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Autore: The Writer Of The Stars    10/01/2024    0 recensioni
"Sakura, tadaima."
*
Ultimamente mi sto dando alla rilettura delle mie vecchie storie e ho deciso di raggrupparle in raccolte, aggiungendo, se l'ispirazione giunge, anche qualche nuovo lavoro.
Raccolta Sasusaku, fondamentalmente angst e introspettiva. Buona (ri)lettura.
****
Parte prima: "Mizpah - Remember when I broke you down to tears?"
“Mizpah, Sarada.” Sussurra, baciandole gli occhi confusi. “Un giorno capirai.”
*
Parte seconda: "Skinny love"
"Andiamo, gracile amore, resisti fino alla fine dell'anno."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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“Come on, skinny love, just last the year.

Si era sempre chiesta per quale motivo Sasuke avesse deciso di partire proprio nel giorno del Solstizio d’inverno. A volte, persa nell’abbagliante splendore delle sue elucubrazioni strazianti , le era capitato di pensare che magari l’aveva fatto apposta a lasciarla stesa su quella panchina così dura e fredda, come se, mentre il ciottolio dei suoi passi gli rimbombava nelle orecchie, il saperla morire assiderata fosse per lui un piacere. Magari si era divertito ad immaginarla stesa esamine sul marmo gelido, con le labbra violacee e fredde, le braccia livide, le lacrime gelate agli angoli degli occhi come brina mattutina, stille di ghiaccio che solcavano le guancie diafane. Eppure, di freddo su quella panchina non ci era morta, e seppur obnubilata dai mormorii spietati dalle persone, dai “compagni del nukenin” che si alzavano al suo passaggio per le vie sconnesse di Konoha, il suo deplorevole cuoricino devoto non aveva smesso di riversare amore alle spalle del traditore del Villaggio della Foglia, abbandonandosi, in momenti di utopica speranza e opere di auto convinzione vacillanti, che Sasuke, sebbene la trovasse insopportabile, non avrebbe voluto vederla morta. Probabilmente nemmeno se n’era reso conto che mentre lui varcava le porte di Konoha verso l’oblio, l’inverno si scontrava per sbaglio con la sua spalla, e senza nemmeno fermarsi a chiedere scusa, si insinuava nelle ossa dei ninja del villaggio. Certe volte, in verità, si faceva pena da sola. Poiché, sebbene ormai fossero passati tre anni dal suo tradimento, Sasuke non sembrava intenzionato a sfuggirle dalla testa, anzi, col passare del tempo, si era resa conto di come il suo ricordo si fosse attaccato alla parete del suo cuore, brandendo la carne come una fiera selvatica e strappandogliela a morsi, bramosa del sangue che gli imbrattava il manto. Si rendeva conto, però, che in fondo proprio colpa sua non era, se si ritrovava ogni notte a fissare le stelle macchiate di sangue nel cielo, sotto lo stesso cielo dove anche lui viveva, chissà dove però. Ritrovarsi a distruggere lo specchio nella propria stanza in una notte di dicembre, inoltre, era divenuta ormai un’abitudine di cui quasi non si stupiva più, e in quelle notti, mentre sfregava con forza il livido poco al di sotto della nuca, non le veniva più da domandarsi se il sangue sgorgasse dalla cicatrice o dai tagli sul palmo della mano. L’aveva fatto apposta però, certo che lo aveva fatto apposta, perché lasciarle quel dannato livido, proprio dove l’aveva colpita per farle perdere i sensi- per ingannarla- non era stata una conseguenza casuale, come casuale non era quella fitta lancinante che le gonfiava la ferita ogni anno, proprio il giorno del solstizio d’inverno. Temeva forse che se ne dimenticasse? Che bisogno c’era di ricordarle del suo adolescenziale sogno frantumato in maniera tanto vivida, se bastava il suo gracile e scarnificato amore a farlo?

Guardati, Sakura, guarda come la superficie vitrea si rompe sotto il tuo pugno. Non senti com’è bello il sangue che ti sgorga dalle nocche, non ti piace il tuo palmo così scarnificato? Cosa c’è che non va in quel livido sul collo, perché disprezzi tanto le cicatrici da ninja che hai sul petto? Non sarebbe forse più bello immaginare che ad infliggertele sia stato proprio lui, il traditore che tanto professi di amare?
Non singhiozzare, Sakura; cosa credi penserebbe lui se ti vedesse così? Non volevi forse dimostrargli di essere cresciuta e divenuta più forte?

Resisti ancora un po’, coraggio. In fondo sono passati solo tre anni, perché arrendersi proprio ora?

Andiamo,gracile amore, resisti fino alla fine dell’anno.

 

Nota: sono consapevole che l’abbandono di Sasuke non sia avvenuto in inverno, ma prendetela come una licenza poetica.
   
 
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