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Autore: peralis    13/10/2023    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Oscar e Andrè non fossero crescenti assieme e si fossero incontrati dopo anni?
Questa storia è nata da un idea che ho avuto ed una cosa che mi sono chiesta…loro due erano sempre destinati l’una per l’altro anche a distanza di anni?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Siete sicura che queste strane cure aiuteranno mia moglie?”

Disse un’uomo inginocchiato al fianco del letto dove giaceva la moglie sul punto di partorire.

La donna si dimenava in agonia e grosse gocce di sudore le cadevano dalla fronte.

Il bimbo era podalico, minacciando la vita di entrambi.

Ana la vecchia ostetrica del paese, Massaggiava l'addome della donna e piano cercava di muovere il bimbo nella posizione giusta per il parto. 

Ogni volta che le sue mani toccavano la pancia della donna lei si dimenava in agonia. Il bimbo sembrava non volersi muovere.

 Le forze della donna la stavano abbandonando. Il marito le teneva la mano e cercava in tutti modi di darle coraggio con parole d'amore per lei e per il bimbo. Con il passare delle ora anche il medico si era fatto vivo in quella casa ed anche lui non sapeva cosa fare. 

Purtroppo la vita della mamma e del bimbo erano nelle mani di Dio in quel momento. 

Il dottore aveva suggerito un taglio cesareo, che a quei tempi era più che rischioso. Sicuramente la vita della donna sarebbe stata persa ma era molto pericoloso anche per il bimbo. 

Il padre pregò il dottore di fare qualsiasi cosa pur di salvarli.

Il dottore acconsentì e assieme ad Ana cercarono in vano di salvare la vita ad entrambi .

Piano la vita lasciò il corpo della giovane donna e con lei la vita del bimbo.

Era una femminuccia che il padre tenne in braccio per darle un nome e poi dirle addio.  

 

Era ormai notte fonda quando Ana si mise sul sentiero di casa, ad aspettarla c'era sua figlia la giovane Agnes. 

Aveva preparato la cena ed aveva aspettato con pazienza che la madre tornasse con buone notizie del parto.

“ mia piccola non ho buone notizie, sia la madre che il bimbo se ne sono andati e io non sono riuscita a salvarli, ormai è la seconda gravidanza in poche settimane che ho perduto e penso che la gente si stia insospettendo di noi.”

A quel punto si avvicinò ad una delle piccole finestre della casa e guardando fuori vide in lontananza delle torce accese che si avvicinavano.

“ Agnes mettiti il mantello dobbiamo andarcene velocemente, lo sapevo che la folla sarebbe venuta a cercarci prima o poi”

 nascosero nei boschi quella notte per scappare la folla che le cercava gridando a squarciagola che le streghe avevano ucciso bambini dal villaggio.

 Alla luce del mattino uscirono dal loro riparo nel bosco dal ed avevano cominciato a camminare sulla strada che le avrebbe portato fuori dalla città e via dal pericolo, ma furono subito viste da della gente del villaggio che faceva la guardia 

Cominciarono a seguirle. Il cielo si era fatto grigio il vento aveva cominciato ad urlare e la pioggia aveva cominciato a cader fitta. Ana ed Agnes camminavano di fretta tenendo la testa bassa, coperta dai loro mantelli. 

Non  videro immediatamente il giovane soldato a cavallo che stava fermo sulla strada.

La folla si faceva sempre più vicino e loro cercavano di correre ma erano stremate dalla notte insonne e la pioggia le impediva di correre senza inciampare.

Passarono di fianco al soldato, Ana alzò la testa e lo guardò dritto negli occhi, il viso dell'uomo era duro e non lasciava trasparir alcun emozione.

In quel momento Reiner de Jarjayes non sapeva cosa pensare di quella scena e sicuramente non avrebbe mai pensato che un giorno gli occhi di quella donna sarebbero stati la sua fine.

 

Mentre Ana veniva catturata dalla folla inferocita, Agnes si  girò verso il soldato e con gli occhi arrossati e pieni di lacrime alzò pugno verso l'alto gli intimò che un giorno avrebbe pagato per la sua freddezza e che il suo cuore di uomo si sarebbe indurito anche verso le persone da lui più amate.

“ Gli occhi scuri di mia madre non vi lasceranno mai”

 

Ana fu portata nella piazza della città. Era appena l’alba ed pochi cittadini erano svegli ad assistere a quel linciaggio.

Le legarono un cappio alla gola che penzolava dal’ più alto ramo di una vecchia quercia,  la fecero montare su un cavallo e senza darle l’opportunità di difendere se stessa la impiccarono.

Il medico del villaggio arrivò correndo, urlando alla folla di fermarsi e di lasciarla andare. Altre persone lo seguirono cercando in vano di fermare quel crimine. Il parroco corse al capezzale della donna intimando a tutti che Dio non gli avrebbe perdonati per quell’atto atroce.

La fece tirar giù da quel ramo e pregò per la sua anima.

“ Non sprecate le preghiere padre, era una strega, ha ucciso mio figlio e ha ucciso la bimba e la moglie di Pierre…che vada all’inferno.”

 

“ Non avete imparato nulla dalle parole di Dio? Vergognatevi…pregherò per la vostra anima.

 

Il vento aveva continuato ad urlare ed un intenso boato interruppe il silenzio su quella piazza.

Un fulmine aveva colpito la casa di Ana ed Agnes. Aveva fatto crollare il tetto ed aveva fatto incendiare l’interno. 

Tutti rimasero a bocca aperta…le fiamme erano alte e divorarono tutta la casa voracemente.

Agnes era nascosta nel bosco che guardava indifesa e spaventata, il bagliore che proveniva dalla città.

Aveva sentito una fitta nel cuore il momento in cui sua madre morì.

Sapeva che per il resto della sua vita sarebbe dovuta scappare dalla persecuzione degli uomini ignoranti, incapaci di accettare la diversità altrui.

 

Jarjayes, anche lui aveva assistito immobile a quegli eventi, nuovamente incapace di reagire. Gli occhi spenti di Ana lo perseguitarono senza sosta. Ogni sogno, ogni volta che chiudeva gli occhi.

 

 

 

“ Ti ripeto che voglio venire con te…è inutile che cerchi di fermarmi”

Disse Oscar mettendosi gli stivali e la giacca.

“ Guarda fuori…fa molto freddo, la nebbia non si è sollevata ormai da giorni. Non è il tempo ideale per la tua condizione. Avrai una ricaduta…ma che diavolo…è una perdita di tempo.

Va bene, verrai con me, ma se avrò alcun sospetto che tu ti stia stancando o rifreddando troppo…ritorneremo a casa”

Oscar gli si avvicinò e gli prese il viso con le mani.

“ Ti amo dottor Grandier “ 

E lo baciò per poi affrettarsi fuori dalla porta principale.

“ Oscar sono serio…e ti amo anche io…testa dura”

 

Salirono a cavallo dopo che André aveva avvolto Oscar con una coperta in aggiunta al suo mantello. 

Le fece coprire la bocca con una sciarpa e si incamminarono.

Arrivarono alla radura dove si trovava la casa di Agnes.

“ Non vedo la casa…come è possibile. La casa di Agnes è sparita…Non credo ai miei occhi, com’è possibile?”

Disse André mandando il suo cavallo al galoppo per avvicinarsi la dov’è fino ad 7na settimana prima c’era l’ abitazione della vecchia donna.

“ Come non c’è?… Le tue parole non hanno alcun senso. Sicuramente siamo nel posto sbagliato?” Disse Oscar cercando una logica spiegazione.

Pielù li aveva seguiti e si era avventurato dove ci doveva essere le fondamenta. 

Non c’era niente. Nessun segno di mattoni o travi o niente che Agnes possedeva.

André scese da cavallo e si avvicinò per vedere meglio.

“ Guarda Oscar, la vicino a quel mucchio di foglie…le sue erbe e un vecchio cesto distrutto… Era qui…la casa era qui ed ora non c’è più.” 

Oscar lo guardò da in groppa al suo cavallo…se da prima era incredula, ora era terrorizzata 

“ Andiamo via da questo posto André… Ho freddo e la testa mi sta cominciando a girare.”

“ Dannazione…ti avevo avvertito. Siamo più vicino a casa dello zio, ti porto li.

In città videro un gruppo di persone raccolte attorno agli uomini che cercavano Agnes.

Cercavano di incitare la folla contro la strega.

Non gli sarebbe stato facile. A Calais Agnes era molto amata, molte famiglie le dovevano un debito di gratitudine se non la propria vita. Si! sapevano che era una persona eccentrica e forse c’era anche qualcuno che la reputava una strega. 

Una famiglia in particolare la aveva accusata quando era più giovane ma non abitavano più nei dintorni.

André si avvicinò a cavallo.

“ Giovane dottor Grandier…questi uomini dicono che la vecchia Agnes è una pericolosa fattucchiera e che c’è ne dobbiamo sbarazzare…Voi che ne pensate?”

“ Agnes vi ha salvati da molte malattie e a curato voi e le vostre famiglie e le sue ricette hanno aiutato anche i vostri animali. Persino io e mio zio non saremmo riusciti a curare molti di voi. 

Agnes è un membro molto importante di questa città e sarei proprio sorpreso se voi credeste a certe favole. 

Le streghe non esistono cari signori.”

Detto quello, raggiunse Oscar.

 

 

Arrivarono all’ ambulatorio e André si fece premura di far sedere Oscar davanti al fuoco per poi prepararle un tè.

“ Sei adirato con me?…scusa se ti ho spaventato.”

André si mise in ginocchio davanti a lei e la abbracciò.

“ Ero nulla senza di te…mentre eri malata non pensavo ad altro che curarti e riportarti da me. Ora sono terrorizzato dal pensiero di poterti perdere.”

In quel momento rientrò lo zio Etienne.

“ A! figliolo…e Contessa, sono molto contento di vedervi in piedi e in buona salute. Scusate le mie cattive maniere ma devo riposare queste vecchie ossa. L’inverno è si fa sentire” disse lo zio mentre si toglieva li stivali e si lasciava sedere stravaccandosi sulla poltrona vicino al fuoco.

“ Zio hai visto quella folla in piazza, attorno a quegli stolti? Cercano Agnes…la stanno accusando di stregoneria.” 

“ Si ho notato…Ero appunto nella locanda a parlare con Pierre. Dice che si stavano aggirando in città da ormai tre giorni… Agnes è ancora alla villa Jarjayes?

“ No! se ne andata…e non sappiamo dove sia…Questo ti sembrerà impossibile ma la sua casa è sparita.”

“ No non se sono per niente sorpreso. Ci sono molte cose che non si posso spiegare per quanto riguarda la vecchia Agnes. La sua vita non è stata felice…una folla inferocita ha linciato sua madre e l’anno impiccata accusandola di stregoneria. Lei ha dovuto combattere contro certi individui da anni.” 

Oscar a quel punto si alzò dalla sedia e andò a porsi un altra tazza di tè caldo. Era ancora infreddolita ed una strana sensazione stava facendosi strada nella sua mente.

Visioni stavano apparendo nei suoi occhi. Vedeva un letto in una camera al quanto sontuosa…e suo padre in quel letto. Era in camera di suo padre e lo guardava mentre le parlava. Stava assistendo a quella scena con gli occhi di Agnes.

“ André dobbiamo ritornare alla villa…è la, Agnes è alla villa in camera di mio padre.” 

 

 

   
 
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