Steve Rogers era nel suo letto, da solo, si girò a guardare l'orologio che teneva sul polso sinistro. Erano solo le 7:30 della mattina, quando gli arrivò un messaggio da parte di una sua vecchia conoscenza:
"Ciao Rogers, sono Tony... appena puoi vieni alla Stark Tower, ho bisogno di parlarti..."
'Oh bene... quindi ora Stark vuole parlarmi...? Qualcosa mi puzza ma andrò, anche se mi viestirò da- Oh... ancora lui...'
"Non venire con la divisa, non credo che sia una buona idea..."
'Bene, quindi andrò solo con lo scudo...!'

Captain America si ritrovò di fronte alla Stark Tower, era sicuro che avrebbe trovato Tony seduto sul divano a sorseggiare una bibita mentre guardava la tv oppure a lavorare ad una delle sue 'invenzioni straordinarie'.
Bussò una volta, una seconda ed una terza, senza risposta però... Decise di entrare con la forza, diede un calcio al portone e si ritrovò dentro. Guardò incredulo la scena che gli si presentò davanti, Iron Man era sdraiato per terra, il sangue gli colava dalla bocca e, a pochi passi da lui, la sua armatura era completamente disintegrata. Rogers corse verso di lui
"Tony... Tony...!?" Cominciò, mentre l'uomo non rispondeva e lui chiamava l'ambulanza (che in 5 minuti sarebbe arrivato) e, in seguito, il resto degli Avengers, ma neanche uno rispondeva, stessa cosa con lo S.H.I.E.L.D.
'Capisco quello che ho fatto ma non sono più ricercato!!!' Pensò Steve "Andiamo Stark, svegliati... E poi... dov'è Pepper...? Ho sentito che tra una settimana vi sposate...!"
Poco dopo arrivò l'ambulanza che portò via Iron Man, mentre Cap spiegava, quello che poteva, ai medici.

Arrivati all'ospedale Rogers riuscì a contattare, finalmente, almeno Pepper e Natasha.
Steve stava guardando Stark, in coma, mentre arrivavano le due donne, nonostante quello che era successo il capitano sentiva comunque le lacrime che gli rigavano la faccia.
"Oddio...!" Disse la futura moglie di Tony "S-Steve... cos'è successo?"
"Pepper io... non lo so...! Mi ha mandato un messaggio questa mattina chiedendomi di andare alla Stark Tower senza uniforme, sono rrivato lì intorno alle 8:30... quando sono entrato era già così e... oh Pepper... mi dispiace tantissimo...!"
"Steve... sarai scosso..."
"Abbastanza ma... sono più preoccupato per lui, non è molto stabile"
"R-Rischia di morire...!?" Esclamò Pepper, mentre si appoggiava al petto di Rogers guardando il futuro marito con gli occhi strabordi di lacrime.
Nel coltempo una Natasha visibilmente scossa, dai capelli corti e biondi e le braccia incrociate, tentava di trattenere le lacrime, anche se invano. Scappò fuori dall'ospedale, avrebbe trovato chi aveva fatto questo a Stark, una volta lo odiava, mentre oggi era disposta a tutto per lui. Lo amava, non come un fidanzato, ma come un'amico, un fratello. Aveva le sopracciglia incorrucciate e la chiave della sua macchina in mano, appena entrò nell'auto, porse il capo sul volante, facendo ufficialmente uscire le lacrime.
"Non avrei mai pensato di vederti piangere..." Disse una voce dai sedili posteriori
"Fury...! C-Cosa ci fai qui...!?"
"Cerco di mettervi in guardia, Stark c'ha viato lungo, voleva far pace con Rogers per riunire gli Avengers"
"Stark? Lo conosciamo bene, avrà qualcosa sotto, di sicuro"
"Sta avendo una sorta di visioni, quando dorme, sogni premonitori. Lo abbiamo monitorato e testato, Natasha... Vede un'apocalisse, un guanto... ma prima, vede una marea di cattivi da sconfiggere e, secondo lui, solo gli Avengers possono sconfiggerli... uniti"
"Dopo quello che ha fatto in pochi gli verranno dietro..."
"Già... ma lui è il tipico Toy Boy manipolatore, ce l'avrebbe fatta..."
"Concordo.."
"Contatta tutti gli Avengers, se Stark si dovesse risvegliare domani dovrà vederseli tutti attorno..."
"Ci proverò..."
"Vai calma con Peter Parker... il suo idolo è Iron Man... se glielo dirai in modo brusco non penso che riesca a prenderla bene... stessa cosa con la stampa... non far trapelare notizie, chiaro?"
"Chiaro Boss... Ma con Barton e Lang...?"
"Ho già disattivato i servizi sociali... tranquilla, se li farai uscire nessuno ne pagherà le conseguenze, per la legge sono fuori"
"Furbo Nick"

'Ora come li trovo tutti loro... è impossibile... dovrei trovarli anche subito... a questo punto spero che Stark si risvegli tra qualche giorno... Cominciamo da Clint... lui mi darà una mano...!'
Poco dopo Natasha bussò alla porta di Barton:
"Chi è...?" Chiese la voce di una bambina
"Sono la zia Nat" Rispose lei
"Zia!!!" Urlò la bambina aprendo la porta e correndole addosso
"Ehy piccola peste, dimmi dove sono il papà e la mamma?"
"Papà sta dormendo, mamma sta lavando i piatti"
"Allora mi fai parlare con tua madre?"
"Ok...!"

"Ciao Laura..."
"N-Nat...? Che ci fai qui?"
"Piccola vai dì la?" Chiese la donna alla bambina
"Ok!"
"Abbiamo bisogno di lui..."
"Perchè...? Siete in tanti, perchè proprio lui?"
"L'hanno deciso Stark e Fury..."
"Che se ne vadano a fare in culo... Ha sempre rischiato la vita per voi... ora gliela dovete far godere!"
"Laura... Non sono io che decido"
"Ti prego Nat... Non se lo merita! Deve vedere i suoi figli crescere… Nathaniel ha solo 3 anni... è piccolo e deve ancora imparare a riconoscere il suo papà"
"Lo so... Solo una missione... Ho bisogno di lui per giusto una missione...!"
"Me lo prometti?"
"Si... una missione e tornerà qui"
"Quanto tempo durerà una missione?"
"Entro l’inizio della scuola sarà qui, promesso!"
"Ok... E' di sopra... vai pure"
"Grazie!"
Natasha corse su per le scale, andando verso la camera matrimoniale. Entrò, Clint stava dormendo con accanto la culla del terzogenito, con il bambino che stava facendo la stessa cosa
'Ok... svegliamolo'
"Clint... Clint...?"
"Mhmmh"
"Clint svegliati...!"
"Nat...? C-Che ci fai qui?"
"Abbiamo bisogno di te..."