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Autore: Kyulia03    02/02/2024    0 recensioni
Raccolta di One Shot a tema natalizio!
Ship presenti:
Kuroken
Maitake
Kiribaku
Tsukiyama
Ushiten
Kokonui
Bokuaka
Daisuga
Bajifuyu
Asanoya
Draken & Inui (amicizia)
Kagehina
Hakkaitsuya
Iwaoi
Questa storia è originaria del mio profilo Wattpad: Kyulia03
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Natale. Il giorno più magico dell'anno, il giorno dove tutti diventano più buoni, il giorno in cui tutti sono amici, si scambiano i regali, passano il tempo con le persone che amano e dimostrano quanto si vogliano bene.

C'è qualcosa di meglio del Natale?

Fino a poco prima, Oikawa avrebbe risposto la vigilia: il giorno prima di Natale, la trepidante attesa del giorno tanto magico, quando inizi a prepararti all'emozione del Natale, pensi a tutti i regali che riceverai e le persone con cui starai.

Però, quell'anno, stava odiando la vigilia.

Stava odiando la sua vecchia squadra di pallavolo, che aveva deciso di andare in discoteca per fare una festa.

Stava odiando Kentaro Kyotani che, in un angolo, stava parlando con Iwaizumi.

Con il suo Iwa-chan.

Oikawa sbuffò: di solito, passava la vigilia con quel ragazzo, invece quella sera praticamente non ci aveva ancora parlato.

Quando aveva detto che avrebbe probabilmente portato una delle ragazze con cui si sentiva, Iwaizumi gli aveva semplicemente detto che anche lui era stato invitato e gli aveva augurato buona serata.

Lì per lì Oikawa non ci aveva fatto troppo caso, all'inizio aveva pensato che l'amico lo stesse prendendo in giro; ma per qualche motivo, sapere che era proprio con Kyotani che Iwaizumi si trovava lì lo fece imbestialire.

- Oikawa-san, andiamo a ballare?-.

Oikawa si voltò verso la ragazza al suo fianco: era carina, aveva una corporatura minuta, lunghi capelli biondi ed un sorriso dolce in volto.

Non si ricordava il suo nome, e non aveva voglia di ballare con lei.

Sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi.

- Scusami, non ho molta voglia adesso- affermò, prima di tornare a guardare davanti a lui.

Iwaizumi era ancora lì, poggiato alla parete, a parlare con Kyotani.

Oikawa sbuffò, passandosi una mano tra i capelli, chiedendosi come mai la cosa lo infastidisse tanto.

- Tieni- vide qualcuno porgergli un bicchiere.

Si voltò, trovandosi di fronte Yahaba; Oikawa prese il bicchiere ed il castano si sedette di fianco a lui.

- Bella merda eh?- commentó Shigeru.

Oikawa seguì il suo sguardo: stava fissando anche lui i due ragazzi.

- Già- mormorò.

- Ci rimane solo l'alcool- dichiaró Shigeru.

Oikawa si guardò intorno; vide Kindaichi e Kuniki, seduti a limonare in un angolo, e poi Makki e Matsukawa, in mezzo alla pista a ballare appiccicati uno all'altro.

Lo sguardo gli andò nuovamente su Iwaizumi e Kyotani, poi sul suo bicchiere.

Sbuffò e decise di mandarlo giù tutto d'un fiato, deciso a riprendere il controllo di sé stesso e divertirsi.

Iwaizumi, stranamente, si stava divertendo abbastanza.

Non si era aspettato quell'invito, che il ragazzo di fronte a lui aveva fatto passare come un "voglio dimostrarti che almeno a divertirmi sono migliore di te".

In realtà neanche Kyotani amava quei luoghi, ma Iwaizumi si stava divertendo a parlare con lui; era piacevole, quando non faceva l'asociale incazzato.

Sentì un paio di occhi addosso a lui e si voltò; vide Oikawa distogliere velocemente lo sguardo ed iniziare a parlare con la ragazza di fianco a lui.

Alzò gli occhi al cielo: quel ragazzo era davvero un bambino.

- Almeno non la sta limonando- commentó Kentaro.

Iwaizumi gli lanciò un'occhiataccia.

- Oikawa può fare quello che vuole- sbuffò.

- Si, ma è uno spettacolo che non ci tengo a vedere- affermò Kentaro.

Iwaizumi notó che stava fissando insistentemente quel punto, e per un attimo ci chiese se ci tenesse così tanto a scoprire se Oikawa si sarebbe portato a casa l'ennesima ragazza; dopo un attimo, notó però che il suo sguardo era fisso su Yahaba.

- Avresti dovuto invitare lui- dichiaró.

Kyotani serrò le labbra.

- Esce con Watari- sbuffò.

Iwaizumi aggrottò le sopracciglia.

- Veramente... Watari è l'unico etero della squadra. Stasera non c'è perché è con la sua ragazza- affermò.

Kyotani sbarró gli occhi.

- Dici davvero?! Cazzo, ho frainteso tutto!- esclamò, ed Iwaizumi scoppió a ridere.

- Non c'è niente da ridere!-.

- Invece di stare qui a darti dell'idiota, fila da lui- ordinó.

Kyotani fece un respiro profondo, scoló il suo drink e fece un paio di passi.

Poi si bloccò e si voltò verso Iwaizumi.

- Hai detto l'unico etero? E Oikawa?- chiese.

Iwaizumi serrò appena le labbra.

- Fila da Yahaba- ordinó; finí il suo bicchiere e si allontanò, diretto verso il bagno.

Etero? Non scherziamo... Uno etero non bacia il suo migliore amico da ubriaco.

Il che è quasi meglio, dato che in questo modo non subisce l'effetto collaterale di dimenticarselo appena torna sobrio.

Iwaizumi entrò in bagno, che per fortuna era stranamente vuoto, e si avvicinó ai lavandini; aprì l'acqua e si sciaquó il volto.

Dato che lì si stava un po' meglio, decise di rimanerci per un po'; in ogni caso, tornare in mezzo a persone che ballavano appiccicate e vedendo tutti i suoi amici limonare non era proprio il massimo.

Sentì la porta aprirsi e si voltò: Oikawa entrò in bagno, con un bicchiere in mano, leggermente rosso e traballante.

- Iwa-chan! Ecco dov'eri finito!- Toru lasciò cadere a terra il bicchiere e si lanciò tra le braccia dell'amico.

- Puzzi d'alcool- si lamentó Hajime.

- È colpa tua- dichiaró Toru.

- Mia? Che diamine dici?- sbuffò Hajime.

- Perché sei venuto con lui, Iwa-chan? La vigilia la passiamo insieme noi due- dichiaró Toru, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio.

- Tsk, siamo in una discoteca, non l'avremmo passata da soli comunque. E poi, anche tu sei qui con qualcuno- gli fece notare Hajime.

Oikawa fece un sorriso beffardo.

- Geloso, Iwa-chan?- commentó.

- Ti pare? Come se ci fosse qualche idiota in grado di sopportarti più a lungo di me!- sbuffò Hajime.

- È per questo che insieme siamo perfetti, Iwa-chan!- esclamò Toru, lanciandogli le braccia al collo.

Il cuore di Iwaizumi riprese a battere come un martello pneumatico: erano troppo vicini, e sapeva già cosa stava per succedere.

- Stai zitto Shittikawa- sbuffò; non voleva passarci di nuovo.

- Zittiscimi tu- sussurró Toru, avvicinando le labbra alle sue.

Lui non voleva una corporatura minuta, voleva delle braccia forti attorno a lui; non voleva dei lunghi capelli biondi, preferiva di gran lunga dei capelli corti e morì; non voleva un sorriso dolce, voleva uno sguardo duro e allo stesso tempo premuroso che stesse sempre su di lui.

E soprattutto, voleva assaggiare quelle labbra ad ogni costo.

Ma questa volta, Iwaizumi non l'avrebbe permesso; poggiò le dita sulle labbra del castano, bloccando il suo gesto.

- Non ci provare- sussurró, reprimendo con tutto sé stesso l'impulso di lasciarlo succedere di nuovo.

- Perché no, Iwa-chan?- mormorò Toru, triste - io voglio baciarti...-.

- Lo hai già fatto. E te ne sei dimenticato. Due volte- affermò Hajime.

Oikawa sbarró gli occhi.

- Cavolo, quanto ero ubriaco?- ridacchiò.

- Quasi quanto ora. Mi rifiuto di finire di nuovo in mezzo ai tuoi capricci in questo modo, Toru- affermò Hajime.

Oikawa sentì un brivido scuoterlo quando il moro pronunciò il suo nome.

D'un tratto, gli venne in mente qualcosa: quel momento non gli era nuovo, per niente.

Fece un piccolo sorriso, prese la mano di Iwaizumi e la spostò delicatamente dalle sue labbra.

- Allora...- intrecciò le loro dita e si avvicinó nuovamente al moro - fammelo ricordare tu, Iwa-chan- sussurró, prima di unire le loro labbra.

Automaticamente, Iwaizumi lo strinse a sé, incapace di fare altro ed approfondendo quel bacio.

Questa volta... Questa volta glielo avrebbe fatto ricordare.








 

- Iwa-chan! Quale camicia dovrei mettere stasera?- chiese Toru, comparendo in soggiorno con due camicie in mano.

Iwaizumi, seduto sul divano a leggere, alzò gli occhi al cielo.

- Nessuna- affermò.

Oikawa fece un sorriso furbo.

- Mi preferisci a letto nudo?- commentó.

Iwaizumi gli lanciò contro un cuscino.

- È una cena in casa, non devi certo metterti in smoking!- sbuffò Hajime.

- Lo sai che ci tengo ad essere sempre perfetto, Iwa-chan- dichiaró Toru.

- E ti servono dei vestiti per esserlo?- borbottó Hajime.

- Iwa-chan...- Toru si piazzó di fronte ad Iwaizumi con un sorriso - stai dicendo che sono sempre perfetto?-.

Iwaizumi si maledisse mentalmente; eppure sapeva che con quel ragazzo ogni parola poteva essere usata contro di lui.

- Sei perfetto me. Mettiti la camicia rossa- rispose Hajime.

Oikawa sorrise; si chinò e gli diede un bacio veloce, prima di tornare a prepararsi.

Ad Iwaizumi sfuggì un sorriso; in fondo, se l'era scelto lui.

Non che innamorarsi di Oikawa Toru fosse stata una scelta, ma era stata comunque la migliore della sua vita.

- Iwa-chan, io esco!- esclamò Toru, dirigendosi verso l'ingresso.

- Alla faccia del "la vigilia non mi stacco da te un secondo"!- gli urlò Hajime.

- Tranquillo, torno tra poco, tu inizia a cucinare!- rispose Toru, prima di uscire di casa.

- Come se di solito lo facessi tu- borbottò Hajime, ma si alzò comunque dal divano.

Andò in cucina ed iniziò a preparare da mangiare; preso da un qualche impeto di bontà e tenerezza, decise anche di prendere due candele e sistemarle al centro del tavolo.

Oikawa aveva addobbato la casa alla perfezione: festoni, lucine, l'albero era gigante e fantastico, e c'era vischio ovunque, così Oikawa poteva utilizzare quella scusa per baciarlo ogni volta che si incrociavano in casa.

E dato che erano praticamente sempre insieme, ciò significava che da qualche settimana le labbra di Iwaizumi non avevano un attimo di riposo, e la cosa non gli dispiaceva per niente.

Decise di vestirsi leggermente meglio anche lui, solo perché sapeva che a quel perfettino del suo ragazzo avrebbe fatto sicuramente piacere.

Dopotutto, per loro la vigilia era un giorno davvero speciale e voleva che tutto fosse perfetto, proprio come il suo ragazzo.

Si sedette sul divano ad aspettarlo.

Due anni prima Oikawa si era svegliato il giorno di Natale con la testa che gli esplodeva e zero ricordi della sera precedente, se non che se n'era andato dal divanetto per evitare che Kyotani e Yahaba si sdriassero su di lui mentre linonavano.

Quella volta però, Iwaizumi non aveva lasciato perdere: mettendo da parte tutte le paranoie che si era sempre fatto sul rischiare di perderlo, la mattina dopo lo aveva affrontato.

Oikawa l'aveva trascinato a vivere con lui in meno di un mese.

Iwaizumi scosse la testa, divertito, ricordandosi di quanto gli avesse urlato contro mentre l'altro creava la casa come voleva, senza interpellarlo minimamente; e ovviamente, aveva fatto un ottimo lavoro.

Sentì suonare il campanello.

Corrugò la fronte: Oikawa aveva le chiavi, chi poteva essere?

Si alzò e si diresse alla porta; quando la aprì, si trovò davanti Oikawa, con un mazzo di fiori in mano.

Anzi, di foglie.

- Chi diavolo è che regala agrifogli a Natale?- sbuffò.

- È la vigilia Iwa-chan! Un po' di fantastia- rise Toru - sono qui per il nostro appuntamento-.

Iwaizumi alzò gli occhi al cielo: come sempre, quel ragazzo aveva trovato il modo per sorprenderlo.

- Dai idiota, entra- disse, spostandosi per farlo passare.

- L'agrifoglio, Iwa-chan- disse Toru, allungandogli di nuovo il mazzo.

Iwaizumi prese il mazzo ed Oikawa entrò in casa con un sorriso soddisfatto.

- Oh, un vischio! Mi sa che dobbiamo baciarci, Iwa-chan- commentó.

Si trovò con la schiena contro il muro, le labbra di Iwaizumi unite alle sue in ben più di un semplice bacio.

- Ci tieni proprio a non farmi più dimenticare nessun bacio eh?- ridacchiò Toru.

- Col cazzo che te lo lascio fare- borbottò Hajime, lasciandolo; si diresse verso la cucina e prese un vaso per metterci dentro quella sottospecie di mazzo di fiori.

- Wow Iwa-chan- sussurró Toru, osservando il modo in cui il suo ragazzo aveva addobbato la tavola.

Sorrise: aveva proprio fatto bene a baciarlo, quella notte.

I ricordi delle volte precedenti erano tornati a furia di baci e Oikawa si era dato dell'idiota per aver potuto dimenticare una cosa simile.

Però adesso, non intendeva più dimenticarsi nessun momento che avrebbe passato con il ragazzo che amava.

Sentì un paio di braccia attorno alla sua vita.

- Se continui a fissare le candele in quel modo le consumi- commentó Hajime.

- Preferisci che consumi te, Iwa-chan?- commentó Toru, voltandosi verso di lui.

- Certo che uccidi ogni romanticismo- borbottó Hajime, sciogliendo l'abbraccio - siediti, la cena è pronta-.

Oikawa si accomodò a tavola, mentre Iwaizumi andava a prendere la cena.

Oikawa lo osservò destreggiarsi abilmente in cucina e sorrise leggermente.

Iwaizumi tornò verso di lui, mise il cibo in tavola e si sedette di fronte al fidanzato.

- A cosa pensi?- gli chiese, notando il sorriso di Oikawa.

Il castano allungò la mano, intrecciandola a quella del moro.

- A quanto ami la Vigilia-.

Anche se non era neanche la metà di quanto amasse Iwa-chan.
 

   
 
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