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Autore: dragun95    17/07/2023    3 recensioni
Amanirenas è il tenente della nave spaziale Mèigumi. In genere ha il compito di guidare spedizioni di recupero materiali in tutta la galassia.
Ma questa volta il suo incarico la porterà su Nèos. Un pianeta ostile ma con una grande ricchezza materiale, per recuperarla però, dovrà prima riunire una squadra di Esper sciolta anni fa. Anche se riluttante, sarà costretta a cercarli e convincerli a rimettersi insieme, poiché conoscono il pericolo che rappresenta la missione meglio degli altri.
Anche se forse la missione di raccolta potrebbe nascondere qualcosa di molto più grosso del matallo e i membri della E-titànes, potrebbero scoprirlo troppo tardi.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Évrima parte 2

 
 
-Una bella cifra…ma dove sarebbe questa vena?- il suo cervello gli stava gridando di chiederglielo. Soprattutto perché aveva un brutto presentimento.
In quel momento poté vedere nella compostezza del linguaggio corporeo della sua ospite, dell’insicurezza. Un gesto che durò un secondo, fu sufficiente a farle capire che la risposta non le sarebbe piaciuta.
 
-Al Tulang Ganang- la lattina di birra cadde sul pavimento rovesciando il suo contenuto. Mentre la rossa aveva ancora la mano portata alla bocca, come se fosse pietrificata. I suoi occhi si erano sgranati e la gola si era seccata improvvisamente.
Restò immobile per una manciata di secondo e poi le sue labbra si piegarono in un sorriso tremante. Lilith scoppiò a ridere, una risata quasi isterica di divertimento misto a rabbia.
 
-Capisco perché la somma è così alta!- affermò lanciando uno sguardo omicida di puro ghiaccio alla sua ospite. Bastò la sensazione di gelo salirgli nelle ossa per far capire ad Amani che era incazzata.
 
-Beh…puoi ficcarti la tua proposta su per il culo!- la Tenente non era stupita, anzi si aspettava una risposta del genere.
 
-So che sembra una proposta assurda ma…- iniziò ritrovandosi nuovamente la canna della pistola al plasma puntata contro la faccia. La vena pulsante sulla sua fronte si fece più evidente. Se già prima era propensa a sparare a quella persona, ora aveva una ragione in più per farlo.
Mentre la minacciata pensava ad un modo per provare a calmarla. La porta venne sfondata di colpo con violenza.
 
-Rossa sei in casa?- chiese una figura entrando senza aspettare risposta.
 
-Lo vedi da solo, Ron!- rispose un altro individuo entrando. Erano due Pterygios, quello di nome Ron, aveva il corpo striato di viola. Mentre il secondo era maculato con dei percing sulla pinna a foglia. Vedendoli Lilith ringhiò, proprio adesso dovevano presentarsi gli esattori.
 
-Potevate evitare di sfondarmi la porta!- rispose senza smettere di puntare la pistola contro l’altra donna. I due si chiesero se anche quella persona con la tuta fosse una creditrice arrivata lì per riavere anche lei una somma prestata.
Amani notò invece il loro abbigliamento. Le tute meccanizzata ad energia che indossavano, presentavano dei meccanismi idraulici in piena vista e una luce aranci-rossastra si intravedeva in alcuni punti. A completare il tutto c’erano delle maschere antigas sul volto.
 
-Chi se ne frega! Ci devi più soldi di quanti ne vale quel pezzo di metallo che abbiamo sfondato!- precisò Ron muovendo battendo tra loro i pugni corazzati. In genere quella tuta era usata per spostare oggetti molto grandi, ma visto che aumentava di dieci volte la forza di chi la indossava. Qualcuno però la usavano anche come arma.
 
-Che rompi…avrei da fare al momento!- gli rispose, per fargli capire che a breve sarebbe stata da loro.
 
-Non preoccuparti…tu dacci i soldi che ci devi e noi ti lasciamo in pace- gli sarebbe venuto da ridere, visto che sapevano benissimo che quei soldi lei non li aveva.
 
-Problemi col gioco d’azzardo?- chiese la Tenente rivolta alla Esper che gli fece capire con lo sguardo di non immischiarsi. Aveva già il dito sul grilletto, non gli costava niente sparare prima a quei due e poi ripuntare l’arma contro di lei.
 
-Non ho l’intera somma, idioti!-
 
-In questo caso abbiamo un problema!- ammise il secondo esattori facendo uscire dalle nocche dei guanti delle punte da trapano, creando dei tirapugni. Anche il suo compagno fece altrettanto facendo uscire invece delle lame. La persona che avevano davanti era un Esper, non potevano certo andarci leggeri.
Lilith li guardò per nulla intimorita. Avevano indossato delle tute per potenziarsi prima di andare a trovarla, era chiaro che sapevano di non potercela fare con lei. Ma se credevano che gli avrebbero dato un grosso vantaggio, erano più stupidi di quanto pensasse. Alzò la mano libera e le unghie si allungarono fondendosi con i polpastrelli, tingendosi di un color rosso scuro. Sembrando più delle lame che delle unghie.
In una manciata di secondi, quel posto era diventata una polveriera pronta ad esplodere. Bastava solo che qualcuno accendesse la miccia.
 
-Scusate se mi intrometto- iniziò Amani attirando l’attenzione dei presenti: -A quanto ammonterebbe il suo debito?-
 
-Non sono affari tuoi!- intervenne Lilith per nulla contenta che ficcasse il naso nei suoi affari.
 
-Più di cinquecento mila Cryzo- la Tenente alzò la mano facendo qualche passaggio sulla tastiera digitale che vedeva dalla sua visiera. Tirando fuori una carta magnetica che lanciò ai piedi dei due Pterygios.
 
-Questo dovrebbe bastare per saldare il debito- Ron si abbassò a prenderla per vedere quanto contenesse. I due sgranarono gli occhi alla vista dell’importo di un milione di Cryzo. Alzarono lo sguardo sulla donna in armatura che li fissava a sua volta.
 
-Certamente signora. Alla prossima scommessa, Rossa- disse Ron uscendo poco dopo insieme al suo compagno.
Con quel gesto sperava di avere la gratitudine della Esper, ma invece si ritrovò la pistola a contatto con la visiera. Mentre chi teneva l’arma trasudava rabbia da tutti i pori.
 
-Credi che questo mi convincerà ad accettare la vostra Missione suicida? Ti sbagli di grosso!- tolse la pistola dal suo volto, dandogli le spalle. Anche se era tentata di sparargli, voleva solo che quella tipa se ne andasse: -Tu non sai che cosa trovereste laggiù!-
 
-Proprio per questo ci serve l’aiuto di chi ha tentato!-
 
-Tentato e perso miseramente- la risposta secca zitti Amanirenas. Ma ne era già al corrente grazie ai file. Durante la missione di esplorazione la E-titànes era stata attaccata da fauna ostili, costringendoli alla ritirata e perdendo un membro della squadra. Da allora il gruppo era iniziato a spezzarsi, fino a sciogliersi.
Quel giorno aveva perso tutto quello che aveva creato con le sue mani. Arrivando a finire a vivere in una piccola cittadina, dove non si sentiva a suo agio. E dopo quasi sei anni gli stavano chiedendo di ritentare l’impresa. Scosse la testa.
 
-Le cose sono cambiate…- iniziò Amani, facendola ridere di nuovo.
 
-E in che modo sono cambiate, sentiamo?- chiese innervosita da quella risposta. Era ovvio che niente fosse cambiato granché su Néos. Era più aggiornata di quanto quella donna pensasse.
 
-La Unendlich ci ha fornito nuovi armamenti avanzati. E se ci fornirete la vostra assistenza, potremmo avere delle percentuali si successo più alte!- Sapeva che la riuscita della missione a percentuale di probabilità erano piuttosto scarse. Proprio per questo dovevano trovare un modo per incrementarle. Lilith continuò a darle le spalle scuotendo la testa. Non voleva proprio demordere.
 
-Ho perso troppo quel giorno. E se state pensando di chiedere aiuto agli altri membri restanti dei Titànes. Avrete la stessa risposta!- si voltò puntandogli il dito contro facendolo diventare nuovamente un artiglio-lama rossastro: -Ora vattene da casa mia. O ti butterò fuori dopo averti fatta a pezzi!- La Tenente della Mèigumi la guardò, poggiando sul tavolo quello che sembrava un orecchino triangolare in metallo oro e nero e infine alzarsi.
 
-Se dovesse cambiare idea. Usi questo per contattarmi- fece un lieve inchino per scusarsi dell’intrusione e uscire dalla porta.
 
Il primo contatto non era stato di certo dei migliori, ma se lo era immaginato anche peggio. Lanciò un ultimo sguardo all’abitazione prima di incamminarsi lungo il muro di energia che circondava la città.
A guardarlo sembrava di ritrovarsi dentro un muro di cinta semitrasparente formato da tanti ottagoni. Non era presente il tetto per garantire l’acqua delle piogge alle piante in simbiosi con la cittadina. Le creature volanti della foresta, erano tenute lontane da torrette ai lati che producevano onde a bassa frequenza, che allontanavano le allontanavano.
 
Seguì la linea del muro fermandosi in un posto appartato. La visiera del suo casco vedeva perfettamente la Pfeilspitze, la sua nave. Era piuttosto grande anche se non quanto una nave da trasporto come la Mèigumi.
Aveva una forma a diamante con le ali ai lati che la facevano ricordare, la punta di una freccia. Al momento il dispositivo di occultamento inserito, per questo nessuno l’aveva notata nonostante la grandezza.
Usò il suo comando di accesso per far abbassare il ponte d’ingresso, salendo a bordo e raggiungere la sala comandi.
 
-L’ha convinta?- gli chiese la sua navigatrice di bordo. Quando vide il suo capitano tornare da sola, ottenne la sua risposta.
 
-Credo che il Capitano, ci stia facendo fare il passo più lungo della gamba!- ammise Laura. La pilota a prima vista era una persona dura, con i capelli biondi tagliati corti in stile militaresco e gli occhi verdi. Amanirenas annuire meccanicamente. Se con la leader era andata così. Si aspettava di certo lo stesso risultato con gli altri membri restanti.
 
-Quindi che si fa ora? Aspettiamo e speriamo che ci ripensi?- chiese la Pilota con tono ironico.
 
-Per adesso facciamo rapporto al capitano Saydda e vedremo i suoi ordini- rispose sedendosi al posto di comando della nave.
 
-Apro il canale di comunicazione alla Meìgumi- Laura si mise subito a lavoro per metterli in contatto con la nave madre.
 
Quanto aveva bevuto. Aveva smesso di tenere il conto dopo le prime cinque birre. Ed ora era sdraiata sul pavimento di casa con in mano una lattina mezza stritolata, intenta a guardare il soffitto. Ogni volta che si ubriacava in casa, trovava che quel soffitto fosse magnifico. Così tanto che avrebbe voluto dargli un bacio.
Rendendosi conto di quel pensiero, guardò quanto aveva bevuto per essere già brilla. Si era scolata solo due confezioni di birra.
 
“Pensavo peggio!” si disse portando la lattina che teneva in mano alle labbra finendone il contenuto, per poi gettarla via. Si aggrappò usando il tavolo come appoggio per rimettersi in piedi.
Gli tornò in mente di quando dopo ogni missione riuscita il suo team faceva sempre una gara di bevuto. Alla fine solo lei restava in piedi. Quel ricordo la colpì come un pugno nello stomaco. Si trattava di un momento felice, prima della tragedia.
 
Si poggiò maggiormente con i palmi delle mani contro il tavolo di metallo. Osservando l’immagine leggermente distorta di sé. Quasi non si riconosceva, possibile che fosse cambiata così in soli sei anni. Guardando infine il dispositivo di comunicazione lasciatogli dalla sua visitatrice.
 
-Al diavolo ci sto davvero pensando?- chiese al suo riflesso aspettandosi che potesse rispondergli: -È un maledetto suicidio…la percentuale è minima, l’ha detto anche quella tizia!- una parte di se avrebbe voluto riprovarci, ma il buon senso gli diceva che era una pessima idea. Il disagio interiore la stava facendo impazzire.
 
<< La percentuale di riuscita è meno del 10%...direi che siamo messi bene >> un fulmine colpì il suo cervello, ricordando il suono di quella voce. Voltò la testa verso la libreria. In mezzo ai libri c’era una vecchia foto degli E-titànes al completo.
Vedendosi insieme ai suoi compagni che sorridevano, sprezzanti del pericolo. Gli occhi iniziarono a velarsi di lacrime e lei si lasciò andare ad un pianto trattenuto.
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Ben tornati alla mia storia. Amanirenas ha rivelato a Lilith il motivo per cui è andata a cercarla e ovviamente lei non l’ha presa per niente bene.
Nonostante la Tenente abbia saldato i suoi debiti lei non vuole averne niente a che fare.
Qui scopriamo la anche la nave personale di Amani e la sua pilota: Laura. Avremmo modo di conoscerla meglio nei prossimi capitoli.
Per ora Lilith è in un disagio interiore, chissà se accetterà di rimettere insieme la sua squadra? Dovrete aspettare il prossimo capitolo per saperlo.
 
Ringrazio anche solo chi legge e a presto.
  
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