Anime & Manga > Violet Evergarden
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Autore: Shadow Doom    19/06/2023    1 recensioni
Violet, per mantenere una promessa fatta tempo fa ad una persona speciale che le ha cambiato la vita, va alla ricerca di Cloud, uno degli eroi che hanno salvato il Mondo da un male immenso. Una volta incontrato gli mostra una lettera sulla quale è impresso un fiore giallo il quale fa riaffiorare nel duo memorie tanto dolci quanto dolorose.
Genere: Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claudia Hodgins, Violet Evergarden
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Una promessa da mantenere

 

Nei pressi della celebre foresta del Rinascita, chiamata così poiché fu il luogo da cui il pianeta iniziò a rivivere, una vecchia Ford T avanzava piuttosto lentamente e non per motivi meccanici. Era più come se il conducente e la passeggera stessero cercando qualcosa o qualcuno.

 

Al suo interno Evergarden era intenta ad osservare l'ambiente circostante, completamente persa nella meravigliosa vegetazione che la circondava. Quel verde così intenso e pieno vita, molto simile al colore della sua preziosissima spilla, era intervallato da un giallo intenso conferito da alcuni fiori simili a gigli.

Furono proprio questi a portare la sua attenzione sulla lettera che teneva sul grembo. La sua carta era appunto decorata con uno quei stupenti boccioli.

 

“ Mi stupisce che tu mi abbia chiamato Violet” esordì Benedict mentre cambiava marcia, “ Perché?” “ Ti sei presa una pausa dal tuo lavoro, no?” “ E' così” “ Allora per quale ragione siamo qui a consegnare una lettera?” “ Devo mantenere una promessa fatta tempo fa” rispose la ragazza stringendo leggermente il tessuto della sua gonna.

Si trattava di un gesto che tutti i suoi amici avevano imparato a conoscere, il quale indicava un malessere nell'animo della bravissima bambola.

 

Intuendo proprio da ciò l'importanza del compito, il giovane stava per chiedere delle delucidazioni tuttavia proprio in quel momento si udì chiaramente un forte frastuono poco in lontananza.

Sarebbe stato un suono difficile da identificare per tutti, ma non per la bionda la quale, avendolo già sentito qualche anno prima, lo riconobbe subito.

 

“ E' lì” affermò decisa la fanciulla, “ Chi?” “ Il destinatario della lettera” “ Come fai a saperlo?” “ Ho riconosciuto il rumore, è inconfondibile” “ Quindi dobbiamo davvero andare in sua direzione!?” “ Sì ed in fretta oppure il suo animo brucerà fino a dissolversi”.

Blue, vedendo pura determinazione negli occhi zaffiro della collega, spinse il pedale del gas senza ulteriori indugi.

 

In breve il duo raggiunse un'area pesantemente danneggiata. A giudicare dai segni sul terreno e su ciò che rimaneva degli alberi era stato usato un oggetto molto pesante ed affilato, forse uno spadone.

 

“ Bene, tu resta qui mentre vado” “ Cosa!? Non se ne parla, non posso mandarti da sola” “ Sai benissimo che posso cavarmela perfettamente ed in più se ti vedesse non mi darebbe retta” “ Ma se Hodgins lo venisse a sapere perderei sicuramente il posto da vice direttore” “ Me ne assumo la piena responsabilità” “ Sei davvero testarda...E va bene, però se dovessi ritardare verrò a prenderti” “ D'accordo”.

 

Accordatasi con l'amico, Violet iniziò a muoversi verso la sorgente del caos con in mano l'immancabile valigia adornata dal bel para sole azzurro.

 

Grazie alle sue abilità atletiche non ebbe problemi a destreggiarsi tra pezzi di roccia, arbusti spezzati e persino qualche burrone. Tale scenario però la colpì emotivamente soprattutto perché conosceva fino troppo bene quel lancinante dolore che il suo cliente stava provando.

Preoccupata per l'incolumità di quest'ultimo corse da lui. Se fosse arrivata troppo tardi avrebbe infranto la sua promessa e non lo voleva assolutamente.

 

Così nel giro di nemmeno cinque minuti si ritrovò davanti un giovane uomo dai capelli biondi come i suoi, i quali erano in netto contrasto rispetto alla sporca veste nera che indossava. A dire il vero tutto in lui, persino il volto, era ricoperto di terra e sangue fatta eccezione per un fiocco rosa legato al braccio. Questo era stranamente intonso, né un granello né una piega come se fosse stato appena scartato.

 

Come non le capitava spesso la scrittrice esitò nel presentarsi a causa degli occhi blu, iniettati venature verdi smeraldo, del giovane che trasmettevano una rabbia cieca o per lo meno ad una vista inesperta. Ciò perché nelle loro profondità si celava tanta tristezza e rimpianto.

 

“ Non è posto per le ragazzine, vattene” esordì con tono aspro Cloud appena prima di sfondare qualche altro masso con il suo enorme spadone estremamente smussato e scheggiato, “ Non posso signore. Non so se si ricorda di me, io sono” “ Violet, lo so” “ Bene signore” “ Non ho ordinato nessuna bambola di scrittura, perciò sparisci” “ Non posso signore, sono qui per consegnarle una lettera” “ Non” “ E' da parte della signorina Aerith” lo interruppe bruscamente con voce insolitamente carica di emozione.

 

Nel sentire quel nome Strife mosse rapidamente lo sguardo in sua direzione, notando subito una lettera con un marchio inconfondibile: il fiore giallo.

Il magnifico simbolo gli riportò alla mente un passato tanto dolce quanto carico di sofferenza che aveva inutilmente tentato di lasciarsi alle spalle.

   
 
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