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Autore: Kyulia03    04/02/2024    0 recensioni
Questa storia partecipa al concorso "Affinità di coppia" del profilo @WattpadFanfictionIT
Raccolta di One Shot a tema San Valentino con le seguenti ship:
Blue Lock:
Kunigiri
Bunogou Stray Dogs:
RanPoe - Soukoku
Free:
ReiGisa
Given:
AkiHaru
Haikyu:
AsaNoya - BokuAka - IwaOi - KuroKen
Idolish7:
YukiMomo
My Hero Academia:
KiriBaku
Sk8 the infinity:
MatchaBlossom
Tokyo Revengers:
BajiFuyu - HakkaiTsuya
Storia originaria del mio profilo Wattpad: Kyulia03
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FANDOM: TOKYO REVENGERS

SHIP: TAKASHI MITSUYA X HAKKAI SHIBA

PAROLE: 2806

ABBINAMENTO:
FARE LA SPESA-DIVIDERE UN CUPCAKE

 

🧁🧁🧁

 

- Voglio venire con te!- si lamentó Mana.

- Piccola, non puoi: ti è appena passata la febbre- le fece notare Takashi.

- Mana, ormai hai dieci anni, non frignare così!- la ripresa Luna, che da quando aveva compiuto tredici anni si comportava come se fosse la donna di casa.

E in effetti, dato che la madre era sempre assente, Mitsuya era grato che la sorella ce la stesse mettendo tutta per dargli una mano con le faccende di casa e nel curare la loro sorellina.

Si prendeva cura delle due bambine da quando era piccolo, e per quanto volesse loro bene era comunque un lavoro faticoso.

Tra l'altro, ora era all'ultimo anno di Liceo, e stava studiando per entrare in una scuola di moda, per cui aveva ancora meno tempo per fare tutto.

E non aveva solo le sue sorelline a cui badare, ma anche quegli idioti della sua gang; la Toman aveva deciso completamente a caso di fare una festa per San Valentino, che era il giorno dopo, e dato che quel giorno doveva già andare a fare la spesa gli avevano dato il compito di prendere da mangiare.

Sperava di riuscire a fare tutto in tempo...

- Facciamo così: adesso lasci che vada a fare la spesa da solo, e in cambio ti prendo il tuo dolce preferito, va bene?- porpose.

Gli occhi della bambina si illuminarono.

- Va bene!- rispose.

- Bravissima- Takashi diede un bacio sulla guancia alla sorellina, poi andò verso Luna - te la affido; chiamami se succede qualcosa- le disse.

- Certo!- rispose Luna.

Mitsuya le fece un sorriso, poi prese il telefono, il portafogli, le borse della spesa, le chiavi della moto ed uscì di casa.

Salí sulla sua moto e partí a tutta velocità verso il centro commerciale.

Gli sarebbe piaciuto potersi fare un giro in moto, andare un po' a rilassarsi, ma aveva troppi doveri per poterterselo permettere; così, ignorando ogni deviazione, si fermò solo una volta arrivato al centro commerciale.

Scese dalla moto ed entrò nell'enorme struttura; era deciso ad andare subito al supermercato, ma si bloccò quando notò che il negozio in cui spesso comprava le stoffe stava facendo alcuni saldi.

In fondo era il periodo di San Valentino, era normale... C'erano vestiti eleganti veramente interessanti in vetrina.

Deglutì a vuoto: non poteva fermarsi, non ne aveva il tempo, così si costrinse a riprendere la sua camminata, fino ad entrare nel supermercato.

Aveva una lista bella lunga di cose da prendere, sia per la famiglia, sia per la Toman... Che essendo una seconda famiglia, le voleva bene e allo stesso tempo ogni tanto l'avrebbe presa a pugni.

Anche perché l'avevano riempito di dolci da prendere... Fortuna che gli avevano dato prima i soldi, altrimenti col cavolo che prendeva tutto quando.

Prese un carrello, vi buttò dentro le borse ed iniziò a camminare per il supermercato, alla ricerca di ciò che gli serviva.

- Taka-chan?-.

Mitsuya si voltò, trovandosi di fronte la sua salvezza, il suo angelo, l'unico che invece di sobbarcarlo di compiti cercava di fare di tutto perché lui fosse libero di fare ciò che desiderava.

Sorrise.

- Hakkai, che ci fai qui?- gli chiese.

- Mi ha accompagnata a fare la spesa- Yuzuha, sorella maggiore di Hakkai, affiancò il ragazzo - ciao Mitsuya, è la spesa per la Toman?-.

- Quegli idioti non sanno fare niente da soli- borbottò Takashi, facendo ridere la ragazza.

- Hai tantissime cose da prendere eh? Vuoi una mano?- gli chiese Hakkai.

- Sei qui per aiutare Yuzuha no?- gli fece notare Takashi.

- Io me lo sono portato dietro perché avevo voglia, tu hai bisogno di una mano; ci vediamo dopo- Yuzuha spinse appena il fratello in avanti.

Hakkai quasi voló addosso a Mitsuya, che ebbe la prontezza di staccarsi dal carrello e frenare la caduta del minore poggiandogli le mani sul petto.

Rimase immobile, approfittando del momento, e aspettando che fosse Hakkai, una volta capito cosa fosse successo, ad allontanarsi.

- Scusami Taka-chan!- esclamò Hakkai, guardandosi intorno, imbarazzato; avrebbe voluto sgridare sua sorella, ma la ragazza si era già dileguata.

- Tranquillo. Mi dai una mano?- chiese Takashi, iniziando a riempire il carrello.

- Certo! Posso prendere le cose in altro- proposte Hakkai, mentre gli passava una confezione di biscotti a cui il ragazzo non arrivava.

- Guarda che non sono così basso- borbottò Takashi, ma accettó la scatola di biscotti.

- No, ma se posso aiutarti in qualche modo lo faccio volentieri- affermò Hakkai.

I due ragazzi si erano conosciuti anni prima, e all'epoca Hakkai era ancora vittima delle ingiustizie del fratello maggiore; sentiva di avere un grande debito nei confronti di Mitsuya, che l'aveva salvato da quei soprusi, e ogni volta che poteva cercava di fare di tutto per ricambiare il favore.

Mitsuya era consapevole che ancora si sentiva in debito, ma sapeva anche che non era per quello che lo aiutava e cercava sempre di aiutarlo: il minore provava dei sentimenti molto forti per lui, che Mitsuya pensava di fermassero ad una profonda amicizia, ma che in realtà arrivavano molto più in là.

- Allora rendiamola più divertente e misuriamo i tuoi riflessi. Passiamo per le corsie, io ti dico cosa mi serve e tu lo lanci nel carrello, va bene?- propose Takashi.

Per quanto cercasse di essere il più maturo della gang, anche lui aveva bisogno di sfogarsi e divertirsi ogni tanto, e con quel ragazzo gli riusciva più semplice.

- Volentieri!- rispose Hakkai con un sorriso, che fece sorridere anche Mitsuya.

- Bene, iniziamo: tovaglioli- disse Takashi; velocemente, Hakkai trovò il prodotto e lo lanciò nel carrello, facendo un centro perfetto.

- Caramelle-. Hakkai ne prese un bel po' di pacchetti, sapendo quanto piacessero ai loro amici.

- Pop corn-. Anche quelli, furono presi in grande quantità.

- Bicchieri di plastica-. Hakkai era certo che cose come i bicchieri e i tovaglioli li avesse aggiunti Takashi, responsabile come al solito.

- Prendi anche qualche stuzzichino salato- aggiunse Takashi, e Hakkai lanciò nel carrello anche quelli.

- Un altro centro!- esclamò, sorridendo.

- Sei bravo eh? Allora, aumentiamo la velocità!- esclamò Takashi, cambiando corsia; dato che era vuota, si mise a correre.

Hakkai sorrise e non esitó a seguirlo, continuando a prendere tutto ciò che gli diceva il maggiore.

Prima tutte le cose per la festa della Toman, poi quelle che servivano a casa Mitsuya, compreso qualche dolce in più per Luna e Mana.

- Finalmente abbiamo finito! Sembrava una lista infinita- sospiró Takashi, mentre si mettevano in coda alle casse per pagare; anche quella sembrava infinita...

- Come gli è venuta in mente una festa improvvisa?- chiese Hakkai.

- Baji stava pensando a cosa fare con Chifuyu, Mikey ha iniziato a lamentarsi di essere single e ha detto che se qualcuno voleva avere la possibilità di uscire la sera dovevamo prima farlo divertire di giorno. E così, eccoci qui- sospiró Takashi, continuando ad osservare la fila, che non sembrava voler accennare a scorrere.

- Non ne sei entusiasta eh?- commentó Hakkai.

- Diciamo che San Valentino non è proprio la giornata che vorrei passare facendo una festa con i miei amici... Avrei preferito rimanere tranquillo con te, Hakkai- rispose Takashi, facendogli un sorriso.

Hakkai diventó completamente rosso.

- E...- si bloccò; stava per chiedergli se volesse andare a fare un giro la sera, dopo la festa, ma il maggiore aveva pur sempre le sorelline da tenere d'occhio e non poteva esagerare a stare fuori.

In poche parole, non avrebbe potuto festeggiare San Valentino come voleva; e ad Hakkai dispiacque parecchio, non solo perché avrebbe voluto passare la giornata con lui, ma anche perché sapeva quanto il maggiore si sforzasse per la Toman e meritava un po' di riposo.

Lo osservò, mentre Mitsuya guardava impaziente la fila che non si muoveva ad andare avanti; se almeno avessero fatto in fretta, sarebbe riuscito magari a passare al negozio dei tessuti, però...

- Stai pensando agli sconti vero?- chiese Hakkai.

Mitsuya si voltò verso di lui, sorpreso.

- Come lo sai?- gli chiese.

- Li ho visti all'entrata- rispose Hakkai; ogni volta che notava qualcosa, finiva per chiedersi se sarebbe piaciuto a Mitsuya, se fosse qualcosa che potevano fare insieme, se sarebbe servito per il lavoro del maggiore...

Per cui, non gli erano sfuggiti i saldi del negozio all'entrata... E sapeva che probabilmente Mitsuya ci sarebbe voluto andare.

- Lasciami i soldi, ci penso io qui; non riuscirai a passare, se continui a rimanere in coda- gli fece notare Hakkai.

Mitsuya serrò appena le labbra.

- Non posso certo lasciarti qui da solo con la mia spesa Hakkai, è una mia responsabilità- gli fece notare.

- Io ti aiuto volentieri Taka! E poi non ho molto altro da fare. Approfittane- rispose Hakkai con un sorriso.

Mitsuya non potè evitare di pensare a quanta dolcezza e gentilezza ci fossero dietro quel sorriso, a quanto buon cuore avesse il ragazzo nonostante tutto ciò che aveva passato.

Non riuscí ad evitare di mettersi in punta di piedi e lasciargli un bacio sulla guancia.

- Grazie; dopo aspettami pure al bar, arrivo il prima possibile- dichiaró, prima di lasciargli i soldi e uscire dal supermercato, lasciandosi dietro un Hakkai completamente rosso.

Hakkai si portò le mani al volto, imbarazzato; gli aveva davvero dato un bacio sulla guancia?! Proprio Mitsuya!

E solo perché gli stava facendo un favore... Forse, finalmente, stava riuscendo a ricambiare tutto ciò che il maggiore aveva fatto per lui.

Alzò la testa, deciso a portare a termine quel piccolo ma importante compito.

Mitsuya intanto aveva camminato velocemente fino al negozio di stoffe, e non aveva esitato a fiondarsi al suo interno.

Avrebbe potuto passare ore in posti simili, ad esaminare stoffe, immaginare abiti e decorazioni che avrebbe voluto creare.

Era davvero grato ad Hakkai per avergli permesso di andare, senza di lui non sapeva come avrebbe fatto a trovare un rifugio da quel mondo così pieno di impegni.

Eppure, quel giorno non riuscí a concentrarsi come al solito: sentiva quasi come se gli mancasse la concentrazione, faticava ad immaginare delle creazioni che di solito gli venivano naturali. Gli sembravano quasi incomplete.

Sospirò.

- È arrivato questo momento eh?- mormorò; ormai, solo immaginare non gli bastava più per riuscire a creare qualcosa di bello: aveva bisogno di agire.

Così, uscì dal negozio e si diresse verso il bar del centro commerciale; seduto ad un tavolo, trovò Hakkai, che si guardava intorno come se fosse deciso a fare fuori chiunque si fosse avvicinato alle sue borse della spesa.

A Mitsuya sfuggí un sorriso nel vedere quanto seriamente avesse preso quel compito.

Quando il minore lo vide arrivare, i suoi occhi si illuminarono.

- Taka-chan! Com'è andata?- chiese Hakkai.

- Te lo dico tra poco- rispose Takashi, sedendosi davanti al ragazzo - quello cos'è?- chiese, indicando con un cenno del capo il cupcake al cioccolato che c'era sul tavolo.

- Oh ecco...- Hakkai arrossí leggermente - avevi detto che domani avresti preferito stare più tranquillo, ma dato che non ne avrai la possibilità ho pensato di prenderti qualcosa da mangiare adesso... Solo se ti va ovviamente!- spiegò.

Mitsuya fece un sorriso malizioso.

- Mi stai regalando del cioccolato per San Valentino, Hakkai?- chiese.

Hakkai diventó ancora più rosso.

- Vorrei che con me... Tu fossi libero di rilassarti- sussurró.

Mitsuya lo fissò per un attimo, poi prese il cupcake; Hakkai rimase ad osservarlo mentre il maggiore lo spezzava, porgendogliene metà.

- Prendi; con tutto ciò che fai per me, ti meriti anche tu di rilassarti- affermò.

Hakkai deglutì a vuoto, ancora imbarazzato.

- Mi stai regalando del cioccolato per San Valentino, Taka-chan?- chiese, con un tono decisamente più insicuro del maggiore.

- Esatto- rispose Takashi.

Hakkai diventó ancora più rosso ed allungò la mano, prendendo il cupcake.

Iniziarono entrambi a mangiare, Mitsuya assorto nei suoi pensieri, e Hakkai intento a fissarlo.

- Hai da fare adesso Hakkai?- chiesa Takashi, finito il suo dolce.

- No; questo è il tuo momento di San Valentino, Taka-chan, per cui rimarrò con te- affermò.

Mitsuya sorrise.

- Allora, seguimi per un attimo- si alzò.

Hakkai fece per imitarlo, ma si trovò di fronte il maggiore; Mitsuya poggiò una mano sul tavolo mentre si chinava verso il ragazzo.

Hakkai rimase immobile, incapace di fare altro, mentre sentiva la lingua di Mitsuya leccargli qualche briciola rimastagli a lato della bocca.

- Grazie per il cupcake- sussurró, prima di tirarsi su.

Afferrò le borse della spesa ed uscì dal bar; Hakkai rimase immobile ancora per un attimo, incredulo, prima di alzarsi e seguirlo.

- Dove andiamo, Taka-chan?- gli chiese, mentre gli prendeva una delle borse dalle mani per aiutarlo.

- Dovrai aiutarmi con un paio di cose- affermò Takashi, mentre entrava nel negozio di stoffe di poco prima.

Hakkai sorrise; sapeva bene quanto la moda fosse importante per il maggiore, ed era felice di poter entrare a fare parte di quel mondo.

- Volentieri! Cosa devo fare?- chiese.

- Vai in uno dei camerini, io arrivo- rispose Takashi.

Hakkai annuì ed andò verso i camerini, mentre Mitsuya si dirigeva a prendere il necessario.

Afferrò alcuni modelli già confezionati, in modo che Hakkai avesse qualcosa da indossare, e poi alcune stoffe per vedere che colori sarebbero stati bene con la carnagione del ragazzo.

- Hakkai- lo chiamò, avvicinandosi al camerino; il minore aprì la porta e Mitsuya gli passò il completo.

- Metti questo, poi chiamami- gli disse.

- Certo- Hakkai tornó in camerino, cambiandosi più velocemente possibile, prima di riaprire la tendina.

- Come sto?- chiese.

A Mitsuya bastarono due secondi per confermare la sua tesi: quel ragazzo stava davvero bene vestito elegante.

Con la mano libera dalle stoffe, spinse Hakkai dentro il camerino, entrando insieme a lui.

- Taka-chan?- chiese Hakkai, confuso e leggermente rosso.

- Preferirei che nessuno vedesse il mio modello; potrebbero decidere di rubarti- commentó Takashi, mentre poggiava le stoffe sullo sgabello del camerino.

- Farei da modello solo a te, Taka-chan!- esclamò Hakkai, intenzionato a mostrargli tutta la sua fedeltà.

Mitsuya sorrise.

- Lo so- affermò, mentre prendeva una delle stoffe - adesso provo un po' di colori- dichiarò, avvicinandosi al ragazzo.

Hakkai cercó di rimanere immobile mentre il maggiore gli avvicinava varie stoffe, poggiandogliele sopra per vedere cosa gli sarebbe stato bene.

Erano andati insieme in moto varie volte, e si erano ritrovati a combattere attaccati ancora più volte; però, essere così vicini in quella situazione... Era qualcosa di completamente diverso.

Hakkai sentiva la temperatura nel camerino crescere sempre di più, non riusciva a calmare il suo cuore, e neanche il lieve fremito del suo corpo.

Aveva bisogno d'aria... Ed allo stesso tempo, pregava che quel momento non finisse mai.

- Si, avvwo decisamente ragione; sei un modello perfetto Hakkai... Soprattutto per gli abiti da sposo- dichiaró Takashi con un sorriso.

Hakkai sbarró gli occhi: ora poteva morire felice... O forse no.

- Allora rendimi il tuo sposo- disse.

Mitsuya alzò di scatto lo sguardo, sorpreso da quella frase improvvisa.

Hakkai diventó ancora più rosso: la frase gli era uscita diversa da come l'aveva pensata.

- Intendevo modello per gli abiti da sposo! E anche per il resto se vuoi!- cercó di spiegarsi.

- Hakkai- lo richiamó Takashi, in tono severo.

Hakkai deglutì rumorosamente.

- Dimmi- mormorò.

Mitsuya fece un paio di passi verso di lui; appoggiò la mano sulla parete alle spalle del minore, che sotto quella pressione e lo sguardo profondo del maggiore si sentì cedere le gambe e finì praticamente seduto per terra.

- Ho bisogno di sapere cosa vuoi, Hakkai. Sei l'unico rifugio che ho, per cui ho bisogno di sapere che cosa vuoi- dichiaró Takashi.

Hakkai serrò le labbra: non poteva mentirgli, Mitsuya l'avrebbe capito e l'avrebbe odiato.

Serrò le labbra.

- Mi dispiace Taka- mormorò.

- Per cosa?-.

- Io... Mi sono innamorato di te. Ma non voglio che questo ci separi! Voglio continuare ad essere il tuo rifugio in ogni momento! Voglio continuare ad aiutarti a stare bene!- esclamò Hakkai; non avrebbe lasciato che quello rovinasse tuffo.

Mitsuya lo fissò per un attimo, poi sorrise.

- Allora non devi fare altro che dire ciò che desideri- affermò.

- Ciò che desidero?- chiese Hakkai, confuso - in che senso?-.

- Per esempio...- il sorriso di Takashi si fece leggermente malizioso - vuoi che ti baci vero?-.

Senza neanche rendersene conto, Hakkai si ritrovó ad annuire.

Con una lentezza che ad entrambi sembrò infinita, Mitsuya si chinò in avanti.

Le loro labbra si sfiorarono, prima di unirsi in un bacio dolce, delicato, che sapeva di casa.

Hakkai allungò le braccia, tirando appena il maggiore verso di sé; le gambe di Mitsuya finirono per toccare terra ed il ragazzo si ritrovó avvolto nell'abbraccio del minore, completamente rinchiuso nel luogo che più al mondo lo faceva stare bene.

E Hakkai intendeva continuare a fare in modo di rimanere quel posto.

Si staccarono appena e si guardarono negli occhi.

- Hakkai...- Takashi sollevò la mano, sfiorando il volto del minore con dolcezza - ti va, d'ora in poi, di accompagnarmi a fare la spesa? Dopo potremmo condividere un dolce e venire qui- sussurró.

Hakkai sorrise.

- Ti accompagnerò volentieri, Taka-chan- affermò.

Mitsuya sorrise.

- Adesso però, forse è meglio che andiamo; mi piacerebbe...- allungò l'altra mano, stringendo quella del minore - festeggiare il nostro San Valentino. Ti va?- chissà.

Il sorriso di Hakkai si allargò.

- Andiamo!-.

 

   
 
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