Scritta per la challenge B.I.Bi.T.A. di Lande Di Fandom, modalità “open bar” - su richiesta della stupenda XShade-Shinra (con tante scuse per il ritardo!) 
Prompt - remix al presente con happy ending 

- Every other day - 

Ochaco si sveglia che Toga se n’è già andata. Non da molto; tra le lenzuola sgualcite c’è ancora il suo profumo, il calore del suo corpo intrappolato sotto le coperte. 

Ochaco, voltandosi nel letto - il viso premuto contro il suo cuscino e l’odore del balsamo alla pesca di Toga nel naso -, si chiede se oggi sia uno di quei giorni in cui Himiko si è alzata presto per sparire chissà dove, lasciando la sua tazza sporca di caffè e rossetto nel lavandino, le briciole della colazione ancora sulla tovaglia, oppure se la ritroverà ancora in cucina a tentare di preparare il pranzo per il mezzogiorno con scarsi risultati. 

Toga è imprevedibile - Ochaco non è mai riuscita a prevederla. 

Quando finalmente riesce a trascinarsi in cucina, i capelli spettinati e gli occhi ancora mezzi chiusi, Himiko è ancora lì, ad imprecare contro il tostapane che non riesce a regolare, insultandolo e puntandogli contro una fetta di pane carbonizzato. 

“Giuro che questo dannato coso lo farò a pezzi. Molto piccoli!” Le dice a mo’ di buongiorno, e Ochaco non può fare a meno di ridacchiare. 

“Forse se lo spaventi collaborerà.” 

“Forse. In effetti io sono molto spaventosa,” Toga annuisce con espressione convinta, la fetta di pane carbonizzato ancora in mano e il pigiama rosa con gli unicorni a smentirla completamente. 

“La più spaventosa,” Ochaco annuisce e si china verso di lei per stamparle un bacio sulle labbra. Himiko non protesta, nonostante Ochaco non si sia ancora lavata i denti. La sua bocca sa di caffè e marmellata di fragole. 

Il tostapane sputa una fetta ancora un po’ troppo bianca e Himiko si rassegna con uno sbuffo al fatto che quel dannato coso non funzionerà mai. 

“Devo andare,” le dice, mettendo in mano ad Ochaco il pane, “Ci vediamo stasera.” 

Ci vediamo stasera, perché è il giorno libero di Ochaco e lei lo passa tutto in pigiama, sul divano a guardare le repliche di vecchi drammi televisivi. 

Ci vediamo stasera, ma quando la sera arriva e Toga non è ancora tornata, Ochaco comincia a preoccuparsi. 

Ci vediamo stasera e Ochaco la vede, certo che la vede, insieme al resto del Giappone, al telegiornale. 

C’è un rivolo di sangue che le scende dalla tempia fino alla guancia e la lingua rosea di Toga guizza tra i canini appuntiti per tentare di leccarlo via.

Toga sorride alla telecamera e Ochaco sobbalza quando il telefono squilla. La stazione di polizia che l’avvisa che Himiko è lì per lasciare una deposizione, se vuole venire anche lei.

“Arrivo subito,” Ochaco dice al ricevitore, mentre alla tv il giornalista chiede a Himiko: “Cosa ha pensato mentre affrontava il rapinatore?’ 

Himiko, in differita, si stringe nelle spalle, “Non ho avuto paura di lui. Dovevo tornare a casa dalla mia ragazza, non potevo certo farmi prendere ostaggio insieme a tutta questa gente.” 

Il giornalista rimane interdetto, mentre Ochaco non riesce a trattenere la risata che le risale in gola. 

Per quanto sia cambiata, Toga rimarrà sempre la stessa.