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Autore: Dragon mother    25/03/2024    2 recensioni
[Twilight]Edward e Isabella si amano alla follia ed hanno un bambino, Antony. Edward è un pilota dell'aeronautica statunitense, mentre Isabella si occupa della loro fattoria nel Tennesse. Sono felici e contenti ma si sa che la vita può riservare brutte sorprese..
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazze e bentrovate.
Chiedo perdono per essere stata completamente assente settimana scorsa e in parte quella precedente, saltando due aggiornamenti di Non sarà un’avventura ed un aggiornamento di Land of freedom ma mi sono presa una bella influenza e per non farmi mancare niente anche la congiuntivite. Ma sono tornata!
Voglio ringraziare Loverrrr che ha segnalato Land of freedom come storia da inserire nelle storie scelte.
Per me sarebbe un grande onore, sono molto affezionata a questa storia e mi fa piacere che venga seguita da molti.
Tornando ai nostri amorini che hanno passato qualche giorno lontani da tutto e da tutti, godendosi un po’ di pace e di tranquillità.
Ora inizia una nuova fase della loro vita e chissà cosa riserverà loro il futuro.
Buona lettura per un altro capitolo e come sempre grazie di esserci.
 
 
 
Edward
 
 
Oggi è il primo giorno della mia nuova vita.
Oggi inizio le lezioni dei corsi di addestramento per piloti.
Sono impaziente ma altrettanto teso per il nuovo ruolo che andrò a ricoprire.
So che non dovrei esserlo perché altrettanto so che si tratta solo di trasmettere ad altri tutto il mio bagaglio di conoscenza ed esperienza, aggiungendo magari qualcosa di personale.
 
Mi aspettano mesi impegnativi e incalzanti, in cui non solo dovrò insegnare e gestire giovani avieri ma anche motivarli e supportarli in questa difficile vita che si sono scelti.
 
Il corso consiste in una parte teorica con video lezioni accostate a lezioni in presenza, lezioni individuali durante le quali cercherò di carpire quante più informazioni mi sarà possibile per identificare il pilota che ho di fronte, per trovare le sue lacune e per poterlo aiutare e seguire al meglio, preparandolo ad essere un pilota del domani.
 
Poi la fase più importante nonché quella più delicata: l’addestramento in aria.
Fase divisa tra l’affiancamento a bordo dell’aereo e poi, quando riterrò l’allievo idoneo, il volo in solitaria.
Solo successivamente ci sarà la possibilità di formare delle coppie, giudicando affinità, caratteristiche e abilità di entrambi i piloti.
 
“Mi sembri piuttosto teso amore” Bella mi raggiunge alle spalle abbracciandomi mentre assorto nei miei pensieri bevo la mia buona dose mattutina di caffè.
 
“Vuoi che ti faccia un massaggio?” senza attendere risposta appoggia le sue delicate mani sulle mie spalle e inizia a premere.
Sono più che teso e di certo non mi basterà un solo massaggio.
 
“Stai tranquillo amore, sei super preparato e il più qualificato per ricoprire questa carica e di certo nessuno potrà lamentarsi di te”
 
Quanto amo questa donna che ha sempre creduto in me, mi ha sempre supportato e ha condiviso il mio destino dal primo giorno che ci siamo incontrati.
Le sue parole sono la mia cura, ora e in ogni momento difficile.
 
Mi volto per guardarla e anche così, ancora in pigiama e con i capelli scompigliati mi sembra la donna più bella del mondo.
 
 
Quando raggiungo la base, vengo accolto da alcuni dei miei superiori come se fossi un eroe: l’unico mio gesto che reputo eroico è stato quello di riuscire a ritornare a casa dalla mia famiglia.
 
Mi congedano subito, indicandomi il luogo in cui si svolgeranno tutte le lezioni.
 
La giornata di oggi sarà per lo più incentrata sul conoscere i ragazzi e dare loro una infarinatura del corso.
Non vedo l’ora di incontrarli.
 
Entro nell’edificio e il corridoio è deserto, fatta eccezione per un collega che mi sta aspettando nei pressi di una porta.
“Buongiorno colonnello Cullen e benvenuto, io sono il tenente Wolf e la stavo aspettando per presentarla alla classe” mi tende la mano che io afferro prontamente.
“Buongiorno tenente e grazie per l’accoglienza, andiamo non perdiamo tempo, sono impaziente di conoscere i miei ragazzi” gli dico sfoggiando uno dei miei sorrisi.
Mentre varco la soglia, sento levarsi diversi bisbigli e credo proprio che siano rivolti a me.
 
Nel momento in cui il tenente mi presenta,  i ragazzi scattano in piedi facendo il saluto, fino a quando li metto a riposo.
 
L’intera stanza cade nel più totale silenzio ma questo non vale di certo per gli sguardi dei ragazzi presenti.
 
Osservo i loro volti, passandoli in rassegna uno per uno, scoprendoli interessati, alcuni anche stupiti da trovarli con gli occhi sgranati.
 
Diciotto ragazzi e due ragazze.
Beh che dire, ci sarà da divertirsi.
 
Do un’ultima rapida occhiata e poi mi presento.
“Buongiorno ragazzi, io sono il colonnello Edward Cullen e..”
“Buongiorno signore, sappiamo chi è lei signore, altrimenti non avremmo scelto questo corso” vengo interrotto da una ragazza dai capelli castani che sembra molto spavalda e sicura di se.
Si è alzata in piedi, facendo il saluto.
 
“Aviere Foster non crede che dovrebbe rivolgersi al colonnello con più educazione? Lo sa..”
Alzo una mano per fermare il tenente Wolf che ha prontamente preso le mie difese, non credo di averne.
“Aviere Foster, risparmi la sua veemenza e la sua intraprendenza per quando sarà in volo, non la sprechi verso di me” rispondo puntando i miei occhi su di lei, in risposta ai suoi.
 
Il temperamento della ragazza mi piace e non sono poi tanto infastidito dal suo intervento e né dalla sua leggera maleducazione.
Per questa volta lascio correre perchè alla fine non ha detto niente di male.
 
La ragazza si risiede quando la sua compagna di banco le dà una gomitata ma il suo sguardo resta alto e posso dire di scorrere un guizzo nei suoi occhi che ancora non riesco a decifrare.
 
Saluto il tenente e finalmente posso iniziare il mio lavoro.
 
Riprendo da dove ho lasciato, presentandomi ai ragazzi che non perdono di certo occasione per farmi domande e anche parecchi complimenti.
 
La prima impressione generale è buona nonostante noto in alcuni di loro sguardi che non riesco a decifrare.
La ragazza, Kara, mi sembra di ricordare, resta seduta e in silenzio, senza però spostare mai lo sguardo da me.
Mi auguro che non dia problemi a me ma soprattutto ai suoi compagni di corso, sarebbe davvero un comportamento spiacevole e oltremodo inadeguato.
 
Dopo le prime domande di conoscenza mi appresto a presentare brevemente il corso in tutte le sue parti, consapevole che tutti loro sono già stati ampiamente informati.
 
Le ore del primo giorno di corso passano veloci e l’ora di tornare a casa da Bella e dai bambini arriva presto.
Saluto i ragazzi lasciando loro gli estremi per seguire alcuni testi on line, invitandoli anche a visitare la biblioteca della base, molto fornita e ben organizzata.
 
Sono un po’ provato dalla giornata ma sono altrettanto soddisfatto di come si è svolta.
 
Sto raggiungendo la mia auto quando mi sento chiamare.
Mi sembra di riconoscere la voce e mentre mi giro per affrontare chi urla il mio nome, un presentimento per niente positivo si fa spazio in me.
 
L’aviere Kara Foster.
 
“Colonnello, colonnello..” urla correndo verso di me.
Si avvicina e quasi senza respiro, appoggia i palmi delle mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
 
“Aviere Foster, che cosa posso fare per lei?” domando cercando di non sembrare sgarbato o seccato.
Vorrei davvero tornare a casa dalla mia famiglia e in più devo preparare il lavo per domani.
Si rimette in posizione eretta, puntando gli occhi nei miei
“Signore, vorrei chiederle se è possibile avere delle lezioni private, sa io ci tengo molto a imparare il più possibile da lei” dicendo questo fa un passo verso di me.
Sento qualcosa di strano nella sua richiesta, qualcosa di non so.. ambiguo e questo mi irrita parecchio.
“Foster, il corso è appena iniziato, non avete neppure le basi, non le sembra presto per delle lezioni private, come dice lei?
Le lezioni individuali inizieranno più avanti e nel caso riterrò opportuno potranno essere intensificate”
Fa un altro passo verso di me, annullando quasi totalmente la distanza tra di noi.
Questa situazione mi sta mettendo a disagio e non aspetto oltre per allontanarmi.
“Grazie signore, avevano ragione quando ci hanno detto che lei è davvero il migliore, in tutti i sensi” allunga una mano verso di me ed io non so se spostarmi o far finta di non averla vista.
Opto per un’altra strada, facendole comunque capire che la conversazione è finita.
“Ora, se non ha altro da chiedere, vorrei andare” borbotto un po’ infastidito dalla situazione.
“A domani” e me ne vado, lasciandola lì a guardarmi.
 
Questa ragazza sarà la mia spina nel fianco per tutto il corso.
 
Raggiungo la fattoria e trovo Bella intenta ai fornelli.
“Oh ciao amore, bentornato” mi saluta lei lasciando il suo lavoro per venire a darmi un bacio.
“Questa accoglienza è meravigliosa, ci faccio la firma” sussurro lasciandole un altro bacio a fior di labbra.
“I bambini dove sono?” domando per poterli salutare, non vedo l’ora di sbaciucchiarli un po’.
“Antony sta giocando nella sua cameretta mentre Reneesme sta dormendo”
“Allora vado dal mio campione e poi passo dalla mia principessa a darle un bacio” la tiro a me e la bacio ancora, come se fossi in astinenza e in effetti un po’ è così.
 
Riemergo dopo un paio d’ore in cui ho giocato con Antony, aiutandolo a costruire un aereo con i lego e ho mangiato di baci la mia piccolina, che nel frattempo ha pensato bene di svegliarsi per mangiare.
 
“Mi sembra di essere tornati a quando eravamo appena sposati, quando tu mi cucinavi tanti pranzetti da leccarsi i baffi.
Questo arrosto è delizioso e Bella queste verdure sono eccezionali ma quella crostata di mirtilli che vedo la dietro se possibile sembra ancora meglio” esordisco infilzando un'altra verdura con la forchetta e infilandomela in bocca.
“La mia intenzione stasera era proprio quella di coccolarti, di viziarti e di riportarti al periodo in cui flirtavo con te, provando a conquistarti con i miei manicaretti” esordisce lei soddisfatta.
 
Quasi mi strozzo a sentire quelle parole, ricordando l’episodio di oggi pomeriggio.
“Edward stai bene, bevi un po’ d’acqua, tieni” me ne offre un bicchiere colmo.
Cerco di riprendermi subito mentre Bella mi osserva accigliata.
Non so se dirglielo oppure no, in fondo non è successo niente e forse è solo una mia impressione.
 
Oppure no?
 
Cerco di sviare il discorso, prendo tempo almeno fino a quando i bambini non saranno a letto e noi saremo tranquilli per parlare.
 
“Ma dimmi un po’, invece a te com’è andata la giornata?
Problemi?” chiedo davvero curioso di sapere come va la fattoria.
 
Jacob continua a restare fuori dai miei radar ed io non posso che esserne più che contento.
“Sì tutto bene, siamo solo un po’ in difficoltà per la fiera dell’agricoltura che ci sarà a breve.
Sono sotto pressione perché come sempre voglio che sia tutto perfetto” borbotta convinta.
“Stai tranquilla, andrà tutto per il meglio come sempre e poi questa volta hai un aiutante in più” le dico facendo un gesto per indicarmi.
“Edward non voglio darti anche questo peso, hai già il tuo lavoro e..”
“Il mio lavoro che va dal lunedì al venerdì, la fiera è sabato e domenica e quindi sono libero.
In qualche modo potrò pure essere d’aiuto no?” le dico allungando una mano sul tavolo per stringere la sua.
Voglio davvero aiutarla, voglio stare con lei sempre e viverla in ogni momento.
“Ti ho mai detto quanto sono fortunata?” borbotta sporgendosi verso di me per darmi un bacio.
“Ed io, l’ho mai fatto?” le domando in risposta, appoggiando le labbra sulle sue.
 
“Papà bacia la mamma!” sentiamo Antony dire e scoppia in un applauso.
Bella ed io ci stacchiamo come scottati, mentre i nostri visi si colorano di un piacevole colore rosso.
“E’ arrivata l’ora di andare a letto signorino.
Questa sera ti leggerò una favola purosaaa!” cerco di spaventarlo per distoglierlo dal nostro bacio ma lui si limita a sorridermi divertito.
Bella mi fa segno di guardare Reneesme, spostando la mia attenzione su quel fagottino che si è addormentato nella sua culla.
 
Sono dannatamente innamorato di tutto questo.
 
Quando torno in cucina, Bella sta riordinando e mettendo i piatti in lavastoviglie.
Vorrei evitare il discorso ma preferisco avvisarla per evitare spiacevoli episodi.
 
Così inizio a raccontarle tutto, dall’esatto svolgimento dei fatti alle mie sensazioni e a ciò che ho provato vivendo quella scena.
 
Bella sta ridendo da dieci minuti e non credo che riuscirà a smettere tanto presto.
 
Questo è ciò che ho guadagnato ad essere sincero?
O si sta prendendo gioco di me?
 
“Ahahah scusami amore ma è davvero tutto molto divertente, strano ma divertente” ride divertita ma per me non c’è proprio niente di divertente.
Si tiene la pancia con entrambe le braccia tanta è la foga della risata.
“Sei un po’ arrugginito in fatto di avance, colonnello?
Non sai più come si fa a flirtare?” domanda lei punzecchiandomi maliziosa.
“Guarda Bella giuro che se non la smetti te la faccio pagare eh” cerco di fare la voce da duro ma non mi riesce, mi ha contagiato con le sue risa.
“Oh sì sì sono molto impaurita dalle tue minacce, colonnello” persevera con le sue malizie, gioca con il fuoco.
“Non sto scherzando Bella, te lo posso assicurare” ribatto deciso a non dargliela vinta.
“Ah beh allora vediamo cosa sai fare” continua lei.
 
Vuole la guerra, beh allora l’avrà!
 
Inizio a rincorrerla intorno al tavolo e all’inizio sembra difficile acciuffarla.
Lei ride divertita da questo nostro gioco ed io mi sento così pieno d’amore nel vederla così felice e non posso evitare di ridere con lei.
E’ brava a sfuggirmi, scappando alle mie finte ma alla fine, in un attimo di distrazione riesco ad afferrarla.
Ma inciampiamo uno nelle gambe dell’altra e atterriamo sul divano.
 
Stiamo ancora ridendo quando l’atmosfera cambia e tutto diventa elettrico.
I nostri occhi si incatenano, inesorabili.
Lampi di ricordi si fanno strada nella mia testa, riaffiorando decisi e nostalgici.
In quante occasioni ci siamo ritrovati a giocare così tra noi, finendo sempre in questa maniera: io riuscivo sempre ad acciuffarla e finivamo sul divano, come ora, proprio così.
So che anche lei sta pensando la stessa cosa, posso sentirlo e so che sta anche pensando che
dopo uno di questi nostri giochi è stato concepito Antony.
“Beh, questo sarebbe un buon modo per allargare la famiglia, non credi?” le domando guardando in fondo a quei suoi occhi scuri.
“Sì, in fondo l’abbiamo già fatto e siamo stati anche molto bravi” risponde lei con il respiro ancora accelerato dalla corsa.
“Allora che ne dici di riprovarci?” propongo consapevole di un suo imminente sì.
“Direi che si può fare, colonnello” mi asseconda, canzonano bonariamente il mio grado di ufficiale.
Al suo consenso non aspetto altro, mi alzo e la sollevo all’improvviso tra le braccia scatenando in lei qualche urlo d’ilarità.
Raggiungo la camera e l’adagio sul letto, dopo averle ricordato quanto è grande il mio amore per lei.
   
 
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