La partenza

Kirito si svegliò di soprassalto completamente sudato. Il terribile incubo che aveva appena vissuto, soprattutto il ricordo di quel "Massacro", l'avevano agitato più di quanto affrontava un boss peicoloso. Il ragazzo però era fortunato ad aver al fianco una compagna come Asuna, la quale infatti si destò subito ed ancora mezza addormentata gli chiese se qualcosa non andava. Talmente era sconvolto che Kazuto nemmeno si rese conto di quanto stava accaddendo. Di conseguenza la stoccatrice gli prese la mano con dolcezza, tocco che bastò a risvegliare il moro.

" Kirito, hai fatto un brutto sogno?" domandò lei scrutandolo,
" Sì" si limitò a rispondere l'eroe i cui occhi trasmettavano solamente paura.

La castana lo notò subito, ma non insistette sul punto poiché intuì anche che quello non era il momento per affrontare l'argomento. Di conseguenza fece l'unica cosa che sapeva che avrebbe funzionato: abbracciò l'amato poggiandogli la testa sul proprio petto e da quella posizione lo cullò come un bambino. Essendo soli in un'accogliente stanza, il dual wielder si abbandonò completamente a lei, versando persino qualche lacrima.

" Scusa Asuna, io..."
" Va tutto bene Kirito. Sfogati liberamente, ci sono io a raccogliere i pezzi e ci sarò sempre".

In quel momento il giovane era troppo preso da quanto aveva visto per rendersi conto della portata delle parole della fidanzata, leggerezza che avrebbe avuto delle ripercussioni ben più serie di quanto si potesse immaginare.

Il beta-tester non fu l'unico a svegliarsi quella notte, anche Shionne ed Ei vennero rubate dal loro sonno in quel preciso istante. Entrambe aveva percepito più chiaramente Rize, Sebbene fosse stato solo per pochi istanti, ciò bastò per metterle in allerta. Quel senso di oppressione oscuro che aveva appena sentito era ben superiore alla forza di Ra's e persino più malvagio.
Forse la cura per il male era peggiore del male stesso...

La mattina arrivò nonostante tutto e con essa il momento di lasciare la bella e misteriosa Inazuma. Prima però di farlo Yae lanciò un incantesimo sui membri del gruppo singolarmente. Per la precisione prese un pennellone giapponese con cui dipense sul corpo dei giovani un crisantemo grazie al quale, stando alle parole della sacerdotessa, sarebbero stati in grado di attaccare il virus direttamente. La provocante donna si era già dimostrata capace, per cui si fidarono di lei anche senza nessuna prova.
Allora, dopo aver salutato le donne che li avevano aiutati così tanto, si diressero verso il porto. Shionne fu l'unica ad esitare un attimo, lasciare Ei per chi sa quanto la rattristava, però la stessa dea la incoraggiò con uno dei suoi rari sorrisi.

" Hai davvero molto fiducia in quella ragazza" commentò Yae una volta rimasta sola con Raiden,
" E' così, ma è ben riposta. Ha un grande potenziale e sono sicura che lo tirerà fuori nel momento del bisogno"
" Se ci credi tu, lo faccio anch'io. Ci andiamo a mangiare un dolcetto?"
" Arrivo subito, prima devo innalzare una barriera sull'isola"
" Temi che le ripercussioni dello scontro arrivino fin qui?"
" Già, è improbabile ma è meglio non rischiare"
" Va bene, in tanto preparo un tè. Ci aspetta un bello spettacolo...".