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Autore: inzaghina    21/06/2023    6 recensioni
Dominique è tante cose: la sorella minore di Victoire, la cugina preferita di James Sirius e Freddie, la Caposcuola inflessibile che fa sì che a Hogwarts regni l'ordine, la ragazza che trova rifugio tra le pagine di un libro e non è mai in ritardo con i compiti e la confidente a cui Rose può raccontare ogni cosa. Eppure lei è anche un’anima solitaria che finisce con il trincerarsi dietro a segreti che non ha intenzione di condividere, come la relazione che intrattiene con Chris, troppo preoccupata che, svelandola alle persone a lei care, finirà con il rovinare qualcosa che ha sempre sognato di vivere.
[Questa storia partecipa alla challenge “Tanti piccoli semi per far fiorire nuove storie”, indetta dal Gruppo Facebook L’angolo di madama Rosmerta.]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Victorie Weasley | Coppie: Bill/Fleur, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa storia partecipa alla challenge “Tanti piccoli semi per far fiorire nuove storie”, indetta dal Gruppo Facebook L’angolo di madama Rosmerta. Il pacchetto segreto prescelto (senza svelare il suo nome) conteneva i seguenti elementi, che sfrutterò per intero durante lo svolgimento della storia: 

Prompt: Bacio sulla fronte  

Citazione: “Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore?”  

Jane Austen  

Situazione: A e B intrattengono una relazione segreta, che viene scoperta da C in occasione di una riunione di famiglia/vacanza/gita in compagnia. 

Bonus: Nella storia compaiono dei dolci pasquali.  

 


 

 

 

 

Dominique è venuta al mondo in un sabato d’autunno travestito da estate, con la brezza marina profumata di salsedine che fa svolazzare l’abito morbido di sua madre e la sabbia dorata ancora calda sotto i piedi nudi di Fleur, Bill e Victoire. Loro tre hanno passato il pomeriggio del 30 ottobre a inseguirsi sulla battigia e ad erigere castelli di sabbia, a raccogliere conchiglie e a scattare fotografie che si trasformeranno in ricordi che popoleranno le pareti di Shell Cottage, a mangiare madeleine alla vaniglia e a bere tè freddo, come se fosse ancora agosto. La risata argentina di Victoire risuona nella quiete della baia baciata dal sole, le impronte dei tre membri della famiglia rimangono impresse per pochi gloriosi secondi e Bill pensa, per l’ennesima volta, quanto sia stato fortunato a incontrare la donna che ha sposato e a dar vita con lei alla famiglia che per anni non aveva nemmeno immaginato di volere.  

Il sole è ormai una sfera infuocata che sta svanendo tra le onde del mare inondandola di riflessi arancioni e dorati, quando Fleur percepisce un dolore lancinante che la costringe a trattenere il fiato. Bill le è subito accanto, la sua voce calda riesce a lenire il dolore fino a diventare distante e indistinguibile, mentre la donna sente la testa farsi leggera e una sensazione d’impotenza la costringe a sperare che tutto vada bene, anche se è troppo presto.  

L’ospedale San Mungo è un’eco rumorosa quando Fleur riapre gli occhi, circa sei ore dopo, la sua mano sinistra è stretta tra quelle di Bill e l’ambiente circostante è decisamente troppo brillante – nonostante fuori sia ormai calata la notte. Il battito cardiaco di Fleur le rimbomba nelle orecchie, facendola annaspare alla ricerca di un segno, uno soltanto, per rassicurarla e farle capire che è andato tutto bene. 

Basta uno sguardo di Bill per evitare che Fleur si lasci fagocitare dall’ansia, il bacio che le posa sulle labbra non appena le loro iridi s’incontrano è l’ulteriore riprova che non c’è nulla di cui preoccuparsi e la gioia che gl’illumina gli occhi serve a tranquillizzare anche lei. Solo dopo qualche istante Fleur nota la culla coperta dalla cupola protettiva a pochi passi da Bill, una culla nella quale la loro impaziente bambina sembra riposare tranquilla, in attesa della prima carezza della mamma che l’ha tanto aspettata e soprattutto sognata

 

 

Dicembre – Come nelle favole 

 

 

L’immensa oscurità del cielo è punteggiata di stelle, quando Dominique termina di leggere il libro che aveva iniziato quella stessa mattina sul treno che la riconduceva a casa. La sensazione di libertà, che l'aveva pervasa dal momento in cui si è conclusa l’ultima lezione del giorno precedente, è stata incrinata dall’ansia del futuro che l’aspetta – dalla pagina bianca che sarà chiamata a riempire. Non è mai stata brava a stare ferma, Dominique, sempre impegnata a inseguire la sorella maggiore prima, a confabulare con i suoi due inseparabili cugini poi e ad assumere il ruolo di punto di riferimento per l’intera gang Weasley-Potter radunata a Hogwarts, dopo il diploma di Molly. Non si è nemmeno mai curata molto dell’opinione altrui: chi lo farebbe con un’ex Campionessa Tremaghi in parte Veela come madre ed uno Spezzaincantesimi che è sopravvissuto ad un attacco di un lupo mannaro come padre? Non è mai stata in grado di aderire agli schemi e fare ciò che gli altri si aspettavano da lei, perché è nata in una famiglia popolata da donne forti e determinate e non ha mai avuto intenzione di scostarsi dall’esempio che ognuna di loro le ha dato. Ha imparato a seguire il suo cuore e fare ciò che la rendeva felice fin da piccola, seguendo le orme materne; ha sempre cercato di farsi valere, proprio come aveva saputo fare sua zia Ginny; ha capito molto presto che spesso un libro poteva essere un’arma più temibile di qualsiasi altra, seguendo l’esempio di zia Hermione; ha saputo comprendere che tante volte ammettere di aver sbagliato era molto più difficile che non farlo, come era successo a sua nonna nei confronti di sua madre. 

 

Un gufo reale appare fuori dalla sua stanza e Dominique si stiracchia pigramente, prima di scalciare indietro il piumone e avvicinarsi alla finestra affacciata sulla baia in cui ha sempre vissuto. Afferra la pergamena legata alla zampa e la apre velocemente, rivelando un laconico messaggio composto da un’unica riga.  

 

Sei ancora sveglia, Nicky? 

 

Sbuffa lievemente, incappando in quel vezzeggiativo che sostiene di odiare, prima di afferrare una piuma e scarabocchiare una risposta veloce, sotto alla domanda che ha appena letto. 

 

Certo che sì... 

 

Lascia che lo sguardo si perda nell’infinità carica di possibilità che è il cielo, concentrandosi solo sul rumore delle onde che s’infrangono sulla spiaggia, e la felicità per il Natale imminente torna a pervadere ogni cellula del suo corpo. Un rapido movimento del polso le comunica che è quasi l’una del mattino, ma l’insonnia continua a farle compagnia e Dominique decide di assecondarla, scendendo cautamente le scale ed evitando il gradino che scricchiola, che papà vorrebbe sistemare da anni, ma che mamma preferisce rimanga rumoroso – probabilmente per via di qualche romantico ricordo del loro primo periodo da sposati, o a qualche aneddoto dell’infanzia sua e dei suoi fratelli.  

I piedi scalzi raggiungono la cucina nella penombra, alla ricerca delle madeleine che la madre ha sfornato in occasione del loro ritorno da scuola, ne inala il profumo vanigliato e si rende conto, una volta di più, di essere finalmente a casa. Si accoccola sulla poltrona accanto alla portafinestra affacciata sul mare, assaporando il morbido dolce, lasciando che la mente vaghi senza meta. Per questo motivo, le ci vogliono un paio di secondi di troppo per rendersi conto che la persona a cui stava pensando ha fatto capolino nello spazio che si trova proprio di fronte a lei, provocandole un singulto vagamente spaventato e facendola scattare in piedi. 

“Che ci fai qui?” gli domanda in un sussurro, sgranando gli occhi. 

Lui le fa cenno di raggiungere la porta, mentre lei già lo sta facendo e i due si ritrovano sulla soglia, spettinati e in pigiama. 

“Quindi?” 

“Avevo voglia di vederti,” ribatte il ragazzo, stringendosi nelle spalle.  

Dominique scuote la testa, mormorando qualcosa che somiglia decisamente a un rimprovero, ma, quando Chris le sorride, sente le sue difese crollare come i castelli di sabbia che ha sempre amato costruire fin dall'infanzia e le farfalle affollarsi nel suo stomaco, incontrollabili.  

“Non mi merito nemmeno un bacio?” 

“Lascia prima che il mio battito cardiaco ritorni ad avere un ritmo accettabile, Chris,” borbotta, incrociando le braccia e sollevando minacciosamente un sopracciglio, com’è solita fare con i cugini più giovani. 

“Credevo che l’avresti trovata una bella sorpresa...” 

“Sai che non amo le sorprese,” gli ricorda piccata. 

“Se devi fare la sostenuta, me ne torno a letto...” le dice lui, accennando a darle le spalle. 

Dominique abbandona la facciata dietro alla quale si stava trincerando, lo afferra per la felpa del Puddlemere e lo attira a sé, posando finalmente le proprie labbra su quelle di Christopher Davies – come non aveva avuto occasione di fare da troppi giorni, ormai. 

“Anche io avevo voglia di vederti,” gli confessa a fior di labbra. 

“Mhmm, di sicuro hai uno strano modo di dimostrarlo... cominciavo a credere che la tua nomea di Grinch fosse vera...” 

“Hey! Chi va in giro raccontando simili fandonie?” s’inalbera subito la ragazza, vagamente risentita. 

“Qualcuno tra i tuoi numerosi cugini,” dichiara enigmaticamente Chris, prima di baciarla sulla fronte e appoggiarci sopra il proprio mento, approfittando della differenza di statura. 

“Mpff, quelle piccole carogne!” 

Chris scoppia a ridere, prima che Dominique gli dia una gomitata, intimandogli di fare silenzio, “non vorrai svegliare i miei genitori! Spiegargli la tua presenza qui nel cuore della notte, non mi sembra il modo migliore di passare il nostro tempo...” 

“Andiamo a fare due passi?” 

“Sono a piedi nudi.” 

“Prendi delle scarpe!” 

Dominique scuote la testa, avviandosi verso l’armadio dell’ingresso e indossando un paio di morbidi stivali foderati di pelo, oltre a una sciarpa di lana color lavanda che le ha regalato Victoire per il suo ultimo compleanno. 

“Non riesco a credere che non avremo occasione di vederci fino a dopo Santo Stefano,” borbotta Chris, conducendola verso la collina punteggiata di cespugli selvatici. 

“Dovevi pensarci prima di metterti insieme a Molly al suo sesto anno e spezzarle il cuore,” ribatte Dominique, svelando un nervo scoperto. 

“Per l’ennesima volta, è stata tua cugina a darmi il ben servito e peraltro dopo una manciata di mesi passati insieme...” 

“Lo so bene, Chris.” 

“A volte sembra che te ne dimentichi.” 

“Non lo faccio, ti spiego solo l’opinione che mio zio Percy ha di te... poco importa che Molly gli ha detto più volte che vi siete lasciati di comune accordo.” 

“Comune accordo un corno!” 

“E di questo ti dispiace, scusa?” lo interroga Dominique, inarcando le sopracciglia. 

“Certo che no, visto che non ho mai amato Molly, però detesto che il mio passato sia la ragione per cui la nostra relazione sia un segreto. Non amo nascondere le cose, credevo che lo avessi capito...” 

Dominique si ferma, prendendo le mani del ragazzo tra le proprie, in procinto di fare un salto nel vuoto che la spaventa molto più di quanto vorrebbe. 

“Mi rendo conto che la mia richiesta possa sembrare esagerata, ma il motivo per cui ti sto chiedendo di tenere ancora il segreto non ha nulla a che fare con Molly...” 

Chris si limita a ricambiare lo sguardo della ragazza, senza aggiungere nulla, ma spronandola a continuare. 

“Per tutta la vita ho avuto davanti a me esempi di coppie solide e innamorate, convinta che anche per me sarebbe stato semplice trovare l’amore...” sussurra Dominique, sedendosi sulla sabbia e trascinando Chris accanto a sé. 

“Però non è stato così, una volta arrivata a Hogwarts mi sono resa conto che il fascino Veela che tanti invidiano, altro non è che una maledizione che t’impedisce di capire cosa pensino di te le persone che ti trovi davanti... e così è stato molto più semplice scegliere di uscire con ragazzi diversi, anche più di uno a settimana, pur di non permettere a nessuno di loro di avvicinarsi abbastanza da potermi conoscere.” 

“È per questo motivo che mi hai fatto penare per settimane prima di accettare di uscire con me?” 

Dominique annuisce lentamente, ricordando il loro primo appuntamento, avvenuto l’estate precedente. “Certo,” sussurra in un mormorio appena udibile, “venire a patti con la verità, una volta scoperto che praticamente tutti i ragazzi erano attratti da me solo per il mio aspetto, sarebbe stato decisamente troppo difficile da sopportare... e quindi ho fatto del mio meglio per tenermi lontana da te.” 

“Non sono come gli altri, Nicky,” le mormora dolcemente, baciandola sulla fronte, prima di stringerla a sé nella fredda notte dicembrina. 

“Me ne sono resa conto fin dal primo istante...” ammette lei, “ed è proprio per questo che il nostro rapporto mi fa molta più paura di tutti quelli che lo hanno preceduto.” 

“Paura?” 

“Certo che sì, perché tutti quelli che ci sono stati prima di te non avevano la possibilità di ferirmi, a differenza tua...” 

“Non lo farei mai intenzionalmente,” dichiara Chris, inalando il suo profumo di vaniglia e cocco. 

“Lo so, ma potrebbe succedere lo stesso, magari per colpa di uno dei miei innumerevoli atteggiamenti sbagliati...” 

“Non posso prometterti che non ti ferirò, ma posso sicuramente dirti che farò tutto il possibile per non farlo e che, se anche dovesse accadere, farei ogni cosa che è in mio potere per risolvere la situazione e mostrarmi degno del tuo amore.” 

“Come fai a dire sempre la cosa giusta?” 

“È un’abilità che mi hanno insegnato al corso di specializzazione in Incantesimi...” 

“Oh Godric, le tue battute sono peggio di quelle di zio Percy...” 

“Non potevo certo essere perfetto, Milady.” 

“Per fortuna no, visto che ti trovo adorabile così come sei...”  

“E io adoro te,” ribatte lui, sospirando impercettibilmente, perché vorrebbe tanto confessarle il proprio amore, ma teme che finirebbe con lo spaventarla troppo. Decide di limitarsi a baciarla una volta, poi un’altra e un’altra ancora, fino a perdere il conto dei baci che si stanno scambiando, sdraiati sulla sabbia gelida. 

“Allora è stata una bella sorpresa?” domanda Chris qualche minuto dopo, con i loro corpi modellati l’uno contro l’altro e il freddo pungente che non riesce a scalfirli. 

“Devo ammettere di sì, mio cavaliere dalla fulgida armatura...” 

“Vorrà dire che le organizzerò più spesso allora.” 

“A tuo rischio e pericolo,” lo rimbrotta Dominique, prima di insinuare le mani tra i suoi capelli per attirarlo nuovamente verso di sé, ansiosa di baciarlo ancora. 

“Se questa è la reazione che ti causano le mie sorprese, cercherò di organizzartene una nuova ogni giorno,” promette Chris, sfiorandole la pelle della schiena con la punta delle dita. 

“Questo è quello che succede solo con le belle sorprese,” gli fa notare pratica Dominique, guidando la mano del ragazzo lungo il proprio corpo e sospirando per i brividi di piacere che le sta provocando. 

“Infatti ho intenzione di pianificarne solo di belle,” sussurra lui, prima di baciarle il collo e farla gemere sempre più forte. 

“Credo che a questo punto le parole siano davvero superflue,” ribatte lei, spingendolo sotto di sé e annullando nuovamente la distanza tra le loro labbra. 

 

Dopo aver salutato Chris, Dominique è consapevole che dovrebbe dormire visto che ormai è quasi l’alba e le vacanze di Natale in casa Weasley includono un gran numero di parenti, pranzi, cene, regali e chiasso, eppure non riesce a impedire a sé stessa di chiedersi se lui possa davvero essere quello giusto. Non è il primo ragazzo con cui esce, ma è come se lo fosse, perché mai prima di lui si era azzardata ad abbassare la guardia – ogni giorno un po' di più. È difficile lasciarsi travolgere dall’amore per qualcuno come lei: la paura che siano solo i geni Veela ad aver attirato le attenzioni di qualcuno è qualcosa con cui ha imparato a convivere fin dalla tenera età, ma ciò non significa che abbia anche capito come distinguere chi è solo attratto dalla sua esteriorità e chi invece ha intenzione di conoscere la sua anima. Chris non l’ha mai fatta dubitare e il loro discorso di questa notte ha sicuramente cementato la fiducia reciproca, eppure Dominique è ancora restia a concedergli completamente fiducia e si odia per questo. Ha intravisto emozioni contrastanti nei suoi occhi acquamarina e sa, se lo sente, che avrebbe voluto confessarle di amarla e si è trattenuto per via di quanto gli aveva appena confessato. Inala il profumo che le ha lasciato sulla sciarpa ed è quasi come se le sue braccia fossero ancora avvolte attorno al suo corpo e se il battito del suo cuore fosse l’unica cosa che riesce a percepire – all’infuori dello sciabordio delle onde.  

Prende tra le mani una foto risalente al matrimonio dei genitori: non si tratta di uno scatto in posa, ma di un momento intimo catturato da chissà chi, i loro sguardi sono incatenati l’uno all’altro e l’amore traspare in maniera talmente evidente che, anche osservando la foto, Dominique si sente quasi di troppo. Avrebbe voluto che anche per lei fosse stato così semplice come per sua madre, perché non ci sono dubbi sul fatto che Bill Weasley fosse un cavaliere dalla fulgida armatura, nonostante sua madre tutto poteva essere meno che una damigella in pericolo. Ma non avrebbe mai potuto resistere al fascino di un uomo che ha sacrificato la vita da sempre sognata per combattere una guerra pericolosa e che è sopravvissuto a un feroce attacco, pronto a continuare la lotta per far sì che il Bene prevalesse. Certo, Fleur era al suo fianco e quindi non è stato così inaspettato che i due si fossero innamorati praticamente sul campo di battaglia – per lo meno non lo era per Dominique, dopo aver sentito i loro racconti. 

Lascia che il suo sguardo corra sulla mensola del camino e s’imbatte in una foto di Victoire e Teddy che le ricorda come anche la sorella sia stata baciata dalla fortuna, perché non capita a tutti di innamorarsi di qualcuno che conosce tutto di te e non ha paura a dirti ciò che pensa, visto che solitamente tu lo sai ancor prima che lui te lo dica. È felice per sua sorella e Teddy, lo è davvero, eppure prova anche un po’ d’invidia, perché sa bene che lei non dovrà mai chiedersi se Teddy la ama per quella che è o per la patina di bellezza che la ricopre e la rende irresistibile al resto del mondo. Vorrebbe potersi confidare con loro, perché sa che entrambe sarebbero pronte a darle un consiglio, ma al tempo stesso non vuole rinunciare alla segretezza della sua relazione ed è un prezzo che è disposta a pagare per preservare la propria felicità. È altrettanto certa che non potrà continuare a pretendere a lungo che Chris mantenga il segreto – non senza farlo soffrire, per lo meno. E lui non merita la freddezza di cui Dominique teme di non riuscire a liberarsi. 

 

Si avvia verso la sua camera, sperando di riuscire a riposare almeno un po’, disposta anche a una notte insonne come le capita sovente a scuola, per via di tutte le attività che segue. È buffo pensare che, nell’arco di pochi mesi, dirà addio al castello scozzese, che finirà con il mancarle come è solita mancarle casa durante l’anno scolastico, ma Dominique è certa che crescere voglia dire anche abbandonare le consuetudini che sono diventate la sua quotidianità negli ultimi sei anni e mezzo e non ha timore di affrontare una nuova avventura. Chiude gli occhi fantasticando sull’Accademia Auror alla quale sogna di essere ammessa e immaginandosi ancora a studiare e fare pratica d’incantiseimi in compagnia di James e Freddie – come ha fatto fin dal suo primo giorno a Hogwarts. 

 
 

 


 

Nota dell’autrice: 

Mi butto per la prima volta a scrivere una storia sulla NG che esuli da Victoire e Teddy, o da Scorpius e Rose. 

Mi sono interrogata a lungo su Dominique e questa è la mia versione di lei, che spero possa risultare interessante; Christopher è il figlio di Roger Davies, famoso per aver portato Fleur al ballo, che nel mio headcanon è stato anche fidanzato con Fleur per un po’. 

Nel prossimo capitolo scopriremo di più sul resto dei Weasley e su come è nata la relazione tra Domi e Chris. 

Grazie per essere arrivati fino a qui. ♥ 

 

   
 
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