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Autore: Mariusgon    09/01/2024    1 recensioni
Seguito di "The Last Z-Fighter" e "Lo Shin, il Demone ed il Mago"
Dopo aver sconfitto gli Androidi del Dr. Gelo ed aver viaggiato indietro nel tempo per salvare i suoi compagni caduti, Mirai!Gohan si prepara ad affrontare una nuova terribile minaccia proveniente dallo spazio. Non sarà però da solo ad affrontare questo nuovo temibile nemico, ma a lui si uniranno delle vecchie e nuove conoscenze; queste ultime provenienti dagli universi narrativi di GT e Super.
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Baby, Dende, Jaco, Mirai!Gohan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mirai!Gohan's Universe'
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The Last Z-Fighter: Super Grand Tour

Epilogo

 

27 settembre, Anno 792 – Stazione Spaziale della Pattuglia Galattica
 
I successivi giorni alla morte di Baby furono movimentati.
L’Alleanza Militare dei Popoli Liberi dell’Universo guidata dalla Pattuglia Galattica riuscì a riconquistare senza il minimo sforzo i Mondi caduti sotto il dominio dell’armata Tsufuru.
La riconquista fu facilitata dal fatto che, dopo la morte di Baby, le Macchine Mutanti smisero di combattere e si fecero distruggere senza opporre la minima resistenza, senza contare che tutti coloro che erano stati infettati dal parassita erano stati liberati dall’influenza di Baby.
 
La notizia della vittoria della guerra si sparse in ogni angolo dell’universo noto.
Inoltre, due giorni dopo la fine della guerra, la Squadra Omega sfruttò le Sfere del Drago di Neo Nameck e quelle create dal namecciano Monaito per riportare in vita tutti coloro morti a causa del conflitto in luoghi sicuri. L’unico dei deceduti che non ritornò fu l’Agente Merus, al quale vennero dedicate numerosi monumenti in vari pianeti della Galassia e venne proclamato Martire dell’Universo.
 
Alcuni giorni dopo la vittoria, il Re della Galassia fece allestire alla Stazione Spaziale della Pattuglia Galattica una parata in onore della Squadra Omega, i quali vennero premiati con una medaglia d’oro su cui era inciso il simbolo della Pattuglia Galattica.
Il Re della Galassia in persona premiò Jaco, Dende, Tolin, Lezik, Granola, Gas e Gohan. Quest’ultimo, dopo esser stato premiato, tentò di replicare la stretta di mano terrestre con il Re, ma per sbagliò tentacolo e strinse l’organo riproduttivo del polipo umanoide, generando ilarità ed imbarazzo.
Qualche ora dopo la premiazione, Gohan si recò nella sala hangar della Stazione, deciso a tornare sulla Terra. Lungo il tragitto intravide Gas riunito con la sua famiglia, gli Heeter. Gli fece un cenno di saluto e l’altro ricambiò cordiale.
Gohan sapeva che gli Heeter non avevano una grande fama nell’universo, erano noti criminali un tempo collaboratori di Freezer, ma Gas aveva rassicurato la Pattuglia Galattica che avrebbe fatto in modo che gli Heeter cambiassero il loro modo di fare e, soprattutto, assicurò che nessuno di loro avrebbe dato la caccia alle Sfere del Drago.
Intravide anche Granola e Lezik, entrambi nuovi membri della Pattuglia Galattica, camminare nella direzione opposta alla sua. Li salutò ed entrambi ricambiarono con un leggero inchino.
 
Arrivato alla sala hangar, vi trovò Jaco, Dende e Tolin ad attenderlo.
«Quindi torni a casa, eh?» gli disse Jaco.
«Sì, la mia famiglia mi aspetta.» rispose Gohan. Jaco annuì e tirò fuori da una tasca uno strano aggeggio a forma di telefono cellulare.
«Tieni questo.» disse Jaco, consegnando l’oggetto a Gohan.
«Cos’è questo?» domandò il Saiyan.
«È un spacestick della Pattuglia Galattica, contiene informazioni riguardo l’universo, una mappa spaziale con le coordinate delle varie basi della Pattuglia Galattica e di vari pianeti alleati. Con questo potrai anche metterti in contatto con me direttamente.» rispose Jaco. «Se avrai bisogno di aiuto sulla Terra, io ci sarò.»
«Anch’io ci sarò se avrete bisogno di me.» disse Gohan. «Grazie Jaco.»
«Grazie a te per averci aiutato.» ribatté Jaco.
I due si congedarono con una calorosa stratta di mano.
«Gohan, se vorrai, vieni a trovarmi su Yardrat. Potrei insegnarti alcune tecniche interessanti, come fu con tuo padre.» disse Tolin.
«Ci penserò, Tolin, grazie.» rispose il Saiyan, per poi stringere la mano allo Yardratiano.
Dopodiché, fu il turno di salutare Dende.
«Dende… ci separiamo di nuovo.» cominciò a dire Gohan.
«Già. Ancora una volta sopravvissuti ad una guerra.» annuì il namecciano.
«Già.» sorrise il Saiyan, per poi abbracciare l’amico.
Quando l’abbraccio si sciolse, Dende si fece serio.
«Gohan…» disse Dende. «Ne ho parlato con Granola e Moori.»
«Di cosa?» chiese l’altro.
«Le Sfere del Drago.» rispose Dende. «Se tu volessi resuscitare i tuoi amici… le Sfere saranno a tua disposizione.»
Gohan rimase spiazzato. Ammise a sé stesso di aver provato l’impulso di chiedere ai namecciani e a Granola di poter usare le Sfere per poter riportare in vita tutti. Suo padre, Piccolo, Trunks e tutti gli altri. Ma poi arriva un pensiero razionale a bloccare quell’impulso.
«Ti ringrazio, Dende, davvero.» rispose Gohan. «Ma oramai sono passati molti anni… sono andato avanti. E come me, anche tutti gli altri sulla Terra.»
«Capisco.» annuì Dende. «Beh, allora alla prossima amico mio.»
«Alla prossima.» disse Gohan, allontanandosi.
Arrivò in uno spazio aperto, prese la capsula che conteneva la sua navicella e la azionò lanciandola a terra. In pochi istanti, la navicella dagli otto tentacoli si materializzò davanti al Saiyan.
«Addio!» salutò Jaco, Tolin e Dende, prima di salire sulla navicella.
Raggiunse la console di comando, inserì le coordinate della Terra ed azionò il pilota automatico. In pochi secondi, il motore si avviò, la navicella si alzò da terra e spiccò il volo nello spazio profondo.
Gohan si affacciò dall’oblò ad osservare la Stazione Spaziale della Pattuglia Galattica diventare sempre più piccola ma mano che si allontanava da essa.
Si sedette sulla poltrona davanti alla console di comando e rigirò la medaglia dorata che aveva appesa al collo.
Ripensò a tutto ciò che era accaduto nelle ultime settimane e sorrise, conscio del fatto di aver trovato dei nuovi alleati.
Sorrise ancor di più realizzando, poi, che di lì a pochi giorni avrebbe riabbracciato sua moglie e sua figlia.
 
 
Fine!
 

ULTIMO ANGOLO AUTORE:
 
E finisce qui anche questa storia.
Non credo riprenderò più in mano questo universo e questi personaggi, ad essere sincero.
In pratica questo è il mio addio a questo universo, il primo su cui io abbia fantasticato e scritto nero su bianco una fanfiction.
A dirla tutta, credo sia anche la fine della mia carriera di scrittore di fanfiction.
 
Le ultime storie che ho pubblicato hanno avuto feedback pressoché nullo e mi sono reso conto negli ultimi anni che oramai EFP non è più il sito adatto per pubblicare i propri lavori se si vuole un qualche tipo di responso dal pubblico, positivo o negativo che sia.
La community di EFP è pressoché sparita e sul sito le storie più lette sono tutte dello stesso genere (Romance/Yaoi) e ovviamente se si scrive qualcosa di genere diverso è difficile che qualcuno ti si caghi.
 
È un peccato visto che questo era l’unico sito decente dove pubblicare certi contenuti ed un tempo era parecchio attivo, ma va così e bisogna accettarlo.
Non so se non pubblicherò mai più niente qui. Sicuro è che, se lo farò, pubblicherò solo per diletto personale, magari pure storie completamente originali. Cose tipo “L’Angolo Autore” non ci saranno più, anche perché è inutile cercare di intrattenere un dialogo con una community inesistente.
 
Vabbè, direi che questo mio piccolo Rant si può fermare qui, ci manca poco che diventi più lungo l’Angolo Autore che il capitolo effettivo.
 
Vi invito, sebbene sappia che nessuno lascerà mezza recensione (andrebbe bene pure un vaffanculo, guardate), a farmi sapere cosa ne pensate della storia appena conclusa.
Infine, vi saluto per un’ultima volta e vi ringrazio, care lettrici e cari lettori.
Grazie specialmente a tutti coloro che mi hanno fornito il loro feedback, in particolare quelli critici in maniera costruttiva. Grazie veramente.
 
E questo è.
Addio a tutti, Mariusgon.
   
 
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