Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Dragon mother    05/03/2024    1 recensioni
[Twilight]Edward e Isabella si amano alla follia ed hanno un bambino, Antony. Edward è un pilota dell'aeronautica statunitense, mentre Isabella si occupa della loro fattoria nel Tennesse. Sono felici e contenti ma si sa che la vita può riservare brutte sorprese..
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera ragazze, scusate per il ritardo, spero di farmi perdonare con questo capitolo.
Capitolo total Edward in arrivo, tutto per voi.
Grazie per leggermi sempre e per le vostre recensioni. Un bacione.
 
 
 
Edward
 
 
Raggiungiamo casa in pochi minuti.
Durante il breve tragitto Bella mi informa che Antony è insieme a mia madre e che non sarebbe tornato prima di un paio d’ore.
 
Quindi avrei avuto un po’ di tempo per stare con lei.
 
Renesmee si è addormentata quando eravamo ancora al cimitero permettendomi comunque di ammirare i suoi grandi occhi e rivedere in lei tanto della mia amata Bella.
Lei sostiene che assomigli molto più a me ma ogni attimo che passa trovo in Reneesme tanti piccoli dettagli che mi riportano inevitabilmente a Bella.
Possiamo dire di aver fatto un vero e proprio capolavoro, come con Antony.
 
Percorriamo tutto il viale della fattoria ed entriamo in casa.
Non abbiamo incontrato nessuno dei ragazzi e un pò mi sembra strano ma non mi dispiace.
Voglio avere tutto il tempo per stare con Bella e adorare quel piccolo fagottino che ora riposa nella sua culla, nella sua cameretta.
 
Mi guardo intorno e ammiro la cura con cui Bella ha decorato ed addobbato questa stanza per la nostra principessa mentre io ero lontano.
Un po’ mi sento in colpa per non esserci stato, per non averla aiutata a preparare la cameretta scegliendo i mobili e il colore delle pareti, per non aver assistito alle ecografie, per non aver visto la sua pancia crescere ed essere lì per riempirla di baci.
 
Ho un gran bisogno di riavere indietro ciò che ho messo da parte per quella e tutte le maledette guerre che ho combattuto, sacrificando la mia famiglia.
Sono nato per volare, lo so, ma so anche che arrivati a questo punto non voglio più ripetere questo errore e nonostante sia stata una decisione molto combattuta e sofferta, sono convinto che sia meglio così.
 
“A cosa pensi colonnello?” mi abbraccia incrociando le dita sul mio addome.
Sposto lo sguardo su di lei che mi sorride e dio mi sento così felice per essere tornato che il mio cuore sta facendo gli straordinari, ormai da quando l’ho vista al cimitero.
 
“Sei qui con me Edward?” domanda non ricevendo risposta.
Mi giro completamente per averla a portata di sguardo, le mie braccia l’avvolgono in un abbraccio e mi avvicino per baciarla.
Quanto mi è mancato, quanto mi è mancata lei e i nostri bambini.
 
“Sì sono qui e non vi lascerò più” sussurro sulle sue labbra.
Sgrana gli occhi non capendo bene la mia affermazione ma ora non intendo parlare di questo, c’è tempo.
 
Scendiamo in salotto e aspettiamo che mia madre riporti a casa Antony.
Bella non si stacca un attimo da me, mi riempie di baci e di carezze ed io di certo non sono da meno.
 
Uno addosso all’altra, saltiamo sul divano per lo spavento quando suonano alla porta.
Ho un po’ di timore a farmi vedere da mia madre, non vorrei avesse un infarto nel vedermi qui, vivo e vegeto.
Ma non conosco un modo per non spaventarla così decido di andare io ad aprire la porta e strappare via il cerotto.
 
“Vorrà dire che ci torneremo ancora se..” sento mia madre dire ad Antony mentre apro la porta.
Gli sta pulendo il viso da quello che credo sia gelato al cioccolato.
Si interrompe nell’esatto istante in cui Antony grida
“Papàààà” e lei alza lo sguardo su di me.
Le labbra formano una “o” muta ma vengono subito coperte da entrambe le mani.
In una stringe ancora il fazzoletto sporco di gelato ma lei di certo non se ne cura.
Antony è già tra le mie braccia.
“Edward…” borbotta visibilmente scossa.
Allunga una mano per toccarmi ed io faccio lo stesso.
“Sì mamma sono io, sono tornato”
Scoppia a piangere tuffandosi anche lei nelle mie braccia e non posso fare altro che stringere entrambi.
Bella, alle mie spalle, scaccia via ogni lacrima che cade dai suoi occhi, sorridendo per il quadretto del quale si trova spettatrice.
“Oh Edward, ci hai fatti morire quando abbiamo saputo dell’incidente” borbotta ancora scossa.
 
Ci sediamo in salotto e le spiego un po’ cosa mi è successo negli ultimi quattro mesi.
Entrambe mi ascoltano senza interrompermi, coinvolte e interessate a sapere ogni minimo dettaglio.
 
Mia madre se ne va un paio d’ore più tardi ma ci dice di voler organizzare una cena di bentornato proprio quella sera.
Si offre di preparare tutto lei, di avvisare la famiglia e anche i ragazzi della fattoria.
A noi dice di riposarci e di goderci la nostra famiglia ritrovata.
 
Stuzzichiamo qualcosa al volo, assaporando ogni nostra mossa, mi perdo ad osservarla, mentre si muove in cucina.
Abbraccio Antony e bacio Reneesme cullandola dolcemente e poi torno ad osservare il mio amore: con quei chili in più dati dalla gravidanza è ancora più bella.
 
Mettiamo a letto Antony, decisamente contrariato in quanto vuole restare ancora a farsi coccolare dal suo papà.
Gli rimbocco le coperte e gli assicuro che potrà trovarmi qui appena si sveglia.
Poi è il turno di Reneesme, la mia bambolina.
Tenerla tra le braccia e cullarla è tutto ciò che vorrei fare finchè non mi sarà più possibile perché sarà troppo cresciuta.
Si addormenta quasi subito ma non prima di avermi regalato sorrisi e gorgoglii a dismisura.
Stringe forte il mio mignolo anche ora che ha chiuso gli occhi e la sto adagiando nella culla.
 
Bella mi osserva dalla porta della sua cameretta.
Mi sorride appena i nostri occhi si agganciano ed io mi sento tremendamente pieno d’amore per loro.
“Sei un ottimo papà, dopo il ruolo da colonnello è ciò che ti riesce meglio” pronuncia quelle parole fissandomi negli occhi.
La amo così tanto.
“Vieni qui” sussurro per non svegliare Reneesme, facendo due passi verso di lei.
Non se lo fa ripetere e ci troviamo a metà strada, le mie mani cercano il suo corpo, le mie labbra il suo viso che tanto mi sono mancati.
“Sei ancora più bella di come ricordavo” sussurro al suo orecchio, arriccia le labbra in un sorriso e so che sta arrossendo.
Poi rincaro la dose e aggiungo
“E con questi chili in più che ti ha lasciato la gravidanza sei ancora più sexy” borbotto e spostando l’attenzione all’altro orecchio le accarezzo i fianchi rotondi.
La sento sorridere e sospirare.
 
Non abbiamo molto tempo per noi prima che arrivino tutti.
Mia madre mi ha detto di farci trovare pronti per le 18.00, vuole trascorrere più tempo possibile con me oggi per poi lasciare spazio a Bella e ai bambini.
“Credo che ci siamo guadagnati un bel bagno” e così dicendo la trascino con me per concederci un po’ di relax.
 
 
Arriva l’ora di cena ed io mi scopro un po’ agitato.
Rivedere tutti, la mia famiglia e i ragazzi della fattoria credo sarà davvero una grande emozione per tutti noi.
 
Suonano alla porta e come ho fatto questa mattina con mia madre, vado io ad aprire.
Stanno parlando animatamente, li posso già sentire al di là della porta, mentre Emmett prende in giro Alice per qualcosa di strano che ha deciso di indossare e lei puntualmente gli risponde a tono.
“Tu non te ne intendi fratello, questo è un capo di alta mo..”
Apro di scatto la porta, deciso a darmi un’entrata trionfale e di nuovo una frase resta lì sospesa a metà.
 
Undici paia di occhi mi guardano come se avessero appena visto un fantasma e in parte potrebbe essere così.
Solo mia madre e Jacob sorridono.
“Sorpresa!!” esclamo scoppiando a ridere mentre Antony corre alla porta e anche lui urla “Sorpresa!!”
Una risata generale esplode, unita a pianti, urla e abbracci tipo ammucchiata da stadio.
C’è chi dice “Sei proprio tu” o “Lo sapevo saresti tornato”, chi mi dà una pacca sulla spalla o chi ancora troppo scosso resta da parte, intento a metabolizzare ciò che è appena accaduto.
 
Entrano tutti e ci accomodiamo in salotto.
Mia madre va in cucina da Bella a portare le borse di cibo che ha preparato per stasera, io abbraccio la mia sorellina che ancora sta piangendo a dirotto e poi passo in rassegna tutti i volti della mia famiglia e degli amici qui riuniti e che finalmente ho riabbracciato.
 
Sono tutti impazienti di sentire la mia storia così inizio a raccontare loro che cosa ho fatto in tutti questi mesi in cui mi credevano morto, come sono sopravvissuto, aggiungendo dettagli a ciò che già ho detto questa mattina a mia madre.
Restano in silenzio lasciandomi spiegare ma dalle loro espressioni sui loro visi, posso comprendere le innumerevoli domande che vorrebbero pormi.
Li osservo mentre parlottano tra loro e mi lanciano sguardi amorosi, sono tornato e qui davvero sembra che nulla sia cambiato.
 
 
La cena è stata davvero superlativa, mamma è un’ottima cuoca e anche questa è una cosa che mi è mancata tanto, troppo.
Sono stato bene stasera in loro compagnia, è tornato tutto al suo posto e non potrei chiedere niente di più.
Solo una cosa mi ha lasciato un po’ stranito, il comportamento di Jacob.
L’ho osservato più e più volte durante l’intera serata e mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava.
Ha tenuto lo sguardo quasi sempre basso, guardandosi bene dall’incrociare il mio e cosa ancora più strana si è tenuto alla larga da Bella, letteralmente alla larga.
 
Così, in un momento in cui tutti erano impegnati a parlare tra loro, ho seguito Bella in camera di Reneesme e le ho spiegato questa mia impressione.
Dapprima lei ha cercato di evadere la mia domanda, poi è stata vaga nella risposta e lì ho capito che c’era un problema.
Così calco un po’ la mano, perché ho bisogno di risposte.
“Va bene, se non me lo dici tu, vado a chiederlo a lui” so di essere stato un po’ brusco e diretto ma se c’è un problema con chi sta intorno alla mia famiglia io voglio saperlo.
 
Allarmata e forse anche presa un po’ dal panico, cede alla mia richiesta.
“No, no va bene, te lo dico, se proprio insisti” è nervosa e si strofina le mani tra loro.
Se proprio insisto?
Certo che lo faccio, ho il diritto di sapere.
 
“Però..” sussurra fermandosi un attimo.
 
Ah c’è anche un però??
 
“Però devi promettermi di non arrabbiarti”
Ecco qui già andiamo male, se già mi dice di non arrabbiarmi.
“Cercherò di stare calmo” ma non so se ci riuscirò a questo punto.
 
“Jacob mi ha baciata!” sgancia la bomba senza mezzi termini ed io per un attimo credo o spero di non aver capito bene.
“Come scusa?” chiedo per essere certo di ciò che ho sentito poco fa.
“Hai sentito bene, è successo una mattina, un po’ di tempo fa ma non preoccuparti, l’ho rimesso al suo posto, non devi fare…no, no Edward dove stai andando, vieni qui!”
Dice l’ultima frase rincorrendomi mentre io voglio prendere Jacob e dirgliene quattro.
E magari dargli anche un pugno.
“Dov’è Jacob?” tuono rivolgendomi a chi ancora è rimasto in salotto.
Mi dicono che è andato verso le stalle per controllare un vitello.
Senza perdere tempo corro fuori e mi dirigo verso la stalla dei vitelli.
Sono una furia perché non mi aspettavo proprio di essere pugnalato alle spalle così da una persona che ritenevo un amico.
 
“Edward ti prego fermati, non.. non è successo niente credimi” Bella continua a rincorrermi ormai ansimante fino a quando mi volto e le ordino, sì le ordino di tornare dentro.
Lei mi osserva per un istante e poi torna sui suoi passi ma sono certo di aver visto una lacrima scendere su quel suo bellissimo viso.
 
E il mio cuore sanguina per come le ho parlato ma in questo momento ci vedo rosso come un toro nell’arena.
 
Trovo Jacob inginocchiato accanto ad un vitello, probabilmente nato da poco.
Sono certo che mi abbia sentito arrivare perché la sua testa si gira leggermente nella mia direzione.
“Pensavo fossimo amici io e te, forse anche quasi fratelli.. è così che ricambi questo legame? Baciando la donna del tuo amico?” sputo fuori tutto d’un fiato, sono incazzato nero come mai mi era successo, mi sento tradito e per di più fatto fesso perché nessuno si è degnato di dirmi niente.
 
Si alza e porta lo sguardo su di me, sospirando pesantemente.
“E così Bella te l’ha detto?” domanda lui, lo sguardo triste spiega già in parte come si sente.
E dovrebbe sentirsi anche peggio.
“No non me l’ha detto, ho dovuto tirarle fuori le parole perché se fosse stato per lei non mi avrebbe detto un bel niente” dico avvicinandomi a lui.
Jacob resta fermo sui suoi passi aspettandosi una mia prossima reazione.
“Ho una gran voglia di darti un pugno o forse anche più di uno Jacob, perché te lo meriteresti tutto ma non lo farò, ma sappi che da oggi in poi per me non sarà più lo stesso con te”
Sostiene il mio sguardo, consapevole delle mie parole.
“Puoi darmelo se vuoi, so di aver fatto una gran cazzata e appena l’ho fatto me ne sono pentito subito.
Non so neanche perché Bella non mi abbia cacciato da qui” il suo è quasi un sussurro e si capisce che pensa davvero ciò che sta dicendo, è veramente pentito.
“Perché ha un grande cuore ed io mi sono sempre fidato di lei, mi fidavo anche di te ma a quanto pare la mia fiducia in te era mal riposta.
Comunque non importa, se lei ha deciso di tenerti ancora qui a lavorare per me va bene ma gradirei che mantenessi comunque le distanze dalla mia famiglia” e me ne vado lasciandolo lì, senza lasciargli il diritto di replica.
 
Torno in casa giusto in tempo per salutare i miei genitori e i miei fratelli prima che tornino a casa.
Non fanno domande sul perchè io sia schizzato fuori di casa imbestialito ed io ne sono felice, ho già una discussione da affrontare fra poco ed avrò bisogno di tutta la concentrazione possibile.
 
Ci danno appuntamento per vederci nei prossimi giorni.
 
Appena restiamo soli, Bella va in cucina a sistemare i piatti sporchi.
Mi sento una merda per averla trattata così proprio oggi che sono tornato dal mondo dei morti ma è stato più forte di me.
Mi avvicino e posso giurare di sentirla singhiozzare.
L’attiro nelle mie braccia e la stringo al mio petto.
Mi lascia fare abbandonandosi al mio tocco.
“Scusami amore sono stato uno stupido a trattarti così ma davvero non ci ho più visto. Sapere che un altro uomo ti aveva messo le mani addosso mi ha fatto impazzire.
Non si tocca ciò che è mio” le sussurro possessivo, accarezzandole piano la schiena.
Annuisce affondando di più il viso nel mio petto mentre sento la mia camicia inumidirsi maggiormente.
 
“Bella io ti amo da impazzire, voglio stare insieme a te e ai bambini per sempre, voglio addormentarmi, svegliarmi con te, voglio vivervi ogni giorno e non sprecare neanche un attimo con voi, voglio un altro bambino con te o anche due e questa volta voglio esserci, per tutto e fino alla fine”
 
Prendo fiato per ciò che sto per dirle perché so che è un passo importante per me e anche per la nostra famiglia.
 
“Domani andrò al comando a raccontare cosa mi è successo in questi quattro mesi e li informerò della mia decisione.
Non voglio più che nessuno di noi viva nel terrore di perdermi
ed è per questo che ho deciso di lasciare la mia carriera di colonnello e dedicarmi solo al ruolo di istruttore di volo”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Dragon mother