La fine di ogni carne
Cosģ parlņ Uriel al figlio di Lamech:
«Ancņra deve essere scritta la religione dell'atomo,
il libro sacro della Natura,
ma gią viene venerato in formule, cifre e simboli
dai suoi sacerdoti segreti.
Nelle chiese costruite sotto le montagne,
nelle sale rosse guardato da vestali ancelle,
non pił il fuoco di Delfi ma l'antro di Trofonio
preserveranno per i potenti il giorno della pioggia di fuoco.
E allora si apriranno le montagne
e si spalancheranno gli abissi
e tutte le stelle vi cadranno
lasciando il mondo nel silenzio
sordo ad ogni lamento.
E arriverą la stagione dei funghi d'oro:
come un sacrificio monderą la Terra
non con acqua ma con l'olocausto di Abele.
Non ci saranno pił profeti ma Cassandre:
oracoli interrogati senza essere ascoltati
per riempirsi il cuore di veleno dal sapore di miele.
Anche gli occhi, insieme alle orecchie,
verranno allora chiusi per sempre
e le bocche coi loro singulti ammutoliti.
Degna fine per gli ingrati figli di Dio.»
«Ancņra deve essere scritta la religione dell'atomo,
il libro sacro della Natura,
ma gią viene venerato in formule, cifre e simboli
dai suoi sacerdoti segreti.
Nelle chiese costruite sotto le montagne,
nelle sale rosse guardato da vestali ancelle,
non pił il fuoco di Delfi ma l'antro di Trofonio
preserveranno per i potenti il giorno della pioggia di fuoco.
E allora si apriranno le montagne
e si spalancheranno gli abissi
e tutte le stelle vi cadranno
lasciando il mondo nel silenzio
sordo ad ogni lamento.
E arriverą la stagione dei funghi d'oro:
come un sacrificio monderą la Terra
non con acqua ma con l'olocausto di Abele.
Non ci saranno pił profeti ma Cassandre:
oracoli interrogati senza essere ascoltati
per riempirsi il cuore di veleno dal sapore di miele.
Anche gli occhi, insieme alle orecchie,
verranno allora chiusi per sempre
e le bocche coi loro singulti ammutoliti.
Degna fine per gli ingrati figli di Dio.»