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Autore: genbufan_    17/08/2023    0 recensioni
Questa storia fa seguito a "La rinascita della scuola della Gru!" con il ritorno di un amato personaggio nella vita di Tenshinhan, in un'avventura rocambolesca dopo la quale alcune cose cambieranno...
Buona lettura (e fatemi sapere le vostre impressioni!)
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lunch, Tenshinhan | Coppie: Lunch/Tenshinhan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Gru e la Tartaruga'
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Era un pomeriggio di metà autunno.

Anche quel giorno, Sesame si stava allenando con dedizione, in vista del torneo Tenkaichi dell’anno dopo, ripetendo alcuni movimenti base all’interno della palestra della Scuola della Gru, resi più difficoltosi da fasce pesanti che portava sia alle gambe che alle braccia per ordine dei suoi maestri.

Era da sola in quel momento, gli altri allievi avevano fatto lezione la mattina presto, e ora erano al lavoro, mentre suo padre Chaoz aveva accompagnato sua madre, Maria Shen, in un tour di due giorni, per seguirne la sicurezza.

Quanto al maestro Tenshinhan, sarebbe arrivato tra poco. 

Sesame era un po’ preoccupata per lui: era stato un po’ taciturno e triste nelle ultime settimane, dopo quella recente missione in esterna, di cui non voleva raccontare molto Questo certamente non influiva in alcun modo sulle sue capacità di insegnamento, che erano sempre le stesse, ma per la ragazza quell’uomo era anche una specie di zio a cui voleva molto bene.

Si stava concedendo una piccola pausa, asciugandosi dal sudore e bevendo un piccolo sorso di una bevanda alle erbe contenente sali minerali, fornitura della sua premurosa madre, quando qualcuno bussò alla porta.

<< E’ permesso? >> chiese in quel momento, con un tono di voce estremamente gentile e cortese, una donna che si era affacciata dal cortile.

<< Uh? S-Sì, prego! >> rispose lei, un po’ imbarazzata: non erano abituati a ricevere molte visite esterne nel dojo.

La visitatrice lasciò educatamente le scarpe all’ingresso, poi entrò nella palestra. Sesame notò anche, con piacere, che evitava con cura di calpestare il tatami, che serviva per combattimenti e allenamenti, come se avesse qualche rudimentale nozione di arti marziali. Era una donna che doveva forse avere qualche anno in più di sua madre, ma era ancora molto bella: un po’ più alta di lei, portava capelli corti, di un particolare colore blu e con un vistoso, ma affascinante, ciuffo bianco sul davanti, e aveva un fisico abbastanza tonico. Portava un paio di jeans aderenti e una camicia sportiva, dal tessuto spesso, con una giacca in finta pelle di capra e un foulard rosso al collo. Un abbigliamento forse leggermente più pesante di quello che un abitante locale avrebbe portato in quel periodo.

<< Sta facendo freddino, eh? >> aggiunse la visitatrice con cortesia << Io non mi sono ancora abituata a questo clima. E.. e… >> e starnutì.

<< Oh, santo cielo! Chiedo scusa! Spero di non essermi presa un raffreddore! >>

<< Stavo dicendo, sto avviando un banchetto ambulante di ravioli cinesi nel paese qui vicino. Gli affari sembrano andare bene, ma mi sono accorta che da queste parti ogni tanto si incontrano tipacci poco raccomandabili, vero? >>

Sesame non poté che confermare con una smorfia, mentre otteneva la conferma che la donna proveniva da un’altra zona del mondo.

<< Perciò mi stavo chiedendo: qui da voi, in palestra, sarebbe possibile frequentare delle lezioni di difesa personale, fatte per noi gente normale? Penso che sarebbero utili! Potrei chiudere il negozio prima, un paio di giorni alla settimana, e venire qui, insieme ad altre persone che sono interessate. A pagamento, sia chiaro. >>

<< Oh! Non saprei, possiamo parlarne con il maestro appena arriva. Però mi sembra una buona idea! >> le rispose Sesame. In effetti c’era anche l’aspetto economico: un’entrata aggiuntiva poteva solo fare comodo, così come una maggiore pubblicità.

<< Vero? Noi donne dobbiamo saperci difendere! >> disse la visitatrice con una battuta e facendole l’occhiolino.

Sesame sorrise. Era una persona un po’ troppo formale, ma molto amichevole. Trovava piacevole parlare con lei, ed era carino vedere delle facce nuove in quella località così fuorimano. 

Le sarebbe piaciuto vederla più spesso, pensò, e perché no, vedere alcuni abitanti locali frequentare la palestra anche al di fuori delle lezioni per gli specialisti di arti marziali, creando una piacevole vita di comunità.

Solo in quel momento la giovane artista marziale si accorse che il suo maestro, Tenshinhan, stava in piedi all’entrata del dojo. Si chiese da quanto tempo fosse lì, visto che non era riuscita ad avvertire la sua presenza. Doveva davvero migliorare quella sua capacità.

<< Oh, ecco il maestro! Maestro, le presento… Ehm, come ha detto che si chiama, signora? >> disse imbarazzata la ragazza.

Lei rise, coprendosi leggermente con la mano con una grazia un po’ di altri tempi << Oh, sono veramente imperdonabile! Scusatemi, il mio nome è… >>

<< Lunch. >> concluse per lei Tenshinhan.

<< Vi conoscete già? >> disse Sesame stupita, guardandoli entrambi con un sorriso di circostanza. 

Le piacque molto l’espressione del suo maestro in quel momento, così felice, come se avesse improvvisamente ritrovato la sua forza vitale. 

Effettivamente da loro il vento spirava freddo d’autunno, se persino lui aveva gli occhi leggermente lucidi.

   
 
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