[Contesto:
“La
ragazza drago- I gemelli di Kuma”, capitolo 8, il bacio di
Ewan sulla guancia
di Sofia.]
Essere
Draconiani fa proprio schifo, ft Fabio
Capitolo
II- La voglia di uccidere qualcuno, di nuovo
Fabio non
immaginava che avrebbe riprovato la voglia di uccidere qualcuno
di nuovo. Eppure, aver ucciso Ratatoskr a Monaco di Baviera, ed averci
messo tutto
il suo odio, sembrava quasi niente in confronto al ruggito interiore
che
sentiva dentro davanti a quella scena. Non udiva niente, non vedeva
nient’altro
che le labbra di Ewan poggiate sulla guancia delicata e macchiata dalle
lentiggini di Sofia.
Ed il rombo del
suo cuore infuriato e geloso, che gli batteva forte nelle
orecchie, sembrò aumentare quando la vide diventare viola
per l’imbarazzo a
causa del suadente “goodnight” che il biondo le
aveva sussurrato all’orecchio-
non abbastanza piano, perché tutti loro lo avevano sentito.
Sofia scappò in
camera, evitandoli, e tutti erano così presi a raggiungere
le loro stanze per
dormire che nessuno si accorse dei pugni serrati del ragazzo, e della
scintilla
pericolosa che gli illuminava gli occhi scuri.
Fabio
faticò a seguire Karl nella stanza che condividevano, e vi
entrò
solo quando il ragazzo già ronfava sotto le coperte. Dovette
trattenersi per
non sbattere la porta, l’immagine di quel bacio davanti agli
occhi, ancora ed ancora.
Aveva paura di dormire, perché temeva che quel ricordo
avrebbe invaso i suoi
sogni, rendendoli incubi intollerabili.
Quindi si
lasciò andare sul materasso, e poco gli importò
che il vecchio
letto avesse cigolato così forte da quasi svegliare Karl. Il
suo corpo era
fermo immobile, eppure la sua testa stava viaggiando talmente veloce
che i suoi
pensieri riuscivano a formarsi solo a metà, prima di venire
rimpiazzati da
altri.
L’hai
baciata anche tu, e sulle labbra, gli
ricordò
una vocina.
Si,
l’ha baciata, eppure il giorno dopo ci è passato
sopra
con tutte le scarpe, ignorandola completamente,
affermò un’altra.
E lei adesso
giustamente ha perso interesse, si
intromise un’altra ancora.
Conoscendo
Sofia, Fabio sapeva di averla ferita, anche se non sapeva
quanto a fondo. Quel bacio forse era stato importante tanto per lei
quanto per
lui, ed invece il suo comportamento l’aveva indotta a
presupporre che non fosse
così. Che l’avesse usata, nel trasporto, per
cercare una qualche consolazione.
Forse era
così, ma sapeva di averlo fatto perché era lei.
Era Sofia, la
dolce ed impacciata ragazza che aveva creduto nella sua
bontà anche quando
lottava tra le fila del nemico, che lo stava risollevando -senza
saperlo- dal
baratro delle sue più vecchie insicurezze.
Colei che era
diventata il nucleo palpitante di quelle nuove.
Avvicinarsi a
lei significava avere qualcosa da perdere, aver
continuamente paura che quello che era riuscito ad ottenere gli sarebbe
scivolato via dalle mani. Era incapace di trattenere qualcosa
-qualcuno- a sé,
non avendo mai avuto qualcuno a cui teneva non aveva mai nemmeno
provato. Ed il
paradosso che era la sua vita lo stava mettendo al centro di un bivio:
allontanare
Sofia, ed evitare il rischio di soffrire ancora, o affrontare di nuovo
la paura
di far entrare l’amore nella sua vita?
Si
girò su un fianco, ed in quel momento l’unica
immagine che lo avvolse
nelle sue spire fu quella di una Sofia sorridente, e gli parve
così bella e
genuina da spingerlo a sorridere tra sé e sé. Diamine,
ha davvero le fette
di salame sugli occhi, per non vedere quanto è bella, sia fuori che dentro..
E Fabio si
addormentò così, il cuore un po' più
calmo.