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Autore: mustbeaweasley    27/08/2023    0 recensioni
E se ci fosse una malandrina?
E se la malandrina non fosse a conoscenza del segreto di Remus ma lo venisse a scoprire da sola?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Quella del primo settembre fu una mattinata particolare per Zoey, sicuramente non come quella che sarebbe venuta circa un mese dopo, ma particolare.
Si strascicò lentamente in bagno, sbattendo in qua e in la nel lungo corridoio dalle pareti bianche.
'C'è troppa luce per essere notte' pensò, rivolgendo lo sguardo alla finestrella in legno ambrato al lato della vasca. Sentiva come se qualcosa non andasse, ma non indagò più di tanto e si diresse svelta verso il suo grande letto, alla ricerca del calore che poco prima aveva dovuto abbandonare. Prima però di rientrare fra le bianche coperte che, tutte spiegazzate, coprivano a mala pena il letto, si accorse della sveglia posta alla sua destra, segnava le 10.14.
Rimase impassibile per qualche secondo nel notare il suo ritardo, ma poi, come una molla, scattò in aria con un urletto.
"MAMMA" strillò cercando dei vestiti puliti con cui vestirsi e non facendo troppo caso agli abbinamenti, dato poi il cambio con la divisa, "PAPÀ".
Cercando di infilare dei vecchi jeans controllò di aver messo tutto il necessario -il vecchio baule, la gabbia con la gatta e un libro- davanti alla sua porta e dopo aver indossato una maglietta -fin troppo larga per il suo corpo slanciato- corse spedita verso la camera dei genitori, che in quel momento avrebbe tanto voluto scomunicare.
Scosse il padre con poca delicatezza, facendo uscire dalle sue labbra sottili un mugugno infastidito "Papà alzati" lo scosse ancora e mentre lui cercava un pretesto per non alzarsi passò alla madre che, stranamente, si alzò senza troppe proteste, ma con un broncio per niente amichevole.
"Papà sono in ritardo" piagnucolò Zoey ai piedi del letto "E dai alzati" sbuffò dopo qualche altro secondo.
"Si, ora mi alzo" sussurrò mogio mentre si metteva a sedere, si stropicciò gli occhi in modo fin troppo bambinesco per la sua stazza -un vizio che aveva poi passato alla figlia- e si alzò, facendo esultare la ragazza che era poi corsa in corridoio per portare la sua roba verso la macchina.
Era sempre arrivata in ritardo, mai in cinque che frequentava Hogwarts era arrivata puntuale. Lo odiava, odiava essere in ritardo, ma non ce la faceva, le era letteralmente impossibile arrivare da qualsiasi parte puntuale.
I suoi amici si erano abituati ed ormai non gli facevano neanche più caso, cercando però di fissare nei posti una mezz'oretta prima così da avere un ritardo minore, per un po' c'era cascata, ma dopo poco se ne era accorta e aveva iniziato a prendersela decisamente più comoda di prima, ritardando addirittura di più.
Il viaggio in macchina non durò molto, abitava qualche strada più avanti al Regent's Park e con l'auto gli ci vollero poco più di 10 minuti. Quello che preoccupava la ragazza era che mancavano 20 minuti alla partenza del treno e lei era appena arrivata a Kings Cross. Scese dall'auto ad una velocità sovrumana e quasi non schiacciò una graziosa bambina sorridente cercando di caricare sul carrello il baule troppo pesante.
Rinunciò, guardando il vecchio orologio tramandatogli dalla madre, che, purtroppo, segnava le 10.43 e quindi abbandonò il baule al padre che, grazie al lavoro, riusciva ancora a destreggiarsi bene con i pesi nonostante l'età.
Raggiunsero trafilati lo spartitraffico tra i due binari, e i genitori, non ancora abituati a quello 'strano ascensore magico' come lo chiamava la madre, passarono diffidenti.
"Mi mancherete un sacco" esclamò Zoey dopo averli abbracciati entrambi, "Vi scriverò quando potrò, promesso" li precedette sorridendo. Un sorriso dolce e sincero si formò anche sui volti dei genitori e Zoey si ritrovò a pensare a quante rughe gli avessero solcato il viso in quell'ultimo anno.
Rimanevano entrambi molto belli, certo, gli occhi azzurri cielo del padre erano ancora splendenti e giovanili come prima, così come quelli della madre che invece li aveva grandi e marroni, 'come un cerbiatto' li aveva definiti Steven -il padre di Zoey- in una serata in cui si sentiva più vivace del solito.
"Vai piccoletta, il treno sta per partire e, per quanto voglia tu stia con noi, necessiti di un'istruzione" ridacchiò Steven dando un bacio sulla fronte alla figlia, la leggera barbetta grigia punzecchiò la sua fronte facendola ridacchiare e contagiando anche la mamma Penelope, dopo un suo lungo abbraccio e varie promesse sul raccontargli tutto sui gossip e sui ragazzi -facendo irrigidire leggermente il padre- salì sul treno.
In cinque anni non aveva mai cambiato lo scompartimento del treno, strano ma vero qualcuno ad Hogwarts riusciva ad averlo personale. Questo era per un semplice motivo: chiunque ci entrasse o semplicemente ci si avvicinasse avrebbe avuto l'anno peggiore di tutti -tranne che di Severus-, venendo preso di mira dai più casinisti di sempre.
I Malandrini.
Non era certamente difficile che uno di loro -due- se la prendesse con qualcuno, bastava anche semplicemente invadere il loro spazio vitale per far sì che un levicorpus ti colpisse, facendoti andare a testa all'ingiù con uno scatto repentino, ma non con cattiveria, solo per puro divertimento.
Zoey, però, era sempre stata rispettata da loro, fin dal primo giorno in cui si erano incontrati. 
Lo stesso giorno di cinque anni prima.
La ragazza era ad un passo dallo sportello quando un Sirius Black affannato le cadde addosso, facendo rotolare il baule e la gabbietta del gatto esattamente davanti allo scompartimento in cui sarebbe dovuta entrare.
"Sirius!" esclamò mettendosi a sedere con una mano a toccare la testa dolorante, in quel momento, pur essendo il suo miglior amico, lo avrebbe volentieri preso a botte, da vera babbana.
"Ehi bionda-" si fermò un'attimo, notando il cambio di capelli della ragazza e, dopo aver sorriso malandrino, si corresse "Mora, mora" si alzò e porse la mano alla ragazza ancora seduta a terra e che accettò volentieri l'aiuto "Beh che dire, il nero ti dona" ridacchiò facendo sbuffare l'amica, prese il suo baule per aiutarla e poi entrarono nello scompartimento.
A primo impatto nessuno si accorse del cambiamento -più travolgente del solito- della malandrina, erano tutti e tre immersi in una conversazione, a cui nessuno dei due arrivati aveva avuto la possibilità di introdursi e si limitavano a stare in piedi sulla porta rossa fiammante che ricordava a Zoey i bei momenti degli anni passati.
Quando Sirius però captò la parola 'Lupo Mannaro' non sembrò più tanto intenzionato a stare silenzioso e in disparte e, come suo solito, interruppe il tutto con un colpo di tosse, alla ricerca di un po' di attenzione.
"Ciao di nuovo" solo in quel momento il resto dei ragazzi sembrò riscuoterai dalla loro, fin troppo interessante, conversazione. Girarono lo sguardo verso di loro e subito Zoey ne approfittò per lanciarsi fra le braccia di Remus, il suo migliore amico. Remus ridacchiò, avvolgendo le braccia attorno al corpo magro della ragazza, sperando non avesse sentito il discorso a cui prima stava partecipando.
"Buongiorno anche a te Zoey" la salutarono ironici gli altri due, Zoey si staccò ridacchiando e subito abbracciò James e Peter, venendo poi sorpresa da Sirius che quasi per scusarsi commentò il fatto di averla travolta e che quindi gli spettava un abbraccio, lei annuì divertita prima di sedersi sui sedili, anch’essi rossi, dell’Hogwarts Express.
"Zoey!" esclamò poi James "I capelli!" lei e Sirius si guardarono alquanto divertiti mentre il resto dei malandrini si concentrava sui capelli della ragazza, ma non solo.
Infatti, nell'ultimo anno, era diventata molto più alta, magra e con un bel fondoschiena, parola dei Malandrini. Perché si, nonostante fosse la loro migliore amica e non avrebbero voluto che qualcun altro lo facesse, l'avevano osservata, in ogni suo movimento. L'occhio più attento lo aveva sicuramenteRemus che, avevano già notato gli altri, non gli staccava mai gli occhi di dosso. Già, James e Sirius sospettavano qualcosa, non era strano provare attrazione fisica per lei, di esempi negli ultimi tempi ce n'erano stati a bizzeffe, quindi pensavano che il loro migliore amico, nonché un lupo mannaro, fosse innamorato della loro migliore amica, che era l'unica a non sapere di Remus per volere di quest'ultimo. 
"Wow" squittì Peter sorridente "Ti dona il nero, più del blu".
La ragazza ormai corvina si era data alla pazza gioia quando aveva scoperto le tinte per capelli, ignorava il fatto di essere una giovane strega e insisteva nel dire che dessero molta più soddisfazione quelle babbane, provandone di ogni tipo e colore. 
Il fatto che stupiva di più i ragazzi -o forse solo uno di loro- era che stava bene con tutte quelle che provava, passava dal rosa pastello al blu fluo in una settimana e ormai si erano abituati. Era la prima volta che provava il nero e, pensò Remus fosse una piacevole sorpresa.
Il nero si sposava con il verde smeraldo dei suoi occhi e il suo viso, anche se indurito dal colore scuro, era brillante.
"Smettetela" piagnucolò lei diventando tutta rossa e, mentre gli altri ridevano per la sua reazione, Remus si fermò un attimo a pensare a quanto tempo fosse passato dalla prima volta in cui l'aveva vista arrossire e anche se era molto frequente sentì quasi nostalgia.
Le gote della corvina erano sempre rosse, che fosse per il freddo, per l'imbarazzo o per il caldo.
La facevano più bambina, 'rendendola tremendamente carina' pensò Remus arrossendo poi per i suoi stessi pensieri, insomma, era la sua migliore amica, non poteva avere certi pensieri.
I ragazzi continuavano a parlare del continuo arrossire della ragazza prendendola in giro e Remus neanche se ne accorgeva, cercando di capire da quanto tempo ormai facesse certi pensieri verso la ragazza che era seduta accanto a lui.
"Moony?" lo richiamò lei dopo vari minuti, "Ehi?" Zoey girò la testa verso di lui e mosse una mano come per svegliarlo da una trance, chiedendosi mentalmente a cosa stesse pensando di tanto importante, mentre Sirius e James si scambiarono un'occhiata confusa, facendo lo stesso pensiero della malandrina.
Peter aveva la testa poggiata sul vetro, non partecipava alla conversazione, immerso nei suoi pensieri. Non si riscosse neanche quando chiamarono Remus, aveva cose più importanti da pensare che lo turbavano molto.
Infatti dalla fine dell'anno precedente si era accorto di non provare attrazione verso le ragazze, non capiva il perché ma quasi ne era disgustato sentendo parlare gli amici delle loro conquiste, soprattutto quando Sirius dava i dettagli piccanti.
Nei mesi di vacanza aveva avuto modo di pensarci, e per 'stimolarsi' aveva anche comprato dei giornalini di donne in bikini, ma l'unico pensiero che aveva avuto era quando, cercando in edicola nel reparto apposito, gli era caduto l'occhio su una rivista di pompieri, quel tipo di 'pompieri'.
Era entrato subito in panico non capendo come mai avesse quei pensieri poco casti per una persona del suo stesso sesso e, dopo aver pagato la 'rivista' sotto lo sguardo quasi compiaciuto del giornalaio era scappato fuori, alla ricerca di aria.
Zoey, che si era accorta della faccia imbambolata dell'amico, lo guardava e cercava di capire dall'espressione cosa non andasse. Nell'ultimo anno si era avvicinata molto a lui e spesso parlavano di ragazzi, si era accorta di questa sua cosa, aveva capito che a lui non interessavano le ragazze, ma lui non gliene aveva mai parlato e quindi ignorava la questione, cercando di dargli spazio.
Pete?” quest’ultimo, sentendosi richiamato, scattò la testa verso la voce, quasi impaurito che qualcuno fosse riuscito a captare i suoi pensieri, ma la faccia interrogativa dell’amica lo rassicurò.
“Si?” chiese con la sua solita vocina mentre sistemava il ciuffetto biondo che, stando appoggiato al finestrino, si era appiattito.
“A che pensi?” chiese Zoey curiosa. Il suo solito sorriso luminoso lo rassicurava solitamente, ma accompagnato da quella domanda lo preoccupò di più.
“N-niente” balbettò incerto sentendo lo sguardo di tutti i suoi amici su di lui.
Zoey strizzò gli occhi leggermente, non capendo il motivo per cui il ragazzo non volesse raccontarle i suoi pensieri, ma poi pensò fosse per James e Sirius che magari avrebbero potuto prenderlo in giro. Lasciò perdere, aprendo il libro che aveva portato con se, e sotto alcune proteste di Padfoot e Prongs, che insistevano col dire che i libri fossero inutili, passò il tempo sul treno con: Jane Eyre, i suoi amici e il braccio di Remus Lupin a cingergli la vita.
   
 
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