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Autore: Yssis    09/11/2023    1 recensioni
-Quello che voglio dire è… Siamo cresciuti in questi anni, e sono successe molte cose, ma tu sei sempre rimasto. Per me. In me. I-Intendo che sei importante. Ecco. Ho sempre pensato che fossimo semplicemente piccoli, e beh sono cose che capitano no?, ma ora tu sei qui e rivederti è stato davvero stupendo e io. Lo penso ancora. Dovevo dirtelo. Sì.-
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Nella vita di Kidou Yuuto ci sono sempre state molte incertezze, ma un fatto è sempre rimasto incrollabile: la sua crush per Gouenji Shuuya. Durante gli anni delle scuole superiori, Kidou "ci mette una pietra sopra", Gouenji non è più così irrimediabilmente eterosessuale, Haruna e Fudou si divertono a loro spese e, fra una cosa e l'altra, Yuuka ottiene un cucciolo.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Posso metterci una pietra sopra, okay? Non è una cosa così difficile. In fondo. Sì ecco, devo-Posso! Metterci una pietra sopra. Io..-

-Kidou. Please, dammi tregua. Stai blaterando da mezz’ora, sei un disco rotto! Quella birra la finisci?-

Kidou esasperato crollò sul tavolo, lasciando ricadere il capo fra le braccia. Fudou sghignazzante si portò il boccale di birra dell’altro alle labbra.

Da quando Kidou era tornato in Giappone, non c’era verso di farsi spiegare con esattezza cosa fosse successo con Gouenji. Era e vidente che qualcosa fosse successo, ma, per chissà quale recondito meccanismo di rimozione, Kidou non sembrava in grado di comunicarlo. Continuava solo a dire di doversi prendere una pausa dal calcio agonistico, concentrarsi sugli studi e altre cose noiose da Kidou Yuuto. Fudou era febbricitante di curiosità, ma al contempo doveva cercare di controllarsi, perché il suo ex era estremamente fragile in quel momento e una distrazione gli sarebbe costata una ricaduta. No, decisamente avevano stabilito che non avrebbero fatto di nuovo sesso.

Lui e Kidou erano stati insieme per poco più di un anno, dopo il Football Frontier International. Non era stata una sorpresa per nessuno, già come compagni di squadra avevano intesa e si punzecchiavano in un modo che effettivamente dava fastidio solo a Sakuma, non certo a loro due. Alla morte di Kageyama si erano ritrovati a condividere molto, notti insonni passate al bordo del campo, a dar calci ad un pallone per sfogare la frustrazione dell’impotenza di fronte a un evento così grande e spaventoso. Dopo il diploma avevano iniziato a uscire insieme, si davano conforto e si spalleggiavano in quello che era il vasto mondo adulto che si apriva di fronte a loro, con tutte le responsabilità, rischi e bivi che la crescita comporta. Avevano scoperto i rispettivi corpi e avevano indagato i sentieri del piacere, tanto inesplorati da una parte come dall’altra. Visti da fuori non potevano sembrare più diversi: tanto elegante e composto il primo, quanto scapestrato e irruento il secondo. Eppure stavano bene, si graffiavano e si leccavano le ferite subito dopo, in un modo giocoso e supportivo, che i loro amici in comune rispettavano.

Kidou aveva avuto paura quando si era trattato di parlarne con suo padre: Fudou per l’occasione aveva stupito Yuuto presentandosi a casa sua con dei vestiti comprati apposta, una camicia ben stirata, un pantalone scuro dal taglio dritto e l’orlo ben fatto e delle scarpe nuove lucide. Non si capiva se volesse fare bella figura lui o volesse farla fare a Yuuto. Il ragazzo si era commosso, suo padre era entrato in quel momento nella stanza e li aveva trovati abbracciati. Suo figlio gli dava le spalle e singhiozzava appoggiato a Fudou. Il signor Kidou aveva visto gli occhi grigi di Akio, il modo in cui accarezzava la nuca del suo ragazzo e non c’era stato bisogno di dire altro. Si erano abbracciati e il signor Kidou aveva detto: -A me importa solo che state bene. Perciò divertitevi e non cacciatevi nei guai, ragazzi.-. A Fudou, che se l’era immaginata cento volte, rigirandosi nel letto, quella scena era parsa così naturale e semplice che quasi, a cose fatte, non si capacitava che fosse successo davvero.

Ma era successo ed erano stati insieme per parecchi mesi. Con il passare del tempo, però, era apparso evidente che in loro la complicità e l’affetto erano superiori alla tensione romantica. Erano poco compatibili dal punto di vista fisico, si godevano la compagnia l’uno dell’altro nella sicurezza di avere qualcuno al fianco, di non essere soli con quella etichetta – omosessuale, gay, finocchio - così ingombrante a volte da portarsi appresso. Così Fudou un giorno aveva preso Kidou in macchina e l’aveva portato a fare una lunga passeggiata. Avevano parlato di tante cose, si erano vomitati addosso le rispettive ansie, avevano fatto l’amore un’ultima volta, lì, come l’avevano fatto tante volte, con i sedili abbassati e i finestrini appannati. E poi aveva detto “ basta ”.

L’aveva detto a se stesso, per se stesso, perché si desse la possibilità di essere felice davvero. E l’aveva detto anche a Kidou, per Kidou, perché ammettesse la verità. E la verità era che lui non faceva che parlare di Gouenji: era Gouenji quello a cui pensava quando si addormentava, era Gouenji quello a cui voleva scrivere, era Gouenji quello che voleva baciare. Quel tardo pomeriggio aveva spiazzato Kidou, l’aveva fatto arrabbiare, ma aveva solo detto la verità. E per quanto lì per lì volesse negare, -Non hai fatto altro che negare per tutta la vita, Yuuto, smettila, per una volta sii onesto con te stesso, cazzo.-, Kidou alla fine aveva ceduto e aveva ammesso di avere una cotta (e che cotta!) per Gouenji Shuuya, fin dai tempi del Football Frontier.

Fudou l’aveva spedito a calci su quel dannatissimo aereo, promettendogli che l’avrebbe ascoltato, quando fosse tornato. Ma non avrebbe più fatto sesso con lui. E così eccoli lì, in un bar a bere birra sovrapprezzata, con Kidou che continuava come un disco rotto a dire di doverci mettere una pietra sopra - ma a cosa? quando? e soprattutto perché? – e lui che ripensava a quando facevano sesso. No maledizione, no ! Aveva imposto a se stesso di volersi più bene, di avere il coraggio… di non avere paura del nuovo. Che poi a Kidou voleva bene, un sacco di bene, e gli dispiaceva vederlo in quello stato... Però si doveva proprio svegliare.

-Ripetimi ancora una volta, di grazia. Cos’è che gli hai detto ?-

-Gliel’ho detto, okay? Ne abbiamo parlato. Io gliene ho parlato. Ne è stato parlato.-

- Ne è stato parlato ?! Kidou, ma ti senti quando parli?-

-Ascolta, quel che è fatto è fatto. E poi sono tornato.-

-Eh già. – un altro sorso di birra. Molto piacevole. Uno schiocco di lingua contro il palato. – Ma prima di tornare, insomma, lui cos’ha fatto?-

-Niente. Proprio niente. Ma devo metterci una pietra sopra, è evidente.-

-La pietra te la do io in testa, se non la pianti di dire così!- sbuffò Akio, buttando la schiena all’indietro e cominciando a dondolare sulla sedia.

-No, ti prego, dai, che quando fai così mi viene l’ansia.-

-Ansia di cosa? Che mi spezzi la schiena cadendo all’indietro?-

-Non sei divertente, Akio, piantala.-

-Non perdiamo il focus, Yuuto-kun.-

Kidou sbuffò in risposta, senza avere più niente da aggiungere. Ma Fudou non era disposto ad arrendersi.

-Se con me sei a disagio a parlarne, perché non ne parli con Endou?-

-Con Endou ? Come fa a sembrarti una buona idea, esattamente?!-

-Ehi ehi, babe, non ti scaldare. E’ un tuo amico del cuore, bff e quelle minchiate lì, e poi conosce Gouenji!-

-Appunto.- Kidou gli lanciò un’occhiataccia e chiamò dell’altra birra.

-Smettila di fare il poser, non ti piace la birra come non ti piace il caffè come non ti piace fumare come non- Kidou interruppe quello sproloquio tirandogli un pugno in testa.

-Ehi! Non era molto affettuoso questo!-

Yuuto di rimando buttò giù un lungo sorso di birra, sporcandosi le labbra con la schiuma ambrata. Akio cercò di non notarlo.

-Okay, va bene, ti fa ansia parlare con Endou. Però secondo me non è una brutta idea…-

-Dai, scherzi a parte, sai com’è Endou. Non capirebbe, lui…- L’espressione di Kidou si fece più infantile e corrucciata, sembrava davvero averci pensato, all’eventualità di confidarsi con Endou, e Akio pensò che stare nella sua testa anche solo per mezza giornata avrebbe fatto venire la nausea a chiunque. Nel frattempo Kidou stava continuando ad esporre le sue perplessità ansiose - Insomma, vuole bene ad entrambi, siamo compagni da un sacco di anni, mi rifilerebbe qualche discorso appassionato sul potere dell’amicizia e su quanto sono importanti dei legami come i nostri, e poi… io… E poi ora che esce con Natsumi…-

-Oh, suvvia, Yuuto! Come se Endou fosse in grado di concepire una malignità del genere! Non avrai mica paura di…-

-Ma no, ma no! Però non mi va, ecco.-

-Mh. – Fudou appoggiò il mento sul palmo della mano e il gomito al tavolo, pensieroso. – E che mi dici di Haruna?-

-Ah certo, dalla padella alla brace! Pronto?! Pianeta chiama Akio, è mia sorella!-

-E con ciò?-

-E’ una donna.-

-Fino a prova contraria…-

-Piantala! E poi, insomma… Non viviamo insieme.-

-Non apriamo questo argomento, per favore, ho il latte alle ginocchia al solo pensiero.-

-Fanculo.-

-Non un altro pugno in testa, no! - si scansò appena in tempo, ridendo come un bastardo. – Va bene, Haruna esclusa. Guarda che però lei ti ascolterebbe, ne sono sicuro.-

-Ma sì, magari sì, ma è imbarazzante… Cosa le vado a dire? Mi piace Gouenji, mi sono dichiarato e lui ha fatto finta di niente?!-

-Aaah quanto avrei voluto essere stato una moschina in quella stanza in quel momento per assistere alla scena!-

-E’ tutta colpa tua, mi evitavo volentieri questo casino.- borbottò Kidou, ma Fudou fece finta di non averlo sentito, troppo impegnato a piluccare le patatine, prendendo quelle che non si erano sporcate di salsa.

-E i tuoi amichetti? Loro che dicono?-

-Mh? Chi sono i miei amichetti?-

-Ma il dolce Sakuma, ovviamente, e compagnia al seguito!-

Kidou si massaggiò le tempie e Fudou si sentì in un certo qual modo appagato. Era sempre divertente fargli perdere le staffe.

-Li conosci quella della Teikoku… Sono pure cari amici, ma non posso lamentarmi granché con loro, tendono a … fraintendere? Hanno un approccio alla risoluzione dei problemi piuttosto fisico…-

-Ah, si dice così adesso? Cazzo, quella volta che ho fatto tardi per portarti al cinema e hai avuto tempo di mostrarti turbato di fronte a Sakuma e Genda, non sono riuscito a muovere il braccio per tre giorni! –

Kidou si lasciò sfuggire un risolino teso dalle labbra. Fudou era sicuro che, molto in fondo, celasse un certo appagamento per quell’atteggiamento protettivo che dimostravano i ragazzi della Teikoku per quello che, nonostante tutto, continuavano a considerare il loro capitano. Era totalmente un mistero come fosse riuscito un tipetto mingherlino e saccente, il classico quattrocchi secchione sfigato, a guadagnare il rispetto di scimmioni del calibro di Genda e Daiki.

-Sì, insomma, con loro proprio non posso parlare di pene d’amore. Fraintenderebbero e affitterebbero un jet privato per arrivare armati a casa di Gouenji e pestarlo.-

-Questa fantasia ti eccita notevolmente, eh Kidou Yuuto?!-

Kidou rise, in maniera più sciolta questa volta. Parlarono d’altro per il resto della serata, poi, ad un certo punto, controllato l’orario, Kidou si alzò, pagò il conto per entrambi e ringraziò Fudou per averlo ascoltato.

Disse un’ultima volta che doveva metterci una pietra sopra, come aveva fatto lui. Gli offrì un passaggio fino a casa, ma Fudou declinò l’invito e rimase sul marciapiede a guardare Kidou, con il suo mantello e i suoi dreads raccolti, svoltare l’angolo e sparire. Era strano pensare che, in fin dei conti, nonostante tutto, Yuuto sentisse di potersi confidare così solo con lui. Fudou sentì uno strano calore nel petto a causa di questa consapevolezza: non sapendo come gestirla, prese il telefono e scrisse di getto un messaggio per infastidire Sakuma. Prima di inviarlo lo lesse, ripensò alle parole della psicologa durante l’ultima seduta che avevano fatto e cancellò tutto quello che aveva scritto. Buttato il telefono nella borsa, si incamminò verso casa.




author's corner
Ciao a tutti! Capitolo più breve del precedente, non assicuro costanza nella lunghezza dei capitoli.
Incontriamo il nostro Fudou, posso anticipare che le pene d'amore non saranno riservate alla nostra coppia principale (ma penso possiate intuirlo tranquillamente).
Rispetto al rapporto di Kidou con i ragazzi della Teikoku, sono piena di headcanon e molti li potrete vedere nel corso dei capitoli. Tuttavia, la maggioranza dei dettagli non saranno in questa storia: ho in cantiere un altro progetto dove analizzerò meglio le loro dinamiche, che forse prima o poi vedrà la luce.
Grazie a chi legge, a presto <3
  
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