?"
L'altra arrossì, questa volta più evidente, ma ancora non disse nulla. 
Di certo non poteva raccontare la vicenda di Bruno, ad Anna soprattutto. Ma non le piaceva il modo in cui la stavano interrogando, specialmente l'espressione semi-divertita di Jim.
Purtroppo tutto quel silenzio non fece che aumentare l'insistenza di Anna.
"Perché sei così dura con lei?"
"Io... N_No!" si fermò, distogliendo lo sguardo da loro "Guarda che non è vero!"
Era strano per Anna vederla reagire in quel modo, sapeva che tra lei e Isabela c'era sempre stata una bassa soglia di sopportazione, ma ultimamente aveva come la sensazione che quei comportamenti fossero peggiorati. E non riusciva proprio a spiegarsi il perché.
Moana non era mai stata tipa da faide, il litigio più lungo che aveva fatto in vita sua era stato con Jim sulla storia del Calice.
"Non capisco, da un po' di tempo non fai che tenere il muso quando c'è lei in giro..." in quel momento però l'attenzione venne interrotta dall'arrivo di alcuni gufi, uno dei quali le atterrò proprio vicino, mostrando tra il becco quello che sembrava una lettera.
Come se avesse appena trovato il gioiello più bello del mondo, Anna agguantò il povero gufo e gli strappò la lettera dal becco, ma non appena fece per leggerne il contenuto, la sua espressione di gioia svanì di colpo.
"Oh..." disse con un filo di voce "Pubblicità. ANCORA!" esclamò esasperata, crollando col viso sul tavolo. Piena di sconforto. 
Sperava per lo meno in una lettera dalle sue zie, visto che anche loro sembravano sparite nel nulla, proprio come Merida.
Moana provò ad avvicinarsi per confortarla, ma l'intervento di Jim la distrasse ancora.
"Ti da fastidio" le sussurrò "Guarda che non c'è niente di male ad ammettere di essere un po' gelosa."
Lei si fermò, sentendo le guance infiammarsi "Ma cosa dici!" sbottò, dando un colpetto al tavolo "Perché mai dovrei esser..."
"Perché ti piaccio, no?" la interruppe, avvicinandosi.
Moana rimase in silenzio. 
"E tu piaci a me" continuò, con un mezzo sorriso "Davvero dobbiamo girarci ancora intorno?"
Se lei avesse avuto tra le mani un mantello dell'invisibilità, lo avrebbe usato seduta stante.
"Io..." balbettò "Beh... T_tu..."
Era ormai certa di essere completamente arrossita. Lo sguardo vagava attorno alla sala, cercando disperatamente di appigliarsi a qualsiasi altra cosa che non richiedeva guardare Jim dritto negli occhi.
Lui le si era avvicinato ulteriormente, sfiorandole la mano e poi stringendola. Come se volesse assicurarsi di avere la sua completa attenzione.
"Cooooos...?"
Anna a quel punto si era ripresa e aveva alzato la testa da terra per concentrarsi su quella strana conversazione. Li fissò, assottigliando lo sguardo. 
Di colpo si fermò. 
Nella sua mente iniziarono a mettersi assieme i puzzle e d'un tratto si rese conto di tutti quegli sguardi che Moana e Jim si lanciavano ultimamente, del modo in cui scherzavano, si provocavano, quell'articolo della Gazzetta del Profeta, di come Jim sembrava nervoso alla vista di lei e Tadashi al ballo.
"PER LA BARBA DI MERLINO!"
Quell'urlo non passò inosservato nei dintorni, in particolare ai due interessati.
Anna si alzò di scatto e li guardò, sollevando un dito per indicarli "Voi...?" dopo aver unito le dita per indicare la relazione, le espressioni dei due le diedero la conferma.
Oh no, ci aveva azzeccato.
Ora capiva il perché di quella gelosia verso Isabela. 
E lei aveva fatto perfino la battuta sulla Modashi.
Altri pensieri le stavano passando per la testa: Da quanto andava avanti questa storia? 
Moana stava uscendo anche con Tadashi? C'era una specie di triangolo? 
Troppe domande e senza la presenza di Merida a supportarla si sentiva la testa scoppiare.
Senza pensarci oltre, raccolse immediatamente le sue cose dal tavolo.
"Non vi rubo altro tempo! S_Scusate non volevo insinuare che... Che beh... Con T_tadashi... Io pensavo che..." si fermò, balbettando ancora "Insomma, d_devo andare! Così potete parlare!" si morse nuovamente la lingua, sorridendo nervosamente prima di allontanarsi.
Che figuraccia.
"Ma bravo!" mormorò Moana, alzando gli occhi al cielo.
"Non l'ho fatto apposta!" si difese Jim.
L'altra si portò una mano sul fianco "Oh sì, sicuramente."
Vedendo gli sguardo interrogativi che gli rivolsero i compagni, Jim si rimise al suo posto, tossendo per attirare l'attenzione.
"Ascolta... Io volevo... Parlarti."
Era serio, e Moana intuì il perché.
"D'accordo."
"Non faccio che pensarci. Quando stavo ancora in infermieria, c'era anche Black..."
Non se ne accorse, ma lei aveva tirato mentalmente un sospiro di sollievo.
Avrebbe sicuramente chiarito le cose con Jim, ma sentiva che adesso avrebbe dovuto mettere da parte quelle emozioni, almeno finché non avesse scoperto altro sulla profezia a suo nome.
"L'ho sentito parlare con Elsa" continuò lui "Non credo se ne siano accorti. E..." 
"E...?" fece eco lei, invitandolo a continuare.
"Sembravano molto... vicini" concluse lui, un po' turbato.
Silenzio.
"Cosa intendi dire?" chiese Moana, inclinando leggermente la testa.
Jim inarcò un sopracciglio "Devo farti un disegno?"
A seguito di quella reazione, finalmente la ragazza capì e un brivido le percorse la schiena.
"Intendi che... M_ma che dici!" si accorse di aver alzato la voce e allora cercò di abbassarla, per non farsi notare. Si avvicinò a Jim, incurvando le labbra in una smorfia di dissenso "Black è un professore, hai idea di cosa lo stai accusando?!"
"Ascolta..." la fermò lui "Non penso che sia il primo al mondo ad avere una relazione con una studentessa..."
"RELAZIONE?!" urlò ancora Moana, questa volta alzandosi in piedi.
Jim la trascinò giù per un braccio, ma lei non ci fece nemmeno caso "Li hai visti che si stavano..."
"N_no!" la interruppe ancora, grattandosi il capo "A dire il vero... E' solo una mia sensazione."
Moana lo fissò in silenzio. In quel momento non sapeva davvero cosa dire.
"E_era tutto così fuori posto! Black la stava rassicurando..."
Lei aggrottò la fronte "E questo sarebbe un... Male?"
"La incoraggiava a lasciar andare i suoi poteri. Era come se la stesse spronando, ma non credo nel modo in cui avrebbe voluto Nord" sussurrò Jim.
A quel punto Moana si morse un labbro, preoccupata "Pensi che... Black la stia plagiando?"
"C'era qualcosa di ambiguo nelle sue parole."
"Eppure non mi sono mai sembrati molto uniti."
La risatina di Jim sembrò nervosa, come del resto l'intera atmosfera "Oh credimi... Lo erano fin troppo."
"Però è strano, Nord si è sempre fidato di Black. Forse è solo una tua impressione." 
Jim borbottò qualcosa di poco conto.
"Credi che faccia parte del gruppo della mamma di Hiccup?" continuò lei.
"Non credo, avrebbe avuto mille occasioni per farle del male" mormorò l'altro, alzando le spalle "Black non è mai stato nella mia cerchia di simpatie, ma va al di la di questo."
Tuttavia il discorso cessò non appena videro l'ombra del preside avvicinarsi in Sala Grande. 
Senza proferire parola, Frollo fece un'occhiata gelida a tutti loro.
La sala improvvisamente divenne silenziosa come una tomba, sorrisi spenti, sguardi preoccupati. Fu come se avesse lanciato un incantesimo.
Lo sguardo dell'uomo si spostò lentamente su tutti, adagiandosi poi verso un gruppetto di Tassorosso.
I tre ragazzini stavano ancora ridendo per una battuta e non si erano subito accorti della sua presenza, ma non appena si voltarono, ogni loro azione si fermò. 
"Posso sapere cosa ci sia di così divertente dal tenervi ancora qui in Sala Grande? Se non sbaglio le lezioni dovrebbero cominciare a breve" disse Frollo.
Un sorriso gentile, ma falso, era stampato sul volto pallido.
I ragazzini si guardarono per un po', finché uno non fece un passo in avanti. Anche perché costretto dagli altri.
"Ha ragione. C_ci scusi, signore."
I tre si alzarono da posto e fecero per andarsene, ma Frollo ne fermò uno, appoggiandogli la mano sulla spalla.
"Che cos'è...Quello?"
Il ragazzino abbassò lo sguardo verso l'oggetto che teneva in mano. Purtroppo non aveva fatto in tempo a nasconderlo e Frollo lo aveva adocchiato peggio di un falco.
"E'... Una papera di gomma."
Frollo sollevò un sopracciglio, stringendo lievemente la presa sul ragazzo.
"Una... Papera...Di gomma?" lo disse come se avesse appena assaggiato qualcosa di disgustoso.
"L'avevo esposta per una lezione di Babbanologia e... Dal momento che il corso è stato sospeso, ho recuperato le mie cose."
"E ha pensato bene di condividerle con i suoi compagni" concluse severo al posto suo.
Il ragazzino annuì, tenendo sempre lo sguardo verso il basso per paura.
A quel punto Frollo afferrò la papera, gli occhi assottigliati con fare sospetto.
"Sa bene che questo viola il regolamento. Un oggetto babbano non è un giocattolo, potrebbe essere pericoloso."
"Ma non lo è!'" si difese il Tassorosso.
Sul volto dell'uomo trasparì un sorriso amaro "Dovrebbe preservare la sua parte magica, invece che sprecare tempo con questi inutili oggetti."
"Ma..."
"Si ricorda, frequenta Hogwarts, non una scuola babbana. Deve essere fiero come mago."
Il ragazzino rimase in silenzio, terrorizzato.
"Ne riparleremo più tardi, quando sconterà la punizione per aver trasgredito il regolamento. Ora vada a lezione."
L'altro non se lo fece ripetere due volte, e, sempre con lo sguardo abbassato, fece uno scatto per raggiungere i suoi compagni, ormai alla soglia dell'entrata.
Moana e Jim osservarono quella scena con i brividi. 
Come Frollo sollevò il capo per osservarsi attorno, tutti ripresero le loro attività, chi aveva finito di fare colazione si stava già allontanando dalla sala per non attirare ancora l'attenzione. Guy nel frattempo era riuscito a svegliare Hiccup e a trascinarlo via prima che fosse visto in quello stato da Frollo.
Jim e Moana erano rimasti in silenzio, scambiandosi uno sguardo complice.
Decisero di non parlare più, almeno non in quel momento, inconsapevoli però che qualcun altro era riuscito a scorgere la loro conversazione, allontanandosi e disperdendosi tra gli studenti appena ne ebbe l'occasione.

 
 
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NOTE AUTRICE:
 
Eccomi qua! <3
So che ultimamente sono stra-lenta ad aggiornare, ma cerco di fare il possibile per mantenere il ritmo e non tardare troppo.
Come vedete, pian piano si stanno smuovendo le coppie. La presenza di Frollo sta ancora causando guai, e al prossimo capitolo ne succederanno, vedrete!
Chi sara' la persona che ha origliare Jim e Moana?
Jack dara' veramene vita ad un nuovo club dei duellanti?
Purtroppo come c'era da aspettarselo, non tutti approvano i suoi metodi scherzosi, e forse questo potrebbe dargli una piccola svolta.
Ringrazio tantissimo chi continua ancora a leggerla, e sappiate che anche se non rispondo subito, vi leggo sempre.
Sono solo estremamente lenta a rispondere, perdonatemi!
Ad ogni modo, spero di aggiornare tra un paio di settimane. Nel frattempo, vi mando un grande abbraccio.

 
~Spirit~   
  
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