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Autore: Ciuffettina    01/04/2024    4 recensioni
A Consonno il cielo è più azzurro, è sempre festa ed è il paese più piccolo ma più bello del mondo insomma è un paesino talmente speciale da attirare l'attenzione di ben due angeli scappati dal Paradiso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Balthazar, Gabriel
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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Intuendo che il suo fratellino sarebbe esploso, Gabriel fermò il tempo.
«Perché diavolo mi hai baciato?» strillò infatti Balthazar. «Avevi detto niente più scherzi!»
«Avevo detto: “niente più scherzi a te”. Hai visto che faccia ha fatto quel Neanderthal? E non dirmi che non ti è piaciuto».
«Neanche un po’!»
«Allora perché hai usato la lingua?»
«Mi… mi è venuto istintivo… e comunque baci da schifo! Ti sei esercitato con dei manichini?» Quando era ancora in Paradiso, Balthazar non si sarebbe mai azzardato a rispondere a tono a un arcangelo, ma in quel momento era esasperato: aveva sperato di essere complice di Gabriel nei suoi scherzi o, almeno, spettatore neutrale, non vittima, invece, da quando si erano ritrovati, aveva subìto uno scherzo dietro l’altro: prima il cambiamento di sesso, poi l’essere buttato in pasto a quel branco di morti di figa, infine l’aveva baciato solo per far arrabbiare quell’omofobo… Si sentiva usato. Alla fin fine l’ex Messaggero di Dio non era poi così diverso dagli altri due arcangeli: loro facevano quello che volevano e gli altri zitti e muti a subire…
«Perché, tu sapresti fare di meglio?» gli chiese Gabriel con aria di sfida.
«Ovvio, sono stato per anni in Francia» rispose Balthazar con aria di sufficienza, «il tuo non era neanche lontanamente para…»
«Meno chiacchiere e più fatti, Balthy!» lo interruppe Gabriel, inarcando un sopracciglio. «Dimostrami quanto sei bravo!»
Balthazar lo guardò per un attimo, non riuscendo a credere alle proprie orecchie. «Vuoi la guerra, eh?» Lo afferrò, si abbassò un po’ e inclinò leggermente la testa per dimostrargli che cos’era un vero bacio (alla francese o no) ma… «🌩️🗡️☠️🤬✨! Mi hai colpito sul naso!» strillò tamponandoselo e mollando l’arcangelo. «Spero solo che tu non me l’abbia rotto!»
«Veramente sei tu che hai colpito me!» replicò Gabriel, premendosi a sua volta il proprio. «Perché non mi hai avvisato che dovevo inclinare la testa? Accidenti, che nasata!»
«Cosa? Vuoi dire che non l’hai fatto apposta? Sei sulla Terra da secoli e ancora non sai come si bacia???» Balthazar era talmente stupito che, per un attimo, dimenticò il proprio dolore.
«Senti, le pornostar sanno fare un sacco di cose divertenti ma non baciano, quindi non ho mai approfondito questa parte dell’umanità, ok?» replicò Gabriel un po’ a disagio.
Balthazar socchiuse gli occhi, scosse la testa e ridacchiò leggermente. «Non riesco a crederci… Beh, se vuoi integrarti con gli umani, dovrai imparare, non ti sembra?»
«E scommetto che tu conosci un bravo insegnante…» replicò l’arcangelo con aria maliziosa.
L’angelo si limitò a sorridergli, si chinò verso di lui, posò le labbra sulle sue, la propria lingua, lentamente, entrò nella bocca dell’arcangelo, cercò la sua lingua e cominciò con essa una danza sensuale fatta di carezze, di lasciarsi e riprendersi.
Wow!” pensò Gabriel, stordito. “Che cosa mi ero perso fino a ora!” e si strinse un po’ di più a Balthazar.
Quando si separarono, si guardarono negli occhi per un istante, entrambi sorpresi e forse un po’ confusi.
«Niente male, fratellino» sussurrò Gabriel, appena riebbe fiato per parlare. «Niente male davvero…»
«Questo è un bacio» si sentì in dovere di puntualizzare l’altro.
Mentre si baciavano, Gabriel doveva aver fatto ripartire il tempo perché Balthazar sentì il signor Giuseppe chiamare un cameriere chiedendogli di allontanare “quei due viziosi che disgustano le persone perbene e che potrebbero essere di scandalo per i bambini”.
Mollò l’arcangelo e si guardò in giro: i clienti avevano davvero delle espressioni disgustate ma non stavano fissando loro, annusavano l’aria.
«Ma che cos’è questa puzza?» bisbigliò Balthazar a Gabriel, guardandosi in giro. «È nauseante… sembra una fogna a cielo aperto».
L’arcangelo si limitò a sorridere e a indicargli il tavolo dell’anziano.
«Prima di tutto, qui non ci sono bambini» gli stava replicando il cameriere, in tono cortese ma fermo. «Secondo, è lei che si deve allontanare, il suo miasma sta disturbando gli altri clienti. Vada a farsi una doccia e torni soltanto quando avrà un odore più gradevole».
«È un’indecenza e io qui non ci tornerò mai più!» esclamò l’anziano, alzandosi da tavola, strappandosi il tovagliolo dal collo e sbattendolo nel piatto pieno di risotto al limone e scampi.
«Potrà consumare tutte le saponette e i bagnoschiuma del mondo» bisbigliò Gabriel a Balthazar, mentre si avviavano al loro tavolo, «ma, finché non cambia mentalità, non servirà a niente».
«Che cosa gli hai fatto?» gli domandò l’angelo divertito e sedendosi.
«Semplicemente ho fatto in modo che la sua puzza d’ipocrisia fosse manifesta a tutti» rispose, alzando un po’ le braccia e inclinando leggermente la testa. «Te l’ho detto che era un sepolcro imbiancato, ora il suo contenuto è percepibile da tutti… Che ne dici, ci baciamo ancora un po’, così scappano tutti quanti?»
«È più probabile che sbattano fuori noi due per atti osceni in luogo pubblico» replicò Balthazar a bassa voce. «Sarà meglio continuare le tue lezioni nella mia stanza».
   
 
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