Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    08/07/2023    2 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 65: Crollo

 
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Quel pomeriggio Judy venne convocata dal preside, era strano per lei varcare la soglia di quell'ufficio, in tutti gli anni in cui aveva frequentato Hogwarts, poteva contare sulla punta delle dita le poche volte che era stata chiamata, e non erano di certo per qualche trasgressione.
Non capiva proprio il perché l'avesse chiamata. 
Aveva sempre avuto una condotta impeccabile, sempre. Ed era sicura che anche questa volta non poteva essere altrimenti. Frollo non poteva sospettare quello che avevano fatto lei e gli altri nella stanza di Bunnymund, tanto meno ad Hans.
Nessuno dei suoi compagni avrebbe fatto la spia, inoltre per quel che sapeva, era stata convocata solo lei. 
Magari si trattava della sua riassegnazione da prefetto.
Non riusciva a non interrogarsi su tutte quelle cose mentre percorreva quel corridoio, una volta entrata tuttavia, ogni domanda venne completamente cancellata non appena vide davanti a sé il preside Frollo, si trovava seduto sulla poltrona che un tempo apparteneva a Nord, così come tutto il suo ufficio. Frollo la fissava con il suo solito atteggiamento austero, a tratti piacevolmente entusiasta.
"Hopps, puntuale come mi sarei aspettato" esclamò.
Ma gli occhi della ragazza in quel momento puntarono su altro: in quell'ufficio poco illuminato, spoglio e privo di tutti quei quadri allegri che lo caratterizzavano un tempo, Camilio Madrigal era seduto al centro. 
Conosceva ben poco di lui, sapeva solo che era un vulcano di energia, si cacciava nei guai come molti della sua età, ma niente di così grave o indisciplinato da rischiare di farsi chiamare dal preside.
Judy non sapeva come reagire, balzarono altre mille domande silenziose che purtroppo, a giudicare dall'espressione del preside, sentiva che presto avrebbe ricevuto risposte.
Solo che, non era così sicura di volerlo sapere.
"Non..." si fermò un istante, distratta nuovamente dall'espressione impassibile di Frollo "Forse...Non è un buon moment..."
"Sciocchezze" lui sollevò con eleganza la mano, facendole cenno di tacere e, con tutta la calma del mondo si alzò da quella poltrona, passando lentamente vicino al ragazzo.
"Si chiederà perché l'ho convocata qui."
"Si" rispose secca, senza smettere di fissare Camilio. La sua espressione era carica di rabbia, come se fosse sul punto di esplodere, ma restava immobile su quella sedia.
Forse era tenuto sotto l'effetto di qualche incantesimo.
Non capiva cosa stesse succedendo, ma una volta concentrata meglio sui suoi vestiti, le mancò il fiato.
Notò che aveva la manica strappata e il braccio era ferito da quello che poteva sembrare un incantesimo offensivo. Istintivamente mosse un passo verso di lui, ma Frollo le si posizionò davanti, mettendo in chiaro con una semplice occhiata di non andare oltre.
Allora Judy tornò al suo posto, sentendo improvvisamente l'aria farsi più pesante.
"Cosa gli è successo?" chiese.
Sentì Camilio sobbalzare e allora si sporse, nella speranza di ricevere una risposta "Cos'è successo?" incalzò ancora.
Come se fosse scosso da un brivido, finalmente Camilio fece per parlare, ma la voce di Frollo gli passò sopra, mostrando tutta la sua totale freddezza e autorità.
"Come quanto ho accennato alla riunione, sto semplicemente punendo chi non rispetta le regole. Chi manca di rispetto alle autorità" disse, fissandola con un mezzo sorriso "E per far questo mi servono persone come lei, Hopps."
"Non ascoltarlo" mormorò Camilio, cupo. Ma lo sguardo di Frollo lo raggelò "Era solo uno scherzo..." si giustificò subito dopo.
"Assumere le sembianze del tuo preside, sbeffeggiandole la credibilità...Le sembra solo uno scherzo?" sbottò Frollo.
Camilio abbassò lo sguardo, incapace di dire altro.
L'uomo riprese poi a camminargli attorno, tenendo lo sguardo fisso davanti a se "E' proprio a causa di questa flessibilità nelle punizioni che Nicholas Nord ha lasciato questa scuola nel caos. Non c'è più rispetto, gli studenti pensano di poter fare quello che vogliono a discapito delle conseguenze" si fermò "O della parentela" suggerì, freddo.
Judy non sapeva cosa dire, poi vide Frollo passarle accanto e posarle le mani sulle spalle, come se stesse cercando di incoraggiarla "Isabela Madrigal non ha le qualità adatte per adempiere al suo ruolo di capo-scuola. Sono sicuro che con lei sarà diverso" indicò Camilio "Punendo l'insolenza di questo ragazzo manderemo un messaggio a tutti gli studenti. Questa scuola deve rimanere un santuario dello studio, non del gioco."
"No!" Camilio provò ad opporsi, ma Frollo le lanciò uno sguardo che la immobilizzò ancora per la paura. 
Cosa doveva aver detto per farsi temere in quel modo?
"Avrà di sicuro studiato la Maledizione Cruciatus" continuò rivolgendosi nuovamente a Judy.
Lei incrociò lo sguardo di Camilio. Era sconcertata "Si, ma..."
"Allora la esegua."
"Ma è illegale!"
"Non sotto la tutela di un funzionario del Ministero" sorrise appena Frollo "Come crede che abbia portato rispetto a Durmstrang in tutti queli anni?"
Il cuore perse un battito.
"Ha il mio permesso" continuò l'altro, con noncuranza.
Lei non poteva credere alle sue orecchie.
Colpire uno studente... Per dare l'esempio.
Senza alcuna esitazione, si scostò da quella presa, posizionandosi di fronte a Camilio e guardando Frollo con decisione "No."
L'uomo parve altrettanto sorpreso, ma fece finta di non aver capito e, quasi con tono di sfida, fece un passo verso di lei "Come?"
"Non eseguirò nessuna Maledizione" ripeté con fermezza "Non ferirò mai una persona in quel modo, mai."
L'espressione accigliata di Frollo sembrò stranamente calmarsi di punto in bianco. Rivolse alla ragazza un'occhiata con sufficienza, come se improvvisamente provasse quasi ribrezzo.
"Credevo che una come lei capisse l'importanza del rispetto."
"Rispetto. Non paura."
A quel punto Camilio sollevò di poco il volto, sorridendo appena "Pessima scelta. Lei non ci sta." 
"Gli altri professori sanno di queste punizioni?!" chiese Judy, sconvolta.
Frollo non rispose, semplicemente si allontanò di qualche passo, recuperando la bacchetta che teneva sulla scrivania. Nel mentre Judy tentava di liberare dall'incantesimo il ragazzo. 
Poi la voce roca del preside li allarmò.
"Insubordinazione....Un vero peccato..." disse, osservando svogliatamente la bacchetta mentre la innalzava contro di loro "Non mi lascia altra scelta."


 
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"Avete sentito cos'è successo a quei ragazzi?"
"Si, ancora non riesco a crederci..."
"Lo avevo detto a Camilio di non fare lo scemo."


"Cosa?" senza pensarci Moana si voltò, ma quei ragazzi che stavano parlando avevano già preso le scale per raggiungere il dormitorio. Ormai era quasi l'orario del coprifuoco e pochi studenti si trovavano ancora nei paraggi.
Quando vide in fondo al corridoio Camilio in compagnia di Judy, la curiosità ebbe la meglio. 
Astrid ed Anna erano vicino a loro e perfino Tadashi li raggiunse, accompagnato da Go Go e Wasabi.
Non capiva perché si stavano radunando tutti li attorno, ma quando i suoi occhi si concentrarono sulle espressioni di Judy, come scossa da un brivido fece per accelerare il passo.
"Judy...Cosa..." si mutò improvvisamente non appena abbassò lo sguardo sul braccio dell'amica. Quei segni che le erano stati inflitti, il modo in cui Judy cercò goffamente di nasconderlo alla sua vista, lo sguardo che le rivolse Camilio un istante dopo, le fecero immediatamente ricollegare a quanto avevano mormorato quei ragazzini poco prima.
Vedendola paralizzarsi in quel modo, Judy le rivolse un sorriso piuttosto tirato, per cercare di tranquillizzarla "Va tutto bene."
"No che non va bene! Questo trattamento non può essere legale!" sbottò Anna, posando una mano sulla sua spalla.
"Spostatevi!" urlò Isabela, facendosi spazio tra loro, per la foga aveva spintonato forte Moana, ma Tadashi fortunatamente la aiutò a sorreggersi. 
Per quanto non si sopportassero, non era da lei essere così aggressiva, ma in quel momento vide il volto di Isabela talmente agitato che probabilmente nemmeno se n'era accorta.
Si buttò subito ad abbracciare Camilio, nonostante quest'ultimo cercasse di spintonarla via "Isa! Smettila!"
"Si può sapere cosa ti è saltato in mente?!" senza dargli nemmeno il tempo di rispondergli, gli prese il viso tra le mani iniziando a controllare se le ferite e i graffi che aveva non fossero troppo gravi. Ma questo atteggiamento imbarazzò il cugino ancora di più, specie di fronte ai suoi compagni.
"Vuoi piantarla?!" la allontanò, le guance ormai di un rosso vivido "Detesto quando fai così, sembri mia madre!"
Punta un po' nell'orgoglio, Isabela cercò di ricomporsi un minimo, ma non appena posò nuovamente lo sguardo su quelle ferite, la preoccupazione invase nuovamente il suo stato d'animo.
"Mi dispiace..." disse con una voce tale da far presagire le lacrime "Se solo fossi stata li..."
"No" la fermò Camilio "Avrebbe punito anche te."
"Ma..."
Lui si sporse, anche se un po' dolorante e le sorrise per cercare di tranquillizzarla "Preferisco così. La perfetta Isabela Madrigal non può permettersi il visino rovinato."
La cugina rise appena, asciugandosi in tempo un occhio per evitare di piangere, allentando un po' quella tensione iniziale tra loro. 
"La vecchia scuola è tornata..." mormorò aspra Go Go al resto del gruppo.
Wasabi aggrottò' la fronte, preoccupato "Non pensavo si sarebbe esposto a tanto."
"Il sano metodo di insegnamento Durmstrang. Non sono stati di certo dei bei ricordi" disse amaramente Astrid "Quel tipo è pazzo."
"Concordo" annuì Go Go.
"Non può punire in questo modo gli studenti" disse Anna "Nord non lo avrebbe mai permesso..."
"Nord ora non è qui e Frollo ne sta approfittando" mormorò Judy, fece per incrociare le braccia senza pensarci, ma la spalla le faceva ancora male e si fermò di colpo "Avrei dovuto fare di più'."
Astrid alzò gli occhi al cielo "E' assurdo! I professori dovrebbero fare qualcosa. Se glielo diciamo forse..."
"Hai sentito di come ha licenziato Johnson senza esitazione?" domandò Tadashi, fermandola per una spalla "Potrebbe fare lo stesso anche con gli altri. Bisogna trovare un altro modo."
La ragazza si staccò da lui, un po' indispettita "Vorrà dire che parleremo col preside Sinbad."
"Sai molto bene che non ha alcuna autorità ad Hogwarts. Qua siamo solo degli ospiti, Astrid."
Lei a quel punto assottigliò lo sguardo "Allora ti va bene così? Dovremo lasciare che terrorizzi questa scuola come aveva fatto con la nostra?"
Tadashi sospirò infastidito "Non sto dicendo questo!"
In quel momento però, l'attenzione d entrambi venne attirata dai passi svelti di Moana che si allontanavano da loro. Non aveva detto una parola per tutto il tempo, nemmeno quando Judy provò a chiamarla nella speranza di fermarla, Moana aveva tirato dritto verso una sola direzione: l'ingresso della scuola.
Il suo sguardo era deciso e sebbene impassibile, dentro di lei stava ribollendo così tanta rabbia in corpo che dovette stringere forte i pugni mentre, con passo sempre più svelto, si accingeva a raggiungere l'entrata.
Non avrebbe potuto fare del male personalmente al preside, ma avrebbe consegnato il messaggio in un altro modo.
Quella orribile statua si trovava li, imponente di fronte a lei, che la giudicava sprezzante, esattamente come il suo proprietario. Ma questa volta, invece che cercare di ignorarla, Moana tirò fuori dalla sacca la sua bacchetta e, senza alcuna esitazione, lanciò un incantesimo Bombarda contro, spaccandola in mille pezzi. 

Alcuni studenti che passavano li vicino gridarono per la paura, mentre altri si erano andati istintivamente a nascondere temendo un altro attacco.
Nessun professore si trovava nei paraggi al momento, ma a Moana sembrava non importargliene. 
Non fece caso nemmeno a Judy e gli altri che l'avevano raggiunta, attirati dal rumore dell'esplosione.
Astrid tuttavia, a differenza loro, sembrò piacevolmente sorpresa "Lei mi piace."
Wasabi invece stava scuotendo il capo talmente tanto da farsi male al collo "Oh no, no no, si mette male!"
Anna fece un passo in avanti per raggiungerla "Ma che cos'hai fatto?!"
Lei abbassò di poco la bacchetta, mentre con sguardo assente osservava la statua ridotta in macerie. 
"Sei impazzita?"
Moana spostò lo sguardo da lei agli altri, fermandosi infine su Judy.
Non disse nulla, sembrava ancora disorientata.
"Non lo so."
Anna non seppe davvero cosa rispondere, ma si affrettò ad abbassarle la bacchetta per tentare di nascondergliela di nuovo nella sacca. La prese poi per mano e fece per raggiungere gli altri.
"Svelta! Andiamo via, prima che..."
"Cosa sta succedendo?!"
Tuonò la voce di Frollo.
Per un attimo, aveva fatto cedere quel piedistallo che lo ergeva al di sopra di tutti e si era potuto leggere nel suo sguardo un senso di preoccupazione. Cosa che poi, alla vista di quel piccolo gruppetto, si trasformò in pura rabbia.
Diede ancora una veloce occhiata alle macerie, stringendo i denti.
"Chi ha osato fare questo?" 
Nessuno rispose. 
Allora Frollo si concentrò in particolar modo su Judy, raggiungendola con passo svelto.
"Piccola stupida ribelle. Sei stata tu?" sibilò "O qualche altro tuo complice?!"
Nessuno rispose.
Judy e gli altri si erano limitati a rispondere al suo stesso sguardo sprezzante. 
A quel punto Frollo sollevò una mano, cercando la bacchetta che teneva all'interno del vestito "Se nessuno di voi si decide a parlare..."
"Chi le ha dato il diritto di ferire gli studenti?" 
La voce di Moana lo interruppe poco prima, costringendolo a voltarsi nella sua direzione. 
"Che cosa?" chiese Frollo, il tono sembrava vagamente scioccato.
"Come può guardarsi allo specchio e non vergognarsi di quello che ha fatto a dei poveri ragazzi?!"
Moana aveva stretto i pugni con cosi tanta forza da farle male.
"Come osi rivolgerti a me in questo modo tanto maleducato!"
Sentendosi punto nell'orgoglio, Frollo accelerò il passo verso di lei, rischiando perfino di scontrarsi con la povera Anna. Poi alzò di poco il capo, come se stesse cercando di sfidarla "Non permetto ad una insolente mocciosa di contestare la mia autorità."
"Autorità?!" sputò la ragazza, sconvolta "Lei è un tiranno!"
Quella frase fece fermare di punto in bianco ogni bisbiglio tra la piccola folla che si era creata li attorno, perfino i quadri si erano zittiti.
Frollo stranamente non aveva ancora battuto ciglio. Forse anche perché Moana non gli aveva nemmeno lasciato il tempo di reagire.
Con un braccio indicò alcuni suoi compagni , tra cui Judy "Dei maghi ci hanno attaccato e lei, come preside, dovrebbe PROTEGGERE gli studenti! Ha la vaga idea di quello che sta succedendo la fuori?! Di come i miei compagni abbiano rischiato la vita?!"
"Basta così!" la fermò Frollo, ormai al colmo della rabbia "Osi parlarmi in questo modo, al tuo preside?!"
Anche Moana era fuori di sé, ma quello che la faceva innervosire di più era il menefreghismo di quell'uomo verso le sue parole. 
Non aveva un briciolo di coscienza.
Gli importava solo del suo ego, della sua autorità calpestata in quel momento.
Alzò dunque il capo a sua volta, facendo un passo in avanti "...Nicholas Nord è il vero preside di Hogwarts." 
Frollo era rimasto impassibile, ma Moana sapeva di aver centrato nel punto giusto ed averlo ferito nell'orgoglio con quell'affermazione. Probabilmente non si sarebbe risparmiato nel darle una punizione ben peggiore di quella che aveva riservato a Judy e Camilio, ma non le importava.
Voleva ferirlo, così come lui aveva ferito i suoi amici. 
Hogwarts era sempre stato un luogo sicuro, una seconda casa che li aveva sempre protetti, ed ora si stava sgretolando tutto davanti ai suoi occhi.
Ma poi, degli schioppi attirarono l'attenzione di lei e tutti i presenti. Qualcuno aveva fatto scoppiare dei petardi magici proprio in mezzo a loro, creando un polverone di fumo colorato talmente fitto da impedirle di vedervi attraverso. Moana si portò una mano vicino al viso per spazzare via quell'orribile fumo azzurro, ma nell'istante in cui lo fece si sentì afferrare per il braccio libero da qualcuno e trascinata via.
All'inizio non capì chi fosse, oltre a quei fastidiosi petardi, il tutto era coperto dagli insulti di Frollo e qualche studente li attorno, non appena uscì dalla zona però, riconobbe la schiena di Jim.
Non disse nulla, lui si voltò solo per mimarle di stare zitta e questa volta non si sentì di obbiettare.
Jim la condusse giù per le scale, fino ad aprire la porta dello sgabuzzino dei custodi e spingerla all'interno. Le fece ancora cenno di non parlare ed insieme stettero in silenzio per un po', sentendo dall'altra parte del corridoio lo scalpitio degli insegnanti per raggiungere il luogo del misfatto.
Fu Jim il primo a parlare, trascinandosi in un lungo sospiro "Credo di aver preso un po' di tempo. Anche se prima o poi dovremo uscire." 
Moana notò che era leggermente arrossito, e solo allora si rese conto di essere molto vicini, forse più di quanto non lo siano mai stati.
Istintivamente fece un passo indietro, rischiando di far cadere un secchio con il piede.
Jim aveva distolto lo sguardo, tornando nuovamente a fissare il pomello della porta "Allora..." lasciò passare un'altra manciata di secondi, allentando un po' quell'imbarazzo iniziale "Bel discorso... Ma..." inarcò un sopracciglio, fissandola con un mezzo sorrisetto "Esattamente... Cos'era quella roba?"
Moana era rimasta ancora ferma nella stessa posizione, spostando lo sguardo dalla porta a Jim. Capiva perfettamente a cosa stesse alludendo.
Non era da lei sbottare in quel modo, di fronte al preside poi.
Solo adesso che stava lasciando nuovamente fluire il sangue al cervello si stava rendendo conto che forse si era spinta un po' troppo oltre.
"Oh no..." mormorò, talmente a bassa voce che Jim la sentì appena.
Lui non sembrava così sconvolto, in un certo senso, pareva anche un po' divertito all'idea "Hai tirato fuori un bel caratterino."
Lei non lo stava nemmeno ascoltando, aveva abbassato lo sguardo su una pila di cianfrusaglie vicino ad uno scaffale impolverato.
Vedendola così turbata, Jim si schiarì la gola per tentare di riaccendere la sua attenzione "Ascolta, forse... Te la puoi cavare. Se dici che..."
"Ho detto anche troppo!" sbottò Moana, appoggiandosi pesantemente con la schiena contro il muro "Ma cosa mi è saltato in mente?!"
Vedendola così angosciata, il breve sorrisetto di Jim si spense "Ehi..." i loro sguardi si incrociarono "Quello che hai detto non era sbagliato. E... Detto tra noi..." fece finta di guardarsi attorno e si chinò verso di lei "Quella statua non mancherà a nessuno."
La vide incurvare le labbra in un debole sorriso, illuminandole il volto per la prima volta in quella brutta giornata. 
Jim sentì il cuore accelerare per l'emozione, ma non fece in tempo ad abituarsi che le vide il volto incupirsi ancora.
"...Vorrei tanto svegliarmi e scoprire che questo terribile anno in realtà non è mai iniziato. Tutto questo è..." abbassò nuovamente il capo, tornando a guardare da tutt'altra parte "E' troppo, io... N_non posso."
Quella frase così fuori luogo lo insospettì non poco.
Gli ricordò terribilmente quando trovò Elsa durante la seconda prova.
Era visibilmente devastata, in tutti gli anni che la conosceva non l'aveva mai vista tanto sconvolta. 
E ultimamente era sempre più evidente.
Lo aveva notato nei piccoli gesti preoccupati, gli sguardi vuoti durante le lezioni, l'essere diventata più silenziosa. L'aveva vista spegnersi di punto in bianco, arresa.
Il suo allontanamento doveva essere dovuto a qualcosa, forse centrava con Belle, forse erano i sensi di colpa, o forse c'era dell'altro. 
Le si avvicinò e con una mano le sfiorò la spalla "Non è da te esplodere in quel modo. Tu sei... Sei sempre..." si fermò.
"Perfetta?" concluse in fretta Moana.
Jim colse la frecciatina.
Si fissarono per un lungo istante, in silenzio. 
Poi Jim prese un lungo respiro, cercando di sorridere per metterla a suo agio "Quello che ha combinato quel pazzo è orribile, e forse penserai che sono paranoico, ma non credo che sia stato solo questo a farti reagire così..."
La vide sussultare appena. Era sicuro di averci azzeccato.
"Non vuoi parlarne con me?" chiese, ma non vedendo alcuna reazione, continuò "Moana ascolta, non devi sempre agire come se ti sentissi in dovere di proteggerci. Non sono cieco, lo vedo che c'è qualcosa che non va..." indicò con un veloce cenno del capo la porta " E tenerti tutto dentro, come vedi non da grandi risultati. La prossima volta potrebbe essere la testa di Frollo a esplodere invece che la statua."
Moana sollevò le sopracciglia sorpresa, in segno di risposta. Formando sul volto di Jim un leggero sorriso.
"Non che non approvi, ma mi dispiacerebbe venirti a trovare ad Azkaban per i prossimi anni."
Vedendo la ragazza più incline ad ascoltarlo, pensò di essere sulla strada giusta. Il sorriso sparì, lasciando spazio ad un'espressione più seria.
"Se riguarda Belle o... Qualsiasi altra cosa, io... Ci sono." concluse, portandosi una mano sulla nuca "...Non penso di essere il solo, però sai... Gli altri sono fuori, mentre io sono qui." sperò seriamente di non essere arrossito, specie dopo l'ultima uscita e aver visto il volto di Moana farsi più luminoso.
"Grazie, Jim" sussurrò grata.
Lui ricambiò il sorriso, felice di trovarla un po' meglio di umore.
"Allora?" insistette, inarcando un sopracciglio.
Moana ci pensò ancora un attimo.
Si era tenuta per se la scoperta del Calice, la storia della profezia di Bruno, sentendo il peso di quella responsabilità schiacciarla ogni giorno.
Parlare con i Madrigal non era servito a molto, era tornata perfino da Mama Odie per sapere se si fosse ricordata di qualcosa, ma nulla sembrava funzionare.
Sapeva solo che doveva partecipare al Torneo per fermare una vecchia profezia. Ma non come.
Non se l'era proprio sentita di parlarne con Anna. Con la scoperta di sua sorella, forse la profezia comprendeva anche lei e l'ultima cosa che voleva era causarle altro dolore.
Ma Jim...
Si era fatto avanti nel momento in cui aveva più bisogno, aveva capito che c'era qualcosa che non andava e stava cercando di starle vicino.
Forse poteva condividere quei problemi con lui.
Alzò dunque il capo per guardarlo, facendo le spallucce "Prometti di non dare di matto?"
Jim trattenne un risolino "Riuscirò a contenermi."
Moana tirò un lungo sospiro e finalmente raccontò tutto. La visita a Mama Odie, la storia di Bruno, la suddetta profezia... Ogni cosa.
E si sentì più leggera, come se quell'enorme macigno che da tempo continuava a sostenere, fosse diventato un po' più piccolo.
Inizialmente non era proprio convinta di spifferare tutto, ma una volta iniziato il racconto non ci fu verso di farla smettere. Era un fiume in piena di preoccupazioni, paure, sputò tutto quello che sentiva.
Jim la ascoltò senza battere ciglio.
"Dici che dovrei dirlo ad Anna? Non so nemmeno a cosa si riferisse quella profezia! Se non parlo con questo Bruno è tutto inutile e... E io... io non so come comportarmi! Mi sento... N_non lo so nemmeno!" si morse il labbro inferiore, tentando di calmarsi "Vedere come Frollo se la sia presa con i miei amici... M_mi ha fatto impazzire!" ad un tratto si fermò, portando tutta la sua attenzione sull'amico.
"Jim?" 
Lui continuava a fissare un punto della stanza, come se stesse cercando di metabolizzare in poco tempo tutto quel lasso di informazioni ricevute.
E ovviamente, cercando di mantenere un certo controllo per non dare di matto come aveva promesso. Anche se lo sguardo che aveva non la rassicurò molto.
"Jim?" chiese ancora, più titubante.
Finalmente lo vide schiudere le labbra, ma in quel momento la porta dello sgabuzzino si aprì di colpo, rivelando le sagome dei due custodi ai piedi dell'entrata.
"E voi due cosa stavate combinando qui dentro?" chiese il più alto.
Moana biascicò qualcosa simile ad una scusa, come cercare qualcosa.
Nel buio.
Con un ragazzo.
Nemmeno il più credulone del mondo avrebbe creduto ad una storia del genere e forse per la prima volta sia Gaspare che Orazio si sentirono al di sopra dell'intelligenza dì qualcuno.
"Pensi davvero di fregarmi, ragazzina?" chiese sempre Gaspare, sprezzante. Si sentì poi tirare per la manica da Orazio li accanto, mentre con una mano indicava proprio Moana.
"Oh aspetta un attimo. Non è lei quella che sta cercando il preside?"
Gaspare gli rivolse un'occhiataccia, seguita da un'alzata di spalle "E lo chiedi a me? Lo sai che questi marmocchi mi sembrano tutti uguali."
"Dovremo consegnarla a Frollo. Non sembrava molto contento prima."
L'altro non pareva ascoltarlo più di quel tanto, sembrava pensare a tutt'altro nella sua testa.
"Ha le gambe no? Può andarci da sola!" con una manata spinse via dallo sgabuzzino i due ragazzi per poter recuperare una scopa impolverata lasciata per terra "Quel tipo mi fa venire i brividi, ed ora dobbiamo pure pulire quel macello al piano di sotto! Chi pensa che siamo? I suoi servi?!"
Orazio fece per rispondere, ma l'altro gli parlò sopra senza nemmeno guardarlo "Ah, ma se becco il moccioso colpevole, gli farò ingoiare ogni pezzo di quella pomposa statua!" poi lanciò la scopa al suo compare e gli fece cenno di muoversi "Su! Mettiamoci al lavoro."
Orazio balbettò qualcosa riguardo al fatto che aveva recuperato il necessario per far lavorare solo lui, ma Gaspare non ci badò neanche questa volta. 
Moana e Jim ringraziarono la svogliatezza del custode in quel momento e pensarono, ingenuamente, di aver guadagnato ancora un po' di tempo prima di affrontare nuovamente la furia di Frollo.
Tuttavia non appena fecero per voltarsi, uno degli insegnanti della scuola li fermò, facendo presente a Moana di raggiungere subito l'ufficio del preside.


 
 
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NOTE AUTRICE:
 
Eccomi <3
Oddio, che periodaccio, dovevo aggiornare settimane fa, mi spiace essere cosi altalenante. Spero di tornare presto a pubblicare ameno due capitoli al mese, altrimenti questa storia rischia di concludersi tra cinque anni.
Anyway, vi aspettavate una risvolta del genere? Secondo me, sotto certi aspetti Frollo e la Umbridge si sarebbero pure trovati d'accordo xD
Judy non si è fatta abbindolare dalle parole di Frollo (e ci mancherebbe solo), ma mica poteva sapere lui della sua integrità morale. E anche Moana ha sbroccato.
Qui lei è arrivata proprio ad un punto di rottura, tutte le emozioni che sta provando alla fine sono scoppiate (o meglio, tecnicamente è scoppiata la testa della statua, ma tant'è). Purtroppo il capitolo mi è uscito più lungo del previsto, ho cercato di tagliarlo ma temevo spezzasse troppo l'atmosfera.
Volevo inoltre inserire un momento di complicità con Jim, che fa un po' da specchio al loro incontro nel lago nero. La dove Jim era in difficoltà e lei lo ha sostenuto, qui invece succede il contrario.
Che dire, spero di tornare prima possibile col prossimo aggiornamento. Nel frattempo, mando un abbraccio a chiunque sia arrivato fin qui.

 
~Spirit~   
  
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