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Autore: Spirit734    28/01/2024    4 recensioni
"Anya vuole fare il topo."
"Non dire sciocchezze!" la frenò Becky severa "Sarai la mia Fata Madrina e io sarò ovviamente Cenerentola!"
Solo allora Damian sembrò interessarsi alla conversazione, lanciando alle due un'occhiata austera "Tsk. Provaci pure, tanto non devi essere bella per forza per fare quella parte."
Anya avrebbe tanto voluto ribattere, ma il commento di Emile la precedette.
"Lord Damian! Dovreste partecipare allo spettacolo!"
Erwen annuì in sostegno "Vero! Sareste un principe perfetto!"
Damian lanciò un ultimo sguardo alla locandina e ad Anya sembrò scorgere un velo di speranza.
"Ci penserò. Non voglio deconcentrarmi troppo sullo studio, dopotutto."
Poi se ne andò e i suoi amici lo seguirono a ruota.
Anya non gli aveva letto il pensiero, ma con il tempo aveva imparato a capire alcuni suoi atteggiamenti (seppur sotto certi aspetti fosse ancora in alto mare).
Forse era solo una sua impressione, ma aveva la tremenda sensazione che, nonostante il comportamento sostenuto, a Damian interessasse davvero lo spettacolo.
Sorrise, pensando che non solo avrebbe ottenuto la sua Stellae, ma passando tutto quel tempo con col secondogenito avrebbe anche potuto stringere amicizia.
Per il bene del mondo, certo.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anya Forger, Becky Blackbell, Damian Desmond
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo spettacolo finalmente ebbe inizio con l'entrata in scena di Becky, seguita a ruota dalle altre compagne di classe che interpretavano i ruoli delle sorellastre.
Anya nel frattempo stava sbirciando da dietro il tendone nella speranza di scorgere le figure dei suoi genitori. Una volta individuati, sentì il cuore battere all'impazzata.
"Ma e Pa sono qui. Devo fare bella figura."
Spostando lo sguardo si rese conto che anche Damian sembrava essere particolarmente interessato agli ospiti. Il volto era teso in una smorfia sostenuta, le mani tremavano leggermente, forse per l'agitazione.
"Secondogenito, ti fa ancora male la pancia?"
A quel punto lui si allontanò con uno scatto e spostò lo sguardo altrove nella speranza di nascondere il rossore delle guance "M_ma che dici! E comunque non sono affari tuoi!"
Anya lo guardò storta.
Era inutile, nonostante cercasse più volte di essere gentile, lui si comportava sempre al solito modo: uno stronzone.
Ma questa volta c'era qualcosa di diverso, poteva scorgere quel velo di tristezza che aveva notato quel giorno a scuola, quando avevano scoperto della recita scolastica.
I pugni erano stretti e teneva il capo verso il basso.
"Dovevo immaginarmelo che non sarebbe venuto... " Damian sollevò un braccio nel buffo tentativo di asciugarsi gli occhi, diventati lucidi "Eppure ci ho sperato fino all'ultimo..." 
Da quei pensieri finalmente lei capì: stava parlando di suo padre, l'uomo per il quale Damian cercava costantemente le attenzioni.
Ecco il motivo per cui si era interessato così tanto alla recita, forse sperava che sarebbe venuto ad assistere allo spettacolo. Dopotutto erano stati invitati tutti i genitori, di logica ci sarebbe dovuto essere anche lui.
Ma da quel che aveva potuto intuire, quell'uomo non era un tipo incline alla socializzazione. 
Si sentì in qualche modo strana. Lo trovava sempre antipatico, eppure a conti fatti le dispiaceva.
Non era bello essere ignorati in quel modo, soprattutto dopo tutto l'impegno messo. 
Un genitore dovrebbe esserci sempre per il proprio figlio. E' questo quello che Ma e Pa stavano cercando di fare.
"Ma cosa sto facendo..." Damian iniziò a toccarsi la pancia, sentendo improvvisamente un forte nodo allo stomaco "Forse dovrei lasciar perdere... Non penso di potercela fare..."
A quel punto le antennine della bambina si drizzarono in allerta.
No. Questo non lo poteva assolutamente fare. Tra poco ci sarebbe stato il suo ingresso alla recita, non poteva farsi venire il mal di pancia proprio adesso.
Fece un passo in avanti.
"Secondogenito."
Damian allora si voltò, osservandola di striscio "Che vuoi ancora?"
"Tutti noi abbiamo lavorato duramente per questo spettacolo. Dobbiamo dare speranza e coraggio alle persone" affermò, ripensando alle parole di Ma "Contiamo su di te."
Poi sorrise e Damian avvertì di nuovo quella tremenda sensazione al petto.
"P_perché mi dici questo?" balbettò, sospettoso.
Anya sollevò il pugno verso di lui per dargli sostegno "Ti do coraggio."
L'altro rimase per un istante a fissarla, perplesso. 
Per un breve attimo sembrò davvero intenzionato ad accettare il suo aiuto, ma poi come al solito fece un passo indietro. 
"Coraggio? Credi che abbia paura di recitare?! Sei proprio stupida!"
Si allontanò, borbottando qualcosa che Anya non capì, ma sicuramente nulla di carino nei suoi confronti. 
Era inutile persino leggergli il pensiero ormai.
Tuttavia, nonostante l'esito non proprio positivo, il suo piano improvvisato era riuscito: Damian, punto nell'orgoglio, non aveva esitato più un solo istante e, nel momento in cui salì sul palco, conquistò immediatamente il pubblico con la sua recitazione.



 
◦•●❤♡❤●•◦



Qualche scena più tardi fu finalmente il turno di Anya a mettersi in mostra. Ormai non stava nella pelle, era talmente emozionata che quasi inciampò nello strascico del vestito, rischiando di finire contro il cartone di un albero.
Una volta arrivata, le luci del palco la illuminarono, diffondendo attorno a lei un inquietante silenzio. Anya vide i volti delle persone sedute tra i primi posti che la osservavano, in attesa di una sua battuta.
"Ci siamo."
Prese un lungo respiro.
"Ora tocca a me."
Schiuse la bocca per parlare e...
Di colpo... Si rese conto di non ricordarsi neanche una battuta della scena.
Il volto impallidì.
Non
Era
Possibile.
Cosa stava succedendo? Eppure si era impegnata tanto, molto di più di quanto avrebbe mai pensato di fare. Ricordava le battute fino a cinque minuti fa, non era possibile che se le fosse scordate tutte!
Guardò il pubblico, trovandolo stranamente opaco, come se non riuscisse a mettere a fuoco. Il corpo era rigido, ma le gambe divennero improvvisamente molli, tanto che iniziò a temere di doversi reggere da qualche parte.
Come se non bastasse la testa era piena dei pensieri del pubblico e di tutti i suoi compagni di classe.
"Ma tu chi sei?" Becky fece un passo in avanti per cercare di portare le persone a concentrarsi su di lei "S_sei...Forse la mia Fata Madrina?"
Anya capì che stava cercando di aiutarla, ma era talmente presa dal panico da non riuscire a pronunciare neanche una singola frase.
Il problema era lo sguardo del pubblico, i loro pensieri che martellavano costantemente nella sua testa, tutto questo le impediva anche solo di avere una reazione. Come se non bastasse ci si mettevano anche i suoi di pensieri.

"Sto rovinando lo spettacolo."
"Ora mi odieranno tutti, anche Becky."
"Ma e Pa saranno delusi da me."
"Non otterrò mai la Stellae."


Guardò nuovamente la folla, sperando di intravedere i suoi genitori, ma gli occhi stavano iniziando a farsi lucidi e sentiva che presto sarebbe stata sull'orlo del pianto.
"Sì Cenerentola. Sono qui per aiutarti!"
Anya sobbalzò, dietro il tendone vicino a lei c'era Damian, coperto abbastanza da non farsi vedere.
Era talmente agitata da non essersene nemmeno accorta.
"Io..." fermò un singhiozzo.
"Sì Cenerentola. Sono qui per aiutarti"
ripeté ancora Damian, severo "Coraggio! so che la sai!" 
"Coraggio..."
Anya spostò lo sguardo di fronte a sé e prese un profondo respiro, estraniandosi per la prima volta da tutti quei pensieri.
"Devo concentrarmi, devo farlo per il bene dello spettacolo, devo essere coraggiosa!"
E di colpo, avvertì come una scossa carica di adrenalina.
Finalmente si stava ricordando le battute.
Cercò poi di mettersi questa volta in una posa più formale, e con la bacchetta indicò la figura di Becky, ancora ferma davanti a lei "Sono la Fata Madrina e sono qui per aiutarti, Cenerentola!"
L'amica incurvò le labbra in un sorriso raggiante e così fece anche Anya, sentendosi finalmente più sicura di se stessa. 
Damian, ormai allontanato dalla scena, osservò il susseguirsi dello spettacolo con un lieve sorriso sul volto.



 
◦•●❤♡❤●•◦



Al termine del primo atto venne annunciata una piccola pausa, per permettere ai bambini di riposarsi un po' prima di riprendere la recita. Ormai la parte difficile per Anya era passata, il resto sarebbe spettato tutto alla sua amica Becky.
Anya avrebbe tanto voluto uscire per raggiungere Ma e Pa per chiedere i loro pareri sullo spettacolo, ma purtroppo doveva aspettare fino alla fine. 
"Complimenti Anya!" esultò Becky, raggiungendola dietro il palco "Sapevo che ti saresti ricordata tutto!"
L'amica alzò il capo fieramente, ma il breve sorriso svanì non appena si ricordò di com'erano andate realmente le cose.
Spostò lo sguardo alla ricerca di Damian, trovandolo vicino al tendone in compagnia di Emile ed Erwen. 
"Forse dovrei ringraziarlo..." 
"Avresti un fermaglio?" chiese nel frattempo Becky, risvegliandola da quei pensieri "Credo che l'elastico dei capelli si sia allentato."
Anya fece per risponderle, ma non appena la guardò meglio, si rese conto di un particolare a dir poco strano.
"Hai preso il sole sulla guancia?" chiese, inclinando la testa di un lato.
L'altra inarcò un sopracciglio, confusa "In che senso? Siamo al chiuso ed è sera."
La bambina allora allungò una mano, indicandole il lato del volto arrossato "Perché hai tutto rosso qui?"
"Come?"
"E' anche gonfio."
Becky a quel punto ebbe un brivido lungo la schiena, senza dire nulla corse verso il bagno dove si trovavano gli specchi e non appena si guardò, strillò talmente forte da far temere ad Anya il peggio.
Quando la raggiunse, la vide accovacciata a terra in una valle di lacrime.
"IL MIO VISO! IL MIO SPLENDIDO VISO E' ROVINATO!" notò poi l'amica avvicinarsi e spostò il capo, cercando di nascondersi con una mano la parte del volto che si stava gonfiando "Non guardarmi! Sono un mostro!"
Anya allora non si avvicinò oltre, ma fece comunque mente locale per cercare di capire cosa fosse successo di così grave da far gonfiare la guancia di Becky in quel modo. 
Era come se fosse caduta da qualche parte e avesse preso una botta, eppure non ricordava nulla di tutto questo, ne che fosse stata in qualche modo colpita.
Becky intanto aveva tirato fuori la forza necessaria per rialzarsi da terra e a malincuore, osservare ancora una volta il viso per cercare di capire cosa fosse successo. 
"C_com'è possibile?! Non ho provato nessun profumo e non sono allergica ai fiori!"
"Forse è qualcosa che hai mangiato" propose semplicemente Anya.
"E cosa? Non ho mangiato nulla a pranzo, se non..."
Improvvisamente si fermò, voltando tremante il capo verso di lei. In un primo istante Anya non capì, ma la lettura nel pensiero confermò ogni suo dubbio.
"Le arachidi..." mormorò Becky, puntando il dito sull'amica "Sono state quelle! Devo essere allergica!!"
La bambina allora ripensò a quando le aveva proposto di prenderne un po' dalla sua scorta, in modo da far cessare i crampi per la fame. E un po' doveva ammetterlo, se la prese.
"Se erano così cattive potevi non finire tutto il sacchetto..." borbottò a bassa voce.
"Come facevo a sapere che mi avrebbero ridotta così?! Era la prima volta che le assaggiavo!"
"Ne hai mangiate tante..." continuò lei, con tono accusatorio.
"NON E' QUESTO IL PUNTO!" Lo sguardo di Becky si fece preoccupato non appena tornò a guardarsi di fronte allo specchio "Sta per iniziare la seconda parte, e se non dovesse passare?! N_non posso farmi vedere da tutti conciata in questo modo!" singhiozzò, passandosi una mano sul viso "Non voglio che Loid-sama mi veda così!"
Le lacrime iniziarono a scenderle sul volto e in quel momento Anya sentì i pensieri dell'insegnante che si chiedeva dove si fosse cacciata Becky.
La pausa stava per finire.
Guardò Becky, ancora in lacrime, che non aveva nemmeno più il coraggio di guardarsi allo specchio. Di colpo avvertì anche lei una morsa allo stomaco, ma questa volta non era per la fame.
Era senso di colpa.
Se non avesse portato le arachidi oggi, lei non le avrebbe mangiate e di conseguenza non sarebbe stata male. 
Ci teneva che lo spettacolo continuasse, ma non voleva di certo obbligarla a recitare in quello stato, non sarebbe stato giusto.
Era sua amica, e come tale doveva aiutarla.
Allora le si avvicinò, posandole una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione
"Non temere, ci penserà Anya."
Becky la guardò con gli occhi ancora gonfi per il pianto. 
"C_cosa intendi?"
L'altra si batté un pugno sul petto "Prenderò tempo per te! Fino a quando non starai meglio e potrai recitare!" disse fiera.
L'amica avrebbe voluto tanto avere più informazioni, ma la vide subito scappare via.
"...Anya?"
Tornò pochi secondi dopo, chiedendole di consegnarle una delle scarpette.
Becky acconsentì, anche se ancora confusa. Non capiva davvero cosa avesse in mente.
Come sarebbe potuto andare avanti lo spettacolo senza Cenerentola?


 
◦•●❤♡❤●•◦



Il tendone si  aprì, mostrando lo scenario del castello, un gruppo di bambini che interpretavano gli ospiti eseguivano i primi passi sul palco a ritmo di una musica classica.
Damian fece la sua entrata in scena, accompagnato come sempre dai fedeli Erwen ed Emile. 
"Mio principe, non ha ancora ballato con nessuna di queste splendide ragazze" fece quest'ultimo, portando infine una mano verso il pubblico.
Erwen annuì in sostegno, indicando poi quelle che interpretavano le due sorellastre "Lo sa bene che suo padre vuole che scelga una fanciulla da sposare entro questa sera."
Damian diede una fugace occhiata alle due pretendenti, poi estrasse dal taschino del vestito azzurro una rosa e la avvicinò al volto "Impossibile. Sento che la persona giusta per me deve ancora arrivare."
Sollevò poi lo sguardo in direzione del punto in cui sapeva sarebbe sbucata Becky, ma di lei nessuna traccia. Si chiese cosa diamine stavano combinando per tardare così tanto l'entrata in scena di Cenerentola.
Fortunatamente vide sollevarsi un poco la tenda e allora immaginò che, qualunque fosse stato il problema, si fosse risolto. 
Così con la mano che teneva la rosa indicò nuovamente quel punto, pronunciando le seguenti parole "Ecco la mia futura sposa! E' proprio li!"
Ma da quella tenda non uscì Becky, bensì Anya (con indosso ancora il costume da Fata Madrina) e quella che sembrava una delle scarpette di Cenerentola tra le mani.
Damian e gli altri rimasero di stucco, perfino gli altri bambini cessarono i balli per concentrarsi su di lei.
Anya non sembrava presa dal panico come prima, ne tanto meno imbarazzata. Teneva uno sguardo fermo e determinato verso Damian, cercando di ignorare a tutti i costi i pensieri dell'insegnante e di tutti i suoi compagni.
"Principe secondogenito" fece un passo in avanti e porse la scarpetta verso di lui, quasi come segno di pace "Sono qui per avvertirti che Cenerentola è in ritardo. Prendi la scarpetta. E' così che dice il copione!"
Poi il silenzio.

 
 
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Angolino Autrice: 
Ecco il secondo capitolo, come promesso aggiornerò in fretta dato che la storia è praticamente finita.
E che dire, chi ha intuito che Becky sarebbe stata allergica alle arachidi ci ha azzeccato in pieno.
Ma non pensate che sia finita qui per lei, ha ancora qualche asso nella manica.
Anya poverina dopo un inizio non proprio brillante sembrava essere fuori dai guai e invece...Ora deve rimediare al danno.
La favola di Cenerentola subirà un leggero cambiamento.
Grazie mille per essere passati e spero che anche questo capitolo vi piaccia! <3


 
  
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