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Autore: peralis    02/11/2023    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Oscar e Andrè non fossero crescenti assieme e si fossero incontrati dopo anni?
Questa storia è nata da un idea che ho avuto ed una cosa che mi sono chiesta…loro due erano sempre destinati l’una per l’altro anche a distanza di anni?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Perché mi state tormentando?…cosa avrei potuto fare? 

La folla era inferocita!

Tutti questi anni con gli occhi di vostra madre che mi fissavano l’anima…il tormento.

Non sono forse stato un uomo buono, timoroso di Dio?…un marito attento ai bisogni di mia moglie ed un padre amorevole con tutte le mie figlie?”

 

“ Padre amorevole con tutte le sue figlie?…Avete usato la più giovane come un burattino da vestire e mostrare a vostro piacere…

Avete usato vostra moglie come mezzo per ottenere favori da nobili più affluenti.

L’avete ignorata e messa da parte per incontri poco discreti…

Non avete mai avuto una parola di assenso o affetto per le vostre figlie o per i vostri nipoti.

Ma una persona in particolare che avete usato e poi umiliato è stato quel giovane.

Quando era entrato in casa vostra non aveva che i vestiti che indossava. 

Aveva le guance segnate dal pianto. 

Vi ricordate la prima parola che gli rivolgeste?

Starai con il resto della servitù…passerai i tuoi giorni con mio figlio Oscar.

Vi ha obbedito per anni…poi, un giorno, lo cacciaste via senza spiegazioni.

Eravate geloso del rapporto che i due bambini avevano sviluppato…Oscar era più affezionata ad André che a voi.

Ma la cosa che più mi sorprende è che quel bambino che avete picchiato, umiliato e poi cacciato, vi abbia salvato la vita…Ha chiesto a me di curarvi e riportarvi in salute.

Quell’uomo vi ha salvato generale…le domande che vi fate sono quelle sbagliate.”

 

Agnes si alzò piano dalla sedia e si avvicinò per poi sedersi sull’angolo del letto vicino al generale.

Aveva una piccola ampolla blu in mano. Gliela diede e gli disse di bere il contenuto.

 

“ cosa mi fate bere? Quale pozione magica mi date?”

 

“ Solo una soluzione di miele, limone e menta…La state prendendo ormai da giorni quindi non vi dovete spaventare…

Ma ora torniamo a noi…Perché ci avete ignorato? Perché non avete fermato quella folla?

Eravate una guardia del Re…vi avrebbero ascoltato…e mia madre sarebbe ancora con me”

 

I suoi occhi diventarono Rossi e pieni di lacrime. Li chiuse piano sollevando il viso verso il soffitto per provare a ricomporsi. 

Si alzò in piedi, fece due passi verso la finestra e si fermò. La aprì e ritornò di fianco al letto.

 

“ Generale le nostre vite si sono intrecciate su quella strada infangata anni fa e io sono sempre rimasta nella vostra memoria. Sono riuscita a vedere ogni singolo momento della vostra vita assicurandomi che non dimenticaste mai mia madre.

Sono stata spettatrice della vita di Oscar e di come il suo cuore le fu strappato dal petto il giorno che cacciaste André… l’ho vista addormentarsi piangendo per mesi e per anni ricordare il viso del suo amico. 

L’ho accompagnata fino in Normandia, assicurandomi che si ricordasse di lui e ho fatto in modo che il loro incontro non potesse essere fermato.

Ora, forse, capirete perché siete qui in mia compagnia…”

 

“ cosa volete te che faccia ora?…Non posso cambiare il passato. Sono un nobile…come mio padre prima di me, ho servito il mio sovrano e la legge di Dio. Dio condanna le streghe…La folla vi chiamava streghe…

O mio Dio perdonami…

ero completamente succube dei mei pregiudizi…Avevo paura…ero un adolescente.”

 

Le lacrime iniziarono a scendergli amare a solcargli le guance arrogate dagli anni.

 

“Mio padre mi fece arruolare la settimana prima e da quando avevo indossato la divisa non ci eravamo fermati. Ogni giorno combattevo con le mie paure e gli insulti degli altri soldati. Ho ricevuto pugni ogni sera solo perché ero l’ultima giovane recluta…Quel pomeriggio eravamo andati in perlustrazione nel paese. 

Saremmo dovuti stare assieme, invece gli altri mi lasciarono solo su quella strada.

 La pioggia cominciò a cadere pesante e per qualche minuto non riuscivo a vedere nulla. 

Ero infreddolito ed impaurito…perdonatemi…perdonatemi.

Dopo quel giorno il mio animo si è indurito. Ad Ogni battaglia il mio cuore perdeva un po’ del suo calore…perdonatemi.” L’uomo rimase fermo con gli occhi chiusi.

Agnes si alzò nuovamente e ritornò a sedere sulla piccola poltrona di fianco alla porta.

“ Generale vostra figlia sta rientrando…André è con lei. Usate questo momento per cominciare una nuova vita. Ora alzatevi da quel letto. “ 

Il Generale fece come gli era stato detto…mentre era impegnato ad alzarsi Agnes se n’era andata. 

Oscar e André la incontrarono salendo le scale.

“ Agnes…grazie al cielo siete viva. Ma dove andate?” Disse Oscar prendendo la mano della donna.

“ Oscar, André il generale è in piena salute…andate da lui e lasciate che si spieghi…

 

Siete destinati per stare assieme non dimenticatelo mai. Oscar non vi preoccupate sarò sempre con voi…due”

 

Lei prese la mano di André e quella di Oscar e le unì. 

“ Mio caro ragazzo…hai molto talento come medico…Ti ho lasciato alcune carte con ricette varie. Ricorda di essere preciso con le dosi.

Non seguitemi e non cercatemi. Dove andrò ora non sarò in pericolo. 

Amatevi.”

La donna continuò giù per le scale…si fermò appena visto Nanny.

“ Nanny…grazie per tutto l’aiuto e per il buon vino che mi avete fatto assaggiare. Non preoccupatevi per i due giovani. Sta andando tutto come previsto…Addio amica mia”

Nanny rimase a guardare mentre la donna uscì dalla porta. Poi alzò gli occhi verso André ed Oscar che erano ancora sulle scale. Incontrarono il suo sguardo, poi si misero a correre verso la stanza del generale.

 

“ Padre, state camminando.” Disse Oscar sorpresa di vedere suo padre fuori dalla sua stanza che camminava nel lungo corridoio.

“ Generale, come state?… La vostra testa…vi fa male?”

Chiese André fermandosi davanti all’uomo.

“ Sto bene, grazie a te sto bene. Vieni ragazzo voglio parlarti…al piano di sotto.

Ti prego Oscar aspettaci nel salotto.”

Oscar si fece da parte per lasciarli passare e li guardò mentre si dirigevano  giù per le scale.

Si andarono a sedere al grande tavolo di legno in cucina mentre la nonna li guardava allibita.

“ Signore siete in via di guarigione? Sono contenta di vedervi in piedi” disse cercando di trattenere le lacrime.

Porse del tè per i due uomini, poi lasciò la cucina per raggiungere Oscar nel salotto.

Entrò nella ampia stanza e la vide in piedi davanti alla finestra che si teneva il viso tra le mani.

“Piccola…che ti succede bambina?” E si precipitò ad accoglierla fra le sue braccia.

“ puoi dirlo alla tua Nanny…perché piangi?”

Oscar alzò la testa asciugandosi gli occhi con una mano.

Deglutì pesantemente e carezzò la guancia della vecchia donna che la guardava preoccupata.

“ È stato un vortice di emozioni dal momento in cui ho ritrovato André…L’ho visto quella sera nella penombra delle scuderie e non sono riuscita più a ritrovar me stessa. Ho visto i suoi dolci occhi e tutto è tornato come lo avevamo lasciato prima che se ne andasse…Non ricordo molto di questa settimana passata, ma ricordo bene le sue forti braccia che mi tenevano stretta quando mi svegliavo da quegli incubi pieni zeppi di ombre.

Non so dirti perché ho lacrime da spendere ora, so solo che un enorme peso si è sollevato dal mio cuore. 

So che a te queste cose ti fanno impaurire Nonna, ma Agnes ci ha riportati assieme ed ora la sento lontana e finalmente in pace. Forse è per questo che piango”

 

“ Mia bambina, non oso pensare a come Agnes faccia queste cose. 

Be ora lasciamo stare…Asciuga le lacrime Oscar, sii felice, lo hai di nuovo nella tua vita e lui ti ama così tanto…così tanto mia piccola”

 

Rimasero così, a parlare fin quando il Generale le raggiunse qualche minuto dopo.

 

“ Padre, dov’è André?” Chiese Oscar non vedendolo entrare nel salone.

“ Se n’è andato…”

“ Come, se ne andato!?” Disse lei correndo verso la porta d’ingresso…Corse fuori solo per vederlo cavalcare via veloce.

Rimase ferma sull’’uscio a guardare il cortile coperto dalla nebbia che veniva mossa piano da una leggera e fredda brezza. Poi d’improvviso la brezza divenne una folata di vento, via via sempre più forte fino a schiarire tutto dal grigiore che attanagliava i dintorni da gironi. 

Oscar si girò verso il padre che le stava alle spalle.

“ Come avete potuto Padre? Come avete potuto farlo fuggire di nuovo dopo quello che ha fatto per voi? Siete un mostro senza cuore…Vi odio”

Disse urlando. Corse fuori…prese il suo cavallo e si lanciò al galoppo seguendo André.

 

“ Quando finalmente stavo per credere nella vostra capacità di amare, la vostra vera natura si sfoggia davanti a i mie occhi…Come avete potuto farlo di nuovo, come, vi chiedo?” Disse Nanny completamente adirata con il Generale che stava fermo e zitto.

 

“ Non ti biasimo Nanny, ma questa volta sbagli…Sono stato spietato contro quei giovani…è vero avevo paura di perderla nelle braccia di André. Sapevo che uomo sarebbe divento…nessuno ne sarebbe mai stato alla pari. 

Quando ho realizzato che lei sarebbe stata più felice se avesse fatto una vita come le sue sorelle non ho badato alle conseguenze o ai suoi desideri…Ma ora Nanny…ora so del mio sbaglio. André è dovuto correre ad aiutare un uomo che è stato vittima di un incidente. Non l’ho scacciato io…Devo dire che l’impetuosità di mia figlia non finirà mai di stupirmi…tutta sua madre”… disse ridendo.

 

 

Oscar arrivò in città dopo che la nebbia si era completamente dissipata. 

Era andata subito all’ambulatorio, certa di trovarlo lì. Ma niente, André e suo zio non c’erano.

Si incamminò tenendo strette le briglie del cavallo. Le lacrime stavano orami segnando il suoi bel viso. Il suo cuore batteva pazzo nelle sue orecchie. Non voleva perderlo una seconda volta…Presa dalla paura cominciò a gridare il suo nome a squarcia gola.

Percorse vicoli e strade urlando e piangendo. Arrivò alla piazza principale e una donna la avvicinò cautamente.

“ Madame, avete bisogno di aiuto?…State tremando.”

Altre persole le si avvicinarono per aiutarla, tutti preoccupati perché aveva in dosso solo una sottile camicia e dei pantaloni.

Poco distante André aveva finito di bendare il malcapitato e si affacciò alla porta della locanda. 

La vide, in piedi di fianco al suo cavallo, circondata da cittadini accinti ad aiutarla.

“ Oscar…Oscar!” Urlò…e corse verso di lei.

Il viso di lei si girò piano appena sentito la voce di lui…Lasciò le redini di Cesar e gli corse in contro.

Lo strinse forte, quasi a soffocarlo…Gli prese il viso fra le mani e lo baciò. 

 

 

 

   
 
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