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Autore: AkiraKiyoko    11/12/2023    1 recensioni
Intleacht in irlandese vuol dire "Intelligenza", ma cos'è nell'effettivo l'intelligenza? Avere molte e variegate conoscenze, apprendere in fretta, avere voti alti o un titolo di studio?
Se chiedi al vocabolario, ti risponderà: "Vivacità e sicurezza di ordine pratico o concettuale." oppure "Capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell'esperienza e della contingenza".
Phoebe e Aylin sono due studentesse di Corvonero, sono le migliori del loro corso e fonte di ammirazione per molti studenti. Phoebe è allegra, vivace, amichevole con tutti, mentre Aylin è timida e chiusa, sempre immersa nei libri, e non sembra tener conto della rivalità che la compagna prova nei suoi confronti, Phoebe infatti cerca sempre di dimostrarsi più intelligente di Aylin, ma la vera intelligenza è solo la bravura scolastica o la capacità di applicare quella conoscenza nelle scelte di tutti i giorni?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
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Il primo giorno ad Hogwarts si avvicinava, e la tensione saliva alle stelle ogni secondo che passava. Quella giornata Aylin era riuscita bene o male a distrarsi, nonostante gli acquisti per le lezioni imminenti: aveva dovuto comprare i libri di testo, sì, ma questo le aveva permesso anche di fare un giro in libreria tra vari volumi di pozioni; era stata ad acquistare il calderone e gli ingredienti per il primo anno ma così aveva avuto modo di sbirciare tra i vari ingredienti e pozioni dell'erboristeria. Forse il momento più noioso era stato andare da Madama Malkin per la divisa, ma in seguito i suoi genitori l'avevano portata al Serraglio Stregato per acquistare un'animaletto.
 
- Perché non prendi un gufo? Sono utili, e potresti mandarci lettere ogni volta che ne hai bisogno. - Suo padre, che era molto apprensivo, aveva subito indicato alcune gabbie contenenti gufi, civette e barbiagianni di vari colori e specie.
- Larzio, lascia che sia lei a decidere, o si sentirà obbligata a comprare un gufo solo per farti contento.
- Hai ragione Mona, scusa...
Per fortuna era intervenuta sua madre, che le aveva poggiato una mano sulla spalla: - Aylin, cara, non temere, scegli l'animale che ti piace di più e con cui credi andrai più d'accordo.
Alla fine, tra tutte quelle varie creaturine, Aylin aveva notato un gatto dagli occhi azzurri e dal pelo lungo e bianco, con solo alcune sfumature grigie sotto agli occhi. Quando aveva allungato la mano per accarezzarlo, lui aveva subito avvicinato il muso e si era lasciato coccolare, facendo le fusa. Le era stato subito chiaro che non sarebbe mai più riuscita a lasciarlo andare. Una volta acquistato lui e tutto il necessario per prendersene cura, aveva deciso di chiamarlo "Merlin".
 
 
- Un'ottima scelta, sembra un gatto davvero intelligente. - Sua madre si era mostrata entusiasta, ma Aylin sapeva bene che avrebbe reagito così qualunque sarebbe stata la sua scelta. Suo padre era un po' deluso, ma era comunque contento per lei, e aveva subito cercato di cambiare discorso: - Manca solo Olivander a questo punto. Direi che ti accompagniamo.
- A dire il vero, papà... - Era stata lei stavolta a rispondergli. - Preferirei andare da sola per la bacchetta. Sai, è un momento importante e un po'... intimo... - La vera ragione era che si vergognava: sapeva dalle storie della sua famiglia, maghi Corvonero da generazioni, che una bacchetta poteva dire molte cose del suo padrone, e lei era a disagio all'idea di venire esposta così davanti ai suoi genitori. Sarebbe stato già imbarazzante doverlo fare con il negoziante, che di sicuro assegnandole una bacchetta avrebbe dovuto scoprire molte cose di lei. Preferiva quindi andare da sola.
Suo padre aveva un po' protestato ma sua madre era intervenuta subito portandolo via, quasi sicuramente comprendendo le sue reali motivazioni.
 
Così eccola lì, da sola, davanti all'antico e rinomato negozio con l'insegna: Olivander - fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C.
Le venne d'istinto lisciarsi la camicia e il mantello argentato, per presentarsi al meglio, ed entrò facendo suonare il campanello sulla porta: il negozio era cupo, anzi, era davvero buio, e la poca luce che entrava dalle finestre che davano sulla strada era attutita dalla polvere di cui queste erano ricoperte, grandi scaffali alti fino al soffitto pieni zeppi di scatole di vari colori e forme, anch'essi rigorosamente impolverati.
A sinistra della bottega, vi era un bancone in legno scuro pieno di fogli, alcune scatole ancora in disordine e un vaso con dei fiori. Dietro di esso una porta che doveva dare sul retrobottega, accanto a cui era appesa una targa, una specie di attestato di fabbricante di bacchette rilasciato a "Gervaise Olivander II". Ma dietro al bancone non vi era nessuno.
- Chiedo scusa... - Si avvicinò lentamente.
Solo allora una figura entrò dalla porta che dava sul retro: un giovane uomo, non doveva avere poco più di vent'anni, con capelli brizzolati e occhi di un'azzurro chiarissimo. Sembrava magro e pallido, e un po' trascurato.
 
"Se si curasse meglio potrebbe risultare anche un bell'uomo..." Si disse Aylin. - Chiedo scusa, mi chiamo Aylin Byrne, sono qui per...
- ...per acquistare la tua prima bacchetta? - Le sorrise lui. - Sei nel posto giusto, piccolina. Sono Gervaise Olivander. Secondo. - L'uomo le porse la mano.
- Il figlio di Garrick Olivander, immagino. - Aylin ricambiò la stretta.
- Esatto. Questa è la prima estate che lavoro da solo nella bottega di papà... e solo stamattina ho venduto una trentina di bacchette.
Sembrava un tipo sociale, ma purtroppo per lui Aylin non lo era altrettanto.
La cosa, tuttavia, non sembrò demoralizzarlo, anzi, un luccichio gli si accese negli occhi e corse tra gli scaffali a cercare tra varie bacchette.
 
Aylin sapeva che il vecchio Olivander ricordava tutte le bacchette che aveva venduto, glie l'avevano detto i suoi genitori, e si chiese se il figlio avesse la stessa memoria perché girava tra le scatole come se sapesse dove trovare ciò che stava cercando, nonostante esse fossero centinaia se non un migliaio.
- Proviamo questa: Ciliegio con corda di cuore di drago, combinazione particolare, dodici pollici.
Aylin non conosceva la procedura, i genitori non avevano voluto "rovinarle la sorpresa", quindi afferrò la bacchetta ma non accadde nulla; il giovane Gervaise glie la tolse rapidamente dalle mani, ma tornò quasi subito dopo con un'altra: - Cipresso, crine di unicorno, dieci pollici.
Ma anche quella non ebbe alcuna reazione.
Il giovane Olivander le fece provare un altro paio di bacchette e sembrava divertito: - Il primo cliente difficile della giornata, papà dice sempre che sono i più interessanti!
Il suo atteggiamento straniva non poco la giovane undicenne, che tuttavia non disse nulla al riguardo. Se si divertiva, meglio per lui, ma lei era alquanto frustrata.
- Non preoccuparti. - Lui sembrò leggerle nel pensiero. - Non significa che non ce ne sia una adatta a te, solo che hai una personalità complessa.
- Che gioia... - Le sfuggì.
- Ora forse la cosa ti sembra una seccatura, ma con il tempo comprenderai che è un pregio e non un difetto. Ecco, forse ci siamo! Faggio, crine di unircorno, dodici pollici e tre quarti, flessibile. Prova.
Quando afferrò la splendida bacchetta in legno chiaro dalle ricche sfumature, Aylin si sentì attraversare il braccio da un brivido che si prolungò lungo la schiena e dalla punta dello strumento uscirono luci dalle sfumature blu e bianche, che si sparsero nella stanza come nuvole si vapore.
Non capiva esattamente cosa stesse accadendo ma comprese una cosa: aveva trovato la sua bacchetta.
- Ero sicuro sarebbe stata perfetta... - Sorrise il giovane Olivander, chiaramente fiero di sé stesso.
- Posso... chiederle come mai?
Lui riprese la bacchetta e la mise dentro la scatola blu notte con rifiniture argentate, in mezzo a un velluto anch'esso color argento: - Le bacchette di faggio si adattano a persone con molta esperienza o, se giovani, mature per la loro età.
Aylin si sentì arrossire, ed era sicura che sul suo viso pallido la cosa si sarebbe notata facilmente.
- Il crine di unicorno è un nucleo derivante da una creatura pura, ed è il nucleo che dà più stabilità alla bacchetta, anche se è ritenuto poco potente.
- Non mi dispiace questa caratteristica. Preferisco una bacchetta affidabile ad una potente.
- Sei una persona interessanti, Aylin Byrne. - Le sorrise lui. - Spero di rivederti presto. Anche se questo dovrebbe includere un possibile problema con la bacchetta... quindi forse meglio di no... comunque, fanno venti galeoni!


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ANGOLO AUTRICE:
Buongiorno a tutte e tutti! Spero intanto questo capitolo vi sia piaciuto! Ovviamente è appena un incipit, e serve a far conoscere uno dei due personaggi principali. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, sia di lei che del giovane figlio di Olivander, e se vi va date un'occhiata anche alle mie altre storie!
   
 
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