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Autore: Spensieratezza    15/12/2023    1 recensioni
Sequel della mia storia "la catena dell'estasi"
Chi ha amato quella storia non può lasciarsi scappare questa, dove Sam e Dean faranno addirittura la conoscenza di un professore misterioso di università, che scombussolerà e ribalterà tutta la situazione dei rapporti famigliari che i due ragazzi avevano o credevano di aver avuto fino a quel momento! :)
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La catena dell'estasi, dell'amore e della famiglia'
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C'era pioggia. Era prima mattina e c'era la nebbia. Il primo pensiero di Dean fu quello di controllare Sam. Lui è l'amore della sua vita e sempre avrebbe controllato la sua salute prima di tutto. Poi era andato a controllare i suoi fratelli dando un bacio sulla fronte a ognuno di loro. A Sam aveva dato molti più baci in diverse parti del corpo.
 
Poi era andato a controllare la sua baby chiedendole scusa per averla lasciata per ultima, ma i suoi fratelli venivano prima. La sua macchina era stata presa in custodia da Cas e Gabe nel loro garage. Dopodiché era passato a controllare il telefono. Aveva ricevuto numerose chiamate da parte di Bobby e di Charlie. Aveva ignorato i messaggi audio, dando per scontato che qualcuno avrebbe anche avvisato i gemelli e quando avrebbero saputo che li volevano tenere fuori...
 
Dean sospirò. La decisione di non voler coinvolgere i gemelli aveva radici e ragioni antiche, primordiali e sentimentali ma era difficile da ammetterlo. Da quando avevano scoperto che Fred e George avevano legami con quelli "veri " di Hogwarts, qualunque cosa significasse "veri" aveva avuto sempre paura che in qualche modo il loro destino, dell'uno o in coppia potesse seguirli anche verso i loro amici. Sapevano che in realtà nel libro vivevano felici e contenti, tutti e due vivi e vegeti, ma non avevano dimenticato che gli angeli avevano addirittura chiamato "i loro gemelli" da un altro mondo per salvare proprio loro e questo li aveva turbati profondamente. Aveva messo loro, il tarlo del dubbio che, il destino avrebbe potuto rifarsi a loro spese. La loro vita in cambio di quelle che avevano salvato.
 
Lui e Sam erano d'accordo su questo e quindi cercavano di coinvolgerli il meno possibile in questa grande battaglia di angeli e demoni.
Aveva pregato per tutti loro e poi si erano messi in marcia.
Non ci stavano tutti nella macchina di Dean e quindi a malincuore avevano dovuto prendere due macchine separate. Dean, Sam e i loro fratelli e Cas e Gabe con la loro macchina.
Adesso però il tempo non era dalla loro parte. Una pioggia torrenziale si era abbattuta su di loro.
 
"Questo è Lucifer che vuole impedirci di proseguire." aveva detto Gabriel.
Si era pentito di queste parole quando subito dopo era comparso davvero un Angelo a sbarrare loro la strada. Anzi, due angeli.
"Figlio di puttana..." disse Dean guardando con sbalordimento l'angelo Misha zuppo di pioggia e lo sguardo devastato che li osservava come se avesse voluto incenerirli.
"Dean, torniamo indietro...Dean!!"
 
"Neanche per sogno" disse Dean cominciando a suonare con il clacson.
"Dean, no!!"
"Levati dalla NOSTRA strada!!"
Sam stava cercando di impedirgli di continuare a suonare. Dean a quel punto scese dalla macchina.
 
"SAPPIAMO QUELLO CHE HAI FATTO. GIURO SU DIO, MISHA, CHE SE NON TI TOGLI DALLA STRADA.."
L'immagine di Misha che cadde a terra inginocchiato davanti a loro, li colpì come un fulmine.
"C-cosa stai..." balbettò Dean.
"Mi dispiace...mi dispiace.."
 
"L-Le tue scuse non ci serviranno contro Lucifer, adesso..."
"Voi non potete andare da lui.." intervenne Richard.
"Chi dovrebbe impedircelo. Voi?" disse Dean. "Non siete neanche capaci di tenere a bada un fratellino cattivo."
"Forse quello no, ma di sicuro siamo in grado di tenere a bada dei ragazzini viziati.." disse Richard.
"Ehi, segaossa!!" li richiamò una voce. Quella di Gabriel.
 
"Credevo che la mia controparte angelica non fosse cosi stronza. Stronza sì ma non così tanto."
Richard ne rimase così tanto stupefatto che Misha riprese a parlare.
"So che siete furibondi...so che non avrei dovuto nascondervelo."
"TU -ERI - NOSTRO AMICO!!" gridò Dean.
"Io volevo proteggervi!!"
"È così che ci proteggete?? Mentendoci??" intervenne Sam.
"Se io ve lo avessi detto sareste corsi a cercarlo." disse Misha.
 
"Certo!! Sarebbe stata una cosa sensata dopo mesi passati a fare finta di giocare agli eroi!!"
"E POI COSA?? Avreste colpito a morte un vostro compagno di scuola?? O sareste morti nel tentativo?? Quante persone si sarebbero fatte male per questo??" intervenne Richard.
 
"BUGIE!! TU VOLEVI SOLO DIFENDERE TUO FRATELLO!! O CREDI FORSE CHE NON RICORDA I TUOI DISCORSI IN OSPEDALE?? CI CREDI COSÌ STUPIDI??" gridò Dean.
 
"A te, Richard, importa molto di più del tuo fratello reietto che della fine del mondo e tu lo aiuteresti." disse Castiel.
"Forse per mio fratello è così ma per me NO!! A ME IMPORTA DAVVERO DI VOI. SÌ, ANCHE SE NON DOVREBBE, CHE DIO MI AIUTI, MI IMPORTA..
forse è per questo che sono caduto..nel momento in cui le porte del dubbio hanno fatto leva su di me."
"Non mi importa delle vostre cazzate..voi ci avete mentito, e state proteggendo il diavolo..non c'è più niente da dire..levatevi dalla strada o giuro che vi investo." disse Dean.
 
"Minacciare un Angelo è un reato grave." gli disse Richard.
"Io vi voglio bene.." disse Misha piangendo.
"RISPARMIATELO!!" gridò Dean.
 
"Ho convinto Dean a credere..in voi..quando non ha mai neanche creduto in Dio.." disse Sam trattenendo i singhiozzi e questo montò la rabbia in Dean. Se piangeva un Angelo era un orrore, se piangeva Dean era un affronto, ma se piangeva Sam...era imperdonabile.
"Vi prego, non potete andare da lui!! Lui non sa cosa fa..non sa di avere Lucifer dentro di lui. Vi prego..lo stiamo controllando da lontano..fidatevi di noi.."
Dean aveva strabuzzato gli occhi e aveva preso velocità a tutto andare. Gli angeli si erano smaterializzati e la combriccola era passata oltre.





Mezz'ora dopo, Dean aveva fermato la macchina e stava piangendo accucciato a una cabina telefonica.
 
"Pronto, chi è ??"
La voce di Mimì.
"Sto chiamando da una cabina telefonica.."
"Signorino Dean??"
 
"Chi è al giorno d'oggi che usa ancora le cabine telefoniche??" ridacchiò.
"Signorino Dean, lei sta male, mi dice dove si trova, le chiamo un medico.."
"Non voglio un medico, Mimì..non esiste un medico per curare il male che ho dentro, non esiste per nessuno di noi.."
"Signorini non dica così..esiste sempre una soluzione a tutti i mali"
"Non nel mio caso.."
"Signorino.."
 
"Mimì..non ti ho chiamato per questo.." sospirò. Volevo solo dirvi che tu..e tuo marito..avete reso lieta e spensierata la mia giovinezza..e quando c'era ancora Sam..mi avete fatto vivere come in un sogno..vorrei tanto che avesse potuto continuare questo sogno.."
 
"Il nostro matrimonio non deve inficiare su.." disse Mimì disperata.
"No, no, non c'entra niente il matrimonio, Mimì...è forse invece la consapevolezza che se sapeste davvero chi siamo e cosa facciamo...voi ci odiereste.."
"Signorino Dean, noi non potremmo mai odiarvi..amo te e tuo fratello immensamente."
 
"So che...non sarà mai possibile..ma concedimi solo un sogno a occhi aperti..io e Sam...con voi..in una casa..un migliaio di lanterna a illuminare il salotto e il camino acceso..il tappeto sul pavimento mentre mangiamo una pizza..volevo solo condividere questa immagine con qualcuno.."
"È un'immagine meravigliosa e la realizzeremo ma adesso ditemi dove siete.."disse Mimì. Dean la sentì scossa dai singhiozzi.
"Non posso, Mimì..ma grazie per averlo condiviso con me."
"Signorino Dean, no, dimmi dove sei..Signorino..Dean!! Deeeean!!"
 
Dean aveva riattaccato. Sam aveva sentito tutto e lacrimava. Si era inginocchiato con lui e lo aveva abbracciato stretto
"Vuoi chiamare Bobby??" gli chiese Sam.
"Non posso..il mio cuore non può spezzarsi in più pezzi a distanza di pochi secondi." rispose lui.
   
 
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