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Autore: inzaghina    04/08/2023    7 recensioni
Con l'avvicinarsi dell'anniversario del 2 maggio, George e Ron si trovano in un posto speciale a parlare di come, esattamente, il più giovane abbia capito di essere innamorato di Hermione.
|A Maqry per il suo compleanno|
|Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce la penna.|
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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A Mery, che ama Ron almeno quanto me.♥ 
Tantissimi auguri di buon compleanno, anche se ormai è il 4.

"Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce la penna".
 

 


 

 

Tre indizi non fanno una prova 

 

 

Ci sono giorni, nei quali George si sveglia, e il dolore lo assale con la forza dirompente di un temporale estivo – ed è come se fosse ritornato al punto di partenza. Non ci sono avvisaglie che lo preparano all’arrivo di questi momenti di sconforto e, a essere onesto con sé stesso, il fatto che si stiano diradando sempre di più, invece che confortarlo, lo spinge a credere di essere un fratello indegno. Sono passati quasi tre anni dal giorno in cui la sua vita per come la conosceva è stata sconvolta – dal momento in cui noi è diventato io – e ha dovuto iniziare a fare i conti con una solitudine che è sempre stato un sentimento estraneo per lui. 

In quei giorni fa fatica a concentrarsi su quanto di bello lo circonda, troppo preoccupato a non soccombere sotto il peso dell’essere sopravvissuto che teme possa schiacciarlo. L’unico appuntamento al quale non può rinunciare per tentare di superare quei giorni, è una visita alla persona con cui ha condiviso anni che sembravano essere destinati a durare per sempre, ma che alla fine si sono rivelati essere poco più di una manciata.  

 

“Dovresti vederla, Freddie,” sorride, appoggiato alla lapide che riporta due date tanto, troppo, vicine tra loro. 

“Ha il viso angelico di Fleur, ma i suoi occhi vispi sono decisamente Weasley,” sussurra, afferrando un filo d’erba solitario e portandoselo alle labbra. 

“Ancora non mi sembra vero che tu non conosca la nostra nipotina,” aggiunge, dopo una pausa che si è protratta a lungo, “domani è il suo primo compleanno... ma tu già lo sai, no?” 

Rimane in attesa di una risposta che sa che non verrà, ma riesce a piegare le labbra in un sorriso pensando a quanto Victoire sarà felice per tutte le attenzioni che le verranno riservate il giorno successivo. 

“Spero di essere un buon esempio per lei, sai in qualità di padrino e tutto il resto...” la voce si affievolisce fino a diventare un mormorio roco, “non è giusto che io non mi possa nemmeno vantare per il ruolo che ricopro.” 

George ha paura di ammettere che non è nemmeno sicuro che quel ruolo spetterebbe a lui, se Fred fosse ancora tra loro. 

 

Un rumore di passi leggeri lo sorprende quando ormai la persona a cui appartengono ha preso posto al suo fianco. 

“Da quand’è che sei diventato così furtivo, fratellino?” domanda, incrociando le iridi preoccupate di Ron. 

“Forse ti scordi che ho superato l’Accademia...” 

George annuisce quieto, strappando un altro filo d’erba, “e l’hai fatto brillantemente, per giunta,” aggiunge a mezza voce. 

“Lee era preoccupato perché lui e Verity non ti hanno né visto né sentito da ieri pomeriggio.” 

“Già, io, ecco... avevo da fare.” 

“Stai bene? Domanda stupida, lo so.” 

“Più o meno, è solo che...” la voce di George diventa incerta prima che il ragazzo ammutolisca. 

“Sai che mi puoi dire qualsiasi cosa, vero?” 

George annuisce lentamente, prima di prendere un bel respiro. 

“Come hai capito di amare Hermione?”  

Se anche Ron è rimasto stupito dal repentino cambio di argomento, non lo dà a vedere, riflettendo invece su come rispondere al meglio. 

“Non c’è stato un momento, non uno solo per lo meno, ma credo che sia normale per due come noi che sono cresciuti insieme... ho ancora impresso nella mente il sapore schifoso delle lumache che ho vomitato all’inizio del secondo anno... poche cose dicono ti amo meglio di questo, non trovi?”  

George si ritrova a sorridere, nonostante il proprio umore tetro. 

“Per non parlare di come, durante il nostro terzo anno, nonostante i nostri infiniti litigi per via di Crosta e Grattastichi, io abbia finito con il sentire immensamente la mancanza di ogni battibecco, per tutto il periodo in cui non ci siamo parlati.” 

 

'Cause we were just kids when we fell in love 
Not knowing what it was 

 

“Ora che hai Leotordo non ci sono scuse, Ron...” 

Il ragazzo osserva il gufetto esagitato, prima di orientare lo sguardo sulla sua migliore amica. 

“Scuse per cosa, esattamente?” 

“Per rispondere più spesso alle mie lettere...” 

“Prometto che lo farò,” dichiara con solennità. 

“Bene, perché ho intenzione di scriverti ogni settimana.” 

Gli occhi di Ron sono attraversati da una sfumatura lievemente allarmata. 

“Non esigerai un determinato numero di parole, vero?” s’azzarda a chiedere, ritrovandosi vittima di un’occhiata che potrebbe uccidere. 

 

“È successo a poco a poco, per troppo tempo ho cercato di non darci peso,” confida al fratello. 

“Per evitare di mostrarti troppo perspicace?” lo prende in giro George. 

“Forse,” ride sommessamente Ron. 

“Seriamente, quindi al terzo anno non ne avevi alcuna idea?” 

“Nemmeno la più vaga,” ribatte Ron, riflettendo su quanto fosse andato vicino a rovinare tutto. 

“Ricordi il mezzo disastro che ho combinato al Ballo del Ceppo?” 

“Quando hai chiesto alla nostra futura cognata di essere la tua dama?” 

“Per le mutande di Merlino! Lo avevo scordato...” 

“Forse uno dei tuoi momenti più alti, fratellino!” 

“Io parlavo della litigata con Hermione prima di tornare in sala comune...” 

 

When I saw you in that dress, looking so beautiful 
I don't deserve this 
Darling, you look perfect tonight 

 

Rivede le immagini della serata appena trascorsa passargli davanti agli occhi: Hermione che entra nella Sala Grande al braccio di Krum, il vestito azzurro che la rende eterea e la grazia con cui balla abbracciata al campione romeno. 

Fa di tutto per non soffermarsi sul litigio che ha concluso la serata e sulle parole pronunciate da Hermione. 

“La prossima volta che c’è un ballo, invitami prima che lo faccia qualcun altro, e non come ultima spiaggia!” 

Quella frase risuona nelle sue orecchie per il resto di una nottata insonne e agitata. 

Il mattino successivo, è il primo a scendere in Sala Grande per la colazione e ha tutto il tempo per mettere da parte i muffin allo yogurt che sa essere i preferiti di Hermione, prima che anche lei lo raggiunga al tavolo. 

“Che ci fai già sveglio?” 

“Non riuscivo a dormire... io, ecco, credo di doverti delle scuse.” 

“Ti ascolto,” ribatte Hermione, inarcando le sopracciglia. 

“Non avrei dovuto attaccarti per essere andata al ballo con Krum, avrei dovuto supportarti, esattamente come avrei dovuto fare sin da subito con Harry, e avrei dovuto essere felice per te...” 

Hermione batte lentamente le palpebre, incapace di nascondere il proprio stupore. 

“Ero geloso, ecco...” 

“Geloso?” 

“Non in quel senso,” si affretta ad aggiungere, le orecchie incendiate dalla vergogna. 

“È solo che ero io il fan di Krum dopotutto...” 

Se anche Hermione non è convinta della risposta, decide di lasciar perdere e accettare i suoi dolcetti preferiti. 

“Scusami ancora,” mormora Ron. 

“Scuse accettate,” gli sorride di rimando. 

 

“Eri davvero senza speranze,” commenta George asciutto. 

“Hey, ancora non mi avevate regalato il libro magico,” ribatte con leggerezza. 

“Lo hai davvero letto?” si stupisce il maggiore. 

“Con un’attenzione mai dedicata a tanti testi scolastici...” 

“E ti è servito?” 

“Mhmm, forse un pochino, ma non ne farai parola con Hermione, vero?” 

“La mia bocca è cucita, ma solo se ti deciderai a spiegarmi come hai capito di amarla!” 

“Giusto, scusa... continuo a perdere il filo del discorso. Pensavo davvero che dopo aver troncato con Lavanda fosse arrivato il nostro momento e avremmo messo le cose in chiaro, ma diciamo che il coraggio in questo ambito della mia vita non è mai stato il mio forte, ecco.” 

 

When you said you looked a mess 
I whispered underneath my breath 
But you heard it 
Darling, you look perfect tonight 

 

Se gli sguardi potessero uccidere, Ron è piuttosto certo che Lavanda lo avrebbe già fatto fuori e, ad essere sinceri, non potrebbe davvero biasimarla. Perché se c’è qualcuno che si è comportato in modo sbagliato, quello è stato solo ed esclusivamente lui, anche se sarebbe meglio che Lavanda questo non lo scoprisse mai, s’intende. 

Rimane impassibile mentre lei gli passa accanto, fissandolo con malcelato odio, scortata dall’inseparabile Calì; è solo dopo che la porta della sala comune si è chiusa alle loro spalle che Ron prende posto accanto agli amici e alla sorella. 

“Non le hai più rivolto la parola,” fa notare, quasi timidamente, Hermione. 

“Sì, beh, diciamo che i discorsi non sono mai stati il punto di forza del nostro rapporto,” dichiara con sincerità di rimando. 

Ginny non riesce a trattenere una risata, presto imitata da Harry. 

Hermione rotea vistosamente gli occhi. 

“Temo di essermi spiegato male,” bofonchia Ron, tentando di mettere in ordine i propri pensieri. 

“Io credo che tu ti sia spiegato in maniera eccelsa, invece!” 

“È solo che lei e io non abbiamo mai avuto molto di che parlare... lei è fissata con la Divinazione e gli articoli del Settimanale delle streghe e... beh, insomma, di certo non è te, Hermione,” sussurra tutto d’un fiato, augurandosi di tutto cuore di non essere avvampato. 

“E ti ci sono voluti dei mesi per capirlo?” lo rimbrotta la sorella. 

Ron spalanca la bocca nel tentativo di rispondere, prima d’incrociare lo sguardo sornione e al tempo stesso luminoso di Hermione che lo porta a rimanere in silenzio. 

Forse il capitolo sette di “Dodici Passi Infallibili per Sedurre una Strega”, quello dedicato all’onestà, non aveva poi tutti i torti. 

“Comunque penso che dovresti parlarne, anche se non ti ricordi esattamente come hai fatto a lasciarla,” gli suggerisce, per l’ennesima volta, Hermione. 

“Lo farò,” promette lui, pensando che non è proprio necessario farle sapere che ora rammenta tutto quanto, “non appena sarà un po’ meno emotiva...” conclude con una smorfia.  

Ginny non tenta nemmeno di nascondere la nuova risata che le increspa le labbra, scambiandosi un cenno d’intesa con Hermione. 

 

“E dire che quel libro lo avevamo acquistato senza nemmeno leggerlo...” 

“Mi avevate abbindolato sostenendo che fosse il segreto del vostro successo.” 

“Non è stata né la prima, né l’ultima volta in cui lo abbiamo fatto.” 

“Questo non cambia le cose,” bofonchia Ron, mostrandosi infastidito, “avete potenzialmente messo a repentaglio il mio futuro con Hermione. 

“Vogliamo parlare del fatto che ancora non mi hai detto quando hai capito di amarla, sei più prolisso di Percy, è incredibile!” 

 

We are still kids, but we're so in love 
Fighting against all odds 
I know we'll be alright this time 
Darling, just hold my hand 
Be my girl, I'll be your man 
I see my future in your eyes 

 

La tenda è accogliente, probabilmente anche per via di tutto il freddo che ha patito nei giorni precedenti, sa bene che Hermione non lo ha ancora perdonato, eppure non ha timore di sostenere il suo sguardo – non ora che è venuto a patti con la consapevolezza di amarla. 

È stata la sua voce a guidarlo di nuovo dai suoi amici, a permettergli di salvare Harry e pugnalare l’Horcrux che aveva lasciato al marciume la libertà d’infettarlo con il seme del dubbio e fargli rinnegare la scelta di essere accanto a Harry – fino alla fine. 

“Non ti ho ancora perdonato per averci abbandonati così,” dichiara Hermione, interrompendo il silenzio che li avvolge mentre Harry è fuori di guardia. 

“Non mi aspettavo altro, ma spero di avere il tempo per farti ricredere...” 

“Avresti semplicemente dovuto confidarti con me.” 

“Mi sentivo così debole rispetto a voi, avevo l’impressione di rallentarvi e di non poter dare il mio contributo e poi quel medaglione... mi avvelenava ogni giorno di più, non voglio usarlo come scusa, è la verità, anche se questo mi fa apparire ancora più insulso...” 

“Mi hai quasi spezzato il cuore con le cattiverie che hai detto.” 

“Mi spiace infinitamente,” le sussurra, arrischiandosi a sfiorarle una mano. 

“Lo so...” 

Negli occhi cerulei di Ron, Hermione legge un’infinità di sentimenti che probabilmente lui non è ancora pronto a condividere a voce alta, ma alla ragazza per ora può bastare così. 

 

“Perché non gliel’hai confessato in quel momento?” 

“C’era una guerra da vincere, non era il momento adatto...” 

“Ho sempre sentito dire che, se ami qualcuno, devi dirglielo e non avere paura...” 

“Sì, beh, credo che questo sia vero se questo qualcuno ti ricambia, no?” 

George annuisce pensieroso. 

“Credo di essermi innamorato di Angelina,” ammette quindi, condividendo ad alta voce una delle ragioni che l’hanno condotto lì prima dell’alba. 

“Beh, questa è una bellissima notizia...” 

“Sì, è solo che mi ricorda tutto quello che Fred non potrà vivere mai e, beh, mi sento in colpa... anche se non vorrei.” 

“Fred non vorrebbe che ti sentissi così.” 

“Lo so, ma certi giorni sono più difficili di altri... ormai ci ho fatto il callo.” 

“Puoi sempre contare su di me, su tutti noi...” 

“Sì, lo so, è che non è facile imparare a essere io, anche se è da quasi tre anni che non siamo più un noi...” 

Ron gli assesta una pacca sulla spalla. 

“Che ne dici di fare colazione insieme?” 

“Ma tu pensi sempre a mangiare?” 

“Tra poco devo iniziare il turno e sono andato via senza nemmeno bere un caffè!” 

“Pensi che riuscirai a sopravvivere?” 

“Idiota!” 

George gl'indirizza un sorriso vero, di quelli che riescono anche a raggiungere e illuminare le iridi nocciola. 

“In realtà avevo intenzione di passare da te in pausa oggi...” 

“Ah sì? E come mai, se posso chiedere?” 

“Volevo un consiglio per... beh, per un anello di fidanzamento, ecco...” 

“Ti sei finalmente deciso? Devo dire che ci hai messo quasi tanto tempo quanto te n’è servito per capire che l’amavi...” celia George, alternando occhiate tra il fratello minore e la lapide che riporta il nome del gemello. 

“Beh, sì, volevo organizzare qualcosa di speciale in occasione delle prossime vacanze estive...” 

“Il mio fratellino si sposa!” 

“Piano con gli entusiasmi! Succederà solo se Hermione acconsentirà alla mia richiesta...” 

“S e nutri questi dubbi, sei ancora decisamente senza speranze!” 

Ron ricambia il sorriso del fratello, sentendo il cuore decisamente più leggero.  

Entrambi lanciano un’ultima occhiata alla tomba candida, illuminata dai primi raggi di sole, la voce divertita di Fred è stata sostituita da silenzi che ormai sono diventati sempre più bravi a interpretare, ma questo non significa che la mancanza del fratello si affievolirà in alcun modo. 

“Meno male che hai deciso di affidarti a me e non a Harry, il tuo migliore amico non brilla per il buon gusto!” 

“Ovviamente ci sarà anche lui,” precisa Ron. 

“Non avevo dubbi. Dici che anche lui è intenzionato a fare la proposta a Ginny?” 

“Credo che voglia farlo in occasione del suo ventunesimo compleanno.” 

George annuisce, tentando d’ingoiare il groppo in gola che gli rammenta che Fred non ci è nemmeno arrivato – a compiere ventun anni. Ginny, che è sempre stata la loro sorellina, nel giro di pochi mesi sarà ufficialmente un anno più grande di quanto Fred non sia mai stato.  

Ron si ferma sui suoi passi, rispecchiandosi nell’espressione stravolta di George, si morde nervosamente il labbro prima di esalare un sospiro. “Scusami tanto, io...” 

“Non devi scusarti, Ronnie,” mormora utilizzando il nomignolo con cui erano soliti riferirsi a lui da bambini. “Te l’ho detto, certi giorni sono solo più difficili di altri, è tutto qui...” 

“Avrei dovuto pensarci...” 

“Non voglio che la mia famiglia debba muoversi in punta di piedi, tutti abbiamo perso Fred e ne abbiamo sofferto, tutti...” 

“Nessuno come te,” fa notare Ron, “a eccezione di mamma e papà, ovviamente...” 

“Non si può misurare la sofferenza, Ron... è quello che mi ripeto ogni volta che ho la sensazione di starmi dimenticando di lui, o di star vivendo troppi momenti importanti senza avere la possibilità di condividerli con la mia metà.” 

“Bill dice che lui fa il tifo per noi in ogni momento e mi piace credere che sia così.” 

“Piace tanto anche a me,” ammette, ricacciando indietro le lacrime George, “infatti m’immagino che adesso ci prenderebbe a calci per esserci messi a perdere tempo invece che andare a pianificare la ricerca di questo benedetto anello!” 

“Parlare di lui non potrà mai essere una perdita di tempo, George.” 

Il gemello sopravvissuto annuisce, non serve aggiungere altro. 

“Quand’è che sei diventato così maturo, fratellino?” 

“Probabilmente nello stesso periodo in cui ho finalmente capito di essere innamorato della mia migliore amica e che dovevo sopravvivere alla guerra per confessarglielo.” 

George annuisce di nuovo, un sorriso raggiante che gli piega le labbra all’insù. 

“Il che mi riporta a ciò che mi ha spinto qui stamattina all’alba...” 

“Devi dirglielo, George,” gli fa notare con semplicità Ron. 

“Lo so, è solo che, prima di dirlo a lei, volevo farlo sapere anche a Freddie... ci siamo sempre detti tutto, lo sai.” 

È il turno di Ron di limitarsi ad annuire. 

“Mi ha consigliato anche lui di non tergiversare,” sussurra, riprendendo a camminare. 

“Lui non ha mai avuto pazienza,” si mostra d’accordo Ron. 

“Non era una delle sue caratteristiche, in effetti...” 

Ron gli butta un braccio sulla spalla e lo guida fuori dal Cimitero dei Caduti, pensando che George stia guarendo, ogni giorno un po’ di più. 

 
 


 

 

Nota dell’autrice: 

Ho scritto questa storia di getto e non sono nemmeno riuscita a pubblicarla prima dello scoccare della mezzanotte, ma ci tenevo tanto a tornare a scrivere di Ron, che io e Mary apprezziamo così tanto. 
George si è infilato, perché comunque ultimamente ho riflettuto tanto anche sul loro rapporto e, in qualche modo, anche Hermione, e in parte Angelina, si sono rese protagoniste almeno un po'. 
Spero che la storia possa esservi piaciuta. 

 

 

 

 

 

 

   
 
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