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Autore: Raven_Stark22_    23/09/2023    1 recensioni
Iwaizumi ha sette anni, quando incontra Oikawa Tooru. La sua vita non subirà alcuna svolta radicale, da quel giorno.
É troppo piccolo per sapere cosa sia l'amore, o cosa significhi vivere per qualcuno. Ma conosce bene la parola amicizia. E, quel giorno, Iwaizumi trova un amico.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoba Johsai, Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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[22/04]

O[immagine allegata]  [08:22 am]

O: Guarda che bel tramonto!! \ (•◡•) /   [08:22 am]

I: bello  [08:23]

Opotresti mostrare anche un po' più di entusiasmo  [08:23 am]

I: molto bello  [08:23 am]

O: ( ͡ᵔ - ͡ᵔ)  [08:24 am]

O: sei già sveglio a quest'ora?  [08:25 am]

I: no  [08:25 am]

O: il sarcasmo non è il tuo forte  [08:25 am]

I: sono andato a correre  [08:26 am]

O: immaginavo  [08:26 am]

I: perchè allora hai fatto una domanda così stupida?  [08:26 am]

O: per messaggio sei ancora più antipatico  [08:26 am]

O: le radiazioni del telefono ti hanno reso di cattivo umore?  [08:26 am]

I: le radiazioni del telefono ti hanno bruciato tutti i neuroni?  [08:27 am]

O: cosa ci posso fare?  [08:27 am]

O: il mio cervello smette di funzionare quando parlo con te (✿˘◡˘)♡  [08:27 am]

I: il tuo cervello non ha mai funzionato  [08:27 am]

O: battuta scontata e prevedibile  [08:27 am]

I: non era una battuta  [08:27 am]

I: hai già cenato?  [08:29 am]

O: non ancora  [08:29 am]

O: ho ordinato dei noodles da asporto  [08:29 am]

I: dovrai imparare a cucinare prima o poi  [08:29 am]

I: te ne rendi conto, vero?  [08:29 am]

O: non quando Iwa-chan sa preparare così bene i noodles ღゝ◡╹ )ノ♡  [08:30 am]

I: ti do una settimana  [08:30 am]

O: ?  [08:30 am]

I: è il tempo che ti resta  [08:30 am]

O: prima di?  [08:30 am]

I: morire di fame  [08:30 am]

O: spiritoso  [08:30 am]

I: pensavo di essere antipatico  [08:31 am]

I: per messaggio  [08:31 am]

O: hanno appena suonato alla porta  [08:31 am]

O: potrebbero essere i miei noodles  [08:31 am]

O: se ho fortuna ci sarà quel ragazzo delle consegne super abbronzato che ho visto tre giorni fa davanti al negozio  [08:32 am]

I: incrocerò le dita per te  [08:32 am]

O: se non ti rispondo entro 5 minuti significa che sono scappato con lui  [08:32 am]

O: non stare in pensiero per me  [08:32 am]

I: non avevo intenzione di farlo  [08:32 am]

O: pare sia sposato  [08:35 am]

I: mi è andata male  [08:35 am]

O: è andata male ad entrambi  [08:35 am]

O: [immagine allegata]  [08:37 am]

O: non sono buoni come i tuoi ma mi accontento  [08:37 am]

I: buona cena  [08:37 am]

O: hey  [08:45 am]

O: questa sera devo compilare i moduli di iscrizione  [08:45 am]

I: sembra noioso  [08:46 am]

O: lo è  [08:46 am]

O: Blanco ha detto che vanno consegnati entro martedì  [08:46 am]

I: buona fortuna  [08:47 am]

O: grazie  [08:47 am]

O: comunque  [08:47 am]

O: domani possiamo videochiamarci [08:47 am]

O: se ti va  [08:47 am]

I: certo  [08:48 am]

O: ٩(◕‿◕)۶  [08:49 am]

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Iwaizumi fa scivolare il telefono in tasca e apre la porta di casa. Il sole che illumina il cortile è così caldo che la giornata sembra quasi estiva. L'aria profuma già di polline e di sentieri fioriti.

Iwaizumi saluta con un cenno il vicino di casa e si dirige verso la fermata dell'autobus. Durante il tragitto, si perde a rileggere gli scambi di messaggi avvenuti tra lui e Oikawa nelle ultime due settimane. Il suo dito scorre lentamente sullo schermo, indugiando su tutte quelle conversazioni che erano riuscite a strappargli un sorriso.

Per un motivo o per un altro, non si erano ancora parlati faccia a faccia. Certo, Oikawa gli aveva telefonato appena aveva messo piede fuori dall'aereo, e Iwaizumi non si era dimenticato una sola volta di inviargli un buonanotte al termine di una giornata. Ma tra domande per il college e questioni legate alla nuova residenza di Oikawa, non avevano avuto modo di videochiamarsi.

Quindi, pur non avendo motivo di esserlo, Iwaizumi è nervoso. L'idea di sostenere una conversazione di fronte alla faccia di Oikawa stava giocando un brutto effetto sul suo stomaco.

E' così strano, pensa. Avevano iniziato a frequentarsi da soli tredici giorni, eppure era già cambiato tutto.

In fin dei conti, Iwaizumi aveva passato - più o meno consapevolmente - ben sette anni in attesa di quel momento; anni vuoti di ripensamenti, ma carichi di rimpianti. C'erano stati alti e bassi, come c'erano state seconde opportunità, litigi, mosse azzardate e passi indietro.

La loro storia era stata a lungo destinata a rimanere senza un finale; ma poi, inaspettatamente, le cose avevano preso una nuova piega, e Iwaizumi aveva sperato nell'ultima pagina.

Alla fine di quella lunga, interminabile lista di occasioni perse, i loro nomi si trovavano finalmente l'uno di fianco all'altro.

Erano state le parole di Amiyu a sbloccare qualcosa dentro di lui: se gli era impossibile visualizzare un futuro dove Oikawa non fosse presente, allora avrebbe fatto qualunque cosa pur di tenere il ragazzo con sé. Anche a costo di pentirsene fino alla fine dei suoi giorni.

Iwaizumi aveva rischiato tutto quello che gli era rimasto, tutto ciò che aveva di più caro. Aveva chiuso gli occhi e si era lasciato cadere nel precipizio. E alla fine della caduta aveva trovato Oikawa pronto ad accoglierlo con le braccia spalancate; e Iwaizumi si sarebbe tuffato in eterno tra quelle braccia, ancora e ancora, tutte le volte che gli sarebbe stato concesso.

Perchè Oikawa sapeva di casa, e i suoi abbracci erano caldi; amare Oikawa era dolce perchè i suoi capelli profumavano di cioccolato, e le sue labbra erano soffici come lo zucchero filato. E pensare a lui era come rivivere ogni sguardo e ogni sorriso cento volte più forti, cento volte più intensi.

E ora, l'effetto che avevano certe parole, certi messaggi, certe risate, era cento volte più disarmante.

Adesso che tutto è diverso - ora che nulla sarà più come prima - Iwaizumi pensa che sia così strano. E' così strano amare Oikawa senza paura delle conseguenze.

-Terra chiama Iwaizumi. Iwaizumi, se mi senti, manda un segnale.-

-Eh?- biascica Iwaizumi, scuotendo la testa. -Scusa. Dicevi?-

-Ho smesso di parlare dieci minuti fa,- risponde Hanamaki, con un sospiro. Quando appoggia il mento sul palmo della mano, rifila a Iwaizumi uno sguardo accusatorio. -Più o meno quando hai iniziato a vedere draghi, o qualunque cosa tu stia vedendo in questo momento. Hai accettato di nuovo le sigarette di Takayuki? Mi dispiace deluderti, ma quelle non erano...-

-Stavo solo pensando, Makki,- lo interrompe Iwaizumi. -Niente di più.-

-Ah.- Sul volto di Hanamaki si fa largo un sorriso che non promette nulla di buono. -A qualcosa in particolare? A qualcuno?-

Iwaizumi vorrebbe urlare perchè non importa quanto tempo sia passato, il suo corpo non smetterà mai di prendere fuoco ogni volta che i suoi amici tireranno fuori l'argomento Oikawa. Così si gira dall'altra parte, concentrando la sua attenzione sui passanti.

Un uomo si ferma davanti alla panchina e rivolge uno sguardo interrogativo ai due ragazzi. Hanamaki annuisce, e l'uomo si china per accarezzare il barboncino bianco accucciato ai loro piedi.

-Come procede la tua nuova carriera?- dice Iwaizumi, lanciando un'occhiata alla coppia di cani che si sta rincorrendo dietro gli alberi. Hanamaki lo fulmina con gli occhi e lui solleva le mani in segno di resa. -Che c'è? Non eri tu che avevi insegnato al Dobermann a riportarti indietro il bastone? Vuoi forse dire che non ti è ancora arrivata la chiamata dal Circo?-

-Se c'è qualcuno che meriterebbe di trovarsi al Circo, in questo momento, sei proprio tu,- ribatte Hanamaki, puntandogli il dito contro. -Hai negato di essere innamorato del tuo migliore amico per quanto, dieci anni? E guarda dove ti ha portato!-

-Non l'ho mai negato,- borbotta Iwaizumi, tornando a guardare il parco. -Ho solo soppresso i miei sentimenti.-

-Che è anche peggio!-

Iwaizumi alza le spalle. L'altro si accascia sulla panchina e decide di cambiare discorso: -Hai più sentito gli altri?-

-Della squadra?- Hanamaki annuisce e Iwaizumi riprende a parlare. -Più o meno. Ho incrociato Kunimi e Kindaichi, la settimana scorsa, mentre ho sentito Yahaba al telefono prima che iniziasse la scuola. Riesci a credere che sia capace di tenere a bada Kyotani tutto da solo?-

-Ci vuole fegato. Quel ragazzino mi ha terrorizzato per ben due anni. Chissà che effetto avrà sui nuovi primini. Che mi dici di Matsun, invece?-

-E' sempre impegnato.-

-Già,- sbuffa Hanamaki. -Si è chiuso in casa per colpa di quel test di ammissione. Chissà se si ricorda ancora i nostri nomi.-

Una palla di pelo grande quanto il suo piede - qualche strana razza di cane di cui Iwaizumi non era nemmeno a conoscenza - corre incontro al padrone e inizia a rotolare sull'erba. Hanamaki gli gratta un orecchio e, dopo un po', l'animale si distende con la pancia all'aria.

-Ti piace, eh?- Hanamaki si piega in avanti per accarezzargli il fianco. -Tu sì che sei un bravo ragazzo. Non come quello scorbutico di tuo fratello.-

Iwaizumi si guarda attorno con un'aria leggermente stupita. -Appartengono tutti alla stessa persona?-

-Cosa? Certo che no.- Hanamaki colpisce dolcemente la schiena dell'animale e torna a mettersi composto. -Ma dal momento che me ne occupo io, ho decretato che siamo parte di un'unica grande famiglia.-

-Capisco,- dice Iwaizumi, senza sforzarsi più di tanto di comprendere i complicati processi mentali del suo amico. -Quindi il Dobermann è quello scorbutico?-

-Betty? No, lei è un tesoro. Il problema è quello là in fondo, lo vedi?- Hanamaki fa un cenno verso la fine del prato, dove un altro gruppo di cani si mimetizza con la boscaglia. -Il chiwawa, James. E' da un po' che lo osservo. Che resti tra di noi, ma credo che abbia una qualche strana tresca canina con Augustine.-

-Tresca canina,- ripete Iwaizumi, per nulla meravigliato. -Sicuro.-

Il cane si allontana scodinzolando e Hanamaki lo segue con lo sguardo. Iwaizumi controlla l'orario sul telefono: dall'altra parte del mondo, ormai, è mezzanotte inoltrata. Oikawa starà sicuramente dormendo.

Nel giro di qualche ora, per lui, sarebbe stato l'inizio di un nuovo giorno; questo significava che Iwaizumi aveva a disposizione un solo pomeriggio per prepararsi mentalmente alla fatidica videochiamata. Per un breve istante prende in considerazione l'idea di rivolgersi a Hanamaki, ma il sorrisetto che gli incornicia il volto cancella ogni suo proposito.

-Oh-oh?- Hanamaki si sporge in avanti per cercare di sbirciare. -Quindi stavi effettivamente pensando a qualcuno.-

Iwaizumi digrigna i denti e mette in tasca il cellulare. Non ho motivo di preoccuparmi. Ripetendolo a lungo, forse, comincerà a crederci. -Perchè non provi ad indovinare?-

-Hm,- Hanamaki picchietta l'indice sul mento, pensieroso. -E' forse il ragazzo per cui ho guidato per cinquantadue chilometri impiegando solo mezz'ora di tempo?-

-Quasi. E' il ragazzo costretto a fare da dogsitter a nove cani in contemporanea per poter pagare la multa esorbitante addebitata alla madre.-

-Era la mia seconda opzione.- Iwaizumi ruota gli occhi al cielo e Hanamaki solleva entrambe le braccia. -Lo giuro!-

-Non posso credere che la meta più entusiasmante delle nostre prossime uscite sarà il negozio per animali.-

-Almeno non parlo di finanza e burocrazia tutto il tempo come fa Matsun,- brontola Hanamaki. -E comunque, i cani sono dieci.-

Iwaizumi aggrotta le sopracciglia. -No, sono nove.-

-Dieci.-

Iwaizumi apre e richiude la bocca senza dire una parola. Si guarda alle spalle e setaccia con gli occhi tutto il perimetro del parco. Quando si schiarisce la gola, il suono che fuoriesce è fievole e rauco: -Makki, sono nove.-

Gli occhi di Hanamaki diventano così grandi che sembrano fuoriuscire dalle orbite.

-Cazzo.-

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-Scusa, potresti ripetere? Credo ci sia stato un qualche tipo di interferenza, perchè mi pare di aver capito che Makki stia lavorando come dogsitter.-

-Nessuna interferenza,- risponde Iwaizumi, lasciandosi cadere sul futon. Si preoccupa di inquadrare solo la sua faccia e le coperte, perchè nella sua stanza regna il caos. E' sempre stato attento a curare i propri spazi, ma gli ultimi giorni si sono rivelati così frenetici che i suoi vestiti si trovano sparsi alla rinfusa per terra o sulla scrivania. Persino un tipo disordinato come Oikawa avrebbe tutto il diritto di rinfacciarglielo.

-Lascio il Paese per due settimane e questo è quello che succede?- Oikawa scuote la testa e i suoi capelli ondeggiano mentre seguono il movimento. Iwaizumi ha notato che sono molto più chiari e arruffati del solito. Merito della spiaggia, forse.

-E' pessimo, comunque,- riprende Iwaizumi. -Abbiamo passato tutto il pomeriggio a cercare il cane che si era perso per poi scoprire che quel bastardo era tornato a casa da solo.-

Oikawa scoppia a ridere così genuinamente che la rabbia di Iwaizumi scompare in un battito di ciglia. Non riesce a tenere il broncio di fronte a due occhi che brillano di luce propria. E' davvero possibile sentire la mancanza di un sorriso?

-Ti ha offerto un gelato, almeno?- domanda Oikawa, dopo essersi calmato.

Iwaizumi avvicina le sopracciglia e grugnisce infastidito. -No. Aveva dimenticato a casa il portafoglio. Gli ho dovuto pagare l'autobus di ritorno.-

Questa volta, alla risata di Oikawa, si unisce anche lui. Gli sembra così stupido aver trascorso un'intera mattinata a preoccuparsi di quella telefonata.

Non c'era stato alcun imbarazzo iniziale o ghiaccio da rompere. La conversazione era nata spontaneamente perchè parlare con Oikawa era semplice come bere un bicchier d'acqua.

E ora tutto è diverso e nulla sarà più come prima, ma Iwaizumi sta cominciando a pensare che non sia poi così così strano.

In fondo, lui e Oikawa erano gli stessi di sempre; l'unica cosa ad essersi trasformata era stata la loro relazione, il loro modo di rapportarsi. Ma, tutto sommato, non si trattava di un cambiamento epocale. Iwaizumi doveva solo imparare a rilassarsi e prenderla alla leggera. Del resto, non c'era ragione per cui-

-Oh! Quasi dimenticavo! Ho comprato una nuova maglia al... uh, come si chiama? Mercadillo?- La fronte di Oikawa si corruga per lo sforzo. -Comunque, è costata davvero poco. Te la faccio vedere, aspetta.-

-Dovresti lavorare sul tuo accento,- commenta Iwaizumi, perchè non riesce a pensare a nulla di più intelligente da dire nel momento in cui la camicia di Oikawa viene brutalmente fatta cadere sul pavimento.

-Ci sto provando, ma lo spagnolo è molto più complicato dell'inglese,- si difende Oikawa, scomparendo dietro la telecamera quel tanto che basta a Iwaizumi per prendere un respiro profondo. Gli era bastato cogliere un solo tratto di pelle abbronzata per mandare in fumo ogni sua capacità cognitiva. -Lo sai che ci sono tantissimi sostantivi che terminano con la lettera "e"? Mi mandano in confusione.-

-Ah sì?- Ormai Iwaizumi ha smesso di ragionare lucidamente. Si schiaffeggia mentalmente e fa di tutto per non pensare all'effetto che il sole aveva avuto sul suo migliore amico.

-Per non parlare dell'intonazione! Non penso che sarò mai in grado di parlare spagnolo in maniera fluente.-

-Mai dire mai,- borbotta distrattamente Iwaizumi. Sta guardando fuori dalla finestra pur di non incrociare accidentalmente lo sguardo di Oikawa.

-Apprezzo la fiducia, ma è un caso perso, credimi.-

Finalmente il ragazzo torna a posizionarsi davanti alla telecamera, oscurando il sole. Dietro di lui, Iwaizumi riesce a cogliere solo qualche sprazzo di azzurro.

-Ti trovi all'aperto?-

-Hm? Oh, no.- Oikawa muove leggermente il telefono per mostrargli gli interni dell'appartamento. E' seduto di fronte una finestra che dà su un piccolo gruppo di abitazioni; alla sua sinistra ci sono ancora gli avanzi della colazione, mentre il tavolo è sommerso da cartacce e interi fascicoli. -Sono in cucina. C'è una vista stupenda, non trovi?-

-Se non ci fossi tu a rovinarla potrei anche concordare.-

-Rude come al solito, vedo.- Oikawa fa un passo indietro e spalanca le braccia. Dopo una mezza giravolta, torna a guardare dritto in telecamera. -Allora? Che te ne pare?-

-Ehm,- Iwaizumi avvicina lo schermo per studiare la stampa nei dettagli. Non è nulla di straordinario - una misera t-shirt color porpora con il disegno di uno squalo - ma il sorriso di Oikawa la rende dieci volte più bella. -Carina.-

-Solo carina?-

-Sembra qualcosa che potrebbe indossare Ushiwaka.-

L'espressione di Oikawa diventa così fredda che Iwaizumi sente un brivido percorrergli la schiena. Si morde una guancia per trattenere una risata di fronte al repentino cambiamento d'umore dell'altro ragazzo.

-Sai che c'è? Non mi piace più così tanto.- E senza alcun preavviso, Oikawa si sfila la maglietta facendola passare sopra le braccia. La getta con trascuratezza dietro di sé e rivolge all'altro ragazzo uno sguardo di fuoco.

Iwaizumi gira la testa così rapidamente che il suo collo produce un suono spaventoso.

-Non ho detto nulla di offensivo,- si giustifica, fingendosi impegnato a studiare il pavimento.

Perchè tutto ad un tratto era diventato così difficile mettere insieme i suoi pensieri? Aveva visto Oikawa cambiarsi centinaia di volte, negli spogliatoi. Era cresciuto assieme a lui. La sera prima della partenza, avevano persino...

-Dovresti sapere che pronunciare il nome di Ushiwaka in mia presenza è già di per sè offensivo.-

Iwaizumi sente dei rumori indistinti provenire dall'altro capo del telefono e immagina che Oikawa stia trafficando con qualche cassetto. Quando il ragazzo ricompare nel suo campo visivo, tuttavia, la maglia pende ancora dalla sua spalla.

Iwaizumi si sforza di sostenere quella gara di sguardi ma sa di aver perso in partenza quando Oikawa decide di incrociare le braccia.

-Lo stai facendo apposta,- brontola, perchè a questo punto anche la sua stessa faccia deve averlo tradito.

-Non so di cosa tu stia parlando.-

-Sei perfido.-

-Io?- Il sorriso malizioso che gli rivolge Oikawa lo spinge a desiderare di mettere istantaneamente fine a quella chiamata. -Credo che tu mi abbia scambiato per qualcun altro, Iwa-chan.-

-Già, per il diavolo.-

-Un equivoco in cui cadono molti.-

-Ma non mi dire.-

L'espressione vittoriosa di Oikawa scompare dietro al colletto della maglietta. Iwaizumi è quasi tentato di riattaccare; a trattenerlo, però, è un particolare che ha notato solo in quell'istante.

-Hai messo lo smalto?-

Oikawa strizza le palpebre per qualche secondo prima di allungare le braccia. Le sue unghie sono tutte dipinte di tonalità diverse, dal verde acqua ad un blu elettrico. Il ragazzo muove le dita un paio di volte prima di ritirare le mani.

-Sono passato vicino ad un negozio e ho visto questi colori stupendi in vetrina,- spiega, osservando con fierezza il risultato. -Ho pensato che stessero bene con la divisa della nazionale.-

-Hm,- sbuffa Iwaizumi, divertito. -Devi ancora partecipare ai provini per il Club Atletico della tua città e sogni già così in grande.-

-E' importante avere sempre un obbiettivo, no? Come diceva Shakespeare, se puoi sognarlo, puoi farlo.-

-Sono abbastanza sicuro che fosse Walt Disney.-

-Comunque,- riprende Oikawa, nascondendo le mani dentro le tasche. -Se fossi partito fin da subito con basse aspettative, ora non mi troverei qui.-

-Immagino sia vero,- ammette Iwaizumi, mandando giù il groppo che gli blocca la gola.

Lui, al contrario, non si era mai concesso di sognare in grande. Era un privilegio riservato a coloro che puntavano sulla fiducia, sulla motivazione, sulla passione; a coloro che mettevano il resto da parte pur di realizzare le proprie ambizioni. Non spettava certo a qualcuno come lui.

-So bene che desidereresti passare il resto della serata in mia compagnia, ma sono costretto a lasciarti,- sospira Oikawa, scuotendo la testa con aria affranta. -Blanco mi ha consigliato di assistere alla partita di oggi e non voglio assolutamente perdere i posti in prima fila.-

Iwaizumi non batte ciglio. -Non ti ha ancora detto nulla sul tuo ego?-

-No.- Oikawa si piega per allacciare le scarpe e ricompare pochi secondi dopo. -Forse sei tu a confonderlo con il mio carisma.-

-Forse,- borbotta sarcasticamente Iwaizumi.

Oikawa sembra sul punto di mettere il broncio, ma poi decide di lasciar perdere. Afferra il telefono e si dirige verso la porta, scrollando le spalle.

-Puoi mentire quanto ti pare, Iwa-chan. Ormai so che ti piace questo tratto della mia personalità.-

-Mentire? E chi sta mentendo?-

-Sì, sì, come vuoi,- taglia corto Oikawa, accompagnato da un gesto della mano. -Sono sicuro che chiunque si presenterebbe all'aeroporto per implorare qualcuno che non sopporta.-

-Ti sei fatto un'idea sbagliata.-

-Davvero? Perchè mi ricordo abbastanza chiaramente quel melodrammatico sono innamorato di te, Oikawa. Perdutamente, irrimediabilmente...-

-Non volevi prendere i posti in prima fila?- sbuffa Iwaizumi, ignorando il calore che si sta espandendo sul suo viso. -Così farai tardi.-

La risata che giunge dall'altro capo del telefono non fa che peggiorare la situazione.

-Ci sentiamo dopo,- dice Oikawa, guardando dritto nella fotocamera. -Oh, un'ultima cosa.-

Iwaizumi avvicina il telefono e inarca un sopracciglio. -Cosa?-

-Dovresti proprio imparare a flirtare, Iwa-chan, perchè sei pessimo.-

Iwaizumi mette fine alla chiamata prima che l'altro abbia modo di sentire la sua risposta.

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Presto, il bianco dei fiori di ciliegio viene sostituito dai verdi intensi del fogliame, e l'estate si affaccia anche sulle strade di Sendai.

Le giornate diventano lunghe e soleggiate, e le ondate di calore rendono qualunque attività fisica impraticabile. E' in questo periodo che il divano e l'aria condizionata diventano i migliori amici di Iwaizumi.

Tuttavia, non se ne resta con le mani in mano; ogni tanto, la sera, affianca sua madre nella cucina del ristorante, riuscendo persino a racimolare qualche spicciolo. Tra uscite di gruppo e passeggiate al tramonto, Giugno giunge al suo termine in un battito di ciglia.

-Iwa-san?-

-Hai già finito?- Iwaizumi si sporge in avanti per sbirciare il disegno. Misana, colta alla sprovvista, allontana subito il foglio dalla sua portata.

-Non puoi guardare!-

-Pensavo che quel disegno fosse per me.-

-Ma devo mostrartelo io!-

-Va bene.- Iwaizumi si arrende, retrocedendo con la sedia. Le sue gambe faticano ad entrare sotto il tavolino di plastica, così è costretto ad aggiustare la posizione.

Misana ruba un pennarello dalla scatola e non rivolge la parola ad Iwaizumi fino a quando non ha ultimato il suo capolavoro.

-Ecco qui!-

Iwaizumi allunga il collo per studiare meglio il disegno. Fatica a riconoscere delle forme definite in quell'agglomerato di linee e colori, ma gli sembra di scorgere una figura umana. -Questa sei tu?- chiede, indicando uno dei personaggi.

Gli occhi di Misana si dilatano e Iwaizumi comprende di aver commesso un terribile errore. La bambina scuote furiosamente la testa e avvicina il foglio al petto con fare possessivo. I riccioli chiari sfuggono in tutte le direzioni, rischiando quasi di colpire Iwaizumi.

-No! Non vedi? Sei tu, Iwa-san!-

-Ah,- rimedia Iwaizumi, sorridendo. -Ora che me lo hai fatto notare è molto più chiaro. Sei stata bravissima, Misana. E' un disegno molto bello. Hai proprio talento.-

Di fronte a tutti quei complimenti, Misana non sa come reagire. Le sue guance si tingono di rosso, e le sue dita si aggrovigliano attorno ai ricami della gonna.

-Grazie.-

-Cosa vorresti fare da grande?-

-La pittrice!-

Iwaizumi le restituisce i pennarelli sparsi sul tavolo senza mai smettere di sorridere. -Sono sicuro che diventerai una pittrice bravissima.-

-E famosa.-

-E famosa.-

-E ricca.-

-Queste non sono cose di cui dovresti preoccuparti alla tua età.-

-Tu sei ricco?-

-Perchè vuoi saperlo?-

-E' una cosa che direbbe solo una persona ricca.-

Iwaizumi lascia andare un lungo sospiro prima di addolcire il tono della voce: -Nella vita, Misana, ci sono cose molto più importanti di...-

-Misana! Rie! Sono a casa!-

-Yuda!- esclama Misana, saltando giù dallo sgabello. Iwaizumi afferra il foglio prima che tocchi terra e lo appoggia sul tavolo.

La piccola sfreccia lungo tutto il corridoio fino alla porta d'ingresso.

-Hey,- la saluta il fratello, accogliendola a braccia aperte. Misana cerca di arrampicarsi sulle sue spalle e Yuda inciampa all'indietro. -Piano! Mi fai male!-

-Iwa-san prima mi ha preso in braccio!-

-l fisico di Iwa-san è il doppio del mio,- sottolinea Yuda. Dopo aver posato la sorella a terra, con delicatezza, cerca di cancellare il broncio che le incornicia il viso: -Allora? Che avete fatto questo pomeriggio?-

-Abbiamo guardato i cartoni!-

-E disegnato,- aggiunge Iwaizumi, raggiungendo gli altri due.

-E giocato alle principesse!-

-Di questa parte non vado molto fiero.-

Yuda scoppia a ridere così forte che si deve tappare la bocca per non disturbare i vicini. -Ti ci vedo proprio a interpretare una principessa.-

-Non essere cattivo!- lo rimprovera la sorella.

Iwaizumi si piega in due per raggiungere la sua altezza e le fa segno di avvicinarsi. -Non ascoltarlo, Misana,- sussurra, -E' solo invidioso.-

-Mi avete scoperto,- ammette Yuda. Poi si guarda attorno, un po' stranito. -Dov'è Rie?-

-Sta dormendo.-

-Sei davvero riuscito a metterla a dormire?-

-Le ho raccontato una delle storie di Hanamaki e ha preso sonno in un battibaleno.-

-Ci proverò anch'io la prossima volta.- Gli occhi di Yuda si piegano verso il basso e i sui lineamenti diventano più dolci. -Grazie, Iwaizumi. Mi hai salvato.-

-Per così poco?-

-Ti sei precipitato qui senza alcun preavviso. Non tutti sarebbero capaci di farlo.-

-Di fare cosa, esattamente? Aiutare un amico in difficoltà?- Iwaizumi scrolla le spalle. -Può capitare a chiunque di avere delle emergenze. Ero stato io a dirti di chiamare, no? Inoltre, mi sono divertito.-

Quando strizza un occhio a Misana, lei nasconde il rossore della faccia dietro alle mani. Yuda le dà qualche pacca sulla schiena per spingerla verso il soggiorno.

-Su, vai a svegliare tua sorella. Vi raggiungo tra poco.-

-Iwa-san si ferma per cena?-

-Ha già giocato con voi tutto il pomeriggio. Non fare i capricci.-

-Sarà per la prossima volta,- interviene Iwaizumi.

Misana esita ancora per qualche passo, ma poi si precipita lungo il corridoio. Quando la sua esile figura scompare dietro la porta, Yuda si schiarisce la gola.

-Spero che non siano state un peso.-

-Affatto,- risponde Iwaizumi. Si siede sul gradino e, mentre infila le scarpe, nota che l'altro ragazzo sembra agitato. -Com'è andato il test?-

-Sorprendentemente bene. Ho perso qualche punto prezioso per colpa dei calcoli, ma la matematica non è mai stata il mio forte.-

-Ti ammetteranno comunque?-

-Lo spero,- ammette Yuda, con una risata carica di nervosismo. -Che mi dici di te?-

Iwaizumi distoglie momentaneamente lo sguardo dalle scarpe. -Io?-

-Voglio dire, tra università e lavoro, tu di preciso cosa stai facendo?-

Iwaizumi si lascia sfuggire una risata roca che viene strozzata nel fondo della sua gola. La domanda è banale, ma lo lascia ugualmente a corto di parole. Che cosa stava facendo?

Aspettando. Rimandando. Posticipando, probabilmente. Le sue idee sono poche, ma sono così confuse.

Dove avrebbe desiderato vedersi tra due, cinque, dieci anni? Quale percorso avrebbe intrapreso nel giro di qualche giorno, settimana, mese? Dove lo avrebbe portato il destino?

Qual è la strada adatta ad uno come lui?

Iwaizumi si è posto sempre le stesse domande senza darsi alcuna risposta. Non perchè fosse a corto di opzioni - a volte la scelta giusta era così ovvia - ma forse perchè una parte di lui aveva ancora paura. Paura di rischiare, paura delle ripercussioni. Paura del cambiamento.

Ma, in fondo, si era buttato a capofitto in una relazione a distanza senza ascoltare le voci nella sua testa. Che fosse arrivato il momento di compiere anche quel passo estremo?

-Non lo so ancora.-

-Beh, a breve saranno scadute tutte le domande per i corsi autunnali,- gli fa notare Yuda, leggermente perplesso. -Se intendi continuare a studiare, ti conviene pensarci più in fretta.-

-Hm.- Iwaizumi si alza in piedi e infila le mani in tasca. Resta così per qualche secondo, indeciso su quale sia la cosa giusta da dire. Alla fine, la domanda si presenta spontaneamente sulle sue labbra: -Come farai a gestire l'università?-

Yuda corruga la fronte. -Che vuoi dire?-

-Con le tue sorelle e tutto il resto. La tua vita è molto più impegnata della mia, eppure ti sei iscritto ugualmente ad un college che dista più di un'ora da casa tua. Perchè?-

Yuda apre la bocca per rispondere, ma la richiude immediatamente. Si prende qualche secondo per riflettere, e il silenzio non fa che incrementare l'apprensione di Iwaizumi. Forse avrebbe fatto meglio a tacere fin da subito.

-La verità è che mi spaventa e non poco. Dividermi tra lo studio, le lezioni e la mia famiglia sarà una bella sfida. Ma ora ho più libertà, capisci? Posso finalmente prendere la mia vita in mano. Sono disposto a fare certi sacrifici, e così mio padre. Un modo lo troveremo.-

Iwaizumi annuisce e basta. Yuda studia la sua reazione per un po' di tempo prima di riprendere a parlare: -Non tutti hanno un sogno, sai? Puoi scegliere di vivere solo nel presente, e non c'è niente di male. Guarda Hanamaki.-

Iwaizumi sbuffa una debole risata. -Tra tutti gli esempi hai scelto lui? Sul serio?-

-Forse potrebbe mirare a qualcosa di più alto di occasionali lavoretti part-time, ma è felice così.- Yuda fa le spallucce. -E' questo quello a cui dovresti aspirare. La felicità. Va bene non avere alcun tipo di ambizione se sei a posto con te stesso.-

Iwaizumi si morde l'interno della guancia. Quelle parole lo stanno toccando fin troppo in profondità.

-Ma,- aggiunge Yuda, con un tono più severo, -se sai di avere un sogno, inseguilo finché sei in tempo. Non lasciartelo sfuggire per nessuna ragione al mondo. Voglio dire, se ti rendi conto di aver commesso un errore, puoi sempre tornare indietro. Lo sai come si dice, no? E' meglio avere rimorsi...-

-... Che rimpianti, già,- completa Iwaizumi. -Lo terrò a mente. Grazie.-

Yuda gli sorride calorosamente prima di abbassare lo sguardo. L'aria comincia a farsi più pesante.

-Quindi,- biascica Yuda, incrociando le braccia. -Sei bravo con i bambini.-

-Me la cavo. Tutto merito di quella peste di Takeru. Ho sostituito Oikawa un paio di volte per evitare che gli venisse un crollo nervoso.-

Il sorriso di Yuda non si spegne, anche se la luce nei suoi occhi si fa più cupa. -Giusto,- dice, schiarendosi forzatamente la voce. -Oikawa.-

Non c'è alcuna traccia di veleno nella sua voce. Solo una lontana, innocua malinconia.

Iwaizumi vorrebbe scappare da quella casa prima che la situazione diventi esageratamente imbarazzante. Era la prima volta che, quell'estate, lui e Yuda si trovavano soli nella stessa stanza. Anche se erano trascorsi mesi, non avevano mai parlato di quella cosa.

-Davvero non te ne sei accorto?-

-Accorto di cosa?-

-Di Yuda. Ha tipo, una spaventosa cotta per te più o meno dal secondo anno.-

Se i sospetti di Oikawa erano fondati, Iwaizumi aveva il dovere di infrangere tutte le speranze di Yuda fin da subito, per evitare che ci potessero essere futuri fraintendimenti.

Mentre sceglie le parole più delicate per respingerlo, Yuda lo precede inaspettatamente: -State insieme, vero?-

Iwaizumi socchiude la bocca per la sorpresa. Oh. Era stato molto più semplice di quanto si aspettasse.

-Uhm, noi... sì, in realtà. Te lo ha detto qualcuno?-

Yuda sbuffa una risata che non lascia trapelare neanche una punta di allegria. -Non era necessario,- dice, appoggiandosi al muro. La sua schiena preme contro le pareti e le sue spalle si stringono di riflesso. -Sono stupito che ci sia voluto così tanto, ad essere onesto.-

-Ci sono stati alcuni impedimenti,- spiega Iwaizumi. "Alcuni" è un eufemismo. Ma se dovesse ripercorrere la loro storia passo per passo impiegherebbe tutto il pomeriggio, probabilmente.

-Posso immaginare.-

Iwaizumi osserva brevemente la sua reazione prima di abbassare gli occhi sulle sue scarpe. Spera che le parole giuste si formino magicamente sulla sua lingua, ma non accade nessun miracolo.

-Yuda,- inizia, mentre la sua gola si fa sempre più secca. -Ho bisogno di sapere una cosa. Quella volta, a gennaio, quando sono capitato sotto casa tua, mi hai chiesto di uscire.-

Yuda non risponde. Fissa un punto davanti a lui senza accennare ad un sorriso, o senza negare la sua affermazione.

-Ecco,- Iwaizumi continua, incespicando sulle sue stesse parole. -Non intendevi come semplici amici, vero? Il tuo era un appuntamento.-

-Ti ci sono voluti solo sei mesi per capirlo?- scherza l'altro, facendo di tutto per nascondere la nota tagliente nella sua voce. -Sì, lo era.-

Iwaizumi annuisce un paio di volte. Il suo stomaco si stringe per i sensi di colpa.

-Mi dispiace per non averlo capito prima.-

Yuda lascia uscire tutta l'aria trattenuta nei suoi polmoni e, contemporaneamente, le sue spalle si rilassano.

-Non hai di che scusarti, Iwa. Non puoi certo comandare i tuoi sentimenti.-

-Ma se me ne fossi accorto fin da subito mi sarei comportato diversamente,- ribatte Iwaizumi. -Sarei stato... non lo so, più cauto. Più delicato.-

-Va bene così. Dopotutto, non mi sono mai dichiarato.-

Iwaizumi vorrebbe rispondere che non va bene, ma sa anche che per Yuda non dev'essere facile esternare i suoi sentimenti. Meno che mai adesso, consapevole che Iwaizumi stia frequentando un'altra persona.

Il suo cuore si stringe al pensiero di quanta sofferenza gli abbia inconsapevolmente causato. Lui per primo aveva sperimentato quel tipo di dolore: gli anni trascorsi a struggersi in segreto per il suo migliore amico avevano lasciato un segno indelebile sulla sua pelle.

-Quella volta...- riprende Yuda, esitando. -Ho semplicemente preso coraggio, ma non mi sono mai illuso più di tanto. Sapevo che non sarei mai stato in grado di raggiungere il tipo di legame che condividevate te e Oikawa. E non mi riferisco solo alla pallavolo. Come lo guardavi, come lo guardi appena viene menzionato il suo nome, il modo in cui vi prendete cura l'uno dell'altro. Forse è semplicemente invidia, ma non ho mai visto nulla di simile. Quello che avete passato prima di mettervi assieme dev'essere stato terribile, perchè, beh...- Il sorriso obliquo che gli rivolge Yuda, per un istante, sembra quasi sincero. -Penso che se solo gli occhi avessero potuto parlare, tu e Oikawa sareste riusciti a trovarvi molto prima.-

-Yuda,- soffia Iwaizumi, con voce rotta. Mi dispiace tanto. So cosa si prova.

-Mentirei dicendo che sono felice per voi, e mentirei dicendo che non ha fatto male,- prosegue il ragazzo, tornando a guardarlo dritto in volto. Il suo guardo è fermo, risoluto, e la sua voce ha smesso di tremare. -Ma sono felice per te. E sono felice per Oikawa, per quanto possa avere senso. Voi ragazzi vi meritate il meglio.-

Accettazione, è quello che Iwaizumi legge nei suoi occhi. Qualcosa di molto diverso da una malinconica rassegnazione. E' un sentimento più audace. Più forte.

Forse la somiglianza tra lui e Iwaizumi è solo apparente. Scavando più in profondità, comincia ad affiorare un lato di Yuda che prima gli era completamente sconosciuto.

Forse, pensa Iwaizumi, lui si riprenderà più velocemente. Forse, ha già iniziato a lasciarlo andare.

-Grazie, Yuda.- Le parole provengono direttamente dal profondo del suo cuore. -Sei una brava persona. Sono sicuro che un giorno troverai qualcuno che riuscirà a vedere i tuoi lati migliori e che non potrà più farne a meno.-

Per una frazione di secondo, gli angoli della bocca di Yuda si inarcano verso l'alto. E' solo il guizzo di un sorriso, ma è sufficiente a scaldare il petto di Iwaizumi.

-Starò bene,- gli risponde, con un movimento della mano. -Inoltre, cosa ti fa pensare non abbia già trovato questa persona?-

Iwaizumi metabolizza lentamente quella nuova informazione, mentre un sorriso si fa largo anche sulla sua faccia. -Oh?-

Yuda scoppia a ridere, e non c'è più nulla di forzato in quel suono. E' genuino e sereno, come una risata dovrebbe essere. -Non è nulla di così serio.-

-E chi sarebbe il fortunato? O a fortunata.-

-Magari la prossima volta.-

Iwaizumi lo coglie come un invito a lasciare la casa, e si accinge alla porta. Si gira una sola volta, scoprendo che gli occhi dell'altro ragazzo non lo hanno mai lasciato.

-Se hai bisogno del mio aiuto, chiama. Per qualunque cosa. Dico davvero.-

-Lo so.- Yuda indietreggia di un passo e sospira, piano. Gli rivolge un ultimo, affettuoso sorriso prima di staccarsi dalla parete. -Tu sei fatto così.-

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[26/06]

O: [link allegato]  [14:02 pm]

O: sei tu  [14:02 pm]

I: non ho capito  [14:03 pm]

O: cos'è che non hai capito?  [14:03 pm]

I: la foto  [14:04 pm]

O: ?  [14:04 pm]

I: ??  [14:06 pm]

O: ಥ‿ಥ  [14:06 pm]

O: è la foto di un gorilla  [14:06 pm]

O: ti stavo prendendo in giro  [14:06 pm]

I: ah  [14:07 pm]

O: davvero avevi bisogno di una spiegazione?  [14:08 pm]

I: non riuscivo a capire perchè avessi scritto quella frase sotto ad un selfie [14:09 pm]

O: ???  [14:09 pm]

O: non ti ho mandato nessun selfie?  [14:09 pm]

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Iwaizumi appoggia il telefono sulla scrivania e sopprime una risata. Il suo dito scorre distrattamente sul mouse del computer fino a quando lo schermo non si illumina di nuovo.

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O: sei crudele  [14:11 pm]

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Iwaizumi capovolge il telefono e torna a concentrarsi sulla pagina di Google. I suoi occhi viaggiano da una parte all'altra della schermata e si fermano sulla parola "Iscrizione". Punta la freccia sul pulsante, ma esita prima di cliccare.

"Tu, di preciso, cosa stai facendo?"

E' un'operazione così semplice, un gesto che richiederebbe meno di un secondo; eppure, Iwaizumi sta ancora tergiversando.

Prende un respiro profondo e, invece di uscire dal sito universitario - come era già successo un centinaio di volte, quel mese - riprende in mano la chat con Oikawa.

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I: ho bisogno di un consiglio  [14:15 pm]

O: sì, dovresti proprio buttare quel maglione di cashmere che ti ha regalato tua madre in terza media e che continui a tenere  [14:16 pm]

O: oops  [14:16 pm]

O: non era questo quello che mi volevi chiedere?  [14:16 pm]

I: pensi che stia  [14:16 pm]

I: non lo so  [14:16 pm]

I: sprecando la mia vita?  [14:17 pm]

O: cosa intendi?  [14:17 pm]

I: siete tutti così decisi  [14:17 pm]

I: tu  [14:17 pm]

I: Matsun  [14:17 pm]

I: persino Makki  [14:17 pm]

I: avete le idee chiare su quello che volete fare o su chi volete essere  [14:18 pm]

I: e anche io pensavo di averle  [14:18 pm]

I: o almeno di essere riuscito a trovare un sogno  [14:18 pm]

I: un obiettivo  [14:18 pm]

O: e?  [14:18 pm]

I: è come se non riuscissi a prendere una decisione definitiva, capisci?  [14:18 pm]

I: credo sia la strada giusta per me [14:19 pm]

I: ma non ci riesco  [14:19 pm]

I: lo so che è stupido  [14:19 pm]

O: non è stupido  [14:19 pm]

I: sì che lo è  [14:19 pm]

O: sai quante altre persone stanno vivendo la tua stessa situazione in questo momento?  [14:19 pm]

O: tante  [14:19 pm]

I: ok ma  [14:19 pm]

I: non c'è nulla che mi blocchi  [14:19 pm]

I: di effettivo  [14:19 pm]

I: è tutto nella mia testa  [14:19 pm]

O: parli dell'università?  [14:20 pm]

O: vuoi provare a studiare scienze motorie?  [14:20 pm]

I: ho fatto qualche test preparatorio sui libri di Emika e li ho superati senza tanti sforzi  [14:20 pm]

I: mia madre sarebbe dalla mia parte   [14:20 pm]

I: a mio padre non interesserebbe nemmeno  [14:20 pm]

I: però non ci riesco  [14:20 pm]

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Iwaizumi continua a fissare i tre puntini accanto al nome di Oikawa che appaiono e scompaiono dopo pochi secondi. Probabilmente, il suo migliore amico si stava scervellando per trovare la risposta giusta da digitare.

I minuti passano senza nuovi messaggi nella chat.

La testa di Iwaizumi si muove verso la scrivania, dove il tasto per l'iscrizione al college di Tokyo sembra chiamare il suo nome. Iwaizumi resiste alla tentazione e torna ad osservare il telefono.

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O: so che non vorresti sentirtelo dire  [14:24 pm]

O: ma penso che dovresti parlarne con tua madre  [14:24 pm]

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Iwaizumi si morde nervosamente l'interno della guancia. Le sue dita aleggiano sopra la tastiera senza prendere una decisione definitiva.

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I: è complicato  [14:26 pm]

O: quando mai non lo è?  [14:26 pm]

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Iwaizumi chiude gli occhi, perdendosi per qualche secondo nel vuoto della sua mente. Lì, senza pensieri o preoccupazioni, sa che la sua scelta è già stata presa. Ha solo bisogno di un'ultima, sofferta spinta.

Spegne il computer e si alza dalla scrivania. Ringrazia Oikawa con un messaggio e si avvia verso il salotto.

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O: figurati ♡  [14:28 pm]

O: fammi sapere quando avrai deciso  [14:28 pm]

I:  ok [14:28 pm]

I: buonanotte  [14:28 pm]

O(♡ ᴗ ♡ )  [14:28 pm]

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Iwaizumi intasca il telefono. Invece di entrare nella stanza, si appoggia allo stipite della porta.

Sua madre è indaffarata a scarabocchiare su una pila di fogli, e Iwaizumi si vede costretto ad annunciare la sua presenza con qualche colpo di tosse.

-Tesoro.- Hirohide posa la penna sul tavolo e gli rivolge la sua completa attenzione. -Cosa succede?-

Le dita strette attorno al legno si contraggono. Iwaizumi lascia ricadere il braccio lungo il fianco e si schiarisce la gola.

-Penso...- No, si interrompe immediatamente. Ha smesso di aspettare. Ha smesso di rimandare. -Vorrei studiare scienze motorie,- si corregge, sforzandosi si sembrare convinto. -A Tokyo. C'è un college che permette di iscriversi ai corsi autunnali una volta superato l'esame di ammissione. E io voglio tentare.-

Hirohide strizza gli occhi un paio di volte prima di tornare con i piedi per terra. -Tokyo?-

-Posso guardare qualche annuncio e cercare un coinquilino,- inizia a blaterare, mentre lo assale la paura di un possibile rifiuto. -Troverò un lavoro part-time, come Matsukawa. Mi impegnerò a gestire lo studio e mi occuperò dell'appartamento.-

Hirohide sospira pesantemente prima di guardarlo negli occhi. -Hajime...-

-Tornerò a casa ogni weekend e ti darò una mano con il ristorante,- continua l'altro, imperterrito. -Posso persino mettere da parte alcuni soldi per aiutarti con le spese. Io- prometto che sarò responsabile. Farò tutto il possibile per starti accanto. Ma ti prego, permettimi di andare a Tokyo.-

Non si accorge che i suoi occhi sono lucidi fino a quando l'espressione di sua madre non si ammorbidisce. Gli fa segno di avvicinarsi, e Iwaizumi si inginocchia, prendendo posto sul cuscino libero.

-Hajime,- inizia lei, -qualche tempo fa, ti ho giurato che avrei provato a...- si blocca solo per un secondo, scegliendo con cura le sue parole. -A capirti. Ed è quello che sto cercando di fare. Ogni singolo giorno. Ho detto che mi sarei sforzata di supportare le tue scelte di vita. Tutte le tue scelte di vita.-

Gli occhi di Iwaizumi si illuminano di speranza e persino Hirohide ci fa caso, perchè sulle sue labbra nasce spontaneamente un sorriso. -Non intendo certo rimangiare la mia parola proprio ora.-

Iwaizumi è così incredulo che riesce a malapena a contenere la sua gioia. Raddrizza la schiena, faticando a rimanere seduto.

-I-io... davvero?-

-Perchè sei così sorpreso? Pensavi che ti avrei fermato?-

-No. Può darsi,- ammette, sentendosi subito in colpa. Hirohide lo guarda con gli occhi sbarrati, invitandolo a proseguire, e Iwaizumi deglutisce. -Dopo il uhm, problema con papà, ti sei dovuta sobbarcare così tanti pesi. Ho pensato che sarebbe stato difficile farti carico di tutto da sola, e così...-

-Aspetta un momento,- si intromette lei, iniziando a scaldarsi. Iwaizumi ammutolisce. -Hai aspettato tutto questo tempo solo perchè non volevi fare un dispiacere a me?-

Iwaizumi stringe le mani a pugno e si rifiuta di guardarla in faccia. -Non volevo lasciarti sola.-

Hirohide sembra indecisa tra il prendere il figlio a schiaffi oppure soffocarlo in un lungo abbraccio. Alla fine opta per una via di mezzo e, sospirando, passa un braccio sopra le sue spalle.

-Credevi che non fossi preparata per questo giorno? Tutte le madri sanno che prima o poi arriverà il vostro momento di lasciarvi prendere il volo. E' duro da accettare, forse, ma fa parte della vita. Per quanto riguarda tuo padre, non è qualcosa di cui ti dovresti preoccupare in questo momento, va bene?- Improvvisamente, il suo petto è gonfiato da una risata genuina. -E poi, ho cinquantadue anni. So cavarmela benissimo anche da sola.-

Iwaizumi si unisce a lei, permettendo alle sue labbra di curvarsi in un sorriso. Per la prima volta dopo tanto tempo, si sente leggero. E si sta così bene, pensa, senza tutti quei pesi che lo ancoravano ad un perenne presente.

Finalmente, riesce a vedere il suo futuro. E forse, tornare a sognare non è poi tanto male.

-Posso andare a Tokyo?-

-Sei convinto di questa scelta?-

"E' questo quello a cui dovresti aspirare. La felicità."

"Se sai di avere un sogno, inseguilo finché sei in tempo."

-E' quello che mi renderebbe felice,- risponde Iwaizumi, senza pensarci troppo.

Sua madre gli stringe affettuosamente una spalla e ritira il braccio. -Allora sono felice anche io.-

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-Iwaaa-chaaan!-

-Smettila di lamentarti.-

-Non riesco a capire cosa sta succedendo!-

-Non è un mio problema.-

Oikawa sbuffa, affondando la sua indignazione dentro le federa del cuscino. Iwaizumi si trattiene dal ruotare gli occhi all'indietro di fronte a tutta quella melodrammaticità.

La camera di Oikawa è piccola, e la luce della luna filtra a malapena dalle vetrate. L'intera stanza è avvolta dal buio e, oltre al suo migliore amico, Iwaizumi riesce a distinguere solo la sagoma di un materasso.

Da qualche parte nell'oscurità si nasconde il portatile con cui il ragazzo sta seguendo - o almeno in parte - il film che hanno scelto. Le voci che fuoriescono dalle casse sono così ovattate che Iwaizumi dubita stiano effettivamente guardando la stessa schermata.

-Mi annoio,- continua Oikawa, appoggiando il mento sopra il cuscino.

Iwaizumi spera che, ignorandolo, riuscirà a concentrarsi almeno sulla metà rimanente del film. Dopo qualche minuto Oikawa rotola su un lato, e le assi del letto scricchiolano sotto il suo peso.

-Iwa-chan.-

-Cosa c'è?-

-Ti ho detto che mi annoio.-

-Sei un bambino di cinque anni?-

-Guardiamo qualcos'altro.-

-Solo perchè non riesci a goderti un film che non abbia combattimenti o spade laser non significa che io abbia il tuo stesso livello di immaturità.-

-Ti stai annoiando anche tu.-

-Non è vero,- risponde Iwaizumi, consapevole di star mentendo soprattutto a sé stesso.

Da qualche tempo, ormai, avevano decretato che almeno un giorno a settimana lo avrebbero dedicato alla serata cinema, e quel venerdì avevano commesso l'errore di optare per un thriller psicologico che sembrava non finire più. Iwaizumi si era perso metà delle spiegazioni per strada, ma non aveva alcuna intenzione di darla vinta ad Oikawa.

-E' troppo difficile da capire!-

-Dev'essere dura sopravvivere tutti questi anni con la mentalità di un ragazzino delle elementari.-

-Ci farai l'abitudine.-

Le labbra di Iwaizumi si curvano impercettibilmente. Non lo ammetterà mai a voce alta, ma la sua parte preferita di quelle serate erano proprio le risposte a tono alle sue provocazioni.

Un fruscio sospetto lo costringe a staccare gli occhi dal televisore. Il volto di Oikawa è scomparso dall'inquadratura e, sul lato più in basso, emerge solo qualche ciuffo di capelli. Iwaizumi si sforza di seguire il resto del film, ma la curiosità ha presto la meglio.

-Che stai facendo?-

La sua domanda non ottiene alcuna risposta. Iwaizumi avvicina il telefono al naso e si accorge che è comparso un nuovo messaggio sulla barra delle notifiche.

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[06/08]

O: mi annoio  [10.12 am]

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Iwaizumi solleva lentamente la traiettoria del suo sguardo, esasperato, e spera di incontrare quello dell'altro ragazzo. Oikawa però non si fa vedere, rimanendo nascosto dietro lo schermo.

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I: vai a dormire  [10.14 am]

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Capisce di essere scioccamente caduto nella sua trappola nel momento in cui il telefono si illumina per la presenza di una nuova notifica.

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O: non senza Iwa-chan ( ॢ◡-ॢ)✧˖° ♡ [10.15 am]

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Iwaizumi prende un respiro a pieni polmoni; eppure, invece di chiudere la chat e concentrarsi sul film, decide di stare al suo gioco.

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I: se la matematica non è un'opinione dovresti sapere che da me sono le dieci del mattino, Einstein  [10.16 am]⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

O: Einstein non era bravo in matematica  [10.16 am]

I: perchè non puoi semplicemente parlare?  [10.16 am]

O: non mi ascolteresti comunque  [10.16 am]

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Iwaizumi sbuffa una risata che purtroppo non passa inosservata. Oikawa alza il telefono per inquadrare metà volto - dal naso in su - e lo interroga con un sopracciglio inarcato.

Iwaizumi risponde imitando la sua stessa espressione, e l'altro ragazzo torna a smanettare sulla tastiera.

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O: cos'era quella?  [10.17 am]

I: un'interferenza  [10.17 am]

O: ti faccio ridere, Iwa-chan?  [10.18 am]

I: sicuramente la tua faccia trova sempre il modo di risultare comica  [10.18 am]

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Questa volta è il turno di Oikawa di sopprimere una risata. Il ragazzo sposta lievemente il cellulare e, per una frazione di secondo, la fotocamera inquadra la sua smorfia carica di sfrontataggine. Il cuore di Iwaizumi fa un piccolo salto.

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O: significa che passi tanto tempo ad osservare la mia faccia  [10:19 am]

I: più di quanto mi costi ammetterlo  [10:19 am]

O: aw  [10:19 am]

O: anche io passo molto tempo ad osservarti  [10:19 am]

I: inquietante  [10:19 am]

O: Iwa-chan!!  [10:19 am]

O: perchè se lo dici tu è adorabile ma se lo dico io divento Edward Cullen?  [10:20 am]

I: chi?  [10:20 am]

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Oikawa schiocca così rumorosamente la lingua che il suono rimbomba negli altoparlanti. Iwaizumi fa in tempo a lanciare un'occhiata obliqua al televisore prima che il telefono si illumini di nuovo.

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O: ti stai perdendo tutto il film  [10:21 am]

I: è colpa tua  [10:21 am]

O: puoi sempre ignorarmi  [10:21 am]

O: è quello che sai fare meglio  [10:21 am]

O: Iwa-chan  [10:22 am]

O: ?  [10:23 am]

O: dai!!!  [10:24 am]

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-Iwa-chan.-

-Oh, guarda, un'altra interferenza.-

Oikawa inspira a lungo prima di liberare tutta l'aria in un sonoro sbuffo. Appoggia la testa contro la testiera del letto, abbandonando definitivamente il computer, e scruta con interesse la schermata.

-Mi manchi,- dice all'improvviso, lasciando l'altro completamente spiazzato.

Il dialogo del film si riduce ad essere un fievole sottofondo. Iwaizumi impiega almeno una decina di secondi per registrare il significato di quelle parole.

La sua mano si muove automaticamente verso il telecomando, e la battuta di uno dei personaggi viene stroncata a metà. La stanza cala nel silenzio più assoluto.

Oikawa cerca i suoi occhi senza alcuna paura di nascondersi, e Iwaizumi sente le guance surriscaldarsi.

-Sento nostalgia di casa quasi ogni giorno. Mi manca mamma, e certe volte mi manca persino Kahomi. Mi manca trovarmi con Makki il sabato pomeriggio, e mi manca studiare assieme a Matsun il finesettimana. Quando mi alleno sento la mancanza della vecchia squadra, e quando esco sento la mancanza i miei compagni di classe,- ammette Oikawa, con voce sincera. -Ma tu mi manchi tutto il tempo.-

Iwaizumi deglutisce per liberarsi del nodo che gli blocca la gola. Le sue dita si arricciano dietro al telefono, e il respiro che esce dalle sue labbra è tremolante.

Per tutti quei mesi, Iwaizumi si era sforzato di fingere che, dopotutto, la distanza non fosse un peso così insopportabile. Per tre, lunghissimi mesi, Iwaizumi aveva finto che vedere Oikawa attraverso uno schermo non gli facesse male; aveva mentito, e aveva ingoiato tutto quello che avrebbe voluto dire.

Ma con il passare dei giorni, delle stagioni, mantenere quella facciata si era rivelato sempre più difficile.

La verità è che, se ne avesse avuto la possibilità - se non fosse stato costretto a studiare per quel maledetto test di ingresso, se qualcuno gli avesse offerto i primi biglietti disponibili per San Juan - lui si sarebbe precipitato in aeroporto seduta stante.

-Anche tu mi manchi,- dice tutto d'un fiato. -Ogni giorno. Tutto il tempo.-

Oikawa sembra altrettanto sorpreso dalla sua risposta, perchè le sue sopracciglia scattano verso l'alto. Il sorriso fatica a farsi strada sul suo volto; ma quando succede, la tensione si scioglie dalle spalle di Iwaizumi.

-Vorrei che fossi qui,- sospira Oikawa, appoggiando il mento su una mano. Iwaizumi si sente penetrare da quell'aria sognante fin dentro le ossa.

Non c'è niente al mondo, niente che desidererebbe di più di stringere tra le braccia il ragazzo che ha amato per oltre sette anni.

-Per quanto poco possa valere,- gli risponde, esitante, -Anche io vorrei essere lì.-

Nei secondi successivi, Oikawa sembra riflettere insistentemente su quell'implicazione. Iwaizumi non aggiunge altro per evitare di rigirare il coltello nella piaga.

Poi, Oikawa giunge finalmente ad una conclusione: le sue labbra si piegano verso il basso, e l'affetto viene sostituito da uno sguardo severo.

-A metà agosto ci sarà una sospensione degli allenamenti. Durerà solo qualche giorno. Ho intenzione di prendere una settimana di pausa dallo studio e tornare in Giappone.-

Iwaizumi scatta in avanti, raddrizzando la postura. Il suo cervello comincia a fare i calcoli, e la sua fronte si ricopre di rughe. -Metà agosto? ma significa...-

-Tra dieci giorni, più o meno,- lo precede Oikawa. Di fronte all'espressione sbalordita di Iwaizumi, non può fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata. -Pensi di riuscire ad aspettare fino ad allora?-

-Sì,- sputa fuori Iwaizumi, senza nemmeno pensarci. -Cioè, sì. Non sarà un problema. Sei sicuro di volerlo fare? Con il college e tutto il resto.-

Quando Oikawa inclina la testa, un ciuffo di riccioli gli ricade sugli occhi proprio come quando aveva sette anni. -Sono sicuro.-

Iwaizumi si sente così sollevato e così felice che potrebbe prendere il volo. La scarica di entusiasmo che lo attraversa non fa che peggiorare la situazione.

-Forte,- borbotta stupidamente, nel vano tentativo di contenere l'eccitazione. -Ci vedremo tra dieci giorni, allora. Sarò costretto a sopportarti anche dal vivo.-

-Hm-hm.-

-Non c'è niente che possa dire per farti cambiare idea, suppongo.-

-A quanto pare.-

-Hai scombinato tutti i miei piani.-

Il sorriso di Oikawa è tanto splendente che Iwaizumi ne rimane folgorato. C'è tenerezza, nella sua espressione, ma anche qualcos'altro. Qualcosa di più potente e profondo. -Mi ami comunque.-

Iwaizumi non si è mai sentito così esposto e, contemporaneamente, così appagato. Il collo diventa caldo, le sue orecchie arrossiscono, ma il suo cuore batte sempre allo stesso ritmo.

Amare Oikawa era doloroso come ricevere una pugnalata, ma semplice come respirare. Gli riusciva naturalmente, senza alcuno sforzo. E Iwaizumi, questo, non lo ha mai messo in dubbio.

-Perchè non vai a dormire?-

-Credo che resterò in videochiamata un altro po', a dire il vero.-

-Fai come ti pare.-

-Mi terrai compagnia?-

Iwaizumi non gli dà una risposta diretta, ma sistema il cellulare in modo da rientrare per intero nell'inquadratura. Oikawa scivola dentro le coperte e appoggia la testa sopra il suo avambraccio.

Iwaizumi si assicura che il film sia ripartito prima di lanciare un'ultima occhiata al suo migliore amico.

-Buonanotte, Oikawa.-

Iwaizumi non distoglie l'attenzione dal televisore fino ai titoli di coda. Quando si gira, Oikawa dorme già come un bambino.

⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

O: sei bellissimo  [11:32 am]

   
 
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