Lettera Mai Spedita
Da Midoriya Izuku a (non so dove dovrei spedirtela, sinceramente)
Izuku posò la pena e gli occhi bruciati di lacrime fissarono i fogli di carta sulla scrivania senza riuscire a mettere a fuoco le righe fitte di pensieri e parole.
Aveva scritto di getto e perché poi?
Non poteva certo spedirgli quella lettera a casa o dove lavorava. Non poteva consegnargliela a mano.
Allora, la prese e la ripiegó con cura, l'infiló in una busta immacolata e aprí il cassetto.
Lettere che non aveva mai aperto erano impilate sul fondo e lì posò anche la sua.
Un'altra lettera che nessuno avrebbe letto, ma che non aveva la forza di buttare via.
Sospirò, poggiando la schiena contro lo schienale della sedia che scricchioló. Dal corridoio arrivò il suono ovattato del telefono. Izuku sapeva chi era e sapeva che cosa avrebbe detto. Sapeva anche che non gli avrebbe parlato, ma si alzó comunque e andò a sollevare la cornetta.
Così per sentirlo ancora.
Per vedere se si sarebbe arreso.
La mano gli tremó, dall'altra parte della cornetta sentì un sospiro di sollievo
<< Izuku, ragazzo mio... >>
Izuku chiuse gli occhi e ascoltò in silenzio...