«Manjoumeeee…»

«…-san.»

«Manjoume…»

Jun ringhiò nervosamente all’ennesimo richiamo di Judai, il ragazzo dai capelli castani continuava a cercare attenzioni da parte sua chiamandolo e punzecchiandogli la guancia con un dito. Perlomeno l’altro compagno di stanza, Sho, non faceva la stessa cosa e si faceva i fatti suoi. Judai, invece, sembrava volesse dargli fastidio all’infinito.

«Io sto cercando di studiare. Ed è la stessa cosa che dovresti fare anche tu» gli disse successivamente il corvino, «Quindi ora lasciami in pace»

Judai sbuffò sonoramente, «Ma io non ci capisco niente… sai che non sono bravo con la matematica»

«Allora usa una calcolatrice» Manjoume tornò a posare lo sguardo sul libro, «Non ho intenzione di aiutarti su qualcosa che abbiamo già fatto, perché non chiedi aiuto al professor de Medici?»

«Perché si arrabbierebbe con me, invece tu potresti aiutarmi! Dai, ti prego… in cambio, domani potrei darti la rivincita in un duello!»

Avrebbe preferito non aiutarlo, ma una rivincita era piuttosto allettante. Avrebbe avuto un’occasione in più per sconfiggerlo, sarebbe stato uno scambio soddisfacente. Judai d’altra parte, vedendo Jun pensieroso, incrociò le braccia e alzò le sopracciglia.

«Se l’idea non ti piace posso sempre proporti un’altra cosa in cambio. Potrei darti un bacio» 

Manjoume alzò lo sguardo di scatto, voltandosi verso di lui completamente rosso in volto, «Ma cosa dici, sei impazzito?! È ovvio che voglio duellare!»

Judai intrecciò le dita di entrambe le mani dietro la testa, «Peccato, anche un bacio non sarebbe stato male»

«Smettila!» esclamò il corvino in preda all’imbarazzo, «Fatti aiutare, prima che cambi idea!»

Il castano voltò nuovamente lo sguardo verso di lui con un sorrisetto, e si avvicinò prendendo il libro che aveva lasciato sul tavolino. Sho guardò la scena dal suo letto, distogliendo lo sguardo dal suo libro, e tirò un leggero sospiro.

«Sempre i soliti…»