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Autore: terryoscar    19/12/2023    4 recensioni
AUTRICI: Aizram_G e Terryoscar
Un racconto piccolo, una finestra su un momento particolare della vita di Oscar e André. Ambientata tra i Soldati della Guardia, Oscar capirà di amare André? Magari .... con un piccolo aiutino!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Comandante, volete sposarmi?
 
“Buona sera Tenente Girodelle! Nanny mi ha detto che volete parlami.”
“Buona sera Signore! Si, desidero parlare con Voi.”
“Di cosa si tratta?”
“Generale Jarjayes, ho sempre ammirato il Comandante Oscar e … con il tempo mi sono reso conto che i miei sentimenti andavano oltre al nostro rapporto, lei il mio Comandante, io il suo sottoposto. Generale, da quando Vostra figlia ha lasciato la Guardia Reale è come se mancasse una parte di me …”
“Uhm …”
“Ecco … mi sono reso conto di provare un profondo sentimento per Vostra figlia e sono qui per chiedere la sua mano.”
“… Ne avete già parlato con lei?”
“No. Mi è mancato il coraggio.”
“Scusatemi Girodelle ma se non avete il coraggio di dichiararVi con … mia … figlia come pretendente che lei si accorga di Voi?”
“Avete ragione! … Parlerò con lei quanto prima. Vedete, per vent’anni sono stato ai suoi ordini e ammetto di sentirmi in imbarazzo solamente a sostenere il suo sguardo …”
“Con tutto il rispetto Girodelle ma pensate di conquistare in questo modo mia figlia?”
“Certo che no. Appena il Comandante … Oscar avrà del tempo da dedicarmi, parlerò con lei, nel frattempo vorrei che Voi le comunicaste le mie intenzioni. Sarei l’uomo più felice del mondo se diventasse mia moglie.”
“Senz’altro! Appena rientrerà, parlerò con Oscar.”
Mi alzo dalla poltrona e mi congedo. “Vi ringrazio Signor Generale.”
 
Vedo Girodelle lasciare il mio studio, accendo la pipa e tiro qualche boccata.
Se Girodelle pensa di conquistare oscar in questo modo si sbaglia di grosso e poi non credo che mia figlia sia interessata a lui! … Però spesso mi sono chiesto quali fossero i sentimenti di Oscar in tutti questi anni. Possibile che non sia stata mai attratta da un uomo?! Eppure è sulla soglia dei trent’anni! … In effetti credo che sia giunto il momento che abbandoni la divisa e si sposi. Chissà se prenderà in considerazione la proposta di Victor Clemente de Girodelle?!
Bah … sinceramente non riesco a vederlo accanto a lei … per Oscar ci vuole ben altro! … Comunque stasera l’aspetterò, voglio parlarle!
 
 
Sono sul sentiero che mi  conduce a Palazzo Jarjayes, ho portato Cesar al passo. Sono affranta, triste, disperata. …
 
Da quella notte in cui mi ha dichiarato brutalmente il suo amore per poi arruolarsi nei soldati della Guardia, André mi rivolge appena la parola, tra noi è calato il gelo.
Mai avrei immaginato che le cose tra noi sarebbero degenerate. Siamo sempre stati complici, amici di avventure e disavventure e adesso … siamo diventati due estranei. Tutto è cominciato a causa del mio amore per Fersen. Amore?! Ma quale amore?! … Che sciocca che sono stata! …
Ecco … sono arrivata alle scuderie. Scendo da cavallo, entro, lego l’animale e lo libero dalla sella. Compito che svolgeva André invece adesso …
A grandi falcate entro a palazzo e quasi mi scontro con Nanny.
“Oscar dove vai così di fretta?”
“Nella mia stanza.”
“Aspetta! C’è un ospite che ti attende.”
“Un ospite?! .. Di chi si tratta?”
“Del Tenente Girodelle.”
Scendo gli scalini svogliatamente e raggiungo il salottino. Vedo Girodelle seduto alla poltrona davanti al fuoco. “Buona sera!”
Mi alzo, faccio un inchino e rispondo: “Madamigella Oscar, buona sera!”
“Girodelle che piacere rivedreVi!”
“Vi prego, il piacere è mio!”
“Vi offro qualcosa da bere!? …  Cameriera!”
“No, no, grazie non voglio nulla …”
“Ma … non capisco. E’ forse accaduto qualcosa alla Reggia?”
“No. Sono qui per Voi.”
“Per me!? ...”
“Aver visto ancora una volta il Vostro viso, il Vostro sguardo mi ha reso un uomo felice.”
Sono basita per le parole di Girodelle, taccio. Si inchina ancora una volta e lascia il palazzo. Sento alcuni passi, li riconosco, è Nanny. “Tu sai perché Girodelle è qui?!”
“Si. Il Giovane Gioredelle  è venuto qui per chiedere la tua mano a tuo padre!”
“COSA?!!” domando stupita.
 
La mia mano? Ma …. Neanche fossi una donnetta, io!
 
“Tuo padre ha detto che ne sarebbe lieto se tu accettassi. Ha detto testuali parole: Sarei felicissimo se mia figlia abbandonasse l’uniforme e Vi sposasse!”
Sento le mani gelare, la fronte sudare, con un fil di voce sussurro: “Non è possibile! … Mio padre mi ha chiamata figlia e desidera che io mi sposi!?”
“Esatto!”
“Dov’è adesso?”
“E’ di sopra, ti sta aspettando, vuole parlarti.”
 
Percorro in tutta fretta lo scalone e a passo marziale raggiungo il suo studio. Busso.
 
Con i polpastrelli giocherello nervosamente sul piano della scrivania mentre tiro la pipa e una boccata dopo l’altra vedo il fumo espandersi per tutto studio.
 
“AVANTI!”
 
“Buona sera Padre!”
Con un gesto della mano invito mia figlia a sedersi ma rimane in piedi in una posa tipicamente militare. Siamo l’uno di fronte all’altra. Ancora l’ennesima boccata e poso la pipa.
 
“Padre, Vi invito a non concedere la mia mano al conte Girodelle perché non intendo sposarmi!”
Con tono tranquillo, rispondo: “Calmati e siediti!”
Accetto l’invito di mio padre e mi accomodo di fronte a lui.
“Dimmi Oscar come vanno le cose con i soldati della guardia?”
Sorrido e rispondo fiera: “Ammetto che i primi giorni hanno avuto qualche difficoltà ad accettare il nuovo Comandante ma poi si sono ricreduti. Quando ero nella Guardia Reale mi annoiavo, lì non succedeva niente di divertente invece trovo che questo nuovo incarico sia così stimolante per me! Ah ah ah ..ah ..” vedo mio padre coprirsi il volto con le mani, lo sento singhiozzare. Incredibile, mio padre, il Generale Jarjayes sta piangendo!?
“Oscar, perdonami! … Perdona tuo padre per aver fatto di te un soldato. Ho sbagliato con te, io non avrei dovuto costringerti a intraprendere la vita militare … perdonami!”
Delicatamente allungo la mano e prendo una rosa bianca che è posta nel vaso sopra la scrivania e stacco i petali ad uno a d’uno e sussurro: “Padre, non disperateVi per me. Io sono felice di essere ciò che sono e Vi sarò sempre grata di aver fatto di me una donna libera … “
“Si, ma … ti ho impedito di assaporare le gioie che assapora ogni donna …”
“Ma Padre, non riesco ad immaginare la mia vita in un altro modo.”
“Oscar, desidero che tu abbandoni la divisa e ti sposi. Se non ti piace il giovane Girodelle ne troveremo un altro! Domani sera il Generale Bouillè darà un ballo in tuo onore, lì ci saranno i migliori partiti di Francia e tu potrai scegliere l’uomo adatto a te.
Poso ciò che rimane della rosa, mi alzo e sussurro: “Non addolorateVi per me. Con permesso!”
 
Vedo mia figlia lasciare lo studio, mi passo il fazzoletto sugli occhi, mormoro: “A causa del mio egoismo ti ho privata di tante cose, adesso desidero vederti felice!”
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo l’ennesima difficile giornata in caserma debbo anche ascoltare tutte queste sciocchezze!? … Girodelle che mi chiede in moglie, mio padre desidera che mi sposi, tutto ciò è ridicolo! … Io sposata con Victor Clement de Girodelle o un qualsiasi altro uomo?! Sembra uno scherzo tipico dei soldati Guardie!
Entro in camera mia, mi libero della giacca della mia divisa e la poso sulla poltrona poi mi lascio cadere sul letto. Chiudo gli occhi, nella mia testa c’è il ricordo di André e del gesto scellerato che ha avuto nei miei confronti. Mi ha confessato di amarmi, mi ha strappato la camicia, buttata su questo letto e baciata.
Mi ha baciata … è stata la prima volta.
Mi volto sul fianco, sussurro: “Il mio primo bacio mi è stato rubato da Andrè!” sento le guance avvampare. “Da quell’episodio ci parliamo appena, entrambi ci sentiamo a disagio. Chissà come sarebbe stato se mi avesse confessato il suo amore in un altro modo!? … Magari … Ma no, non l’avrei preso sul serio. Come si fa a guardare in modo diverso un uomo che è stato al tuo fianco da una vita e l’hai considerato come un fratello?! …” tiro su le coperte. “Ho sonno. Non ho voglia nemmeno di spogliarmi!”
 
 
 
 
Dalla finestra del mio ufficio vedo André in piazza d’armi intrattenersi con Diane, la sorella di Alain. Ammetto che quella ragazza è molto dolce e molto bella, credo che sarebbe perfetta per André. Ma cosa dico?! Io non riesco ad immaginare André con una donna e addirittura Andrè sposato! No. Lui è sempre stato al mio fianco ed io non credo che l’accetterei! … Ma che mi prende?! … Sono gelosa! Perché? …
André e Diane ridono, sembrano divertirsi.
Mi allontano dalla finestra e tiro fuori i dispacci. “Vediamo quali sono gli ordini odierni!”
 
TOC TOC
 
“AVANTI!”
Entro, mi metto sugli attenti. “Sono al Vostro servizio Comandante, eccomi!”
Il tono giocoso di Alain mi infastidisce, rispondo severa: “Stasera sarai di ronda con André! A voi il compito di perlustrare tutte le taverne della parte est di Parigi!”
“Solo io e André?! Ma Comandante forse volete che le meretrici dei bordelli ci saltino addosso?”
Sollevo lo sguardo dai dispacci e tuono: “Ma cosa dici?”
“Dico che io e André da soli a perquisire i bordelli parigini ….. significa che le dame del posto ci salteranno addosso!”
"E voi dovrete tenerle a debita distanza! Ti ricordo che sarete in servizio!" Rispondo con tono deciso e acido.
"André è sicuro che tiene duro ma io ... ih ih ih ..." scoppio a ridere alla vista dell’espressione del comandante.
"Tu pure! Questo è un ordine, chiaro?" aggiungo fiera e decisa.
 
Possibile che Alain non sappia pensare ad altro?
 
"Chiaro ... Comandante sigh ... quasi quasi mi viene da piangere ih ih ih ... "
"Piangere o ridere?" Domando mentre osservo questo soldato indisciplinato.
Sorrido sornione, mi metto sugli attenti e domando: "Posso andare?"
"Certo! Vai e obbedisci!"
"Agli ordini! ... Adesso non mi resta che rintracciare il nostro prelato ih ih ih ..."
"Prelato?!" Domando alzando un sopracciglio. "A chi ti riferisci?!"
"Al nostro André! Chi se no?!"
"Vai! MUOVITI!!! Prima che perda la pazienza e ti sbatta in cella di isolamento!!"
"Si, si ... ma sappiate che nemmeno se dovesse avere di fronte una donna nuda, il Vostro André combinerebbe qualcosa! Bah ... Ahhhh l'amourrrr .... ih ih ih .... meglio io che non amo nessuna! Con permesso!"
Osservo Alain darmi le spalle, grattarsi un poco la testa e allontanarsi con il suo solito passo dinoccolato.
"L'amour .... ma cosa diavolo ne sa, Alain, dell'amore?!"
Torno in camerata per prepararmi per la ronda, con lo sguardo cerco André non lo vedo, domando al mio amico: "Gerard, sai dov'è André?"
"L'ho visto qualche minuto fa .... era in piazza d'armi!"
"Uhm ... stasera io e lui avremo un gran bel da fare. Dovremo perquisire i bordelli parigini."
"Ordini del Comandante?!! Che stranezza .... "
"Nessuna stranezza amico! Temono che i ribelli si nascondano nei posti più impensabili ... anche se io in quei posti andrei soltanto a divertirmi ih ih ...."
"Come se non ti conoscessimo! E come pensi di resistere? Ih ih!"
"Ehhh la mia non è una perlustrazione di piacere, andrò lì per lavoro."
"E sei sicuro di riuscire a resistere?!"
"Ehm ... amico mio quando sono in servizio divento un soldato serio! ... Bene, raggiungo il damerino..."
"Damerino? Chi sarebbe?"
"Ma André! Ih ih ih ..."
Guardo dalla finestra e dico al mio amico: "Ehi Alain, André è in piazza d'armi in compagnia di tua sorella ..."
"CO ... COSA?! Li raggiungo immediatamente!" Ribatto correndo via. “La mia Diane non si tocca! Neppure Andrè può avvicinarla!!! Dannazione!”



Piazza d'armi


"André è tanto che hai preso servizio nei soldati della guardia?"
"No ... esattamente da quando è arrivato il nuovo comandante. Ma perchè me lo domandi?!"
"Perché ... ecco ... mio fratello mi parla spesso di te e del nuovo Comandante ..."
"Ah ... e cosa ti dice?" Domando curioso di sapere quali fesserie dice Alain di Oscar.
"Ecco ... mi ha detto che ... che il comandante in realtà è una donna e tu ... per anni hai vissuto al suo servizio. Scusami André, non dovevo, ho parlato troppo." rispondo mentre stringo il sacco che ho tra le mani. "Ecco ... io ho portato la roba pulita ad Alain."
"Allora puoi consegnargliela .... guardalo là! Sta arrivando di corsa!"
Sorrido, alzo la mano e saluto: "Ciao Alain!"
"Sorellina!!!" Urlo mentre la abbraccio stretta. "Dimmi, il nostro Andrè ti ha forse importunata?!"
Sussulto alle parole del mio amico di camerata. "Ma cosa dici Alain?! Non mi permetterei mai di importunare alcuna donna e tanto meno tua sorella."
"Ah già .... tu importuneresti una sola donna .... che però ..... Andrè ... guarda un po' quel damerino tutto incipriato! Cosa vorrà nella nostra caserma?!"
Alzo lo sguardo e vedo arrivare a cavallo il Tenete Girodelle. Ancora lui!? Negli ultimi tempi non fa che cercare Oscar ….
 
Osservo il mio amico, è preoccupato. “Ehi Andrè non essere geloso, tanto lo sanno tutti che il nostro Comandante è una donna seria, non guarda gli uomini nemmeno se le pestassero i piedi a meno che non venga sfidata a duello! Ih ih ih …
 
 
La voce di Alain mi giunge lontana, i miei pensieri sono tutti rivolti alla continua insistenza di Girodelle.
Mi viene incontro, arresta il cavallo e mi fronteggia.
“Buona sera André! Ho bisogno di parlare con il Comandante Oscar, dov’è?”
“E’ nel suo ufficio …” rispondo con tono neutro, cercando di rimanere freddo anche se il tono di Girodelle, i suoi modi, il suo sguardo … mi irritano!
“Vado da lei!”
“Meglio che l’avverta della Vostra presenza …”
“Non ne capisco il motivo.”
“E’ in riunione con i sotto ufficiali e magari non può riceverVi.”
“E va bene. Va da lei e dille che ho bisogno di parlarle.”
“Sarà fatto!” Dico allontanandomi.
 
Osservo il mio amico André, eh si, è davvero geloso, lo sarei anch’io se un damerino mi portasse via la donna che amo. Comunque debbo ammettere che André ha carattere. Osservo mia sorella, sorrido e dico: “Diane, vedo che mi hai portato i vestiti puliti!”
Tendo il sacco e dico: “Si, sono venuta a portarteli.”
“E hai incontrato André!”
“Si, ho scambiato qualche parola con lui.”
“Vieni con me! Devo darti gli indumenti sporchi e …” tiro fuori due monete. “Prendi! … Porta a casa!”
“Grazie! Grazie Alain!”
 
 
TOC TOC
 
Tiro su lo sguardo dai dispacci e rispondo: “AVANTI!”
Apro la porta, entro, faccio il saluto militare ed attendo che Oscar mi permetta di parlare. Qui in caserma le regole sono ferree ....
"Cosa c'è?"
"Ecco .... hai una visita ... ma se vuoi posso sempre dire che sei occupata ....." aggiungo pieno di speranza …. Vorrei davvero poter cacciare Girodelle.
"Di chi si tratta?"
"Del tenente Girodelle!" Lui e tutta la spocchia, penso tra me e me.
"In questo momento sono occupa digli ..." mi alzo dalla sedia. "Lascia stare, meglio che risolva questa faccenda una volta per tutte! Di a Girodelle che l'aspetto qui, nel mio ufficio."
"Sei .... sicura?!" Aggiungo preoccupato.
"Sicurissima! Vai!"
"E sia, vado ..." poi faccio il saluto militare ed esco, alquanto perplesso.
Mi avvicino alla finestra, vedo Girodelle lasciare la piazza d'armi e varcare il porticato della caserma.
"Clement Victor de Girodelle meglio che ti tolga dalla testa l'idea di sposarmi!" aggiungo fiera, questa volta lo sistemo io a dovere!
 
 
Raggiungo l'atrio e vedo Girodelle già dentro, accidenti che individuo impiccione. Eh, ma lui è nobile, lui può venire qui ed importunare Oscar .... mentre io ....
"Tenente. Il nostro Comandante Vi attende, se volete Vi accompagno!"
 
Seguo l'attendente di madamigella Oscar. Ecco, siamo dietro la porta del suo ufficio, che emozione! Questa sera comunicherò a madamigella tutto quello che provo per lei … e ovviamente il fatto che lei diventerà la prossima contessa Girodelle, la MIA contessa!
 
Busso deciso ed attendo.
 
"AVANTI!"
 
Apro la porta ed annuncio con tono incolore: "Il tenente Girodelle!" Poi mi metto di lato e lo lascio entrare, dannato damerino, quanto profumo si è messo! Possibile che tutto questo profumo non gli dia fastidio?
Vedo il mio sottoposto fare l'inchino, guardo André e con tono perentorio dico: "Puoi andare!"
"Si, come desideri Oscar. Se vuoi .... resto fuori, di guardia!"
"Non è necessario!"
"Come desideri" Rispondo mentre saluto, faccio un piccolo inchino ed esco.
Osservo Andrè, esce dalla stanza con una camminata triste.
"Dunque tenente Girodelle, cosa avete da dirmi?" domando decisa e fredda.
 
Prima lo affronto, prima mi libero di lui.
 
"Madamigella Oscar ....." dico mentre mi avvicino di qualche passo, la osservo dietro alla sua scrivania, bella, decisa, impettita.
 
Ascolto le sue parole e annuisco.
 
"Io sono venuto qui .... " mi avvicino ancora di un passo, poi un altro, fino a ritrovarmi proprio contro la sua scrivania. Allungo una mano ed afferro la sua mano destra, la stringo ed aggiungo: "Io Vi amo, Oscar. Sono anni che Vi amo e, da quando avete lasciato la Guardia Reale ... Voi mi mancate, Oscar! Oscar, madamigella Oscar .... volete farmi l'onore di diventare la mia sposa?"
Ritiro bruscamente la mano e con freddezza rispondo: "Girodelle, mi dispiace ma dovete dimenticarmi, dimenticarmi in fretta! E adesso scusatemi, i miei uomini mi aspettano!"
"Madamigella ..... io non posso dimenticarVi. Io ho bisogno di Voi, di sentire la Vostra voce, di perdermi nei Vostri occhi. Diventate mia moglie e farò di Voi la donna più felice di tutta la Francia!"
"Girodelle, io non sono una donna da amare... e poi ... non ho alcuna intenzione di cambiare la mia vita! Spero di essere stata sufficientemente chiara."
"Chiarissima, Voi mi amate ma non volete ammetterlo. Madamigella .... io sono al Vostro servizio, farei di tutto per Voi"
"Ma cosa dite?! ... Girodelle, non voglio sembrarVi scortese ma io non Vi amo e non Vi ho mai amato ..." aggiungo scocciata, adesso è davvero troppo.
"Ma IO amo VOI, Oscar. Vi ho amata fin dal primo giorno che Vi ho vista, con i capelli al vento o lo sguardo di sfida, ferma sotto quella quercia. Vi ho amata anche quando mi avete battuto, Vi amo quando mi date degli ordini .... Vi amo, Oscar. Eh ... ho chiesto la Vostra mano a Vostro padre .... che ha accettato con entusiasmo"
"Sposate lui!”
“Ma … “
“... Ehm ... scusatemi ma mio padre non può erogarsi il diritto di parlare per me. Come già detto, non è mia intenzione sposarmi nemmeno se me lo ordinasse il re in persona! Sono stata chiara adesso?"
"NO! Certo che no! Voi .... Voi non potete trattarmi così! Voi ....  Voi sarete la mia sposa! Così ho concordato con il Generale Vostro padre e così sarà!" Aggiungo fiero ed impettito, la voglio e la avrò.
Lo guardo in malo modo e con tono minaccioso ribatto: "Ora basta! Girodelle siete inopportuno!" mi dirigo verso la porta, poso la mano sulla maniglia, la giro. "Nessuno mi ha obbligato fare qualcosa contro la mia volontà e non sarete Voi a impormi nulla! E adesso lasciatemi in pace!"
"Non sarò io .... sarà Vostro padre! Abbiamo un accordo e Voi ... Voi lo rispetterete, mia cara. Diventerete la contessa Girodelle ....." Aggiungo fiero, riuscirò a domarla, la mia amata Oscar.
"Questo è davvero troppo!" estraggo la lama dal fodero, mi giro di scatto e gliela punto alla gola, digrigno: "Se ci tenete alla vita, SPARITE!"
Osservo Oscar, così bella, sono passati diversi anni ma è ancora la stessa Oscar di cui mi sono innamorato. Bella, fiera e combattiva. "Vi amo Oscar! Vi amo proprio così come siete!"
"Ancora una sola parola e Vi sbatto in isolamento! E ADESSO LASCIATEMI IN PACE!" concludo tagliando la manica della sua giacca preziosa.
"Sbattermi in isolamento? Solo ... solo se venite con me!" Aggiungo mentre con una mano tento di risistemare la manica della giacca della mia divisa.
"Tzè ... siete davvero ridicolo!" Concludo mentre ripongo la lama nel fodero e lascio l'ufficio.
"Oscar!! DOVE ANDATE?!!" Domando mentre cerco di seguirla, trattenendo la manica per impedirle di cadere.
"Ma cosa volete, che Vi uccida?" quasi urlo scocciata, Devo liberarmi di lui, una volta per tutte!
"Che diventiate mia moglie, ovviamente!"
"Avete superato ogni limite! ... ALAIN, ANDRE'!!"
Sento Oscar chiamarmi, spunto fuori da dietro l'angolo e mi metto sugli attenti, seguito da vicino di Alain.
"Eccomi Comandante!"
"ACCOMPAGNATE IL TENENTE FUORI DI QUI!"
"Agli ordini Comandante!" Rispondiamo all'unisono.
Poi aggiungo, rivolto a Girodelle: "SE volete seguici Tenente!"
"Ma non ci penso neppure, razza di ... di .... pezzenti!!E tu ...  tu non toccarmi!!" Ordino rivolto a questa specie di armadio, con un fazzoletto rosso al collo e la divisa aperta.
"Pezzente a me?! Ehi specie di damerino puzzolente, devi sapere che IO sono Alain de Sassoin sono nobile quanto te e non mi do arie da nobilastro da strapazzo aristocratico! E adesso se non vuoi che ti prenda a calci nel sedere, va via!" Concludo spingendolo con forza.
"Razza di soldati zotici! IN QUESTA CASERMA MANCANO LE BUONE MANIERE!!" Urlo mentre cerco di allontanare le manacce di questo individuo dalla mia divisa.
André avanza e continua: "Calmati Alain ..."
"Amico lascia stare! Questo individuo è pan per i mie denti!" Ribatto mentre continuo a spingerlo pesantemente con il petto.
"LASCIAMI!! ZOTICO! SOLDATO PUZZENTE! MA VI SISTEMERO' TUTTI IO, NON APPENA MADAMIGELLA SARÀ DIVENUTA MADAME DE GIRODELLE!!!!" Urlo furioso.
Sento Alain scoppiare in una sonora risata. "AH AH AH ... Questa poi! Ah ah ah ... il Comandante Oscar sposata con un damerino con te?! Ah ah ah ... No, noooo ah ah ah ..." poi mi rivolgo al Comandante. "Avete sentito? Costui vorrebbe sposarVi?! Certo che il tenente ha fegato da vendere! Ah ah ah ...."
"Del suo fegato non mi importa nulla! Speditelo fuori, in mezzo alla neve! E poi tornate subito nel mio ufficio!!!" rispondo decisa e scontrosa. Quasi burbera.
 
Non sopporto più Girodelle ed il suo modo di fare. In questa caserma saranno anche uomini poveri e rozzi. Ma sono uomini sinceri ed onesti.
 
"Con molto piacere Comandante!" l'afferro per la giacca. "Sentito?! Vuoi lasciare la caserma con le tue gambe oppure vuoi che ti porti in spalla?"
"GIU' LE MANI!!!! MENE VADO .... MA NON FINISCE QUI!!!" Sbotto scocciato.
Vedo Alain portare via con forza il mio pretendente, sussurro: "Non avrei mai immaginato che Girodelle si umiliasse in questo modo."
Mi avvicino ad Oscar, la osservo e sussurro piano, sotto voce, "Per amore un uomo può fare qualsiasi cosa ...."
Mi volto di scatto verso André, siamo naso contro naso e ribatto: "Anche avere il coraggio di corteggiare la sorella di un amico geloso?"
Sussulto alle parole di Oscar ed alla sua vicinanza. "COSA? Corteggiare chi?!!"
"Diane! Ti ho visto poco fa! Cosa credi che sia cieca o stupida?"
"Né l'una né l'altra. Ma IO non ho corteggiato proprio nessuna!"
"Non mentire! E pensare che ... qualche mese fa mi hai ... confessato di amarmi! Sei un bugiardo!"
"Oscar ..... io non ti ho mentito allora e non ti mento neppure ora"
"Smettila!" Vedo Alain buttare fuori dal cancello Girodelle e ordino: "E adesso tutti in sella! Siamo di pattuglia a Parigi!"
"Agli ordini!"
 
 
Sono a cavallo fianco a fianco con André e Gerard mentre il nostro Comandante è in testa ai soldati, borbotto: “Accidenti! … Mi chiedo come faccia una donna, per giunta aristocratica, a vivere come gli ultimi dei soldati!”
“Oscar è ligia ai suoi doveri …”
“Questo l’ho capito ma lei le supera tutte!” la osservo, cavalca con un’andatura fiera. “Ma guarda! Sembra che non risenta nemmeno questo dannato freddo.”
Gerard ribatte: “Ovvio che faccia freddo, tra qualche giorno sarà Natale …”
“Ed io sarò di guardia!”
“Beh se potrà consolarti, anch’io resterò in caserma. Alain però nulla ci impedirà di fare una partita a carte con tutti i compagni!”
“Oh beh ci puoi giurare! Appena avrò concluso il mio turno, mi unirò volentieri per un giro di carte! … E tu, André, immagino che sarai con il comandante a palazzo!?”
“Alain, se può consolarti, anche noi trascorreremo la vigilia di Natale in caserma!”
“Cosa?! Vuoi dire che sarete dei nostri?”
 
No davvero, non si è mai visto un comandante passare la notte di Natale in caserma! Mai! Questa è davvero tutta matta!
 
“Già …”
“Questa poi!”
 
 
Sono alla testa dei miei uomini vedo uno strano movimento nei pressi di una locanda. Uno strano uomo con indosso una lunga cappa e un grosso cappello in testa, arresta il passo, si guarda intorno circospetto ed entra.
Mi giro verso i miei uomini e ordino: “Dobbiamo perquisire la locanda!”
Alain ribatte: “Ma Comandante cosa vorreste trovare in un bordello?”
“Ancora una parola fuori posto e trascorrerai in isolamento tutte le festività natalizie!” scendo da cavallo, André è già al mio fianco e con tono perentorio ordino: “Dobbiamo entrare alla sprovvista!”
“SISSIGNORE!”
 
Sussurro appena: “Oscar credi che quell’uomo che hai visto sia un ribelle?”
“Non lo so ma dobbiamo tenere gli occhi bene aperti! … Soldati perquisite la taverna!” ordino appena entriamo.
 
I miei compagni ed io facciamo irruzione. L’osteria è gremita di gente: alcuni uomini bevono e giocano a carte altri sono in compagnia di alcune donne, ridono, scherzano ma appena ci vedono entrare, rimangono immobili, uno di loro dice: “Benvenuti nel bordello più quotato di Parigi! Soldati, unitevi a noi!”
Un boato di risate rimbomba nel locale, ma la voce del Comandante irrompe come un tuono: “La prima squadra perquisirà la gente che è qui! La seconda squadra verrà con me di sopra!” ordino mentre salgo le scale in tutta fretta.
 
Alain sussurra: “Ma quella donna ha un diavolo per capello! Ma si rende conto che di sopra troverà gente in piena attività amatoria? Andrè, meglio che tu la preceda se non vuoi che la tua donna veda certe oscenità!”
 
Le parole di Alain mi mettono in imbarazzo, non sopporto l’idea che Oscar veda certe cose, sono maledettamente geloso!
Corro per le scale, la supero e dico: “Ci penso io, Comandante! … Voi aspettate qui!”
“Andrè, ma se non sai neppure chi sto cercando!” rispondo un poco indispettita.
Arresto il passo e ribatto: “Cerchi ribelli? Beh … io e la squadra perquisiremo le stanze ma tu resta qui!”
“Niente affatto! Io farò irruzione!”
Osservo Oscar, mi risponde fiera e decisa, ostinata come suo solito. Possibile che non capisca quanto sia sconveniente per lei questo atteggiamento? Non resisto oltre, mentre i soldati attendono gli ordini, ribatto: “No! Vuoi capire che ci troviamo in un … bordello e dietro ad ogni porta ci sono donne che intrattengono i loro clienti?”
Spalanco gli occhi, sussurro: “Ma ..”
Uno dei soldati interviene: “Comandante, André ha ragione! Meglio che certe cose le facciamo noi … beh … ovviamente con tutto il rispetto nei Vostri riguardi che siete il nostro Comandante.”
"Soldato Velour ma cosa dici?"
"Anche se siete il Comandante rimanete sempre una donna!"

Le parole del soldato mi riportano indietro nel tempo: Andrè mi fronteggia, mi urla in faccia che qualsiasi cosa io faccia rimarrò sempre una donna. Lo schiaffo che gli ho dato in pieno volto, il suo bacio ... il mio primo bacio ....
Annuisco, rimango immobile. André e i miei uomini mi ignorano, prendono l'iniziativa e buttano giù le porte ad una ad una. Sento le voci di protesta, di ribellione ....
   
 
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