3° Giorno
Influenze
Zoro si svegliò che era ancora l’alba.
La debolissima luce che penetrava dalla finestra della stanza li accarezzava come una dolce copertura rosata.
Lo spadaccinò si
stiracchiò leggermente, e fece per girarsi quando
qualcosa lo bloccò: la mano destra era ancora intrecciata a quella di
Nami, in una morsa così dolce da non lasciare scampo.
Si prese qualche istante per guardarla dormire, come non
aveva mai fatto.
Sarebbe stato tutto perfetto –
averla lì a dormire con lui gli dava un senso di pace e tenerezza
indescrivibili – se non fosse stato per quella spiacevolissima sensazione
alla gola e alla testa.
Spostò la mano, sciogliendo la presa da quella
candida di Nami, e se la portò alla fronte, trovandola incredibilmente
calda.
Gli girava la testa, si sentiva
confuso e accaldato.
Come dopo essersi scolato decine di bottiglie, peccato che
la sera prima non avesse toccato una goccia d’alcol.
Riappoggiò il capo sul cuscino, stanco, e chiuse
dolorosamente gli occhi.
Una vena pulsava, martellante, sulla fronte dello
spadaccino, facendolo soffrire notevolmente.
Un brivido freddo attraversò Zoro per tutto il corpo,
convincendolo ad avvolgersi meglio nella coperta e a coprire meglio le spalle
della compagna, nude e fredde.
Chiuse nuovamente gli occhi, stanco come non mai, e
aspettò di ricadere tra le amorevoli braccia di Morfeo.
Nami si stiracchiò emettendo un gridolino
soddisfatto. In quelle ultime notti stava dormendo così bene…
Strano a dirsi, visto che solitamente appena dormiva su un letto non suo si
ritrovava con un bel mal di schiena da record.
E, invece, ora che era lì…
Probabilmente non è merito del
letto, si disse.
Si girò verso il compagno che
riposava ancora, meditando qualche scherzetto innocente da fargli per svegliarlo,
ma quando lo vide si paralizzò.
Era bello, come sempre.
Bello e terribilmente pallido, con delle occhiaie profonde.
Nami gli accarezzò il viso, sentendolo
incredibilmente caldo.
Che quell’imbecille
si fosse ammalato?
Effettivamente il giorno prima
aveva girato praticamente nudo per casa tutto il tempo…
Lo vide respirare affaticato, mentre piccolissime gocce di
sudore gli imperlavano la fronte.
Nami si alzò in fretta e si vestì, per poi
dirigersi a tempi record verso il suo zaino, e tornarne con una strana polvere
verdastra.
Tutta contenta si sedette sul letto, rumorosamente e
facendolo rimbalzare per qualche attimo, e poi svegliò Zoro.
“Zoro” lo chiamò, dapprima piano. Non
ottenendo alcuna risposta, lo chiamò con voce più alta.
“Zoro!!”
“Che vuoi strega? Non lo vedi
che sto dormendo?” le rispose, burbero,
girandosi dall’altra parte.
“Deficiente, mi sono solo preoccupata per te!”
gli disse, alzandosi indignata e andandosene in cucina.
Quello stupido non avrebbe mai capito, non
l’avrebbe mai capita.
Lei aveva provato a trattarlo bene, a non dargli troppo
fastidio, ma lui…
Continuava a risponderle male, a trattarla male e ad
insultarla.
Evidentemente si era sbagliata…
Credeva che un po’ gli interessasse…
Forse si era immaginata tutto, forse Zoro non era attratto
da lei come aveva pensato il giorno prima.
La navigatrice non riuscì a trattenere uno sbuffo
irritato. Se lui non era attratto da lei, lei avrebbe
fatto in modo che lo fosse.
Ci avrebbe provato con lui, e ci sarebbe riuscita.
E mentre Nami meditava astuti piani
per farlo cadere ai suoi piedi, prese un pentolino d’acqua e lo mise sul
fornello, per preparare l’infuso curativo a Zoro.
Certo che quell’intruglio
puzzava davvero…
Nami travasò il liquido verdastro e melmoso in una
tazza e si diresse a passo spedito in camera, dove trovò Zoro ancora
addormentato.
Memore dei suoi progetti per conquistarlo, Nami si sedette
accanto a lui, e cominciò ad accarezzargli piano il viso. Sicuramente,
se si fosse comportata dolcemente con lui, sarebbe riuscita ad ottenere i suoi
scopi.
Zoro mosse lievemente le palpebre, ed aprì gli occhi.
Vedeva tutto sfocato, ma lo splendido odore di mandarino che
lo circondava lo faceva stare benissimo.
Sentiva qualcosa di fresco accarezzarlo dolcemente, e si
stupì molto quando capì che era la mano
della mocciosa.
Sicuramente, si sarebbe fatta pagare più tardi. Fu
quello l’unico pensiero dello spadaccino.
“Buon giorno” Nami lo guardò sorridente,
mentre Zoro con un verso si girava dall’altra parte.
“Ti ho portato la tisana di Chopper”
continuò lei, per nulla intimorita dal
comportamento rude dello spadaccino.
Ormai ci era abituata, sapeva che
in realtà Zoro era burbero solo in apparenza.
“Toh” gli disse infine, mettendogli la tazza sotto
il naso.
Zoro spalancò gli occhi, disgustato.
“Cos’è sta robaccia???
Col cavolo che la bevo!” urlò terrorizzato lui.
Nami lo guardò scettica. Sapeva bene che, in
qualunque occasione, avrebbe avuto lei la meglio.
“Allora facciamo una scommessa…” E sapeva
anche che Zoro non si sarebbe mai tirato indietro di fronte a
una sfida.
“Ci sto!” Rispose subito lui, distogliendo lo
sguardo dalla tazza e rivolgendolo alla rossa.
“Ma come fai ad accettare senza sapere neanche i
termini?!?” Si infervorò subito lei, e
gli diede un bel cazzotto in testa.
“Almeno aspetta che io finisca il discorso, no?”
concluse. Prese un sospiro e gli spiegò cosa doveva fare.
“Se riesci ad alzarti dal
letto e fare il giro della casa, non berrai l’intruglio schifoso di
Chopper. Se non ci riuscirai, sarai costretto a berlo
tutto, fino all’ultima goccia”. Concluse. Dentro di sé si
reputava piuttosto soddisfatta della sua idea. Debole com’era Zoro in
quel momento non sarebbe riuscito nemmeno a uscire
dalla camera da letto.
“Stupida, pensi davvero che io sia così debole?
Non mi conosci mocciosa” e preso dall’impeto di farle vedere il
fatto suo, Zoro si alzò talmente in fretta che
fu costretto a risedersi sul letto per un forte capogiro.
La navigatrice rise, sicura di sé.
“Hai visto?” gli disse tra una risata e
l’altra “Non riesci nemmeno a stare in piedi”
Detto questo gli porse la tazza ancora
fumante, raccomandandosi di berla tutta finchè
era calda.
“Maledetta” soffiò Zoro, ma già
lei era uscita dalla camera e non potè
sentirlo.
I problemi non erano finiti.
Arrivati all’ora di pranzo,
Nami non sapeva come fare a far mangiare lo spadaccino, che verteva in
condizioni pietose sul letto.
La fronte scottava come e più di prima, e il respiro
era diventato, se possibile, ancor più affannoso.
Senza contare che si era messo pure a farfugliare parole a
caso senza senso.
Nami era davvero molto preoccupata, non lo
aveva mai visto così.
Spesso gli cambiava la pezza sulla testa, assicurandosi che
fosse bagnata con dell’acqua bella fresca e che non cadesse dal viso
sudato dello spadaccino.
Allo stesso modo, controllava sempre che fosse ben
rimboccato nelle coperte, poiché l’aveva sentito tremare solo pochi minuti prima.
E poi…
Zoro per lei era sempre stato il caposaldo, la roccia su cui
poter contare, quello che non si faceva battere
nemmeno da un uomopesce armato con 6 spade.
Quello che pur di salvarla aveva sconfitto mostri di ogni genere, sfidato un Drago Celeste e che l’aveva
protetta a modo suo sin dal loro primo incontro.
No, non avrebbe mai pensato di vederlo così, con il
respiro talmente debole da sembrare inesistente e la febbre che lo faceva
impazzire.
Era giunto il momento di invertire il processo.
Sarebbe stata lei a proteggere lui, per una volta.
Dopo aver controllato un’ ultima
volta le condizioni dello spadaccino, Nami si diresse in cucina per preparare
il pranzo.
Per qualche istante, il ricordo di Bellmere
che le preparava il riso bollito quando stava male la
colpì.
Era, per lei, uno dei pochi ricordi felici che aveva, quando
ancora la ciurma di Arlong
non l’aveva portata via dalla sua terra e dalla sua famiglia.
Nami si riscosse, scuotendo velocemente la chioma, come per
scacciare via il nome di Arlong
dalla sua testa, e sorrise.
Ora era libera, libera e felice. Arlong non le avrebbe più
fatto del male.
Continuando a sorridere, Nami preparò il riso in
bianco per Zoro.
Dopo averlo imboccato a dovere – e non senza i soliti
bisticci – a Nami venne in mente un’idea
geniale: provare a contattare Chopper. Se le condizioni dello
spadaccino non miglioravano…
Scosse la testa, scacciando via quel pensiero.
Si diresse in sala, accanto al caminetto acceso, e compose
il numero del lumacofono di Sanji.
Sfortunatamente, la tempesta era nel suo punto di forza massima,
e il lumacofono non ne voleva sapere di funzionare.
Sconfitta, si mise a guardare attraverso le assi di legno
che proteggevano le finestre dalle intemperie, in modo da scorgere il cielo
grigio-panna e i fiocchi di ghiaccio che colpivano duramente il suolo.
Chissà quando sarebbe finita…
Se continuava così,
sarebbero rimasti chiusi lì ancora per un bel po’ di tempo.
E non era che stare sola con Zoro le dava fastidio, anzi… ma avrebbe preferito starci in altre condizioni,
magari con una temperatura migliore, i suoi vestiti, cibo e alcol a
volontà…
Nami sospirò sconsolata, e riprese
a guardare il cielo.
Rimase tanto di quel tempo lì a rimuginare, che
quando Nami si riscosse era già calata la notte.
Studiando le nuvole attentamente e senza farsi prendere dal
panico, aveva capito più o meno
l’andamento della tempesta.
Se il giorno successivo avrebbe
smesso di grandinare, come Nami supponeva sarebbe successo, la tormenta se ne
sarebbe andata in fretta, quarantotto - o forse qualcosa in più - ore.
Stanca, si trascinò verso la camera da letto.
Occuparsi di Zoro non era poi così facile, ogni gesto
era seguito da una sua risposta burbera, ogni frase creava un litigio.
Aveva davvero bisogno di farsi una bella dormita.
Attraversò la porta della camera e si sedette sul
letto a guardare le condizioni di Zoro per un’ultima volta.
Gli sfiorò il viso, cercando di non svegliarlo, per
sentirne la temperatura.
Nami sorrise, soddisfatta. La febbre era calata parecchio.
Lo spadaccino aprì gli occhi, e la guardò
intensamente.
“La febbre è scesa” gli disse la
navigatrice, probabilmente per sfuggire a quello sguardo così intenso.
Da quando in qua gli occhi di Zoro erano così profondi e luminosi?
“Sì, mi sento meglio” le rispose Zoro,
prendendole una mano nelle sue. “Ero solo stanco”
Si tirò leggermente su dal letto, e
di nuovo la guardò negli occhi.
Nami non riuscì a spostarsi da lì, a deviare
lo sguardo. Era completamente catturata da lui.
Zoro le si avvicinò,
velocemente, e posò le sue labbra su quelle di lei.
Un bacio lieve, casto, puro. Come non se ne sarebbero mai
più dati, probabilmente.
Durò solo pochi secondi, poi lo
spadaccino si staccò da lei.
“Grazie” le soffiò, le labbra che ancora
sfioravano le sue “per esserti presa cura di me”.
Zoro si allontanò definitivamente da lei, si
girò a darle le spalle, e si addormentò in un attimo.
A Nami non restò che cercare di far calmare il cuore,
che correva impazzito, senza risultato.
Ora sì che non avrebbe dormito bene.
SPAZIO DELL’AUTRICE
Ciao a tutti!
Comincio col chiedere umilmente perdono per l’enorme
ritardo, ma ho avuto un sacco di problemi tra lavoro e famiglia. Il quarto
capitolo è praticamente pronto, quindi nel giro
di poco dovrei riuscire a postarlo.
Questo terzo capitolo è stato praticamente
un parto per me. Senza dubbio è stato il più difficoltoso perché
è uno dei tipici capitoli di passaggio, ma non volevo che venisse vuoto
o noioso, quindi ci ho messo davvero tanta fatica a scriverlo.
E il risultato non è stato dei migliori.
In testa avevo tutt’altra
giornata, molto più movimentata e lunga, ma non sono riuscita a renderla
come volevo e mi dispiace. Ma questo è quello che ne
è uscito e spero che vi piaccia un pochino comunque. ^^
Passo a ringraziare tutti, a partire da
chi ha messo la fic nei preferiti:
1 - caciottina
2 - Jemanuele8891
3 - kyo250
4 - MaKiCo
5 - nuvia
6 - ny152
7 - sakuratvb
8 - xmirax
E chi l’ha messa tra le seguite:
1 - becky
2 - dubhe93
3 - GIadyRoronoa
4 - Giulia Bosch
5 - glokky
6 - joey_ms_86
7 - mangafun1
Grazie mille ragazzi!!!
Ora invece risponderò alle recensioni, anche quelle
ricevuti via mail (ebbene sì, ci sono rimasta
davvero! Colgo l’occasione per dire a tutti che mi fa
un piacere immenso, quindi se volete chiedermi qualcosa fatelo pure!!)
Lucy94: Grazie per i complimenti! ^^ Mi sa che al posto di Nami vorremmo
esserci un po’ tutte, con quel sanazzo di Zoro
che giro mezzo nudo per
Robin è sempre la più sveglia, o per
lo meno io me la vedo così…è pur
sempre la più matura del gruppo! E Zoro e Nami presto presto capiranno… ihihihi!
Glokky: grazie mille!!! Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto così tanto!! Fammi sapere!!
Kyo250: per il capitolo rosso manca davvero pochissimo… spero di
non deludervi!! Un baciooo
Xmirax: Miraaaa!! Grazie per la recensione!!! Eh
io sono una inguaribile romantica, di scene dolci ce ne saranno sempre di
più… almeno credo XD Al prossimo capitolo!!!
Namikun: Grazie per i complimenti!!
(Ora mi sciolgo come Chopper!) Rimanere lì
più tempo…chissà! ^^ Intanto posso dirti
che ci sarà un epilogo probabilmente, e che ho parecchie idee per il
seguito… Vedremo!
Fammi sapere se anche questo capitolo ti è piaciuto!
Becky: Anche a te dico… la scena rossa
è vicinissima, bisogna aspettare davvero poco! ^^
Intanto spero che ti piaccia questo capitoletto! Un bacio!
Carlberg: Come ti ho già detto per mail, grazie mille per avermi contattata! Mi ha fatto un
piacere immenso davvero! Ecco qui il capitolo, hai visto? Le minacce di morte sono servite… con la violenza si ottiene tutto! XDDD
Fammi sapere che ne pensi, mi raccomando!!!
xAleCx: Esagerata! Non
scrivo così bene! In tutto i capitoli saranno 7
credo *tadadadaaan* e in più sto già
pensando al seguito… Ho questa idea formata in testa, non credo
riuscirò a togliermela in fretta! ^^ Sì con me ci vuole tanta
pazienza, ma prima o poi aggiorno!
Un bacione cara!!
Grazie a tutti, davvero!! Un bacioneeee al prossimo capitolo!!