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Autore: Calowphie    16/10/2023    1 recensioni
[Harry Potter AU]
Una semplice lettera apparentemente innocua, complicherà la vita di un gruppo di ragazzi con nulla in comune tra loro iniziando la ricerca di qualcosa perduta ricordata solo da quel fumo rosso sgargiante che brillava all'interno di una vecchia ricordella.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Durante quella strana notte, anche il cielo aveva deciso di accompagnare l’umore del gruppo di ragazzi: la volta bluastra iniziò a coprirsi di nuvole scure che lasciarono cadere al suolo una pioggia scrosciante facendo riecheggiare il suo forte rumore lungo i corridoi bui e vuoti dell’imponente castello. Il platano picchiatore smuoveva i suoi rami secchi liberandosi delle gocce di pioggia che non volevano lasciarlo in pace.

Scrosciante, batteva sui vetri delle finestre della torre in cui si trovava la sala comune di Corvonero dove, una Seohyun irrequieta non riusciva a prendere sonno. Si girava e rigirava nel letto, cercava di non fare troppo rumore per non svegliare le sue coinquiline per poi rassegnarsi, sbuffando appena, sbattendo le mani fuori dalla pesante coperta blu osservando il tessuto del baldacchino dal materasso. I mille pensieri della ragazza la stavano rendendo irrequieta: chi era quell’uomo? Perché se l’è presa proprio con Sophie? Che cosa sapevano esattamente il professor Kim e il professor Min di tutto questo?

Stanca di pensare si alzò dal letto infilando i piedi in quelle morbide pantofole che le aveva regalato sua madre poco prima di partire, uno dei pochi regali che non le aveva fatto con la magia, sorrise a ripensarci mentre la vedeva di nascosto cucire il tessuto, finendo per pungersi più volte le dita con l’ago: non erano perfette ma lei le trovava bellissime.
 

La nomea della mamma di Seohyun era nota in tutto il mondo magico: era una delle più brave maghe a creare e maneggiare pozioni di ogni tipo, aveva lavorato per molti anni al San Mungo ma dopo la seconda guerra magica e dopo l’arrivo di Seohyun, aveva deciso di lavorare come infermiera nel mondo babbano. Il peso di questa fama non era mai andato bene alla povera Corvonero che aveva finito per non fidarsi facilmente degli altri per paura che l’avvicinassero solo per la nomea della madre ma, grazie all’amicizia sincera con Emy, aveva di nuovo più fiducia in se stessa e in quello che avrebbe voluto diventare.
 

Mentre la ragazza scendeva le scale per approdare nel salotto comune, sentì un brivido di freddo e, istintivamente, si voltò non notando nessuno ma sicura di aver percepito la presenza di qualcuno: “Anche tu fai fatica a dormire?” chiese una voce a lei familiare notando Namjoon abbassare il libro in cui era immerso, rivelandole un dolce sorriso: “Cosa stai leggendo?” domandò curiosa lei avvicinandosi alla poltrona in cui era seduto. Namjoon girò la copertina verso Seohyun facendole notare il particolare titolo inciso sulla pelle contornato di una vernice dorata: “Maledizioni e contromaledizioni”

“E questo dove lo hai preso?” domandò lei sedendosi nel posto libero accanto al suo, appoggiando la testa allo schienale e chiudendo gli occhi: “Semplice: l'ho rubato” ridacchiò il maggiore vedendola sbarrare gli occhi: “Facevo parte di un club elitario per persone con un elevato QI” ammise, dandole le spiegazioni alle domande che aveva solamente pensato: “ Mi hanno cacciato perché facevo fin troppe domande scomode, così per ripicca ho rubato questo”concluse alzando il libro tenendo il segno con un dito tra le pagine. “Qua parla di maledizioni antiche che possono stregare oggetti ma non credo che possa collegarsi a quello che abbiamo visto” continuò Namjoon, voltando le pagine ingiallite del vecchio tomo: “E se non fosse una maledizione ma un potere più forte?” chiese Seohyun avendo un'illuminazione, facendo calare il silenzio.
 


 

La mattina non fu accompagnata dai tiepidi raggi del sole, la pioggia continuava imperterrita a scendere creando un clima più cupo del solito: il castello sembrava più inquietante con quella strana luce che entrava dalle finestre e l’odore di terra bagnata e umidità impregnava le narici degli studenti che si stavano preparando per le lezioni della giornata.

Emy non voleva alzarsi dal letto e il freddo che percepiva fuori dalle coperte non aiutava a cambiare la sua idea:“ Emy non stai bene? Vuoi che ti accompagno in infermeria?“ domandò una sua compagna di stanza mentre gentilmente la ringraziava e scuoteva il capo:“Non preoccuparti sto bene, sono solo stanca“ ridacchiò lei. L'altra uscì, così che Emy rimasta sola sospirasse, nascondendo la testa sotto le coperte e cercando di non pensare a quello che aveva scoperto qualche ora prima di andare a dormire.

Aveva sempre saputo che il clan di purosangue di cui faceva parte la sua famiglia, da parte di madre, era collegato al signore oscuro dato che gli aveva fornito molte informazioni utili durante l’ultima Guerra Magica e non riusciva più a togliersi dalla testa il fatto che potesse esserci il suo zampino dietro tutto quello che stava succedendo e non voleva e non doveva permettere che potesse succedere di nuovo.

Emy sospirò nuovamente uscendo definitivamente da quel piccolo posto sicuro e morbido che si era costruita, si voltò di scatto mentre legava i capelli in una coda scompigliata che sarebbe servita solo per il tempo di rinfrescarsi il volto una volta scesa dal letto:“Basta pensare al passato“ disse tra sé abbassando la foto sua e di sua sorella Janet che si muoveva sopra il comodino di legno, preparandosi per la giornata:“ Meno male che ci sei tu con me, Milkie“ sostenne, accarezzando il folto e lungo pelo bianco del suo gatto che stava ancora dormendo ai piedi del letto, nascondendo sotto di lui la cravatta verde e argento che Emy avrebbe sicuramente fatto fatica a trovare.

Convinta che non avrebbe trovato nessuno nella stanza comune, dato che la colazione stava per iniziare, Emy iniziò a canticchiare una dolce melodia che le aveva insegnato suo padre da piccola, in uno dei pochi momenti in cui era lucido e in grado di capire che cosa stesse succedendo. Gradino dopo gradino, senza che nemmeno se ne accorgesse, alcune lacrime le solcarono il volto, tant’è che non appena sentì il calore del camino sfiorarle le guance, aprì gli occhi chiari, bloccandosi davanti lo sguardo stupito di Jimin che la pietrificò:“Emy, tutto bene?“ chiese il ragazzo, ora dai capelli bluastri.

Immediatamente la ragazza si passò le mani sotto gli occhi cercando di asciugare via tutte le lacrime che le erano scese inconsciamente: “S-sì va tutto bene” ammise senza giustificarsi, vedendo poi Jimin avvicinarsi a lei cercando di consolarla: “Non mi sembra vada tutto bene” sostenne lui, inclinando la testa in modo da osservarla meglio. Emy si spostò un passo indietro, sistemandosi il trucco con un tocco di bacchetta per poi rivelare un triste sorriso al nuovo amico: “È solo la mancanza di casa” mentì, non si sentiva ancora del tutto a suo agio con lui, lo conosceva da una manciata di giorni e la fiducia non era ancora così forte: “Ah, ti capisco” disse il ragazzo tirando un sospiro di sollievo, grattandosi il retro della testa colorando i capelli di un caldo castano, sorridendole dolcemente: “ Ma tu che cosa ci fai qui?” chiese genuinamente Emy incamminandosi verso l’uscita. Lui la seguì: “Ti aspettavo” ammise sorprendendola; per la prima volta qualcuno sembrava non trattarla come un fantasma: “Lisa e Christie sono andate avanti ma io avevo notato che non eri ancora arrivata così ti ho aspettato, non volevo rimanessi da sola” sorrise sorpassandola mentre lei si fermò per un attimo sentendosi davvero felice: “Andiamo? Ho una fame” la incitò mentre lei lo raggiunse, grata di averlo conosciuto.


 

 

“Vuoi fermarti un attimo e spiegarmi per quale motivo sei così tanto agitata? Se continuerai a camminare avanti e indietro nello stesso punto farai un solco” ammise Emy osservando l'amica Corvonero calpestare per l'ennesima volta il pavimento della biblioteca, attirando qualche studente incuriosito dalla vicenda: “Devo recuperare un libro molto importante” affermò, fermandosi e sbattendo le mani sul tavolo in legno cercando di non fare troppo rumore: “Quale libro?” domandò la Serpeverde, osservandosi attorno e sperando di non aver disturbato nessuno: “Un libro di Namjoon” spiegò brevemente mentre scriveva con una piuma su un pezzo di pergamena il resto della storia.

Emy lesse attentamente per poi guardare l'amica e sospirare: “ E chi avrebbe questo libro ora?” domandò sottovoce, incitando Seohyun a sedersi e ragionare insieme a lei, offrendole una gelatina tutti I gusti +1 : “Il professor Min” borbottò l'altra non facendo bene capire ad Emy la risposta tant'è che la sua espressione confusa fece ripetere alla Corvonero, in modo più scandito, la risposta: “Il professor Min”.

Emy sgranò appena gli occhi,sospirando una seconda volta, appoggiandosi stanca allo schienale della sedia in legno, osservando il soffitto a volta della stanza: “Ho lezione con lui la prossima ora” continuò Seohyun: “Forse riuscirò ad ideare un piano per riprenderlo” concluse vedendo la Serpeverde scattare in avanti: “ E io credo di avere un'idea” sorrise facendo leggermente preoccupare la Corvonero.

 

La lezione di pozioni stava per concludersi e Seohyun era decisamente nervosa: continuava a muovere velocemente la gamba osservandosi attorno e sperando che i suoi compagni uscissero dalla classe il più velocemente possibile non appena il professore avrebbe finito di spiegare: “Ricapitolando: la pozione dimenticante causa amnesie temporanee o permanenti in chi la beve, gli effetti sono irreversibili solo in caso di sovradosaggio. Però bisogna fare molta attenzione e somministrare quantità minime di questa pozione alle persone fragili o debilitate, come per esempio i bambini e gli anziani.Per la prossima volta voglio una ricerca approfondita sulla pozione che replicheremo nei vostri calderoni in classe. Studiate bene gli ingredienti, potete andare” a quelle parole Seohyun scattò in piedi gettando le pergamene alla rinfusa nella borsa, uscì dalla classe ma non appena l'ultimo studente di Tassorosso liberò l'aula, lei tornò dentro chiudendo la porta: “ Signorina Seirei credeva che non l'avessi notata?” domandò il professore senza neanche girarsi continuando a darle le spalle e sistemare qualche alambicco: “Ho bisogno di parlare con lei” ammise iniziando la sua recita, notando con la coda dell'occhio il vecchio tomo che stava cercando, posto al di sopra di una pila di libri sull'ampia scrivania in mogano: “Non ha capito qualcosa della lezione?” chiese il ragazzo, voltandosi e appoggiandosi al bordo della cattedra, incrociando le braccia al petto.
 

Seohyun si fermò a qualche passo da lui annuendo, sfilandosi la borsa a tracolla e lasciandola cadere a terra: “Guardi” affermò scaltra tirando fuori una sua pergamena, avvicinandosi ancora di più in modo da averlo dietro di lei. Yoongi la osservava: notò i suoi perfetti appunti e annotazioni su ciò che aveva detto poco prima, non comprendendo come mai gli stesse richiedendo le stesse cose, ma quel dolce profumo lo stava quasi stregando: “Mi sta ascoltando?” chiese d'un tratto la ragazza voltando lo sguardo verso di lui, notandolo fin troppo vicino al volto e fu lì che forse la recita che aveva intrapreso venne comandata anche da altro.
Yoongi annuì semplicemente, seguendo lo sguardo di Seohyun che lo muoveva piano sul suo viso, dagli occhi fino a scendere:“A me non sembra“ rispose la Corvonero osservando intensamente le sue labbra notando il giovane professore avvicinarsi a lei. Scaltra, la ragazza allungava una mano dietro di lui verso il libro che si trovava poco distante: “La stavo ascoltando e mi sembra una scusa la sua richiesta d'aiuto dato che mi sembra abbia compreso tutto alla perfezione” aggiunse Yoongi, mettendole una mano sul fianco decidendo di stare a quello scambio languido di sguardi che non sembrava cessare.
Seohyun ghignò sentendo finalmente tra le mani la costa del libro che disperatamente cercava di recuperare: “E se lo fosse che cosa mi farebbe?” domandò lei inclinando il volto spavalda, rivolgendogli un sorriso scaltro: “Vuole davvero scoprirlo?” chiese Yoongi con la stessa espressione, ormai così vicini da percepire respiri l'uno dell'altro: “Direi proprio di no” concluse lei rubando con uno scatto il libro, per poi correre via dall'aula ringraziandolo.

Yoongi rimase immobile accasciandosi nuovamente sul bordo della cattedra, le braccia che caddero lungo i fianchi e un espressione decisamente sconvolta sul volto: “ Che cosa mi è preso?” si domandò ad alta voce, passandosi le mani sul viso esasperato e allargando per via dell'improvviso caldo il colletto della camicia, non riuscendo a capire il motivo di quel suo strano comportamento.

 

“ Sappi che mi devi un favore” sostenne la ragazza, entrando nella sua sala comune e sbattendo il libro davanti a Namjoon, trovandolo, per fortuna, seduto dietro il piccolo tavolino davanti al fuoco: “Come hai fatto a riprenderlo?” domandò curioso il maggiore sfogliandolo immediatamente, cercando di notare se fosse ancora del tutto intatto: “ Semplice, l'ho rubato” sostenne lei riprendendo le parole dell'amico, facendo scoppiare in entrambi una fragorosa risata: “ Grazie, sono sicuro che quello che ho letto in classe ci sarà molto d'aiuto” affermò aprendo il libro davanti a lei, indicandole una strana formula: “ Nam io spero che tu abbia torto o siamo incappati in guai davvero grossi” ammise Seohyun: “Lo spero anche io, ma solo il professor Kim potrà dirci se può essere vero oppure no”.

 

 

Emy stava camminando per i corridoi del castello diretta verso l'ultima lezione della giornata, quella di Trasfigurazione. Sotto braccio teneva alcune pergamene mentre, nonostante il sorriso che aveva sul volto, non riusciva a smettere di pensare a quello che Seohyun le aveva riferito dopo averla incontrata sulle scale ed essere riuscita a recuperare il libro misterioso.

“Io e Namjoon pensiamo che Sophie sia stata soggiogata da leggiliments” disse sottovoce la Corvonero mentre il ragazzo dietro di loro annuiva sempre più convinto della sua deduzione: “Ma è una maledizione molto potente, solamente alcuni grandi maghi sono in grado di usarla” sentenziò Emy non del tutto convinta di quello che stava sentendo, soprattutto dopo la strana sensazione di angoscia che le stava rivoltando lo stomaco: “Lo sappiamo” si intromise il ragazzo abbassandosi verso di loro, appoggiando una mano sulla spalla di Seohyun : “ Per questo dobbiamo parlare con il professor Kim. Chiunque di noi abbia ricevuto quella lettera strana è immischiato in tutto questo e non prevedo nulla di buono” concluse rialzandosi, facendo scomparire quella sua aria seria di poco prima e salutando le due amiche con un sorriso, mostrando loro le sue fossette, incamminandosi poi verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure.

 

Emy scosse la testa schivando per un pelo un ragazzo di Tassorosso che veniva dalla parte opposta alla sua che immediatamente le chiese scusa alzando una mano sereno. La ragazza sospirò per l'ennesima volta per poi camminare a testa bassa e giungere finalmente davanti la porta della classe che sovrappensiero e senza darci troppo peso aprì, convinta di non trovare ancora nessuno, sbagliandosi: “Argh!” affermò una voce femminile a lei decisamente familiare: Christie si teneva il naso mentre Lisa cercava di notare se stesse bene o se aveva bisogno di aiuto: “Ma che ti dice il cervello? Non hai visto che stavo per uscire?” sbraitò arrabbiata, notando solo in un secondo momento il volto dispiaciuto di Emy: “ Mi dispiace, non l'ho fatto apposta pensavo fosse vuota la classe” “ Beh pensavi male” sostenne la maggiore adirata. Emy sospirò per cercare di mantenere la calma, non era stato intenzionale e il fatto che lei le stesse continuando a rispondere in quel modo di certo non aiutava: “Ti ho chiesto scusa e sono dispiaciuta dell'accaduto, non l'ho fatto di proposito non c'è bisogno di trattarmi così” affermò la minore, superandola ed entrando in aula, ma non appena le passò accanto Christie le diede un colpo sulla spalla facendo finta di nulla: “Christie!” esclamò Lisa mentre Emy si girò di scatto pronta ad intervenire finendo poi per bloccarsi quando la figura statuaria di un ragazzo le si parò davanti: “Chiedile scusa” ammise la voce di quel ragazzo dai capelli corvini: “Lei lo ha fatto con te, era dispiaciuta e per un tuo motivo personale che non conosciamo, hai esagerato. Chiedile scusa.” proseguì fermando Christie per il polso: “ Le voci girano e forse sono vere quelle che danno la colpa alla sua famiglia di quello che ci sta accadendo, io non chiedo scusa a nessuno” con questo la Serpeverde se ne andò seguita da Lisa che si scusò al posto suo, cercando di sorridere dolcemente ad Emy che apprezzò il gesto ricambiandolo: “ Stai bene?” domandò il ragazzo voltandosi facendo diventare la minore immediatamente paonazza: “S-si grazie” balbettò abbassando lo sguardo cercando di riprendersi.

Jungkook d'altro canto sorrise riprendendo la parola: “Questa è la seconda volta che ti salvo da un momento poco gradevole” ammise piegandosi : “Ora mi devi un favore” ridacchiò mentre Emy alzò il capo ridendo a sua volta: “Hai ragione ma questa volta sapevo come difendermi” affermò lei vedendolo annuire, mentre metteva le mani in tasca notando alcuni studenti entrare in aula e prepararsi per la lezione imminente: “ Ora devo andare” concluse il Grifondoro, aprendo la mano che aveva nascosto poco prima e facendo apparire una piccola gru creata da un pezzo di pergamena ripiegato. Con un soffio la fece volare verso Emy che la prese, facendola atterrare sui palmi delle sue mani: “Ci vediamo presto” sorrise Jungkook facendo di più arrossire Emy che lo salutò con la mano, vedendolo andare incontro a Taehyung che lo colpì appena dietro la nuca dato che stava per fargli fare tardi a lezione.

 

Durante la spiegazione del professore che modificava a suo piacimento un povero vaso facendolo diventare tutt'altro, Emy con un tocco di bacchetta aprì la piccola gru, notando apparire con un inchiostro magico una scritta:

Sta sera dopo cena davanti all'osservatorio potrai estinguere il tuo debito”

  
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