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Autore: Marc25    18/08/2023    2 recensioni
Un aspirante chef viene licenziato dal suo capo e viene sostituito da una talentuosa raccomandata. In un bar si ritroveranno faccia a faccia, lei subito si interessa a lui, ma capisce presto chi è. Che fare? Frequentarlo omettendo più particolari? Oppure lasciare stare e non cacciarsi nei guai?
Note: Questo racconto è già stato completamente scritto, sono 6 capitoli, lo sto trascrivendo sul PC, per cui ci vorrà molto meno tempo nell'uscita dei capitoli rispetto alle altre storie.
Il primo capitolo è una sfida, non tanto per la prima persona, già usata in altre storie quanto per il tempo presente. Spero vi piaccia. Gli altri capitoli sono tutti in terza persona e non al presente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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4. Il ritratto
Il giorno prima dell’incontro tra Angelica e Robert a casa della ragazza, Veronica e Angelica si videro per cercare di rendere credibile la casa di Angelica come quella di un architetto.
<< Allora, per prima cosa dobbiamo togliere tutti i libri di cucina che hai. >> annunciò Veronica.
<< Cosa? Ma anche le casalinghe hanno libri di cucina! >> ribatté Angelica
<< È vero, ma non sulla struttura chimica di alcuni tipi di cibo che hai, ed è meglio toglierli tutti, ti devo ricordare i libri di Le Claf? >> fece notare l’amica
<< Ma non possiedo tanti libri di altri tipi ed è brutto avere una biblioteca vuota. >>
<< Tralasciando il fatto che spero guardi la libreria per pochi secondi al massimo e che passiate una serata un po’ più piccante.. >>
<< Veronica!! >> disse Angelica rossa come un peperone.
<< A parte questo particolare, metterò ovviamente dei miei libri nella tua libreria. >>
<< Dio mio! Già i libri di architettura non li reggerei ma non riempirmi di libri tipo “ Come non farsi lasciare da un uomo “ o libri simili che ti compri. >> disse Angelica.
<< Ti riempirò solo di libri di architettura, il più elementari possibili, tanto il tuo amico non è un esperto, e comunque se avessimo una settimana ti interrogherei su queste basi. >>
<< Sarebbe un incubo. >>
 
Ci vollero ore ma alla fine la casa di Angelica sembrava proprio la casa di un architetto o per meglio dire non sembrava la casa di una chef.
Erano le 23 quando Veronica se ne andò, aveva detto che sarebbe tornata subito ma Angelica la aveva presa come una battuta.
Il giorno dopo sarebbe stato molto intenso, aveva il pranzo al ristorante e la sera con Robert, sperava di non tradirsi o di rovinare tutto, aveva già visto un ristorante lì vicino da cui avrebbe ordinato la cena. Non avrebbe cucinato lei e non solo perché non ne avrebbe avuto voglia.
Ma Angelica capì poco prima di mettersi a letto che l’amica non scherzava. Era oltre mezzanotte e Veronica poteva svegliare i vicini con quel campanello. Ma il campanello era niente, quando Angelica aprì la porta, vide praticamente un cavalletto muoversi da solo e un braccio con tavole da disegno sotto, in realtà era l’amica.
La prima cosa che fece fu toglierle il cavalletto dalle mani, poi una volta libera e in casa, Angelica la guardò con un volto interrogativo.
<< Ricordi cosa ti ha detto ieri notte il tuo adorato Robert? >>
<< Beh, ci siamo detti tante cose.. >>
<< Si, ma cosa ho sentito io riguardo questa benedetta serata a casa tua? >>
<< Oddio…che voleva vedere le mie tavole. >>
<< Io tengo poche tavole in casa, te ne ho portate 6, tutti lavori finiti o naufragati, due ne mostrerai domani se le vorrà vedere, poi se questa bugia dovesse durare per mesi, scambia le due tavole con altre due. >>
<< Grazie di fare tutto questo per me. >>
<< Ti sto aiutando a rovinarti con le tue mani, non mi dovesti ringraziare. >>
<< Lo so, hai ragione Veronica, non so quando ne avrò coraggio ma lo farò, gli dirò la verità. Ma il cavalletto era necessario? >>
<< Bene, così penserà che sono egocentrica. >>
<< Beh, un po’ lo sei. >>
<< Ah ah ah, muoio dalle risate. >>
 
Il pranzo non fu affatto tranquillo, Le Claf era andato ad una conferenza a Parigi e aveva affidato il comando a lei, una cosa che non avrebbe fatto se lei non avesse tale padre, per questo si sentiva in colpa. Ma per fortuna riuscì a cavarsela egregiamente, forse al pari dello stesso Le Claf. Forse il vedere la passione che ci aveva messo Robert nella preparazione di spaghetti al pomodoro aveva rinvigorito la sua, già molto forte, preparazione.
 
La serata tanto attesa, quanto temuta era arrivata. Angelica aveva messo una camicetta verde smeraldo che aveva accoppiato con degli orecchini del medesimo colore e aveva indossato dei pantaloni neri, con dei tacchi che in un’altra circostanza non avrebbe mai messo in casa.
 
Quando Robert arrivò e suonò alla porta della ragazza, lei fece due ampi respiri prima di aprire. Quando Robert la vide rimase a bocca aperta, era bellissima.
Lui non lo nascose: << Sei bellissima. >>
<< Anche tu. >> disse istintivamente lei.
<< Oh, io sono come sempre. >>
La ragazza avrebbe voluto dire: “ appunto “ ma si trattene, sapeva solo che in quella serata si era già ricreata l’alchimia che avevano avuto nei precedenti incontro o almeno lei la percepiva.
 
<< Cosa hai fatto di buono? >> Chiese lei.
<< Un gratin al munster >>
<< Ah, allora ci vuole un bianco. >>
<< Esatto, conosci la ricetta? E io che volevo dirti come l’avevo fatto. >>
<< Ma a me piace ascoltarti e poi non è che sappia davvero come è fatta. >>
<< Magari dopo, ora mi fai vedere le tue creazioni? >>
<< Le mie creazioni? >>
<< Si, le tue tavole, sempre se vuoi. >>
<< Ah, quelle, certo, certo. >>
<< Seguimi. >>
Andò in uno studio molto piccolo, per niente usato da Angelica da quando si era trasferita per vivere da sola. Mostrò i due lavori che aveva scelto per quel mese.
<< Wow, che bello, ma solo due lavori? >>
<< Beh, avrai notato che passo molto tempo a lavoro e questo è perché lavoro soprattutto là, non a casa. >>
<< E questo spiega anche lo studio che hai, io non riuscirei a lavorare in uno spazio così piccolo, in cucina è tutto molto diverso. >>
<< Già, è vero…cioè immagino. >>
 
Poi Robert vide il cavalletto e fu estremamente colpito: << Questo è un cavalletto, ho visto nei film usano sempre questi! >>
Angelica non sapeva che dire: << Ma non è meglio se riscaldiamo il gratin. >>
Ma Robert era completamente rapito e iniziò a vedere i disegni: << Wow, autoritratti, tanti ma anche ritratti di Veronica. >>
<< Sono solo disegni, non sono dipinti. >>
<< Ma sono stupendi…, mi faresti un ritratto? >>
<< Ma…ora? >>
<< Si, magari, aspetta, mi metto in posa, che te ne pare di questa? No, no, aspetta, meglio questa. >>
La posa di profilo di Robert era quasi comica, ma Angelica non aveva niente da ridere, cosa si poteva inventare in pochi secondi per non farsi scoprire?
   
 
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