Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: dragun95    23/07/2023    3 recensioni
Amanirenas è il tenente della nave spaziale Mèigumi. In genere ha il compito di guidare spedizioni di recupero materiali in tutta la galassia.
Ma questa volta il suo incarico la porterà su Nèos. Un pianeta ostile ma con una grande ricchezza materiale, per recuperarla però, dovrà prima riunire una squadra di Esper sciolta anni fa. Anche se riluttante, sarà costretta a cercarli e convincerli a rimettersi insieme, poiché conoscono il pericolo che rappresenta la missione meglio degli altri.
Anche se forse la missione di raccolta potrebbe nascondere qualcosa di molto più grosso del matallo e i membri della E-titànes, potrebbero scoprirlo troppo tardi.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Févgoume

 
 
Guardò lo schermo con tutte le informazioni che aveva trovato sul Tulang Ganang. Molti lo definivano un monte, quando geologicamente parlando si trattava di un vulcano non più attivo. Il più grande giacimento di Orichus era lì, proprio nel centro dell’unico continente di tutto il pianeta.
 
-Capitano…posso avere il permesso di parlare?- chiese Laura. La Pilota era seduta ad un tavolo e stava cercando di far restare in piedi un castello di carte. L’altra staccò lo sguardo dallo schermo, passandolo sulla sua sottoposta.
 
-Laura, puoi essere più formale. Te l’ho già detto- le ricordò. Non le piaceva molto essere chiamata “Capitano” anche se in effetti lo era sulla nave, messagli a disposizione da Saydda. Ma preferiva che fuori dalle attività gli altri la trattassero come una di loro.
 
-Renas mi sto annoiando!- disse secca facendo cadere il castello di carte, storcendo infastidita le labbra: -Quanto ancora dobbiamo restare qui?-
-Il Capitano ha detto di restare un paio di giorni. Cerca di resistere- era quello che stava facendo, ma stare chiusa in una nave che non volava e non poteva comandare. Era abituata a stare dietro ad un volante e non seduta senza toccarne uno.
In quei giorni la Tenente stava rivedendo i file sui membri della E-titànes per cercare di inquadrare meglio sia loro che le loro abilità Esper. Ma su Lilith i dati delle sue abilità erano contrastanti, anche se da quanto aveva potuto vedere di persona, sembrava possedere abilità da Metamorfo.
 
-La tizia che hai provato a reclutare. La chiamano “l’Usurpatrice”…strano soprannome- ammise laura provando nuovamente a impilare delle carte. Erano già tre giorni che erano fermi in quella cittadina e se gli abitanti non si erano accorti di loro era grazie all’occultamento avanzato della nave.
 
-Hai letto i file?-
 
-Non avevo di meglio da fare- si giustificò la Pilota: -Ma se anche loro hanno fallito…credi davvero, che anche se riuscissimo a reclutarli nuovamente per questa impresa. Avremmo più probabilità di successo?- nella cabina calò il silenzio. Amani si aspettava una domanda simile, anzi si stupiva che non gliel’avesse fatta prima.
 
-È proprio per questo che ci serve il loro aiuto. La loro esperienza potrebbero aumentare le probabilità di sopravvivenza- Laura si stufò di tentare di costruire il castello di carte, mettendo infine i piedi sopra al tavolo. Dalle ginocchia in giù le gambe della pilota erano sostituite da delle protesi bioniche.
La loro missione richiedeva di rimettere insieme i membri della E-titànes, senza di loro non sapeva nemmeno come sarebbe andata avanti. O forse si, li avrebbero mandati da soli in quel maledetto vulcano e ciò le faceva venire la pelle d’oca.
 
-Siamo rimasti qui abbastanza, perché non andiamo da un altro dei membri da recuperare. E questa qui proviamo nuovamente a convincerla per ultima- la proposta della donna era buona, concentrarsi sugli altri e forse anche Lilith si sarebbe decisa ad accettare. Ma sfortunatamente questo non era possibile al momento.
 
-Non è così semplice Laura…- iniziò quando sulla sua visiera uscì il messaggio di una chiamata.
 
-Aspetta ho una chiamata in arrivo…chi parla?- chiese.
 
-Amarenas, ci sei?- era la voce di Lilith. Il fatto che la chiamasse stupì non poco la Tenente, anche Laura alzò la testa incuriosita. Sempre ammesso che non la stesse chiamando col dispositivo che gli aveva dato per mandarla a quel paese.
 
-Lilith, non aspettavo una sua chiamata-
 
-Immagino. Potete aprirmi per favore?- la donna rimase in zitta, confusa per quella richiesta che non capiva.
 
-Che vorrebbe dire?-
 
-Sono fuori dalla vostra nave, genia!-.
 
Lilith rimase in attesa. Alla vista sembrava che stesse ferma in un punto vicino al muro di energia. In realtà era proprio dietro alla Pfeilspitze, aspettando che qualcuno aprisse il portellone.
Anche se nel profondo si stesse chiedendo se era stata una buona idea. Non gli aveva ancora detto che aveva accettato, per cui poteva mandarli nuovamente a quel paese e andarsene. Storse le labbra, non poteva comportarsi come una stronza ogni volta. Inoltre quella tipa in tuta aveva saldato il suo debito, anche se si era intromessa nella sua vita, doveva essergli grata e saldare quel nuovo debito.
Il portellone della nave si abbassò lentamente e proprio Amanirenas scese, andando incontro alla Esper.
 
-Stupita di vedermi?-
 
-Ad essere onesta, si. Credevo non volesse avere niente a che fare con tutta questa storia?- l’altra annuì per poi superarla, iniziando a salire il portellone d’ingresso. La Tenente alzò il braccio e il palmo si accese, azionando una delle armi incorporate nella sua tuta.  
Lilith se ne accorse alzando un sopracciglio confusa.
 
-Non dovrei vedere la nave se vengo con voi?- la donna abbasso la mano annuendo e scusandosi per quel gesto istintivo che aveva avuto. La rossa non se l’era presa, per lei non sarebbe stato un problema evitare quel colpo. Almeno credeva.
Lilith venne condotta dall’ingresso che dava all’hangar nella nave, dove erano presenti un paio di veicoli. Tutti messi a disposizione per ogni possibile attività come scavo o trasporto, o anche solo per spostarsi fuori dalla nave. La sua attenzione però venne catturata da una M-Grave 04, un nuovo modello di moto anti gravità.
 
Avrebbe dato qualsiasi cosa per farci un giro. Era così incantata che non si accorse di essersi avvicinata e di aver allungato la mano per afferrare il manubrio.
 
-Guardare ma non toccare!- fermò la mano a un centimetri dalla moto, alzando la testa.
Ritrovandosi a guardare era un viso rettiliano. Era alto poco più di lei dal fisico slanciato ma abbastanza possente con una pelle squamata e all’apparenza secca di colore sabbia con striature rossastre. Il volto univa tratti umani e da lucertola, gli occhi erano coperti in parte dalle corna ossee che si trovavano al posto delle sopracciglia, mentre ai lati della bocca gli spuntavano delle piccole zanne pronunciate.
 
“Uno Xiròs” riconobbe la creatura che aveva davanti. Erano gli altri nativi di Néos come i loro cugini Pterygios, ma invece che alle zone umide, si erano adattati alla zona desertica del pianeta. Come suggeriva il loro aspetto.
 
-Tu saresti?- chiese dopo un’istante, aspettandosi una risposta. Ma fu la Tenente a farlo.
 
-Lilith, lui è Kamza il nostro meccanico- l’uomo lucertola gli fece un cenno del capo, in segno di saluto. Lo salutò allo stesso modo, ma il suo interesse era ancora per la M-Grave 04 che aveva davanti.
 
-Quindi questa è opera tua?-
 
-Si, ma devo ancora sistemarla. Quindi non toccare!- l’ammonì duro poggiando la coda sul sedile per metterla in guardia. Lei lo guardò negli occhi da lucertola e poi gli sorrise. Non aveva paura di lei, già gli stava simpatico.
 
-Venga, le mostro la sala di comando- la richiamò Amani, avrebbe avuto tempo per fargli fare un giro completo della nave.
 
-Va bene Amarenas. È stato un piacere conoscerti!- Kamza sibilò in risposta, come a dirgli che la teneva d’occhio.
Venne portata nella sala di comando, dove ad attenderla c’era Laura, intenta a mischiare le carte da gioco. Appena furono l’una davanti all’altra, iniziarono a scrutarsi a vicenda. Era chiaro, dal suo sguardo che non si fidava della Esper, pensiero che era ricambiato anche da parte della rossa.
 
-Questa persona è Laura Bilman. La nostra pilota- da come si erano squadrate, la Tenente aveva il presentimento che se non si trovasse lì quelle due si sarebbero saltate addosso come cani rabbiosi.
 
-Quindi tu sei quella che in caso qualcosa, dovrà tirarci fuori dai guai-
 
-Esatto! I vostri fondoschiena sono nelle mie mani- confermò con un sorrisetto poggiando le gambe sul tavolo. Gli occhi marroni della donna si soffermarono sulle gambe robotiche.
 
-Belle scarpe sorella- quello a laura sembrò un insulto più che un complimento. Serrò la mascella alzandosi dalla sedia e avvicinarsi alla rossa, fino ad essere faccia a faccia con lei. Per poi sorridergli minacciosa.
 
-Bei capelli, sei rossa naturale o li tingi?- se voleva la rissa sarebbe stata più che felice di accontentarla e anche Lilith dopo quel commento, sembrava in vena di menare le mani.
 
-Ora basta, niente litigi sulla mia nave!- Amani si mise tra di loro, per evitare che iniziassero a combattere. Non gli andava che la sua Pfeilspitze venisse danneggiata, gli serviva ancora completamente funzionante. Laura guardò il suo capitano e si fece indietro, anche se di controvoglia.
 
-Devo chiederglielo, cosa le ha fatto cambiare idea?- domandò curiosa: -Mi sembrava chiaro che non volesse avere niente a che fare con questa missione suicida!-
 
-Credo ancora che sia una missione suicida!- rispose secca andando a sedersi ad uno dei sedile e mettersi a guardare il soffitto: -Anzi una parte di me si chiede che ci faccio qui. Perché non vi sto mandando a quel paese per poi tornare alla mia routine!- il solo pensiero di dover tornare in quel vulcano le faceva venire i brividi lungo la spina dorsale. Gli avvenimenti di quel giorno erano ancora impressi nella sua mente, tanto che gli bastava chiudere gli occhi per rivedere quelle zanne.
 
-Allora perché hai portato il culo qui?- chiese Laura. Non sapeva se sembrava così diffidente nei suoi confronti, perché era una Esper o per via che non era un membro dell’equipaggio. Ma un’ospite poco gradita.
 
-Perché un’altra parte di me, vuole concludere ciò che ho fallito quel giorno!...lo devo ad un amico- sussurrò l’ultima frase, giocherellando con il pendente a forma di T che portava al collo.
Nessuna delle altre due donne disse niente, forse perché non si aspettavano una risposta del genere. Ma comunque la Leader l’avevano convinta, ora mancavano gli altri due rimanente. Amani si collegò allo schermo olografico della sala di comando, mandando l’ologramma del continente di Néos.
 
-Ora che l’abbiamo con noi, mancano gli ultimi due membri!-
 
-Auguri…non sarà facile convincerli. Nemmeno io sono così sicura di poterli persuadere- ammise Lilith ruotandosi con il sedile, così da avere la visuale sull’ologramma.
 
-Ci preoccuperemo al momento su come convincerli. Prima ci occorre sapere dove si trovano, può aiutarci?- aveva riletto i file riguardando i membri. Ma solo per la leader era presente il luogo di residenza, gli altri due sembravano letteralmente scomparsi. Sperava che lei potesse dirgli dov’erano finiti i suoi compagni.
Ma l’interrogata volse lo sguardo altrove, iniziando a stuzzicarsi una ciocca di capelli. Quel linguaggio corporeo aveva già fornito la risposta a quella domanda.
 
-Neanche lei conosci la loro attuale posizione?!-
 
-Non ci siamo lasciati in modo amichevole…e li ho persi di vista- ammise infine, cercando di non arrossire. Si vergognava di sé stessa per non essere riuscita a tenere insieme la squadra dopo il fallimento della spedizione.
 
-Fantastico, una “leader” che non sa che fine hanno fatto i suoi uomini. Dico scherziamo?- iniziava davvero ad essere stufa della lingua lunga della pilota. Facendo forza sulle braccia fece uno slancio per arrivare davanti a lei. Prima che Laura potesse dire qualcosa, l’altra le soffio in faccia.
Un gesto che sembrava essere fatto solo per punzecchiare. Ma dopo ciò la bionda rimase come in trance, assumendo un’espressione paonazza e in estasi.
 
-Ora fai la brava, siediti e fai un po' di silenzio- le disse la Esper.
 
-Come desideri bellezza- rispose con tono smielato e sognante, ubbidendo. Amani rimase letteralmente senza parole, Laura che prendeva ordini senza dire niente. Tolta lei e poche persone che trovava simpatiche, la pilota non si sarebbe mai rivolta così ad un’estranea.
E quest’ultima era riuscita a fargli fare un suo ordine, senza avere lamentele. Sicuramente doveva essere legato alle sue capacità di Esper, ma si stava chiedendo in cosa consistessero.
 
“Controllo mentale?...no, nessun Manipolatore può riuscirci. Ammesso che lei lo sia” Lilith si mise ad osservare la mappa. Conoscendo i suoi compagni aveva delle ipotesi su dove si fossero cacciati. Ma così, avrebbero potuto metterci parecchio a visitare i possibili posti.
Ma forse aveva un modo per avere delle informazioni sicure. Allungò la mano sull’ologramma segnando un punto con il dito. Amani ingrandì l’ologramma, trovando nel punto indicato un centro abitato.
 
-Narhakan…- lesse il nome del luogo abitato, storcendo le labbra da dietro il casco: -…i suoi ex compagni si trovano lì?- aveva senso, visto che si trattava della città eretta dai primi umani, che erano approdati su Néos. Lilith scosse la testa.
 
-No. Ma conosco qualcuno che potrebbe sapere dove si trovino-
 
-Un vostro informatore?- lei in risposta agitò la mano per dirgli che non era proprio come diceva. Fatto ciò, si voltò verso Laura che era ancora seduta in silenzio, avvicinando la bocca al suo orecchio.
 
-Ora tesoruccio, potresti impostare la rotta per Narhakan- le sussurrò con tono seducente e cordiale.
 
-Si, mia dea- la bionda si alzò andando alla postazione di pilotaggio con andatura traballante, come se fosse ubriaca, impostando le coordinate per Narhakan. Amani guardò la sua Pilota e poi Lilith per chiedergli informazioni su quel comportamento.
 
-Tranquilla è temporaneo. Tra non molto tornerà ad essere la malfidata di prima- la rassicurò.
Volendo andare più a fondo in quella faccenda. Azionò lo scanner della visiera inquadrando la sua sottoposta e scannerizzarla. Usò tutte le analisi di cui il suo casco disponeva, fino ad individuare qualcosa con gli ultravioletti. Un’ulteriore analisi, gli fece fare una scoperta molto interessante.
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Salve col nuovo capitolo su Néos.
Alla fine Lilith ha deciso di accettare la proposta di rivivere il posto che le ha causato un trauma. Alla fine è anche sua intenzione cercare di superarlo.
Qui vediamo un nuovo personaggio: Kamza. Il meccanico della nave nonché un membro della razza Xiròs, un’altra specie nativa del pianeta. Il primo incontro tra Lilith e laura non è stato dei migliori, bisogna vedere se migliorerà.
 
Per il momento hanno una destinazione che forse li aiuterà a trovare il resto della E-Titànes. Inoltre che cosa ha scoperto Amani nell’ultimo pezzo. Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Prima di salutarvi ringrazio tutti quelli che leggono la storia. Con questo ci vediamo al prossimo aggiornamento, a presto.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: dragun95