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Autore: AlysSilver    21/06/2023    0 recensioni
Sequel di Inazuma Eleven New Dream
Dopo la fine del torneo nazionale, grazie alle informazioni di Luna, si è scoperto che Titans era solo la sede giapponese di un'organizzazione internazionale che infesta già molti altri paesi. Il calcio mondiale è in pericolo! Saranno nuovamente i ragazzi della Raimon a dover prendere in mano la situazione, intraprendendo un viaggio intorno al mondo!
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Mark/Mamoru, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era strano come due esserini così piccoli potessero essere tanto carini quanto allo stesso tempo lasciare un caos del genere dietro di loro. Non importava in quale stanza fossero stati, dentro sembrava sempre scoppiata una bomba. Controllai la gonna nella speranza che non fossero riusciti a sporcarla con qualcosa, non volevo uscire con una macchia gigante da qualche parte, almeno non con una di cui non fossi a conoscenza. Fortunatamente nessun danno apparente e quello mi confortava, Sirius ed Ethan mi aspettavano al centro commerciale e non avevo il tempo di cambiarmi. Salutai tutti e lasciai casa a passo svelto. Quella era la prima vera giornata di normalità adolescenziale che riuscivo a concedermi dopo gli innumerevoli eventi delle ultime settimane, soprattutto la nascita inaspettata di ben due bambini. Con i ragazzi avevamo deciso di fare merenda insieme e aggiornarci un po’ sulle novità, ero molto curiosa di sapere in particolare come procedessero le cose a casa Blaze dopo l’arrivo di Prometeo. Entrata nel locale “Sweet Dream”, incominciai a guardarmi intorno nella speranza di vederli. Per mia fortuna il giubbotto rosso del numero dieci era individuabile a chilometri di distanza e in pochi secondi li notai, intenti in qualche tipo di conversazione.

«Posso unirmi a voi o state parlando di cose che una ragazza non dovrebbe sentire?»

«Ella!» Presi posto accanto a Sir, il quale mi salutò entusiasta con un veloce bacio sulle labbra.

«Bleàa! Siete diventati troppo melensi da quando state insieme. Se continuate così mi verranno le carie.»

«Blaze siamo stati anni a vederti sbaciucchiare con la tizia di turno, non hai il diritto di lamentarti!»

«Gabriella digli qualcosa!»

«Che vuoi, ha ragione. A proposito nessuna nuova conquista di recente? Ora che ci penso, è da un po’ che non ti vediamo girare con qualcuna.»

«No, nulla che valga la pena commentare. Preferisco prendermi una pausa, sapete dopo il divorzio definitivo dei miei.» Alzai un sopracciglio.

«Non me la bevo nemmeno morta. I tuoi non erano veramente sposati da un secolo, non sei tipo da farti influenzare da una cosa successa un milione di anni fa. Vero motivo?»

«Sì, biondo, vero motivo?»

«Ma vi siete alleati? Da quando siete interessati alla mia vita sentimentale? Ma fatevi un po’ i fatti vostri.» Ci scrutammo un istante, ma nei nostri sguardi si poteva già leggere ogni cosa.

«Non ci credo ti sei innamorato?- Un gridolino decisamente troppo femminile uscì dalla mia bocca, mi stavo decisamente rincretinendo. -E di chi? La conosciamo?»

«Ma ti senti? Come se io credessi nell’amore. Non dire stupidaggini.» Sospirai, era meglio non insistere, quando si fosse sentito pronto ce ne avrebbe parlato. Cavolo, ero dannatamente curiosa di sapere chi fosse riuscito in un tale miracolo. Chiunque fosse era il mio nuovo mito.

«D’accordo ti lasciamo in pace, per il momento sia chiaro. A casa come va? Ti sei abituato alla nuova situazione?»

«Strano a dirsi ma sì. Alla fine, Prometeo non è male e stiamo riuscendo persino a trovare finalmente un equilibrio per non pestarci i piedi. A dir la verità è più facile ora che sta incominciando ad abituarsi alle nostre abitudini, infondo è lui quello catapultato in una realtà completamente diversa.»

«Come ha preso il distacco da Luna? Dev’essere stato difficile per lui.»

«Inizialmente non credo l’abbia presa molto bene, stava spesso per conto suo sull’engawa* a pensare e anche solo avvicinarlo non era facile, credo che gli mancasse molto, infondo almeno per lui è stata una madre. Ora però sta legando bene con noi, soprattutto con papà, e immagino pensi di meno a lei, o almeno questa è l’impressione che ci dà. Da voi con i gemelli invece come procede?»

«Non ricordo l’ultima volta che ho dormito più di tre ore di fila, però per il resto alla grande. Lasciano dietro di loro una scia di disastri impressionante, ma il fatto che non abbiano ancora demolito casa dovrebbe essere già un ottimo risultato. Pensate tra qualche anno che casino potranno creare se già ora lasciano un terremoto in giro.»

«Tanto tua madre è già abituata con voi, tra te e zio Mark non deve essere semplice.» Intervenne divertito il Massimo direttore artistico.

«Io sono ordinatissima, mi dispiace per voi.» Mi diede piccoli colpetti sulle spalle, quasi volesse compatirmi e dirmi di farmi forza.

«Certo, certo.»

«Se io sono disordinata Ethan cos’è secondo questa logica? Uno tsunami?»

«Esatto.»

«SCUSA! Ma come ti permetti, non c’è più il rispetto di una volta per i propri senpai.»

«Tu saresti un nostro senpai? E da quando?»

«Compio 15 anni tra nemmeno quattro mesi, sono decisamente più grande di voi in ogni caso.»

«Di due mesi.»

«Sono sempre due mesi stellina.» Alzai gli occhi al cielo e mi segnai mentalmente di colpirlo in pieno volto con un pallone alla prima occasione disponibile. Sarebbe stato divertente usarlo come bersaglio.

«Dagli altri qualche novità interessante?»

«Niente di che, se non conti che i genitori dei gemelli sono in visita dall’America.» Mi ragguagliò il moro, prima di bere un po’ del frullato che la cameriera gli aveva appena portato.

«Non avrei mai pensato di dirlo, però le nostre vite sono diventate troppo noiose, quasi mi manca il caos dell’ultimo periodo.»

«Tesoro, senza offesa, però solo ad un’iperattiva come te può fare schifo questo periodo di tranquillità.» Il Principe della fiamma mi rivolse un'espressione divertita.

«Glielo ricordi tu, oppure ci penso io?»

«A te l'onore.»

«Sai Sir è divertente vedere come cerchi sempre di cancellare dalla tua memoria perfetta le cose che preferiresti dimenticare, ma sappiamo entrambi che non puoi farlo. Domenica ci sarà il Festival della Cultura** e questa settimana sarà completamente dedicata alla sua organizzazione!»

«Cosa ho fatto di male all'universo per meritarmi questo? Non esiste nulla di più noioso, stressante, idiota e stupido di questa attività!»

«Pensa positivo almeno sei il capoclasse e teoricamente ti devono dare tutti retta.»

«Hai detto bene, teoricamente. Mi troverò solamente molto più coinvolto di quello che vorrei, ovvero lo 0%.» Si lasciò scivolare sul tavolo sconsolato, facendo scoppiare noi altri nell'ilarità generale. Sarebbero stati dei giorni da ricordare, quello era poco ma sicuro.

Andare a scuola non era di certo una delle mie attività preferite, non ero certo masochista fino a quel punto, però per la preparazione del festival ero sempre felice di fare un'eccezione, anche perché le lezioni erano sospese. A differenza del mio ragazzo, era ancora strano dirlo in realtà, ero una grande fan di quel genere di iniziative, soprattutto perché erano utili per appianare i rapporti un po' tirati che spesso erano fin troppo visibili. Quando eri nel club di calcio le persone tendevano ad avere solo due tipi di opinioni su di te e nessuna delle due mi faceva impazzire ad essere sincera. O ti consideravano una specie di divinità scesa in terra ed erano super fan, oppure al contrario ti guardavano male considerandoti un idiota che aveva una popolarità immeritata. Avremmo potuto riassumere la questione costatando che in una classe con ben sei giocatori l'ambiente non poteva che essere un campo minato. Proprio per quelle ragioni ero contenta che finalmente avremmo potuto lavorare insieme, magari avrebbero potuto vederci per quello che eravamo. L'anno scorso a causa di impegni con la federazione non avevamo potuto partecipare e quello non aveva fatto altro che gettare benzina sul fuoco. Nessuno dei miei amici sembrava invece della stessa idea, il biondo dava l'impressione di essere annoiato, mentre l'altro aveva sbuffato per tutta la durata del tragitto. Per il nostro bene speravo con tutto il cuore che nemmeno uno di loro avesse intenzione di causare problemi, non sarebbe stato proprio il caso. Giunti nel corridoio delle seconde, rimasi sorpresa nel notare il resto dell'allegra brigata aspettarci fuori dalla classe, quasi non volessero entrare.

«Ehi, com'è mai qui fuori?» Chiesi gentilmente, attirando di conseguenza la loro attenzione.

«Secondo noi era meglio mostrarci in branco piuttosto che separati.» Rispose Emma mentre cercava di sbirciare all'interno.

«Almeno gli risparmiamo lo sforzo di fare più occhiatacce.» S'intromise Genesis irritata.

«Siete solo dei mal fidati, andrà tutto bene, state tranquilli.»

«Davvero Ella?- Morgan con una mano che gli sorreggeva la testa era tutto fuorché sereno. -Non ci sopportano, la situazione è chiara. Non hai visto che faccia hanno fatto quando hanno scoperto che li avremmo aiutati?»

«Ok, per il momento la situazione non è delle migliori, però sono certa che si distenderà molto presto.- Abbassai il tono della voce, rendendolo quasi impercettibile. -Almeno è quello che mi auguro.» Odiavo dare ragione ai ragazzi se si parlava di qualcosa di negativo, però lo sguardo gelido che ci avevano riservato una volta varcata la soglia non lasciava dubbi. Sarebbe stata una lunga giornata.

Sirius si avviò direttamente al pulpito senza dire una parola, ignorando completamente i nostri compagni. Essendo il capoclasse era suo compito infondo gestire l'assemblea. Quello era uno dei periodi in cui chi ricopriva quel ruolo aveva più lavoro, superato ovviamente da quelli in cui c'erano gli esami, dove doveva presenziare a non so quanti colloqui con i docenti e riempire una marea di scartoffie. Non c'era da meravigliarsi che fosse stato eletto il nostro regista per farlo, nessun altro sarebbe riuscito a gestire tutto quel lavoro. Strano che la nostra presenza fosse gradita solo quando gli tornava utile. Rimasi in piedi anch'io posizionandomi a poca distanza davanti alla lavagna, perché, grazie alla mia solita fortuna, mi avevano nominata sua vice. Il centrocampista armeggiò un po' nella sua tracolla, prima di tirare fuori il tablet e la sua penna.

«Bene, cominciamo.- Attivò con un gesto veloce la presa automatica degli appunti, necessaria per scrivere il verbale. -Intanto buongiorno. Come sapete questa è la settimana nella quale dovremo occuparci dell'organizzazione del Festival della Cultura, il quale sarà presentato questa domenica. Prima di incominciare con le proposte, avrei bisogno di sapere cosa avete fatto l'anno scorso, così da evitare di essere ripetitivi.- Fukuba borbottò qualcosa, attirando l'attenzione su di sé. -Se hai qualcosa da dire sei pregato di alzare la voce, altrimenti resta in silenzio. Non abbiamo bisogno di brontoloni.» Mi sbattei la mano sul viso, quale parte del cerchiamo di essere gentili non era chiara.

«Come vuoi. Ho detto che se ci foste stati lo sapreste, ma voi eravate troppo impegnati a fare le star per partecipare a qualunque attività di classe.» Trattenne il fiato per un istante, in modo quasi impercettibile. Aveva sicuramente una risposta degna del Comandante della Royal Academy pronta, ma stava cercando in tutti i modi possibili di mordersi la lingua. Forse si era accorto del gesto che prima mi aveva portato a fare.

«Non hai risposto alla mia domanda però.» Sorrisi, era stato educato per fortuna.

«Una stupida casa degli orrori, non avevamo idee migliori.»

«Bene. Dedichiamoci invece al presente, qualcuno ha qualcosa da dire?» Afferrai immediatamente un gesso, pronta a trascrivere ogni parola sulla lavagna. C'era stato un lungo silenzio, rotto solamente dal ticchettio dell'orologio dell'aula. Sospirai, decidendo di prendere in mano la situazione.

«Vediamo, la nostra sezione in cosa si è distinta? Potrebbe essere un buon punto di partenza.» Sunshine incominciò a sventolare di qua e di là la mano al fine di attirare la nostra attenzione.

«Meriti scolastici, siamo sempre la classe con lo studente che prende i voti più alti.»

«Sì, però quello è merito esclusivamente di Sirius. In più come lo tramutiamo in qualcosa di interessante per questa stupida attività?» Fulminai Genesis, dovevo stare calma e respirare. Possibile che un comportamento civile e cordiale fosse troppo da richiedere?

«Ripassi su tutte le materie con l'alunno migliore su quell'ambito?»

«Da tagliarsi le vene.»

«GEN!»

«Ok, sto zitta!»

«Abbiamo una prima proposta.- La scrissi immediatamente, chissà se uno di noi fosse capace di farsi venire un'idea più creativa in mente. Ethan predisponeva i piani più assurdi per i suoi scherzi e quando serviva stava in silenzio. Ero tentata di tirargli la prima cosa che trovavo per farlo svegliare. -Eth, tu hai qualcosa in serbo per noi? Se si tratta di creatività sei il più bravo.»

«Non credo che la mia genialità verrebbe approvata dal preside, sempre se non è un fan di Pollock e non fosse interessato a trasformare tutta l'aula in un suo quadro gigante attraverso una battaglia colossale di vernice.»

«Eh?»

«Lascia perdere tesoro.»

«Più fattibile?» Un mormorio di voci iniziò ad alzarsi tra i nostri compagni, che stava facendo nascere un brusio sempre più forte.

«Laboratorio d'arte?»

«Lo fa già la 3ªB.» Alexander, era ovvio che ci fosse il suo zampino. Era lui che monopolizzava sempre quello spazio appena finiti gli allenamenti o prima.

«Uno stand di cibo?»

«Sai che novità.»

«Corso di karate?»

«Perché qualcuno lo pratica?»

«Maid Café?»

«Solo se ti ci vesti tu!»

«Potremmo organizzare un torneo di Daruma?***»

«Siamo tornati alle elementari per caso?» S'intromise Morgan con una risata sarcastica, interrotta solamente dalla richiesta di spiegazioni di Emma, la quale non sapeva di cosa stessimo parlando essendo italiana. Inutile dire che il commento non venne molto apprezzato e dopo ben tre quarti d'ora non avevamo risolto assolutamente nulla e la tensione incominciava a crescere. Maggiormente la gente si annoiava e agitava e maggiormente i rancori tornavano a farsi valere, pronti a distruggere quel minimo di armonia che si era andata a crearsi.

«Quelli del club di calcio potrebbero tenere una lezione a noi poveri principianti, visto che a quanto pare è la loro unica utilità. Fanno tanto i fichi e poi non sanno nemmeno proporre qualcosa di decente.» La frase di Daigo arrivò dritta nello stomaco come un pugno. Trattenni il fiato per un istante, le probabilità che uno dei miei amici si fosse frenato anche quella volta erano pari a zero. Un suono sordo prodotto dal pugno della Stonewall sul banco attirò l'attenzione di tutti. La sua poca pazienza era definitivamente giunta al limite.

«ADESSO MI HAI ROTTO IL CAZZO!- Non curante di chiunque provasse a mettersi in mezzo, avanzava spedita verso il ragazzo, mentre gli oggetti che la intralciavano finivano scaraventati a terra. Lo afferrò per il colletto della camicia, portandoselo ad una distanza quasi inesistente. -Hai un secondo per rimangiarti tutto, poi non ti garantirò di tornare a casa sulle tue gambe.» Sibilò a denti stretti. Improvvisamente ogni cosa sembrava velocizzata, come gli ultimi minuti di una partita. Nessuno capiva più niente e i suoni si mischiavano formando una massa informe. Avevo l'impressione di sentire una ragazza piangere, però guardandomi intorno era difficile persino distinguere le figure. Non potevo distrarmi ad ogni modo, fermare Genesis prima che facesse danni irreversibili era la priorità. Scansai una per una le persone che ci dividevano e, quando finalmente riuscii ad avere una visuale completa, lo sguardo mi cadde sul ragazzo e la sua espressione terrorizzata. Cercava di coprirsi il volto con le mani, forse nella speranza di salvare per lo meno gli occhiali. Nel momento stesso in cui il pugno stava per raggiungerlo riuscii ad afferrarle il polso. Avevo una presa salda e difficile da smuovere, essere un portiere tornava molto utile in una situazione del genere. Nessuno dei nostri compagni aveva così tanta forza nella parte superiore del corpo.

«Non ti azzardare.» Non credevo di essere mai stata più seria in vita mia. Il mio tono era fermo e deciso. Per un attimo era stato come se l'atmosfera intorno a noi si congelasse e ogni occupante dell'aula trattenesse il respiro, persino la mia amica. Per la prima volta vidi sul suo viso una scintilla di paura. Provò a ritrarre il braccio, però per la mia stretta non riusciva a muoverlo, era completamente immobilizzata.

«Mi fai male.» La lasciai andare solo al secondo tentativo di fermarsi. Si susseguirono prima un silenzio assordante, poi subito dopo un urlo della povera vittima della nostra centrocampista.

«VOI CALCIATORI SIETE PAZZI! NON HO INTENZIONE DI RIMANERE QUI UN MINUTO DI PIÙ, ORGANIZZATELO DA SOLI IL FESTIVAL! NON VOGLIO PIÙ SAPERNE NIENTE!» Uno ad uno anche gli altri lo seguirono fuori e l'ambiente si svuotò, lasciando noi sei da soli. Non ero il tipo che si arrabbiava facilmente, anzi di solito ero io a calmare gli altri quando si infuriavano, ma in quel momento provavo solo una sensazione di forte calore, quasi il mio corpo volesse bruciare per autocombustione.

«Ella ascolt...» Provò Sirius ad intervenire.

«Ella un corno. VI AVEVO CHIESTO SOLO UNA COSA, COMPORTARVI COME PERSONE CIVILI PER UNA VOLTA NELLA VOSTRA VITA E CERCARE DI RIMEDIARE A QUESTA SITUAZIONE DI MERDA CHE VIVIAMO ALL'INTERNO DELLA CLASSE! HO PENSATO CHE SAREBBE STATO FACILE, PERÒ A QUANTO PARE MI SBAGLIAVO PERCHÉ HO DEI COMPAGNI DEFICIENTI CHE NON SANNO CHIUDERE LA BOCCA E MORDERSI LA LINGUA! MI AVETE STANCATO ANCHE VOI, NON SOLO LORO. SIETE TUTTI DEGLI IMMATURI QUI DENTRO!» Me ne andai sbattendo la porta, infuriata. Puntai dritta ai cancelli di uscita, intenzionata a raggiungere la Torre il prima possibile. Avevo bisogno di sbollire un po' prima di rischiare di ammazzare qualcuno.

*Corridoio esterno delle case tradizionali giapponesi, che percorre il perimetro esterno delle abitazioni.

**Tradizionalmente si tiene intorno alla data del 3 novembre però per esigenze di trama sarà il 27/09.

***Molto simile al nostro “un, due, tre, stella”. Lo giocano sempre i bimbi che si allineano in fila contro un muro e cercano di raggiungere un altro muro davanti a loro quando il Daruma bambino è voltato di spalle e non li sta guardando. Il gioco termina quando i bimbi sono tutti catturati dal Daruma, oppure quando hanno raggiunto il muro opposto.
   
 
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